domenica 2 luglio 2023

BACARDI COCKTAIL

DRINK - Alcolico | After Dinner
4,5 cl Rum Bacardi
2 cl Succo di limone
0,5 cl Sciroppo di granatina
Shakerare con Ghiaccio e servire nella Coppa da Cocktail.

16 COCKTAIL
 (2^ Edizione)
 

Cocktail.In queste 340 pagine ho raccolto oltre 250 schede di prodotti, attrezzature e ricettepubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Mixology. Con questa parola si indica l'arte di mescolare con sapienza distillati, liquori, soft drink ed altro. Una preventiva conoscenza degli elementi che compongono un cocktail è la base del successo. Imparate a preparare quelli canonici riconosciuti dall'IBA e poi lanciatevi a prepararne dei nuovi. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro Barman di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

KROMBACHER


La Krombacher Brauerei è uno dei maggiori birrifici tedeschi.
Il birrificio fu fondato il 4 febbraio 1803 da Johannes Haas. Il padre Johann Eberhard Haas possedeva una taverna a Krombach. Secondo un regolamento del 25 luglio 1618 la vendita di birra era permessa solamente ai ristoranti che avevano un proprio birrificio. Per questo motivo John Hass aggiunse il birrificio all’attività di famiglia.
L’acqua all’inizio era prelevata da una sorgente al piede di Grumberg e trasportata al birrificio in barili per mezzo di un carro trainato da buoi. Nel 1854 la proprietà dovette pagare 17 fiorini alla chiesa per far passare le tubazioni di prelievo dell’acqua.
Lo spostamento al sito attuale fu effettuato probabilmente tra il 1858 e il 1882. Nello stesso periodo furono create due caverne utilizzate come cantine. Nel 1896 Hermann Haas vendette il birrificio per 360.000 marchi a Otto Eberhardt che chiamò il birrificio "Hasbrauerei Eberhardt and Co.". Nell’ottobre del 1922 Bernhard Schadeberg assunse la direzione della società che è ancora oggi guidata dalla stessa famiglia. Gli attuali proprietari sono infatti Friedrich Schadeberg e sua sorella Barbara Lambrecht-Schadeberg, suo figlio Bernhard Schadeberg e sua figlia Petra Schadeberg-Hermann. Nel 2002 ha acquisito il birrificio Eichener dai proprietari Karl Wilhelm e Wieland Schweisfurth.
Krombach è un sobborgo di Kreuztal vicino a Siegen, situata nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia, fa parte del circondario rurale di Siegen-Wittgenstein compreso nel distretto governativo di Arnsberg. La piccola città di Krombach si trova al piede della catena montuosa Rothaargebirge.
L'acqua utilizzata per la produzione della birra è povera di minerali e sgorga dalla sorgente di roccia di Krombach, ai piedi del Rothaar, una regione montuosa ricca di boschi. A scoprire la sorgente fu l'ispettore minerario Fresenius nel 1722 mentre era alla ricerca di giacimenti di metalli preziosi.
Il luppolo impiegato è quello aromatico e raffinato della Hallertau, di cui vengono utilizzati esclusivamente i fiori della pianta femmina.
Il malto è prodotto dalla trasformazione dell'orzo distico.
Prodotti
Krombacher
Krombacher Pils (4,8% Alc. Vol.) :va servita alla temperatura di 7 °C in un calice a tulipano
Krombacher Alkoholfrei
Krombacher Weizen (5,3% Alc. Vol.)
Krombacher Weizen Alkoholfrei
Krombacher Radler (2,5% Alc. Vol.)
Krombacher Radler Alkoholfrei
Eichiner
Eichener Pils: Vollbier (4,8% Alc. Vol.)
Eichener Gold Vollbier: (5,4% Alc. Vol.)
Rhenania Alt
Rhenania Alt: Altbier scura (4,8% Alc. Vol.)


20 BIRRA
(2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

BRANCALEONE FOX TERRIER

 

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

ARBOREA


L'Arborea Trebbiano è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Oristano.
Caratteristiche organolettiche
colore: giallo paglierino talvolta con riflessi verdognoli
odore: profumo tenue, delicato.
sapore: secco o amabile, fresco leggermente acidulo, armonico.

Vino. In queste 250 pagine ho raccolto oltre 220 schede di criteri di vinificazione, abbinamento e prodotti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
 (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Sin dall'antichità i frutti della vite sono diventati vino. Da allora migliaia di vitigni hanno avuto vita e decine di migliaia di vini sono stati creati. Per il nostro piacere. Impariamo insieme a conoscerne i principali, a degustarli, a scegliere quelli che sono i nostri vini di elezione. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro vinai di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

FRICIÒ


3 uova
60 g di zucchero
Zucchero per cospargere q.b.
1 bustina di lievito per dolci
100 g di farina 00
1 bicchiere di latte
1 limone non trattato
1 mela golden
Olio di arachidi q.b.•
Sbattete a lungo, in una terrina, le uova con lo zucchero, poi aggiungete la scorza grattugiata del limone. A questo punto, fate cadere a pioggia da un setaccio parte della farina alternando con un po’ di latte, sempre sbattendo in modo energico con una frusta. Finita questa operazione incorporate il lievito e la mela ridotta a cubetti piccolini. Il composto deve risultare colloso ed elastico e quando presenterà delle bollicine sulla sua superficie sarà il momento della frittura. In una pentola con bordi alti versate un’abbondante quantità di olio, portate a temperatura e versate un
cucchiaio di pasta. Quando il friciò avrà assunto una colorazione nocciola, scolatelo e adagiatelo su carta assorbente. Procedete a fare gli altri. Serviteli cosparsi con una generosa dose di zucchero.

18 PAT LIGURI (2^ Edizione)
 
In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

5 DESSERT (2^ Edizione)
In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.


FRANDURA CON TOMA DI MENDATICA

1,5 Kg di patate,
250 g di farina,
due bicchieri di latte,
due uova,
toma di Mendatica,
un mazzo di basilico,
prezzemolo,
noce moscata,
olio,
sale.
Le patate, crude e tagliate a fette sottili, vengono poste su due o tre strati in un tegame, unto d'olio. Si diluisce la farina nel latte, si aggiungono sale, uova sbattute, basilico, prezzemolo e una grattata di noce moscata. Il composto così ottenuto viene versato sulle patate. Si cuoce nel forno, a fuoco medio per 45 minuti. Si serve accompagnato dalla toma di Mendatica.

18 PAT LIGURI (2^ Edizione)
 
In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

4 CONTORNI (2^ Edizione)

Contorni. In queste 136 pagine ho raccolto oltre 90 ricette di contorni pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Contorni è una parola ingiusta, riduttiva, come se si trattasse di una ricetta secondaria che trova la sua giustificazione nell'essere abbinata a qualcosa di più importante. Invece, specialmente oggi che optiamo per una cucina più leggera, i contorni assurgono alla dignità di piatti a tutto tondo. Gustateli anche da soli, alla stregua di piatti unici, per uno spuntino sfizioso. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.



MORMORE AL CARTOCCIO

4 mormore di circa g 300 l'una
2 spicchi d’aglio
1 limone
Rosmarino
Olio d’oliva
Sale
Pepe
Squamate le mormore, sventratele, lavatele e asciugatele; farcitele con 1 rametto di rosmarino, 1 fettina di limone, qualche filetto d’aglio, sale e pepe. Spennellate ciascun pesce d’olio e mettetelo su un foglio di carta oleata spessa o di carta forno o di alluminio; quindi salatelo, pepatelo e irroratelo con succo di limone e 2 cucchiai d’olio. Chiudete bene i cartocci (magari aiutandovi con una cucitrice da ufficio), spennellateli d’olio (non fate quest’operazione se la carta è d’alluminio) e metteteli in forno su di una teglia, a calore moderato (160 °C) per circa mezz’ora.


3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).


RAVIOLI DI CARNE


per la pasta:
500 g di farina,
3 uova,
acqua,gg
sale.
Per il ripieno:
mezzo kg di manzo di vitello,
300 g di polpa di vitello,
cervello di vitello,
50 g di schienali e ad una animella,
1 mazzo di boraggini,
1 scarola,
mollica di pane,
maggiorana,
sale,
4 uova.
Prendere scarola e borragine e fare bollire 5 minuti, quindi premerle affinché diano tutta l'acqua. Prendere il manzo di vitello rosolato nel burro in una casseruola, e 300 grammi di polpa di vitello, da bollire 10 minuti; mettere un cervello di vitello, in acqua bollente, e tolta la pelle unitamente a schienali e ad una animella, tritare il tutto, cioè, magro, polpa, erbe, ecc. minutissimamente, pestate a poco per volta nel mortaio fino ad ottenere una pasta. Metterla in un recipiente con sopra uova fresche bene sbattute, aggiungendovi una piccola mollica di pane inzuppata nel brodo o in sugo di vitello, parmigiano, un poco di spezie, poca maggiorana ben tritata e sale. Rimestare bene ed il ripieno è pronto, parte principale dei ravioli. Prendere quindi la farina di grano, stemperarla in acqua tiepida a cui si uniscono uova fresche, ridotta in pasta morbida, quindi tirare una sfoglia larga e sottile, e preso subito il ripieno già preparato, in piccole pallottoline uguali sulla metà della sfoglia disposte in tante linee orizzontali e separate l'una dall'altra da uno spazio di due o tre dita: coprire con un'altra sfoglia e separare i pallini con tagli o girelle.
Quando sono abbastanza asciutti, gettare i ravioli a poco per volta in acqua bollente, osservando però che non sia troppo salata e conditeli con sugo di carne e parmigiano.
Preparazione regina della cucina genovese i ravieu co-u tocco sono immancabili sulla tavola delle feste. Come tutti i miti, anche sua maestà il raviolo ha dato sfogo alla fantasia sulle sue origini: si narra che a Gavi ora in provincia di Alessandria, un tempo entro i confini della Liguria, nel dodicesimo secolo una famiglia di locandieri inventò un succulento piatto che prese nome dal loro cognome, Raviolo appunto. Diventati ricchi e famosi, vollero apporre sull'acquisito titolo nobiliare un raviolo come stemma. Si racconta anche di una povera donna che voleva santificare il Natale con un pasto degno di tale occasione, ma la sue scarse ricchezze le permisero solo di riempire dei quadrati di pasta con verdure, avanzi di carne e molto raviggiolo, formaggio detto così perché pizzicava come i ravanelli. Ecco nascere i raviggioli, poi ravioli. Un'altra storia, più tarda, vede l'origine dei ravioli nel sud d'Italia, dove il beato Guglielmo di Malavalle benedisse i ravioli di crusca che gli furono serviti e li tramutò nello stupendo manicaretto. Queste le leggende, la storia comunque non manca e conferma le antiche origini. Anzi, già nella cucina babilonese, egizia, greca e romana esistono piatti similari. Con esattezza sappiamo che esistevano nel Medioevo perché li cita il Boccaccio nella nota novella di Calandrino (Decamerone VII, 3), inoltre un documento datato 1182 parla di un contadino savonese intento a preparare un pasto con i ravioli. Impossibile dire quando e dove siano nati i ravioli, impossibile dare un nome ed un cognome a chi da Bacigalupo fu definito con goloso entusiasmo un gastronomico portento. Nel 1841 sono persino stati definiti la più squisita fra tutte le paste da minestra del mondo. Possibile e doveroso è però dire che ogni regione li caratterizza con un ripieno differente e che ovunque sono il piatto della festa. I ravieu liguri sono comunque riconoscibilissimi se non altro per la presenza delle boraggini, che insieme a tutto il resto, li rendono buoni. Negli anni Trenta del Novecento artisti locali, facenti parte del movimento Futurista, scrissero all'ideatore Tommaso Marinetti per supplicarlo di salvare i nostrani ravioli dalla mano progressista che voleva eliminare nella sua propaganda internazionale contro la pastasciutta, le cucine regionale perché stantie. Pasta di farina di grano dalla classica forma quadrata-rettangolare il cui ripieno è a base di carne ma immancabile è la borragine e la maggiorana. Esiste anche la versione magra con solo ripieno vegetale di spinaci, bietole e ricotta.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.