lunedì 12 settembre 2022

BIODEGRAPACK: IL PACKAGING ALIMENTARE SI PUÒ PIANTARE

 

Nel maggio 2019 è stata approvata la direttiva dell’Unione europea UE 2019/904 sulle materie plastiche monouso (detta anche direttiva SUP, Single Use Plastics) che prevede il divieto di utilizzo di molti prodotti plastici monouso a partire dal 2021. Dal 2025, inoltre, le bottiglie di plastica dovranno contenere obbligatoriamente almeno il 25% di materiale riciclato. L’obiettivo è ridurre l’impatto della plastica sull’ambiente, in particolare sull’ecosistema marino. Questa norma ha incentivato la ricerca in questo settore, con l’obiettivo di individuare e sviluppare materiali compostabili ed ecologici che possano svolgere le stesse funzioni, restando sicuri per la salute.Già nel settembre del 2019 a Bologna durante il SANA, il Salone del Biologico, venivano presentati numerose soluzioni volte a sostituire la plastica con alternative funzionali ed eco-friendly. Vogliamo citarne quattro tra le tante.George Bosnas ha inventato Biodegrapack, la confezione di uova totalmente ecologica, vincitrice del primo Young Balkan Designer 2019. Si tratta di un packaging che si può piantare e trasformare così un potenziale rifiuto in una pianta, senza immettere la confezione nel ciclo dei rifiuti. Così George descrive il senso del suo progetto: “…il riciclo è un processo multilivello che include il trasporto, lo smistamento, la lavorazione e la trasformazione dei materiali in nuovi beni.” Biodegrapack è innovativo perché, dopo l’uso, non c’è bisogno di gettare via il contenitore, realizzato in polpa di carta, farina, amido e semi biologici di leguminose, ma è già pronto a trasformarsi in una piccola pianta di legumi direttamente a casa, sul davanzale o nell’orto. Solido e robusto, è adatto a proteggere fino a quattro uova e, una volta consumate, non va buttato, ma piantato. Biodegrapack si decompone da solo liberando i semini contenuti al suo interno. L’obiettivo, spiega ancora il designer, è: “…creare un prodotto che sia autenticamente amico dell’ambiente. Dopo circa 30 giorni le piantine germogliano e crescono, arricchendo di fatto anche il suolo.” Un’altra soluzione innovativa, è quella della società colombiana Life Pack, che ha creato Papelyco, una linea di piatti e posate 100% biodegradabili e compostabili. Gli oggetti sono prodotti con un mix di semi di mais e bucce di ananas, e dopo l’uso si possono semplicemente gettare nell’umido, oppure piantare.Giangavino Muresu, poi, ha fondato Milk Brick, un’azienda sarda che realizza mattoni a partire dagli scarti dell’industria casearia. Così racconta: “…i nostri prodotti contengono la ‘fibra di latte’, una fibra biologica che assorbe l’umidità per poi rilasciarla rapidamente in termoregolazione. Si tratta di un materiale biologico che possiede importanti caratteristiche di isolamento termico, ed è altamente traspirante e antibatterico.”Massimo Massarotto, infine, ha creato Apepak, un involucro per alimenti realizzato in cera d’api 100% sostenibile e biodegradabile entro quattro anni. Una soluzione che ha già conquistato 12.000 famiglie italiane in un anno. Questa “pellicola” alternativa può essere utilizzata per conservare spezie, insalata, pane, frutta o frutta secca; si lava normalmente in acqua fresca ogni due/tre settimane e quando arriva alla fine della sua vita può essere smaltita nell’umido.E la serie virtuosa continua. A presto.

6 ALLA RICERCA DEL BUON GUSTO

Alla ricerca del buon gusto raccoglie in maniera sistematica le recensioni pubblicate sul mensile savonese Il Letimbro nella rubrica Dalla parte del gusto e poi apparse nel blog  HOMO LUDENS https://nonmirompereitabu.blogspot.com/

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