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domenica 1 gennaio 2023

Corso di materie prime tipiche del beverage: Lezione 15 Liquori

ALKERMES
L'Alkermes sembra risalire al XV secolo ed il suo nome deriva dalla parola araba qirmiz che vuol dire rosso, dato il suo colore rosso vivo. L'aspetto è inconfondibile: rosso rubino acceso con aromi molti complessi è un liquore caldo e persistente. Corroborante e rigenerante, nell'antichità veniva somministrato alle donne dopo il parto o a chi era appena uscito da una malattia. Per il suo gusto intenso e piacevole divenne molto gradito ai viandanti e ai signori ospitati nel Convento di Santa Maria Novella, suo luogo di produzione. A Firenze l'Alkermes era già molto conosciuto ai tempi dei Medici e venne fatto conoscere anche in Francia da Caterina de' Medici, quando andò in sposa ad Enrico D'Orleans.
Nello storico convento l'Alkermes viene imbottigliato a mano e viene riprodotto con la stessa preziosa ricetta risalente al 1743. Tale ricetta è stata tramandata dal direttore dell'officina dell'epoca, fra' Cosimo Becelli. La preparazione parte dalla "tintura" che si ottiene dalla macerazione con le spezie e dal passaggio in uno strumento detto percolatore. Nel percolatore, che lavora in continuo per 4 giorni, avviene l'estrazione da parte dell'alcol delle sostanze contenute nelle spezie (il tutto avviene alla temperatura di 20°). Dopo la percolatura si passa all'aromatizzazione (acqua di rosa, di fior d'aranci e cocciniglia) e poi il liquore viene affinato 6 mesi in botti di rovere.
L'Alkermes delle Officine dal 2003 è stato riconosciuto come "prodotto agroalimentare tradizionale". E' molto adatto ad accompagnare dolci complessi, come le pesche di Prato, la zuppa inglese, la focaccia briaca dell'Elba, la pasta di mandorle e la crema pasticcera. Ha un profumo pastoso, è avvolgente, con un bouquet riccamente speziato e un gusto molto persistente.

AMARETTO DI SARONNO

Il termine liquore Amaretto indica un liquore italiano aromatico a base di erbe e mandorle amare. Non si deve confondere con l'amaro.Come molte ricette a base di mandorle, è di antica tradizione e affonda le sue origini nel 1500. Nella città di Saronno venne commissionato al pittore Bernardino Luini un affresco che ritrae la Madonna e l'Adorazione dei magi. L'affresco è tutt'oggi visibile nel Santuario della Beata Vergine dei Miracoli. La leggenda narra che nel periodo in cui il pittore soggiornò a Saronno alloggiasse presso una locandiera di particolare bellezza, di cui si innamorò al punto da usarla come modella per la sua Madonna. Per ringraziarlo, lei gli offrì un elisir di erbe, zucchero tostato, mandorle amare e brandy che venne immediatamente apprezzato e si diffuse in pochissimo tempo. Il liquore mantenne quindi un significato di affezione e amicizia ed è oggi uno dei prodotti italiani più diffusi all'estero. Non viene tradotto e il nome resta invariato in tutte le lingue. Nella città di Saronno ha sede lo storico stabilimento dell'azienda Illva Saronno S.p.a., produttrice del liquore con il marchio "Disaronno".Il liquore Amaretto non è un liquore distillato, ma un preparato per infusione in base alcolica, come il Nocino o il Limoncello, per tale motivo è molto diffusa anche la preparazione casalinga che ha diverse varianti, la più diffusa è quella di utilizzare anche albicocche oltre le mandorle amare. Il sapore del liquore ricorda lontanamente il marzapane e ha una gradazione alcolica di 28% vol. Viene bevuto liscio, con o senza ghiaccio e talvolta usato per preparare cocktail, come per esempio il Messicano o il Godfather, ma è prevalentemente indicato a essere miscelato in bevande a base di caffè.

AMARO 18 ISOLABELLA
L'Amaro 18 Isolabella è un amaro italiano prodotto dalla Illva di Saronno dal 1871. La Casa Isolabella venne fondata da Egidio Isolabella come azienda produttrice di vermut e liquori tra i quali il Mandarinetto Isolabella. L'amaro si presenta di colore scuro e con gradazione alcolica del 30%, è ricavato dall'infusione di 18 tipi di erbe. Si può consumare sia come digestivo sia come dissetante con l'aggiunta di seltz ed una scorza di limone. È inoltre utilizzabile nella preparazione di cocktail quali il Baby darling. Il numero 18 ricorre spesso nella storia Isolabella: la licenza ottenuta per la produzione di vermut era la numero 18, 18 è la prima parte di 1870, anno in cui la casa si affermò con il Mandarinetto, l’amaro 18 Isolabella è composto da 18 erbe.

AMARO AVERNA
L'Averna è un liquore amaro prodotto a Milano dal Gruppo Campari. La società è stata acquisita nel 2014 dal Gruppo Averna. Nel 1802, da un'agiata famiglia di commercianti di tessuti, nasceva Salvatore Averna. Cresciuto a Caltanissetta divenne uno dei membri più attivi della comunità, giudice di pace e benefattore del convento dell'Abbazia di Santo Spirito. Qui, secondo una tradizione antichissima nata nelle abbazie fortificate benedettine e diffusa in Europa attraverso i conventi cistercensi e cluniacensi, i frati producevano, con una loro ricetta, un elisir di erbe che, pur essendo "amaro", era gradevole e possedeva, nelle credenze popolari, doti toniche e terapeutiche. Nel 1859, in segno di riconoscenza, i frati decisero di consegnare a Salvatore la ricetta dell'infuso e nel 1868 iniziò la produzione per gli ospiti di casa Averna. Fu Francesco Averna, figlio di Salvatore, che prese l'iniziativa di promuovere l'amaro, partecipando a diverse fiere, in Italia e all'estero. Durante una visita privata del re Umberto I, nel 1895, l'amaro siciliano era già molto conosciuto, e Francesco ricevette una spilla d'oro con le insegne di casa Savoia. Dopo altri successi, nel 1912 Vittorio Emanuele III concesse alla Società Averna di apporre lo stemma reale con la scritta "Brevetto della Real Casa" sulla etichetta del proprio liquore. La Società Averna divenne così Fornitrice della Real Casa. Tutti questi riconoscimenti, nel corso degli anni, portarono Francesco a ridisegnare l'etichetta iniziale dell'Amaro arricchendola di tutti questi attestati e riconoscimenti. Alla morte prematura di Francesco, la moglie, Anna Maria, prese le redini dell'azienda. Anche se presto fu aiutata dai giovani figli, lei rappresentò un esempio più unico che raro di imprenditrice, donna, nel cuore della Sicilia di inizio novecento. La terza generazione, cioè i figli di Francesco (Salvatore, Paolo, Emilio e Michele) consolidarono il successo dell'amaro e contribuirono all'evoluzione aziendale anche attraverso le difficoltà dei due conflitti mondiali, tant'è che l'azienda continuò la produzione senza mai fermarsi, trovando anzi il modo di avviare l'attività di esportazione in America. Nel 1958 l'Azienda Averna divenne una società per azioni (la Fratelli Averna S.p.a) e qualche anno dopo fu anche costruito un nuovo stabilimento. Il 1978 è stato un anno molto significativo nella storia dell'azienda perché dopo 110 anni e tre generazioni si riuscì a trasformare quello che era nato come un prodotto artigianale di famiglia in una azienda importante del mercato italiano. Dal 1978, la quarta generazione degli Averna, ha mantenuto tale posizione sul mercato, consolidandola ulteriormente attraverso una gestione basata anche sulla diversificazione dei prodotti. Il "Gruppo Averna" comprende infatti anche l'azienda vinicola Villa Frattina (vini e spumanti). Nell'ultimo decennio, al consolidamento sul mercato nazionale si è affiancato un intenso lavoro di internazionalizzazione che ha visto un crescente sviluppo anche sui mercati esteri. Nel 2014 il Gruppo Campari acquisisce il 100% di Fratelli Averna. Il controvalore dell’operazione è di 103,75 milioni di euro, composto da un prezzo di 98 milioni e da un debito finanziario netto di 5,75 milioni di euro.
Caratteristiche e degustazioneSi presenta di colore scuro (caramello scuro), con un sapore non eccessivamente amaro e una gradazione alcolica pari a 29°, la ricetta originale prevedeva una gradazione alcolica pari a 34° diventati, negli anni 2000, 32°. Il liquore si beve liscio o con ghiaccio, come digestivo o bevanda estiva (con molto ghiaccio) o a temperatura di frigorifero.

AMARO MONTENEGRO
L'Amaro Montenegro è un amaro italiano prodotto per la prima volta nel 1885. Il creatore dell’amaro fu Stanislao Cobianchi, un nobile bolognese predestinato dalla famiglia alla carriera ecclesiastica. Per sottrarsi al suo destino Stanislao fuggì da Bologna girando per il mondo. Durante il suo soggiorno nel principato del Montenegro venne colpito dalle strepitose proprietà digestive di una bevanda detta Karik. Ritornato in Italia si impiegò in una liquoreria piemontese dove, imparato il mestiere, riuscì a riprodurre la ricetta della bevanda montenegrina. Tornato a Bologna aprì prima un piccola bottega di liquoreria e successivamente una distilleria per la produzione dell'Amaro Montenegro. La bevanda fu molto apprezzata, al punto che Gabriele d'Annunzio la definì liquore delle Virtudi.

AMARO RAMAZZOTTI
L'Amaro Ramazzotti è un amaro italiano. Il marchio appartiene alla Pernod Ricard Italia, filiale italiana del gruppo multinazionale francese Pernod Ricard. Apprezzato e conosciuto in tutto il mondo, ha conquistato la leadership del mercato tedesco, diventando il primo brand della categoria amari importato in Germania.
Amaro Ramazzotti viene prodotto per la prima volta a Milano nel 1815. Nasce come "Amaro Felsina Ramazzotti" da una ricetta segreta di Ausano Ramazzotti un farmacista bolognese trasferitosi a Milano. Fu il primo aperitivo a non avere il vino come base. Nel 1848 Ramazzotti aprì un bar in Via Canonica, 86 vicino al Teatro alla Scala, dove si iniziò a servire l’Amaro Ramazzotti. Nel 1994 chiude lo stabilimento di Lainate e sposta la produzione negli stabilimenti di Canelli, in provincia di Asti. L'amaro viene ricavato dalla macerazione di almeno 33 varietà tra erbe, spezie e radici. Il metodo di preparazione rispetta con costanza la ricetta originale del 1815, tuttora segreta. Tra gli ingredienti principali le scorze di arance di Sicilia, l'anice stellato, il cardamomo e i chiodi di garofano, che vengono ridotti in polvere e miscelati con zucchero caramellato e alcool. Presenta una gradazione alcolica del 30% nella versione classica e del 32% nella variante Ramazzotti Menta. Nel 2010 Amaro Ramazzotti ha avviato un progetto equo-solidale in Kerala per l'acquisto di erbe e spezie al fine di sostenere i piccoli produttori locali e promuovere un modello alimentare rispettoso dell’ambiente, delle tradizioni e delle identità culturali. L'acquisto delle materie prime avviene attraverso la PDS Organic Spices – unità di produzione organica della ONG Peermade Development Society - garantendo loro, al contempo, un programma di formazione agraria, commerciale e finanziaria. Un progetto sviluppato insieme a due organizzazioni riconosciute a livello internazionale: l'ONG Planet Finance, attiva in 80 paesi con progetti di micro-finanza e l'impresa federale tedesca GIZ. Nel 2012 è stato dichiarato kosher. L'amaro è principalmente consumato liscio o con ghiaccio, come digestivo dopo pasto. Può essere degustato anche come aperitivo, con acqua gassata ed una fetta limone.Inoltre, alcuni cocktail utilizzano il prodotto come base: il RamaTonic, è un long drink con amaro Ramazzotti e acqua tonicail 1815, in onore dell'anno di nascita dell'azienda, miscelato con ginger ale e servito con una fetta di limone e una di aranciol'High Tea in Milan prevede l'uso dell'amaro, insieme a Lucano, Cynar, succo di limone e acqua tonica
il Friar Minor lo vede mescolato con bourbon, succo d'arancia e club sodaTra i valori veicolati dal brand, è molto forte il legame con la città di Milano, elemento presente in tutte le campagne pubblicitarie. Tra queste, sicuramente la più famosa è quella che riprende il celebre slogan "Milano da Bere", coniato da Marco Mignani, utilizzato per lo spot tv del 1987. Nel 2013 il sito viene aggiornato, in preparazione al prossimo 200esimo anniversario. Tra il 1920 e il 1950, la comunicazione è avvenuta attraverso locandine. A partire dal 1972, la comunicazione si è trasferita anche in televisione con i primi caroselli. Nel 1995, Amaro Ramazzotti insieme alle distillerie Branca e Montenegro, chiede ed ottiene una censura sullo spot tv delle Ferrovie dello Stato con testimonial Adriano Celentano. Motivo della disputa: un comportamento lesivo nei confronti dei produttori di amaro, dovuto ad un capostazione-figurante che sputa un amaro "perché è amaro". Riconoscimenti Negli anni ha ricevuto diversi riconoscimenti: 2009 entra a far parte della "Top 10 Best Growing Brands", 2013 ottiene l'ISW Spirit Brand e la medaglia Gran Oro nella categoria herbal liquors, 2014 ha ricevuto il marchio "Sapore dell'anno".

ANISETTA MELETTI
L’Anisetta nasce ad Ascoli Piceno nel 1870 grazie a Silvio Meletti, allora proprietario dello storico Caffè Meletti, che ideò un originale sistema di distillazione perfezionando la ricetta del liquore di sua madre a base di anice. Per iniziare a far conoscere il proprio prodotto, Silvio Meletti partecipò alle fiere internazionali dell’epoca e ricevette una menzione onorevole all’esposizione internazionale di Parigi del 1878. 
L’anisetta è un prodotto fortemente legato al territorio in quanto le piante di anice dalle quali si ottengono i semi utilizzati nella distillazione, sono coltivate nei terreni argillosi delle colline adiacenti la città di Ascoli Piceno e riescono ad essere fino a due, tre volte più profumate di quelle che crescono nelle altre zone del Mediterraneo.
Il sapore di questa varietà d'anice è simile a quello del finocchio con un retrogusto di menta. La pimpinella anisum è una pianta alta 60-70 cm, originaria del Mediterraneo orientale e dell'Asia, e le sue foglie sono ovali e di colore verde brillante. Durante l'estate fiorisce e produce piccoli frutti verdi, ovali, ruvidi, che vengono raccolti per essere essiccati e poi utilizzati in cucina. Il sapore di questo liquore può essere assimilato alla sambuca, al mistrà, all’ouzo greco e al raki turco.
Il punto centrale della produzione è la distillazione di alcool in presenza di semi di anice, mediante l'uso di un alambicco a bagno maria con evaporazione molto lenta per estrarre tutto il sapore dai semi e rendere più profumato possibile il liquore. L'anisetta viene bevuta liscia come liquore di fine pasto oppure viene servita “con la mosca”, cioè con un chicco di caffé tostato dentro il bicchiere. Può essere anche diluita con ghiaccio o acqua per renderla più dissetante, oppure aggiunta in piccole dosi come correzione aromatica per il caffé. Viene anche utilizzata per la realizzazione di dolci e cocktail. 

APEROL

L'Aperol è un aperitivo alcolico italiano con una gradazione di 11°, dal colore rosso e dal sapore dolce amaro. Creato nel 1919 dai fratelli Barbieri, dal 2003 è di proprietà del Gruppo Campari.
L'Aperol è un aperitivo alcolico, dal colore rosso e dal sapore dolce amaro, ottenuto per infusione in alcol di arancia, erbe (tra cui il rabarbaro) e radici. La ricetta, segreta, è rimasta invariata dalla nascita. La gradazione alcolica standard dell'Aperol è di 11°, mentre in Germania viene venduto in una versione a 15°. L'Aperol viene spesso abbinato ad altre bevande per formare cocktail, il più noto dei quali è lo spritz.
L'Aperol viene creato dai fratelli Barbieri di Bassano del Grappa e presentato ufficialmente in occasione della prima Fiera Campionaria di Padova nel 1919. Sin dalla sua nascita l’Aperol si presenta con un distintivo colore arancione. Dato il successo del prodotto, i produttori Barbieri decidono di investire in pubblicità: negli anni venti l'arancione diventa la firma cromatica di Aperol e nei bar spuntano i primi poster pubblicitari che invitano a consumare un Aperol.
Negli anni trenta Aperol realizza una campagna dedicata alle donne sui principali quotidiani in cui si vede una sarta che misura il girovita di una cliente ed esclama: "Signora! L’Aperol mantiene la linea". Alle signore era consentito un Aperol in quanto aperitivo leggero.
Negli anni cinquanta, dal tradizionale spritz veneto (vino bianco con seltz) nasce la nuova ricetta con Aperol: 4 cl di Aperol, 6 cl di Prosecco e uno spruzzo di seltz o soda. Da allora l’Aperol si lega allo spritz.
Dal secondo dopoguerra l’Aperol conosce un grande sviluppo e una rapida diffusione grazie anche al carosello in cui Tino Buazzelli, portandosi la mano alla fronte, pronuncia le parole "Ah, Aperol!".
Negli anni ottanta viene creata la pubblicità in cui Holly Higgins si tira su la minigonna per raggiungere in moto gli amici in un bar di Miami mentre dice "Non so voi, ma io bevo Aperol".
Nel 1991 la F.lli Barbieri è stata acquisita dalla Barbero 1891 che, a sua volta, nel dicembre 2003, diventa di proprietà del Gruppo Campari.
A partire dai primi anni 2000, anche grazie al successo dell'happy hour e del fenomeno spritz, Aperol incrementa la sua produzione espandendosi anche in Germania, Austria e altri Paesi. Nel 2008 il marchio si impone ulteriormente sul mercato grazie a una riuscita campagna pubblicitaria ispirata al rito tutto veneto dello spritz e lancia l'Aperol Spritz portandolo così a conoscenza del grande pubblico. L'Aperol Spritz si ottiene miscelando in un bicchiere con ghiaccio tre parti di prosecco, due di Aperol e una di seltz aggiungendo alla fine una fetta di arancia. Aperol Spritz è anche un brand del gruppo Campari.

AURUM

L’Aurum è un liquore con una gradazione di 40°, a base di brandy ed infuso di arance. È una specialità di Pescara. Si abbina molto bene ai dolci, specialmente con il parrozzo, altra specialità di Pescara. Oltre che come bevanda, viene utilizzato anche come ingrediente per i dolci e per bagnare le fette di pan di spagna da usare per fare le torte, o per affogare vari tipi di gelato. Il nome del liquore venne scelto dal fondatore della fabbrica Amedeo Pomilio, su suggerimento dell'amico poeta Gabriele D'Annunzio ai primi del Novecento, in riferimento alle origini romane attribuite alla ricetta. La parola deriva dal gioco delle parole latine aurum, che significa oro, ed aurantium, l'arancio. La produzione industriale del liquore è iniziata nel 1925. Negli anni trenta, venne costruito il liquorificio, con una struttura a ferro di cavallo disegnata dall'architetto Giovanni Michelucci, esempio di architettura industriale. Agli inizi degli anni settanta, lo stabilimento produttivo è stato trasferito nel territorio del comune di Città Sant'Angelo.

BAILEYS IRISH CREAM
liquori
Baileys Irish Cream (il marchio depositato omette l'apostrofo) è un liquore a base di whiskey irlandese e crema di latte, fabbricato dalla R. A. Bailey & C. di Dublino, società del gruppo britannico Diageo. Il suo tasso d'alcool è pari al 17%. Baileys è la creazione di IDV (International Distillers and Vintners) e di I&M, una società di sviluppo di nuovi prodotti. Jago e David Gluckman, i protagonisti dietro questo liquore, da allora hanno creato molte altre bevande e prodotti, in particolare il liquore di crema Jago's, lanciata nel 2004.
Baileys Irish Cream, lanciato in commercio il 26 novembre 1974, è stato messo a punto per soddisfare tutti i consumatori americani.
Il Baileys è una crema di whiskey densa e corposa dal color Fallow brillante; il profumo è di crema e di toffee, con aromi di mandorla e di nocciola; il gusto è morbido e zuccherato.
Oltre l'80% degli ingredienti è di origine irlandese: la crema di latte, fornita da due aziende, è prodotta con latte di circa 40.000 vacche allevate in 1500 fattorie della costa orientale irlandese; il whiskey, fornito da "The Old Midleton Distillery" della Contea di Cork, è una miscela di tre whiskey. Entro 36 ore dalla mungitura, la crema di latte viene mescolata al whiskey, dopodiché vengono aggiunti gli aromi: cacao, vaniglia, caramello e zucchero. Secondo il fornitore, il Baileys ha una durata di imbottigliamento di 24-30 mesi, conservata a una temperatura variabile fra i 0° e i 25° (32-77 °F), lontana da fonti di luce.
Varietà
Baileys Original, Chocolat Mint, Crem Caramel e Coffee
Oltre all'originale, il marchio propone alcune varianti:
Baileys Glide (2003-2006): lanciata sul mercato nel 2003, la bevanda meno gustosa e più lunga con 4.0% ABV (Volume di alcool, una misura del contenuto di alcool delle bevande alcoliche), per puntare sul mercato dell'alcolpop, bevande a bassa gradazione alcolica. La vendita del prodotto è stata interrotta nel 2006.
Baileys Mint Chocholate (2005): durante il periodo pre-natalizio del 2005, la Baileys propone nei duty free degli aeroporti britannici la variante con menta e cioccolato; la distribuzione di massa ebbe inizio nei primi mesi del 2006. In questa variante, alla ricetta originale, vengono aggiunti cioccolato fondente e menta.
Baileys Crème Caramel (2005): durante il periodo pre-natalizio del 2005, la Baileys propone nei duty free degli aeroporti britannici la variante con crème caramel; la distribuzione di massa ebbe inizio nei primi mesi del 2006. In questa variante, alla ricetta originale, è aggiunto il crème caramel.
Baileys Coffee (2008): ripetendo la campagna di marketing precedenti, questa variante venne presentata prima negli aeroporti inglesi, per poi sbarcare sul mercato mondiale dal 28 febbraio; alla ricetta originale viene aggiunto il caffè.

BARATHIER
Fin dalla fine del 1800, un elisir d'erbe è prodotto a Pomaretto (To), con il nome di Amaro Cozie (dalle Alpi Cozie). Il nome cambia in Barathier nel 1905. Nasce solo per consumo famigliare e solo in seguito commercializzato.
Con un grado alcolico di 20% in vol. viene prodotto solo con la macerazione in acqua di sette qualità di erbe e fiori spontanei, provenienti dalla Val Germanasca (To), dalla Val Chisone (To), dalla Valle di Susa (To) e dalla Val Pellice (To).
La lavorazione tradizionale e invariata nel tempo, Vengono raccolte le erbe manualmente, selezionate e messe ad essiccare al sole. Le erbe essiccate vengono messe a bagno in un composto di acqua di sorgente, zucchero cristallino e alcol, in contenitori non porosi, come il vetro e l'acciaio.
Il suo colore varia a seconda dell'aggiunta di caramello di zucchero o meno: marrone scuro o giallo chiaro.
E' un Elisir dal gusto fine e gradevolmente amaro, con un principio amarognolo, che diventa sempre più caldo (tipico della pianta Angelica), concludendo con un misto di liquerizia e noci mature.

BIANCOSARTI
Il Biancosarti è un liquore dolce prodotto tramite distillazione di erbe, spezie e fiori, con un sapore caratterizzato dalla forte presenza di cortecce e radici. È prodotto e distribuito dal Gruppo Campari dal 1995, dopo l'acquisizione del marchio dal gruppo olandese Bols Wessanen. Il Biancosarti è di colore chiaro e brillante e ha un sapore dolce. La sua gradazione alcolica è del 28%, da cui il famoso slogan "Biancosarti: l'aperitivo vigoroso" che lo ha reso celebre in numerose pubblicità che hanno visto tra i testimonial personaggi come il tenente Sheridan nel dopoguerra, e successivamente il tenente Kojak negli anni settanta. Anche Giorgio Gaber ha interpretato vari caroselli per il Biancosarti, nel 1967 e nel 1968, infine anche il compositore di ballo liscio Raoul Casadei è stato testimonial del liquore Biancosarti.
Il Biancosarti può essere bevuto come aperitivo, liscio, con ghiaccio, con selz, oppure in cocktail e long drink.

BITTER CAMPARI
Campari è un bitter prodotto come bevanda di punta dall'azienda italiana Gruppo Campari. Si tratta di un bitter alcolico ottenuto dall'infusione di erbe amaricanti, piante aromatiche e frutta in una miscela di alcool e acqua, dall'aroma intenso e dal colore rosso rubino.
Campari è distribuito in oltre 190 paesi ed è tra i marchi più famosi al mondo.
L'azienda inizia in un piccolo bar di Novara: il Caffè dell'Amicizia, acquistato da Gaspare Campari nel 1860 e dove, in quegli anni, nascerà e si perfezionerà la ricetta di Campari, rimasta invariata da allora.
Le sue origini risalgono all’arrivo di Gaspare Campari a Milano nel 1862. Dopo anni di alterne vicende economiche tra Torino e Novara, apre il "Caffè Campari", prima sotto il "Coperto dei Figini" (oggi lato destro della piazza del Duomo,) poi all’angolo tra piazza Duomo e Galleria Vittorio Emanuele II. Nel retro bottega Gaspare allestisce un laboratorio in cui crea gli elisir che lo avrebbero reso famoso, primo fra tutti il Bitter all'uso d'Hollanda e successivamente il Cordiale.
La moglie di Gaspare Campari, Letizia Galli, alla morte del marito, nel 1882 prende le redini dell’attività di famiglia, per consegnarla in seguito al figlio.
Davide Campari, figlio di Letizia e Gaspare, nel 1915 apre il Camparino, sull'angolo opposto rispetto al Caffè Campari. Nel 1919 cede il Campari e il Camparino. L’azienda si concentra sulla produzione di Campari e Cordial, i prodotti con la maggior penetrazione di mercato. Campari entra in borsa nel 2001 al prezzo di 31 euro per azione. Il 3 settembre 2012 Campari acquista l'81,4% di Lascelles de Mercado, un'azienda giamaicana produttrice di rum.
Il 15 aprile 2014 Gruppo Campari acquista per la cifra di 103,75 milioni di € la Fratelli Averna S.p.A.

CHINA MARTINI
China Martini deriva dalla corteccia del “China Calissaia”, un albero che cresce sulle Ande di Bolivia e Perù. Furono i cinesi a scoprire le qualità di questa corteccia e, unendola a un distillato di riso, riuscirono a produrre un liquore digestivo. In Europa è arrivato solo nel XIX secolo e si è diffuso col nome di “Elisir della Cina”. Oggi questo infuso è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.

CYNAR
Il Cynar è un liquore a base di foglie di carciofo e infuso di 13 erbe e piante, ha un sapore dolce-amaro e un colore ambrato scuro. La sua gradazione alcolica è di 16,5°. Nasce come digestivo, dal momento che contiene cinarina, estratta dal carciofo che favorisce la digestione. Il Cynar può essere bevuto anche come aperitivo, generalmente con ghiaccio, o come cocktail, mescolato con seltz e una fetta di limone o d'arancia, oppure con cola, acqua tonica o soda amara al limone. In alcune zone d'Italia viene utilizzato per arricchire il vino bianco o come ingrediente aggiuntivo per lo spritz. Creato nel 1952 da Angelo Dalle Molle, dal 1995 Cynar è entrato a far parte del Gruppo Campari.

DOPPIO KÜMMEL

Il Kümmel, anche denominato kummel o kimmel, è un liquore aromatizzato con il seme di cumino dei prati, cumino e finocchio, dolce e incolore.
Originariamente, le parole kümmel, kummel e kimmel sono rispettivamente i termini in qualche modo generici nelle lingue tedesca, olandese e Yiddish, ed indicano sia il cumino dei prati che il cumino. Per esempio, il cumino dei prati tedesco è denominato Echter Kümmel mentre il cumino è denominato Kreuzkümmel, ma il termine Kümmel è usato anche per il liquore aromatizzato con queste spezie.
Secondo la tradizione, il liquore del kummel in origine sarebbe stato distillato in Paesi Bassi, durante il tardo sedicesimo secolo, da Erven Lucas Bols. Da allora è stato ripreso in Germania e poi in Russia, il principale produttore e consumatore di kümmel. Il Gilka Kümmel o Kaiser-Kümmel, prodotto a Berlino, è ottenuto da un processo di distillazione più lungo ed ha un gusto più morbido rispetto ai kümmel russi.

DRAMBUIE
Drambuie è un liquore scozzese all'aroma di miele ed erbe ricavato da whisky, miele di brugo e una miscela segreta di erbe e spezie. Il sapore rimanda a zafferano, miele, anice, noce moscata ed erbe. È prodotto in Broxburn, nel Lothian dell'ovest, in Scozia e può essere servito "puro" (a temperatura ambiente senza ghiaccio), on the rocks (con ghiaccio), o usata come ingrediente in un cocktail. La gradazione alcolica del Drambuie è del 40%.
Il nome Drambuie proviene dalla frase in gaelico scozzese An Dram Buidheach, che significa "la bevanda che soddisfa". Fu coniata nel 1893 alla locanda di Broadford, sull'isola di Skye. Dopo la battaglia di Culloden (1746), il principe Charles Edward Stuart fuggì sull'isola di Skye. Qui fu accolto dal capitano John MacKinnon del clan MacKinnon. Secondo la leggenda, il principe lo ricompensò con la preziosa ricetta della bevanda, inventata anni prima dal suo farmacista personale. Alcuni storici considerano la storia solo una trovata pubblicitaria. Un'altra leggenda sostiene che la ricetta fu tramandata nella seconda metà del XIX secolo dal clan MacKinnon a James Ross, il gestore del Broadford Hotel sull'isola di Skye. Ross sviluppò e migliorò la ricetta, inizialmente per una ristretta cerchia di amici, uno dei quali avrebbe poi battezzato il liquore. Ross si espanse, esportando il liquore in Francia e negli Stati Uniti e brevettò la ricetta a Londra. Ross morì giovane; per provvedere all'istruzione dei figli la vedova vendette la ricetta a un differente MacKinnon, nella prima metà del XX secolo e da allora la ditta MacKinnon ha prodotto la bevanda. La prima distribuzione commerciale di Drambuie si ebbe ad Edimburgo nel 1910. Ne furono vendute solo dodici casse. Nel 1916 il Drambuie fu il primo liquore ammesso nelle cantine della Camera dei Lords e fu spedito in tutto il mondo alle guarnigioni dell'Esercito di Sua Maestà. Negli anni 1980 i produttori cominciarono a pubblicizzare il liquore, e recentemente si è cercato di rafforzare il marchio dopo un calo di popolarità e di vendite.

FERNET BRANCA

Il Fernet Branca è un liquore di sapore amaro composto da erbe e spezie provenienti da 4 continenti, tra le quali agarico, china, genziana, zedonia, galanga, brionia, arancia amara, curacao, poi zafferano, mirra, in una base di alcool di vite. Tutte le componenti delle erbe entrano a far parte della formula di Fernet-Branca: fiori, erbe, radici e piante con cui si producono infusi alcolici, estratti e decotti che, opportunamente miscelati, conservano le benefiche proprietà che si trovano nel prodotto. Successivamente viene maturato con un invecchiamento di almeno un anno in botti di rovere.
La gradazione alcolica è di 39°. La ricetta è segreta e fu creata a Milano dal dott. Fernet e Bernardino Branca, e risultò efficace contro un'epidemia di colera, nella drogheria speziale fondata da Bernardino Branca e Maria Scala nel 1845, sita in Porta Nuova a Milano, vicino alla vecchia stazione. Fernet Branca è ancora oggi prodotto a Milano dalla Distillerie fratelli Branca.
Fernet Branca è servito di solito come digestivo dopo un pasto, ma può essere anche gustato liscio a temperatura ambiente, con ghiaccio, con il caffè o in aggiunta alla Coca-Cola.
Branca Menta è una versione aromatizzata con menta del Fernet-Branca, nato nel 1965.

GALLIANO

Il Galliano è un liquore prodotto per la prima volta nel 1896 dalla Distilleria Arturo Vaccari di Livorno ed oggi prodotto nei Paesi Bassi dalla Lucas Bols, azienda controllata dalla ABN AMRO Capital. Il Liquore Galliano è un'infusione idroalcolica dolcificata di diverse erbe e spezie tra cui anice, liquirizia e vaniglia. Il processo di produzione del Galliano è molto laborioso perché sono richieste sette infusioni e sei distillazioni. La fase finale è data dalla miscela di tutti gli ingredienti con i distillati aromatici e l'estratto di vaniglia. Si presenta di colore giallo con gradazione alcolica del 42.3%. Il liquore si beve liscio o con ghiaccio e viene usato in diversi cocktail, come per esempio il Messicano. Il suo creatore, Arturo Vaccari, titolare della distilleria, volendo ricordare, in occasione della morte, le eroiche gesta del capitano Giuseppe Galliano in Etiopia, diede alla sua creazione il nome del militare. Nel 1989 il liquore viene acquisito dalla società francese Rémy Cointreau e nel marzo 2006 rivenduto al fondo di investimenti europeo ABN AMRO Capital. È venduto nelle caratteristiche altissime bottiglie di forma piramidale che ricordano una mazza da baseball ed è stato citato dagli scrittori: Emilio Salgari nel racconto “Lo Schiavo della Somalia” e da John Fante in "Full of Life". Il Liquore Galliano è anche stato posto in commercio in bottiglie da collezione a forma di Carabiniere in alta uniforme, con feluca e pennacchio posto quale tappo di chiusura e in bottiglie mignon, sempre da collezione dette Gallianino.

GENZIANELLA TRENTINA
La genzianella ha proprietà medicamentose e digestive, viene prodotta dalla tipica pianta della genziana, che cresce nei pascoli. 20 -30 grammi di radici di genziana, vengono fatte bollire in un litro e mezzo d'acqua, portate ad ebollizione e ridotte in liquido fino a mezzo litro, filtrato ed imbottigliato la bevanda e' pronta per il consumo.

GRAND MARNIER
Grand Marnier è un marchio di liquore creato nel 1880 a Neauphle-le-Château (dipartimento dello Yvelines in Francia) da Louis-Alexandre Marnier-Lapostolle. Il Grand Marnier è una miscela composta da vari cognac, essenze d'arancia ed altri ingredienti. Contiene il 40% di alcool (vol.), è prodotto in molte varietà, che possono essere consumate senza ghiaccio, senza acqua o in cocktail.
Marche prodotte
Cordon Rouge
Il Grand Marnier Cordon Rouge o Nastro rosso, è un liquore originale creato nel 1880 da Alexandre Marnier-Lapostolle. Viene usato in vari cocktail. Questo liquore ha ottenuto vari riconoscimenti come la Medaglia d'oro al World Spirits Competition, a San Francisco nel 2001.
Cordon Jaune
Il Grand Marnier Cordon Jaune o Nastro giallo, venduto in alcuni paesi europei ed in alcuni principali aeroporti internazionali, ma poco diffuso in America Settentrionale. Il Grand Marnier Cordon Jaune è un triple-sec, e quindi non ha cognac al suo interno e viene utilizzato soprattutto nella creazione di bevande miscelate.
Navan
Il Grand Marnier Navan è stato prodotto dal 2004 al 2010. È composto da cognac fini invecchiati 10 anni con l'aggiunta di vaniglia naturale al 100%. Il nome deriva dalla città di Navana in Madagascar, dove si coltiva la vaniglia.
Cuvée du Centenaire
Il Cuvée du Centenaire è stato commercializzato per la prima volta in quantità limitate nel 1927 per commemorare il centenario della distilleria. È composto da cognac fini invecchiati 25 anni e viene esposto nella vendita al prezzo di circa 120 $ alla bottiglia. Questo liquore ha vinto una doppia Medaglia d'oro al World Spirits Competition, a San Francisco nel 2001
Cuvée Spéciale Cent Cinquantenaire
Il Grand Marnier 150, chiamato Cuvée Spéciale Cent Cinquantenaire è stato creato nel 1977[6], ed è il liquore più fine della marca. È prodotto con cognac invecchiati 50 anni, venduti in una bottiglia lucidata, dipinta e decorata a mano e viene venduto al prezzo di circa 225 $ alla bottiglia. Nel 1983 ha vinto la medaglia d'oro al Salone des Arts Ménager di Bruxelles ed ha ottenuto il massimo punteggio al Beverage Tasting Institute. Ha inoltre ottenuto il riconoscimento di Migliore liquore al World Spirits Competition, a San Francisco nel 2001
Cuvée Louis-Alexandre Marnier-Lapostolle
Il Cuvée Louis-Alexandre Marnier-Lapostolle è un miscuglio speciale di cognac che provengono dalle migliori annate di questa regione, (Grande Champagne, Petite Champagne, Borderies, Fins Bois e Bons Bois), invecchiati in barili di quercia. È venduto soltanto in Francia, in Canada e nei Paesi Bassi.

LIMONCELLO DI SORRENTO
limoncello della costa di Sorrento
Il limoncello è un liquore dolce ottenuto dalla macerazione in alcol etilico delle scorze del limone ed eventualmente di altri agrumi, miscelata in seguito con uno sciroppo di acqua e zucchero. Generalmente, si utilizza per l'infusione alcol etilico a gradazione di almeno 90%, in cui vengono macerate le scorze (solo la parte gialla) di dieci grossi limoni per ogni litro di alcol. Il periodo di macerazione varia a seconda delle ricette ma mediamente si aggira sui venti giorni, dopodiché viene aggiunto lo sciroppo, in cui le porzioni sono sommariamente di 600-700 grammi di zucchero per litro d'acqua. Il liquore viene quindi filtrato e imbottigliato. Mediamente dopo almeno un mese di maturazione (ma per certe ricette la durata è molto minore) in bottiglia, diviene il classico liquore giallo da gustare sia come aperitivo che come digestivo dopo i pasti.
La buccia di colore giallo citrino, ottenuta dai migliori limoni di forma ellittica, simmetrica e di dimensioni medio-grandi, è l'ingrediente principale del limoncello contenente oli essenziali che conferiscono al liquore un aroma molto deciso nonché un gusto molto forte.
Secondo la tradizione il limoncello nasce agli inizi del Novecento e la sua paternità viene contesa tra sorrentini, amalfitani e capresi: molto rinomato infatti è quello prodotto in Campania utilizzando il limone di Sorrento (il "femminello") o lo sfusato amalfitano IGP.

MIDORI


Midori è un liquore prodotto col melone, prodotto dall'azienda giapponese Suntory. Il Midori è un liquore verde limpido, con un grado alcolico pari al 20-21%. L'ingrediente di base è il melone Yūbari, località nota per la produzione di meloni di ottima qualità. I siti di produzione sono in Giappone, Messico e Francia, nonostante fino al 1987 venisse prodotto solo in Giappone. Ha un sapore decisamente dolce, viene usato per produrre cocktail o long drink a base di limonata, succo di limone, lime, ananas o arancia e altre bevande acide utilizzate per bilanciare la sua dolcezza. Il nome deriva dal termine giapponese midoriiro, che significa "verde", ovvio richiamo al colore della bevanda. Il verde è stato scelto per richiamare il colore della natura giapponese. Nel 1971 la Suntory presentò al campionato Internazionale di Bartending di Tokio un liquore al melone, che ebbe immediato successo fra i giudici. Sulla spinta dell'entusiasmo, l'azienda giapponese dedicò sette anni allo sviluppo del prodotto e del marketing per il mercato internazionale. Per la presentazione venne scelto lo Studio 54, noto locale di New York, ad una festa con il cast del film La febbre del sabato sera. Il liquore venne presentato sotto forma di cocktail, sotto il nome di "Japanese Gin Tonic". Il prodotto venne immesso sul mercato statunitense a partire dal maggio del 1978. Nel 1981 le vendite raggiunsero le 100.000 casse, per poi essere triplicate nel 2007. Nel 1978 fu aperta la prima sede di produzione estera, in Messico. La seconda venne aperta in Francia nel 2003. Il primo cocktail premiscelato, il Midori lemon, venne commercializzato in Australia nel 1993.

MISTRÀ
Il mistrà è un liquore tipico marchigiano e laziale ottenuto per distillazione di alcol di vino e aromatizzato tramite l'infusione di anice (gradazione alcolica attorno al 40%-45%).
Trae le sue origini dalla conquista dell'omonima città (situata a circa 8 km dall'antica Sparta) da parte della Repubblica di Venezia, avvenuta nel 1687 e terminata nel 1715. I veneziani scoprirono l'ouzo e lo portarono in patria, battezzandolo con il nome della città conquistata. Da quel momento il mistrà divenne il liquore per eccellenza della Serenissima. Le dominazioni austriaca e francese segnarono il declino della sua popolarità in Veneto.
Il mistrà, a differenza dell'anisetta e della sambuca, entrambi dal sapore dolce, ha un gusto molto secco, che lo rende ideale per correggere il caffè ma può essere bevuto anche liscio. A Venezia era anche bevuto alla maniera dell'ouzo e del pastis francese, mischiato con acqua. Alla fine dell'Ottocento il mistrà venne riscoperto da Girolamo Varnelli, che ne interpretò e perfezionò la ricetta, partendo dall'intenzione di creare un decotto contro la malaria per i pastori transumanti in Maremma, creando il Varnelli, l'Anice Secco Speciale, tipico prodotto marchigiano.
Essendo un prodotto di tradizione contadina, normalmente viene prodotto e consumato in casa, il Varnelli invece è commercializzato su vasta scala.

PERNOD
Pernod è una bevanda liquorosa francese all'anice da consumarsi come aperitivo, che appartiene alla società Pernod, del gruppo Pernod Ricard.
Il Pernod non è tecnicamente un pastis, anche se è spesso designato come tale, poiché contiene soltanto poca liquirizia.
Il liquore deve il suo gusto alla distillazione di piante e non alla macerazione, utilizzata per la produzione di pastis. Il prodotto è elaborato con essenze d'anice stellato, chiamato anche con il nome Badiane chinoise (spezia vicina all'anice). Quando si estrae in seguito viene mescolato e distillato con essenze di piante aromatiche, in una quantità uguale di menta e coriandolo.
Il liquore è l'eredità del Pernod 45, commercializzato per la prima volta nel 1938, che coincide con l'emissione della legislazione francese che permette nuovamente la vendita di liquori e bevande alcoliche che hanno 45°.
Dal 1951 al 1954, Pernod commercializza un liquore etichettato Pernod 51, in riferimento al suo anno di nascita (gli aperitivi a base di alcool e anice, erano proibiti sul mercato francese, furono nuovamente autorizzati nel 1951). Nel 1954, Pernod 51 ribattezzato pastis 51, quindi semplicemente 51.
Dal 2005 Pernod commercializza Pernod agli estratti di piante di assenzio romano. L'alcool all'anice fece fare un grosso successo alla casa Pernod alla fine del XIX secolo, approfittando della fine del divieto della vendita dell'assenzio romano in Francia. Questo liquore senza zucchero a 68°, ha una parte di tujone (è un chetone e un terpene, presente nell'assenzio romano inferiore a 10mg/l, che risponde alle costrizioni legislative francesi in vigore.
Pernod si consuma tradizionalmente diluito nell'acqua naturale con ghiaccio, ma può fungere da ingrediente in vari cocktail, ad esempio mescolato a vodka, limonata e sciroppo di ribes nero, o diluito con succo di mirtillo, una bevanda molto diffusa in America Settentrionale.

RATAFIA' ALLE AMARENE
Il termine ratafià, denominato localmente anche ratafia o rataffia, indica qualsiasi tipo di liquore composto da un infuso a base di succhi di frutta e alcool. Il ratafià piemontese è ottenuto dallo sciroppo di amarene. Il ratafià abruzzese è ottenuto dalle amarene e dal Montepulciano d'Abruzzo.
Il ratafià Piemontese viene prodotto su tutto l'arco alpino dove è bevanda tradizionale (conosciuta e prodotta anche sul versante francese delle Alpi). Storica è la produzione ad Andorno Micca, paese della provincia di Biella, dove già nel 1600 il ratafià veniva prodotto nel monastero di Santa Maria della Sala. Successivamente la lavorazione divenne caratteristica di alcune famiglie del paese, che dal 1880 è sede della storica fabbrica "Cav. Giovanni Rapa". Storica è anche la produzione del Ratafia prodotto nella Antica Distilleria Alpina Bordiga in Cuneo dal 1888.
In Abruzzo e Molise, la ratafià è un liquore diffuso in tutta la regione a base di amarene e di vino rosso ottenuto da uve del vitigno Montepulciano. È tradizionalmente prodotta ponendo, in proporzioni variabili secondo la ricetta locale, amarene mature intere o snocciolate e zucchero dentro recipienti di vetro esposti al sole per circa 30 giorni, al fine di favorire la fermentazione. Al prodotto così ottenuto si aggiunge poi il vino rosso, lasciando macerare e agitando periodicamente il tutto per almeno altri 30 giorni, ma si può arrivare anche a 5-6 mesi. Il prodotto è poi filtrato e imbottigliato. In alcuni casi dopo la filtrazione si aggiunge dell’alcool per aumentarne la gradazione. In Ciociaria, nella zona vicina alla dorsale appenninica, e quindi all'Abruzzo, viene aggiunta anche qualche goccia di caffè insieme alla cannella ed alla vaniglia. È un liquore dal gusto dolce e piacevole, con una gradazione alcolica variabile secondo la tecnica di produzione: da 7-14% vol. a 20-22% vol. con l’aggiunta di alcool. Il colore è rosso più o meno intenso e ha l’odore caratteristico di amarene e frutti di bosco. È normalmente consumato giovane, per apprezzarne la maggiore freschezza degli aromi. La preparazione e l’uso della Ratafia rientrano nella secolare tradizione contadina tramandata di generazione in generazione. Come riferisce Alessio de Berardinis in "Ricordi sulla maniera di manifatturare vini e liquori" (Teramo 1868) "il nome... gli fu dato da quell'uso che anticamente avevano gli ambasciatori delle potenze belligeranti quando trattavano della pace ad una lieta mensa, di bere questo liquore e di pronunciare quelle semplici parole latine Pax rata fiat!" A parte queste ipotesi, forse pittoresche e fantasiose, il liquore era usato, più prosaicamente, per sancire gli accordi commerciali o la stipula di atti notarili e legali al termine delle trattative.
Il ratafià è stato uno dei liquori principi del Settecento e dell'Ottocento. Inoltre nel Lazio a Nettuno la rattafia è una vera e propria tradizione quanto il Cacchione DOC tipico vino nettunese.
Ratafia dels Raiers (Catalogna)
Si producono bevande simili in altri paesi europei, in particolare in Spagna, Francia e la Svizzera. Il ratafià catalano è quasi la bevanda nazionale al nord della Catalogna.
Etimologia
Da alcuni il termine è fatto risalire a tafià, un'acquavite delle Antille ricavata dalla canna da zucchero, ma è più verosimile la spiegazione popolare paretimologica che fa lo derivare dal latino rata fiat (da cui i termini italiano "ratificato" e francese "ractifié"), col significato approssimativo di "si decida", evidentemente allusivo alla bevuta di questo liquore come suggello di un contratto verbale, atto sostitutivo della più comune stretta di mano.
In piemontese "rata fià" significa "gratta fiato".
Riconoscimenti
La regione Piemonte ha ottenuto dal ministero il riconoscimento del ratafià tra i prodotti agroalimentari tradizionali italiani. Il medesimo riconoscimento è stato ottenuto dal prodotto denominato ratafia o rataffia (regione Abruzzo) e dal ratafià prodotto in Valle d'Aosta.

ROSSO ANTICO
Il Rosso Antico è un famoso vino aromatizzato prodotto dal 1962 dall'antica fabbrica di liquori Buton, di San Lazzaro di Savena. Il Rosso Antico, di color rubino vivo, presenta un sapore dolce-amaro con retrogusto di agrumi e vaniglia.La sua gradazione alcolica è del 15% e ne viene consigliato il consumo come aperitivo, servito liscio con una fettina d'arancia.Oggi Rosso Antico è distribuito da Montenegro Srl 

SOUTHERN COMFORT
Southern Comfort è un famoso liquore statunitense creato nel 1874 e attualmente prodotto dalla Brown-Forman Corporation. La ricetta originale consiste in un mix di whiskey, arancia, vaniglia e derivati di cannella; a differenza di questa, l'attuale formulazione contiene solo aromi piuttosto che vero whiskey ad eccezione della versione "Special Reserve".
Negli Stati Uniti il Southern Comfort è disponibile in versione 100 US proof (gradazione alcolica 50%), 70 US proof (gradazione alcolica 35%) e 42 US proof (gradazione alcolica 21%). La versione Special Reserve, venduta solo nei duty-free, è un mescola di Southern Comfort e bourbon (80 US proof).
È da molti considerato come il parente più dolce dei liquori che hanno come base lo Scotch.
Pare che l'ideatore di questo liquore sia Martin Wilkes Heron (1850 - 1920), barman irlandese di New Orleans, Louisiana, che lo produsse nel 1874. Trasferitosi a Memphis, Tennessee nel 1889, cominciò a vendere il suo prodotto sotto l'etichetta "Non genuino, ma prodotto da me".
Il marchio Southern Comfort nasce ufficialmente nei primi anni '30 del '900 e da allora la sua produzione avviene all'interno della piantagione di Woodland, a West Point a la Hache, Louisiana.

VERMUT CINZANO
Il nome Cinzano ha origine antichissime, una delle prime registrazioni ufficiali risale al 1568 e si trova negli archivi parrocchiali del piccolo borgo di Pecetto Torinese, ancora sul finire del XIX secolo un territorio tra la strada tra Pecetto e Chieri si chiamava Cinzano. I Cinzano erano specializzati in colture di alberi da frutto e vite e producevano rosolio, un liquore derivato dal petalo della rosa, usato spesso come base per altri liquori, vini ed elisir, con proprietà benefiche.
Già nel 1707 la fama dei rosoli e degli elisir Cinzano varcano i confini del piccolo villaggio, tanto che il Maestro Acquavitaio Giovanni Battista Cinzano ottiene la licenza governativa per distillare e vendere elisir e rosoli fino a Torino. Il 6 gennaio 1757 i Cinzano sono investiti del titolo di maestri acquavitai.
Dopo questo riconoscimento gli eredi di Giovanni Battista Cinzano, Giovanni Giacomo e Carlo Stefano Cinzano, ottengono un’ulteriore licenza dalla corte Sabauda e aprono la bottega laboratorio di Via Dora Grossa, oggi via Garibaldi, nel centro di Torino.
La famiglia Cinzano diviene molto presto una produttrice eccellente di vermouth, tanto che nel 1786 viene insignita dai reali di Casa Savoia quale miglior produttore di una specialità torinese di Vermouth (il Vermouth Rosso).
Nel 1786 i Cinzano vengono incaricati dal Re di Piemonte e Sardegna di emulare i metodi francesi di produzione dello Champagne, nei domini reali di Santo Stefano Belbo e Santa Vittoria d'Alba. La ricerca e la sperimentazione porta alla produzione del primo spumante italiano e pone le basi per la rinomata tradizione nazionale di spumanti.
I Savoia continuano a incentivare le sperimentazioni dei fratelli Cinzano offrendo loro le tenute di Santa Vittoria D’Alba come base per le loro ricerche. Dagli anni Sessanta i Cinzano iniziano a produrre su scala industriale i loro prodotti, soprattutto i vermouth; negli stessi anni viene inaugurato il primo stabilimento a Santo Stefano Belbo che con Santa Vittoria d’Alba e Chambery diviene la base del successo di Cinzano nel mondo. In Europa, poi in Sud America e in Africa. In tutto il mondo, dalle origini fino ad oggi, Cinzano afferma la maestria nel “saper fare” e il carattere sempre fedele a se stesso.
Nel settembre 1999 il marchio Cinzano viene acquisito dal gruppo Campari.
Cinzano Bianco è l’aperitivo a base vino prodotto dalla omonima casa Cinzano, marchio del gruppo Campari. Di colore giallo pallido ha gradazione alcolica pari al 14,4% vol. Può essere servito sia liscio che con ghiaccio.
Cinzano rosso è l’aperitivo a base vino prodotto dalla omonima casa Cinzano, marchio del gruppo Campari. Ha un colore ambrato e deve il suo pieno bouquet all’infusione di erbe e spezie. Viene principalmente usato come ingrediente nei cocktail (miscelato). Insieme a Campari è uno degli ingredienti dei famosi cocktail Americano e Negroni. La sua gradazione alcolica è di 14,4% vol.
Cinzano Extra Dry è l’aperitivo a base vino prodotto dalla omonima casa Cinzano, marchio del gruppo Campari. E’ secco e aromatizzato. Si può bere liscio o con ghiaccio, ma soprattutto è una base perfetta per i cocktail secchi. La sua gradazione alcolica è di 15% vol.

VERMUT MARTINI
Martini
Martini è un marchio di bevande, principalmente alcoliche, che fa capo alla multinazionale di origini italiane, Martini & Rossi, nata il 1º luglio 1863 a Torino. Dal 1993 fa parte del Gruppo Bacardi-Martini, al terzo posto nel mondo nella graduatoria dei produttori di bevande alcoliche, con il quale forma un'unica entità internazionale di produzione, commercio e distribuzione. Con il marchio Martini vengono commercializzati principalmente aperitivi, bitter, amari e spumanti. Il marchio è uno dei principali simboli del made in Italy ed è celebre anche per le sponsorizzazioni sportive (Martini Racing) e culturali.
Un tempo denominati "Vermut", oggi la dicitura non compare più in quanto la gradazione alcolica per quasi tutti è di 14,4°,quindi inferiore ai 16 stabiliti legalmente per determinarne la definizione merceologica.
Martini Bianco: deriva il suo nome dai fiori bianchi di vaniglia. Fu lanciato nel 1910 e si guadagnò l'appellativo di ‘Bianchissimo’. È basato su una miscela di erbe aromatiche, spezie dolci e floreali. Il colore è giallo pallido, paglia chiara colorata. L'aroma è intenso e dolce, con profumo di vaniglia.
Martini Rosso: deve il suo inequivocabile colore scuro al caramello aggiunto durante la miscelazione degli ingredienti. Ha un gusto persistente che stimola i sensi ed un aroma intenso. Il gusto è piacevolmente amaro. La gradazione è di 14,4°.
Martini Rosato: è una combinazione di sapori speziati e fruttati equilibrati con abilità. Chiodi di garofano, cannella e noce moscata si sposano con la freschezza di lamponi e limone. Martini Rosato è caratterizzato da un aroma elegante e pieno: in perfetto equilibrio tra l’amaro del Rosso e la delicatezza del Bianco. La gradazione è 14,4°
Martini Extra Dry: il gusto secco e delicato l’ha reso celebre sin dalla nascita, agli inizi del Novecento. È caratterizzato dal colore pallido paglia verde e da aromi freschi e fruttati, con un profumo intenso e dolce al palato. L'aroma è definito intenso, con aromi delicati di lampone e limone su uno sfondo di iris, con note di legno e sherry. Il gusto è fruttato e fiorato seguito da un palato dolce e rotondo. Ha una gradazione di 18°.
Martini Bitter: è la base ideale per i cocktail più conosciuti a livello internazionale. Creato da Luigi Rossi nel 1863, Martini Bitter è ancora oggi prodotto utilizzando la ricetta originale. I suoi ingredienti naturali, si fondono per creare un gusto vivacizzato da intensi aromi di arancia e note erbose, dolci e amare, finemente bilanciate. Il cardamomo e la cannella sono esaltati da fragranze più morbide, come la rosa e lo zafferano. È definibile come un aperitivo amaricante, dal colore rosso brillante. Ha un gusto dolce ed agrumario, decisamente amaro e persistente. La gradazione è di 25°.
China Martini: prodotto storico di Casa Martini, è il risultato di un armonico complesso di erbe ed essenze aromatiche che si fondono per dare una sensazione dolce-amara. È caratterizzata da un colore bruno ambrato intenso. Per quanto riguarda il profumo, sono inizialmente presenti note agrumarie (arancio), seguite da sensazioni floreali e balsamiche dovute a essenze e legni aromatici (rabarbaro, china). La gradazione raggiunge i 25°.

VOV
Vov è il nome commerciale di un liquore a base di uova avente gradazione alcolica di 17,8%. Per antonomasia il medesimo sostantivo è comunemente impiegato anche per indicare preparati casalinghi di zabajone liquoroso ed anche gli analoghi prodotti della concorrenza.
Il liquore poi denominato Vov fu ideato nel 1845 da Gian Battista Pezziol, pasticcere di Padova specializzato nella produzione del torrone, alimento per la cui confezione s'impiega il solo albume delle uova. Pezziol decise d'usare i restanti tuorli, in unione a vino marsala, alcol e zucchero, per avviare la produzione d'un tipo di zabajone liquoroso, bevanda energetica assai in voga a quel tempo anche come ricostituente. Il termine veneto vovi, indicante le uova, venne contratto nel celebre palindromo monosillabo Vov tuttora impiegato per designare il prodotto.
Nel 1856 il successo commerciale del nuovo liquore è già notevole e Pezziol riceve una medaglia d'argento per la qualità della sua bevanda. Lo stesso anno Vov viene presentato alla corte di Vienna ove gli arciduchi d'Austria, apprezzatone il buon gusto, rilasciano un solenne brevetto con aquila a due teste. Nel corso della seconda guerra mondiale, per le sue riconosciute proprietà energizzanti, Vov viene fornito alle truppe impegnate in combattimento col nome di VAV2, acronimo di Vino Alimento Vigoroso.
La bevanda raggiunse la sua massima diffusione a cavallo degli anni Sessanta e Settanta del 1900, anni in cui ebbe numerose imitazioni e concorrenti, di cui oggi sopravvive a livello industriale solo lo Zabov della Distillerie Moccia. Mentre, paradossalmente, il Vov veniva distribuito ed apprezzato all`estero, negli anni Ottanta e Novanta, soprattutto a causa dell'esasperata attenzione alle mode ed alla spiccata esterofilia anche nelle abitudini alimentari da parte dei consumatori giovani del periodo, unite alla comparsa delle prime bevande energetiche gassate straniere, Vov conobbe un periodo di declino, sopravvivendo però grazie alla sempre consistente richiesta nelle località di montagna, in particolare nei bar delle stazioni di sport invernali.
Le radici padovane del prodotto si sono andate via via perdendo: la produzione è stata dapprima spostata a Pozzilli dalla Società Italiana Liquori, e nel 2012, dopo l'acquisizione del marchio e della ricetta da parte della Molinari S.p.A., presso la Torino Distillati di Moncalieri. Negli anni recenti Vov ha conosciuto una nuova fortuna grazie soprattutto al cocktail bombardino, di cui è il componente fondamentale, tornato di moda soprattutto sulle piste da sci. Vov si giova inoltre di una generale tendenza a rivalutare i prodotti eno-gastronomici storici della tradizione italiana. L'attuale proprietà ha espresso l'intenzione di voler sfruttare il momento positivo per un rilancio commerciale del prodotto.
La bottiglia cilindrica in vetro bianco di Vov, presente fin dagli esordi commerciali, è progressivamente divenuta un'icona della liquoristica italiana. Durante il secondo conflitto mondiale, periodo in cui la produzione di Vov fu destinata quasi esclusivamente all'esercito come VAV2, per praticità di trasporto il liquore venne confezionato in contenitori di cartone impermeabilizzato. Negli anni Sessanta fu proposta la confezione in flacone di vetro ambrato zigrinato, che non ebbe particolare fortuna e che restituì in seguito il testimone alla classica bottiglia in vetro bianco.
Attualmente il prodotto è confezionato in una bottiglia di comune vetro trasparente ricoperto da un foglio di plastica bianca, la quale imita la tradizionale bottiglia in vetro bianco ma oltre ad essere di minor pregio rispetto a questa pone problemi al consumatore circa il corretto smaltimento e riciclo dei materiali componenti. In etichetta, di stampo molto tradizionale ed immutata da decenni, troneggia l'altrettanto iconica scritta tridimensionale Vov gialla su sfondo blu, sovrapposta ad una stilizzazione della Basilica di Sant'Antonio di Padova. Il prodotto è descritto come zabajone confortante.
In etichetta e nelle reclames è consigliato il consumo di Vov sia come cordiale liscio, sia caldo come corroborante, sia refrigerato o addirittura congelato come granita (frozen Vov). Il suo sapore sostanzialmente assimilabile allo zabajone, di cui è però più liquido e con una percentuale alcolica più alta, lo rende adatto ad accompagnare molte tipologie di dessert, eventualmente anche come topping. Compare spesso nelle ricette del gelato affogato allo zabajone.

Corso di materie prime tipiche del beverage: Lezione 10 Birre europee

ALBANIA

STELA
Birra Stela è una birra albanese prodotta da Stefani & CO. La birreria è situata a Tirana, in Albania. Le sue due principali concorrenti in Albania sono la Birra Tirana e la Birra Norga.
Tipo di birra: lager
Gradazione alcolica: 7.2 vol.
Gusto: secco
Colore: giallo paglierino o "mora"
Tipo di fermentazione: bassa fermentazione
Temperatura di servizio: 6 - 8 °C

BELGIO

AFFLIGEM
 
La Affligem è una birra belga delle Fiandre, prodotta dall'Abbazia di Affligem a Opwijk. Dal 28 maggio 2010 rientra tra i marchi del gruppo Heineken.
Nel birrificio sono prodotte birre secondo diversi stili birrari, tra cui:
Affligem Blond: 6,8 gradi alcolici, birra chiara e dolce.
Affligem Dubbel: 7 gradi alcolici, birra scura e molto densa, non amara.
Affligem Tripel: 8,5 gradi alcolici, birra ambrata e dal sapore forte.

BUSH
La Bush più conosciuta è una birra ambrata di alta fermentazione al gusto di malto pronunciato. Anche chiamata Bush 12, il suo nome ufficiale ora è Bush Ambrée. Il proprio tenore d'alcool è del 12% (Vol.) e questo ne fa una delle birre più forti, si può del resto leggere sulla etichetta che è la più forte del Belgio.
Nel 1933, Alfred Dubuisson, il fabbricante di birra dell'epoca, praticamente il nonno di Hugues Dubuisson (il padrone e produttore della birra oggi), creò una birra che si avvicina al gusto inglese. Gli diede il nome inglese di Bush beer, traduzione inglese di birra del cespuglio, ed il nome all'industria della birra Dubuisson, situata a Pipaix in Belgio.
Oltre alla Bush Ambrée, l'industria della birra Dubuisson produce:
la Bush de Noël, è stata creata nel 1991 e prodotta in quantità limitata per le feste di fine d'anno, con il 12 % di alcool etilico (Vol.) ;
la Bush Blonde, è stata creata recentemente in occasione del 65esimo anniversario della Bush Ambrée, prodotto-faro dell'industria della birra, costituisce indubbiamente una scoperta nella lacuna delle birre chiare forti, nella quale intende svolgere un ruolo importante, con il 10,5 % di alcool (Vol.) ;
la Bush 7 è stata creata nel 1994 da Hugues Dubuisson, per celebrare i 225 anni dell'impresa. È una birra chiara-ambrata, colore dovuto all'utilizzo di malto caramella in piccola quantità, con il 7,5 % di alcool (Vol.) ;
la Bush de Noël Magum, è prodotta in quantità limitata. Non è filtrata e fermenta in bottiglia. È consigliato di lasciarla maturare 15 giorni prima di servirla per conservare il deposito naturale nel fondo della bottiglia. Questa birra è eccezionalmente forte. È particolarmente apprezzata per l'ampiezza del suo gusto.
la Cuvée des Trolls (con il 7% di alcool (Vol.). Non si chiama Bush ma è un prodotto dell'industria della birra Dubuisson, due micro-industrie della birra gli sono dedicate, a Mons ed un'altra nella città studentesca di Louvain-la-Neuve.

DUCHESSE DE BOURGOGNE

La Duchesse de Bourgogne è una birra speciale belga, prodotta dalla birreria Verhaeghe a Vichte, non lontano dalla frontiera franco-belga. Fa parte delle numerose specialità birrarie delle Fiandre, e può essere classificata fra le Flanders Red Ale (ale rosse fiamminghe) o fra le Oud Bruin.
Si tratta di una birra ad alta fermentazione maturata in botti di rovere. Al momento di imbottigliare, viene effettuato un blend tra una parte di birra maturata per 8 mesi e una di 18 mesi. Questo tipo di maturazione oltre alle note tipiche del legno conferisce alla birra un carattere acido (lattico e acetico), bilanciato da una evidente nota dolce e zuccherosa.
Il suo volume d'alcool è pari al 6,2%.
La duchessa di Borgogna, a cui la birra deve il suo nome, è in realtà Maria di Borgogna, unica ereditiera del potente duca Carlo I di Borgogna e di Isabella di Borbone.
Nata nel 1457 presso il Château du Coudenberg a Bruxelles, Maria divenne imperatrice del Sacro Romano Impero Germanico all'età di vent'anni, in seguito al matrimonio con l'Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico Massimiliano I, al quale portò in dote il Ducato di Borgogna e la Contea di Fiandre. Questo matrimonio la rese la duchessa più potente e più ricca di tutta l'Europa. In seguito divenne la nonna paterna dell'imperatore Carlo V.

DUVEL
Brouwerij Duvel Moortgat è un'industria della birra situata a Breendonk in Belgio.
L'industria della birra Moortgat fu fondata nel 1871 da Jan-Leonard Moortgat. Dopo la prima guerra mondiale, Moortgat chiamo la sua birra Victory Ale (« la bière de la victoire » la birra del vincitore), per commemorare la fine della guerra. Ma durante gli anni '20, la birra fu soprannominata nen echten duvel (« un vero diavolo ») e la birra fu finalmente chiamata Duvel. È diventata la birra principale dell'industria della birra. Oggi, tratta e commercializza la birra Duvel, la Bel Pils (lanciata nel 1930), la Vedett (creata nel 1945 da Albert Moortgat, il figlio di Jan) e la birra d'abbazia Maredsous (dal 1963).
Commercializza la birra bianca Steendonk con la l'industria Palm Breweries, possiede il 70% del capitale di Freya’s Deli Fruit (un succo di frutta), 50% di Bernard, un fabbricante di birra che possiede l'industria della birra americana Ommegang.
Organizzazione
Duvel Moortgat è un gruppo indipendente di birra che possiede la produzione in tre sedi di diverse:
una sede sociale a Puurs in Belgio
l'industria della birra Bernard nella Repubblica ceca
l'industria della birra Ommegang negli Stati Uniti.
Il gruppo garantisce la distribuzione e la vendita nel suo paese (Belgio), come nei Paesi Bassi, in Francia, in Inghilterra e negli Stati Uniti, in particolare Duvel Moortgat France e Duvel Moortgat USA ltd; in più fa appello ad importatori locali per gli altri paesi.
Duvel Moortgat è quotato al Euronext, sul segmento NextPrime.
Nel 2001, la produzione annuale del gruppo era di 270.000 litri. Nel 2003, il suo fatturato era di 65,9 milioni di euro, con un risultato netto parte dal gruppo a 6,64 milioni di euro.
Marche prodotte
Duvel, è una birra chiara di alta fermentazione sorta nel 1923. Il suo nome viene dall'espressione nen echten duvel ("un vero diavolo"). È attualmente il segno vedetta dell'industria della birra, con l'8,5% di alcool (vol).
Maredsous 6º Blonde, è una birra chiara di fermentazione alta bionda filtrata prima dell'imbottigliamento, cosa che gli dà una grande limpidezza. Come tutte le Maredsous, matura in cantina durante due mesi prima di essere commercializzata, con il 6% di alcool.
Maredsous 8º Brune, è una birra scura di fermentazione alta. Come tutte le Maredsous, matura in cantina durante due mesi prima di essere commercializzata, con l'8% di alcool.
Maredsous 10º Triple, è una birra a fermentazione tripla. Come tutte le Maredsous, matura in cantina durante due mesi prima di essere commercializzata, con il 10% di alcool.
Bel Pils, è una pils belga preparata con luppolo di Saaz messa in bottiglia dopo un mese d'invecchiamento, cosa che ne fa una birra giovane e rinfrescante. In bottiglia, deve essere conservata a 3 °C ed essere consumata nell'anno, con il 5% di alcool. È stata creata nel 1930 sotto il nome di Extra Blond, dopo è stata rinominata in Extra Pilsner dal 1976 al 1993 per poi ricevere il suo nome attuale.
Vedett, è una birra chiara leggera creata nel 1945, preparata con luppolo di Saaz e commercializzata principalmente in Belgio; la si trova anche in Gran Bretagna. Fotografie di consumatori di Vedett, prese in bar o in occasione di eventi, sono utilizzate per illustrare le etichette delle bottiglie.

LEFFE
Leffe è il marchio di una birra belga. Le loro birre sono considerate da molti come massimi esempi di ale sofisticate. La produzione attuale è da considerarsi di tipo industriale. L'abbazia Notre Dame de Leffe fu fondata a Leffe, odierno quartiere di Dinant nel 1152 lungo il fiume Mosa nella provincia di Namur nel sud del Belgio. Come molti monasteri di tutta Europa, i monaci dell'abbazia producevano birra. Utilizzando conoscenze passate di generazione in generazione e ingredienti disponibili nelle vicinanze del monastero, i monaci svilupparono una birra unica, tipica del territorio.
La stessa abbazia conobbe molti periodi difficili, venendo danneggiata sia da circostanze naturali sia dall'uomo durante lo scorrere degli anni. Lo scoppio della Rivoluzione francese ebbe come risultato lo spopolamento del monastero e la distruzione del birrificio.
Nel 1952 la produzione fu ripresa grazie alla collaborazione con un birrificio di Bruxelles (Lootvoet). Questo birrificio venne in seguito acquisito da una multinazionale del settore, la InBev, a cui appartengono altri marchi famosi come Beck's e Hoegaarden. La Leffe venne quindi prodotta a Mont-Saint-Guibert fino a quando anche questo impianto venne chiuso.
Sebbene la Leffe non sia più prodotta in abbazia, la conoscenza e il gusto unico sviluppati nei secoli sono stati mantenuti e continuano ad essere apprezzati anche oggi.
Il museo Leffe può essere visitato nella città di Dinant.
La gamma Leffe
Leffe Blonde - birra leggermente speziata, secca e fruttata, gusto pieno e vellutato (alcol: 6,6% vol.).
Leffe Brune - più ricca e intensa rispetto alla Leffe Blonde, è leggermente meno fruttata e tende ad essere più carica rispetto alla Blonde (alcol: 6,5%).
Leffe Triple - più forte (alcol: 8,6%), gusto marcato con accenni di arancia, vaniglia e limone, notevole speziatura nel retrogusto.
Leffe Radieuse - birra forte (alcol: 8,4%) con un sapore marcatamente fruttato.
Leffe Vieille Cuvee - birra forte (alcol: 8,2%) con un sapore più vellutato rispetto alla Radieuse.
Leffe Ruby - birra aromatizzata ai frutti rossi e a bassa gradazione alcolica (alcool 5%).
Leffe 9 - questa Leffe dal colore ambrato è quella con la maggior gradazione alcolica (9% vol.)
Leffe Bière de printemps - birra stagionale-estiva dal gusto fresco e beverino con basso tenore alcolico (6,6% vol.)
Leffe Bière de Noël - birra stagionale invernale (6,5% vol.)
Leffe Nectar - birra aromatizzata al miele (5,5% vol., dal 2012)
Leffe Royale - birra bionda superiore (7,5% vol., dal 2012)
Servizio e degustazione[modifica | modifica wikitesto]
Leffe - vieille cuvée.jpg
Il modo appropriato di servire e gustare una Leffe è un rituale accurato e complesso che si deve al patrimonio storico e alla cultura delle birre belghe.
Di norma la birra viene versata nel tipico bicchiere alla temperatura di servizio è di 5 °C.

LIEFMANS
Liefmans Oudenaarde è un birrificio belga fondato nel 1679.
Nel giugno del 2008 il birrificio è stato acquistato dalla Duvel Moortgat.
Birre prodotte
Liefmans, 4,2% vol, oud bruin.
Liefmans Cuvée-Brut, 6% vol, precedentemente nota come Liefmans Kriek, è una birra particolare, come base per la preparazione viene infatti utilizzata una oud bruin, al posto di un lambic come di solito si usa per la preparazione delle kriek.
Liefmans Goudenband, 8% vol, Oud Bruin.
Liefmans Basic Terroir Ale, 5% vol, Oud bruin.

MAES


La Maes è una birra belga prodotta a Waarloos in Belgio. 
Nel 1880, Egied Maes decise intraprendere una vita nuova nella piccola industria di birra a Sint Michaël di Waarloos. Sviluppò progetti ambiziosi per la sua industria della birra. Nel 1901, passò l'azienda ai suoi figli Ferdinand e Theophiel. Questi vi introdussero la meccanizzazione moderna: una macchina a vapore che attivava il mulino della maltazione e le pale nei serbatoi. Tale rivoluzione esigeva una modifica del nome dell'impresa. Diventò l'industria della birra - Malterie à vapeur St-Michaël - Fratelli Maes.
I fratelli anticiparono anche la domanda delle birre di fermentazione bassa della clientela. Così lanciarono la loro prima pils negli anni 20. Nel 1926, la terza generazione Maes entra negli affari. Decidendo di investire generosamente in una sala di mescolanza di qualità, quest'investimenti furono rapidamente seguiti da effetti. Nel 1930, l'industria della birra Maes il suo prevalse prodotto su Prima Maezenbier in occasione dell'esposizione universale di Anversa. Le generazioni seguenti sfruttarono tutta l'esperienza accumulata per mettere il prodotto perfettamente a punto. La pils che viene venduta attualmente con la sua carriera sotto il nome di Maes, è basata su basi molto solide.
Il carattere particolare di Maes è determinato da cereali scelti molto attentamente. Questa birra di fermentazione bassa subisce una filtrazione unica fredda. Con il 4,9% di alcool (vol). Prodotta in tre versioni in lattina la 25 cl., la 33 cl. e la 50 cl., invece due versioni in bottiglia la 25 cl. e la 33 cl.
Maes è una pils dorata, al gusto di frutta, di un sapore puro e leggero, con piacevole un piccolo tasto d'amarezza.

WESTMALLE

Westmalle è una birra trappista prodotta nella provincia di Anversa, all'abbazia cistercense di Westmalle.
L'industria della birra Westmalle è la più grande industria della birra trappista del Belgio. La Westmalle è una delle undici birre autorizzate a sfoggiare il logo esagonale Authentic trappist product, garantendo che il prodotto è fabbricato nell'ambito di un'abbazia trappista, da parte di monaci trappisti o sotto il loro diretto controllo, che la produzione, la scelta dei processi produttivi e l'orientamento commerciale devono tutti dipendere dalla comunità monastica, e che lo scopo economico della produzione di birra deve essere diretto al sostentamento dei monaci e alla beneficenza e non al profitto finanziario.
L'abbazia di Westmalle è fondata nel 1794. Nel 1836, dopo importanti lavori di estensione, nell'abbazia di Westmalle viene aggiunta l'industria della birra. L'abbazia iniziò a commercializzare la sua birra verso 1861, secondo l'esempio dell'abbazia di Chimay che aveva iniziato a commercializzare le sue birre fin dal 1859.
La prima guerra mondiale rallenta fortemente le attività dell'industria della birra, ma nel 1921, il padre Tarcisius decide di aumentare la produzione per rispondere ai problemi finanziari della Comunità. Tra il 1926 ed il 1929, i monaci, che incontravano alcuni problemi con le birre « Dubbel Bruin » e « Extra Gersten », fanno appello a Hendrik Verlinden, che in seguito fonderà la sua industria che produrrà le birre Witkap Pater. A partire dal 1933 comincia la costruzione di una nuova industria della birra, che permette una produzione più consistente, e garantisce all'abbazia un reddito stabile. Le principali birre prodotte sono l' Extra, la Dubbel Bruin e la Blond. La tripla viene lanciata negli anni 1950 in sostituzione della Blond, e avrà un grande successo. Oggi, la produzione raggiunge quasi 130.000 ettolitri di birra all'anno. L'etichetta rettangolare visibile nella fotografia (sotto) fu cambiata nel corso dell'anno 2005 da un'etichetta a forma di losanga di colore ocra chiaro (vedere la fotografia in alto).
Varietà
Esistono due varietà commercializzate ed una varietà non commercializzata. Si può trovare Westmalle Dubbel e Westmalle Tripel. Tutte le birre trappiste sono di fermentazione alta. La prima è una birra scura con il 7% di alcool (vol), mentre la seconda prodotta dal 2002 è una birra chiara con il 9,5% di alcool (vol). All'inizio, Westmalle Triple aveva il 9% di alcool (vol). La Westmalle Extra (« Extra van Westmalle »), è prodotta soltanto due volte l'anno e non è commercializzata. Può essere gustata soltanto sul posto.
Gli ingredienti sono esclusivamente i seguenti: acqua, orzo maltato, lievito, fiori di luppolo e zucchero candito.
La Westmalle Double e Triple viene venduta in bottiglie da 33cl. ma si può anche trovare Westmalle Triple in bottiglie da 75cl. Queste birre si servono, secondo l'etichetta, tra 8 e 14 °C (infatti, una birra di fermentazione alta si beve a temperatura di cantina, e non gelata). Westmalle tripla può, ad esempio, accompagnare i piatti a base di formaggio o di carni rosse. In aperitivo, può essere accompagnata da assaggi di emmentaler o di comtè aromatizzato da una punta di senape.
Westmalle ha ispirato da modello per molte birre delle abbazie. In particolare, le menzioni "dubbel" e "tripel", rispetto ad una birra da tavola che si sarebbe detta "singel", è stata ripresa da altri fabbricanti.
Come le altre birre trappiste, tradizionalmente si serve in un bicchiere a calice. Esiste infatti un bicchiere ufficiale contrassegnato con il nome dell'abbazia di Westmalle. Alcuni però preferiscono servirle in un bicchiere a tulipano, più stretto al vertice, per concentrarne meglio gli aromi.
La Westmalle Triple può essere conservata per molti anni in cantina ad una temperatura vicina a 10 °C. La data di limite di consumo è indicativa: è possibile gustare Westmalle Triple uno, due o tre anni dopo la data limite.
Situata all'ovest della città di Malle (da cui Westmalle), l'abbazia è circondata di boschi e di prati. Di fronte all'abbazia, si trova il Café Trappiste, dove si serve Westmalle. La leggenda vuole che le spine del Café Trappiste siano direttamente collegate ai serbatoi dell'abbazia.

WESTVLETEREN
Il Birrificio Westvleteren (Brouwerij Westvleteren) è un birrificio belga fondato nel 1838 all'interno dell'abbazia trappista di Abbazia di Nostra Signora di St. Sixtus di Westvleteren nel territorio della città belga di Westvleteren, non lontano dalla città di Poperinge dove si produce luppolo, e dalla città medievale di Ypres. Fino al 1871 la produzione è stata esclusivamente per il solo consumo interno dei monaci. Solo nel 1877 avviene la prima commercializzazione delle birre, la cui diffusione rimane tuttavia piuttosto modesta.
Le tre birre prodotte dal birrificio sono le seguenti:
Westvleteren Blonde (tappo verde, 5.8% vol.), introdotta il 10 giugno 1999.
Westvleteren 8 (tappo blu, 8% vol.), precedentemente era detta "Extra".
Westvleteren 12 (tappo giallo, 10.2% vol.), introdotta nel 1940, in precedenza era detta "Abt". Viene considerata una delle migliori birre del mondo.
Fino al 1999, il birrificio produceva anche una birra scura (6.2% vol.) ed una più leggera (4% vol.) che veniva servita ai monaci durante i pasti, ma queste furono sostituite dalla "Blonde". Le versioni 8 e 12 sono stabilizzate in bottiglia, non filtrate e non centrifugate e si considera che abbiano una lunga data di scadenza. Molti preferiscono il gusto che hanno dopo che sono conservate per diversi anni.
Secondo una limitazione risalente al 1945, le bottiglie non hanno l'etichetta, e riportano sul tappo la gradazione alcolica secondo il sistema belga, e tutte le informazioni richieste per legge. A causa del poco spazio a disposizione, la Westvleteren è l'unica delle birre trappiste che non riporta sulle bottiglie il logo ufficiale di prodotto autentico trappista.
Storia
I monaci trappisti, provenienti dal monastero di Catsberg, situato in Francia nella zona confinante con il Belgio, fondarono il monastero di Saint Sixtus il 4 novembre 1831. Nel 1836 avviene il passaggio alla dipendenza dell'abbazia di Westmalle, abbazia-madre di tutti i monasteri cistercensi del Belgio; la produzione di birra ha inizio nel 1838. Il monastero cresce e prospera: nel 1875 ci vivono 52 monaci, e in precedenza furono fondati altri monasteri in zone limitrofe, come Nostra Signora di Scormount nel 1850. Durante le guerre mondiali il monastero non subisce danni e il birrificio continua ad operare, sebbene a capacità ridotta. In particolare, durante la Prima, l'abbazia è stata l'unica a non subire l’occupazione dei tedeschi, riuscendo a dare rifugio a migliaia di sfollati. Nel 1946 fu concesso al birrificio St Bernardus, situato nella vicina Watou, di produrre birra sotto il nome di St Sixtus. Questa licenza fu revocata nel 1992; da allora St Bernardus produce birre simili, ma con un loro proprio nome. Nel 1989 l'abbazia aprì il suo nuovo birrificio, rimpiazzando gli equipaggiamenti ormai obsoleti.
Al giorno d'oggi è l'unico birrificio trappista nel quale i monaci seguono tutto il processo produttivo: cinque monaci seguono la produzione e altri cinque li aiutano durante l'imbottigliamento.

DANIMARCA

TUBORG
Tuborg è una società danese produttrice di birra fondata nel 1873 e finanziata da Carl Frederik Tietgen. Nel 1873 un gruppo di finanziari e banchieri si riunì per allestire un cantiere edilizio a nord di Copenaghen, proprietà del signor Jonas Thue, chiamata Thuesborg (castello di Thue). In seguito l'area cambiò nome da Thuesborg a Tuborg. Il 13 maggio 1873 venne considerato l'anniversario della nascita ufficiale della Tuborg, perché vide la nascita di Tuborg Factories Ltd. Philip W. Heyman, direttore della Tuborg dal 1880, fu un personaggio molto importante poiché cedette le attività non remunerative della Tuborg Factories e concentrò gli sforzi su quella più redditizia: produzione e vendita della birra. Si fuse con la United Breweries nel 1894 che dopo entrò tramite un accordo con Carlsberg nel 1903. Nel 1970 fu acquisita definitivamente da Carlsberg. Oggi, sono impegnati in una esportazione globale del prodotto. La società è entrata di recente nel mercato irlandese.
I Marchi del gruppo Tuborg sono venduti in 31 paesi:
Tuborg Green
Tuborg Lemon
Tuborg Christmas beer
Tuborg Gold
Tuborg Red
Tuborg Twist
Tuborg Black

FRANCIA

BRASSERIES DE BOURBON

La Brasseries de Bourbon è la più grande produttrice di birra della Réunion in Francia. Questo dipartimento d'oltremare francese era conosciuto precedentemente sotto il nome d'isola Bourbon.
Fa parte integrante del paesaggio della Réunion e della storia dell'isola da oltre 40 anni, in particolare grazie alla produzione famosa della birra Bourbon, così chiamata Dodo.
La Brasseries de Bourbon appartiene ormai al gruppo internazionale Heineken dal 1986.
Negli anni 60 la birra locale di qualità si trattava in modo artigianale. Un imprenditore locale, un certo M.V.K Stevenson, decise allora nel 1962 di fondare l'industria della birra. Con l'aiuto del fabbricante di birra principale Gérard Avanzini, con l'impianto e la strumentazione fornita dal fabbricante di birra tedesco Haase, elaborarono delle ricette nuove. Attraverso prove e dopo inizi difficili e in mancanza di manodopera qualificata, la prima Dodo (oggi chiamata Bière Bourbon), venne presa dai barili il 9 giugno 1963 e messa sul mercato in bottiglie di 75cl sotto la denominazione "Dodo-Pils".
Heineken acquisì l'industria della birra nel 1986, così approfittano allora di questo aiuto del gruppo e disponendo di nuove macchine più efficienti ebbero migliori rendimenti. Nel 1997 l'industria della birra è certificata ISO 9000 e per prepararsi del resto a ricevere il rilascio di attestati ISO 14000 per soddisfare norme più rigorose di tutela dell'ambiente.
Verso la metà dell'anno 2005, la Brasseries de Bourbon ha inaugurato a Saint-Denis, la Casa della birra Dodo, un museo che scommette sullo sviluppo del turismo industriale.
L'11 dicembre 2005, il Direttore generale ed il direttore finanziario dell'impresa sono seriamente feriti, da un ex dipendente congedato a fine anno del 2003 che desiderava vendicarsi. Il criminale è abbattuto dalla polizia la sera, mentre una delle sue vittime di nazionalità olandese muore per le ferite alcuni giorni più tardi.
Il gruppo Brasseries de Bourbon beneficia di un forte appoggio locale degli abitanti e degli investitori e si è costruita una reputazione solida sull'isola. Così prosegue negli sforzi per l'innovazione. Nuovi prodotti escono regolarmente dalle catene e produce anche per grandi marchi internazionali di bevande alcoliche e non alcoliche (vedere dettagli dei prodotti proposti sotto). Partecipa anche alla vita sociale della Réunion, grazie ad una politica di patrocinio attiva o nell'ambito di associazioni di prevenzione. Sostiene anche lo sviluppo culturale dell'isola e riceve un ruolo principale nell'economia insulare.
La società è distribuita in 3 posti diversi:
Quai Ouest sulle rive del fiume Saint-Denis: produzione e servizi amministrativi, Sainte-Marie Gillot: distribuzione del nord dell'isola e servizi commerciali, ZAC Mon Repos: distribuzione sud dell'isola.
Nel novembre 2003 l'industria della birra contava 291 lavoratori dipendenti permanenti di cui:
224 operai e tecnici;
40 capi intermedi;
27 quadri.
Nel 2004 Fabrice Boyer, fino allora operatore di fermentazione dal 2000 al 2001 quindi capo di gruppo di mescolanza, diventa principale fabbricante di birra della Brasseries de Bourbon.
La produzione
Nel 2002 ci furono 531.046 hl di bevande (di cui sode) prodotte:
birre: 203.173 hl
bevande: 326.935 hl
altro: 938 hl.
Secondo la Brasseries de Bourbon, 34 o 35 litri di birra sono bevuti da un abitante della Réunion all'anno. Per dare un ordine di dimensione il consumo di un abitante del Belgio o della Germania supera i 100 litri (cifre date dall'industria della birra).
In media l'industria della birra produce 30.000 bottiglie all'ora, cioè quasi 330.000 bottiglie al giorno.
Il 95% della birra Bourbon è venduto in bottiglie.
Nel 2002 il fatturato della Brasseries de Bourbon è stato di 59 milioni di euro. Nel 2005, il 85,4% del capitale appartiene a Heineken, il 2,1% al gruppo Bourbon.
Marche prodotte localmente
Bière Bourbon: il primo prodotto dell'industria della birra, più conosciuto e più venduto, è una birra chiara chiamata birra Bourbon e conosciuta anche con il nome Dodo in riferimento al dodo, l'uccello oggi scomparso che fa figura sul logo. È una birra chiara, lager di tipo pils che ha il 5% di alcool.
974: Chiamata generalmente novantasette quattro è una birra rinfrescante e leggera. Possiede un abito marrone ed una schiuma fine. Il suo nome fa riferimento al numero del dipartimento dell'Isola. Ha il 5% di alcool.
Blanche de Bourbon: Birra molto fresca, leggermente aromatizzata di limone e arancio. Con la sua freschezza ed il suo gusto leggermente limonato, questa birra è considerata come una birra d'estate. Questa birra condivide molti omonimi con molte personalità legate alla Maison de Bourbon (Casa di Bourbon). È un tipo di birra bianca, con il 5% di alcool.
Bourbon la Rousse: Birra chiaramente più zuccherata che la bianca di Bourbon, con un sapore molto amaro. È un tipo di birra rossa, con il 5% di alcool.
Bourbon de Noël: Birra che somiglia sensibilmente alla Bourbon la Rousse. Questa birra ha la particolarità di essere aromatizzata con il litchi. È trattata con un malto di tradizione inglese che gli dà un aroma particolare. È un tipo di birra rossa, con il 5% di alcool.
Gran Merkal: Birra prodotta in serie limitata. Poche informazioni sono disponibili su questa birra battezzata nell'onore del personaggio di Grand-mère Kalle (Nonna Kalle). Ha lo 0% di alcool.

GERMANIA

PAULANER
La Paulaner Brauerei GmbH & Co. KG è un birrificio fondato nel 1634 in Germania. Fu costruita all'inizio dello XVII secolo a Monaco di Baviera dai frati del convento Neudeck ob der Au dell'ordine dei Minimi (detti in tedesco "paolani", dal nome della città di origine del fondatore dell'ordine, Francesco di Paola).
Il nome dell'industria della birra Paulaner trae la sua origine dai frati di san Francesco da Paola, che risiedevano a Neuhauser Straße, a Monaco. I monaci iniziarono a produrre birra per loro uso personale dal 1634. Dopo il 1780 cominciarono a venderla al pubblico. La birra autorizzata al commercio era un modello di Bock che si guadagnò la notorietà locale. Dopo l'abolizione del convento di Neudeck nel 1799,  l'edificio fu convertito in prigione. Franz Xaver Zacherl, fabbricante di birra, comprò nel 1813 il vecchio edificio continuando la tradizione della birra Bock sotto il nome di Salvator.
Nel 1861, la Salvatorkeller (in tedesco cantina di Salvator, riferimento alla fabbricazione del Starkbier prodotta ancora oggi) è stata aperta a Nockherberg.
Nel 1928, avvenne la fusione con il birrificio di Thomas Gebrüder: nasce la Paulaner Salvator Thomas Bräu.
Nel 1994, l'industria della birra entra nel gruppo Kulmbacher con i produttori affiliati Plauen e Chemnitz. Paulaner appartiene ora al gruppo BHI, una multinazionale detenuta dalle imprese Schörghuber (50,1%) ed Heineken N.V. (49,9%).
Nel 1999 è diventata Paulaner GmbH & Co. KG.
Il Gruppo Paulaner include anche i birrifici Hacker-Pschorr, AuerBräu di Rosenheim, Thurn und Taxis di Ratisbona e il birrificio weizen Hopf Miesbach.
Paulaner fa parte, con Spaten, Augustiner, Hacker-Pschorr, Hofbräu e Löwenbräu, dei 6 fabbricanti di birra ufficiali dell'Oktoberfest di Monaco.
Nel 2005 risulta che la produzione di Weissbier è di 1,15 milioni di ettolitri l'anno.
Il primo locale con il marchio Paulaner in Italia è stato inaugurato il 21/09/2005 a Bolzano con il nome di "Paulaner Stuben".
Varietà prodotte
Paulaner Hefe-Weißbier Naturtrüb, la più consumata. Naturtrüb significa che la birra è naturalmente torbida. Con il 5,5% di alcool (vol), e con il 12,5 °P.
Paulaner Hefe-Weißbier Dunkel, simile alla precedente ma dal sapore più forte e dal colore scuro (dunkel in tedesco) , essendo il malto più arrostito. Con il 5,3% di alcool (vol), e con il 12,4 °P.
Paulaner Weißbier Kristallklar, birra più trasparente della Naturtrüb. Con il 5,5% di alcool (vol), e con il 11,8 °P.
Paulaner Hefe-Weißbier Leicht , la Weizenbier leggera. Con il 3,2% di alcool (vol), e con il 7,7 °P.
Paulaner Hefe-Weißbier Alkoholfrei, la versione analcolica (meno dello 0,5% di alcool (vol)).
Le Original Münchner
Paulaner Original Münchner HellPaulaner Original Münchner Hell , birra chiara locale, prodotta alla fine del XIX secolo, molto consumata. È la birra più esportata dell'azienda. Con il 4,9% di alcool (vol), e con il 11,5 °P.
Paulaner Original Münchner Dunkel, birra scura, con il 5% di alcool (vol), e con il 12,5 °P.
Paulaner Original Münchner Urtyp, birra pils, con il 5,5% di alcool (vol), e con il 12,5 °P.
Paulaner Original Münchner Märzen, birra prodotta per l'Oktoberfest, con il 5,8% di alcool (vol), e con il 13,7 °P.
Le Münchner[modifica | modifica wikitesto]Paulaner Münchner Hell Leicht, la versione leggera delle Original Münchner Hell, con il 3,2% di alcool (vol e con il 7,7 °P.
Paulaner Münchner Hell Alkoholfrei , la versione senza alcool delle Original Münchner Hell, con il <0,5 di alcool (vol.
Paulaner Münchner Diät Bier, con il 4,3% di alcool (vol e con il 8,5 °P.
Paulaner Premium Pils, con il 4,9% di alcool (vol e con il 11,5 °P.
Specialità stagionali[modifica | modifica wikitesto]Paulaner Oktoberfest Bier, birra normalmente riservata all'Oktoberfest, ma reperibile anche sui mercati. Con il 6% di alcool (vol), e con il 13,7 °P.
Paulaner Salvator, birra molto forte, con il 7,9% di alcool (vol), e con il 18,3 °P.

SCHLENKERLA

Schlenkerla è un piccolo birrificio di Bamberga in Baviera, Germania, famoso per le sue birre affumicate.
Il nome Schlenkerla deriva dal dialetto della Franconia "schlenkern", "zoppicare". Si dice infatti che tale appellativo (con l'aggiunta del suffisso -la tipico di tale dialetto) venne dato allo zoppo birraio che per primo la produsse. Il nome passò poi alla birreria di produzione e poi alle birre stesse. Oggi il birrificio e la taverna annessa sono gestiti dalla sesta generazione della famiglia Trum.
Creata agli inizi del XVIII secolo, la Schenkerla, come tutte le birre bavaresi, viene prodotta seguendo l'editto della Purezza (Reinheitsgebot) del 1516 che imponeva la produzione della birra utilizzando esclusivamente acqua, malto d'orzo e luppolo. A differenza delle altre birre però il malto viene posato ad essiccare su una rete metallica a maglia stretta, in modo tale che il calore del fuoco sottostante, oltre appunto a seccare il malto, crei un fumo particolare che attraversa e impregna il malto d'orzo, conferendogli il caratteristico sapore e gusto affumicato Per l'affumicatura viene utilizzato il legno di faggio, invecchiato di almeno 3 anni.
Le birre
Aecht Schlenkerla Rauchbier Märzen: la principale e più famosa birra Schlenkerla, è una rauchbier märzen, 13,2 gradi Plato, 5,1% vol, 30 IBU. Aecht Schlenkerla Rauchbier in tedesco significa: "originale birra affumicata Schlenkerla". All'interno della taverna annessa al birrificio viene spillata da botti a caduta in legno di rovere.
Aecht Schlenkerla Rauchbier Urbock: rauchbier urbock, 17,5 gradi Plato, 6,5% vol, 40 IBU. Matura per diversi mesi all'interno di grotte scavate sotto la città, viene servita nella taverna Schlenkerla da ottobre fino all'epifania spillata da botti a caduta in legno di rovere. Viene esportata in Finlandia e negli Stati Uniti.
Schlenkerla Rauchweizen: rauchbier weizen non filtrata ad alta fermentazione, rifermentata in bottiglia, 13,2 gradi Plato, 5,2% vol, 20 IBU.
Aecht Schlenkerla Eiche: rauchbier doppelbock, 18,9 gradi Plato, 8,0% vol, 40 EBU. È una birra di Natale e viene servita alla taverna Schlenkerla solo durante il periodo natalizio, spillata da botti il legno. Il malto usato per prepararla viene essiccato e affumicato sopra un fuoco di legno di quercia, a differenza delle altre birre Schlenkerla che vengono affumicate utilizzando il legno di faggio.
Helles Schlenkerla Lager: lager chiara, 11,5 gradi Plato, 4,3% vol, 30 IBU. Viene prodotta con lo stesso malto della märzen e negli stessi impianti, quindi mantiene un leggero aroma affumicato anche se il malto non subisce alcun procedimento come le altre birre.
Aecht Schlenkerla Fastenbier: lager ambrata non filtrata, è una tradizionale birra della quaresima, intesa per essere consumatata durante questo periodo come sostituzione dei pasti solidi, proibiti dal digiuno religioso. Può essere consumata solo all'interno della taverna Schlenkerla dal mercoledì delle Ceneri al giorno di Pasqua, dove viene spillata da fusti a caduta in legno di rovere. È anche esportata in piccolissime quantità negli Stati Uniti.

GRAN BRETAGNA

CALEDONIAN BREWERY

Il Caledonian Brewery è un birrificio scozzese fondato nel 1869 a Shandon, un'area di Edimburgo. Conosciuto localmente come "The Caley", è l'ultimo superstite di oltre quaranta birrifici che operavano nella città nel XIX secolo, anche se ne sono stati aperti di nuovi in tempi più recenti.
Birre
Deuchars IPA: India Pale Ale
Caledonian 80/-: scottish ale
Flying Scotsman: bitter
Birre stagionali
Dutchman: witbier
Golden Sun: summer ale
Autumn Red: red ale
Double Dark: oatmeal stout
Rabbie Burns: scottish ale
Over the Bar: bitter
2Point8: bitter
Raspberry Fool: birra alla frutta
Coffee Porter: coffee porter
Blonde Beer: golden ale
Double Czech: cask lager
Top Banana: birra alla frutta
Merman XXX: export

OLANDA

GROLSCH

Grolsch è un'azienda olandese produttrice di birra fondata nel 1615 a Groenlo. Nel 2005, le vecchie fabbriche a Enschede e Groenlo sono state chiuse e una nuova fabbrica è stata aperta in Boekelo, vicino ad Enschede. Nel 2008, l'azienda è stata comprata da SABMiller.
Grolsch produce una gamma di birre lager principalmente pallide, da senza alcool all'11,6% circa :
Grolsch Premium Pilsner - Conosciuta a livello internazionale come Grolsch Premium Lager, è la sua birra di punta e comprende il 95% di tutte le vendite. Contiene 5,0% abv.
Grolsch Premium Blond - Blond è una versione più leggera del Pilsner , con il 30% in meno di calorie e il 4% circa.
Grolsch Premium Light - Una versione leggera del Pilsner con 3,7% abv, disponibile solo negli Stati Uniti.
Grolsch Premium Weizen - Un hefeweizen tradizionale prodotto secondo il Reinheitsgebot . Termina morbido e bagnato e ha il 5,5% di alcol.
Birre speciali:
Grolsch Premium Lentebok (6,5% abv)
Grolsch Premium Herfstbok (6,5% abv)
Grolsch Premium Malt (senza alcool)
Grolsch Oud Bruin (2,5% abv)
Grolsch Het Kanon (11,6% abv)
Grolsch Premium 2.5 (2,5% abv)
Grolsch Lemon 2.5 (2,5% abv)
Grolsch Cranberry Rosé (5,5% abv)
Grolsch Radler (2% abv)
Grolsch produce anche il marchio Amsterdam di lager a basso prezzo, principalmente forti per il mercato europeo. È anche venduto a Singapore e in Australia.
Amsterdam Maximator (11,6% abv)
Amsterdam Navigator (8,4% abv)
Amsterdam Explorator (6,8% abv)
Amsterdam Mariner (4,8% abv)
Amsterdam Liberator (senza alcool)

PORTOGALLO

SAGRES
Sagres è una marca portoghese di birra, popolare soprattutto nella zona di Lisbona, mentre a Oporto prevale la Super Bock e a Madeira la Coral.Fondata nel 1940, ha sede a Vialonga, frazione di Vila Franca de Xira.La birra Sagres è disponibile in diverse varietà:
Branca (tasso alcolico 5%), la più diffusa, in vendita dal 1940.
Preta (tasso alcolico 4.3%), birra nera, in vendita dal 1940.
Bohemia (tasso alcolico 6.2%), birra scura lanciata nel 2005.
Bohemia 1835 (tasso alcolico 6.6%), lanciata nel 2006 in edizione limitata per il 170º anniversario della Cervejaria da Trindade.
Chopp (tasso alcolico 4.9%), birra di stile brasiliano al gusto di limone. Commercializzata nel 2006.
Zero (tasso alcolico 0), variante non alcolica, in vendita dal 2005.