domenica 11 settembre 2022

BANANA DAIQUIRI

DRINK - Alcolico | Predinner
Rum bianco 4,5 cl
Succo di limone o lime 2,0 cl
Sciroppo di zucchero 0,5 cl
½ banana
Mettete nel blender del ghiaccio tritato, aggiungete gli ingredienti e frullate il tutto. Questo cocktail va servito in un bicchiere tipo Globet. E’ una versione moderna del Daiquiri e come tutti i Daiquiri ha origini cubane. Certi ricettari consigliano di usare la Crema di banana. Esistono molte varianti, come ad esempio lo Strawberry Daiquiri o il Melon Strawberry Daiquiri

16 COCKTAIL (2^ Edizione)
 

Cocktail.In queste 340 pagine ho raccolto oltre 250 schede di prodotti, attrezzature e ricettepubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Mixology. Con questa parola si indica l'arte di mescolare con sapienza distillati, liquori, soft drink ed altro. Una preventiva conoscenza degli elementi che compongono un cocktail è la base del successo. Imparate a preparare quelli canonici riconosciuti dall'IBA e poi lanciatevi a prepararne dei nuovi. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro Barman di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

BRANCALEONE FOX TERRIER
 

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).



OLIO LUCCA

olio Lucca
Lo sviluppo agricolo lucchese sia in senso produttivo che commerciale è legato a quello dell’olivicoltura. La provincia di Lucca, già in età antica, era ricca di oliveti e la coltura dell’olio è cresciuta di importanza fino ai tempi nostri. Di recente l’olio di Lucca ha avuto il riconoscimento Europeo della denominazione di origine protetta (DOP). Secondo il disciplinare di produzione l’olio extra vergine di oliva deve avere le seguenti caratteristiche, riassumendo le più conosciute: colore giallo con toni di verde più o meno intensi; odore fruttato di olive da leggero a medio; sapore dolce con sensazione piccante e di amaro legato all’intensità di fruttato; acidità totale non superiore a 0,5 % di acido oleico; numero di perossidi max 12 Meq. L’olio deve essere ottenuto dalle seguenti varietà fino al 90 % di Frantoio, fino al 30 % di Leccino e fino al 15% di altre. Il metodo di produzione è controllato da un organismo terzo che vigila sul rispetto delle indicazioni contenute nel disciplinare dove sono contenute le metodologie di coltivazione, di difesa, di raccolta e di produzione. Dal 2005 si è costituito il Consorzio di tutela olio DOP Lucca.

 13 CONDIMENTI (2^ Edizione)


Condimenti. In queste 120 pagine ho raccolto oltre 90 schede di prodotti, procedure e consigli di cucina pubblicate nel corso  degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Utilizzati a caldo per cucinare o a freddo per completare, i condimenti sono essenziali in cucina. Incominciamo insieme a conoscerli meglio, ampliando il nostro ancora troppo ristretto orizzonte ed imparando con essi sapori preziosi fino ad ieri sconosciuti.

BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

FARINA D'AVENA

E' una pianta che appartiene alla famiglie delle Graminacee, coltivata dall'uomo fin dai tempi antichi sia per la sua alimentazione che per quella del bestiame. La sua appartenenza geografica è contrastante, i Paesi che si contendono il merito sono India, Cina ed Egitto. L'avena è composta per 8,5% di acqua, il 14% di proteine e il rimanente 65% da carboidrati e fibre.
L'avena ha innumerevoli proprietà. Grazie al sua alto contenuto di fibre è da considerarsi un ottimo lassativo, la crusca di cui è ricoperta invece possiede proprietà depurative per tutto l'organismo. Viene usata in cucina, sotto forma di fiocchi, per cucinare dolci e zuppe. Ottima anche per tenere a bada il colesterolo "cattivo" se assunta tutti i giorni, con la sua capacità di attirare l'acqua, è in grado di abbassare il colesterolo nel giro di poco tempo. Non a caso la vecchia tradizione popolare riteneva che l'avena fosse un tocca sana per la salute dell'uomo.

 12 CONSERVE (2^ Edizione)


Conserve. In queste 230 pagine ho raccolto circa 300 schede di ricette, prodotti e consigli di degustazione pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. La dispensa delle conserve deve essere sempre ben fornita. Molto meglio se sarete voi a produrre una parte di queste delizie. Confetture, marmellate, gelatine, sottolio, sottaceto, frutta essiccata, frutta candita, ecc. Nelle stagioni in cui certi prodotti non sono disponibili, la nostra dispensa dei sapori mostra il suo tesoro.

BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

SALSA AL POMODORO



La salsa di pomodoro o passata di pomodoro o conserva di pomodoro è una salsa madre ottenuta dalla cottura dei pomodori dalla quale derivano innumerevoli sughi usati generalmente come condimento per la pasta. Se invece di passare il pomodoro lo si taglia a piccoli dadini (dopo la pelatura) allora si ottiene la polpa di pomodoro. Il concentrato di pomodoro è invece una passata con meno acqua.Le prime tracce della preparazione di tale salsa si trovano nel Cuoco galante di Vincenzo Corrado del 1778, ma senza essere ancora presentata come condimento. Troviamo le prime testimonianze di associazione con la pastasciutta e con la pizza ne Il cuoco maceratese del 1779 di Antonio Nebbia e poi in Cucina casereccia pubblicato nel 1839 in napoletano in appendice alla seconda edizione della Cucina teorico-pratica di Ippolito Cavalcanti, e fu sicuramente un riuscitissimo accompagnamento. La versione moderna della salsa e dei suoi usi ci è data però da Pellegrino Artusi nel 1891 con La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene.
Procedura artigianale 1
Si lavano i pomodori, si tagliano a metà e si tolgono i semini per poi metterli in pentola a fuoco vivace. Quando iniziano a bollire si spegne il fuoco e si attende che il liquido della cottura venga a galla. Togliendo l'acqua si schiacciano i pomodori con una macchina per le passate da cui uscirà la salsa che si rimetterà in pentola. Nel frattempo si bollono le bottiglie di vetro aperte in cui si verserà la salsa. Quando entrambi hanno la stessa temperatura si versa la salsa nelle bottiglie e si chiudono ermeticamente con i tappi.
Procedura artigianale 2
Si lavano i pomodori, si tagliano a metà e si tolgono i semini. A questo i pomodori sono pronti per essere messi nella macchina per la passata di pomodoro da cui ne uscirà la salsa. La salsa la si versa nelle bottiglie ben lavate e le si chiude ermeticamente con un tappo. Si prepara un grande pentolone e lo si riempe di queste bottiglie e ogni strato di esse viene ricoperto da stracci. Si accende il fuoco per la bollitura che dura un'ora. Il giorno successivo le bottiglie potranno essere riposte per essere conservate.

11 SALSE (2^ Edizione)

 
Salse. In queste 120 pagine ho raccolto oltre 100 ricette di salse, criteri di classificazione e di abbinamento pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Esiste una teoria generale della derivazione delle salse. Da sole 5 salse madri derivano tutte le altre per piccole variazioni, aggiunte o sottrazioni. Le salse completano primi, secondi, contorni, pesce, carne, verdure, pasta, tutto. Impariamo insieme a fare le salse. Senza giungere agli eccessi di una cucina troppo salsamentaria come era d’uso nell’800, le salse completano e danno quel tocco in più di sapore che non guasta.

BRANCALEONE FOX TERRIER

 

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

CONFETTURA DI MELE COTOGNE

1 kg di mele cotogne,
300 g. di miele di acacia o zucchero di canna,
1 busta di pectina di mele (3:1).
La confettura di mele cotogne marchigiana è delicata, non esageratamente dolce grazie all’utilizzo del miele di acacia o dello zucchero di canna al posto dello zucchero raffinato.
Lavare le mele e tagliarle a pezzettoni, quindi metterle in un tegame abbastanza alto con metà circa di acqua, girando di tanto in tanto fino a che diventano morbide. Passarle con il passaverdura o frullarle e lasciarle raffreddare.
Far bollire nuovamente dopo aver aggiunto la pectina ed il miele o lo zucchero per almeno tre minuti mescolando continuamente.
Mettere nei vasi sterilizzati avendo cura di pulire con un tovagliolo i bordi prima di avvitare il coperchio e capovolgere il barattolo fino a che non si raffredda.


12 CONSERVE (2^ Edizione)

Conserve. In queste 230 pagine ho raccolto circa 300 schede di ricette, prodotti e consigli di degustazione pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. La dispensa delle conserve deve essere sempre ben fornita. Molto meglio se sarete voi a produrre una parte di queste delizie. Confetture, marmellate, gelatine, sottolio, sottaceto, frutta essiccata, frutta candita, ecc. Nelle stagioni in cui certi prodotti non sono disponibili, la nostra dispensa dei sapori mostra il suo tesoro.

BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

L’URBAN FARMING CI SALVERÀ

 



Oggi circa 1 miliardo di persone soffrono la fame ed il trend è in continua crescita a causa dell’aumento della popolazione mondiale, ai migranti del climate change, alle carestie, alla distruzione degli ecosistemi e allo sfruttamento delle risorse naturali esauribili. Secondo la FAO nel 2050 ci saranno 10 miliardi di persone nel mondo. Questo renderà necessario un aumento della produzione di cibo del 70% rispetto ad oggi, ma le tecniche di coltivazione attuali non saranno né sufficienti né sostenibili per questa nuova sfida, che vede invece i centri urbani (nel 2030 il 60% della popolazione mondiale vivrà nelle città), l’innovazione tecnologica e le nuove forme di partecipazione attiva dei cittadini, sempre più protagonisti.

Si chiama Urban Farming e prevede che le colture fuori suolo, in particolare idroponica e acquaponica, contribuiscano alla soluzione per uno sviluppo ambientale economico e sociale sostenibile nel tempo. Infatti già oggi occorre trovare alternative al consumo di suolo, che a volte non è disponibile (ad esempio l’Olanda), ma sempre più spesso è contaminato dalle micro e nano plastiche nei terreni. Le coltivazioni fuori suolo, rappresentano la “rivoluzione industriale dell’agricoltura”, hanno rese elevatissime, sono più comode e pratiche nella gestione, più sostenibili rispetto ai metodi tradizionali.

La coltivazione idroponica si realizzata in vasche poste al chiuso (ad es. in una serra). Le radici delle piante sono immerse direttamente nella soluzione nutritiva composta da acqua, sali, minerali e altri microelementi. Non c’è terra, ma solo un substrato di ancoraggio per le radici costituito da argilla espansa, lana di roccia e fibra di cocco.

L’acquaponica, invece, grazie alla presenza di pesci a scopo alimentare, riesce a creare un ecosistema chiuso e circolare: l’ammoniaca presente negli escrementi dei pesci viene trasformata dai batteri in nutrimento delle piante, che a loro volta purificano l’acqua per i pesci. Un processo naturale basato sulla sinergia tra piante, pesci e batteri. Qui il substrato di argilla espansa non costituisce solo l’ancoraggio iniziale delle piante, ma partecipa attivamente allo sviluppo dei batteri poiché fornisce loro spazio per proliferare.

Recentemente le Università di Bologna e di Firenze hanno promosso Urbanfarm2019, un challenge che ha previsto la progettazione di sistemi innovativi di agricoltura urbana per la riqualificazione di tre siti a Bologna, Belluno e Conegliano.

Più in generale l’urban farming, contribuisce ad incrementare il verde nelle città del mondo, aiuta ad assorbire CO2, a ridurre drasticamente l’effetto “isola di calore urbano”, a migliorando la biodiversità rendendo le città più sicure, piacevoli e salubri.

Se serve più cibo, se non c’è più spazio, se le persone saranno sempre più concentrate nelle città, allora è nelle città che occorre creare nuovo verde e produrre nuovo cibo, in modo sostenibile, anche per contribuire ad abbassare il surriscaldamento globale. Le coltivazioni fuori suolo hanno le caratteristiche giuste per questa rivoluzione: rese elevatissime per metro quadro, più raccolti l’anno, risparmio idrico dell’80%-90% rispetto ai metodi di coltivazione tradizionali, indipendenza dalle condizioni climatiche, possibilità di utilizzare varietà ottimizzate che non richiedono uso di prodotti chimici, salubrità dei prodotti coltivati poiché non vengono utilizzati pesticidi e fitofarmaci.

Perché non cominciamo a praticarlo anche a Savona, riutilizzando i capannoni industriali dismessi e fornendo cibo alle mense di carità?

6 ALLA RICERCA DEL BUON GUSTO

Alla ricerca del buon gusto raccoglie in maniera sistematica le recensioni pubblicate sul mensile savonese Il Letimbro nella rubrica Dalla parte del gusto e poi apparse nel blog  HOMO LUDENS https://nonmirompereitabu.blogspot.com/