sabato 21 gennaio 2023

BIANCOMANGIARE



Il Biancomangiare è un dolce tipico inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf). È una preparazione diffusa in tutta Italia, soprattutto in Sicilia, Valle d'Aosta e in Sardegna. Conosciuto anche in francese come blanc manger, o in passato blanche mangieri, balmagier, bramagére, deriva il suo nome dal colore bianco dei suoi ingredienti principali: latte e/o mandorle macinate. Il suo nome sardo è papai-biancu. In Turchia e in tutto il Medio Oriente è conosciuto e preparato allo stesso modo sin da tempi remoti; anche il nome della pietanza è la traduzione letterale, in arabo, di 'biancomangiare'. Il biancomangiare era una pietanza preparata già in epoca medievale. Importata presumibilmente dagli Arabi, si diffuse in Italia, principalmente in Sicilia, verso il XII secolo, dove è presente in molti ricettari dell'epoca. Venne nominato tra le pietanze preparate da Matilde di Canossa per riappacificare Papa Gregorio VII ed Enrico IV di Franconia. La ricetta è riportata anche da Pellegrino Artusi nel suo famoso libro di ricette "La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene". In Italia è tipico della Sicilia, in particolare dell'antica contea di Modica e nelle colline del Platani, ma è molto diffuso anche in Valle d'Aosta. In genere la preparazione prevede l'uso del latte, mentre quella modicana è preparata con il latte di mandorla. Nella variante delle colline del Platani vi è l'uso di amido di frumento e scorza di limone oltre alla bacca di vaniglia, così da avere un dolce più leggero vista la sostituzione della farina con l'amido di frumento e con un retrogusto di limone. La ricetta ragusana include anche il limone, la cannella e il miele ibleo. Oltre alla versione dolce vi sono anche alcune versioni salate.
Qualche ricetta
Si scalda circa 1/2 lt di latte con 2 cucchiai di zucchero e una bacca di vaniglia tagliata a pezzi. Quando lo zucchero è sciolto, si aggiungono 4 cucchiai di farina mescolando continuamente con una frusta. Appena si addensa, si tira via dal fuoco, si versa in ciotoline singole oppure in un recipiente unico, bagnati preventivamente con acqua, e si lascia raffreddare. Una volta sodo, si capovolge, si spolvera con un po' di cannella e si serve. Questa ricetta è particolarmente indicata per i bambini, poiché gli ingredienti che la compongono sono nutrienti ma leggeri (la base liquida è il latte o, in alternativa, l'acqua, ma senza uova, né grassi aggiunti). Altre ricette prevedono la farina di riso al posto di quella di frumento o di mandorle. A volte è decorato con granella di pistacchi, ma le varianti sono moltissime. La ricetta cagliaritana è un po' diversa. Si stemperano 100 gr di amido di mais in un litro di latte a freddo. In seguito si scalda a fuoco lento e si aggiungono 100 gr di zucchero e la scorza di un limone intero, grattugiata. Si mescola continuamente. Appena si addensa, si tira via dal fuoco e si versa in uno stampo (o in ciotoline) e si tratta come nelle ricette esposte dinanzi. Con su papai-biancu si prepara pure il ripieno di alcuni culingioneddus (raviolini) dolci, che si friggono e si servono con il miele o con lo zucchero.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.


CLAFOUTIS ALLE CILIEGIE





Uova medie 3
Zucchero 100 g
Vaniglia i semi di 1 bacca
Farina 90 g
Latte 200 g
Sale 1 pizzico
Ciliegie 700 g
Brandy 20 g
Burro 10 g
Zucchero 30 g
Per preparare il clafoutis alla ciliegie lavate le ciliegie, asciugatele, togliete loro il peduncolo e denocciolatele. Tenetele da parte e dedicatevi a realizzare la pastella: versate in una terrina le uova, a temperatura ambiente, insieme allo zucchero e iniziate a montarle con uno sbattitore. Una volta ottenuto un composto chiaro e spumoso che abbia raggiunto il doppio del volume iniziale, aggiungete la farina setacciata, il sale, i semi della bacca di vaniglia ( per ottenerli dovrete incidere la bacca e raschiarla con un coltellino). Quindi continuate a sbattere con lo sbattitore, a velocità bassa. Mescolando con una frusta a mano aggiungete il latte, non troppo freddo, poco alla volta e il brandy. In questo modo otterrete una pastella non troppo densa. Imburrate leggermente una pirofila dai bordi bassi del diametro di 28 cm e cospargetela con lo zucchero. Distribuite le ciliegie denocciolate sul fondo della pirofila, fino a ricoprire l'intera area e versate sopra la pastella. Infornate in forno statico preriscaldato a 180° per 55 minuti , fino a che risulterà ben dorato in superficie (se utilizzate il forno ventilato cuocete a 160° per circa 45 minuti). A cottura avvenuta, sfornate il vostro clafoutis alle ciliegie, lasciatelo intiepidire e servite. Il clafoutis alle ciliegie si conserva per 2 giorni al massimo in frigorifero ben coperto. Il clafoutis si può anche congelare in un sacchetto ben chiuso e poi lasciarlo scongelare a temperatura ambiente o nel microonde funzione defrost. Il liquore consigliato per preparare il clafoutis alle ciliegie è il Brandy, ma se volete, potete usare anche del Kirsch o del Rhum. Potete anche sostituire 100 ml di latte con della panna fresca e spolverizzare le ciliegie con della cannella in polvere prima di ricoprirle con la pastella ed infornarle.

5 DESSERT (2^ Edizione)


In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.


BARRACUDA AL NERO D’AVOLA

2 barracuda di medie dimensioni
1 cipolla
1 carota
2 patate piccole
2 foglie di alloro
Vino rosso Nero d’Avola

Sventriamo il barracuda, laviamolo, asciughiamolo e affettiamo le cipolle sottili e la carota. Sbucciamo le patate e tagliamole a cubetti piccoli. Stufiamo, in una padella capiente, le patate con qualche cucchiaio di acqua per circa dieci minuti.
Aggiungiamo le cipolle e le carote, mescoliamo e saliamo. Uniamo il barracuda ed il vino rosso, facciamolo sfumare e mettiamo il coperchio. Cuociamo per venti minuti circa verificando che il sughetto non si asciughi troppo. Tritiamo grossolanamente le foglie di alloro e di salvia e guarniamo il pesce prima di servirlo.
 
3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).


MACCHERONCINI CULATELLO E PARMIGIANO




Pasta Maccheroncini al pettine 400 g
Culatello 200 g
Burro 30 g
Salvia 15 foglie
Latte intero 500 ml
Burro 30 g
Farina 00 30 g
Parmigiano reggiano da grattugiare 50 g
Per preparare i maccheroncini al pettine con culatello e crema al parmigiano iniziate dalla crema. In un pentolino mettete a sciogliere il burro e, una volta sciolto aggiungete la farina a pioggia, mescolando con una frusta per ottenere un roux ben amalgamato. A questo punto aggiungete il latte, che avrete riscaldato in un pentolino, e stemperate tutto il composto, mescolando bene con la frusta. Continuando a mescolare fate cuocere il composto a fuoco basso, fino a che non si sarà addensato. Togliete il pentolino dal fuoco e unite il Parmigiano Reggiano grattugiato a pioggia e poco alla volta. Amalgamate bene alla besciamella il Parmigiano e mettetela da parte. Tagliate il culatello a listarelle e predisponente una padella dove farete insaporire 30 gr di burro con le foglie di salvia ben pulite. Unite in padella il culatello a listarelle, tenendo un po’ da parte per la decorazione finale dei piatti, e fate rosolare per 10 minuti a fuoco basso. Cuocete i maccheroncini in acqua bollente salata per 7 minuti, scolateli e uniteli in padella con il culatello e la salvia. Infine aggiungete la crema al parmigiano e amalgamate bene tutti gli ingredienti. Servite i maccheroncini al pettine con culatello e crema al parmigiano ben caldi, decorando i piatti con qualche strisciolina di culatello.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.


SPAGHETTI CON COLATURA DI ALICI


350 gr. di Spaghetti
prezzemolo
aglio
peperoncino
8 cucchiai di olio extravergine d’oliva
4 cucchiai di Colatura di alici
Lessare la pasta in acqua non salata. Nel frattempo preparare un trito di prezzemolo, aglio e peperoncino (se gradito), aggiungere otto cucchiai di olio extravergine d’oliva e quattro cucchiai di colatura di alici. Unire la pasta al dente, amalgamare bene il tutto (a crudo) e servire.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.