domenica 9 ottobre 2022

BIRRE 68: CAFFREY'S


La Caffrey's è una birra scura irlandese prodotta dall'industria della birra Thomas Caffrey Brewing Company a Belfast nell'Irlanda del Nord. È simile alle altre stout irlandesi, come la Guinness, Beamish o Murphy's in quelle più famose. Nicholas Caffrey, commerciante di seta e di lino a Dublino, decide di aprire un'industria della birra per fare concorrenza alla Guinness nella seconda metà del XIX secolo. Nel 1860, il figlio Thomas di 21 anni lo raggiunge all'industria della birra, prima di creare la sua industria della birra ad Antrim. Oggi dopo la morte del padre esiste solo la Thomas Caffrey Brewing Co., poiché le attività dell'industria della birra a Dublino hanno cessato l'attività. È conosciuta per il suo accenno nel gusto di caffè e liquirizia. Caffrey's Stout è una birra identificata come semplice, morbida e cremosa. È una birra forte nel carattere, con gusto pieno e meno amaro delle altre stout. Con il 4,7% di alcool (Vol). Esiste anche la birra Caffrey's Ale lanciata nel 1994, è una birra ambrata con il 4,8% di alcool (Vol), poco acida e cremosa per una birra a fermentazione alta (75% azoto e 25% Anidride carbonica, come per le Draught Stout).

SOLO IN VERSIONE E BOOK
COLLANA DALLA PARTE DEL GUSTO
20 BIRRA
(2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.




SALSA ALLA PESCATORA


5 pomodori secchi
5-6 pomodorini datterini
uno spicchio d’aglio
2 acciughe sott’olio
una manciata di pinoli
qualche foglia di basilico
olio evo

Saltare in padella l’aglio, le acciughe tagliate a pezzettini, i pinoli e i due tipi di pomodori con un filo di olio evo Verso la fine aggiungere le foglie di basilico spezzettate.

11 SALSE
 (2^ Edizione)


 

Salse. In queste 120 pagine ho raccolto oltre 100 ricette di salse, criteri di classificazione e di abbinamento pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Esiste una teoria generale della derivazione delle salse. Da sole 5 salse madri derivano tutte le altre per piccole variazioni, aggiunte o sottrazioni. Le salse completano primi, secondi, contorni, pesce, carne, verdure, pasta, tutto. Impariamo insieme a fare le salse. Senza giungere agli eccessi di una cucina troppo salsamentaria come era d’uso nell’800, le salse completano e danno quel tocco in più di sapore che non guasta.

CARCIOFO VIOLETTO DI ALBENGA

Il carciofo spinoso di Albenga è una varietà di Cynara scolymus coltivato e condizionato ad Albenga ed in alcuni comuni della piana di Albenga. È conosciuto anche con il nome di violetto di Albenga, violetto spinoso di Albenga, violetto spinoso della Liguria o zuccherino di Genova, spinoso violetto grosso di Albenga o in dialetto ligure articiocche. La calatide, allungata e conica, si presenta di colore verde, con sfumature violette. Le brattee sono spinose e il carciofo è precocissimo nella produzione.
La piantagione è autunno-vernina. Si parte da carducci che si piantano in estate in terreno ben lavorato, in solchetti profondi 10-15 cm. Le sarchiature si alternano alle irrigazioni fino all'autunno. Viene inoltre praticata una leggera rincalzatura. In Liguria la raccolta avviene nel primo anno in febbraio-marzo e solo nel secondo anno si raccoglierà ai primi di dicembre.
Nel secondo anno, la carciofaia si mette in coltura nei mesi di luglio-agosto; perciò si zappa il terreno, si scalzano le piante togliendo i fusti secchi e le foglie e si procede a un'irrigazione piuttosto abbondante che rimetta in vegetazione la carciofaia. Si provvede allora alla scardacciatura, conservando 1 o 2 carducci al massimo. Tipo di impianto: m 0,8 x m 1,50, piantagione a quinconce.
Ma da dove arriva il carciofo? La specie del carciofo è natia del bacino Mediterraneo, e si è poi espansa in tutto il mondo. Le superfici nel mondo coltivate con questo tipo di coltura sono stimate in 60.000 ettari, con oltre 1 milioni di tonnellate l'anno, di cui la maggior parte in Europa. L'Italia è il maggior produttore.
Di questa coltura si hanno testimonianze anche importanti, come l'incaricato da parte del governo francese, il conte Gilbert Chabrol de Volvic che inviava a Napoleone Bonaparte relazioni nelle quali parlava delle cultura nel savonese citando anche il carciofo tra le principali produzioni.
Sul finire del XIX secolo, Stefano Jacini famoso perché dal 1881 al 1886 fu presidente della commissione d'inchiesta sulle condizioni dell'agricoltura in Italia, che prese il nome di Inchiesta Jacini, resocontava: «...i carciofi ed i cavoli-fiore primaticci sono oggetto di esportazione, ma in quantità non considerevole. Fra i preferiti sono i carciofi di San Remo, Ripa Ligure, Albenga, Savona, Varazze, Pietra Ligure, del Chiavarese, di Spotorno, Arenzano, Prà, di dove se ne esportano vagoni interi. »
Assieme alla zucchina trombetta, al pomodoro cuore di bue e all'asparago violetto, il carciofo spinoso è diventata una delle produzioni tipiche della zona, conosciuto come i 4 di Albenga.
Il carciofo viene coltivato in carciofaie, cioè terreni destinati interamente alla piantumazione delle singole piante. Il carciofo è storicamente una pianta poliennale che può rimanere piantata per 3, dopodiché diventa poco produttiva. Anche se può rimanere diversi anni, è diffuso nella piana il rinnovamento della carciofaia tutti gli anni, diventando un'ottima produzione per la rotazione delle colture su un terreno, diventando ottimale per i terreni troppo compatti o mal strutturati, oppure mal usati agronomicamente precedente, oppure semplicemente per contenere la piante infestanti troppo invasive.
Sui terreni dove è piantato si sconsiglia di piantare lattuga, cicoria, o cardo, mentre ortive come pomodoro, zucchine o melanzane, rimangano ottimale. Questo perché il carciofo lascia sul terreno una grande quantità di residui organici, che vengono utilizzati per il compostaggio naturale.
Il periodo di piantumazione va da luglio ad agosto, prima questo si semina, prima si raccoglie, diventando una primizia e quindi più reddittiva, tuttavia si fa anche più elevato il rischio gelata, per questo è diffusa l'impiantazione per fine agosto.

18 PAT LIGURI (2^ Edizione)
 
In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

10 ORTAGGI (2^ Edizione)

 

Ortaggi. In queste 360 pagine ho raccolto oltre 250 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Ortaggi, che spettacolo vedere i banchi dei prodotti dell'orto traboccare di colori in ogni stagione. Ed i sapori? In cucina lo spettacolo visivo si muta in spettacolo aromatico. Senza giungere agli eccessi di una dieta vegetariana sbilanciata, gli ortaggi sono salute... e risparmio. In ogni stagione la verdura sta sulla nostra tavola. Ma una conoscenza più approfondita ci fa scoprire che ogni tipo di ortaggio ha molte varianti. Si deve conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro ortolano di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

4 CONTORNI (2^ Edizione)


Contorni. In queste 136 pagine ho raccolto oltre 90 ricette di contorni pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Contorni è una parola ingiusta, riduttiva, come se si trattasse di una ricetta secondaria che trova la sua giustificazione nell'essere abbinata a qualcosa di più importante. Invece, specialmente oggi che optiamo per una cucina più leggera, i contorni assurgono alla dignità di piatti a tutto tondo. Gustateli anche da soli, alla stregua di piatti unici, per uno spuntino sfizioso. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

NOCCIOLA DI GIFFONI

frutta secca
L'Indicazione geografica protetta "Nocciola di Giffoni" si riferisce ad una delle varietà italiane più pregiate in assoluto: la Tonda di Giffoni.
Le caratteristiche distintive della "Nocciola di Giffoni" IGP sono rappresentate: dalla forma perfettamente rotondeggiante del seme (che è la nocciola sgusciata), che ha polpa bianca, consistente, dal sapore aromatico, e dal perisperma (la pellicola interna) sottile e facilmente staccabile. E' inoltre particolarmente idonea alla tostatura, alla pelatura e alla calibratura, anche per la pezzatura media e omogenea del frutto. Per queste sue caratteristiche pregiate essa è particolarmente adatta alla trasformazione industriale ed è pertanto fortemente richiesta dalle industrie per la produzione di pasta e granella, nonché, come materia prima, per la preparazione di specialità dolciarie di grande consumo. Nell'area di origine è utilizzata anche come ingrediente nella preparazione di una variegata gamma di prelibatezze, tra le quali: dolcetti, torte, gelati, creme, ma anche insoliti primi piatti e finanche liquori alla nocciola.
Ma la "Nocciola di Giffoni" IGP si presta particolarmente, proprio per la forma e la qualità del frutto, al consumo diretto, sia in guscio che soprattutto come snack denocciolato intero, ed è questa forma di consumo che ha stimolato un nuovo rinnovato interesse verso tale prodotto. Al naturale o ricoperta di cioccolato, nel miele o nel torrone, la "Nocciola di Giffoni" IGP sta guadagnando, anche all'estero, il favore dei consumatori.
Essendo una cultivar medio-precoce, la raccolta dei frutti inizia solitamente già dalla terza decade di agosto, dopo di che, le nocciole vengono essiccate per portarle ad un'umidità del 5-7% e infine si depositano in luoghi freschi e ventilati, privi di odori e umidità.
Il valore altamente nutritivo della "Nocciola di Giffoni" fa sì che il suo consumo protegge dall'arterosclerosi e dalle malattie cardiovascolari, grazie ad una concentrazione di sostanze grasse monoinsaturi, come l'acido oleico, che hanno la funzione di limitare fortemente i livelli di colesterolo nel circolo sanguigno. Essa inoltre è ricca di vitamine E, B, C, nonché di minerali quali il ferro, il rame, lo zinco, il fosforo, il sodio, il magnesio e il selenio, fondamentali per un corretto funzionamento del sistema cellulare.

9 FRUTTA (2^ Edizione)
 

In queste 230 pagine ho raccolto oltre 120 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO

(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). 

Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. In ogni stagione la frutta sta sulla nostra tavola. Quante virtù ci stanno nella frutta? Tantissime, facciamone allora tesoro. Ma una conoscenza più approfondita rende il nostro tesoro ancora più ricco ed appetibile. Ogni tipo di frutto ha molte varianti, occorre conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro fruttivendolo di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.





IL PANE

 



CORSO DI PANIFICAZIONE
12 piatti per le vostre feste
Da Lunedì 25 Gennaio a Lunedì 29 Febbraio 2016 dalle ore 15 alle pre 18 presso l'AISM di Savona in via B. Walter 5 r  Casa Bergese organizza la terza edizione del corso di panificazione intitolato Pane e... una festa progettato da Christian Stantero e da Nat Russo. Queste le tematiche trattate nei singoli incontri:
Lunedì 25 Gennaio 2016 Ore 15-18
Le materie prime e gli impasti
Il pane comune
La pasta brisé
Lunedì 1 Febbraio 2016 Ore 15-18
Il pane all’olio
La focaccia ligure
La pasta frolla
Lunedì 8 Febbraio 2016 Ore 15-18
Il pan carré
La focaccia al formaggio
La pasta biscotto
Lunedì 15 Febbraio 2016 Ore 15-18
I grissini
La pizza
La pasta choux
Lunedì 22 Febbraio 2016 Ore 15-18
La piadina
Il calzone
La pasta sfoglia
Lunedì 29 Febbraio 2016 Ore 15-18
Le lingue
La focaccia di Recco
I croissant
1 incontro 15 euro, 6 incontri 50 euro.

5 SETTE ANNI DI CASA BERGESE


 

7 anni di Casa Bergese raccoglie in maniera sistematica la documentazione di tutte le manifestazioni organizzate dall’omonimo gruppo savonese di amanti della buona tavola pubblicata sul blog “Homo ludens” (https://nonmirompereitabu.blogspot.com/

Nino Bergese è stato il più grande chef italiano di tutti i tempi. Definito "il re dei cuochi il cuoco dei re" per la sua lunga attività al servizio delle case regnanti di tutta Europa è l'inventore della cucina italiana di gran classe. In suo onore esiste una Associazione culturale denominata Casa Bergese che organizza corsi, degustazioni, menù tematici.

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini.
Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine.
Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra.
Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).