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sabato 1 ottobre 2022

AGLIO DI NUBIA



L'Aglio Rosso di Nubia viene prodotto nella contrada di Nubia e nei territori limitrofi di Paceco, Trapani, Erice, Marsala e Salemi, il cui suolo e clima hanno caratteristiche analoghe. La produzione avviene secondo le antiche tradizioni: l'Aglio viene coltivato su terreni di natura principalmente argillosa, su filari paralleli distanti l'uno dall'altro 65 centimetri. La semina avviene dal mese di dicembre alla prima metà del mese di febbraio, a seconda delle condizioni climatiche. I bulbi si raccolgono nei primi giorni del mese di giugno, nelle ore fresche della notte o della mattina in modo che le foglie, essendo più umide, consentano, successivamente, il lavoro manuale di intreccio delle piante.
L'Aglio Rosso di Nubia ha un bulbo costituito tipicamente da dodici bulbilli con le tuniche esterne bianche. Le tuniche interne, di colore rosso vivo, danno il nome al prodotto. Secondo la tradizione, esso viene confezionato in trecce molto grandi formate da cento bulbi, questi ultimi comunemente chiamati teste. A seconda del diametro del bulbo, la treccia, o trizza, prende il nome di cucchia rossa (bulbi da 50 mm.), corrente (bulbi da 40 mm.), cucchiscedda (bulbi da 30 mm.) o mazzuneddo (bulbi da 20-25 mm.). La qualità e l'unicità del prodotto, la tipicità dell'aroma e la cura per ottenere un prodotto di alta qualità rendono l'Aglio Rosso di Nubia un prodotto eccellente per ogni tavola. Per le qualità intrinseche del prodotto, per le sue peculiarità e per la sua lunga tradizione è in corso la procedura di concessione del marchio I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta) all' Aglio Rosso di Nubia. Altro riconoscimento ottenuto dal prodotto per la sua bontà e per l'assoluta unicità è l'attribuzione di un Presidio da parte di Slow Food Movimento Internazionale a sostegno della cultura del cibo e del vino.

10 ORTAGGI (2^ Edizione)

 

Ortaggi. In queste 360 pagine ho raccolto oltre 250 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Ortaggi, che spettacolo vedere i banchi dei prodotti dell'orto traboccare di colori in ogni stagione. Ed i sapori? In cucina lo spettacolo visivo si muta in spettacolo aromatico. Senza giungere agli eccessi di una dieta vegetariana sbilanciata, gli ortaggi sono salute... e risparmio. In ogni stagione la verdura sta sulla nostra tavola. Ma una conoscenza più approfondita ci fa scoprire che ogni tipo di ortaggio ha molte varianti. Si deve conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro ortolano di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


venerdì 30 settembre 2022

FAGIOLO TOSCANELLO

fagiolo Toscanello
Fagiolo Toscanello, la tipicita' dalla terra alla tavola Toscana, perchè' riflette la dedizione che gli agricoltori danno alla coltivazione partendo dalla seminatura al raccolto.
La caratteristica particolare di questo fagiolo è il colore bianco. Il suo sapore e' dolce e benevolo.
La sua buccia e' molto sottile e durante la cottura si dissolve , in modo da farlo diventare pastoso al momento in cui lo si condisce.
Si consiglia di consum
10 ORTAGGI (2^ Edizione)

 

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giovedì 29 settembre 2022

AGLIO DI RESIA


Non si hanno notizie precise dell'inizio della coltivazione dell'Aglio di Resia ma le testimonianze raccolte da persone del luogo permettono di risalire alla notte dei tempi, come il dialetto.  L'Aglio di Resia è sempre stato ricercato sia in zona, sia all'estero. Fra i prodotti della terra che gli abitanti del comune portavano ai mercati vicini o vendevano direttamente a Resiutta, vi era certamente l'aglio. Tutt'oggi in un negozio di questo paese viene esposta una cesta specifica per questo prodotto. Si hanno inoltre testimonianze della vendita, in passato ed ancora oggi, di Aglio di Resia presso il mercato ortofrutticolo di Lubiana. Pare improbabile che tale prodotto arrivi direttamente dalla valle ma il fatto costituisce una significativa prova di quanto fosse rinomato il bulbo della liliacea resiana.
Il bulbo (testa – glaua o laua) dell'Aglio di Resia si presenta generalmente di piccole dimensioni come pure i bulbilli (spicchi – noize o nöghize) in esso contenuti in numero variabile da 6 a 8, e solo talvolta 10. Caratteristico è il colore rossastro assunto generalmente dal secondo strato delle tuniche sterili che rivestono il bulbo. Viceversa i bulbilli sono bianchi. Peculiari sono pure le caratteristiche organolettiche che si manifestano in odore e sapore più accentuato degli agli normalmente in commercio. L'Aglio di Resia viene coltivato nei piccoli appezzamenti sparsi sul territorio a ridosso delle frazioni del comune, fino a 1000 m. L'interramento dei bulbi avviene a circa 3 cm di profondità a seguito di una lavorazione poco profonda, ma accurata, esclusivamente eseguita a mano. I bulbilli vengono disposti con l'apice rivolto verso l'alto con distanze di 25-30 cm tra le file, e lo stesso dicasi sulla fila. Il piantamento dei bulbilli viene fatto in novembre a ridosso dei primi geli invernali, o a marzo in concomitanza del disgelo. La concimazione viene effettuata con modiche quantità di letame di vacca. Al momento dell'emergenza, quando il germoglio ha raggiunto circa 3 cm di altezza, si procede ad una cimatura dello stesso con la finalità di potenziare la pianta ancora sotto terra. Le cime eliminate (uorè) vengono bollite e consumate in insalata. La sarchiatura (smutikat) è primaverile e viene eseguita rapidamente ma con attenzione per non arrecare danni all'apparato radicale superficiale. L'eliminazione delle infestanti viene fatta a mano. Essendo la zona estremamente piovosa la coltura non abbisogna di apporti idrici artificiali. La raccolta viene effettuata a mano durante il mese di agosto, le piante vengono portate a casa e collocate su coperte, graticci o marciapiedi (scialisc), più raramente, estirpate e lasciate sul terreno per due o tre giorni al massimo. Successivamente i bulbi vengono ripuliti dalla tuniche esterne sporche e le radici e le foglie vengono tagliate. Le produzioni si aggirano sui 10-12,5 t/ha di prodotto fresco. La coltura non presenta avversità se non in pochi casi; in questi si tratta di marciumi. Non vengono effettuati trattamenti. Una parte dei bulbi ottenuti, quelli che presentano le caratteristiche migliori, viene conservata quale materiale di propagazione per la stagione successiva. Tradizionalmente vengono confezionati mazzi di bulbi oppure trecce (kitte) che vengono conservati nei fienili o sotto le tettoie e successivamente vendute in forma diretta o portate al mercato, anticamente barattati con altre merci.
Grande qualità, molto aromatico, con bulbi piccolini a tunica rossastra, ognuno dei quali ha 6/8 spicchi, l'aglio di Resia è privo di spicchi centrali. E' un Presidio Slow Food.


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mercoledì 21 settembre 2022

AGLIO POLESANO

L'Aglio bianco polesano è la denominazione di un ortaggio a bulbo della specie Allium sativum L., ottenuto a partire da ecotipi locali nonché dalla varietà Avorio e prodotto tradizionalmente nella zona del Polesine, nel Veneto.
Dal novembre 2009, a livello europeo, la denominazione «Aglio Bianco Polesano» è stata riconosciuta denominazione di origine protetta (DOP).
Si tratta di un aglio con bulbo di forma rotondeggiante regolare con un leggero appiattimento della parte basale, di colore bianco brillante. Il bulbo è costituito da un numero di bulbilli che sono perfettamente adiacenti l’uno con l’altro a formare una struttura compatta. Le sue tuniche hanno colorazione rosata nella parte concava e bianca in quella convessa.
Venduto allo stato secco, può essere commercializzato nei formati : trecce, treccioni, grappoli, grappoloni, confezioni e sacchi.
La zona geografica di produzione dell'aglio bianco polesano comprende il territorio di 29 comuni della provincia di Rovigo : Adria, Arquà Polesine, Bosaro, Canaro, Canda, Castelguglielmo, Ceregnano, Costa di Rovigo, Crespino, Fiesso Umbertiano, Frassinelle Polesine, Fratta Polesine, Gavello, Guarda Veneta, Lendinara, Lusia, Occhiobello, Papozze, Pettorazza Grimani, Pincara, Polesella, Pontecchio Polesine, Rovigo, San Bellino, San Martino di Venezze, Villadose, Villamarzana, Villanova del Ghebbo e Villanova Marchesana.

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lunedì 19 settembre 2022

AGLIO DI MONTICELLI

L’Aglio Bianco Piacentino di Monticelli, genuino, originale e amato da tutti, si distingue per il suo aroma e sapore ineguagliabili. Queste proprietà, insieme alle sue caratteristiche di conservabilità di gran lunga superiori a tutte le altre varietà, gli conferiscono il titolo di “Re dell'Aglio”
Il suo potere antisettico era noto fin dall’antichità: nel Medioevo i medici usavano delle mascherine imbevute di succo d’aglio per proteggersi dalle infezioni e a tutt’oggi è ampiamente usato nella medicina popolare. Il costituente principale dell’aglio fresco intero è l’allicina.
L’Aglio Bianco Piacentino, conosciuto in passato come L’Aglio di Monticelli (L’Ai ad Muntzei) è unico nel suo genere.
Per la sua storia:
- Presente sul territorio fin dal tempo dei romani
- Coltivato in orti già agli inizi del 1900
- Esportato in America dopo la guerra (nel 1947) dal S.E.P.A. (Sezione Economica Produttori Aglio)
- Quotato in borsa a Wall Street nel 1952
- Primo aglio italiano ad essere iscritto nel 1982 al registro nazionale del Ministero dell’Agricoltura con la varietà Ottolini
- Nel 1994 viene iscritta al registro nazionale la varietà Serena
Per la sua produzione:
- L'Aglio Bianco Piacentino è coltivato e lavorato completamente a mano dal "seme" alla "tavola"
- Ogni anno il seme è rigorosamente controllato dall'ENSE (Ente Nazionionale Sementi Elette)
- La produzione è controllata e regolata dai disciplinari di produzione della Regione Emilia-Romagna
Per le eccellenti caratteristiche qualitative:
- Sapore marcato ed avvolgente, che ne consente l'utilizzo di minori quantità per ottimi risultati
- Ottima conservabilità: si mantiene un anno dalla sua raccolta
- Contiene elevate quantità di allicina e di oli essenziali
L'aglio ha inoltre diverse importanti qualità:
- Contro l'ipercolesteromia in quanto dotato di azione antiaggregante piastrinica
- Contro bronchiti, raffreddori e molti germi capaci di infettare le prime vie respiratorie, per le proprietà antibatteriche
- Contro alcuni parassiti quali gli elminiti (classe di vermi che possono parassitare l'intestino)
- Contro alcuni funghi che sono in grado di infettare gli strati superficiali della cute
- Contro l'innalzamento della pressione arteriosa
- Contro la formazione di radicali liberi in quanto funge da antiossidante grazie ai solfuri, al selenio e alla vitamina B e C
- Contro l'artrosi e la cervicale

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venerdì 16 settembre 2022

AGLIO DI CASTELLIRI

Nato dalla fortunata combinazione di aglio bianco e di aglio rosa il "ROSSO" ha trovato terreno assai fertile nelle soleggiate colline e pianure di Castelliri da tempi remoti.
Il processo produttivo è ancora del tutto legato alla tradizionalità della coltura. L'Aglio Rosso viene coltivato su terreni di natura principalmente argillosa, su filari paralleli distanti l'uno dall' altro circa 30- 40 cm. La semina viene effettuata manualmente da metà novembre fino al mese di dicembre e a volte gennaio, vengono seminati sui filari spicchi di aglio ogni 3 massimo 5 cm. La raccolta avviene nel mese di giungo nelle ore più fresche. I bulbi vengono fatti asciugare al sole e protetti dai suoi raggi dai 3 ai 7 giorni (a seconda della temperatura del periodo). Successivamente viene eseguito il classico lavoro manuale dell'intrecciatura. Le teste non vengono recise dalla pianta ma "'nzertate" in lunghe trecce a volte anche a due capi.
L'Aglio Rosso di Castelliri è caratterizzato da una forma ovale del bulbo, una pellicola esterna o "tunica" di colore bianco e quella interna, che avvolge gli spicchi o "bulbilli", è di un colore rosso porpora molto lucente. Di norma il peso di una testa di aglio è di circa 60 gr.
Ha un aroma acre e pungente, dal sapore leggermente piccante.
In cucina viene utilizzato per l'intenso e caratteristico aroma. Ha un 'ottima conservabilità.

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BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).





 

martedì 13 settembre 2022

AGLIO DI SULMONA

L’aglio Rosso di Sulmona è un ecotipo coltivato da secoli in Abruzzo (Valle Peligna – provincia di L’Aquila – il cui maggiore centro è Sulmona). E’ un prodotto di ottima qualità, ben apprezzato sul mercato, che ha dato origine anche ad elevati flussi di esportazione, ma, ha seguito i trend di riduzione della coltura in Italia, per cui le superfici si sono ridotte ed oggi sono stimati 150 gli ettari coltivati.
E negli ultimi anni il regresso della coltura ha mostrato una notevole accelerazione, assommando ai problemi nazionali generali anche quelli specifici che stanno caratterizzando molte produzioni locali nel nostro Paese.
Quando il prodotto tipico non riesce a valorizzarsi sul mercato, se non quello locale;
Quando la tecnica colturale, soprattutto la meccanizzazione, non fa passi in avanti;
Quando la produzione è dispersa e minimo è il potere contrattuale dei produttori;
Quando non si riesce a coniugare i valori della tradizione, percepita dai consumatori come elemento positivo, con quelli di una organizzazione produttiva adeguata all’attuale mercato;
Quando, insomma, una produzione tipica resta confinata ad una generazione di produttori, ormai troppo anziana, per investire nel futuro, allora si fa sempre più fosco il futuro della coltura.
Nonostante ciò, il Rosso di Sulmona è ancora oggi una produzione di mercato per due ragioni fondamentali, a differenza di tanti altri ecotipi locali di aglio ormai ridotti a produzioni di strettissima nicchia, se non di solo autoconsumo. Innanzitutto grazie alle sue eccellenti qualità produttive, che ne hanno fatto un prodotto apprezzato e richiesto dal mercato, specialmente quello del Centro Italia, tanto che prodotti esteri o d‘importazione di colore rosso vengono spesso “confusi” sotto le spoglie del Rosso di Sulmona.
L’altra ragione risiede nelle caratteristiche socio-economiche dell’area di produzione, che offre alternative produttive estremamente limitate. L’orticoltura della Valle Peligna, un tempo fiorente in quanto unica area irrigua di tutta l’estesa provincia di L’Aquila, non ha imboccato la strada delle produzioni industriali e non si è neanche riconvertita verso altri indirizzi produttivi. Oggi sono del tutto residuali e marginali gli altri prodotti orticoli, mentre la produzione di aglio, rappresentata non più soltanto dal Rosso di Sulmona, continua a svolgere un importante ruolo nella Produzione Lorda Vendibile dell’intero settore agricolo ed è il solo prodotto orticolo che varca i confini regionali.
Con una produzione di 10.000 q.li di prodotto secco si stima una PLV di circa 2 milioni di euro.In questa difficile situazione nel luglio 2009 è nato il Consorzio dei Produttori che promuove tutte le iniziative tese a difendere, tutelare, valorizzare e commercializzare l’aglio Rosso di Sulmona. I risultati raggiunti in soli 3 anni di lavoro dimostrano che la strada intrapresa sta rilanciando e qualificando la produzione del Rosso di Sulmona.
I caratteri distintivi dell’aglio Rosso di Sulmona sono:
Colore rosso vinoso
L’ultima tunica protettiva del bulbillo è rossa, di tonalità accesa e ben marcata, mentre le tuniche esterne sono bianche.
Notevole grandezza del bulbo
Sul mercato la qualità extra del Rosso è compresa fra i 55 ed i 70 mm di diametro, notevolmente al di sopra dei 45 mm delle norme comuni di qualità per la commercializzazione e l’esportazione (Reg. CEE n. 2288/97).
Bulbo regolare
La testa è ben serrata, non ha bulbilli extra-tunicati, è composta nella corono esterna da 8-10 bulbilli di grande dimensione e 3-4 più piccoli, interni (animelle).
Ottima conservabilita’
Anche in assenza di frigoconservazione il prodotto può essere conservato fino a marzo-aprile, mantenendo inalterata la testa serrata, soda e compatta, nonchè l’aroma piccante. Scarsa è anche l’attitudine al pregermogliamento.
Precocità di maturazione
Si raccoglie a fine giugno-inizi luglio. Nell’ambito della categoria – agli a lunga conservazione – matura con 15-20 giorni di anticipo rispetto agli altri ecotipi italiani.
Regolare emissione degli scapi fiorali
E’ l’unico ecotipo italiano nel quale tale processo avviene regolarmente tutti gli anni. A metà-fine maggio lo scapo viene asportato per consentire l’accrescimento del bulbo. Viene commercializzato sia allo stato fresco – somiglia a piccoli asparagi con un gradevole e delicato sapore di aglio – sia trasformato in sotto’olio, interi o in pasta.
Lo scapo fiorale rappresenta una non indifferente integrazione di reddito della coltura.
Elevato contenuto in principi attivi
Conferiscono al prodotto aroma e sapore particolarmente piccanti.
I componenti solforati (diallil-solfuro e diallil-disolfuro) sono anche responsabili delle proprietà farmacologiche dell’aglio per cui, oltre all’uso culinario, l’ecotipo può trovare impiego per l’estrazione degli olii essenziali utilizzati in erboristeria e nella farmaceutica.


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BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

lunedì 12 settembre 2022

AGLIO DI VOGHIERA


Se ne parla fin dall'antico Egitto poi da Greci e Romani come rimedio contro le malattie. Nell'Antico Testamento viene citato come cibo di cui gli ebrei sentono la mancanza durante la traversata del deserto e nel Medioevo è noto che veniva utilizzato per combattere la peste.
Nel territorio ferrarese, che fin dai tempi della signoria degli Estensi è particolarmente dedicato alle coltivazioni ortofrutticole, se ne fa riferimento in documenti contabili anche dei primi del ‘900.
Le caratteristiche di produzione sono legate alle componenti argillose e limose del terreno, che favorisce il drenaggio sotterraneo delle acque, oltre al clima della zona.
La produzione è limitata al solo territorio dei comuni di Voghiera, Masi Torello, Portomaggiore, Argenta e Ferrara.
La raccolta avviene tra giugno e luglio, successivamente l'aglio viene essiccato al sole senza trattamenti.
A essiccatura terminata viene lavorato manualmente per creare delle trecce di formati diversi, in genere a partire da 500 gr fino a 2 kg, oppure diviso in singole teste.
L'Aglio di Voghiera si distingue per i suoi bulbi di forma regolare e compatti, di colore bianco con a volte leggere striature rosate.
Le qualità del prodotto rimangono inalterate negli anni grazie ad una selezione accurata dei bulbi migliori per la semina successiva.
Nel 2007 è stato riconosciuto come prodotto DOP.


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BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).


sabato 10 settembre 2022

AGLIO DI CARAGLIO

L’Aj ‘d Caraj – aglio di Caraglio – è un aglio di montagna di qualità autoctona coltivato nel comune di Caraglio in provincia di Cuneo, alle porte della Val Grana. Un tempo tale coltivazione era molto diffusa nella fascia collinare del comune per via delle particolari caratteristiche del terreno ricco di sali minerali e delle condizioni climatiche favorevoli.
Il progetto di riscoperta, recupero e valorizzazione dell’aglio di Caraglio è stato ufficializzato nel luglio del 2008 con la creazione del Consorzio di Tutela e Promozione dell’Aglio di Caraglio che conta ad oggi una decina di produttori ed è basato su un disciplinare di produzione condiviso ed orientato a metodi di coltivazione biologici. Dal Consorzio, che costituisce un organo prevalentemente tecnico, nasce nel novembre 2008 la Confraternita dell’Aglio di Caraglio che si occupa della promozione del prodotto e degli aspetti culturali e gastronomici.
I Coltivatori d’Aglio di Caraglio costituiscono anche una delle 2000 comunità del cibo della rete di Terra Madre, la fondazione costituita da Slowfood e Città di Torino, che si occupa di tutela della biodiversità, promozione dell’agricoltura sostenibile e che cerca di avvicinare piccoli produttori e consumatori.
L’aglio di Caraglio risulta delicato e poco aggressivo nel sapore. Il suo principale pregio è la maggior digeribilità rispetto ad altre qualità d’aglio: non rinviene e il suo odore è meno persistente nel tempo ma non per questo risulta meno aromatico.
La coltivazione dell’aglio di Caraglio prevede una turnazione quadriennale del terreno: il terreno coltivato ad aglio per un anno dovrà poi ospitare per i quattro anni successivi altre coltivazioni o esser lasciato incolto. Tale tecnica è fondamentale per la buona riuscita del raccolto sia in termini qualitativi sia quantitativi. Il Consorzio ha promosso antiche colture intercalari tradizionali come la patata ialina e la ciarda, le lenticchie, il barbarià (coltivazione mista di 60% di grano e 40% di segale da cui si ricava l’omonima farina), e le antiche qualità di mais.
La coltivazione dell’aglio si sviluppa in un periodo “morto” per l’agricoltura: nei mesi di ottobre e novembre si procede con la spicchiatura e l’impiantamento dei bulbi mentre la raccolta avviene nel mese di giugno in coincidenza con la festività di San Giovanni. La coltura sviluppandosi nei mesi freddi non richiede particolari attenzioni, irrigazione, né trattamenti antiparassitari e quindi ben si presta a metodi di coltivazione biologici.



10 ORTAGGI (2^ Edizione)
 
Ortaggi. In queste 360 pagine ho raccolto oltre 250 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Ortaggi, che spettacolo vedere i banchi dei prodotti dell'orto traboccare di colori in ogni stagione. Ed i sapori? In cucina lo spettacolo visivo si muta in spettacolo aromatico. Senza giungere agli eccessi di una dieta vegetariana sbilanciata, gli ortaggi sono salute... e risparmio. In ogni stagione la verdura sta sulla nostra tavola. Ma una conoscenza più approfondita ci fa scoprire che ogni tipo di ortaggio ha molte varianti. Si deve conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro ortolano di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

venerdì 9 settembre 2022

FRIGGITELLO

Il peperoncino friggitello è una cultivar dolce e non piccante del Capsicum annuum. Con il termine friarelli sono conosciuti in Campania questa varietà di peperoncini e un piatto tipico con cui vengono preparati nella cucina locale.
Conosciuti in tutto il mondo con il nome italiano friggitelli, il loro nome campano friarelli, che non va confuso con quello dei broccoli friarielli, indica sia il cultivar di peperoncino che il piatto tradizionale campano.
Sono diffusi anche in altre zone e regioni dell'Italia centrale e meridionale come peperoncini di Toscana e peperoncini dolci verdi. Negli Stati Uniti vengono talvolta chiamati erroneamente con il semplice termine italiano peperoncini. Ne esiste una varietà greca più dolce conosciuta come Golden Greek o peperoncino Gold.
Questo tipo di peperoncino ha la forma allungata e una dimensione media tra un normale peperoncino e un peperone dolce. La buccia increspata, sugosa e croccante di colore verde pallido rilascia un gusto pieno di peperone non piccante. I suoi valori di piccantezza nella scala di Scoville variano tra 0 e 500 SHU.
I semi vanno piantati in ambiente protetto verso primavera, richiedono diverso tempo per germinare e quando escono le piantine hanno bisogno di luce, calore e un fertilizzante liquido di media potenza. Si può lasciarle all'esterno quando la temperatura è superiore ai 10 gradi per 7-10 giorni e quindi trapiantarle dopo 5-7 settimane dalla semina 2-3 cm più profonde di quanto lo erano in fase di germinazione. Vanno piantate a una distanza di circa 45 cm dalla piantina vicina e hanno bisogno di essere pienamente esposte al sole. Il terreno dev'essere mediamente ricco, ben drenato e va usato poco fertilizzante; un terreno troppo ricco produce più foglie e meno peperoncini. La pianta produce molti peperoncini e ha quindi bisogno di paletti di rinforzo per evitare che si fletta eccessivamente. I peperoncini vanno raccolti quando sono lunghi tra i 5 e gli 8 cm, senza aspettare che cambino colore. Tra la semina e il raccolto passano 70-80 giorni.
Possono essere cucinati sauté, ripieni, in una composta di frutta, consumati con frutta fresca, in insalata o come farcitura nei panini. Vengono anche consumati crudi, sottaceto o come ingrediente principale nel sugo per condire la pastasciutta. Si cucinano interi o tagliati e privati dei semi. Nella cucina dell'Italia meridionale vengono spesso fritti con aglio e si ultima la cottura aggiungendo dell'acqua.
In Campania i peperoncini friggitelli sono chiamati puparuoli friarelli e vengono fritti in olio d'oliva, senza alcuna impanatura, immergendoli interi e ben asciutti nell'olio di frittura caldo, lasciando intatto un abbozzo del picciolo che rimane utile al momento del consumo. Si servono nel piatto, ancora caldi, spruzzati di sale, sia come verdura a sé stante sia come contorno di altri piatti. Si consumano senza bisogno di posate, mordendoli per intero afferrandoli per il residuo moncone di picciolo. Ai peperoni possono accompagnarsi patate tenere, tagliate grosse e fritte nello stesso olio di frittura.

10 ORTAGGI (2^ Edizione)
Ortaggi. In queste 360 pagine ho raccolto oltre 250 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Ortaggi, che spettacolo vedere i banchi dei prodotti dell'orto traboccare di colori in ogni stagione. Ed i sapori? In cucina lo spettacolo visivo si muta in spettacolo aromatico. Senza giungere agli eccessi di una dieta vegetariana sbilanciata, gli ortaggi sono salute... e risparmio. In ogni stagione la verdura sta sulla nostra tavola. Ma una conoscenza più approfondita ci fa scoprire che ogni tipo di ortaggio ha molte varianti. Si deve conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro ortolano di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

martedì 6 settembre 2022

ASPARAGO VERDE DI ALTEDO

Asparago verde di Altedo è un prodotto ortofrutticolo italiano a indicazione geografica protetta.
L'asparago verde di Altedo Igp può esser coltivato esclusivamente in 30 comuni della provincia di Bologna e 26 della provincia di Ferrara perché le qualità dell'asparago dipendono dall’origine geografica, e la coltivazione avviene in una area geografica determinata.
È conosciuto per la delicatezza del gusto e per l’assenza di fibre che li rende particolarmente teneri.
L'unica lavorazione ammessa è il lavaggio e refrigerazione con acqua fredda.
L'asparago è l'ortaggio più ricco di fibre e contiene limitate quantità di grassi, proteine e zuccheri, mentre è ricco di elementi minerali come calcio, fosforo, magnesio e potassio. Questo ortaggio ha anche un contenuto di antiossidanti, di vitamina A, vitamina B6 e vitamina C ed è un'eccellente fonte di acido folico.
La sua proprietà più significativa è quella diuretica, che facilita l’eliminazione dall’organismo dei liquidi in eccesso e delle scorie prodotte dal metabolismo, ma ha inoltre un effetto rimineralizzante, aumenta la fluidità del sangue e può stimolare l’intestino pigro.

10 ORTAGGI (2^ Edizione)

 

Ortaggi. In queste 360 pagine ho raccolto oltre 250 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
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BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).