domenica 30 ottobre 2022

LIMONE ROCCA IMPERIALE

Nella zona di produzione del ‘Limone di Rocca Imperiale’ in quasi tutte le feste patronali, nelle fiere e in qualunque manifestazione folcloristica è usanza locale allestire i mercatini con i ‘Limoni di Rocca Imperiale’ in cesti o in composizioni particolari. A testimonianza della vitalità di una tradizione molto radicata nel territorio, nella prima quindicina di agosto si svolge la ‘Sagra dei Limoni di Rocca Imperiale’, che si tiene nella omonima località e che rappresenta da qualche anno la più rinomata occasione per la degustazione del prodotto. La presenza consolidata del prodotto nel territorio si riscontra anche dal suo impiego nella cucina tradizionale.
L'Indicazione Geografica Protetta ‘Limone di Rocca Imperiale’ è riservata ai frutti provenienti dalle cultivar del gruppo Femminello, appartenente alla specie botanica Citrus Limun Burm. Possono ottenere la denominazione IGP solo i limoni appartenenti alla categoria commerciale ‘Extra’ , ‘I’ e ‘II’. Le caratteristiche peculiari di questo frutto sono: resa in succo superiore al 30% e contenuto in limonene superiore al 70%, che insieme ad altri componenti aromatici conferisce ai frutti un profumo, forte ed intenso.

9 FRUTTA (2^ Edizione)
 

Frutta. In queste 230 pagine ho raccolto oltre 120 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. In ogni stagione la frutta sta sulla nostra tavola. Quante virtù ci stanno nella frutta? Tantissime, facciamone allora tesoro. Ma una conoscenza più approfondita rende il nostro tesoro ancora più ricco ed appetibile. Ogni tipo di frutto ha molte varianti, occorre conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro fruttivendolo di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.



VINI 157: ROSAZZO


Il Rosazzo è un vino DOCG prodotto nella provincia di Udine.

Zona di produzione

Parte del territorio dei comuni di San Giovanni al Natisone, Manzano e Corno di Rosazzo tutti in provincia di Udine

Vitigni con cui è consentito produrlo

Friulano: per almeno il 50%;

Sauvignon: dal 20% al 30 %;

Pinot bianco e/o Chardonnay: dal 20 al 30%;

Ribolla gialla: fino al 10%.

Possono concorrere altri vitigni con uve a bacca bianca, idonei alla coltivazione per la provincia di Udine, presenti nei vigneti fino ad un massimo del 5%.

Tecniche produttive

I nuovi impianti ed i reimpianti dovranno avere una densità non inferiore ai 4 000 ceppi/ettaro.

Nella vinificazione e nell'affinamento è consentito l'uso di botti in legno.

Tutte le operazioni di vinificazione e imbottigliamento debbono essere effettuate nel territorio dei comuni di San Giovanni al Natisone, Manzano e Corno di Rosazzo, nonché nei comuni a questi confinanti.

Informazioni sulla zona geografica

La zona di produzione del "Rosazzo" è compresa nella parte meridionale della DOC "Friuli Colli Orientali". I suoi terreni sono di origine eocenica: marne ed arenarie che, alternandosi, danno luogo al cosiddetto "flysch", localmente chiamato “ponca" (termine friulano per “marna”) e di conseguenza sono del tipo franco limoso argilloso a reazione mediamente alcalina. Hanno un contenuto in calcare totale abbastanza basso mentre il calcare attivo è nella norma.

Presentano inoltre:

contenuto di azoto scarso

contenuto di potassio medio-basso

contenuto di fosforo scarsissimo

contenuto di calcio molto elevato

contenuto di magnesio medio

rapporto Carbonio/Azoto medio

equilibrio tra mineralizzazione ed umificazione della sostanza organica del terreno

capacità di scambio cationico medio/bassa

Questo tipo di terreno, anche a causa di una sua scarsa permeabilità, è soggetto ad erosione superficiale a causa della pioggia. Per evitare frane e smottamenti, i viticoltori debbono ricorrere a costosissimi lavori di consolidamento (terrazzamenti, muretti di sostegno) che richiedono anche una assidua manutenzione.

Caratteristiche organolettiche

colore: giallo paglierino più o meno intenso;

odore: caratteristico, delicato;

sapore: secco, armonico, vinoso;

acidità totale minima: 4,0 g/l;

acidità volatile massima: 19 mEq/l.

Cenni storici

L'Abbazia di Rosazzo costruita tra il 1068 ed il 1070, è il perno intorno a cui, da sempre, ruota la produzione enologica della zona. In essa sono anche conservati i documenti che ne descrivono l’evoluzione nel corso dei secoli. In uno di questi, datato 20 gennaio 1341, si legge: «Il Patriarca Bertrando minaccia la scomunica ad alcune persone, le quali, dopo aver occupato una selva dell'Abbazia di Rosazzo, non volevano piantare le viti» Nel 1420 questo territorio è inglobato ne’ La Serenissima Repubblica di Venezia. Questo è determinante per l’incremento della esportazione e la diffusione del Rosazzo nel mondo. Nel 1483, Marin Sanudo nel suo "Itinerario per la terra ferma" racconta che «...cavalcando per monti si arriva a la Badia di Rosazzo el quale è un castelletto situato sopra un monte... Qui è perfettissimi vini… et, ut dicitur, ivi sono li mior de Italia». Nel 1595 Bacci in “De naturali vinorum historia” ricorda che il Rosazzo era bevuto anche alla mensa imperiale perché i tedeschi lo apprezzavano alla stregua di quanto facessero gli antichi romani per il Falerno. E Gaspari, nel 1976 commenta: «l'allargamento delle zone agrarie collinari si diresse verso le colture che maggiormente potevano trarre profitto dalle particolari condizioni climatiche e pedologiche di questi terreni: i vigneti e i frutteti in coltura promiscua si inserirono prepotentemente nel paesaggio boschivo di queste colline».

Precedentemente all'attuale disciplinare questa DOCG è stata più volte modificata:

Approvato sottozona della DOC "Colli Orientali del Friuli" con DPR 20.07.1970

Approvato DOCG con DM 14.10.2011 G.U. 249 - 25.10.2011

 

15 VINO (2^ Edizione)



 

BIRRE 89: BRASSERIE FISCHER


La Brasserie Fischer è un birrificio con sede a Schiltigheim (Alsazia, Francia).
Storia
La birreria Fischer fu fondata nel 1821 da Jean Fischer come birreria L'Ours Blanc (l'orso bianco) a Strasburgo in Rue du Jeu-des-Enfants. Nel 1838 il nome fu cambiato in Brasserie Fischer. Dal 1912 dispone di una propria malteria, così può coprire l'intera catena di produzione.
Tipi di birra
Fischer Tradition
Fischer Bière de Noël (6% vol.)Fischer Reserve Ambrée
Adelscott
Adelscott (prodotta con malto affumicato su torba, lo stesso utilizzato in Inghilterra per produrre il Whisky)
Desperados
Desperados birra aromatizzata con tequila
Desperados Mas (con Tequila Lime)
Desperados Red
Kriska
Kriska (con vodka)
Pecheur
Pecheur (pilsener)
Dorelei
Dorelei


20 BIRRA 
(2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.