giovedì 5 gennaio 2023

PANSAROLA


1 Kg. di farina,
2 uova,
100 gr. di burro o ancora meglio di olio d’oliva extravergine di Apricale,
lievito di birra,
un pizzico di sale,
buccia di limone grattugiata,
zucchero a velo.
Si deve creare un impasto morbido con gli ingredienti indicati e lasciarlo riposare per mezz'ora. Poi si provvede a tirare la pasta ungendo solo la parte superiore. Ripiegare più volte ripetendo la procedura fino a ottenere una sfoglia di non più di due millimetri di spessore. Indi si taglia la pasta a forma di lasagne, di rombi o altro, e friggerla in una padella in olio bollente. Quando le pansarole sono dorate occorre ritirarle disponendole su un piatto ricoperto di carta assorbente per togliere l'olio in eccesso; quindi si cospargono di zucchero e si servono ancora calde. Secondo la tradizione apricalese, si consumano molto calde, ma sono ottime anche fredde. Il dolce si serve tradizionalmente con zabaione caldo.
Frittella dolce alla quale è dedicata la sagra della prima o seconda domenica di settembre. le dimensioni sono variabili, a seconda della lievitazione: le media altezza, a seguito della cottura è di 5 cm. Il taglio è variabile: può essere di lasagna, di rombo o altro. Il colore è quello dell'ammasso di pasta, arancio imbrunito, unito al bianco del velo di zucchero.
Zona di produzione: Comune di Apricale
Lavorazione: Secondo la tradizione apricalese, si consumano molto calde, ma sono ottime anche fredde. Il dolce si serve tradizionalmente con zabaione caldo.

18 PAT LIGURI (2^ Edizione)
 
In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.

 


CASTAGNE AL CUCCHIAIO

600 g di castagne
150 g di cioccolato fondente tritato
120 g di burro
120 g di zucchero
sale
Cuocete le castagne in acqua e sale, poi spellatele e passatele al setaccio. Fate fondere il cioccolato a bagnomaria, poi unitelo alle castagne ancora calde, insieme allo zucchero e al burro. Lavorate bene e a lungo l’impasto. Imburrate e foderate di carta oleata uno stampo rettangolare; adagiatevi il composto, livellatelo e copritelo con carta oleata. Lasciatelo riposare in frigorifero per almeno 4 ore. Servitelo con della panna liquida a parte.

5 DESSERT (2^ Edizione)

 

In questo volume si analizzano i PAT liguri. In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO

(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso. 

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

CASSATELLE DI SANT'AGATA

Farina 00 485 gr
Burro 190 g
Zucchero a velo 150 gr
Uova 3 tuorli
Vaniglia i semi di 1 bacca o 1 bustina di vanillina
Ricotta di pecora 600 gr
Arance candite 80 gr
Cioccolato fondente 100 gr
Zucchero a velo 100 gr
Arance scorza grattugiata di 1 (facoltativa)
Zucchero a velo 525 gr
Uova 3 albumi
Limoni 3 cucchiai di succo
Ciliegie candite 10
Per preparare le minne di Sant'Agata, impastate la pasta frolla: su di una spianatoia versate la farina che avrete frullato in un mixer con il burro freddo, aggiungete lo zucchero a velo, i tuorli delle uova (tenete da parte gli albumi, per la glassa), i semi di una bacca di vaniglia (o 1 bustina di vanillina) e impastate con le mani, per ottenere un composto omogeneo. Avvolgete la pasta frolla in un foglio di pellicola e lasciatela riposare in frigorifero per almeno mezz'ora.
Procedete con la preparazione del ripieno: tagliate a pezzetti l'arancia candita e riducete in scaglie il cioccolato fondente. Setacciate molto bene la ricotta, passandola attraverso le maglie di un colino e unite lo zucchero a velo, anche'esso passato al setaccio quindi amalgamate gli ingredienti. Aggiungete i pezzi di arancia candita e il cioccolato; infine, se volete un aroma più fruttato, aggiungete anche la scorza grattugiata di un’arancia. Mescolate il tutto per ottenere un composto omogeneo. Riprendete la frolla e stendetela, con l'aiuto di un matterello, in una sfoglia alta circa mezzo cm  e foderate con essa degli stampi semisferici, quindi riempiteli con circa 80 gr di ricotta. Ristendete la pasta frolla, sempre ad uno spessore di mezzo cm, avanzata e ricavate un cerchio per sigillare le semisfere con un coppapasta del diametro di 8 cm. Chiudete quindi le semisfere, premendo leggermente i bordi.
Infornate il tutto, in forno statico già caldo, a 200° per 20 minuti (forno ventilato 180° per 15 minuti). Quando le minne si saranno colorate in superficie, sfornatele e lasciatele raffreddare negli stampini, quindi sformatele quando saranno completamente fredde (altrimenti il ripieno caldo non reggerà). Sistematele su una gratella e intanto preparate la glassa: montate gli albumi con le fruste di uno sbattitore elettrico o con una planetaria, quando il composto risulterà semimontato aggiungete lo zucchero a velo, un cucchiaio alla volta e per ultimo il succo di limone. La consistenza della glassa non dev’essere troppo soda e lucida ma, come si dice in gergo, deve "scrivere", cioè deve lasciare una scia cadendo dall'alto.
Ricoprite bene le minne con la glassa, facendola scivolare uniformemente sul dolce, quindi terminate la decorazione con una ciliegina candita posizionata sulla sommità di ogni dessert. Lasciate asciugare sulla gratella, per far cadere la glassa in eccesso. Le minne di Sant'Agata sono pronte: possono essere consumate quando la glassa è ancora morbida oppure lasciarla asciugare completamente.
La cassatella di sant'Agata (minnuzzi ri sant'Àjita o ri Virgini in siciliano) è un dolce tradizionale catanese, che viene realizzato durante la festa di sant'Agata. Secondo quanto arguito dal Ciaceri, la festa di sant'Agata trae origine in molte sue parti dai culti isidei. Uno degli elementi di maggior interesse per lo studioso è proprio il dolce chiamato minnuzza di Virgini, che ripropone il seno della dea Iside nella sua veste di dea madre. Un altro parallelo si trova nei culti dei misteri eleusini, dove in occasione dei riti demetriaci si usava consumare dei panetti dolci il cui aspetto riproponeva il seno della dea Demetra, protettrice delle messi e a sua volta considerata anch'essa dea madre. Entrambi i culti, quello isideo e quello demetriaco, sono documentati a Catania sia da fonti scritte che dai rinvenimenti archeologici; questi culti hanno influenzato, dove piuttosto non sono stati assorbiti del tutto, le festività religiose agatine, così il panetto dolce rappresentante la fertilità della madre terra assume il valore simbolico dell'atto del martirio subito dalla santa catanese alla quale fu amputata una mammella.
Descrizione
La cassatella di sant'Agata è di fatto una piccola cassata siciliana a forma di mammella. Si tratta di dolci a forma tondeggiante fatti con pan di spagna imbevuto di rosolio e farciti con ricotta, gocce di cioccolato e canditi. All'esterno sono ricoperti di glassa bianca e rifiniti con una ciliegia candita in cima.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.



BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).


MACARONS

Uova 5 albumi a temperatura ambiente, circa 150 g
Farina di mandorle 200 g
Zucchero a velo 200 g
Zucchero semolato 200 g
Acqua a temperatura ambiente 50 g
Coloranti alimentari in polvere, la punta di cucchiaino
Cioccolato bianco 160 g
Panna fresca liquida 50 g
Vaniglia i semi di mezza bacca
Per preparare i macarons iniziate dalla preparazione dei gusci. Con un colino a maglie strette setacciate in una ciotola lo zucchero a velo e la farina di mandorle. Versate 75 g di albumi e mescolate gli ingredienti con una spatola fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Tenete il composto da parte. Poi prendete una planetaria e versatevi i restanti 75 g di albumi. Montate gli albumi a neve ferma con le fruste a velocità media. Dopodiché prendete un tegame dai bordi alti, versatevi lo zucchero e l’acqua. Mescolate con un cucchiaio di legno per amalgamare bene gli ingredienti ed evitare la formazione di grumi. Quindi fate sciogliere a fuoco dolce, portando a 118°C (potete misurare con un termometro da cucina) per ottenere uno sciroppo. Quando sarà arrivato alla temperatura indicata, versate lo sciroppo a filo sugli albumi mentre montano e continuate a far andare la planetaria fino a quando il composto avrà raggiunto la temperatura ambiente e gli albumi saranno montati a neve ferma. Poi arrestate la planetaria e aggiungete il colorante in polvere. Mescolate delicatamente il composto con una spatola o nuovamente con le fruste a velocità bassa per alcuni secondi per sciogliere il colorante poco alla volta e consentire una distribuzione uniforme del colorante su tutto il composto. A questo punto aiutandovi con una spatola incorporate la meringa colorata al composto che avevate preparato in precedenza con farina di mandorle, albumi e zucchero a velo, effettuando un movimento delicato dal basso verso l’alto per non smontare la meringa. Trasferite ora il composto in una sac-à-poche munita di bocchetta liscia da 10 mm. Quindi prendete una leccarda foderata con carta forno e create con la sac-à-poche dei piccoli dischi dal diametro di circa 2 cm, distanziandoli tra loro di almeno 2-3 cm: con le dosi indicate otterrete circa 70 dischetti. Battete leggermente con il palmo della mano il fondo della leccarda o picchiettatela delicatamente sul piano di lavoro per consentire ai macarons di appiattirsi leggermente. Lasciateli seccare a temperatura ambiente per 10 minuti, quindi infornateli in forno ventilato preriscaldato a 160°C per 12-13 minuti (si sconsiglia l'utilizzo del forno statico). Trascorso il tempo di cottura estraete dal forno la leccarda e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Procedete poi con la preparazione della crema ganache che utilizzerete per farcire i macarons. Prendete il cioccolato bianco e tritatelo finemente. Poi prendete un tegame e riempitelo d’acqua. Sopra poggiate un pentolino in cui versare il cioccolato bianco tritato. L’acqua non dovrà toccare il pentolino su cui avete versato il cioccolato tritato. Scaldate l’acqua e fate sciogliere dolcemente a bagnomaria il cioccolato avendo cura di mescolare bene con una spatola. In una brocca a parte versate la panna e unite i semini di mezza bacca di vaniglia e mescolate gli ingredienti per amalgamare. Quindi unite la panna al cioccolato bianco che sta sciogliendo a bagnomaria. Mescolate bene con una spatola fino a creare un’emulsione lucida e priva di grumi. Quando sarà pronta versatela in una ciotolina e lasciatela raffreddare: ci vorranno circa 15 minuti. Quando la crema si sarà raffreddata trasferitela in una sac-à-poche munita di bocchetta liscia da 12 mm. Prendete un guscio di macaron e farcitelo con la crema ganache di cioccolato bianco adagiandone un po’ sulla parte piatta del disco. Poi appoggiate sopra alla crema un altro guscio di macaron. Ripetete il procedimento: otterrete così 35 macarons, pronti per essere serviti e gustati.


5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.
 

MILLEFOGLIE ALLA PANNA

2 rotoli di pasta sfoglia rettangolare o rotonda
2 cucchiai di zucchero semolato
Crema pasticcera
1/2 l di panna montata
frutti di bosco: lamponi, more, mirtilli e ribes (circa 450 g)
zucchero a velo
Preparate la crema pasticciera: unite lo zucchero ai tuorli fino al formarsi di un composto omogeneo e morbido. Aggiungete la frumina setacciandola e mescolando in continuazione per evitare grumi. Quando la miscela risulterà liscia e morbida, versate lentamente il latte freddo, mescolando sempre. Portate il tutto ad ebollizione, su fuoco basso e mescolando sempre. Al raggiungimento del bollore, abbassate la fiamma e lasciate cuocere per circa 2-3 min. Poi unitevi la vanillina e l'aroma limone, spegnete, mettetela in una ciotola, copritela con pellicola per alimenti appoggiata direttamente alla crema e lasciare raffreddare.
Montate la panna e zuccherate a piacere. Quando la crema sarà completamente fredda frullatela delicatamente, poi aggiungete 2/3 della panna mescolando delicatamente dal basso verso l'alto con una spatola. Mettete in frigo. La panna avanzata tenetela per decorare un po' la superficie della millefoglie.
Stendete la pasta sfoglia fino ad ottenerne 2 strati della stessa misura. Bucherellate la pasta con una forchetta e cospargete un cucchiaio di zucchero semolato sopra ogni sfoglia. Cuocete gli strati separatamente in forno a 180°C, per 20 minuti. Lavate i frutti di bosco e lasciateli asciugare su un foglio di carta assorbente.
Una volta che la sfoglia sarà raffreddata tagliate i tre strati di sfoglia della stessa misura. Sistemate uno strato di sfoglia direttamente sul piatto, spolveratelo con lo zucchero a velo e poi spalmatelo di crema (circa 1/2) e aggiungete alcuni frutti di bosco. Appoggiate sopra un secondo strato di sfoglia, spolverate con lo zucchero a velo e poi spalmate altra crema. Decorate ora la superficie con i frutti di bosco secondo la vostra fantasia. Decorate con la panna avanzata.  Lasciate riposare per 2-3 ore.


5 DESSERT (2^ Edizione)

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SCHIACCIATA ALLA FIORENTINA


-200 gr di farina
-150 gr di zucchero
-100 gr di latte
-30 gr di olio d’oliva
-2 uova
-1 arancia
-1 bustina di lievito vanigliato
-zucchero a velo
Per una schiacciata alla fiorentina prelibata prendete una ciotola e versateci le uova e lo zucchero mescolando con una frusta elettrica (o a mano) per evitare che si formino i grumi. Aggiungete a poco a poco la farina, l’olio, il succo e la buccia dell’arancia grattugiata. Mescolate con energia in modo da ottenere un composto liscio e spumoso e poi unite la bustina di lievito. Versate tutto in una teglia rettangolare, già imburrata e spolverata con la farina, mettete dell’alluminio sopra la schiacciata alla fiorentina e infornate in forno preriscaldato a 200 gradi per 30 minuti. Quando sarà pronta (fate una prova con lo stuzzicadenti per essere sicure che l’impasto sia cotto anche dentro) toglietela dal forno e lasciatela raffreddare. Spolverate con zucchero a velo e servite in tavola con accompagnamento di panna montata o crema chantilly.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.


PAIN AU CHOCOLAT


– 350 g di farina 0
– 150 g di farina 00
– 60 g di zucchero di canna
– 10 g di latte in polvere
– 12 g di sale
– 100 g di burro ammorbidito
– 25 g di lievito di birra
– 230 ml di acqua fredda
– 250 g di burro freddo da frigorifero per la sfogliatura
Ingredienti per il ripieno
– 75 g di cioccolato fondente al 70% di cacao
– 1 cucchiaio e 1/2 di acqua
– 2 cucchiai di zucchero di canna
Per la preparazione dei pain au chocolat iniziate con la preparazione dell’impasto lievitato; io per comodità ho usato una planetaria per la lavorazione dell’impasto, ma il tutto può essere svolto anche manualmente ci impiegherete solo più tempo e dovrete prestare molta attenzione al passaggio dell’incordatura, cosa fondamentale per ottenere una buon impasto lievitato.
Detto questo nella planetaria, con il gancio ad uncino, versate la farina setacciata, l’acqua tiepida il lievito sbriciolato e il latte in polvere; azionate la planetaria e lasciate lavorare fino a quando non avrete un impasto lucido e attorcigliato attorno al gancio.
Aggiungete ora il sale e il burro ammorbidito, fate incordare ancora l’impasto in modo che tutti gli ingredienti si uniscano alla perfezione ( non abbiate fretta in questa operazione).
Trasferite l’impasto su una spianatoia infarinata, lavoratelo con le mani per renderlo più liscio e date la forma di un panetto rettangolare. Avvolgetelo nella pellicola e mettetelo in frigorifero per almeno 2 ore. Nel frattempo preparate il cioccolato per la farcitura dei pain au chocolat, prendete il cioccolato, spezzettatelo e mettetelo da parte. Versate l’acqua e lo zucchero in una pentolino e portare ad ebollizione, togliete dal fuoco appena prende il bollore. Aggiungete il cioccolato allo sciroppo bollente e mescolate fino a quando il cioccolato non sarà completamente sciolto e non avremo una crema liscia e lucida; lasciate raffreddare mescolando ogni tanto con un cucchiaio di legno. Se il composto vi dovesse risultare grumoso, rimettetelo sul fuoco basso e mescolare fino a quando non sarà liscio. Quando il composto avrà raggiunto la consistenza adatta, metterlo nel sac à poche e formare, direttamente su una teglia rivestita di carta da forno, dei bastoncini di circa 5mm di spessore e lunghi almeno 12 cm ciascuno. Mettere in frigorifero, fino al momento dell’uso. Trascorso il tempo di lievitazione riprendete l’impasto, trasferitelo su una spianatoia infarinata e tiratelo con un mattarello conferendogli una forma rettangolare, delle dimensioni di circa 45×25 cm e uno spessore di circa 8 mm ( per eseguire questa operazione aiutatevi con un foglio di carta da forno precedentemente tagliato con le misure che vi servono). Procedete ora con la sfogliatura: per una riuscita perfetta dovrete lavorare ad una temperatura ambiente che non superi i 20°. Stendete il burro in un rettangolo( piegate a metà il foglio di prima e usate quello come misura), battetelo con movimenti decisi del mattarello per renderlo più lavorabile e poi stendetelo. Ponete il burro sulla parte inferiore della sfoglia di pasta lievitata e procedete con le pieghe. Ripiegate la restante pasta sul burro, affinché sia completamente ricoperto. Girate la pasta di un quarto di giro, in modo da avere la chiusura sul lato destro, e richiudete i bordi premendo leggermente con le dita. Tirate la pasta nuovamente, portandola alle dimensioni precedenti e ottenendo uno spessore di 6-7 mm facendo molta attenzione che il burro non fuoriesca. Prendete ora la parte inferiore della sfoglia e piegatela finchè arrivi a 2/3 della pasta, ripete la stessa cosa con la parte superiore, dovrà appoggiarsi a filo su quella inferiore quindi piegate il rettangolo ottenuto su se stesso. Così avrete fatto la prima piegatura a 4 strati; tenendo il panetto con la chiusura alla vostra destra, pressatelo leggermente con le mani e mettetelo a riposare in frigorifero, coperto con la pellicola, per almeno un’ora. Trascorso il tempo di riposo, trasferite la pasta sul piano di lavoro leggermente infarinato, tenendo la piega sempre sul lato destro. Tirate l’impasto con il mattarello, dandogli la forma rettangolare precedente e conferendogli uno spessore di 6-7 mm. Come fatto precedentemente, piegate un terzo della pasta, partendo dal lato inferiore portatelo al centro e ripiegate il rimanente terzo in modo che si sovrapponga al lembo piegato precedentemente. Pressate leggermente con le mani come prima e rimettete in frigorifero per un’altra ora. Estraete la pasta dal frigorifero e ponetela sul piano di lavoro infarinato con il lato della chiusura sulla destra, stendetela in entrambe le direzioni fino ad ottenere un grande rettangolo di 25×40 cm, dello spessore di 3-4 mm. Tagliate il rettangolo ottenuto in due parti uguali sulla lunghezza in modo da avere due rettangoli delle dimensioni di circa 12×40 cm. Tagliate poi i due rettangoli in 5 parti lunghi 8 cm, aiutatevi in questa operazione con un metro; ponete la prima barretta a un cm di distanza dal bordo e arrotolate la pasta sulla barretta. Posizionate l’altra barretta vicino al rotolo ottenuto e continuate ad arrotolare fino ad avvolgere anche la seconda barretta, finite di arrotolare il pain au chocolat, avendo cura di posizionare la chiusura al di sotto di esso. Posizionate i saccottini ottenuti su di una placca foderata con carta forno, ricopriteli con pellicola trasparente e lasciateli lievitare a una temperatura che non superi i 24-26 gradi, per almeno 2 ore e mezza. Una volta lievitati metteteli in frigorifero ancora per mezz’ora, in modo che il burro nell’impasto si raffreddi.
Spennellate con un uovo sbattuto e infornate in forno statico preriscaldato a 190°- 200° per circa 15-20 minuti (forno ventilato 170°-180° per 10-15 minuti), quando saranno ben dorati in superficie, sfornate i pain au chocolat e fateli raffreddare su di una gratella.
N.B.
Se li volete preparare per la colazione della mattina, mettete i saccottini a riposare per tutta la notte in frigorifero, la mattina seguente vi basterà cuocere pain au chocolat tirandoli fuori direttamente dal frigo e dopo averli spennellati con l’uovo.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.

CANNARICOLI


I cannarìcoli sono tipiche frittelle natalizie calabresi, ma tendono a cambiare nome al di fuori della regione, nonostante la loro composizione rimanga pressoché uguale. Si tratta di gnocchi composti di farina, olio d'oliva e vino scaldato, rigati su un cestino di vimini poi fritti e successivamente passati nel mosto d'uva bollente.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).


PARMIGIANA CON CALAMARI E MOZZARELLA

calamari alla parmigiana

n. 2 melanzane
farina bianca q.b.
olio di semi di arachide
sale q.b.
calamari freschi
salsa di pomodoro
mozzarella di bufala
parmigiano grattugiato
Dopo aver affettato le melanzane in dischi dello spessore di un centimetro circa, cospargerle con sale grosso e lasciarle riposare per 6 ore. Pulire i calamari e tagliarli in piccoli cubetti. Rosolare gli stessi in olio extravergine per 2/3 minuti regolando di sale. Cubettare la mozzarella di bufala. Friggere nell’olio di semi di arachide le fette di melanzana precedentemente infarinate. Montare le parmigiane stratificando tre volte con sequenza: melanzana, salsa di pomodoro, cubetti di mozzarella e calamari, parmigiano. Porre in forno in una teglia in alluminio a 180° per 7/8 minuti. Impiattare ben caldo cospargendo di parmigiano grattugiato.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.