venerdì 9 giugno 2023

GELATINA DI MAIALE

ricetta di secondo piatto
1 kg di carne di maiale
un piede e l'orecchia di maiale
1 bicchiere di aceto
succo di limone
pepe rosso
sale
Mettere a bollire le parti del maiale in molta acqua salata per circa tre ore. Poi mettere da parte la carne, aggiungere al brodo un bicchiere d'aceto e farlo bollire a lungo fino a ridurlo ad 1/4 della quantita' iniziale. Lasciare riposare per una notte intera. Il giorno dopo filtrare il brodo e aggiungere succo di limone; intiepidirlo e versarlo sulla carne gia' tagliata a fette e sistemata nei piatti e condita con pepe rosso macinato.
La gelatina di maiale o in siciliano liatina, ma anche suzu o zuzzu (in italiano grasso, zozzo nel senso di ricco e gustoso), è un piatto tipico della cucina siciliana, diffuso in varie provincie orientali dell'isola e in Campania, ottenuto dai residui della lavorazione del maiale.
Si tratta di un prodotto tradizionale siciliano inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).
Caratteristiche
Viene preparato utilizzando le parti povere del maiale, come la cotenna, zampe, testa, coda, lingua ed orecchie.
La carne viene fatta lessare per alcune ore in acqua salata con foglie di alloro. Dopodiché viene separata dal brodo, disossata e tagliata a tocchi medi. Al brodo viene quindi aggiunto limone e aceto e fatto bollire ancora per mezz'ora. La carne viene disposta in piccole ciotole, ricoperta dal brodo. Si aggiungono quindi le spezie, come pepe, peperoncino, paprica (anche se nella ricetta originale non era prevista) e alcune foglie di alloro. Le ciotole vengono lasciate a riposo in un ambiente fresco per una notte: la gelatina ottenuta si consuma fredda e può essere conservata per alcuni giorni.

1 ANTIPASTI (2^ Edizione)


In queste 270 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di antipasti. Desidero infatti condividere con te la mia passione per la cucina. Leggi le mie ricette di entrées, cioè le portate che aprono un pranzo od una cena importante, o semplicemente sono un delizioso sfizio. Se ti sarà venuta l'acquolina in bocca allora mettile in pratica. Il successo è assicurato, sia che si tratti di un'intrigante appuntamento a due, sia che si tratti di un pranzo di lavoro, sia che si tratti di una conviviale serata con amici del cuore.

BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).




REGINETTE NAPOLETANE

Le Reginette sono di origine napoletana e un tempo si chiamavano "Fettuccelle Ricche". Furono poi dedicate proprio dai napoletani alla principessa Mafalda di Savoia e ribattezzate Reginette o "Mafaldine", in suo onore. Simili nell'aspetto alle onde dei merletti che rifiniscono le preziose vesti di una regina, questo nome un po' fiabesco appartiene a una pasta davvero "regale", che ama ricette raffinate e insolite e sontuosi accostamenti che evocano ricordi di banchetti d'altri tempi. Le Reginette sono un formato lungo a nastro, valorizzato da una preziosa arricciatura che resta ben delineata anche dopo la cottura. Anzi, si dice proprio che il segreto delle Reginette sia una certa irregolarità di consistenza tra la parte piatta centrale e l'arricciatura ai bordi in grado di esaltare sia i sughi semplici che quelli più "aristocratici".
Ricche di gusto, le Reginette devono alla tradizione la predilezione per i condimenti corposi, di cui sanno evidenziare in modo personalissimo la ricchezza e l'armonia di sapori. Consigliamo di gustare le Reginette con pomodoro, basilico e caciocavallo per un piatto semplice da realizzare, ma dal sapore ricco e stuzzicante. Da provare anche con ragù di cacciagione o cremose di formaggi fusi, per i primi piatti delle grandi occasioni.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
 

BOLLITO ALLA PIEMONTESE

secondo di carne
Carne bovina testina 300 g
Carne bovina scaramella 300 g
Carne bovina tenerone 300 g
Carne bovina lingua 200 g
Carne bovina coda 300 g
Cappone 1
Carne di suino cotechino 1
Carote 4
Cipolle 3
Sedano 4 gambi
Prezzemolo 1 ciuffo
Pepe nero q.b.
Aglio 3 spicchi
Chiodi di garofano 3
Per realizzare il bollito misto alla piemontese lavate sotto l’acqua corrente le verdure che serviranno per la cottura delle carni: pelate le carote, sbucciate le cipolle e lasciate tutte le verdure intere. I diversi tagli di carne richiedono tempi di cottura differenti, pertanto per ottenere una cottura omogenea è necessario cuocere separatamente i vari pezzi del bollito. Iniziate con la preparazione della coda, della scaramella e del tenerone: legate la scaramella e il tenerone con uno spago come per legare l’arrosto. Mettete abbondante acqua fredda in una pentola abbastanza grande e aggiungete una manciata di sale grosso, le cipolle intere, i gambi di sedano, le carote, l’aglio, i chiodi di garofano, il pepe nero ed il rosmarino. Portate l’acqua ad ebollizione e lasciatela bollire per almeno 15 minuti. A questo punto, immergete nella pentola la scaramella, il tenerone e la coda e riportate il tutto a bollore, mantenendo il fuoco vivace, per altri 15 minuti. Abbassate la fiamma e fate cuocere il tutto per almeno due ore, controllando di tanto in tanto la cottura e, se dovessero risultare già cotti, togliendo dei pezzi che lascerete però a bagnomaria. Ora occupatevi della lingua: lavatela sotto l’acqua corrente e strofinate la superficie con un coltello in modo che dalla superficie della lingua vengano via eventuali residui. Poi ponete anch’essa in una pentola con una carota, una cipolla, un rametto di prezzemolo, dei chiodi di garofano e grani di pepe nero e fatela cuocere per un paio di ore. Durante la cottura schiumate il bollito all’occorrenza. Procedete allo stesso modo con la testina: ponete una pentola colma di acqua sul fuoco e unite le verdure , il pepe, i chiodi di garofano e il sale, cuocetela per un paio di ore. Stesso trattamento va riservato al cappone, che deve essere cotto anche lui, in una pentola a parte con aromi e verdure per circa un ora e mezzo. Per quanto riguarda il cotechino, questo va messo a cuocere in una pentola d’acqua non salata, senza aromi né verdure, per un ora circa. Controllate le cotture in corso, con un forchettone punzecchiate il tenerone, la coda e la scaramella per verificare che siano cotti, poi prelevateli e poneteli su un tagliere in modo da tagliarli a fette. A cottura ultimata, estraete anche la lingua, ponetela su un tagliere ed eliminate lo strato più esterno con un coltellino affilato perché è la parte più gommosa, poi riducetela a fette. Scolate dal brodo il cappone, e tenetelo da parte intero. Infine scolate la testina dal brodo e tagliate anch’essa a fette. A questo punto tutto è pronto per comporre il piatto di portata: prendete un vassoio capiente adagiate sul fondo delle foglie di insalata mista e poi distribuite tutte le fette di carne avendo cura di lasciare libero lo spazio centrale per porre il cappone. Il vostro bollito misto alla piemontese è pronto per essere accompagnato con le tipiche salse: la salsa rubra, il cren e la salsa verde. Tenete tutto al caldo fino al momento di servire, affettate la vostra carne e.. buon appetito!
Il bollito misto è un piatto unico tipico della gastronomia Piemontese, entrato a far parte anche della tradizione di molte altre regioni Italiane. Accanto alle varie interpretazioni, esiste ovviamente una ricetta “ufficiale” del bollito misto composto da: sette tagli di polpa (tenerone, scaramella, muscolo di coscia, muscoletto, spalla, fiocco di punta, cappello del prete), sette ammennicoli (lingua, testina col musetto, coda, zampino, gallina, cotechino, rollata) e sette “bagnetti” o salse (salsa verde rustica, salsa verde ricca, salsa rossa, cren, mostarda, cugna, salsa al miele). Sempre secondo la ricetta originale, a metà pasto andrebbe servito una sorta di “richiamo” (della lonza arrostita con pepe ed aglio) insieme a cinque contorni (patate lesse, spinaci al burro, funghi trifolati, cipolle in agrodolce ed una tazza di brodo) diventati ormai gli inseparabili compagni del bollito misto. Ovviamente, questa sarebbe la teoria ma, al giorno d’oggi, è molto difficile mettere in pratica una ricetta così ricca soprattutto per la difficoltà che si incontra a trovare tutti gli ingredienti. Per questo motivo, il bollito misto alla piemontese al giorno d’oggi si prepara con soli cinque tagli di carne e solitamente si accompagna con solo tre salse: la salsa verde, la salsa rubra e la salsa al cren.


3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.


INSALATA SETTE STRATI

Uova 5
Pancetta affumicata o bacon 12 fette
Piselli surgelati 200 gr
Cheddar 6 fette
Olive nere snocciolate 50 gr
Insalata tipo lattughino 50 gr
Pomodori 2
Olio di oliva q.b.
Sale q.b.
Aceto q.b.
Per preparare l’insalata sette strati iniziate ponendo in una casseruola le uova e fatele bollire per renderle sode, terminata la cottura delle uova lasciatele raffreddare. Ponete le fettine di bacon su una griglia e cuocetele finchè non diventano croccanti. Intanto lessate i piselli surgelati facendo attenzione a non cuocerli troppo, devono rimanere interi. Tagliate i pomodori a fettine e ricavate dalle fette di Cheddar delle listarelle sottili.
A questo punto iniziate la composizione dell’insalata: prendete una ciotola capiente del diametro di circa 20 cm e iniziate a comporre i sette strati partendo dalle fette di pomodoro che dovranno coprire la base della ciotola, aggiungete i piselli cercando di distribuirli in modo omogeneo, proseguite ponendo le striscioline di Cheddar a raggiera, aggiungete uno strato di olive e uno di striscioline di bacon, coprite con le foglie di lattughino. Terminate la composizione con le uova soda tagliate in quarti. Servite l'insalata sette strati e conditela a piacere con olio, sale e aceto.

4 CONTORNI (2^ Edizione)

Contorni. In queste 136 pagine ho raccolto oltre 90 ricette di contorni pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Contorni è una parola ingiusta, riduttiva, come se si trattasse di una ricetta secondaria che trova la sua giustificazione nell'essere abbinata a qualcosa di più importante. Invece, specialmente oggi che optiamo per una cucina più leggera, i contorni assurgono alla dignità di piatti a tutto tondo. Gustateli anche da soli, alla stregua di piatti unici, per uno spuntino sfizioso. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.



BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).


KOLAC

Kolac
1 bustina Lievito in polvere
400 g Farina
200 g Margarina
1 Uovo
2 cucchiai Zucchero
180 g Noci tritate
60 g Zucchero
1 bustina Zucchero vanigliato
200 g confettura di mele cotogne
150 g Cioccolato fondente

Mescolate la farina con il lievito, poi fate la fontana al centro e inserite lo zucchero, l'uovo, la margarina a temperatura ambiente fatta a pezzetti; quando l'impasto sarà ben amalgamato dividetelo in 3 pezzi e lasciatelo a riposare. Mescolate nel frattempo le noci tritate con lo zucchero e lo zucchero vanigliato. A questo punto prendete i 3 pezzi di pasta e stendeteli adattandoli alle misure di una teglia di 20 x 30 centimetri, imburrate il fondo di una teglia di quelle dimensioni poi stendete la prima sfoglia. Spennellate la sfoglia con la marmellata, poi cospargetela con la metà dell'impasto di noci e zuccheri, poi stendete la seconda sfoglia e ripetete l'operazione, infine coprite tutto con la terza sfoglia. Infornate in forno già caldo a 200 °C per circa 30 minuti, poi lasciate raffreddare, fate sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria e spargetelo uniformemente sul dolce, poi servite a tavola.


5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.