venerdì 13 gennaio 2023

BANE


E báne sono biscotti alle mandorle tradizionali di Camporosso (Im) (fino all’Ottocento grande produttore di mandorle), la cui ricetta viene fatta risalire addirittura alla Roma antica imperiale, detti crustula amygdalina. Nei secoli passati i pellegrini che dall’Europa si recavano a Roma nelle loro bisacce dovevano trasportare alimenti semplici e nutrienti, che si conservassero a lungo e aiutassero a recuperare le forze perse lungo la strada. Frutta secca e biscotti alla mandorla rientravano quindi fra quanto si offriva spesso a loro.
La loro denominazione deriverebbe dall’espressione bàna che a sua volta dipenderebbe dal verbo sbanà nel senso di spalancare la bocca, in latino compare l’espressione slanbanè, smascellarsi dal ridere.
200 gr. farina
200 gr. mandorle con buccia da sbollentare sbucciare da far tostare in padella e poi tritare con mezzaluna
200 gr. zucchero
200 gr. Burro
2 tuorli
1 bustina lievito
Impastare tutto e infornare 200° gradi fino e doratura. Importante Non dimenticare la vecchia forma come amaretti concavi.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).



TORTA SBRISOLONA

Farina tipo 00 200 g
Farina di mais finemente macinata (fumetto) 200 g
Mandorle pelate 150 g
Mandorle non pelate 50 g
Zucchero semolato 200 g
Burro 100 g
Strutto (o burro) 100 g
Limoni la buccia grattata di 1 limone
Uova 2 tuorli
Vaniglia i semini di 1 bacca

Per preparare la torta sbrisolona, versate in un frullatore le mandorle pelate e non pelate (tenetene da parte 50 g), quindi frullatele non troppo finemente. Versate in una ciotola lo strutto e il burro, quindi aggiungete le mandorle tritate. Versate poi la farina di mais, la farina di grano la scorza grattugiata del limone e mescolate brevemente. Unite anche i semi di una bacca di vaniglia, poi 3/4 della dose di zucchero e miscelate di nuovo a mano molto velocemente per non scaldare l'impasto. Per ultimi versate anche i tuorli e amalgamate velocemente il tutto a mano per incorporarli. Imburrate una tortiera di 32 cm di diametro e distribuite 2/3 dell'impasto a pioggia sulla tortiera cercando di sbriciolarlo con le mani il più possibile: l’impasto non deve assolutamente essere compattato sul fondo. Unite al restante impasto le mandorle intere tenute da parte e amalgamatele velocemente al composto.
Distribuite uniformemente lo zucchero rimasto e cuocete la torta sbrisolona in forno statico preriscaldato a 180° per circa 50 minuti (se forno ventilato a 160° per 40 minuti circa). Una volta cotta, sfornatela e lasciatela raffreddare completamente su una gratella prima di servirla.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).



FRITTO MISTO DI CALAMARI E GAMBERI


per la frittura
Calamari 500 gr
Farina q.b.
Gamberi 500 gr
per la salsa
Erba cipollina tritata 1 cucchiaio
Sale q.b.
Senape 1/4 di cucchiaino
Yogurt greco compatto 200 gr
Maionese 200 gr
per friggere
Olio di arachide q.b.
per guarnire
Limoni 2 tagliati a spicchi
Prezzemolo 4 ciuffetti
Preparate la salsa di accompagnamento della frittura prendendo lo yogurt e ponendolo in un contenitore assieme alla maionese e la senape; mescolate bene per amalgamare tra loro gli ingredienti, poi aggiungete il sale e l’erba cipollina tritata, amalgamate ancora e lasciate riposare la salsa per 15 minuti in frigorifero coperta da pellicola trasparente.Pulite i gamberi togliendo loro la testa (e se volete, le zampette). Pulite i calamari togliendo la pelle, la testa e levando gli occhi e il dente posizionato al centro dei tentacoli, poi dal corpo del calamaro togliete la cartilagine e le interiora; sciacquate le varie parti. Scolate ed asciugate bene il pesce con carta da cucina, poi prendete i calamari e tagliateli ad anelli della larghezza di circa 1 cm. Infarinate accuratamente tutto il pesce e friggetelo in olio bollente fino alla completa doratura (almeno 3-4 minuti per frittura), poi scolatelo bene e adagiatelo su carta assorbente da cucina per far sì che l’olio in eccesso venga assorbito. Servite il fritto misto caldissimo, accompagnato dalla delicata salsa di maionese e yogurt con erba cipollina.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola. 

FRITTO MISTO ALLA PIEMONTESE

Il fritto misto alla piemontese (Fricassà mëscià in piemontese) è un piatto unico tipico della cucina piemontese. Si tratta di un piatto di antica tradizione popolare, quando ancora gli animali venivano macellati a casa e per sprecare il meno possibile, si cucinavano le frattaglie. Piatto tradizionalmente conviviale e tipico del periodo autunnale ed invernale, è tuttavia facile da reperire quasi tutto l'anno (esclusi i mesi estivi più caldi). Gli animali di grossa taglia come l'agnello, il maiale o il vitello, dopo la macellazione, venivano suddivisi all'interno della famiglia allora patriarcale e le animelle, i rognoni, i filoni, la cervella, il fegato e i testicoli venivano impanati nel pan grattato e fritti in olio. Venivano poi serviti con i sanguinacci nel giorno festivo successivo alla macellazione. Nel corso degli anni la preparazione ha subito importanti aggiunte e data la facilità con la quale ormai si possono acquistare svariati tipi di carne, si può considerare e servire come piatto unico. Resta comunque un piatto del "dì di festa", e abbinando il dolce con il salato, è stata aggiunta la mela e l'amaretto (prodotti comunque piemontesi), oltreché carni miste e diverse verdure. La ricetta tradizionale vorrebbe il F.M. costituito da una trentina di tipi diversi di carni, frutta e verdura.

Composizione tradizionale
fegato (fricassà nèira)
polmone (fricassà bianca)
rognone
salsiccia
cervella
animelle
filoni
granelle
cosce di rana fritte
carré di agnello
fettina di vitello
punta di cavolfiore ed altre verdure di stagione
semolino dolce (polenta dossa, friciolìn)
amaretto
il tutto accompagnato da verdure di stagione saltate in padella.
Composizione attuale
È consuetudine ormai trovare il fritto misto alla piemontese completo di:
fegato (fricassà neira)
polmone (fricassà bianca)
rognone
salsiccia
cervella
animelle
filoni
testicolo
carré di agnello
petto di pollo
punta di cavolfiore ed altre verdure di stagione
semolino dolce (polenta dossa, friciolìn)
fettina di vitello
cosce di rana fritte
trota
anguilla
mele
pesche
albicocche
amaretto
il tutto accompagnato da verdure di stagione saltate in padella.
Aggiunte
La composizione del fritto misto è cambiata in base ai gusti ed alla fantasia in cucina, così non ci si stupisca se nel piatto si possono trovare anche:
uva
ciliegie
pera
coppia di pavesini con all'interno marmellata o crema al cioccolato
quadrucci di polenta gialla fritta nel sugo di arrosto ...ed altro ancora

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

SOPA DE AJO

La sopa de ajo tradizionale ha pochissimi ingredienti: Acqua calda (alcuni cuochi dicono che il trucco non è farla arrivare mai all'ebollizione). Tradizionalmente si arricchisce l'acqua calda con l'aggiunta di ossa di manzo, brodo di carne di maiale o prosciutto più o meno diluiti per dare più sapore. L'acqua contiene sale e il volume finale della zuppa verrà determinato dalla quantità di acqua utilizzata. Vi è la possibilità di utilizzare spezie quali menta, alloro ecc. Pane duro. Di solito si utilizza la pagnotta, spesso indurito di vari giorni, ed è l'ingrediente principale. La percentuale dipende dai gusti di chi cucina, ma di solito si tagliano delle fette sottili (dai 5 ai 15 mm) per far sì che l'acqua si addensi. Aglio. Viene filettato e fritto in una padella con abbondante olio di oliva fin quando inizia a prendere un colore più scuro. Paprica. Ha una duplice funzione: colorare di rosso e dare sapore al pane. Si può utilizzare paprica dolce, piccante o entrambe.
Il tempo di cottura può variare tra una e due ore. Il tocco finale, alcuni minuti prima di servire il piatto, sono le uova che si buttano nella zuppa, rompendole sulla superficie esteriore, in modo tale che il tuorlo si rimuova (con un cucchiaio di legno) all'interno della zuppa e l'albume forma una sorta di fili bianchi tipici di questa ricetta. Si serve molto calda, di solito in una pentola d'argilla. Alcuni cuochi consigliano di accompagnarla con del vino rosso.
La sopa de ajo (letteralmente zuppa di aglio) è un tipo di minestra tipicamente Castigliana contenente principalmente acqua o brodo, pane (solitamente duro), paprica, alloro, aglio e olio d'oliva. È una zuppa di umili origini, essendo un piatto popolare sottoposto a molteplici varianti, infatti possono essere aggiunti uovo, salsiccia, pancetta fritta di maiale, prosciutto ecc. A Madrid e nel nord della Spagna è un piatto associato alla Settimana Santa.

 2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

TORRETTE CON ZUCCHINE GAMBERI E CARCIOFI

8 lasagne
700 grammi gamberi
300 grammi zucchine
1 porro
1 cucchiaio curry
2 carciofi
1 limone
q.b. sale
q.b. pepe
q.b. olio di oliva extravergine
Per realizzare la ricetta torrette con zucchine, gamberi e carciofi fritti procurati dei gamberi freschissimi, sgusciali e privali del filo intestinale. Dopo averli lavati, tienine da parte 4 e trita i rimanenti. Taglia le zucchine a julienne, affetta il porro e rosolalo con 5 cucchiai di olio, poi unisci a fiamma alta i gamberi tritati e le zucchine. Spolverizza con il curry, aggiusta di sale e pepe, e prosegui la cottura a fuoco vivace per 2-3 minuti. Prepara i carciofi, affettandoli finemente: quindi mettili a bagno in acqua acidulata con il limone. Nel frattempo lessa le lasagne, scolale e stendile su un canovaccio, quindi dividile a metà, così da ottenere 16 rettangoli. Costruisci le torrette: appoggia 4 rettangoli di pasta su una placca foderata con carta da forno, distribuisci su ciascuno gamberi e zucchine, ricopri con un altro rettangolo e fai altri due strati, terminando poi con la pasta. Spennella la superficie con olio, copri con un foglio di alluminio e inforna a 180° per 5 minuti. Mentre le torrette cuociono, scola i carciofi e friggili in olio bollente. Quando hai terminato, friggi nella stessa padella anche i gamberi interi tenuti da parte e usali per decorare le lasagne. Servi le torrette con zucchine, gamberi e carciofi fritti ben calde.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.