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sabato 10 settembre 2022

AGLIO DI CARAGLIO

L’Aj ‘d Caraj – aglio di Caraglio – è un aglio di montagna di qualità autoctona coltivato nel comune di Caraglio in provincia di Cuneo, alle porte della Val Grana. Un tempo tale coltivazione era molto diffusa nella fascia collinare del comune per via delle particolari caratteristiche del terreno ricco di sali minerali e delle condizioni climatiche favorevoli.
Il progetto di riscoperta, recupero e valorizzazione dell’aglio di Caraglio è stato ufficializzato nel luglio del 2008 con la creazione del Consorzio di Tutela e Promozione dell’Aglio di Caraglio che conta ad oggi una decina di produttori ed è basato su un disciplinare di produzione condiviso ed orientato a metodi di coltivazione biologici. Dal Consorzio, che costituisce un organo prevalentemente tecnico, nasce nel novembre 2008 la Confraternita dell’Aglio di Caraglio che si occupa della promozione del prodotto e degli aspetti culturali e gastronomici.
I Coltivatori d’Aglio di Caraglio costituiscono anche una delle 2000 comunità del cibo della rete di Terra Madre, la fondazione costituita da Slowfood e Città di Torino, che si occupa di tutela della biodiversità, promozione dell’agricoltura sostenibile e che cerca di avvicinare piccoli produttori e consumatori.
L’aglio di Caraglio risulta delicato e poco aggressivo nel sapore. Il suo principale pregio è la maggior digeribilità rispetto ad altre qualità d’aglio: non rinviene e il suo odore è meno persistente nel tempo ma non per questo risulta meno aromatico.
La coltivazione dell’aglio di Caraglio prevede una turnazione quadriennale del terreno: il terreno coltivato ad aglio per un anno dovrà poi ospitare per i quattro anni successivi altre coltivazioni o esser lasciato incolto. Tale tecnica è fondamentale per la buona riuscita del raccolto sia in termini qualitativi sia quantitativi. Il Consorzio ha promosso antiche colture intercalari tradizionali come la patata ialina e la ciarda, le lenticchie, il barbarià (coltivazione mista di 60% di grano e 40% di segale da cui si ricava l’omonima farina), e le antiche qualità di mais.
La coltivazione dell’aglio si sviluppa in un periodo “morto” per l’agricoltura: nei mesi di ottobre e novembre si procede con la spicchiatura e l’impiantamento dei bulbi mentre la raccolta avviene nel mese di giugno in coincidenza con la festività di San Giovanni. La coltura sviluppandosi nei mesi freddi non richiede particolari attenzioni, irrigazione, né trattamenti antiparassitari e quindi ben si presta a metodi di coltivazione biologici.



10 ORTAGGI (2^ Edizione)
 
Ortaggi. In queste 360 pagine ho raccolto oltre 250 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Ortaggi, che spettacolo vedere i banchi dei prodotti dell'orto traboccare di colori in ogni stagione. Ed i sapori? In cucina lo spettacolo visivo si muta in spettacolo aromatico. Senza giungere agli eccessi di una dieta vegetariana sbilanciata, gli ortaggi sono salute... e risparmio. In ogni stagione la verdura sta sulla nostra tavola. Ma una conoscenza più approfondita ci fa scoprire che ogni tipo di ortaggio ha molte varianti. Si deve conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro ortolano di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).