giovedì 2 febbraio 2023

CREMA PASTICCERA


800 gr. latte intero fresco,
200 gr. panna fresca,
300 gr. tuorlo uovo,
300 gr. zucchero semolato,
35 gr. amido di mais,
35 gr. amido di riso,
1 bacca vaniglia
Scaldare latte e panna, mettendo i semini della vaniglia ed il bacello nel latte. Aggiungere gli amidi nell'uovo montato. Versare le uova montate nel latte che sta per bollire. Frustare quando il latte bolle ed ha scaldato l'uovo.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

BRACCIATELLO

250 gr di latte
550 gr di farina
50 gr di burro
1 cucchiaino di zucchero
10 gr di sale fino
1 cubetto di lievito di birra (o una bustina di lievito di birra secco attivo)
2 uova
1 limone ( scorza grattugiata)
100gr di uvetta
100 gr di zucchero
1 rosso d’uovo + latte per la spennellatura finale
Versare in una ciotola la farina, il latte tiepido in cui avete sciolto il cubetto di lievito di birra e 1 cucchiaino di zucchero, e a seguire tutti gli altri ingredienti lavorandoli prima con l’aiuto di un cucchiaio di legno poi, passando sulla spianatoia con le mani. Lasciate lievitare l’impasto fatto a mano per circa 1 ora, in un luogo caldo. Formate un rotolo di pasta da inserire in una teglia da ciambella (foderata di carta da forno o di burro) che abbia il buco centrale.
Lasciate lievitare ancora per 30 minuti l’impasto dentro lo stampo. Nel frattempo portante il forno a temperatura (180°), e preparate l’intinto di 1 rosso d’uovo e 20 gr di latte da spennellare sul bracciatello al termine della lievitazione e prima della cottura. Informate in forno caldo (180°) per 30 minuti circa.
Il bracciatello è un tipico prodotto da forno romagnolo preparato a base di farina e uova. Prima si cuoce in acqua bollente, poi si passa nel forno, normalmente quello del pane, dopo essere stato pennellato con albume d'uovo che dà il caratteristico colore giallo dorato e lucido. Esso è tradizionalmente preparato anche a Pesaro e dintorni, in virtù della notevole comunanza culturale e gastronomica di quest'area con la vicina Romagna.
A forma di ciambella spesso contiene al centro un uovo sodo intrappolato nella pasta. Di colore giallo e consistenza solida e filamentosa, tradizionalmente si mangia da solo o insieme a salumi vari. Viene preparato dalle massaie in occasione della Pasqua. In alcune zone è tradizione farlo benedire da un sacerdote e mangiato la mattina della domenica di Pasqua. In dialetto romagnolo è chiamato comunemente brazadèl.


5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).
 




BATSOA

I batsoà (pron: batsuà) costituiscono un antico piatto povero della cucina piemontese (in particolar modo di quella canavesana) che hanno come principale ingrediente il piedino di maiale. Originariamente venivano chiamate, in lingua francese, bas de soie (pron.: bad'suà), cioè "calze di seta", forse un'allusione alla tenerezza del cibo in questione. Piatto tipico del Carnevale. Raschiate attentamente gli zampetti di maiale e lavateli. Poneteli in una pentola con acqua, aceto, cipolla, carota, aglio, rosmarino; portate all'ebollizione e continuate la cottura per tre ore circa. Controllate la consistenza degli zampetti con una forchetta: cotti al punto giusto levateli dalla pentola e lasciateli intiepidire, dopodiché disossateli e fateli a tocchetti. Passate i pezzi di zampetto nell'uovo sbattuto e poi nel pangrattato, infine friggeteli in olio bollente fino a doratura per 10-15 minuti circa. Serviteli caldissimi due o tre per piatto, decorate con qualche fregio vegetale. Vino consigliato: Dolcetto d'Alba.

3 SECONDI PIATTI 
(2^ Edizione)

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.


 

ANGUILLA STUFATA ALLA CONTADINA

Due anguille di circa 800 grammi
Quattro cucchiai di olio d'oliva
Dodici spicchi d'aglio
Una foglia d'alloro
Un rametto di timo
Una scorza di arancia secca
Un cucchiaino di peperoncino rosso macinato
Due bicchieri di vino rosso
Sale
Mettete l’olio in una pirofila di coccio, aggiungete l’aglio pestato, l’alloro, il timo, la scorza d’arancia e il peperoncino. Pulite le anguille, spellatele, lavatele e tagliatele a tronchetti. Salateli e metteteli nella pirofila, versate il vino a sufficienza per coprirli. Fate cuocere a fuoco moderato per una mezz’ora e servite su piatti caldi.


3 SECONDI PIATTI 
(2^ Edizione)

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.


 

MESCIUA


2 etti di fagioli dell'occhio, 
2 etti di fagioli cannellini,
2 etti di ceci,mezz'etto di lenticchie,
mezz'etto di farro in grani,
2 piccole cipolle,
una carota,
una costa di sedano,
un rametto di rosmarino,
un ciuffetto di salvia,
un ciuffetto di prezzemolo,
un ciuffetto di basilico,
mezza tazzina da caffè di vino bianco secco,
un cucchiaino di concentrato di pomodoro,
brodo di carne,
olio extravergine di oliva,
sale, pepe in grani.
Lavate accuratamente i legumi con acqua tiepida e lasciateli a bagno per 12 ore, sempre in acqua tiepida e leggermente salata, con il farro e le lenticchie. Scolate e iniziate la cottura nel brodo, a freddo. Inserite in un sacchetto di tela una cipolla, la carota, la costa di sedano, rosmarino, salvia, pepe e immergetelo a bollire assieme ai legumi. A cottura ultimata toglierete il sacchetto e passerete un quarto dei legumi al setaccio. Preparate un soffritto con l'altra cipolla, il prezzemolo e il basilico tritati molto finemente, bagnando con il vino bianco. Terminate la cottura. Aggiungete il concentrato di pomodoro e il soffritto alla zuppa, riportatela a bollire per pochi minuti, salate e servite. La mescciüa, scritto anche mesc-ciüa o mes-ciüa (con "sc" e "c" disgiunte e la "ü" francese accentata), è un piatto tradizionale della cucina spezzina. Tipica pietanza della cosiddetta "cucina povera", la mescciüa è una zuppa di legumi e cereali, preventivamente lasciati macerare in acqua (per almeno 24 ore i fagioli secchi e il grano, per 48 ore i ceci) e successivamente fatti bollire con tempi di cottura differenti. I diversi ingredienti vengono poi uniti in un'unica pietanza, condita con olio extravergine d'oliva e pepe in grani. Nel dialetto spezzino il termine "mesc-ciüa" significa "mescolanza" e deriva dalla circostanza che la zuppa era tradizionalmente preparata nella zona del porto dai pescatori con ingredienti scelti in maniera del tutto casuale e mescolati tra loro. La sua origine sembra risalire al XIV secolo nei borghi della costa occidentale del Golfo dei Poeti, ma è molto probabile che il piatto abbia origini arabe. Altri invece fanno risalire la ricetta a quando, gli scaricatori occasionali del porto della Spezia, venivano pagati in natura a fine giornata, spesso con ciò che "avanzava" dalle operazioni di sbarco e imbarco delle navi. Accadeva spesso, infatti, che si aprissero o si rompessero i sacchi di granaglie o di legumi e così, a fine giornata, i lavoranti si portavano a casa un po' di tutto quello che si era recuperato per farne una zuppa.La mesc-ciùa, piatto bandiera della città della Spezia, è una zuppa che nasce dalla mescolanza di cereali e legumi (farro, ceci, fagioli cannellini, grano saraceno) insaporiti semplicemente con olio e pepe macinato.



18 PAT LIGURI (2^ Edizione)

 

In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

SCRIPPELLE MBUSSE ABRUZZESI


6 uova
12 cucchiai di farina
acqua qb
sale qb
prezzemolo tritato (facoltativo)
brodo di carne
noce di burro fusa
qualcuno mette la noce moscata (facoltativa)
pecorino grattugiato qb
In una ciotola sbattere le uova con un pizzico di sale, aggiungere la farina e mescolare energicamente con una frusta da cucina, unire pian piano l’acqua ed amalgamare al composto fino a che risulterà semiliquido. Potete fare la variante con il prezzemolo tritato dentro che è molto più buono. Scaldare un padellino da crepes e spennellare con il burro fuso. Riscaldare e versare poco più di un mestolo grande di composto e roteare bene il padellino in modo tale da distribuire bene il composto. Quando la scrippella si asciuga girarla dall’altro lato e lasciare asciugare. Quando saranno tutte pronte spolverare con un cucchiaio abbondante di pecorino e richiudere a rotolino. Nel frattempo preparare un buon brodo caldo. Versare sopra il brodo caldo e servire subito. Il brodo deve essere bollente e meglio se servito a tavola.
Le scrippelle sono un piatto tipico della cucina teramana. Oggigiorno, si stanno diffondendo sempre più in tutto l'Abruzzo, comunque rimangono un elemento caratterizzante delle zone del teramano da cui hanno origine e sono costituite da sottilissime frittatine preparate versando su una padella caldissima una pastella di farina, acqua e uova; sono in effetti molto simili alle crêpes francesi che, secondo alcuni, da Teramo furono portate oltralpe al seguito dei loro eserciti, mentre altri le considerano derivate proprio da queste.Di fatto, tuttavia le scrippelle differiscono dalle crêpes nella preparazione, negli ingredienti e nell'uso che se ne fa nella cucina teramana, infatti diventano elementi tipici per la preparazione di piatti salati, costituiti in genere da primi. Le scrippelle sono alla base di diversi piatti fondamentali della cucina teramana tra i quali: le "scrippelle mbusse": cioè bagnate, immerse in un leggero brodo di pollo dopo essere state cosparse di parmigiano o pecorino d'Abruzzo stagionato ed arrotolate;  il "timballo di scrippelle", dove sostituiscono la pasta sfoglia nel separare gli strati di ingredienti;  le "scrippelle in forno" dove vengono farcite e cotte in forno in modo simile ai cannelloni.  Spesso si fa riferimento alle "scrippelle teramane" intendendo il piatto delle "scrippelle mbusse", questo molto probabilmente è legato alla difficoltà della forma dialettale.



2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).