giovedì 5 gennaio 2023

SPIEDO BRESCIANO


Lo spiedo bresciano è una preparazione gastronomica, di chiara origine venatoria, antica e molto tradizionale del Bresciano. Nonostante i dettagli della ricetta varino in base alla zona e alla tradizione di ogni famiglia, le caratteristiche principali sono ben definite: il piatto è costituito da pezzi di carne di vario tipo quale maiale, manzo, pollo e coniglio, uccellini e patate infilzati su lunghi spiedi, localmente detti ranfie, e messi a cuocere a fuoco molto lento in appositi forni rotanti per diverse ore, condendoli con abbondante burro fuso, salvia, quadratini di lardo, sale e altri aromi. Molta della piccola cacciagione originalmente usata per questo piatto è oggi salvaguardata dalla legislatura sulla caccia. Il piatto viene tradizionalmente accompagnato da polenta, insalata e preceduto da un primo magro, come la tipica minestra sporca bresciana. Esistono delle peculiarità tra gli spiedi delle varie zone della provincia: Franciacorta, Valtrompia, Valsabbia, Valcamonica, Valtenesi, Garda, pianura e Brescia. Le differenze riguardano il tipo di cottura, le tipologie dei pezzi, i contorni, il metodo di salatura e di spiedatura dei pezzi. Sul Garda, in particolare in Valtenesi, c'è una tradizione legata alla locale rinomata produzione olearia: utilizzare per la cottura l'olio d'oliva al posto del burro. Gli uccellini sono una presenza costante della preparazione, aspetto che sottolinea la tradizione venatoria presente in tutto il territorio bresciano. Lo spiedo bresciano di Gussago e quello di Serle sono preparazioni DECO. La preparazione degli spiedi è detta spiedatura, e consiste nel predisporre secondo alcune regole i pezzi (o prese) in modo alternato sulle ranfie. Usualmente, come primo pezzo viene infilata una fetta di patata. Si mettono foglie di salvia tra ogni presa e all'interno dei pezzi di carne. Vicino agli uccellini si inseriscono quadretti di lardo (ripetuti lungo la fila nelle posizioni opportune), col fine di mantenerli morbidi ed evitare così che secchino durante la cottura. Un altro accorgimento è quello di accostare le prese di carne magra (ad esempio il coniglio) a quelle di carne grassa (ad esempio la costina di maiale). Le prese non vengono pressate le une sulle altre, ma solamente appoggiate per evitare problemi di cottura non uniforme. Secondo tradizione lo spiedo deve cuocere molto lentamente, almeno per quattro ore, per garantire che sia contemporaneamente morbido e ben cotto. Per la cottura si usano dei lunghi forni creati appositamente per la cottura di questa pietanza, costituiti da due supporti a tamburo rotanti sotto ai quali viene messa la fonte di calore e al di sopra del quale si trova un recipiente forato che copre tutta la lunghezza del forno. La cottura può avvenire a legna, ad esempio con legno d’ulivo o di vite, o a carbonella. Esistono dei forni da spiedo a cottura elettrica, ma questa tipicamente viene considerata una cottura di scarsa qualità rispetto a quella effettuata sul fuoco.
Durante la cottura lo spiedo viene mantenuto bagnato e condito da un misto di burro fuso, grasso e sale che viene costantemente riportato dalla vasca di raccolta posta sul lato inferiore del forno alla vasca forata posta sulla sommità, che lo lascia gocciolare sugli spiedi sottostanti. Vini in abbinamento Un piatto così ricco e strutturato ha bisogno di un vino rosso che possa contrastare le rilevanti doti di grassezza e aromaticità. Praticando un rigoroso abbinamento del territorio, ecco i classici vini serviti con lo spiedo bresciano: Valtenesi, Garda classico Rosso superiore,  Garda Bresciano Groppello, Curtefranca rosso Vigna, Capriano del Colle rosso riserva, Botticino riserva.


3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.


SCALOPPINE AI FUNGHI

scaloppine

Aglio 1 spicchio
Burro 60 gr
Carne bovina 8 fettine di vitello da circa 400 gr
Farina 1 cucchiaio
Funghi Champignon 500 gr
Olio di oliva 2 cucchiai
Pepe q.b.
Prezzemolo un ciuffo
Sale q.b.

Pulite i funghi e affettateli. Prendete le fettine di carne e, se necessario, battetele leggermente fino a conferirgli uno spessore di circa 1 cm, quindi infarinatele per bene da entrambi i lati. Ponete a scaldare in una padella 30 gr di burro e 2 cucchiai di olio, aggiungete la carne infarinata e soffriggetela su entrambi i lati, poi toglietela dalla padella e conservatela al caldo.
In un'altra padella aggiungete il restante burro, fatelo fondere assieme ad uno spicchio di aglio schiacciato, quindi aggiungete i funghi e cuoceteli a fuoco allegro finché cominceranno a sudare la propria acqua. A questo punto salate, pepate e fate cuocere per un totale di 10 minuti, dopodiché aggiungete le fettine e lasciate cuocere per un altro minuto: aggiustate eventualmente di sale, aggiungete il prezzemolo tritato e spegnete il fuoco. Servite immediatamente.


3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.


MAIALE IN SALSA DI PRUGNE

maiale
6 lombatine di maiale spesse circa un dito
olio per ungere il tegame
vino
sale e pepe
per la salsa di prugne:
12 prugne secche denocciolate
30 gr di prosciutto crudo
mezza cipolla bianca
20 gr di burro più un goccio d'olio extravergine
1 bicchiere scarso di ottimo aceto di mele
1 foglia di alloro
sale
Procedere innanzi tutto con la preparazione della salsa, rosolando nei grassi su fuoco moderato il prosciutto tagliato grossolanamente e la cipolla tritata finché questa non sarà imbiondita. A questo punto bagnate con l'aceto e lasciate sfumare per circa metà unendo le prugne ammorbidite in acqua tiepida, l'alloro e un po' di sale. Coprite con sufficiente acqua, cuocendo a fuoco molto moderato fino a quando le prugne saranno ben morbide. Una volta passato il tutto con un normale passaverdura, la salsa è pronta per accompagnare le lombatine ben rosolate, salate, pepate e spruzzate di vino possibilmente bianco che lascerete completamente evaporare.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

MAZZARELLE

1 coratella d'agnello (cuore, fegato e budella),
un bicchiere e mezzo di acqua e vino,
1 mazzetto di maggiorana,
aglio,
cipolle,
alcune foglie di lattuga,
prezzemolo,
peperoncino,
aceto quanto basta.
Le Mazzarelle sono un prodotto tipico della cucina teramana. Piatto semplice, all'apparenza, coratella di agnello avvolta in foglie di indivia legate con budelline dello stesso agnello, ma soggetto all'irrisolto dibattito tra due scuole di pensiero: quella della mazzarella semplice, cotta in un soffritto che ne esalti il sapore, e quella della mazzarella in umido, lasciata cuocere in un sughetto che si impreziosisce degli umori delle carni d'agnello.Aprire le budella nel senso della loro lunghezza, lavarle e sciacquarle accuratamente. Quando le budella saranno diventate di color chiaro e ben pulite, sciacquare con acqua ed aceto. Tagliare a listelli la coratella, sciacquarla e metterla a scolare, dopo averla salata, insieme con le budella. Prendere una foglia di lattuga e porvi sopra, facendone un mazzetto, 3-4 listelli di coratella, cui bisogna aggiungere un po' di cipolla, di prezzemolo e d'aglio. Legare il mazzetto con le budella e via via che le mazzarelle saranno confezionate metterle a scolare e poi cuocere solo in olio. Quando le mazzarelle cominceranno a friggere (ed olio e acqua saranno stati assorbiti), aggiungere mezzo bicchiere d'acqua e vino, fare assorbire e versare ancora una volta la stessa quantità di acqua e vino. Ripetere nuovamente l'operazione. Se si vuole si può aggiungere qualche pomodoro a pezzetti.

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SEPPIE RIPIENE

un chilo di seppie,
un etto di prosciutto cotto,
3 tuorli d'uovo,
la mollica di un panino,
una cipolla,
2 spicchi di aglio,
un ciuffetto di prezzemolo,
un rametto di maggiorana,
vino bianco secco,
mezz'etto di parmigiano reggiano grattugiato,
olio extravergine di oliva,
sale,
pepe.
Pulite le seppie mantenendo interi i sacchetti dei corpi. Mettete a bagno la mollica di pane. Tritate il prosciutto, uno spicchio d'aglio e la maggiorana. In una ciotola riunite il trito, la mollica di pane ben strizzata, i tuorli d'uovo e il parmigiano; amalgamate bene.
Riempire con il composto le seppie (meno una che terrete da parte) chiudendole con uno stecco e cercando di rimettere i tentacoli al loro posto.
Fate rosolare in un po' d'olio la cipolla, uno spicchio d'aglio, il prezzemolo insieme con la seppia tagliata a listelli. Dopo una decina di minuti aggiungete un bicchiere di vino bianco e fate evaporare brevemente. Adagiate nel fondo le seppie, salate, pepate, coprite con un coperchio pesante e proseguite la cottura controllandola spesso. Fate attenzione che il fondo non si asciughi mai, aggiungendo se occorre un po' di brodo di pesce.
 
3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

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SGOMBRO CON I PISELLI

g 600 di sgombri,
g 300 di piselli di Lavagna già in grani,
cipolla,
prezzemolo,
olio,
sale,
salsa di pomodoro facoltativa.
pulire i pesci e farli rosolare in olio bollente in una casseruola possibilmente di terracotta. Aggiungere il battuto di cipolla e prezzemolo, quando la cipolla imbiondisce aggiungere i piselli, salare e volendo insaporire con un cucchiaio di salsa. Coprire e lasciare cuocere per circa 20 minuti a fuoco lento.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

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POLPETTE DI CARNE

secondo di carne
Aglio 1 spicchio
Carne bovina macinata 500 gr
Olio di semi per friggere q.b.
Pane mollica di pane raffermo 100 gr
Parmigiano Reggiano grattugiato 50 gr
Pepe q.b.
Prezzemolo un ciuffo
Provola affumicata 50 gr
Sale q.b.
Uova 2 medie
Prendete il pane raffermo, togliete la crosta, tagliatelo a cubetti e tritatelo finemente con l’aiuto di un mixer. Lavate e mondate il prezzemolo, poi tritatelo con un coltello o una mezzaluna. Tritate uno spicchio d'aglio e tagliate a cubetti la provola. In una ciotola capiente ponete la carne di manzo macinata e aggiungete quindi il prezzemolo tritato, l'aglio tritato, la provola, le uova sbattute e il parmigiano. Mescolate bene il composto con un cucchiaio di legno, affinché tutti gli ingredienti siano ben amalgamati. In ultimo incorporate anche la mollica di pane tritata, poi aggiustate di sale e pepate a piacere. Coprite il composto con la pellicola trasparente, ponetelo in frigorifero e lasciatelo riposare per circa mezz’ora. Trascorso il tempo necessario estraete l’impasto e formate con le mani delle polpette leggermente schiacciate. Mettete le polpette di carne a friggere in olio di semi ben caldo, finché non saranno dorate. A questo punto scolatele per bene con una schiumarola e posatele su della carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso. Servite le polpette di carne accompagnandole con una fresca insalata o del purè di patate. Le polpette di carne si posso conservare i frigorifero per 3-4 giorni, in un contenitore ermetico o coperte da pellicola. Le polpette di carne possono essere congelate: lasciatele raffreddare completamente una volta fritte, poi riponetele in un contenitore ermetico e mettetele in freezer. Se vi piacciono più saporite potete cuocerle in padella con del pomodoro.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)

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LASAGNE CON CAPRETTO ALLA CALABRESE

200 grammi farina di grano duro
2 uova
1,5 chilogrammi capretto
400 grammi mozzarella
2 cipolle
1/2 bicchiere vino bianco
origano
4 cucchiai olio extravergine d'oliva
1 pizzico peperoncino piccante
1 pizzico sale
Impastate la farina di grano duro con un pizzico di sale e le uova, lavorate la pasta fino a renderla liscia e omogenea, avvolgetela in un telo e lasciatela riposare per 10-15 minuti. Stendete la pasta con la macchina a rullo in sfoglie sottili, ritagliatele a rettangoli di cm 8x13 circa e appoggiateli sulla spianatoia infarinata. Lavate e asciugate bene il capretto. Affettate le cipolle, fatele appassire in un tegame con 4 cucchiai di olio, unite la carne, salatela, insaporitela con un pizzico di peperoncino piccante in polvere e di origano e rosolatela bene; bagnatela con mezzo bicchiere di vino, lasciatelo in parte evaporare, poi abbassate la fiamma e continuate la cottura per 45 minuti, bagnando ogni tanto con un po' di acqua calda e mescolando spesso. Lessate le lagane per 3 minuti in acqua bollente salata a cui avrete aggiunto un cucchiaio di olio; scolatele e appoggiatele su un telo. Disossate la carne, tagliatela a pezzetti molto piccoli e rimetteteli nel sugo. Ungete di olio una pirofila, sistemate sul fondo uno strato di lagane e ricopritelo con un po' di sugo di capretto e qualche fettina di mozzarella; fate un altro strato di pasta e continuate così a strati fino a esaurire gli ingredienti. Passate la pirofila in forno a 200° per circa 15 minuti; sfornate e lasciate riposare per qualche minuto prima di servire.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

 

TAGLIOLINI MOLISANI

I Tagliolini Molisani sono sottilissime striscioline di sfoglia a sezione piatta, larghe 2-3 mm e con lo spessore inferiore al millimetro, che danno un tocco raffinato ad ogni ricetta.
I Tagliolini vengono utilizzati sia interi, in saporite minestre a base di ortaggi, che spezzati, in delicati consommé di carne o di pesce. Nonostante la loro apparente fragilità, con i Tagliolini si possono preparare anche ottimi primi asciutti. A chi ama i sapori raffinati li nproponiamo con zucchine, carote e peperoni gialli in crema di radicchio rosso.
I tagliolini sono una varietà di pasta all'uovo tipica della cucina italiana inseriti nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani dalla regione Molise. La larghezza del taglio (circa 2-3 mm) li pone tra i più sottili capellini e le più larghe tagliatelle. Hanno sezione piatta ed una lunghezza simile agli spaghetti; lo spessore deve essere inferiore al millimetro. È una pasta di veloce cottura, soprattutto se usata fresca, e si sposa bene con sughi leggeri, con pesce, condimenti delicati o in bianco o addirittura in brodo.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
 

LASAGNE ARRICCHITE



200 grammi
 lasagne
100 grammi pesto
100 grammi fagiolini
200 grammi patate
150 grammi stracchino
q.b. olio di oliva extravergine
q.b. sale
Per preparare la ricetta delle lasagne arricchite inizia con lo sbucciare le patate, lavale, tagliale a lamelle sottili e scottale per 5 minuti in acqua salata in ebollizione. Spunta i fagiolini, affettali in senso orizzontale e scottali nella stessa acqua delle patate per 2 minuti. Scolali e tieni da parte un mestolo dell'acqua di cottura. Scotta le sfoglie di pasta per pochi secondi in acqua bollente salata con 1 cucchiaio d'olio, scolale e stendile ad asciugare su carta da forno. Frulla la crescenza con i 2/3 del pesto e l'acqua di cottura delle patate tenuta da parte e versane un cucchiaio sul fondo di una pirofila (22x28 cm). Prosegui alternando strati di pasta, di patate, di fagiolini e di crescenza al pesto, quindi passa la pirofila nel forno già caldo a 180° per 20 minuti. Completa disponendovi sopra il pesto rimasto. Servi le lasagne arricchite.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

 

PACCHERI AI FRUTTI DI MARE

Aglio 3 spicchi
Calamari 500 gr
Cozze 1 kg
Gamberi 300 gr
Olio 1/2 bicchiere
Paccheri 500 gr
Peperoncino piccante fresco 1 (oppure in polvere a piacere)
Pomodori ciliegini 100 gr
Prezzemolo tritato 2 cucchiai
Sale q.b.
Vongole 1 kg
Iniziate con la pulizia del pesce. Spazzolate con cura le cozze sotto l’acqua ed eliminate le eventuali barbette (chiamate bisso), quindi lavatele e mettetele da parte. Scegliete le vongole, scartando quelle rotte, e sciaquatele bene sotto l'acqua corrente. Spellate, eviscerate e lavate i calamari sotto l’acqua corrente, asciugateli e tagliateli ad anelli, quindi lavate ed asciugate anche le code di gambero che devono essere private della corazza.
Mettete le vongole in una pentola sul fuoco a fiamma viva. Mettete un altro tegame sul fuoco con le cozze del prezzemolo spezzettato con le mani, due spicchi di aglio interi e un peperoncino fresco tritato. Fate dischiudere vongole e cozze coprendo la pentola con un coperchio , poi spegnete il fuoco e, una ad una, eliminate il guscio ed estraete il mollusco che metterete da parte. Procedete un questo modo tenendo però da parte una decina di vongole e di cozze col guscio che vi serviranno per la decorazione finale. Filtrate con un colino a maglie strette il fondo di cottura delle vongole e delle cozze e mettetelo da parte.
Scaldate l’olio rimanente in una padella capiente assieme all'aglio schiacciato; fate rosolare i calamari per almeno 5 minuti, bagnateli poi con il vino bianco e lasciate sfumare.
Aggiungete i pomodorini tagliati a pezzetti e lasciateli ammorbidire, quindi salate, coprite con un coperchio e lasciate cuocere a fiamma bassa per almeno 10 minuti (o fino a quando i calamari saranno teneri). Aggiungete i gamberi e ricordatevi di unire, ogni tanto, ai molluschi un mestolino di liquido messo da parte, secondo la necessità. Intanto calate i paccheri in acqua bollente precedentemente salata.
Prendete i molluschi messi da parte e uniteli al sugo e fate cuocere il tutto per altri 5 minuti, poi aggiungete infine il prezzemolo tritato.
Aggiungete in ultimo in casseruola le vongole e le cozze con i gusci e quando i paccheri saranno al dente scolateli e fateli saltare in padella insieme al sugo, aggiungendo il liquido delle cozze e delle vongole messo da parte. Quando il tutto sarà ben amalgamato e il fondo ormai asciutto, servite i paccheri decorando i piatti con qualche mollusco provvisto di guscio.
 
2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

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TORTELLI ALLA PIACENTINA

Si definiscono tortelli alla piacentina (turtéi in piacentino) un tipo di pasta ripiena tipico della provincia italiana di Piacenza. Tradizionalmente sono considerati un piatto di magro, cioè quelli privi di carne il cui consumo era concesso dalla Chiesa cattolica nei giorni di venerdì, durante la Quaresima o alla vigilia delle principali festività cristiane. Sebbene siano frequentemente confezionati con due caratteristiche "code" (turtéi cun la cua, turtéi cun il cui in piacentino), che conferiscono loro la distintiva "forma a caramella", sono anche preparati in forma rettangolare.All'impasto, composto da farina, acqua, uova e sale, si aggiunge un ripieno costituito da ricotta, spinaci, Grana Padano, noce moscata, uova e sale.Vengono generalmente conditi con il burro fuso, che può essere insaporito con qualche foglia di salvia, e formaggio grana. A differenza che in altre zone del Nord Italia, in cui i tortelli di "magro" vengono condititi solo con burro fuso, in provincia di Piacenza è abbastanza diffuso servire il piatto con un intingolo a base di funghi porcini (che può contenere anche la salsa di pomodoro, oppure essere "in bianco").
Origini
La tradizione delle paste ripiene dell'Italia settentrionale viene fatta risalire al Medioevo. La ricetta del territorio di Piacenza era nota a Giovanni Boccaccio, che definiva semplicemente piasentino la varietà locale del tortello. Secondo alcune ricerche, la caratteristica chiusura della pasta con due "code" alle estremità è menzionata a partire dal 1351, l'anno in cui il nobile piacentino Bernardo Anguissola ospitò Francesco Petrarca al castello di Vigolzone (PC). Fu il feudatario a chiedere al personale di cucina di modificare dei comuni ravioli in un qualcosa di più originale e visivamente gradevole per i canoni estetici del poeta laureato a Roma in Campidoglio. Con la stessa conformazione furono apprezzati e descritti anche da un altro poeta, Giosuè Carducci, ospitato al castello nel 1888 dal conte Cesare Anguissola.I tortelli alla piacentina sono iscritti nell'elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali stilato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e sono valorizzati con la Denominazione comunale d'origine a Vigolzone (PC).

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

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SCIALATIELLI DI AMALFI


Gli scialatielli sono un formato di pasta fresca usato nella cucina campana, tipici di Amalfi dove sono nati per mano dello chef Enrico Cosentino nel 1978 (presentati ad un concorso culinario, gli valsero il premio entremetier dell'anno); il loro nome si presume derivi da due parole dialettali "scialare" (godere) e "tiella-i" (padella).
Sono listarelle più corte degli spaghetti, più larghe e di sezione rettangolare piuttosto irregolare. Sono tradizionalmente fatti a mano con farina, acqua e/o latte, formaggio grattugiato, basilico fresco tritato e sale, ma vengono anche venduti come formato di produzione industriale. Sono riconosciuti come prodotto agroalimentare tradizionale della regione Campania.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

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SCHLUTZKRAPFEN

pasta
150 g di farina di segale
100 g di farina di frumento
1 uovo
50-60 ml di acqua tiepida
1 C di olio
sale
ripieno:150 g di spinaci bolliti (300 g di spinaci freschi)
50 g di cipolle tagliate finemente
1/2 spicchio d'aglio tritato
1 C di burro
100 g di ricotta
1 C di parmigiano
1 C di erba cipollina tagliata finemente
1 presa di noce moscata
pepe
sale
Per la pasta:
Mescolare le due farine, disporle a forma di corona e salarle. Unire l'uovo all'acqua e all'olio, versare il liquido della corona di farina ed impastare il tutto. Far riposare per 30 minuti.
Per il ripieno:
Tritare finemente gli spinaci, rosolare la cipolla e l'aglio ed il burro; poi unire gli spinaci e abbassare la fiamma. Aggiungere la ricotta, il parmigiano, l'erba cipollina; coindire con noce moscata, sale, pepe, e mischiare bene.
Stendere la pasta ottenendo una sfoglia sottile e lavorare la pasta velocemente, in modo che non si secchi. Successivamente ritagliare con una forma tonda e liscia dei cerchi di diametro di 7 centimetri.
Posare quindi con un cucchiaio l'impasto al centro della sfoglia e bagnare il bordo con dell'acqua e quindi piegare la pasta facendole assumere la forma di piccole mezzelune per poi premere immediatamente con le mani i bordi della pasta.
Cuocere in acqua salata e disporli quindi su di un piatto, cosparsi di parmigiano ed erba cipollina e un po' di burro fuso.
Gli Schlutzkrapfen, traducibili in italiano come mezzelune, sono dei ravioli/agnolotti ripieni di spinaci e ricotta tipici della Val Pusteria, diffuso in tutta la regione del Tirolo. Nelle valli ladine sono conosciuti come crafuncins o cajincì. Nella tradizione culinaria bellunese sono conosciuti invece come casunziei. Sono molto simili ai pierogi polacchi.
Il verbo schluzen tradotto dalla lingua tedesca, si traduce in "scivolare". Ciò deriva dal fatto che questa specialità si mangia lasciando scivolare i ravioli in bocca.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.