sabato 4 febbraio 2023

BAVARESE ALLE SUSINE


600 grammi prugne
600 grammi yogurt greco
360 grammi panna per dolci
16 grammi gelatina in fogli
10 pan di spagna dischi
3 decilitri porto
5 cucchiai zucchero semolato
4 cucchiai zucchero di canna
1 albume
q.b. cannella
Taglia 600 g di prugne a cubetti e cuocili con 4 cucchiai di zucchero di canna, 2 dl di Porto e un pizzico di cannella per 10 minuti. Spegni e incorpora 8 g di gelatina in fogli bagnata e strizzata; fai raffreddare. Mescola 600 g di yogurt greco con 4 cucchiai di zucchero semolato e incorpora anche a questo composto 8 g di gelatina in fogli bagnata, strizzata e sciolta in 4 cucchiai di panna calda. Monta separatamente 300 g di panna e 1 albume e aggiungili alla mousse di di yogurt. Versa metà mousse in 10 stampini da 2 dl di capacità e mettili in freezer per 20 minuti. Copri con le prugne preparate, quindi riempi gli stampini con la mousse rimasta e fai rassodare di nuovo in freezer per 20 minuti. Fai bollire 5 cucchiai d'acqua con 1 cucchiaio di zucchero semolato, spegni e unisci 1 dl di Porto, fai intiepidire, poi usa lo sciroppo per spennellare 10 dischetti di pan di Spagna del diametro degli stampini. Appoggiali sulla mousse e metti in frigo per 6 ore. Sforma le mini bavaresi alle prugne e servi.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.

CAPRA ALLA NERETESE

Carne di capra 1.50 kg
Pomodoro fresco 1 kg
Peperone rosso di tipo "corni di capra" 1 kg
Olio extra vergine d'oliva 1 bicchiere
Cipolla 1
Sedano 1 gambo
Acqua qb
Chiodi di garofano 3
Sale qb
Tagliare in pezzi di media grandezza la carne di capra. Se dovesse risultare un po' grassa, eliminare le parti più grasse. Lavare i pezzi. Metterli a cuocere sul fornello a fuoco medio in una pentola abbastanza larga, in cui si saranno già fatti rosolare la cipolla, l'olio e i chiodi di garofano. Aggiungere sale ed acqua q.b., perchè la carne arrivi a metà cottura dopo circa 1 ora e mezza. Ritiratasi l'acqua, far rosolare la carne, unendo i pomodori a pezzetti ed altra acqua. Lasciar cuocere per un'altra ora e mezza. Quando il sugo sarà diventato denso, aggiungere i peperoni già fritti a parte (oppure arrostiti), facendoli insaporire per 2-3 minuti.
È un delizioso secondo piatto a base di capretto che si prepara durante le festività pasquali in Abruzzo, un piatto tradizionale saporito e molto particolare. La capra alla neretese è una specialità agroalimentare del territorio dei comuni di Nereto, Torano Nuovo, Corropoli, Controguerra, Sant'Omero, Ancarano e Colonnella, tutti in provincia di Teramo. Il piatto, con carni di colore rosso ambrato viene presentato con sugo di pomodoro accompagnato da peperoni rossi fritti. Richiede 4 ore compresi i tempi (lunghi) di cottura.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.


CARNE ALLA TARTARA

Il nome deriva dalla leggenda secondo la quale il popolo nomade dei tartari, originario dell'Asia centrale, non avendo tempo per cucinare, poneva la carne essiccata sotto le selle dei propri cavalli per trovarla ammorbidita al momento del pasto. La bistecca alla tartara (conosciuta anche come carne alla tartara o più semplicemente come tartara o tartare) è un piatto a base di carne bovina o equina macinata o finemente tritata e consumata cruda. La ricetta prevede che dopo essere stata triturata la carne deve o marinare nel vino o in altri alcolici oppure viene aggiunto del succo di limone e deve essere speziata. Viene servita con l'aggiunta di cipolla, capperi, un tuorlo d'uovo e talvolta con della salsa tartara o della salsa Worcester; è accompagnata da pane o crostini. Questo piatto è diffuso principalmente nell'Europa centrale, in Francia, in Belgio e nei Paesi Bassi e può presentare diverse varianti.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.


TORTELLI CREMASCHI

I tortelli cremaschi giocano su di un equilibrio sottile di sapori: l'incontro tra il dolce-speziato del ripieno con il gelatinoso-salato-grasso della pasta e del condimento: il segreto della loro preparazione è il bilanciamento della quantità di ripieno con la pasta: le loro proporzioni sono fondamentali perché ci sia armonia tra i sapori: un tortello con poca pasta, o pasta sottile, o troppo ripieno risulterà stucchevole, un tortello con poco ripieno o troppa pasta sarà insipido. In ogni caso va evitato in assoluto l'impiego di pasta all'uovo: il tortello deve essere formato da un disco di pasta spesso che va cotto a lungo (20/40 min.); se la pasta è all'uovo, non regge la cottura e si apre disperdendo il prezioso ripieno nell'acqua.
La pasta
Farina
acqua (qualcuno usa il latte).
sale.
È ammesso un uovo per kg di farina.
La pasta tradizionale dei tortelli va preparata buttando di colpo la farina nell'acqua bollente leggermente salata, e poi impastando a caldo fino a formare una massa elastica, di colore bigio (pasta matta). Si può tuttavia lavorare a freddo nell'impastatrice con l'aggiunta di un solo uovo per kg, e un cucchiaio d'olio d'oliva per dare una buona elasticità.
Ogni ricetta che usa più di un uovo per kg. di farina non è tradizionale, e non va impiegata nella confezione dei tortelli cremaschi.
Il ripieno
Amaretti tritati, la marca "Gallina" è l'unica utilizzata dai cremaschi per la buona riuscita dei tortelli
Pane grattugiato, solo se serve per asciugare un ripieno molle.
Cedro candito
Noce moscata
Un mostaccino (è un biscotto speziato cremasco a losanga)
Uova (solo il tuorlo)
Sale
Formaggio grana grattugiato
Buccia di limone grattugiata
Marsala secco
Pastiglie di menta (fino a quattro per ogni kg. di farina, secondo il gusto personale)
Uva passa, uvetta.
In alcune varianti di paese troviamo l'aggiunta di carni o brodo, che non appartengono alla ricetta tradizionale.
Per preparare il ripieno, versare in una terrina gli amaretti pestati, l'uvetta ammollata e asciugata, il Mostaccino sbriciolato finemente; aggiungere le caramelle mentine grattugiate, il cedro tritato, il formaggio grattugiato, il tuorlo, la scorza di limone, un poco di pangrattato, il Marsala e se necessario un poco di brodo per ammorbidire. Fare riposare il ripieno un giorno in frigorifero. Il giorno seguente preparare la sfoglia e farla riposare in un telo per circa un'ora. Tirare la sfoglia sottile e ricavarne dei dischetti. Distribuire il riepieno e chiudere premendo il bordo per tre volte. Cuocere in acqua bollente salata, avendo cura di mescolare di tanto in tanto.
I tortelli cremaschi (dialetto cremasco: turtèi cremasch) rappresentano il principale piatto della tradizione culinaria cremasca.
Sono considerati un unicum nel panorama gastronomico italiano: non esistono infatti piatti simili altrove, né loro varianti. L'unica ipotetica lontana parentela è con i cjarsons della Carnia, anch'essa sotto dominio veneziano negli stessi anni, che in comune contengono uva passa, spezie e cacao.
I tortelli cremaschi potrebbero aver visto la nascita durante la lunga dominazione veneziana. A supporto di questa ipotesi ci sono almeno due fattori: il primo è che, senza eccezioni, è un piatto tipico ancora oggi diffuso solo nei paesi della diocesi di Crema, cioè all'interno dei confini dell'antico Territorio Cremasco della Serenissima. Il secondo è dovuto agli ingredienti del ripieno: amaretti (armelline), spezie, canditi ed uva passa, sono tutte merci provenienti dai commerci con l'oriente, sui quali i veneziani hanno avuto per secoli il monopolio.
La ricetta attuale si è consolidata verso il finire del 1800.
I tortelli cremaschi rappresentano il piatto più importante della festa; si usa prepararli tipicamente durante le sagre patronali dei paesi, per i matrimoni, o per altre importanti ricorrenze familiari. Non sono tuttavia piatto natalizio né pasquale. Ogni paese, e perfino ogni famiglia ha la propria ricetta, leggermente diversa, ma solo nelle proporzioni tra gli ingredienti tradizionali.
La forma
La forma del tortello cremasco è del tutto unica nel panorama gastronomico italiano: si prepara partendo da un disco di pasta piegato a mezzaluna, con il ripieno nel centro. I bordi del disco vengono pizzicati e sovrapposti a mano così da formare cinque creste sul bordo del tortello. In alcuni paesi si usa formarli quadrati e chiuderli premendo con i denti di una forchetta, ma è usanza barbara e non conforme alla tradizione. I cremaschi di città di un tempo dicevano malignamente che questa usanza serviva ai contadini dei paesi per risparmiare, poiché così non si hanno scarti di pasta.


2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

TAJINE DI VERDURE E LEGUMI



1 grossa cipolla
1 grosso spicchio d’aglio italiano
2-3 grosse patate di montagna
2-3 grosse carote
15 friggitelli o 2 peperoni (rosso o giallo)
1 costa di sedano verde
1 latta di ceci precotti
1/2 latta di polpa di pomodoro
1 cucchiaino curcuma in polvere
1 cucchiaino finocchio in semi
1 cucchiaino cumino in polvere
1/2 cucchiaino zenzero in polvere
1 cucchiaino Ras el Hanout rosso
peperoncino rosso a piacere
coriandolo
prezzemolo fresco
1 bicchiere brodo vegetale fatto in casa
sale marino iodato fine
pepe nero macinato
olio evo
Pelate la cipolla e tagliatela a spicchi non troppo grossi. Pelate l’aglio e scegliete se tagliarlo a pezzi o lasciarlo intero. Lavate le verdure: pelatele e tagliate le patate in grossi spicchi. Dividete le carote a metà cosi da ottenere pezzi da circa 6 -7 cm e poi apritele ancora in due per la lunghezza. Lavate il sedano e togliete le parti sporche o macchiate, se necessario pelatelo con il pelapatate, tagliatelo a pezzi secondo il vostro gusto (per lungo o a rondelle). Pulite i peperoni rimuovendo il picciolo e i semi, tagliate le falde a pezzi. Sgocciolate i ceci e se occorre lavateli sotto l’acqua corrente per togliere l’acqua di cottura industriale, teneteli da parte. Pestate grossolanamente i semi di finocchio e di cumino al mortaio per rompere il guscio e unitele alle altre spezie in polvere.Posizionate sul fornello il tajine con lo spargifiamma tra la fiamma e la base, versate olio evo per ungere il fondo e accendete la fiamma, aspettate che questo si riscaldi e unite la cipolla e l’aglio, lasciate che questi inizino a rosolare e aggiungete le spezie, mescolate bene per non farle bruciare e unite la polpa di pomodoro, aspettate che questa prenda il bollore e unite le verdure disponendole a formare un disegno a raggi. Versate il brodo caldo e insaporite con sale e pepe, cuocete le verdure con il coperchio a fuoco basso per circa 30 minuti, trascorso il tempo controllate la cottura delle verdure, aggiungete i ceci e il coriandolo tritato, controllate se è necessario aggiungere ancora poco brodo per evitare di bruciare le verdure e lasciate cuocere per altri 15 -20 minuti con il coperchio, non mescolate il tajine di verdure altrimenti rovinerete il disegno e romperete le verdure. Spegnete la fiamma e lasciate riposare il tajine chiuso per circa 5-10 minuti. Servire il Tajine di Verdure e Legumi. Disponete al centro del tavolo il tajine di verdure e servirlo in  tavola con il cous cous cotto al vapore o del pane pita/arabo.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.