venerdì 13 gennaio 2023

BANE


E báne sono biscotti alle mandorle tradizionali di Camporosso (Im) (fino all’Ottocento grande produttore di mandorle), la cui ricetta viene fatta risalire addirittura alla Roma antica imperiale, detti crustula amygdalina. Nei secoli passati i pellegrini che dall’Europa si recavano a Roma nelle loro bisacce dovevano trasportare alimenti semplici e nutrienti, che si conservassero a lungo e aiutassero a recuperare le forze perse lungo la strada. Frutta secca e biscotti alla mandorla rientravano quindi fra quanto si offriva spesso a loro.
La loro denominazione deriverebbe dall’espressione bàna che a sua volta dipenderebbe dal verbo sbanà nel senso di spalancare la bocca, in latino compare l’espressione slanbanè, smascellarsi dal ridere.
200 gr. farina
200 gr. mandorle con buccia da sbollentare sbucciare da far tostare in padella e poi tritare con mezzaluna
200 gr. zucchero
200 gr. Burro
2 tuorli
1 bustina lievito
Impastare tutto e infornare 200° gradi fino e doratura. Importante Non dimenticare la vecchia forma come amaretti concavi.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).



TORTA SBRISOLONA

Farina tipo 00 200 g
Farina di mais finemente macinata (fumetto) 200 g
Mandorle pelate 150 g
Mandorle non pelate 50 g
Zucchero semolato 200 g
Burro 100 g
Strutto (o burro) 100 g
Limoni la buccia grattata di 1 limone
Uova 2 tuorli
Vaniglia i semini di 1 bacca

Per preparare la torta sbrisolona, versate in un frullatore le mandorle pelate e non pelate (tenetene da parte 50 g), quindi frullatele non troppo finemente. Versate in una ciotola lo strutto e il burro, quindi aggiungete le mandorle tritate. Versate poi la farina di mais, la farina di grano la scorza grattugiata del limone e mescolate brevemente. Unite anche i semi di una bacca di vaniglia, poi 3/4 della dose di zucchero e miscelate di nuovo a mano molto velocemente per non scaldare l'impasto. Per ultimi versate anche i tuorli e amalgamate velocemente il tutto a mano per incorporarli. Imburrate una tortiera di 32 cm di diametro e distribuite 2/3 dell'impasto a pioggia sulla tortiera cercando di sbriciolarlo con le mani il più possibile: l’impasto non deve assolutamente essere compattato sul fondo. Unite al restante impasto le mandorle intere tenute da parte e amalgamatele velocemente al composto.
Distribuite uniformemente lo zucchero rimasto e cuocete la torta sbrisolona in forno statico preriscaldato a 180° per circa 50 minuti (se forno ventilato a 160° per 40 minuti circa). Una volta cotta, sfornatela e lasciatela raffreddare completamente su una gratella prima di servirla.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).



FRITTO MISTO DI CALAMARI E GAMBERI


per la frittura
Calamari 500 gr
Farina q.b.
Gamberi 500 gr
per la salsa
Erba cipollina tritata 1 cucchiaio
Sale q.b.
Senape 1/4 di cucchiaino
Yogurt greco compatto 200 gr
Maionese 200 gr
per friggere
Olio di arachide q.b.
per guarnire
Limoni 2 tagliati a spicchi
Prezzemolo 4 ciuffetti
Preparate la salsa di accompagnamento della frittura prendendo lo yogurt e ponendolo in un contenitore assieme alla maionese e la senape; mescolate bene per amalgamare tra loro gli ingredienti, poi aggiungete il sale e l’erba cipollina tritata, amalgamate ancora e lasciate riposare la salsa per 15 minuti in frigorifero coperta da pellicola trasparente.Pulite i gamberi togliendo loro la testa (e se volete, le zampette). Pulite i calamari togliendo la pelle, la testa e levando gli occhi e il dente posizionato al centro dei tentacoli, poi dal corpo del calamaro togliete la cartilagine e le interiora; sciacquate le varie parti. Scolate ed asciugate bene il pesce con carta da cucina, poi prendete i calamari e tagliateli ad anelli della larghezza di circa 1 cm. Infarinate accuratamente tutto il pesce e friggetelo in olio bollente fino alla completa doratura (almeno 3-4 minuti per frittura), poi scolatelo bene e adagiatelo su carta assorbente da cucina per far sì che l’olio in eccesso venga assorbito. Servite il fritto misto caldissimo, accompagnato dalla delicata salsa di maionese e yogurt con erba cipollina.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola. 

FRITTO MISTO ALLA PIEMONTESE

Il fritto misto alla piemontese (Fricassà mëscià in piemontese) è un piatto unico tipico della cucina piemontese. Si tratta di un piatto di antica tradizione popolare, quando ancora gli animali venivano macellati a casa e per sprecare il meno possibile, si cucinavano le frattaglie. Piatto tradizionalmente conviviale e tipico del periodo autunnale ed invernale, è tuttavia facile da reperire quasi tutto l'anno (esclusi i mesi estivi più caldi). Gli animali di grossa taglia come l'agnello, il maiale o il vitello, dopo la macellazione, venivano suddivisi all'interno della famiglia allora patriarcale e le animelle, i rognoni, i filoni, la cervella, il fegato e i testicoli venivano impanati nel pan grattato e fritti in olio. Venivano poi serviti con i sanguinacci nel giorno festivo successivo alla macellazione. Nel corso degli anni la preparazione ha subito importanti aggiunte e data la facilità con la quale ormai si possono acquistare svariati tipi di carne, si può considerare e servire come piatto unico. Resta comunque un piatto del "dì di festa", e abbinando il dolce con il salato, è stata aggiunta la mela e l'amaretto (prodotti comunque piemontesi), oltreché carni miste e diverse verdure. La ricetta tradizionale vorrebbe il F.M. costituito da una trentina di tipi diversi di carni, frutta e verdura.

Composizione tradizionale
fegato (fricassà nèira)
polmone (fricassà bianca)
rognone
salsiccia
cervella
animelle
filoni
granelle
cosce di rana fritte
carré di agnello
fettina di vitello
punta di cavolfiore ed altre verdure di stagione
semolino dolce (polenta dossa, friciolìn)
amaretto
il tutto accompagnato da verdure di stagione saltate in padella.
Composizione attuale
È consuetudine ormai trovare il fritto misto alla piemontese completo di:
fegato (fricassà neira)
polmone (fricassà bianca)
rognone
salsiccia
cervella
animelle
filoni
testicolo
carré di agnello
petto di pollo
punta di cavolfiore ed altre verdure di stagione
semolino dolce (polenta dossa, friciolìn)
fettina di vitello
cosce di rana fritte
trota
anguilla
mele
pesche
albicocche
amaretto
il tutto accompagnato da verdure di stagione saltate in padella.
Aggiunte
La composizione del fritto misto è cambiata in base ai gusti ed alla fantasia in cucina, così non ci si stupisca se nel piatto si possono trovare anche:
uva
ciliegie
pera
coppia di pavesini con all'interno marmellata o crema al cioccolato
quadrucci di polenta gialla fritta nel sugo di arrosto ...ed altro ancora

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

SOPA DE AJO

La sopa de ajo tradizionale ha pochissimi ingredienti: Acqua calda (alcuni cuochi dicono che il trucco non è farla arrivare mai all'ebollizione). Tradizionalmente si arricchisce l'acqua calda con l'aggiunta di ossa di manzo, brodo di carne di maiale o prosciutto più o meno diluiti per dare più sapore. L'acqua contiene sale e il volume finale della zuppa verrà determinato dalla quantità di acqua utilizzata. Vi è la possibilità di utilizzare spezie quali menta, alloro ecc. Pane duro. Di solito si utilizza la pagnotta, spesso indurito di vari giorni, ed è l'ingrediente principale. La percentuale dipende dai gusti di chi cucina, ma di solito si tagliano delle fette sottili (dai 5 ai 15 mm) per far sì che l'acqua si addensi. Aglio. Viene filettato e fritto in una padella con abbondante olio di oliva fin quando inizia a prendere un colore più scuro. Paprica. Ha una duplice funzione: colorare di rosso e dare sapore al pane. Si può utilizzare paprica dolce, piccante o entrambe.
Il tempo di cottura può variare tra una e due ore. Il tocco finale, alcuni minuti prima di servire il piatto, sono le uova che si buttano nella zuppa, rompendole sulla superficie esteriore, in modo tale che il tuorlo si rimuova (con un cucchiaio di legno) all'interno della zuppa e l'albume forma una sorta di fili bianchi tipici di questa ricetta. Si serve molto calda, di solito in una pentola d'argilla. Alcuni cuochi consigliano di accompagnarla con del vino rosso.
La sopa de ajo (letteralmente zuppa di aglio) è un tipo di minestra tipicamente Castigliana contenente principalmente acqua o brodo, pane (solitamente duro), paprica, alloro, aglio e olio d'oliva. È una zuppa di umili origini, essendo un piatto popolare sottoposto a molteplici varianti, infatti possono essere aggiunti uovo, salsiccia, pancetta fritta di maiale, prosciutto ecc. A Madrid e nel nord della Spagna è un piatto associato alla Settimana Santa.

 2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

TORRETTE CON ZUCCHINE GAMBERI E CARCIOFI

8 lasagne
700 grammi gamberi
300 grammi zucchine
1 porro
1 cucchiaio curry
2 carciofi
1 limone
q.b. sale
q.b. pepe
q.b. olio di oliva extravergine
Per realizzare la ricetta torrette con zucchine, gamberi e carciofi fritti procurati dei gamberi freschissimi, sgusciali e privali del filo intestinale. Dopo averli lavati, tienine da parte 4 e trita i rimanenti. Taglia le zucchine a julienne, affetta il porro e rosolalo con 5 cucchiai di olio, poi unisci a fiamma alta i gamberi tritati e le zucchine. Spolverizza con il curry, aggiusta di sale e pepe, e prosegui la cottura a fuoco vivace per 2-3 minuti. Prepara i carciofi, affettandoli finemente: quindi mettili a bagno in acqua acidulata con il limone. Nel frattempo lessa le lasagne, scolale e stendile su un canovaccio, quindi dividile a metà, così da ottenere 16 rettangoli. Costruisci le torrette: appoggia 4 rettangoli di pasta su una placca foderata con carta da forno, distribuisci su ciascuno gamberi e zucchine, ricopri con un altro rettangolo e fai altri due strati, terminando poi con la pasta. Spennella la superficie con olio, copri con un foglio di alluminio e inforna a 180° per 5 minuti. Mentre le torrette cuociono, scola i carciofi e friggili in olio bollente. Quando hai terminato, friggi nella stessa padella anche i gamberi interi tenuti da parte e usali per decorare le lasagne. Servi le torrette con zucchine, gamberi e carciofi fritti ben calde.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

giovedì 12 gennaio 2023

TORRETTE VERDI AI CARCIOFI


250 grammi pasta all'uovo
4 carciofi
1.5 decilitro latte intero
1 bustina zafferano
2 cucchiaio grana
2 scalogno
q.b. olio di oliva extravergine
q.b. fecola di patate
q.b. timo
q.b. sale
Sbuccia gli scalogni e affettali. Pulisci i carciofi, tagliali a fettine sottili e mettili in una casseruolina con gli scalogni e un bicchiere d'acqua. Copri e cuoci a fuoco basso per circa 15 minuti. Sala, scola il liquido in eccesso (che terrai da parte) e aggiungi un ciuffetto di timo tritato. Sciogli un cucchiaino di fecola nel latte, unisci lo zafferano e il liquido tenuto da parte e porta a ebollizione. Sala, aggiungi un filo di olio e mescola bene. Lessa le lasagne in abbondante acqua salata. Scolale al dente e adagiale sul piano di lavoro, poi, con un tagliapasta, ricavane il maggior numero possibile di dischi. Alterna in una teglia dischi di lasagne, salsa allo zafferano e carciofi fino a esaurire gli ingredienti. Cospargi le torrette verdi ai carciofi con una spolverata di grana e passa nel forno già caldo a 200° per 10 minuti.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

LASAGNE CON PORRI E CRESCENZA



lasagne con porri e crescenza

500 grammi pasta fresca all'uovo per lasagne
300 grammi carne trita di maiale
300 grammi carne trita di vitello
20 grammi funghi secchi
1/2 cipolla bionda
1 carota
1 sedano costole
1/2 bicchierino brandy
2 decilitri brodo vegetale
400 grammi crescenza
2 decilitro latte
80 grammi grana padana
2 porro
50 grammi burro
q.b. olio
q.b. noce moscata grattugiata
q.b. sale
q.b. pepe
Per preparazione delle lasagne con porri e crescenza occorre partire dai funghi. Mettili in acqua tiepida per 20 minuti, poi scolali, strizzali e sminuzzali. Trita cipolla, carota e sedano e stufali per 2-3 minuti in casseruola con 30 g di burro. Unisci i due tipi di carne e rosolateli per 3-4 minuti. Sfuma con il brandy, aggiungi i funghi, il brodo, sale, pepe e cuoci su fiamma bassa e a pentola coperta per un'ora. Intanto pulisci i porri, elimina la radice e la parte verde, tagliali in 4 nel senso della lunghezza e scottali in acqua bollente salata per 3-4 minuti. Scotta poche sfoglie di pasta alla volta in acqua bollente salata con 2 cucchiai d'olio, scolali e stendili su carta da forno. Frulla la crescenza con il latte, 60 g di grana, un pizzico di sale e di noce moscata. Imburra una pirofila di 22x26 cm, stendi un velo di crema di crescenza e prosegui con strati di pasta, ragù, crema di crescenza e porri. Ultima con il grana rimasto e inforna a 180° per 40 minuti, una volta pronte tagliale e servile in tavola.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

CROCCHETTE DI NASELLO

Duecento grammi di nasello

Nove uova
Due cipollotti freschi (o erba cipollina)
Cinquanta grammi di farina
Un limone
Cinquanta grammi di burro
Olio
Sale
Pepe
Questo piatto deve essere servito ben caldo. Lavate e diliscate il nasello e tagliatelo a dadini; ponetelo in una terrina e bagnate con il succo del limone, lasciate a macerare per circa mezz’ora. Passato questo tempo, fate scolare bene il pesce, poi infarinatelo, passatelo nell’uovo sbattuto e fatelo soffriggere nel burro, lasciate raffreddare. Dividete il pesce preparato in quattro porzioni, tritate i cipollotti e dividete anche questi in quattro porzioni; a parte sbattete due uova per volta insaporite con sale e pepe, unite una porzione di pesce e una di cipollotti e fate cuocere in un padellino una frittatina. Ogni frittatina preparata la passerete prima di servire su una carta assorbente.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

FRITTATE DI OGNI TIPO


Chi è che non sappia far le frittate? E chi è nel mondo che in vita sua non abbia fatta una qualche frittata? Pure non sarà del tutto superfluo il dirne due parole. Le uova per le frittate non è bene frullarle troppo: disfatele in una scodella colla forchetta e quando vedrete le chiare sciolte e immedesimate col torlo, smettete. Le frittate si fanno semplici e composte: semplice, per esempio, è quella in foglio alla fiorentina che quando un tale l'ebbe attorcigliata tutta sulla forchetta e fattone un boccone, si dice ne chiedesse una risma. Però riesce molto buona nell'eccellente olio toscano, anche perché non si cuoce che da una sola parte, il qual uso è sempre da preferirsi in quasi tutte. Quando è assodata la parte disotto, si rovescia la padella sopra un piatto sostenuto colla mano e si manda in tavola. Ogni erbaggio o semplicemente lessato o tirato a sapore col burro, serve per le frittate, come può servire un pizzico di parmigiano solo o mescolato con prezzemolo. Se non fosse indigesta, grata è la frittata colle cipolle. Due delle più delicate, a gusto mio, sono quelle di asparagi e di zucchini.

FRITTATA DI ASPARAGI
Se di asparagi, lessateli e tirate a sapore la parte verde con un poco di burro, mescolando un pizzico di parmigiano nelle uova.

FRITTATA DI CAVOLFIORE
Per fare questa frittata di un erbaggio de' più insipidi, com'è il cavolfiore, è necessario, onde renderla grata al gusto, ve ne indichi le dosi. Cavolfiore lessato, privo delle foglie e del gambo, grammi 300. Burro, grammi 60. Parmigiano grattato, due cucchiaiate ben colme. Olio, una cucchiaiata. Uova, n. 6. Tritate minuto il cavolfiore e mettetelo in padella col burro e l'olio, condendolo con sale e pepe. Sbattete le uova col parmigiano, salatele e versatele sopra il cavolo quando avrà ritirato l'unto. Tenete sottile la frittata, per non rivoltarla, e se la padella è piccola fatene piuttosto due.

FRITTATA DI CIPOLLE
Preferite cipolle bianche e grosse, tagliatele a costole larghe mezzo dito e gettatele nell'acqua fresca per lasciarcele almeno un'ora. Prima di buttarle in padella con lardo od olio, asciugatele bene in un canovaccio e quando cominciano a prendere colore salatele alquanto, come salerete le uova prima di versarle sopra la cipolla che avvertirete non prenda il nero per troppa cottura.

FRITTATA DI FAGIOLINI IN ERBA
Lessate i fagiolini in acqua salata e tagliateli in due o tre parti. Poi trascinateli in padella con burro e olio condendoli con sale e pepe. Sbattete le uova con un pizzico di parmigiano e una presa di sale per versarle sui fagiolini quando li vedrete aggrinziti.

FRITTATA DI PISELLI
Anche i piselli, mescolati tra le uova. si prestano per un'eccellente frittata.

FRITTATA DI SPINACI
Lessate un mazzetto di spinaci e passateli dallo staccio. Sbattete due uova, conditele con sale e pepe e mescolate fra le medesime i detti spinaci in tal quantità da renderle soltanto verdi. Mettete la padella al fuoco con un gocciolo d'olio, tanto per ungerla, e quando è ben calda versate porzione delle dette uova, girando la padella per ogni verso onde la frittata riesca sottile come la carta. Quando sarà bene assodata ed asciutta, voltandola se occorre, levatela, e col resto delle uova ripetete o triplicate l'operazione. Ora queste due o tre frittate arrocchiatele insieme, tagliatele fini a forma di taglierini, che metterete a soffriggere un poco nel burro, dando loro sapore con parmigiano, servendovi poi di questi taglierini per contomo al fricandò o ad altro piatto consimile, oltre a fare bella mostra di sé, questo contomo, che riesce bene anche senza gli spinaci, farà strologare qualcuno dei commensali per sapere di che sia composto.

FRITTATA DI SPINACI (VARIANTE)
Gli spinaci, tolti dall'acqua, lessateli, grondanti, e appena levati dal fuoco rimetteteli nell'acqua fresca. Spremeteli bene, tritateli all'ingrosso, gettateli in padella con un pezzo di burro e conditeli con sale e pepe. Rivoltateli spesso e quando avranno tirato l'unto versate le uova sbattute e salate alquanto. Rosolata da una parte, rivoltatela con un piatto per rimetterla in padella con un altro pozzetto di burro. Alle uova, piacendovi, potete unire un pizzico di parmigiano. Grammi 200 di spinaci crudi, Grammi 40 di burro, tra prima e dopo, e Quattro uova, mi sembra la proporzione più giusta.

FRITTATA DI ZUCCHINI
Se di zucchini, servitevi di quelli piccoli e lunghi, tagliateli a fette rotonde, salateli alquanto e quando avranno buttato l'acqua infarinateli e friggeteli nel lardo o nell'olio, aspettando che sieno rosolati per versare le uova.

FRITTATA DI CECI
70 Gr Di Olio Extravergine Di Oliva
3 Cucchiai Di Prezzemolo Tritato
3 Ciuffi Di Timo
8 Uova
150 Gr Di Ricotta Fresca
180 Gr Di Pomodori
1 Cucchiaino Di Semi Di Finocchio
70 Gr Di Cipolla Rossa
1/2 Peperoncino Rosso Fresco
150 Gr Di Piselli Medi (Surgelati)
250 Gr Di Ceci In Scatola
Sale Q.B.
Pepe Q.B.
Iniziate a preparare la cipolla, sbucciatela e tritatela. Lavate i pomodori e tagliateli a pezzettoni di media misura. Lavate il prezzemolo, eliminate l’acqua in eccesso e tritatelo finemente. Eseguite lo stesso procedimento anche per il timo e per il peperoncino rosso. All’interno di una padella antiaderente non molto ampia, versate tre cucchiai di olio extravergine oliva e lasciate soffriggere la cipolla. Non appena sarà dorata aggiungete i semi di finocchio e il peperoncino tritato. Unite anche i ceci dopo averli estratti dalla scatola e fatti sgocciolare. Unite i piselli e il pomodoro. Lasciate soffriggere il tutto per 10 minuti mantenendo il fuoco basso. Rompete le uova all’interno di una ciotola e aiutandovi con una forchetta, sbattetele energicamente. Aggiungete la ricotta e il prezzemolo continuando ad amalgamare bene gli ingredienti. Terminato il tempo di cottura delle verdure, versatele all’interno del composto appena realizzato, continuando a mescolare il tutto con delicatezza. Versate il composto ottenuto all’interno di una pirofila e infornate il tutto per 60 minuti a 190°, utilizzando preferibilmente un forno ventilato. Una volta terminato il tempo necessario, la vostra frittata di ceci è pronta per essere servita, anche come sfizioso aperitivo se tagliata a quadratini.

FRITTATA DI ZUCCHINE ALL’ERBA DI SAN PIETRO
4 uova
200-250 g di zucchine
4 cucchiai di Grana grattugiato
1 cucchiaio raso di farina
5 cucchiai di latte
2 foglie di erba di San Pietro (Balsamita Major)
1 spicchio d’aglio
olio extravergine di oliva
sale
Scaldate 3 cucchiai di olio con lo spicchio d’aglio diviso in metà in un piccolo tegame; unite le zucchine tagliate a rondelle sottili o a cubetti molto piccoli (meno di un centimetro cubo) e fatele insaporire per un paio di minuti, mescolando. Mettete il coperchio e cuocete per 8-10 minuti con fiamma al minimo.
Sbattete un uovo con la farina (per evitare che si formino grumi) poi aggiungete le altre uova, il latte, l’erba di San Pietro tritata, il formaggio grattugiato e un pizzico di sale. Unite le zucchine cotte intiepidite e mescolate.
Scaldate una padella antiaderente di 28 cm di diametro con un filo di olio, versate il composto preparato e mettete il coperchio. Cuocete per qualche minuto a fuoco moderato da un lato poi voltate la frittata capovolgendola con un colpo netto sul coperchio (che deve essere piano) e facendola poi scivolare velocemente in padella per cuocerla dall’altro lato. Se non siete abituati, le prime volte, indossate un guanto da cucina per evitare di scottarvi. Potete consumare calda o fredda.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

TRECCE CON LE MANDORLE

500 gr di farina
100 gr di mandorle pelate, tostate e ridotte in farina + 15 mandorle tostate intere
150 gr di vino bianco
150 gr di olio evo
150 gr di zucchero + un po' per spolverare
un pizzico di sale
una bustina di vanillina
Inseriamo nella planetaria o impastiamo a mano in una ciotola la farina mescolata con il sale, lo zucchero, l'acqua e l'olio evo e le mandorle tritate, impastiamo. Formiamo un panetto che avvolgiamo con pellicola e mettiamo a riposare in frigo per 30 minuti. Riprendiamo il panetto, tagliamo dei pezzettini che ci serviranno per fare dei bastoncini da intrecciate formando le nostre treccine della lunghezza e grossezza desiderata, ma cercando di farle tutte uguali, saranno più carine. Sistemiamo una mandorla intera ad ogni inizio di intreccio e pressiamo bene in modo che non si scolli in cottura. Sistemiamo su di una placca foderata con carta forno e inforniamo a 180° per 15/20 minuti a seconda dello spessore delle trecce, quando si colorano leggermente è meglio controllarle. Attendiamo che si raffreddino prima di assaggiarle e conserviamo in un sacchetto se dovessero avanzare.....
Le treccine fanno parte di quei dolci tipici del contado della Valle d'Itria e della Puglia in genere, fatti con materie prime "povere" e facilmente reperibili nel mercato locale. Sono sempre presenti nei giorni di festa e nei pacchi di dolci regalati insieme alle bomboniere di un matrimonio. Le treccine sono biscotti fatti da farina 00, olio, vino, mandorle e zucchero. Hanno la forma di una treccia e su ogni incavo è presente una mandorla, rigorosamente di origine pugliese. Sono dei biscotti friabili, che si conservano bene per molti giorni. Sono croccanti e hanno un gusto molto profumato dato dal vino bianco. Molto piacevoli da consumare con un bicchiere di passito.

5 DESSERT (2^ Edizione)
In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.

BISCOTTI SBAGLIATI


tre rossi d'uovo,
due cucchiaiate di mandorle dolci peste nello zucchero,
75 grammi di burro,
50 grammi di farina.
Poi sei chiari d'uovo sbattuti.
Mescolate bene il tutto e passate allo staccio, aggiungetevi poi sei chiari d'uovo sbattuti. Quando questo miscuglio sarà bene eseguito, riempietene una cassa di carta, e cuocetela al forno come i biscotti comuni. Rompete poscia a pezzetti mandorle dolci, avvolgetele nello zucchero, inumidendole con un po' di chiara d'uova battuta. Valetevi di questa preparazione per dorare ed aggellare il biscotto quando sia a tre quarti della sua cottura; finite di farlo cuocere e servitelo a pezzi od intero, secondo vi pare.


5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.