sabato 27 maggio 2023

LASAGNE ALLO ZAFFERANO CON GLI ASPARAGI

 
1 litro latte intero
150 grammi semola di grano duro
q.b. grana
q.b. pepe
2 spicchio aglio
90 grammi burro
80 grammi emmental
220 grammi farina
q.b. noce moscata
2 cucchiai olio di oliva
q.b. prezzemolo
q.b. sale
3 uova
1 bustina zafferano
1 mazzo asparago
Per preparare una deliziosa lasagna allo zafferano con aggiunta di asparagi devi anzitutto preparare la pasta, quindi mescola la farina di tipo 00 e quella di semola di grano duro con un pizzico di sale, l’olio, le uova e impasta per bene. Dopo aver ottenuto un composto liscio ed elastico, avvolgi la pellicola trasparente intorno alla pasta e lasciala riposare per circa 30 minuti. Nel frattempo prepara la besciamella. Fai sciogliere il burro in una casseruola, unisci 70 g di farina 00 e lascia cuocere a fuoco basso per qualche minuto, poi aggiungi il latte caldo e cuoci per altri 10 minuti. Mescola sempre durante entrambe le fasi di preparazione. Quando la besciamella sarà abbastanza densa, aggiungi il sale, il pepe e un pizzico di noce moscata per darle sapore, poi unisci una bustina di zafferano. Dopo aver stemperato bene tutti gli ingredienti, versa la besciamella in un colino in modo da eliminare eventuali grumi. Ora pulisci gli asparagi, scottali in acqua bollente e salata per qualche minuto, poi tagliali a tocchetti. Fai soffriggere l’aglio in una padella, metti gli asparagi a rosolare, aggiusta di sale e lascia cuocere per una decina di minuti, poi aggiungi il prezzemolo tritato. Trascorsi i 30 minuti sopraccitati, stendi la pasta in sfoglie sottili e tagliala a rettangoli piuttosto larghi, poi falla cuocere in acqua salata e scolala su un canovaccio. Per ultimare la ricetta della lasagna allo zafferano, imburra una teglia, fai la base con le lasagne, copri con uno strato di besciamella, aggiungi le fettine di Emmentaler e per ultimi gli asparagi. Procedi così fino a terminare con una sfoglia cosparsa di besciamella, fiocchetti di burro e grana. Metti in forno a 200° e lascia gratinare per circa 20 minuti, poi servi le lasagne ancora calde ma non bollenti.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
 


venerdì 26 maggio 2023

BRASCIOLE ALLA MESSINESE



1 kg di fettine sottilissime di manzo
300 g di mollica di pane
150 g di parmigiano grattugiato  
100 g di pecorino
250 g di provolone
prezzemolo q.b  
olio evo q.b
sale q.b
10 spiedi di legno
Innanzi tutto bisogna preparare il ripieno amalgamando la mollica con il formaggio grattugiato (se non si ama il pecorino si puo’ utilizzare solo parmigiano ) il prezzemolo tritato finissimo , il sale utilizzando come amalgama abbondante olio tanto quanto basta in modo che la mollica sia bene “addensata” con il formaggio. Posizionare le fettine (tipo straccetti) tagliate molto sottili come il carpaccio (tagliandole a forma di triangolo di lato circa 8-10 cm oppure a forma di rettangoli di lato 8x5cm ) su una superficie piana e posizionare il ripieno precedentemente preparato al centro di ogni triangolino aggiungendovi un pezzettino di caciocavallo. A questo punto arrotolare gli straccetti avendo cura di chiudere prima due lati come a coprire il ripieno e poi arrotolare utilizzando l’altro lato in modo da formare dei piccoli involtini. Infilare nello spiedo di legno un involtino per volta riempiendolo con 5/6 involtini. Impanate gli spiedi con dell’olio e il resto della mollica condita se ne e’ avanzata e cuocete in forno a 220 gradi per 20 minuti circa fino a quando saranno dorati (utilizzate la carta forno per rivestire il fondo della teglia) oppure se potete cuoceteli alla brace.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

BRODETTO DI PORTO RECANATI

https://youtu.be/_pYoaFkY9E4


Per tradizione, il piatto necessita di non meno di nove, o meglio undici varietà di pesce, tra seppia, merluzzo, gallinella (Mazzulina), palombo (Stèra), pesce prete ('Occa'in cà'u), scorfano (Scòrfenu), tracina (Ragnu), cicala (Pannocchia), coda di rospo (Rospu), sogliole (Sfòja), triglia (Rusciòlu), razza (Ràggia), pesce San Pietro (Sampietru).
Far soffriggere in una grande casseruola a due manici in olio di oliva abbondante, la cipolla finemente affettata; aggiungere poi delle seppie precedentemente tagliate a pezzi, lasciarle insaporire e rosolare a fuoco lento, ricoprire poi le stesse di brodo di pesce ed aggiungere la zafferanella.
Aggiungere sale e pepe e portare a cottura sempre molto lentamente. In altra grande casseruola sistemare a strati i vari pesci (precedentemente infarinati) avendo cura di lasciare per ultimi quelli più teneri. Ad operazione ultimata versare tutto il brodetto precedentemente ottenuto con le seppie (già sistemate tra gli strati di pesce di cui sopra); aggiungere in parti eguali, acqua calda e vino bianco secco, regolare con sale e pepe e portare a cottura a fuoco allegro per 15/18 minuti circa.
Non toccare mai il pesce con mestoli o palette ma utilizzare i due manici della casseruola per smuovere di tanto in tanto il brodetto in cottura, evitando così di rompere i pesci. A cottura ultimata disporre delle fette di pane abbrustolito su appositi piatti, ricoprirle di pesce e versare la preparazione.
Il brodetto di Porto Recanati è un piatto unico a base di pesce, tipico della cittadina marchigiana. Del brodetto Porto Recanati detiene una delle quattro ricette storiche della gastronomia marchigiana, assieme a Fano, Ancona e San Benedetto del Tronto, fra le quali sembra sia la più antica. Nato dall’estro del cuoco Giovanni Velluti, titolare di uno dei più antichi chalet dell'epoca, questa variante portorecanatese risale ai primi del ‘900 e si impose ben presto alla tradizione gastronomica marinara della città.
Risale ad una pubblicazione del Touring Club Italiano del 1923 l’indicazione del “Brodetto Bianco che si prepara a sud del Monte Conero”; nell'articolo si nota che già da allora il brodetto veniva inviato già cotto a Milano; la variante portorecanatese prevede infatti l’assenza di pomodoro e l’aggiunta di zafferanella o zafferanone (zafferano selvatico del Conero) che dà al piatto un colorito giallognolo (occhiu de gallu), caratteristica comune anche alla provenzale bouillabaisse, in cui però entra il più nobile Crocus sativus.
Al brodetto bianco di Porto Recanati è dedicata un'importante manifestazione, “La settimana del brodetto” che si svolge ogni anno nella prima settimana di giugno e che vede la possibilità di degustare presso i ristoranti locali aderenti a prezzo promozionale.
Come in tutte le zone di mare, anche a Porto Recanati il brodetto nasce come piatto povero, nato dalla necessità di utilizzare anche il pescato meno richiesto dal mercato (a volte anche il ghiozzo, detto localmente guàtto), o quello che avanzava dalla vendita perché troppo piccolo.
E il Brodetto nacque così: tanti tipi di pesce povero, acqua di mare e come condimento solamente un po' d'olio; per satollarsi non rimaneva che far ammorbidire nel "brodetto" le durissime gallette portate a bordo.
Via via il piatto ha subito evoluzioni sempre più raffinate, conquistando una ben meritata fama in tutto il territorio Nazionale e diventando prerogativa indiscutibile delle Marche.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

mercoledì 24 maggio 2023

SARDE RIPIENE



sarde ripiene
un chilo di sarde,
2 uova,
50 grammi di formaggio grana grattugiato,
un cucchiaino di origano o maggiorana,
uno spicchio d'aglio,
due cucchiai di prezzemolo tritato,
mollica di un panino bagnata nel latte,
mezzo bicchiere di olio extra vergine d'oliva,
pangrattato,
olio extra vergine d'oliva,
sale.
Togliete la testa, le interiora e la lisca centrale alle sarde e mettetele qualche minuto su un tagliere inclinato a colare. Preparate il ripieno con le uova, la mollica di pane tenuta qualche minuto nel latte e ben strizzata, il formaggio, l'origano o la maggiorana, il prezzemolo e lo spicchio d'aglio. Salate e mescolate tutto con poco olio. Ungete una teglia e disponete le sarde con delicatezza sul fondo, coprendole col ripieno in modo uniforme. Irrorate con un filo d'olio, spolverizzate col pangrattato e mettete in formo preriscaldato a 180° per venti minuti circa.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

LASAGNE CON ZUCCHINE E BESCIAMELLA

https://youtu.be/YGCyRZ4jxDc

lasagne

300 grammi farina di semola di grano duro
50 grammi farina 00
500 grammi zucchine
12 fiori di zucca
2 uova
1 tuorlo
16 mazzancolle
2 rametti timo
20 foglie basilico
1 cipolla
1 sedano
30 grammi pecorino grattugiato
20 grammi burro
9 cucchiaio olio extravergine d'oliva
q.b. noce moscata
sale
pepe
Prepara la pasta lavorando la farina di semola con le uova e il tuorlo, avvolgila in un telo infarinato e lasciala riposare per 30 minuti. Sguscia le mazzancolle, conservando gli scarti. Pulisci la cipolla e il sedano, tritali con il timo e rosola in una casseruola con 4 cucchiai di olio. Unisci gli scarti delle mazzancolle pestate e prosegui la cottura per 5 minuti. Bagna con un litro di acqua, salate e lascia sobbollire fino a quando il liquido si sarà ridotto della metà., lascia raffreddare e filtra il tutto. Setaccia la farina 00 in una casseruola, unisci 4,5 dl di brodo e mescola, quindi aggiungi il burro, sale, pepe e fai cuocere a fiamma dolce, mescolando spesso, fino a ottenere una besciamella densa. Profuma con poca noce moscata, unisci il pecorino e mescolate, poi frulla con una decina di foglie di basilico. Tira la sfoglia sottile per ottenere 12 quadrati uguali, che metterai man mano su un piano infarinato. Priva i fiori di zucca del pistillo e tagliali a listerelle. Le zucchine vanno tagliatele a rondelle e fatte stufare per 15 minuti a fuoco dolce in una padella con 4 cucchiai di olio e il basilico rimasto, spezzettato. Aggiungi le code di mazzancolle e continua la cottura per 5 minuti, quindi unisci i fiori e fai cuocere per un minuto. Lessa i quadrati di pasta in acqua salata portata a ebollizione con l'olio rimasto, scolali e sistemali su un telo. Monta le porzioni alternando la besciamella e il mix alle zucchine. Servi subito le lasagnette alle zucchine con besciamella al basilico o passale in forno a gratinare con una ulteriore spolverizzata di pecorino.
2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
 


POLPI ALLA LUCIANA



secondo di pesce
polpo verace di scoglio, circa 1 kg
3 pomodori da sugo
olio extravergine circa 1 bicchiere
prezzemolo
peperoncino
sale
succo di limone
Il nome richiama la zona di Santa Lucia, a Napoli, ove tradizionalmente i pescatori usavano cucinare il polpo verace, quello con doppie file di ventose sui tentacoli, secondo un rigoroso procedimento che prevedeva, dopo aver tolto bocca, occhi, vescichetta e pelle, la battitura del polpo allo scopo di fare perdere rigidità alle fibre. Preparare il polpo come prima descritto, lavandolo bene e deponendolo, senza asciugarlo, in un recipiente di cui possa occupare circa i due terzi dell'altezza. Condire con l'olio, il peperoncino, i pomodori in pezzi, il prezzemolo, pochissimo sale. Coprire la pentola con carta forno, fermata bene con un giro di spago, e chiudere col coperchio. Tale operazione si rende necessaria per evitare la fuoriuscita di vapore. La cottura procederà a fuoco lentissimo per circa due ore, senza mai lasciarsi tentare dal sollevare il coperchio. Il polpo viene di norma portato in tavola nel recipiente di cottura, dividendolo in pezzi e servendolo con l'ottimo brodo di cottura ed eventualmente un po' di succo di limone.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

LASAGNE ALLA BOLOGNESE

https://youtu.be/DxEOLe1jJow

Lasagne 500 g
Parmigiano Reggiano grattugiato 200 gr
Besciamella 1 kg circa
Per il ragù alla bolognese
Brodo di carne 250 ml
Burro 50 gr
Carne bovina polpa di manzo tritata 250 gr
Carne di suino tritata (coscia) 250 gr
Carote 1
Cipolle 1
Latte 1 bicchiere
Olio di oliva extravergine 4 cucchiai
Pancetta (tesa o arrotolata) 100 gr
Pepe una spolverata
Pomodori passata 250 ml (oppure 30 gr di triplo concentrato)
Sale q.b.
Sedano 1 costa
Vino rosso 1 bicchiere
Iniziate col preparare il brodo di carne. Preparate ora, un trito a base di cipolla, carote e sedano e fatelo soffriggere in un tegame, insieme all’olio e al burro. Tritate finemente la pancetta e dopo qualche minuto, aggiungetela nel tegame assieme alla carne trita, quindi fate rosolare il tutto per qualche minuto a fiamma vivace. Aggiungete il vino rosso e fatelo evaporare sempre mantenendo il fuoco a fiamma vivace. A questo punto aggiungete anche la passata (o il concentrato di pomodoro disciolto in poco brodo), il brodo, il pepe ed un pizzico di sale e lasciate cuocere il tutto a pentola semicoperta per almeno 2 ore mescolando di tanto in tanto ed aggiungendo il brodo rimasto e infine il latte. Mentre il vostro ragù cuoce, preparate la besciamella, ricordandovi che per le lasagne la besciamella dovrà risultare abbastanza fluida. Una volta pronto il ragù, fate preriscaldare il forno a 160° ed iniziate ad assemblare le vostre lasagne: imburrate una teglia rettangolare, stendete un paio di cucchiai di ragù e foderate il fondo con la pasta, quindi coprite con qualche cucchiaio di besciamella. Coprite poi con abbondante ragù e una spolverata di Parmigiano reggiano. Coprire il tutto con altra pasta e procedete nello stesso modo per realizzare il secondo strato. Formate più strati a seconda della teglia e fino ad esaurire tutti gli ingredienti. In un pentolino mischiate il ragù con un po' di besciamella e terminate le vostre lasagne con uno strato sottile e leggero con il composto ottenuto. Per finire, spolverizzate la vostra lasagna con abbondante Parmigiano Reggiano e infornate il tutto per almeno 50-60 minuti, controllando ogni tanto la cottura: le lasagne saranno pronte quando avranno assunto un bel colorito ed una crosticina dorata. Una volta pronte, togliete dal forno le lasagne e lasciatele raffreddare per 10 minuti, quindi tagliatele nella teglia e servite ancora calde. Come già detto in precedenza, e come si può constatare dalla ricetta, le lasagne sono un piatto molto sostanzioso e altrettanto calorico quindi, si suggerisce di servirlo essenzialmente come piatto unico o comunque di accompagnarlo al massimo con una semplice insalata verde o mista. Volendo potete aggiungere per ogni strato di lasagna, qualche ricciolo di burro in modo da rendere il tutto più morbido, delicato e gustoso.
Le lasagne alla Bolognese sono un piatto tipico della gastronomia dell’Emilia Romagna e, da come si evince dal nome, della città di Bologna. Naturalmente, nonostante la paternità di questa ricetta sia Emiliana, le lasagne sono conosciute a tal punto che sono diventate un simbolo della cucina italiana nel mondo. Per preparare una buona lasagna alla Bolognese, la cosa fondamentale è la giusta scelta degli ingredienti: per prima cosa la carne, che deve essere rigorosamente, per metà di manzo e metà di maiale per dare sapore alla ricetta, poi la polpa di pomodoro che deve essere di buona qualità, ed infine, ma non per ultime le lasagne vere e proprie, che devono essere tra le migliori, anche se sarebbe meglio prepararle da se in casa.
Un po' di storia
Chi pensa che le lasagne siano un piatto abbastanza recente, si sbaglia di grosso, infatti, la storia di questa buonissima ricetta, affonda le sue radici niente poco di meno che nell’età Romana. Ovviamente, a quel periodo, le lasagne non erano come le conosciamo noi oggi ma consistevano in alcune strisce di pasta tagliata a quadrotti più o meno regolari, cotti in pentola o sulla piastra e conditi con legumi e formaggio. Per molti secoli ancora, le lasagne rimasero quelle inventate dai Romani e venivano chiamate “lasana” o “lasanum” che stava a significare “vaso, recipiente”. Questo fino al XIV secolo, quando Francesco Zambrini scoprì per la prima volta che quelle strisce di pasta potevano essere lasciate intatte ed addirittura si potevano creare degli strati da farcire con il formaggio. A testimonianza di questa scoperta, Zambrini riportò la ricetta nel suo libro di cucina e, a quanto pare, ebbe un enorme successo visto che da quel giorno le lasagne furono a strati. Non si sa esattamente come si è passati da questa primitiva lasagna alla lasagna alla Bolognese e, nemmeno il padre della cucina italiana Pellegrino Artusi, ne parla nel suo grande libro di cucina che raccoglie le ricette tradizionali italiane. Nel corso del tempo, le lasagne divennero un piatto molto popolare ed amato, grazie anche ad alcuni ristoranti Bolognesi che iniziarono a farle conoscere alla loro clientela agli inizi del 900. Ma sicuramente, la consacrazione definitiva di questo piatto, si ha nel 1935 quando Paolo Monelli lo cita nel suo libro il “Ghiottone errante”.
Curiosità 
Cicerone, era una grande estimatore di questo piatto. Pare infatti, che l’autore delle “catilinarie” amasse particolarmente le lasagne, oltre che per la loro bontà, anche per la loro morbidezza che gli permetteva di gustarle anche in età avanzata quando aveva qualche problemino di masticazione.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
 

martedì 23 maggio 2023

CERNIA AL VINO BIANCO



cernia al vino bianco

Una cernia di circa un chilo
Un bicchiere di vino bianco
Succo di mezzo limone
Una manciata di olive nere
Farina
Olio d'oliva
Sale
Pepe
Lavate, pulite e asciugate la cernia, infarinatela e fatela rosolare uniformemente in una pentola con solo dell’olio. Versatevi il vino ed il succo di limone. Aggiustate di sale, pepate e aggiungete le olive. Incoperchiate e lasciate cuocere a fuoco basso per circa mezz’ora.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.


CAPPELLETTI ALL'USO DI ROMAGNA

https://youtu.be/9PHSg5tyojM


Ricotta, oppure metà ricotta e metà cacio raviggiolo, grammi 180.
Mezzo petto di cappone cotto nel burro, condito con sale e pepe, e tritato fine fine colla lunetta.
Parmigiano grattato, grammi 30.
Uova, uno intero e un rosso.
Odore di noce moscata, poche spezie, scorza di limone a chi piace.
Un pizzico di sale.

Assaggiate il composto per poterlo al caso correggere, perché gl'ingredienti non corrispondono sempre a un modo. Mancando il petto di cappone, supplite con grammi 100 di magro di maiale nella lombata, cotto e condizionato nella stessa maniera. Se la ricotta o il raviggiolo fossero troppo morbidi, lasciate addietro la chiara d'uovo oppure aggiungete un altro rosso se il composto riuscisse troppo sodo. Per chiuderlo fate una sfoglia piuttosto tenera di farina spenta con sole uova servendovi anche di qualche chiara rimasta, e tagliatela con un disco rotondo. Ponete il composto in mezzo ai dischi e piegateli in due formando così una mezza luna; poi prendete le due estremità della medesima, riunitele insieme ed avrete il cappelletto compito. Se la sfoglia vi si risecca fra mano, bagnate, con un dito intinto nell'acqua, gli orli dei dischi. Questa minestra per rendersi più grata al gusto richiede il brodo di cappone.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

lunedì 22 maggio 2023

TROTA IN CARPIONE



4 trote di media grandezza
7-8 foglie di salvia
1 bella cipolla
2 piccole carote
2 coste di sedano
4 spicchi d'aglio
1 rametto di timo
4 dl di aceto di vino bianco
3 dl di vino bianco secco
1 dl di acqua
4 cucchiai di farina
olio extravergine di oliva
sale grosso
pepe in grani
Eviscerate le trote, lavatele, asciugatele e sfilettatele togliendo eventuali spine con una pinzetta. In una larga padella fate scaldare circa un bicchiere di olio e fatevi friggere velocemente i filetti delle trote infarinate; salatele leggermente quindi estraetele con una schiumarola e disponetele in una terrina di coccio, di vetro o di acciaio inossidabile. Tagliate le cipolle a rondelle sottili, le carote a bastoncini ed il sedano a pezzetti dopodiché fate appassire il tutto in pochissimo olio insieme all'aglio e alla salvia. Versate ora l'aceto, il vino e l'acqua, salate, aggiungete alcuni grani di pepe e fate bollire per 4-5 minuti. Versate la marinata bollente sulle trote, mettete il coperchio e lasciate riposare per almeno una decina di ore prima di servire.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.



PASTA ALL'AMATRICIANA

https://youtu.be/liSNe0r7SCs


amatriciana
250 gr guanciale di Amatrice, (da non usare la pancetta è ricavata dalla pancia del maiale troppo salata, ne altera il sapore). Il guanciale è ricavato dal muso del maiale quindi è un grasso più nobile con il sapore più delicato e profumato è l'ingrediente indispensabile per la preparazione della matriciana, senza di esso, non è sugo all’amatriciana.
500 gr di pomodoro fresco quello casalino rosso e ben maturo in alternativa scatola di pelati.
150 gr di pecorino di Amatrice, il sapore molto delicato, non salato e leggermente piccantino, ( evitare quello romano, al palato risulta forte e salato, ne altera il sapore ).
1 cucchiaio di strutto, all'epoca si usava lo strutto con il suo sapore dolce e delicato, e serviva anche come lubrificante per le padelle in ferro, ( da non usare l'olio, con la sua acidità ne altera il sapore). 
1 peperoncino rosso non troppo piccante.Tagliate le fette di guanciale di Amatrice a striscioline lunghe, uniformi e dello stesso spessore. (evitare di tagliare il guanciale a dadini, si rischia di rendere il magro, alla fine dello struggimento, duro).
Pelate i pomodori casalini scottandoli preventivamente in acqua bollente, spellateli togliendo la parte centrale ed i semi, mettete in una ciotola i pomodori a pezzi insieme al loro succo. Grattugiate il pecorino di Amatrice, ribadisco di non usare quello romano ha un gusto forte e salato. Versate un cucchiaio di strutto nella padella in ferro in modo da ricoprirne completamente il fondo, e fatelo scaldare a fuoco vivo. Versate il peperoncino e le striscioline di guanciale girandole immediatamente con un mestolo di legno. ( usare rigorosamente padella in ferro per non alterare il sapore del sugo ) Abbassate il fuoco e fate rosolare il guanciale per un paio di minuti, finche non abbia raggiunto la giusta coloritura giallo dorato. ( Attenzione, qui bisogna cogliere il momento determinante che potrebbe essere quello che potrà segnare la fine dell' abbrustolimento o l'inizio di una possibile bruciatura del guanciale. Quindi attenzione, saper cogliere questo momento e' uno dei segreti della matriciana, che non si insegna ma che si acquisisce con l'esperienza antica dei pastori matriciani. Se si perde il momento magico, la matriciana e' compromessa, avremmo un guanciale lesso oppure un guanciale bruciato ) Fermate la rosolatura versando il pomodoro già preparato nella padella in ferro. Fate cuocere il sugo per circa 10 minuti, girandolo di tanto in tanto, finche non raggiunga il giusto grado di densità e fluidità. A cottura ultimata togliete il peperoncino e intanto scolate gli spaghetti al dente messi a cuocere in precedenza. Versate gli spaghetti nella padella in ferro e saltateli, aggiungendo, un pò alla volta il pecorino grattugiato. Versate gli spaghetti alla matriciana in un piatto, aggiungendo in superficie un pizzico di pecorino e serviteli caldi. L'amatriciana o matriciana (in romanesco) è un condimento per la pasta che ha preso il nome da Amatrice, cittadina in provincia di Rieti, fino al 1927 in Abruzzo. Gli ingredienti principali sono guanciale, formaggio pecorino e pomodoro. È inserita nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali laziali.L'antenata della amatriciana è la gricia (o griscia). Secondo alcuni, il nome deriverebbe da gricio. Così era chiamato nella Roma dell'Ottocento il venditore di pane ed altri commestibili. Un gruppo di questi era immigrato dal Cantone svizzero dei Grigioni, dando origine al termine. Secondo un'altra ipotesi questo nome deriverebbe da un paesino a pochi chilometri da Amatrice, frazione del comune di Accumoli, di nome Grisciano. La griscia era ed è ancora conosciuta come l'amatriciana senza il pomodoro, anche se differisce per alcuni ingredienti.L'invenzione della salsa di pomodoro (e quindi il termine post quem per l'introduzione del pomodoro nella gricia, creando l'Amatriciana) risale alla fine del diciottesimo secolo: la prima testimonianza scritta dell'uso della salsa di pomodoro per condire la pasta si trova nel manuale di cucina L'Apicio Moderno, scritto nel 1790 dal cuoco romano Francesco Leonardi.Nell'Ottocento e sino all'inizio del Novecento la popolarità della pietanza a Roma si accrebbe considerevolmente. Questo avvenne a causa degli stretti contatti - a quel tempo già pluricentenari — tra Roma ed Amatrice. A quei tempi parecchi osti e i trattori della città erano originari di Amatrice, così che il termine "Matriciano" venne a significare "locanda con cucina". L'Amatriciana fu estremamente bene accolta e - anche se nata altrove - venne rapidamente considerata un classico della cucina romana. Il nome della pietanza in Romanesco divenne matriciana a causa dell'aferesi tipica di questo dialetto.L'amatriciana esiste in diverse varianti, dipendenti anche dalla disponibilità di alcuni ingredienti. Mentre ognuno concorda sull'uso di guanciale, il pomodoro non è riportato nel manuale di Gosetti. La cipolla non è usata ad Amatrice, ma è riportata nei manuali classici della cucina romana. Sebbene nelle ricette più vecchie non venga indicato alcun grasso di cottura (o meglio, sia utilizzato il grasso del guanciale), di solito come grasso di cottura viene usato prevalentemente olio d'oliva, ma l'uso dello strutto è anche attestato.L'uso dell'aglio soffritto in olio d'oliva prima di aggiungere il guanciale è anche possibile, mentre come formaggio può essere usato sia il pecorino romano sia quello di Amatrice (proveniente dai Monti Sibillini o dai Monti della Laga). L'uso di pepe nero o peperoncino è anche attestato.È consuetudine condire con l'amatriciana gli spaghetti, i bucatini o i rigatoni.L'amatriciana, adattata alle regole del Casherut, è presente nella cucina giudia-romana. Nella preparazione non si usa il pecorino o altri tipi di formaggi, si utilizza olio d'oliva al posto dello strutto e la carne secca di manzo sostituisce il guanciale di maiale.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

domenica 21 maggio 2023

CEFALO CON ZUCCHINE



cefalo con zucchine
Sei cefali di media grandezza
Mezzo chilo di zucchine
Cento grammi di burro
Prezzemolo
Sale
Pepe
Eliminate le interiora, squamate il pesce, sciacquatelo sotto acqua corrente e asciugatelo. Imburrate una pirofila, preparate un letto di fettine di zucchine, adagiatevi il pesce, salatelo, pepatelo, bagnatelo con il resto del burro fuso e spolverizzate con prezzemolo tritato. Infornate e cuocete per mezz’ora a temperatura media. Servite direttamente con il tegame dove è stato cotto il pesce.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.



BRODO CON CRESPELLE


https://youtu.be/Fa4g1z7Bx8A


Brodo di carne e pollo

Per le crespelle 
2 uova
200 g di amido di riso (o fecola)
4 -5 cucchiai di latte
1 cucchiaio di grana
erba cipollina tritata
sale
Fate un buon brodo di pollo e di carne. Sbattete le uova, aggiungete l'amido di riso, il sale, il latte, il formaggio e l'erba cipollina tagliata finemente. Le crespelle devono essere finissime: imburrate o oliate una padellina per crepes o una normale antiaderente. Versateci un po' di pastella, quanto basta per fare una frittata fine, roteate la pentolina per far distribuire bene il composto. Cuocete da entrambi i lati. Lasciate raffreddare. Arrotolate le frittate e tagliatele a strisce molto sottili (tipo tagliolini).  Prendete le striscioline, mettetele nei piatti e versateci sopra il brodo bollente (solo al momento di servire). Accompagnate con parmigiano reggiano grattugiato.
Il brodo con tagliolini di crespelle è un piatto tipico dell'area tedesca ed austriaca, ma che si trova anche, con alcune varianti, nelle cucine italiana, svizzera, ungherese e francese. Si tratta di un brodo, tipicamente di carne di manzo (ma in Italia anche di pollo) in cui vengono messe come condimento dei tagliolini ricavati da crespelle arrotolate e tagliate finemente. Denominazioni alternative e varianti In Germania viene indicata come Flädlesuppe o Flädlessuppe in Svevia e nel Baden-Württemberg, mentre come Pfannkuchensuppe nel resto del paese (dal tedesco, zuppa di crespelle). In Austria ed in Alto Adige viene più comunemente indicata come Frittatensuppe (dal tedesco, zuppa di frittata).
In Svizzera viene chiamata Flädlesuppe, tranne nell'area di lingua alemanna, dove diviene Flädlisuppe. In Ungheria viene denominata palacsintatésztaleves. In Francia (e spesso nella cucina internazionale) viene indicata come consommé célestine: in questo caso spesso nella crespella sono aggiunte erbe aromatiche.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

sabato 20 maggio 2023

TRIGLIE ALLA LIVORNESE



Sei triglie da duecento grammi l'una
Un quarto di cipolla
Mezzo spicchio d'aglio
Cento grammi di farina
Duecentocinquanta grammi di polpa di pomodoro
Prezzemolo
Lauro
Olio
Sale
Pepe
Servite direttamente con il tegame dove è stato cotto il pesce. Eliminate le interiora, squamate il pesce, sciacquatelo sotto acqua corrente e asciugatelo. Preparate un sughetto con la polpa di pomodoro, stando attenti con non sia troppo denso. Infarinate le triglie e ponetele in un tegame con l’olio, fatele rosolare da un lato poi giratele senza farle rompere e insaporitele con sale e poco pepe, cospargetele con un trito di prezzemolo, cipolla, aglio e lauro. Fate cuocere per qualche minuto poi aggiungete il sugo preparato, fate bollire ancora per qualche attimo e poi servite.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.