lunedì 12 giugno 2023

BROVADA FRIULANA


brovada friulana
Materie prime della brovada sono:
rape: bianca a colletto viola;
vinaccia: può essere utilizzata la vinaccia proveniente dai vitigni rossi o bianchi anche se nella pratica comune si preferisce quella proveniente dai tipi rossi;
sale: all'atto della preparazione della massa fermentante è talvolta aggiunto cloruro di sodio;
aceto di vino: è talvolta aggiunto nel corso della preparazione della massa fermentante;
acqua: da pozzo o acquedotto purché con basso contenuto in cloro.
Operazione di preparazione della massa fermentante:
Le radici una volta raccolte possono essere utilizzate subito o conservate. La conservazione deve avvenire in ambienti che assicurino una temperatura non inferiore a –2°C, in cumuli ben arieggiati od in cassoni.
Le radici da impiegare sono accuratamente lavate con le attrezzature meccaniche comunemente utilizzate per la pulizia di ortaggi da tubero, bulbo o radice. Dopo averle lavate si procede al caricamento della massa fermentante negli appositi recipienti alternando degli strati di radici e vinaccia. La parte superiore della massa, a contatto con l'esterno, deve essere costituita da vinaccia al fine di creare un cappello che assicuri la completa immersione anche dello strato più superficiale di radici che altrimenti potrebbero essere soggette ad ossidazioni. A caricamento completato si procede all'aggiunta di acqua pura oppure acqua ed aceto od anche acqua, aceto e sale. L'aceto è aggiunto in un ammontare variabile fra l'8 e il 20% in volume, mentre il sale non eccede il 4% in peso della soluzione.
Infine, sulla massa così preparata, si procede all'applicazione di pesi che devono assicurare l'immersione del materiale fermentante durante tutto l'arco del processo.
In alcune zone montane le rape possono essere coperte dai residui della trasformazione della frutta (in particolare pere e mele da “most”).
Nel corso della fermentazione la temperatura della massa fermentante è mantenuta sotto controllo al fine da assicurare una temperatura non inferiore a 15°C e non superiore a 25°C. La durata del processo non deve essere inferiore a 30 giorni. Si considera concluso il processo di fermentazione quando anche le parti interne delle radici più grosse hanno assunto il caratteristico colore roseo.
Per realizzare la brovada le rape vengono immerse in macerazione e lasciate fermentare nella vinaccia acidificata, poi grattugiate a fettucce e confezionate. 
Le sue caratteristiche sono di essere consistente e croccante, dal colore rosa o rosato, a seconda della vinaccia utilizzata e proveniente esclusivamente da uve rosse del Friuli Venezia Giulia oltre all'aroma pungente, tipico appunto della vinaccia.
Le radici sono lavate e selezionate. Il materiale giudicato idoneo è sbucciato e tagliato in fettuccine. Il prodotto così preparato è pronto per il confezionamento in contenitori di varia foggia (sacchetti, vaschette, ecc.) fabbricati in materiali adatti per gli alimenti. Al momento del confezionamento può essere aggiunto o meno del liquido di governo che spesso deriva dal naturale rilascio dell'acqua presente nei tessuti delle radici. Il prelievo e la lavorazione delle radici avviene immediatamente prima del confezionamento al fine di evitare imbrunimenti causati da ossidazione dei tessuti della radice che peraltro non pregiudicano né la qualità organolettica né lo stato sanitario del prodotto.
La brovada è un prodotto di consumo stagionale che si commercializza fra ottobre e aprile. Il prodotto una volta confezionato va preferibilmente consumato entro 30 giorni. La migliore conservabilità si ottiene mantenendo il prodotto a temperature di 8-10°C e lontano da fonti luminose.

4 CONTORNI (2^ Edizione)

In queste 136 pagine ho raccolto oltre 90 ricette di contorni pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Contorni è una parola ingiusta, riduttiva, come se si trattasse di una ricetta secondaria che trova la sua giustificazione nell'essere abbinata a qualcosa di più importante. Invece, specialmente oggi che optiamo per una cucina più leggera, i contorni assurgono alla dignità di piatti a tutto tondo. Gustateli anche da soli, alla stregua di piatti unici, per uno spuntino sfizioso. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.




ARROSTO DI LONZA DI MAIALE

300 g di lonza di maiale

1 cipolla
2 carote
1 gambo di sedano
1 foglia di alloro
1 rametto di rosmarino
2 patate
1 spicchio d'aglio
salvia
olio
sale
pepe
Rosolate la carne nell'olio da tutti i lati, aggiungete la verdura tagliata a pezzettoni, l'aglio, l'alloro e cuocete per 5 minuti girando ogni tanto. Coprite di acqua o brodo la carne, aggiustate di sale, pepe e lasciatela cuocere per circa 2 ore a fuoco basso girandola qualche volta. Trascorso il tempo , tirate fuori la carne e lasciatela raffreddare, quindi tagliatela a fettine dello spessore che preferite. Infine frullate la verdura creando una salsina che si accompagnerà con le fettine.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

BRANCALEONE FOX TERRIER
 

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

RIBOLLITA

1 cavolo nero
1/2 cavolo verza
patate
2 carote
1 cipolla
10 pomodorini
2 zucchine
1 costa di sedano più le foglie
400 grammi di fagioli cannellini
1 barattolo di passata di pomodoro
olio extravergine d’oliva
pane toscano raffermo
Mettete a bagno i fagioli per una notte e poi fateli cuocere in una pentola di terra cotta. In una grande padella fate soffriggere la cipolla tagliata a rondelle con l’olio, aggiungete la carota tagliata a dadini e il sedano a tocchetti, poi lasciate imbiondire. Dopo 5 minuti mettete i pomodorini tagliati a spicchi e fateli cuocere per una decina di minuti a fuoco vivace e con il coperchio. Diminuite la fiamma e aggiungete le patate tagliate a dadini. Dopo circa dieci minuti aggiungete il cavolo verza e il cavolo nero spezzettati. Per ammorbidire il tutto potete usare l’acqua di cottura che state utilizzando per i fagioli. Ora è il momento di mettere metà dei fagioli nella padella e, dopo un po’, anche le zucchine a pezzetti. Con l’altra metà dei fagioli fate un purè e aggiungeteci la passata di pomodoro. Lasciate che il composto si asciughi un po’ e, alla fine, unitelo al composto di verdure che avete cotto in padella. A parte tagliate il pane raffermo a pezzettoni e fatelo arrostire in forno. Prendete un tegame di terra cotta e disponete i dadini croccanti sul fondo. Versateci sopra la verdura con il brodo e poi mettete un altro strato di crostini. Aggiungete ancora verdura e brodo e condite con un filo d’olio. Servite la ribollita molto calda.
La Ribollita è un piatto che deriva dalla tipica zuppa di pane raffermo e verdure che si prepara tradizionalmente in alcune zone della Toscana, in particolare nella Piana di Pisa, nella zona di Firenze e Arezzo. È un tipico piatto "povero" di origine contadina, il cui nome deriva dal fatto che un tempo le contadine ne cucinavano una gran quantità (soprattutto il venerdì, essendo piatto magro) e quindi veniva "ribollito" in padella nei giorni successivi, da qui che prende il nome di ribollita, perché la vera zuppa si riscalda due volte, altrimenti sarebbe una banalissima zuppa di pane e verdure (da non confondersi dunque con la minestra di pane). Come tutte le altre minestre di verdura anche la ribollita diventa sempre più gustosa ogni volta che viene "ribollita" sul fuoco. Gli ingredienti fondamentali sono il cavolo nero e i fagioli (borlotti, toscanelli o cannellini). La ribollita è un piatto invernale di aspetto semisolido. Per rendere migliore la zuppa è necessario che il cavolo nero abbia "preso il ghiaccio", che sia passato cioè da una o più gelate invernali che ne ammorbidiscano le foglie. La cosa migliore è "ribollire" la zuppa nel forno a legna comunque in un tegame con un buon fondo spesso per evitare che si attacchi e si bruci al fondo. Si usa aggiungere alla "ribollita" un filo d'olio extravergine e affettarci una cipollina fresca. Nella cucina toscana vi era anche una zuppa di pane estiva, oggi quasi irrealizzata, nella quale il cavolo nero era sostituito dalle patate, mentre l'aspetto finale, decisamente più liquido, la rendeva più simile ad un minestrone. Le prime tracce di questa preparazione risalgono al 1910 nel libro L'arte cucinaria in Italia di Alberto Cougnet.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)
 
In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
 

domenica 11 giugno 2023

MACCHERONI CON I BROCCOLI ARRIMINATI

320 gr. di maccheroni (consiglio le "caserecce" che prendono bene il condimento);
2 cucchiai di uva passolina;
2 cucchiai di pinoli;
3 acciughe sotto sale
1 cipolla piccola
1 bustina di zafferano
1 piccolo cavolfiore bianco o un bel broccoletto verde di media grandezza
olio evo
sale,
1 peperoncino fresco
formaggio pecorino di media stagionatura
Lessare l'ortaggio diviso in cimette e metterlo a scolare un momento a parte, salvando l'acqua di cottura dove poi sarà messa a cuocere la pasta. In una casseruola capace, soffriggere a color biondo le cipolle, aggiungere, facendole disfare, le acciughe ben pulite, lo zafferano disciolto in un po' d'acqua, l'uvetta rinvenuta e strizzata, i pinoli e il peperoncino possibilmente fresco a pezzetti. In questa base che continuerà a cuocere su fuoco insensibile, si faranno insaporire le cimette di broccolo, in attesa di ricevere la pasta che nel frattempo si sarà cotta, al dente, nell'acqua della verdura precedentemente lessata. D'obbligo condire il singolo piatto con pecorino di media stagionatura, possibilmente a scaglie.
Chi non l'ha mai mangiata, sappia che c'è dentro l'anima della Sicilia: sapori forti (acciuga, pecorino) stemperati nella sapiente dolcezza della cipolla, dell'uva passa, dei pinoli e dello zafferano. Come forse tutti sanno, in Sicilia col termine "broccoli" si intendono i cavolfiori. E con l'uso di tale verdura va intesa la ricetta. Posso tuttavia assicurare che l'effetto finale è ugualmente degno se viene utilizzato il broccoletto verde, dall'odore meno penetrante e dal colore smagliante che accostato al rosso del peperoncino spezzettato, al giallo dello zafferano e al bianco del pecorino grattugiato a scagliette, a completamento del piatto, diventa una festa anche per gli occhi. Oltre che per il palato, ovviamente.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
 

 

BOGA AL FORNO

4 o 5 boghe di medie dimensioni
il succo di 2 limoni
1\2 bicchiere di olio extravergine d'oliva
sale
un mazzetto di prezzemolo fresco
2 spicchi di aglio
Dopo aver ben pulito e lavato i pesci, li disporrete in una pirofila da forno con un fondo di olio e profumate con un generoso trito di prezzemolo fresco
Irrorate col succo di due limoni e aromatizzate con rondelle di aglio
Ponete in forno preriscaldato e cuocete per circa un quarto d'ora. Servite caldo in tavola

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.


INSALATA DI PATATE

Erba cipollina tritata 2 cucchiai
Patate 800 gr
Pepe bianco a mulinello
Prezzemolo tritato, 1 cucchiaio
Sale q.b.
Senape delicata, 1 cucchiaino
Yogurt bianco, 125 gr
Maionese 2 cucchiai
Salsa Aioli
Lessate le patate con la buccia in acqua salata (ci vorranno circa 30 minuti, anche se il tempo varierà a seconda della dimensione delle patate). Quindi scolatele e lasciatele raffreddare. Nel frattempo preparate il dressing mischiando lo yogurt con la senape, la maionese, l’erba cipollina e il prezzemolo tritati. In ultimo salate e pepate a piacere. Quando le patate si saranno raffreddate, pelatele, tagliatele a dadi piuttosto grossi e ponetele in una ciotola.
Condite le patate bollite con questa gustosa salsina, mescolandole delicatamente per non romperle. Ponete l’insalata di patate in frigorifero per almeno mezz'ora prima di servirla, di questo modo le patate si insaporiranno.

4 CONTORNI (2^ Edizione)

Contorni. In queste 136 pagine ho raccolto oltre 90 ricette di contorni pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Contorni è una parola ingiusta, riduttiva, come se si trattasse di una ricetta secondaria che trova la sua giustificazione nell'essere abbinata a qualcosa di più importante. Invece, specialmente oggi che optiamo per una cucina più leggera, i contorni assurgono alla dignità di piatti a tutto tondo. Gustateli anche da soli, alla stregua di piatti unici, per uno spuntino sfizioso. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.


CREMA CARSOLINA

crema carsolina
500 ml di latte intero (meglio se crudo)
150gr di zucchero
4 rossi d'uovo
75gr di farina
25gr di burro
La scorza grattata di un limone naturale
Lasciare il burro a temperatura ambiente che si ammorbidisca, poi separare i rossi dai bianchi che non servono, frullare i rossi con lo zucchero fino che il composto non sarà omogeneo, poi aggiungere la farina, il latte e la scorza di limone. A questo punto mettere il tutto sul fuoco in un tegame alto e mescolando sempre con un cucchiaio di legno facciamo andare x 15 minuti. A metà cottura aggiungere il burro, mescolando sempre. Una volta pronta, la crema viene spalmata nella pasta sfoglia.

5 DESSERT (2^ Edizione)


In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.

 

sabato 10 giugno 2023

CUDDUREDDI

cuddureddi
Farina 00 1 kg (più qualche altro pugno per la spianatoia)
Lievito di birra mezzo cubetto
Sale 15 gr
Zucchero 1 cucchiaino
Acqua tiepida 450 ml
Patate lesse 300/400 gr
Olio di semi per friggere 1,5 lt
Per prima cosa bisogna avere già pronte le patate lesse, raffreddate e già passate allo schiaccia verdura. In una terrina o su una spianatoia mettiamo la farina e al centro aggiungiamo il lievito sciolto in poca acqua tiepida, lo zucchero e il sale e impastiamo il tutto aggiungendo, un po’ alla volta, la restante acqua, fino a formare un panetto morbido. Facciamo una croce all’impasto e riponiamolo in una capiente terrina infarinata; dopo circa due ore dovrebbe aver raddoppiato il suo volume. A questo punto, con le mani infarinate (l’impasto risulterà piuttosto appiccicoso), formiamo dei panetti rotondi del peso di circa 100/150 gr. Lasciamo lievitare ancora un’ora.
Quando tutto è pronto, mettiamo a scaldare l’olio in una pentola capiente, prendiamo le palline di impasto lievitato, facciamo un buco al centro e mettiamole a cuocere in olio bollente. Se l’olio è ben caldo non ci vorrà molto per la cottura; le ciambelline si gonfieranno subito e, una volta raggiunta la giusta doratura da entrambi i lati, le toglieremo dall’olio, adagiandole su su carta assorbente per far assorbire l’eccesso di olio. Con questo impasto si possono fare anche i panzerotti calabresi, vi consiglio di cuocere prima le ciambelline e poi passare alla cottura dei panzerotti. Se amate la versione dolce delle ciambelline tuffatele, ancora calde, nello zucchero semolato.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.




BAKED POTATO

La baked potato, o jacket potato, specialità culinaria anglosassone, è una grande patata farcita. Essa può essere cotta nel forno a legna, nel microonde o grigliata sul barbecue. La farcitura varia a seconda del luogo.
Varianti locali
Regno Unito
Sulle strade del Regno Unito la jacket potato è stata uno dei cibi più venduti. Si stima che nella Londra di inizio Novecento si vendessero 10 tonnellate di jacket potato ogni giorno.
La patata viene cotta con la buccia, quindi farcita con fagioli, formaggio a scaglie e maionese. Il tonno, il pollo e il bacon sono farciture alternative della jacket potato, ma meno usate.
L'alimento è da poco tornato per le strade d'oltremanica come alternativa salutare ai fast food. Nel 1974 è infatti nata a Edimburgo la prima catena di jacket potato.
Scozia
In Scozia si consuma la jacket potato con la farcitura più curiosa: l'haggis. Si tratta di un insaccato di cuore, polmone e fegato di ovino, macinati insieme a cipolla, farina d'avena, grasso di rognone, sale, spezie e brodo, quindi cotti nello stomaco della pecora per circa tre ore. Questa varietà di jacket potato viene accompagnata da una salsa a base di whisky.
Stati Uniti
Negli "States" la patata viene farcita con burro ed erba cipollina. Le cucine americane servono la jacket potato come contorno in accompagnamento ad un piatto di carne
Texas
Le jacket potato del Texas sono famose per le grandi dimensioni: possono infatti raggiungere il 20 centimetri di lunghezza. Il principale ingrediente di farcitura è, senza dubbio, la carne affumicata o grigliata, spesso accompagnata da un contorno di broccoli.
Svezia
Sebbene non faccia parte della tradizione culinaria della Fennoscandia, la jacket potato è apprezzata e consumata anche in Svezia, dove la si farcisce con un mix di frutti di mare conosciuto come Skagenröra.

4 CONTORNI (2^ Edizione)

Contorni. In queste 136 pagine ho raccolto oltre 90 ricette di contorni pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Contorni è una parola ingiusta, riduttiva, come se si trattasse di una ricetta secondaria che trova la sua giustificazione nell'essere abbinata a qualcosa di più importante. Invece, specialmente oggi che optiamo per una cucina più leggera, i contorni assurgono alla dignità di piatti a tutto tondo. Gustateli anche da soli, alla stregua di piatti unici, per uno spuntino sfizioso. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).
 

 


BOLLITO CON FAGIOLI

secondo di carne
300-350 g di bollito
2 coste di sedano (quelle più interne)
2 cipollotti
1 carota lessata
200-250 g di fagioli o ceci lessati
1 cucchiaio di bagnetto rosso (in mancanza ketchup)
1/2 cucchiaio di conserva casalinga di pomodoro
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
olio extravergine di oliva
aceto di vino rosso
sale, pepe di mulinello
Tagliate il bollito a cubetti oppure prima a fette spesse 4-5 mm. e poi a striscioline non troppo lunghe, dopodiché mettetelo in un’insalatiera e mescolatelo con 5-6 cucchiai di brodo di cottura per mantenerlo morbido. Intanto tagliate i cipollotti a rondelle sottili poi metteteli in un colino e immergeteli per meno di un minuto in acqua in ebollizione acidulata con il 10% circa di aceto. Se avete un forno a vapore, scottateli al vapore per 2-3 minuti. In questo modo risulteranno più digeribili. Uniteli al bollito. Tagliate la carota a cubetti e il sedano a rondelle sottili e aggiungeteli al bollito. Unite pure i fagioli o i ceci, il prezzemolo, il bagnetto rosso e la conserva. Condite con sale, pepe, olio e aceto e mescolate. Lasciate riposare per almeno un paio d’ore prima di servire. Si conserva per 3-4 giorni.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.


FRITTATA DI SCAMMARO

8 olive nere,
180 g di spaghetti,
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva,
aglio,
8 olive verdi,
1 cucchiaio di capperi,
basilico,
3 acciughe sottolio
In una pentola con abbondante acqua salata cuocete gli spaghetti che dovranno risultare quasi crudi. Fate soffriggere mezzo spicchio di aglio, l’olio, le olive, i capperi, le acciughe e il basilico trito. Mescolate e condite gli spaghetti. In una padella mettete gli spaghetti, fate dorare muovendo spesso, girate dall’altra parte e servite.
La frittata di scammaro è un piatto povero della cucina campana, consistente in pasta semi-cotta in acqua bollente e successivamente fritta in padella con olio insaporito con olive, uvetta, pinoli, erbe e pesce conservato (acciughe).
La definizione deriva dai "giorni di scammaro" che nel Regno delle Due Sicilie identificavano i giorni della quaresima e tutti gli altri giorni dell'anno nei quali, per precetto religioso, era obbligatorio mangiare di magro.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.