mercoledì 3 agosto 2022

VINI 69:




15 VINO (2^ Edizione)
Vino. In queste 250 pagine ho raccolto oltre 220 schede di criteri di vinificazione, abbinamento e prodotti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Sin dall'antichità i frutti della vite sono diventati vino. Da allora migliaia di vitigni hanno avuto vita e decine di migliaia di vini sono stati creati. Per il nostro piacere. Impariamo insieme a conoscerne i principali, a degustarli, a scegliere quelli che sono i nostri vini di elezione. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro vinai di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


martedì 2 agosto 2022

Salsa di pinoli


Salsa di pinoli Sarsa de pigneu

I pinoli sono un ingrediente spesso presente nelle ricette dolci e salate della cucina ligure. Si può dire che questa salsa sia una alternativa ancora più delicata a quella di noci per condire i primi piatti. In generale le salse servono quasi esclusivamente per accompagnare ed arricchire le pietanze: in Liguria invece il pesto, la salsa di noci e quella di pinoli sono utilizzate principalmente per condire primi piatti. Ma per concludere ecco una variante dolce della salsa di pinoli, questa volta versata a completare un semifreddo davvero speciale perché realizzato nientemeno che coi fagioli borlotti.

18 PAT LIGURI (2^ Edizione)
 
In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

11 SALSE (2^ Edizione)

 

Salse. In queste 120 pagine ho raccolto oltre 100 ricette di salse, criteri di classificazione e di abbinamento pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Esiste una teoria generale della derivazione delle salse. Da sole 5 salse madri derivano tutte le altre per piccole variazioni, aggiunte o sottrazioni. Le salse completano primi, secondi, contorni, pesce, carne, verdure, pasta, tutto. Impariamo insieme a fare le salse. Senza giungere agli eccessi di una cucina troppo salsamentaria come era d’uso nell’800, le salse completano e danno quel tocco in più di sapore che non guasta.

Prugna balla d'ase


Prugna balla d'ase

La zona di produzione è Pignone (La Spezia). Tipo di prugna dalla forma ovale e dal colore violaceo. Il frutto è estremamente gustoso anche se le dimensioni sono medio - piccole. Il portamento dell'albero è assurgente con piccole foglie ovali, coriacee e tomentose nella pagina inferiore.

18 PAT LIGURI (2^ Edizione)
 

In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

9 FRUTTA (2^ Edizione)

 

Frutta. In queste 230 pagine ho raccolto oltre 120 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. In ogni stagione la frutta sta sulla nostra tavola. Quante virtù ci stanno nella frutta? Tantissime, facciamone allora tesoro. Ma una conoscenza più approfondita rende il nostro tesoro ancora più ricco ed appetibile. Ogni tipo di frutto ha molte varianti, occorre conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro fruttivendolo di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


VINI 68: GRECO DI BIANCO





Greco di Bianco è il termine che indica il vitigno tipico della fascia costiera reggina sul versante ionico nel territorio del comune di Bianco (RC), nonché l'omonimo vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Reggio di Calabria ed in particolare principalmente nel territorio di Bianco, da cui prende il nome, e il comune limitrofo di Casignana, sulla Costa dei gelsomini.
Il grappolo del vitigno Greco B. di Bianco è lungo, spargolo, può arrivare ad una lunghezza massima di 60 centimetri. Gli acini sono piccoli e rotondeggianti, vinaccioli molto sviluppati e, quindi, con poca polpa e la buccia sottilissima.
Il sistema di allevamento più utilizzato è il cordone speronato orizzontale bilaterale. I tralci arrivano fino a 7 metri di lunghezza e si adornano di foglie pentalobate, lucide nella pagina superiore e quasi tomentose nella pagina inferiore, tipiche di queste viti. Altro sistema di allevamento, oramai praticato solo su vecchi vigneti, è l'alberello. Il vitigno ha una resa media in uva fresca di circa 100 q/ha. L’uva, prima di essere spremuta viene appassita su graticci di canne fino a quando non si è registrato un calo minimo del 35%.
Il Greco di Bianco non può essere messo in commercio prima di un anno dalla vendemmia.
Caratteristiche organolettiche
colore: giallo tendente al dorato con eventuali riflessi ambrati.
odore: alcolico, etereo, caratteristico del vino.
sapore: morbido, caldo, armonico con caratteristico retrogusto.
Cenni storici
Il Greco di Bianco è ritenuto il vino più antico d'Italia insieme al Moscato di Siracusa: la vite dalla quale si ricava il Greco di Bianco ha origini molto remote: si ritiene che il primo tralcio sia arrivato in Calabria, nel territorio di Bianco, già nel VII secolo a.C., quando i Greci sbarcarono presso il promontorio Zefirio (oggi chiamato Capo Bruzzano).
La pianta trovò lungo questo tratto di terra caratteristiche climatiche simili a quelle d'origine.
Nel 1966 il Greco di Bianco ha raggiunto un livello molto basso di produzione, ragion per cui fu fondata a Bianco una cooperativa agricola, con il fine di valorizzarne e standardizzarne la produzione. L'obiettivo è stato raggiunto nel 1980, anno in cui il Greco di Bianco ha avuto il riconoscimento del marchio DOC.
Abbinamenti
Pasticceria secca, dolci a base di pasta di mandorle (temperatura di servizio consigliata: 14°-16 °)
Formaggi stagionati, in particolare pecorini.


15 VINO (2^ Edizione)
Vino. In queste 250 pagine ho raccolto oltre 220 schede di criteri di vinificazione, abbinamento e prodotti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Sin dall'antichità i frutti della vite sono diventati vino. Da allora migliaia di vitigni hanno avuto vita e decine di migliaia di vini sono stati creati. Per il nostro piacere. Impariamo insieme a conoscerne i principali, a degustarli, a scegliere quelli che sono i nostri vini di elezione. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro vinai di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


lunedì 1 agosto 2022

Salsa di noci


Salsa di noci Sarsa de noxe

Ma i Liguri non sono solo celebri per il pesto. Lo sono anche per la salsa di noci. A dire il vero l'utilizzo di questa salsa era già diffuso nell'antica Persia ed è tuttora presente nella cucina orientale e balcanica. Fu presumibilmente all'epoca della Repubblica che i Genovesi trasportarono, via mare, se non la salsa, sicuramente la ricetta. La sarsa de noxe, quindi, fece un lungo viaggio prima di giungere da noi dove fu ben presto utilizzata per dar vita a un ottimo condimento di consistenza cremosa, di colore bianco avorio e dal sapore dolce, nella quale si riconosce chiaramente il gusto della noce. La salsa di noci (in ligure sarsa de noxe o tocco de noxe, ajà sull'Appennino piacentino e nel Tortonese) è un condimento a base di noci pestate a freddo nel mortaio con olio di oliva, aglio, sale e pane ammollato nel latte. La principale difficoltà in questo tipo di preparazione è da individuarsi nella pulitura dei gherigli, i quali devono essere prima scottati in acqua bollente e poi spellati manualmente uno ad uno. 

18 PAT LIGURI (2^ Edizione)
 
In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

11 SALSE (2^ Edizione)

 

Salse. In queste 120 pagine ho raccolto oltre 100 ricette di salse, criteri di classificazione e di abbinamento pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Esiste una teoria generale della derivazione delle salse. Da sole 5 salse madri derivano tutte le altre per piccole variazioni, aggiunte o sottrazioni. Le salse completano primi, secondi, contorni, pesce, carne, verdure, pasta, tutto. Impariamo insieme a fare le salse. Senza giungere agli eccessi di una cucina troppo salsamentaria come era d’uso nell’800, le salse completano e danno quel tocco in più di sapore che non guasta.

Susina collo storto


Susina collo storto

È una prugna nota per la sua dolcezza e aromaticità. Susina bianca di pezzatura medio-piccola. La forma allungata a goccia è simile a un fiaschetto. Il colore dell'epidermide è di una tonalità giallo-aranciata, di media pruinosità. A maturazione è spiccagna, il nocciolo cioè si stacca facilmente dalla polpa. La zona di produzione è estesa a tutto il territorio dell'entroterra ligure. Localmente non viene innestata e la produzione si ritrova nei frutteti familiari. Sono rare le coltivazioni specializzate.

18 PAT LIGURI (2^ Edizione)
 
In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

9 FRUTTA (2^ Edizione)
 

Frutta. In queste 230 pagine ho raccolto oltre 120 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. In ogni stagione la frutta sta sulla nostra tavola. Quante virtù ci stanno nella frutta? Tantissime, facciamone allora tesoro. Ma una conoscenza più approfondita rende il nostro tesoro ancora più ricco ed appetibile. Ogni tipo di frutto ha molte varianti, occorre conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro fruttivendolo di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.



VINI 67: GROTTINO DI ROCCANOVA


La zona di produzione del vino a denominazione di origine controllata “Grottino di Roccanova” comprende gli interi territori amministrativi dei comuni di Roccanova, Sant’Arcangelo e Castronuovo di S. Andrea in provincia di Potenza.
Di fondamentale rilievo sono i fattori umani legati al territorio di produzione, che per consolidata tradizione hanno contribuito ad ottenere il vino “Grottino di Roccanova”.
I primi documenti che attestano la produzione di vino nell’area risalgono coincidono col trattato Naturalis Historia di Plinio in cui viene citato il vino lagaritano prodotto nel territorio di Roccanova, ove ancora oggi in un’area ricca di presenze archeologiche, risulta l’attuale toponimo di Lagarielli.
La coltivazione dei vigneti secondo tecnologie adeguate alle caratteristiche del territorio nonché la diffusa presenza sul territorio di grotte/cantine nelle quali venivano realizzate le operazioni di vinificazione e invecchiamento del vino contribuiscono ad una tradizione vinicola che nel tempo è divenuta un vero e proprio “marchio d’area’.
Vitigni - Grado alcolometrico minimo - Invecchiamento e qualifiche
Base ampelografica
I vini "Grottino di Roccanova" devono essere ottenuti dalle uve prodotte dai vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica:
- “Grottino di Roccanova” Rosso;
Sangiovese: dal 60 all’85%; Cabernet Sauvignon: dal 5 fino al 30%; Malvasia Nera di Basilicata:
dal 5 fino al 30%; Montepulciano dal 5 fino al 30%;
possono concorrere alla produzione di detto vino altri vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Basilicata, fino ad un massimo del 10%.
- “Grottino di Roccanova” Rosso Riserva;
Sangiovese: dal 60 all’85%; Cabernet Sauvignon: dal 5 fino al 30%; Malvasia Nera di Basilicata:
dal 5 fino al 30%; Montepulciano dal 5 fino al 30%;
possono concorrere alla produzione di detto vino altri vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Basilicata, fino ad un massimo del 10%.
- “Grottino di Roccanova” Bianco;
Malvasia bianca di Basilicata: minimo 80%;
possono concorrere alla produzione di detto vino altri vitigni a bacca bianca non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Basilicata, fino ad un massimo del 20% ed iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino, riportati nel disciplinare.
- “Grottino di Roccanova” Rosato.
Sangiovese: dal 60 all’85%; Cabernet Sauvignon: dal 5 fino al 30%; Malvasia Nera di Basilicata:
dal 5 fino al 30%; Montepulciano dal 5 fino al 30%;
possono concorrere alla produzione di detto vino altri vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Basilicata, fino ad un massimo del 10%.
I vini a denominazione di origine controllata «Grottino di Roccanova» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“Grottino di Roccanova” Rosso:
Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00 % vol;
Acidità totale minima: 4,5 g/l;
Estratto non riduttore minimo: 22,0 g/l.
“Grottino di Roccanova” Rosso Riserva:
Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 13,00 % vol;
Acidità totale minima: 4,5 g/l;
Estratto non riduttore minimo: 22,0 g/l.
“Grottino di Roccanova” Bianco:
Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00 % vol;
Acidità totale minima: 5,0 g/l
Estratto non riduttore minimo: 19,0 g/l.
“Grottino di Roccanova” Rosato:
Titolo Alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
Acidità Totale minima: 4,5 g/l;
Estratto non riduttore minimo; 20,0 g/l.
È in facoltà del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali modificare con proprio decreto i limiti minimi indicati dell’acidità totale e dell’estratto non riduttore non riduttore previsti dal disciplinare.
Caratteristiche organolettiche
I vini a denominazione di origine controllata «Grottino di Roccanova» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“Grottino di Roccanova” Rosso:
Colore: rosso rubino;
Odore: intenso, persistente;
Sapore: tipico, caratteristico, secco.
“Grottino di Roccanova” Rosso Riserva:
Colore: rosso rubino tendente al granato
Odore: intenso, persistente;
Sapore: tipico, caratteristico, secco.
“Grottino di Roccanova” Bianco:
Colore: giallo paglierino;
Odore: intenso, fruttato;
Sapore: tipico, secco.
“Grottino di Roccanova” Rosato:
Colore: Rosato;
Odore: intenso fruttato;
Sapore: fresco, equilibrato, secco.
In relazione all’eventuale conservazione in recipienti di legno il sapore dei vini può rilevare lieve sentore di legno.

15 VINO (2^ Edizione)


domenica 31 luglio 2022

Susina fiaschetta di Levanto


Susina fiaschetta di Levanto "da u cu amau"

La zona di produzione è Levanto (SP). La susina Fiaschetta è piccola, verdognola, a forma di fiasco, lascia in bocca un retrogusto amarognolo - per cui è detta “da u cü amau”, viene coltivata in località Bardellone ed è ottima se mangiata fresca, ma anche per preparare confetture.

18 PAT LIGURI (2^ Edizione)
 
In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

9 FRUTTA (2^ Edizione)
 

Frutta. In queste 230 pagine ho raccolto oltre 120 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. In ogni stagione la frutta sta sulla nostra tavola. Quante virtù ci stanno nella frutta? Tantissime, facciamone allora tesoro. Ma una conoscenza più approfondita rende il nostro tesoro ancora più ricco ed appetibile. Ogni tipo di frutto ha molte varianti, occorre conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro fruttivendolo di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


VINI 66: TERRE DELL’ALTA VAL D’AGRI




Il territorio di produzione della DOC non è molto esteso ed è compreso nei terreni maggiormente vocati dei Comuni di Grumento, Moliterno e Viggiano.
Frutto della sinergia degli enti locali dell’Alta Val d’Agri, quali l’Azienda sperimentale Bosco Galdo dell’Alsia, la Comunità Montana Alto Agri e le Organizzazioni professionali, insieme ai Comuni di Grumento Nova, Moliterno, Viggiano, e agli operatori vitivinicoli della zona, nel novembre 2001 è nato il Comitato promotore per il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata. Due anni di costante lavoro che hanno portato nel 2003 al riconoscimento della Doc “Terre dell’Alta Val d’Agri” da parte del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Con essa si è costituito il Consorzio di Tutela, con lo scopo di tutelare, valorizzare e promuovere il nuovo marchio Doc lucano.
In queste zone anche la toponimia riporta all’antica tradizione della produzione di vino (località Vigne, Vignali ecc. ) poiché molto radicata è l’usanza della produzione per autoconsumo. La DOC ha finalmente messo ordine nelle superfici, nella produzione e nel catasto viticolo. Oggi, girando nella Valle, si scorgono vigneti ancora piccoli se raffrontati alla grande produzione, ma ordinati, curati e gestiti con professionalità.
Per l’uvaggio sono stati scelti i vitigni Merlot al 50% e Cabernet Sauvignon al 30%, lasciando la possibilità di personalizzare il vino con un 20% di altra varietà ammessa in Basilicata.
E’ prevista la tipologia “Rosato” dello stesso vino, con una percentuale di uva bianca Malvasia di Basilicata.
Terre dell'Alta Val D'Agri» Rosso e Rosso Riserva:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol e 12,50% vol per il rosso riserva;
acidità totale minima 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 19,0 g/l.
colore: rosso rubino tendente al granato;
odore: gradevole, fruttato;
sapore: armonico, rotondo, tipico, caratteristico.
Terre dell'Alta Val D'Agri» Rosato:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo 19,0 g/l.
colore: rosato;
odore: caratteristico, gradevole;
sapore: tipico, caratteristico.
Abbinamenti consigliati:

Rosso: pasta al forno, pecorino, salumi e selvaggina. Temperatura di servizio 18°C.
Rosato: formaggi molli, minestre in brodo in genere, pesce al pomodoro e grigliato. Temperatura di servizio 14°C.

15 VINO (2^ Edizione)
Vino. In queste 250 pagine ho raccolto oltre 220 schede di criteri di vinificazione, abbinamento e prodotti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Sin dall'antichità i frutti della vite sono diventati vino. Da allora migliaia di vitigni hanno avuto vita e decine di migliaia di vini sono stati creati. Per il nostro piacere. Impariamo insieme a conoscerne i principali, a degustarli, a scegliere quelli che sono i nostri vini di elezione. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro vinai di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


sabato 30 luglio 2022

Fichi Rondette


Fichi Rondette e Figalini neri 

La zona di produzione è costituita dalla Valle Arroscia, comune di Arnasco, valle Pennavaire, comuni di Nasino, Castebianco, Castelvecchio di Rocca Barbena. Il grande medico dell'antichità Galeno, nel II secolo dopo Cristo, sosteneva che si potesse vivere di soli fichi e uva. La leggenda avalla questa tesi sostenendo che la forza di Ercole derivasse da un'alimentazione a base di fichi e carne. La mitologia greco-romana ci racconta che il fico per la sua dolce bontà era riservato agli dei, fino a quando la dea Cerere lo donò a un mortale come segno di ringraziamento per averla ospitata. Gli antichi Egizi, invece, credevano che fosse stata Iside a donarla agli uomini. Tutte queste notizie per dire che la pianta del fico è da sempre nota e apprezzata dall'uomo che ne sfrutta, per la bontà, il falso frutto: il lattice per il potere di eliminare le verruche, di cagliare il latte e rendere ottimi i bolliti; le foglie per colorare di verde le stoffe. Meno utile è il legno, ma sembra che un albero di fico piantato vicino a casa la protegga dai fulmini. Genere di piante della famiglia delle Moracee: se ne conoscono centinaia di specie, ma solo una produce frutti buoni da mangiare. Nutrientissimo, il fico, contiene il 60% di sostanze zuccherine. Ha siconio piriforme di circa 4 cm di colore verdastro con tendenza al bianco-giallino in fase di maturazione per i fichi rondette, siconio piriforme di 2,5 cm, a maturazione di colore nero per i fichi neri. Unica fruttificazione con maturazione dei frutti a partire dalla prima metà di settembre. La pianta di fico si adatta bene a tutti i tipi di terreno. Un tempo largamente e diffusamente coltivato soprattutto nella media valle Pennavaire, oggi i fichi rondette sono presenti ancora nella valle nei comuni di Nasino e Castelbianco fino alla quota di circa 700 m. 95 La coltivazione dei fichi neri è invece diffusa nel comune di Arnasco e nella valle Arroscia, consociato agli oliveti. La produttività è molto elevata: può arrivare a superare i 100 kg per pianta.

18 PAT LIGURI (2^ Edizione)

 

In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

9 FRUTTA (2^ Edizione)

 

Frutta. In queste 230 pagine ho raccolto oltre 120 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. In ogni stagione la frutta sta sulla nostra tavola. Quante virtù ci stanno nella frutta? Tantissime, facciamone allora tesoro. Ma una conoscenza più approfondita rende il nostro tesoro ancora più ricco ed appetibile. Ogni tipo di frutto ha molte varianti, occorre conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro fruttivendolo di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

VINI 65: ROSSO DEI COLLI AMERINI




Il Rosso dei Colli Amerini è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Terni.
colore: rosso rubino.
odore: vinoso e gradevole.
sapore: fresco, spumeggiante e corposo.

15 VINO (2^ Edizione)
Vino. In queste 250 pagine ho raccolto oltre 220 schede di criteri di vinificazione, abbinamento e prodotti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Sin dall'antichità i frutti della vite sono diventati vino. Da allora migliaia di vitigni hanno avuto vita e decine di migliaia di vini sono stati creati. Per il nostro piacere. Impariamo insieme a conoscerne i principali, a degustarli, a scegliere quelli che sono i nostri vini di elezione. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro vinai di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


venerdì 29 luglio 2022

Sugo di carne Tocco de carne


Sugo di carne Tocco de carne

Il tocco è l'ideale condimento per le lasagne, per i taglierini e, naturalmente, per i ravioli. In questo sugo, ottimo, il sapore della carne si unisce a quello dei funghi creando un aroma unico ed indimenticabile che saprà valorizzare al massimo la pasta, se mai ne avesse bisogno. Zona di produzione: Tutto il territorio Ligure Curiosità: Completo negli elementi, risulta molto sostanzioso e particolare per l'utilizzo dell'olio unito alla carne, sodalizio non certo dietetico ma di sicuro successo gastronomico, ulteriormente arricchito dal passaggio al setaccio della carne e dalla lunghissima e paziente cottura, rito dei giorni festivi. I tocchi, infatti, simbolo della passione dell'ars coquinaria, a differenza dei sughi hanno come caratteristica la lentezza della loro preparazione.

18 PAT LIGURI (2^ Edizione)

 
In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

6 CARNI E SALUMI (2^ Edizione)

Carni e salumi. In queste 270 pagine ho raccolto oltre 150 schede di carni e salumi, modalità di scelta e tecniche per la loro di cucina, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).

Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Per cucinare in modo sublime ricette di carne e per servire taglieri di affettati da re, serve conoscere a fondo le materie prime. Spesso si trascura questo particolare, che invece è essenziale per la buona riuscita. Proprio le ricette più semplici, in cui le elaborazioni complesse non possono nascondere nulla, necessitano di ottimi prodotti di base. Non limitiamoci a ciò che ci offrono il nostro macellaio ed il nostro salumiere di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

11 SALSE (2^ Edizione)

 

Salse. In queste 120 pagine ho raccolto oltre 100 ricette di salse, criteri di classificazione e di abbinamento pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Esiste una teoria generale della derivazione delle salse. Da sole 5 salse madri derivano tutte le altre per piccole variazioni, aggiunte o sottrazioni. Le salse completano primi, secondi, contorni, pesce, carne, verdure, pasta, tutto. Impariamo insieme a fare le salse. Senza giungere agli eccessi di una cucina troppo salsamentaria come era d’uso nell’800, le salse completano e danno quel tocco in più di sapore che non guasta.

VINI 64: MERLOT DI APRILIA



 

Il Merlot di Aprilia è un vino DOC la cui produzione è consentita nelle province di Latina e Roma.
Caratteristiche organolettiche
colore: rosso granato tendente talvolta al rosso mattone con l'invecchiamento.
odore: vinoso, gradevole.
sapore: pieno, morbido, armonico di giusto corpo.

15 VINO (2^ Edizione)
Vino. In queste 250 pagine ho raccolto oltre 220 schede di criteri di vinificazione, abbinamento e prodotti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Sin dall'antichità i frutti della vite sono diventati vino. Da allora migliaia di vitigni hanno avuto vita e decine di migliaia di vini sono stati creati. Per il nostro piacere. Impariamo insieme a conoscerne i principali, a degustarli, a scegliere quelli che sono i nostri vini di elezione. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro vinai di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.