martedì 23 maggio 2023

CAPPELLETTI ALL'USO DI ROMAGNA

https://youtu.be/9PHSg5tyojM


Ricotta, oppure metà ricotta e metà cacio raviggiolo, grammi 180.
Mezzo petto di cappone cotto nel burro, condito con sale e pepe, e tritato fine fine colla lunetta.
Parmigiano grattato, grammi 30.
Uova, uno intero e un rosso.
Odore di noce moscata, poche spezie, scorza di limone a chi piace.
Un pizzico di sale.

Assaggiate il composto per poterlo al caso correggere, perché gl'ingredienti non corrispondono sempre a un modo. Mancando il petto di cappone, supplite con grammi 100 di magro di maiale nella lombata, cotto e condizionato nella stessa maniera. Se la ricotta o il raviggiolo fossero troppo morbidi, lasciate addietro la chiara d'uovo oppure aggiungete un altro rosso se il composto riuscisse troppo sodo. Per chiuderlo fate una sfoglia piuttosto tenera di farina spenta con sole uova servendovi anche di qualche chiara rimasta, e tagliatela con un disco rotondo. Ponete il composto in mezzo ai dischi e piegateli in due formando così una mezza luna; poi prendete le due estremità della medesima, riunitele insieme ed avrete il cappelletto compito. Se la sfoglia vi si risecca fra mano, bagnate, con un dito intinto nell'acqua, gli orli dei dischi. Questa minestra per rendersi più grata al gusto richiede il brodo di cappone.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

lunedì 22 maggio 2023

TROTA IN CARPIONE



4 trote di media grandezza
7-8 foglie di salvia
1 bella cipolla
2 piccole carote
2 coste di sedano
4 spicchi d'aglio
1 rametto di timo
4 dl di aceto di vino bianco
3 dl di vino bianco secco
1 dl di acqua
4 cucchiai di farina
olio extravergine di oliva
sale grosso
pepe in grani
Eviscerate le trote, lavatele, asciugatele e sfilettatele togliendo eventuali spine con una pinzetta. In una larga padella fate scaldare circa un bicchiere di olio e fatevi friggere velocemente i filetti delle trote infarinate; salatele leggermente quindi estraetele con una schiumarola e disponetele in una terrina di coccio, di vetro o di acciaio inossidabile. Tagliate le cipolle a rondelle sottili, le carote a bastoncini ed il sedano a pezzetti dopodiché fate appassire il tutto in pochissimo olio insieme all'aglio e alla salvia. Versate ora l'aceto, il vino e l'acqua, salate, aggiungete alcuni grani di pepe e fate bollire per 4-5 minuti. Versate la marinata bollente sulle trote, mettete il coperchio e lasciate riposare per almeno una decina di ore prima di servire.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.



PASTA ALL'AMATRICIANA

https://youtu.be/liSNe0r7SCs


amatriciana
250 gr guanciale di Amatrice, (da non usare la pancetta è ricavata dalla pancia del maiale troppo salata, ne altera il sapore). Il guanciale è ricavato dal muso del maiale quindi è un grasso più nobile con il sapore più delicato e profumato è l'ingrediente indispensabile per la preparazione della matriciana, senza di esso, non è sugo all’amatriciana.
500 gr di pomodoro fresco quello casalino rosso e ben maturo in alternativa scatola di pelati.
150 gr di pecorino di Amatrice, il sapore molto delicato, non salato e leggermente piccantino, ( evitare quello romano, al palato risulta forte e salato, ne altera il sapore ).
1 cucchiaio di strutto, all'epoca si usava lo strutto con il suo sapore dolce e delicato, e serviva anche come lubrificante per le padelle in ferro, ( da non usare l'olio, con la sua acidità ne altera il sapore). 
1 peperoncino rosso non troppo piccante.Tagliate le fette di guanciale di Amatrice a striscioline lunghe, uniformi e dello stesso spessore. (evitare di tagliare il guanciale a dadini, si rischia di rendere il magro, alla fine dello struggimento, duro).
Pelate i pomodori casalini scottandoli preventivamente in acqua bollente, spellateli togliendo la parte centrale ed i semi, mettete in una ciotola i pomodori a pezzi insieme al loro succo. Grattugiate il pecorino di Amatrice, ribadisco di non usare quello romano ha un gusto forte e salato. Versate un cucchiaio di strutto nella padella in ferro in modo da ricoprirne completamente il fondo, e fatelo scaldare a fuoco vivo. Versate il peperoncino e le striscioline di guanciale girandole immediatamente con un mestolo di legno. ( usare rigorosamente padella in ferro per non alterare il sapore del sugo ) Abbassate il fuoco e fate rosolare il guanciale per un paio di minuti, finche non abbia raggiunto la giusta coloritura giallo dorato. ( Attenzione, qui bisogna cogliere il momento determinante che potrebbe essere quello che potrà segnare la fine dell' abbrustolimento o l'inizio di una possibile bruciatura del guanciale. Quindi attenzione, saper cogliere questo momento e' uno dei segreti della matriciana, che non si insegna ma che si acquisisce con l'esperienza antica dei pastori matriciani. Se si perde il momento magico, la matriciana e' compromessa, avremmo un guanciale lesso oppure un guanciale bruciato ) Fermate la rosolatura versando il pomodoro già preparato nella padella in ferro. Fate cuocere il sugo per circa 10 minuti, girandolo di tanto in tanto, finche non raggiunga il giusto grado di densità e fluidità. A cottura ultimata togliete il peperoncino e intanto scolate gli spaghetti al dente messi a cuocere in precedenza. Versate gli spaghetti nella padella in ferro e saltateli, aggiungendo, un pò alla volta il pecorino grattugiato. Versate gli spaghetti alla matriciana in un piatto, aggiungendo in superficie un pizzico di pecorino e serviteli caldi. L'amatriciana o matriciana (in romanesco) è un condimento per la pasta che ha preso il nome da Amatrice, cittadina in provincia di Rieti, fino al 1927 in Abruzzo. Gli ingredienti principali sono guanciale, formaggio pecorino e pomodoro. È inserita nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali laziali.L'antenata della amatriciana è la gricia (o griscia). Secondo alcuni, il nome deriverebbe da gricio. Così era chiamato nella Roma dell'Ottocento il venditore di pane ed altri commestibili. Un gruppo di questi era immigrato dal Cantone svizzero dei Grigioni, dando origine al termine. Secondo un'altra ipotesi questo nome deriverebbe da un paesino a pochi chilometri da Amatrice, frazione del comune di Accumoli, di nome Grisciano. La griscia era ed è ancora conosciuta come l'amatriciana senza il pomodoro, anche se differisce per alcuni ingredienti.L'invenzione della salsa di pomodoro (e quindi il termine post quem per l'introduzione del pomodoro nella gricia, creando l'Amatriciana) risale alla fine del diciottesimo secolo: la prima testimonianza scritta dell'uso della salsa di pomodoro per condire la pasta si trova nel manuale di cucina L'Apicio Moderno, scritto nel 1790 dal cuoco romano Francesco Leonardi.Nell'Ottocento e sino all'inizio del Novecento la popolarità della pietanza a Roma si accrebbe considerevolmente. Questo avvenne a causa degli stretti contatti - a quel tempo già pluricentenari — tra Roma ed Amatrice. A quei tempi parecchi osti e i trattori della città erano originari di Amatrice, così che il termine "Matriciano" venne a significare "locanda con cucina". L'Amatriciana fu estremamente bene accolta e - anche se nata altrove - venne rapidamente considerata un classico della cucina romana. Il nome della pietanza in Romanesco divenne matriciana a causa dell'aferesi tipica di questo dialetto.L'amatriciana esiste in diverse varianti, dipendenti anche dalla disponibilità di alcuni ingredienti. Mentre ognuno concorda sull'uso di guanciale, il pomodoro non è riportato nel manuale di Gosetti. La cipolla non è usata ad Amatrice, ma è riportata nei manuali classici della cucina romana. Sebbene nelle ricette più vecchie non venga indicato alcun grasso di cottura (o meglio, sia utilizzato il grasso del guanciale), di solito come grasso di cottura viene usato prevalentemente olio d'oliva, ma l'uso dello strutto è anche attestato.L'uso dell'aglio soffritto in olio d'oliva prima di aggiungere il guanciale è anche possibile, mentre come formaggio può essere usato sia il pecorino romano sia quello di Amatrice (proveniente dai Monti Sibillini o dai Monti della Laga). L'uso di pepe nero o peperoncino è anche attestato.È consuetudine condire con l'amatriciana gli spaghetti, i bucatini o i rigatoni.L'amatriciana, adattata alle regole del Casherut, è presente nella cucina giudia-romana. Nella preparazione non si usa il pecorino o altri tipi di formaggi, si utilizza olio d'oliva al posto dello strutto e la carne secca di manzo sostituisce il guanciale di maiale.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

domenica 21 maggio 2023

CEFALO CON ZUCCHINE



cefalo con zucchine
Sei cefali di media grandezza
Mezzo chilo di zucchine
Cento grammi di burro
Prezzemolo
Sale
Pepe
Eliminate le interiora, squamate il pesce, sciacquatelo sotto acqua corrente e asciugatelo. Imburrate una pirofila, preparate un letto di fettine di zucchine, adagiatevi il pesce, salatelo, pepatelo, bagnatelo con il resto del burro fuso e spolverizzate con prezzemolo tritato. Infornate e cuocete per mezz’ora a temperatura media. Servite direttamente con il tegame dove è stato cotto il pesce.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.



BRODO CON CRESPELLE


https://youtu.be/Fa4g1z7Bx8A


Brodo di carne e pollo

Per le crespelle 
2 uova
200 g di amido di riso (o fecola)
4 -5 cucchiai di latte
1 cucchiaio di grana
erba cipollina tritata
sale
Fate un buon brodo di pollo e di carne. Sbattete le uova, aggiungete l'amido di riso, il sale, il latte, il formaggio e l'erba cipollina tagliata finemente. Le crespelle devono essere finissime: imburrate o oliate una padellina per crepes o una normale antiaderente. Versateci un po' di pastella, quanto basta per fare una frittata fine, roteate la pentolina per far distribuire bene il composto. Cuocete da entrambi i lati. Lasciate raffreddare. Arrotolate le frittate e tagliatele a strisce molto sottili (tipo tagliolini).  Prendete le striscioline, mettetele nei piatti e versateci sopra il brodo bollente (solo al momento di servire). Accompagnate con parmigiano reggiano grattugiato.
Il brodo con tagliolini di crespelle è un piatto tipico dell'area tedesca ed austriaca, ma che si trova anche, con alcune varianti, nelle cucine italiana, svizzera, ungherese e francese. Si tratta di un brodo, tipicamente di carne di manzo (ma in Italia anche di pollo) in cui vengono messe come condimento dei tagliolini ricavati da crespelle arrotolate e tagliate finemente. Denominazioni alternative e varianti In Germania viene indicata come Flädlesuppe o Flädlessuppe in Svevia e nel Baden-Württemberg, mentre come Pfannkuchensuppe nel resto del paese (dal tedesco, zuppa di crespelle). In Austria ed in Alto Adige viene più comunemente indicata come Frittatensuppe (dal tedesco, zuppa di frittata).
In Svizzera viene chiamata Flädlesuppe, tranne nell'area di lingua alemanna, dove diviene Flädlisuppe. In Ungheria viene denominata palacsintatésztaleves. In Francia (e spesso nella cucina internazionale) viene indicata come consommé célestine: in questo caso spesso nella crespella sono aggiunte erbe aromatiche.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

sabato 20 maggio 2023

TRIGLIE ALLA LIVORNESE



Sei triglie da duecento grammi l'una
Un quarto di cipolla
Mezzo spicchio d'aglio
Cento grammi di farina
Duecentocinquanta grammi di polpa di pomodoro
Prezzemolo
Lauro
Olio
Sale
Pepe
Servite direttamente con il tegame dove è stato cotto il pesce. Eliminate le interiora, squamate il pesce, sciacquatelo sotto acqua corrente e asciugatelo. Preparate un sughetto con la polpa di pomodoro, stando attenti con non sia troppo denso. Infarinate le triglie e ponetele in un tegame con l’olio, fatele rosolare da un lato poi giratele senza farle rompere e insaporitele con sale e poco pepe, cospargetele con un trito di prezzemolo, cipolla, aglio e lauro. Fate cuocere per qualche minuto poi aggiungete il sugo preparato, fate bollire ancora per qualche attimo e poi servite.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.



venerdì 19 maggio 2023

LASAGNE CON RAGÙ D’AGNELLO

https://youtu.be/_RhKa_M5Xz8

250 grammi lasagne
7 cucchiai olio di oliva extravergine
6 carciofo
150 grammi verdure miste
3 uova
80 grammi pecorino
2 limone
q.b. sale
q.b. pepe
800 grammi agnello polpa
Rosola la carne per preparare le lasagne con ragù di agnello in un tegame con 5 cucchiai di olio e il trito di verdure (carota, sedano e cipolla), sala, pepa, unisci circa 2 bicchieri di acqua tiepida e prosegui la cottura per 20-30 minuti. Pulisci i carciofi, tagliali a fettine e immergile man mano in acqua acidulata con il succo di 1 limone. Sgocciolale e uniscile al ragù, regola di sale e cuoci per 10-15 minuti, aggiungi altra acqua calda se occorre. Sbatti le uova in una terrina con 1 pizzico di sale e pepe, 60 g di pecorino e il succo del limone rimasto. Comincia ad aprire la confezione delle lasagne. Sbollenta le lasagne per 2 minuti in acqua salata e addiziona con 1 cucchiaio di olio, scolale, passale in acqua fredda e asciugale. Disponile a strati in una pirofila oliata, alterna ogni strato con il ragù e la crema di uova. Sull'ultimo cospargi il pecorino rimasto. Copri la pirofila con un foglio di carta di alluminio e cuoci in forno a 180° per 30 minuti, poi scoprile e cuoci ancora a 220° per 5-10
minuti. Lascia riposare le lasagne con ragù di agnello per alcuni minuti e servi.


2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

giovedì 18 maggio 2023

RAVIOLI DI PITELLI ALLE PATATE ROSSE

https://youtu.be/0d_uNTlVNnE

Ravioli dalla caratteristica forma quadrata, noti per la particolarità del ripieno preparato con le patate rosse. Sono solitamente conditi con sugo di funghi.
La ricetta è tipica della località di Pitelli, frazione del Comune della Spezia. Tradizionalmente il piatto di ravioli, legato all'idea di ricchezza, veniva preparato soltanto in occasione della feste. Oggi la Cooperativa MA.RIS mantiene attiva la produzione delle patate di qualità rossa, favorendo il mantenimento della tradizionale ricetta ad esse legata. La patata, originaria dell'America Latina e introdotta in Europa nei primi decenni del 1500, cominciò ad essere selezionata intorno al 1800 e la varietà rossa apparve la più adatta al territorio locale nelle colline del Levante spezzino. Nei successivi decenni la selezione andò persa e dal dopoguerra, si cominciò a utilizzare una varietà di patata di origine olandese che, per le sue caratteristiche, si adattò perfettamente alla zona.



18 PAT LIGURI (2^ Edizione)
 
In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

mercoledì 17 maggio 2023

Tinca in umido



1 tinca da 1,5 kg,
1/2 bicchiere vino rosso,
farina,
2 cucchiai polpa di pomodoro o pelati,
olio,
sale,
pepe.
Tagliate la tinca a grossi tranci, infarinateli e poi fateli rosolare in olio scaldato per cinque minuti abbondanti. Aggiungete il vino rosso e lasciatelo consumare, quindi unite due cucchiaiate di polpa di pomodoro, o di pelati passati, e regolate di sale e pepe. Cuocete per circa 30 minuti.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.





CAVOLO LAVAGNINO IN BRODO DI PESCE

https://youtu.be/keKXBehdGjU


riso, g 300;
due cavoli
burro,
prezzemolo;
sedano;
una cipolla;
brodo di pesce;
formaggio parmigiano;
sale q.b.

Preparare un soffritto al burro di prezzemolo, sedano e cipolla tritati finemente. Aggiungere il cavolo tagliato a pezzi e lasciare cuocere per circa venti minuti; aggiungere il brodo del pesce nella quantità desiderata e lasciar bollire per circa un'ora. Aggiungere quindi il riso e, a cottura ultimata, abbondante formaggio in grana (parmigiano).



18 PAT LIGURI (2^ Edizione)

 

In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

martedì 16 maggio 2023

POLENTA BIANCA

https://youtu.be/YUPC-tb968U

polenta bianca

1 kg di patate,
300 g di farina bianca,
1 bicchiere e 1/2 di olio,
1/2 latte,
1/2 litro di panna,
3 fette di funghi secchi,
porri,
pepe,
sale.
Mettere le patate con un po' d'olio di oliva in una pentola profonda con poca acqua; aggiungere la farina di grano e un pizzico di sale. Fare cuocere tutto con poco fuoco per un'ora, rimescolando sempre. Aggiungere un bicchiere d'olio. Rovesciare la polenta su un vassoio, livellarla con un piatto e tagliarla a fette con un filo da cucire un po' spesso. Nel frattempo preparare il sugo: tagliare i porri a rondelle, farli cuocere in un tegame con poca acqua, aggiungere olio, far cuocere più o meno un'ora e aggiungere la panna, il latte, i funghi secchi. Salare e pepare. Condire la polenta con il sugo bollente. Esiste una versione molto simile dello stesso piatto in val di Vara dove però la polenta si prepara con la farina di granturco che si fa cuocere direttamente con i porri già bolliti e si condisce con un composto di ricotta e panna. La polenta va tenuta abbastanza liquida come si fa solitamente in Liguria a differenza della Lombardia.
La polenta bianca, piatto antichissimo è così chiamata perché fatta con farina di grano e non di mais. È nota in zona come piatto dei poveri per la compresenza di elementi semplici ma sostanziosi, capaci di soddisfare anche l'appetito più vorace di chi lavora nei campi o in montagna, resa delicata nel sapore dal sugo dei porri. Polenta bianca perché elaborata con la farina più nobile di grano, si accompagna ad un condimento a base di panna, porri e funghi porcini.



18 PAT LIGURI (2^ Edizione)

 

In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

lunedì 15 maggio 2023

ORKNEY BREWERIES

https://youtu.be/T31APSFDXHs

Sinclair Breweries è un produttore di birra, proprietario dei birrifici scozzesi Orkney Brewery e Atlas Brewery. La sede della compagnia è situata a Cawdor, mentre gli impianti di produzione sono quelli dell'Orkney Brewery a Quoyloo, nelle isole Orcadi.
L'Orkney Brewery (in inglese birrificio orcade) fu fondato nel 1988 da Roger White nell'edificio della vecchia scuola di Sandwick, nelle isole Orcadi. Atlas Brewery fu fondato invece nel febbraio 2002 da Neill Cotton, in seguito i due birrifici si unirono nel giugno 2004 sotto il nome di Highland & Islands Breweries, nonostante ciò le due produzioni di birra rimasero separate e indipendenti. Nel maggio 2006 la compagnia dichiarò fallimento, e venne sostituita dal marchio Sinclair Breweries. Agli inizi del 2010 l'Atlas Brewery chiuse i battenti e la produzione venne spostata nel birrificio sulle Orcadi.
Nel 2008 la birra Skull Splitter prodotta da Orkney Brewery fu al centro di una controversia riguardo al proprio nome. Il Portman Group, ovvero il gruppo di controllo per le bevande alcoliche, aprì un'indagine sulla birra sostenendo che il suo nome risultava troppo aggressivo, (skull splitter letteralmente significa "spacca cranio"), che avrebbe potuto portare ad un'interdizione della vendita della birra nel territorio britannico. Sinclair breweries lanciò una campagna in difesa della birra che ricevette una grande risposta. Gli argomenti in difesa furono il fatto che la birra era famosa e venduta a livello internazionale, con una storia ventennale costellata di premi, come il riconoscimento del CAMRA per la birra britannica campionessa suprema dell'inverno 2001. Inoltre venne spiegato che l'origine del nome deriva dalla figura storica di Thorfinn Hausakljuv, settimo conte vichingo delle isole Orcadi intorno all'anno 950, che veniva soprannominato appunto Skullsplitter. In seguito a questa campagna il Portman Group decise il 23 dicembre 2008 di non portare avanti l'accusa contro la birra.
Birre
Orkney Brewery:
Dark Island Reserve
Orkney Brewery: Raven Ale e Northern Light

20 BIRRA (2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


domenica 14 maggio 2023

STELLA ARTOIS

https://youtu.be/Gc54x3bR1ng

La Stella Artois è una birra chiara (valore alcolico 5,2%) prodotta a Lovanio, in Belgio, dall'azienda InBev. Si tratta di una birra destinata principalmente all'esportazione. È molto diffusa soprattutto in Gran Bretagna. In Belgio, lo slogan della Stella Artois è Mijn thuis is waar mijn Stella staat e in francese Chez moi, c'est près de ma Stella (La mia casa è dov'è la mia Stella). La scritta sul logo della birra stessa (Anno 1366) si riferisce alla più antica birreria della città, esistente dal 1366 con il nome Den Hoorn (ovvero "il corno"), come riportano anche alcuni documenti relativi alle birrerie di Lovanio. Il nome Artois fu però dato alla birreria solo nel 1708, quando Sebastian Artois (dopo aver acquistato la birreria Den Hoorn nel 1706) ricevette il titolo di mastro birraio, e il nome Stella fu aggiunto solo nel 1926, in seguito alla vendita della prima birra stagionale.La Stella ha avuto a lungo rapporti con il mondo del cinema. Dal 1994 (nel Regno Unito), questa birra ha organizzato una grande quantità di eventi come ad esempio la sponsorizzazione dei film e del sito Internet dell'Inglese Channel 4. La Stella Artois è stata uno degli sponsor principali dei festival di cinema di Cannes e Sundance.

20 BIRRA (2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.



sabato 13 maggio 2023

OŽUJSKO


La birra Ožujsko (in croato Ožujsko pivo) è una birra croata, che viene prodotta dalla Zagrebačka pivovara ("Birrificio di Zagabria") dal 1892.
Viene chiamata colloquialmente "Žuja" (Gjuja) e il suo nome non è che la tradizione croata del termine marzen. La Ožujsko è una delle birre più diffuse e popolari del Paese insieme alla Karlovačko e quindi probabilmente la marzen con la maggior quota di mercato nel proprio paese al mondo.

20 BIRRA (2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.