venerdì 10 febbraio 2023

CARCERATO PISTOIESE


Il carcerato è un piatto della cucina tradizionale pistoiese. Si tratta di una pappa ottenuta facendo cuocere del pane raffermo unito al brodo di cottura delle interiora del vitello, a cui, a piacere delle persone, si può aggiungere, una volta nel piatto, formaggio grattato e pepe. Le interiora cotte vengono spesso servite come secondo con il nome di rigaglia. In alcuni casi insieme al pane vengono unite alcune verdure, come carote e piselli, e un poco di burro, anche se la ricetta originaria non le prevede. In effetti il piatto nacque nel carcere di Santa Caterina in Brana di Pistoia, che si trova tuttora accanto a quelli che un tempo erano i macelli comunali, quando detenuti e secondini si facevano dare gli scarti della macellazione per realizzare così un pasto più energetico del semplice pane e acqua.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). 
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.


U BUGLIABASCIU

U bugliabasciu, in ligure intemelio, è una zuppa di pesce stufata tradizionale che in Provenza chiamano bouillabaisse. Il termine deriva dall'occitano bolhabaissa, una parola composta dai due verbi bolhir (bollire) e abaissar (cuocere a fuoco lento). Le origini del piatto vengono fatte risalire ai Focesi, primi fondatori greci della città di Marsiglia nel 600 a.C., che usavano preparare la Kakavia, una zuppa di pesce fatta col pescato che i pescatori non riuscivano a vendere. Della serie non si butta via niente. La ricetta base comprende l’uso di almeno quattro pesci: scorfano (in francese rascasse), triglia (rouget), grongo (congre) e gallinella (in francese grondin), ma è uso aggiungere anche dentice, rombo, bottatrice, cefalo, nasello, nonché invertebrati come ricci, cozze, limoni di mare e granchi. Nelle versioni più lussuose ed elaborate viene aggiunto anche il polpo e addirittura l’aragosta. Viene servita con la Rouille, una salsa d’accompagnamento fatta con pangrattato, olio d’oliva, zafferano e peperoncino.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
 
 

BACI DI CHERASCO



300 g. di cioccolato fondente al 70 %,

180 g. di nocciole pelate e tostate,
2 cucchiai di zucchero a velo.
Riducete il cioccolato a tocchetti e lasciateli sciogliere dolcemente in una ciotola a bagnomaria insieme allo zucchero a velo, mescolando di continuo con un cucchiaio di legno. Distribuite le nocciole tra 2 fogli di carta da forno e pestatele delicatamente con un batticarne o un mattarello, in modo da ottenere una granella omogenea ma molto grossolana. Unite le nocciole al cioccolato fuso e mescolate con molta cura per amalgamarle bene. Prelevate il composto con un cucchiaio bagnato in acqua calda e fatelo scivolare su un foglio di carta da forno con l’aiuto di un’altro cucchiaio, in modo da formare tanti mucchietti. Lasciate riposare i baci in un luogo fresco e asciutto finchè si saranno rassodati quindi serviteli o riponeteli in una scatola di latta.

I baci di Cherasco sono stati ideati da un pasticciere dell'omonimo paese che tornato da uno stage a Torino, ebbe l'idea di miscelare le nocciole delle Langhe spezzettate con del cioccolato fondente fuso e del burro di cacao. Il risultato fu un cioccolatino dalla forma irregolare che diventò subito simbolo della pasticceria locale.
I baci di Cherasco vengono prodotti con cioccolato fondente della miglior qualità e con sole nocciole tonde gentili delle Langhe. Tutte le cioccolaterie del paese offrono baci della miglior qualità.


5 DESSERT (2^ Edizione)

 

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.

BRANCALEONE FOX TERRIER

 
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

 



PROGRAMMI TV 2: Salumi liguri 2



 18 PAT LIGURI (2^ Edizione)

 

In queste 340 pagine ho raccolto oltre 400 schede di prodotti, metodi di lavorazione, tecniche di cucina e ricette pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO

(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). 

Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. PAT, prodotti agroalimentari tradizionali. E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato con frequenza semestrale l’elenco dei prodotti e delle preparazioni riconosciute come tipiche e da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più ampia biodiversità alimentare del mondo. In questo volume analizzo i PAT liguri.

6 CARNI E SALUMI (2^ Edizione)

Carni e salumi. In queste 270 pagine ho raccolto oltre 150 schede di carni e salumi, modalità di scelta e tecniche per la loro di cucina, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Per cucinare in modo sublime ricette di carne e per servire taglieri di affettati da re, serve conoscere a fondo le materie prime. Spesso si trascura questo particolare, che invece è essenziale per la buona riuscita. Proprio le ricette più semplici, in cui le elaborazioni complesse non possono nascondere nulla, necessitano di ottimi prodotti di base. Non limitiamoci a ciò che ci offrono il nostro macellaio ed il nostro salumiere di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.



giovedì 9 febbraio 2023

PROGRAMMI TV 1: Salumi liguri 1






18 PAT LIGURI (2^ Edizione)
 
In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

6 CARNI E SALUMI (2^ Edizione)

Carni e salumi. In queste 270 pagine ho raccolto oltre 150 schede di carni e salumi, modalità di scelta e tecniche per la loro di cucina, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Per cucinare in modo sublime ricette di carne e per servire taglieri di affettati da re, serve conoscere a fondo le materie prime. Spesso si trascura questo particolare, che invece è essenziale per la buona riuscita. Proprio le ricette più semplici, in cui le elaborazioni complesse non possono nascondere nulla, necessitano di ottimi prodotti di base. Non limitiamoci a ciò che ci offrono il nostro macellaio ed il nostro salumiere di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.



TORTA SACHER




Cioccolato fondente 250 g
Sale fino 1 pizzico
Burro ammorbidito 175 g
Zucchero 260 g
Miele 20 g
Farina 00 180 g
Uova a temperatura ambiente 6
Confettura di albicocche 350 g
Cioccolato fondente 300 g
Panna fresca liquida 250 ml
Sciroppo di glucosio o miele 50 g
Per realizzare la Sacher iniziate a sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria o nel microonde, poi lasciatelo raffreddare, deve arrivare ad una temperatura di circa 32°, verificate la temperatura con un termometro per alimenti, è importante che il cioccolato non sia troppo caldo altrimenti scioglierà il burro nell’impasto. Dividete i tuorli dagli albumi (dovrete ottenere 120 g di tuorli e 240 g di albumi), ponete nella ciotola di una planetaria munita di frusta il burro a pezzetti a temperatura ambiente, unite 110 gr di zucchero semolato e il miele azionate la macchina fino ad ottenere un composto spumoso, poi unite a filo il cioccolato a 32° e i tuorli uno alla volta. Iniziate a montare gli albumi con un pizzico di sale, quando saranno bianchi, incorporate i restanti 150 gr di zucchero poco alla volta, continuate a montare gli albumi a lucido ovvero devono rimanere un po’ cremosi. Aggiungete l’albume all’impasto mescolate delicatamente con una spatola o la frusta dal basso verso l’alto per non smontare le uova. Aggiungete la farina setacciata mescolate sempre delicatamente. Imburrate e foderate con carta da forno una tortiera di 24 cm e versate all’interno l’impasto, livellatelo con una spatola, non sbattete la tortiera altrimenti si smonterà il composto. Cuocete la torta in forno preriscaldato statico a 180° per 50/60 minuti (se ventilato a 160° per 40/50 minuti). A cottura ultimate sfornate la torta e fatela raffreddare su una gratella poi dividetela in 3 dischi, setacciate la confettura in modo che sia liscia e senza grumi e farcite la torta. Spennellate anche tutta la superficie esterna con la confettura lasciatela asciugare per almeno un ‘ora a temperatura ambiente. Intanto occupatevi della ricopertura: scaldate in un pentolino la panna fresca liquida, unite il glucosio e mescolate per scioglierlo, quando il composto sfiorerà il bollore spegnete il fuoco e versatelo sul cioccolato fondente tritato. Mescolate fino ad ottenere una crema senza grumi, lasciate raffreddare la salsa, dovrà raggiungere i 32°, questa temperatura permette di ottenere la giusta densità necessaria a ricoprire la torta. Quando la salsa sarà fredda potrete ricoprire la torta: ponete la base su una gratella e disponete sotto un vassoio per raccogliere la ricopertura, fate colare la glassa al cioccolato iniziate dai lati e poi nel centro, dovrete ricoprire interamente la torta. Per finire realizzate la scritta Sacher versando la glassa avanzata in un conetto di carta da forno o una sac-à-poche con una apertura molto stretta. La vostra sachertorte è pronta per essere gustata.
Approfondimenti
La torta Sacher (ted. Sachertorte) è una torta al cioccolato inventata da Franz Sacher per Klemens von Metternich il 9 luglio 1832 a Vienna, in Austria. L'invenzione della Sachertorte risale al periodo della Restaurazione, quando alle dipendenze dell'allora Ministro degli esteri austriaco Klemens von Metternich vi era il giovane pasticcere Franz Sacher, il quale amava particolarmente il cioccolato. La torta consiste in due strati di pasta di cioccolato leggera con al centro un sottile strato di confettura di albicocche o ciliegie. Il tutto risulta ricoperto di uno strato di glassa di cioccolato fondente. La ricetta originale prevedeva 18 albumi e 14 tuorli. La torta Sacher viene servita a una temperatura di 16-18 gradi, tradizionalmente accompagnata con panna montata non dolce e una tazza di caffè o tè (molti viennesi, infatti, considerano la Sachertorte troppo "secca" per essere mangiata senza). Ci sono due ricette ufficiali. Perciò per due volte è sorta una causa legale tra i negozi viennesi di paste Sacher e Demel per stabilire a chi dei due è permesso vendere la Sachertorte "originale".
Ancor oggi i segreti della torta Sacher sono gelosamente custoditi dalla pasticceria dell'Hotel Sacher di Vienna, che ne produce artigianalmente oltre 270.000 pezzi all'anno. La Sachertorte originale è protetta da un marchio di fabbrica e, ad oggi, non esistono al mondo licenze per la rivendita di questo prodotto. Esistono invece centinaia, forse migliaia di imitazioni. Oltre all'Hotel Sacher di Vienna, la torta Sacher originale si può trovare anche all'Hotel Sacher di Salisburgo, presso le filiali Cafè Sacher di Innsbruck e Graz, presso la zona duty-free dell'aeroporto di Vienna e nell'on-line shop nel sito ufficiale dell'Hotel Sacher. Fuori dall'Austria invece l'unico posto dove la si può trovare è nel Sacher Shop di Bolzano.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

SPAGHETTI AL RAGÙ DI SEPPIE


Ottocento grammi di seppie
Trecentocinquanta grammi di spaghetti
Una cipolla
Due spicchi d'aglio
Un cucchiaio colmo di concentrato di pomodoro
Mezzo cucchiaino di zucchero
Basilico
Olio
Sale

Questo piatto deve essere servito ben caldo. Pulite le seppie, poi tagliatele ad anelli; Ponetele in un tegame di terracotta, salatele leggermente e fate cuocere a fiamma piuttosto viva. Quando l'acqua che si sarà formata sarà tutta consumata versate sulle seppie l'olio, la cipolla tritata e gli spicchi d'aglio interi; fate rosolare molto bene le seppie e appena si vedranno dorate e la cipolla sarà appassita unite il concentrato di pomodoro, tre foglie di basilico e lo zucchero. Mescolate e proseguire la cottura fuoco lento; quando si noterà che la salsa si divide dall'olio unite un po' d'acqua calda, proseguendo la cottura sempre a fuoco basso. Lessate come il solito, gli spaghetti, scolateli e conditeli con il sugo, mescolando con cura; servite le seppie come seconda portata.
2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
 

LASAGNE CON LE NOCI


250 grammi pasta all'uovo per lasagne
250 decilitro latte
250 grammi farina
800 grammi zucchine
150 grammi primosale
12 fiori di zucca
50 grammi gherigli di noce
2 rametti maggiorana
1 rametto timo
1 spicchio aglio
40 grammi ricotta dura grattugiata
q.b. olio extravergine d'oliva
q.b. sale
q.b. pepe
Per la preparazione delle lasagne con noci, primosale e zucchine parti dalle zucchine: lavale e spuntale, poi grattugiale con la grattugia a fori grossi, poi pulisci con un telo umido i fiori di zucca eliminando i pistilli e tritali finemente. Successivamente spela lo spicchio d'aglio, taglialo a metà e togli il germoglio centrale. Nel frattempo scalda 4-5 cucchiai di olio in una padella, aggiungi l'aglio, lasciatelo soffriggere, finché risulterà dorato, poi eliminalo. Successivamente aggiungi le zucchine ed i fiori di zucca, sale e fai cuocere il tutto per 4-5 minuti. A parte trita le noci. Sminuzza i gherigli di noce con le foglie di maggiorana e timo. Tosta in un pentolino 25 g di farina senza condimenti, diluisci con 2,5 dl di latte freddo, sbattendo con una frusta e cuocete la salsa, finché si sarà addensata, aggiungi del sale. Prepara la pasta. Scotta le sfoglie di pasta in acqua bollente salata per pochi secondi e stendile ad asciugare. Cuoci le lasagne: ungi di olio una pirofila di 20x22 cm e stendi sul fondo un cucchiaio di zucchine. Prosegui alternando strati di pasta, besciamella, primosale a fettine, trito di noci ed erbe, ricotta dura e zucchine. Passa in forno già caldo a 180° per 20 minuti. Servi nello stesso recipiente di cottura.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

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mercoledì 8 febbraio 2023

PISAREI E FASO' ALLA PIACENTINA

I pisarei sono ottenuti da un impasto di farina, pane grattugiato e acqua, che viene arrotolato a formare dei lunghi cilindri, i quali a loro volta saranno tagliati a tocchetti delle dimensioni di un fagiolo. I tocchetti, a loro volta, saranno schiacciati col pollice, avvolgendoli leggermente su se stessi, perché assumano la forma caratteristica.
Riconoscimenti
Su proposta della Regione Emilia-Romagna, i pisarei e faso sono stati inseriti dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali come uno dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani tipici della provincia di Piacenza.
I pisarei e faso sono un piatto di pasta tipico della provincia italiana di Piacenza, tra i più conosciuti della cucina piacentina. Si tratta di gnocchetti di farina e pangrattato conditi con un sugo a base di fagioli, lardo, cipolla e pomodoro. Antica ricetta contadina povera ma completa, ancora oggi è molto diffusa tra la gente e nei ristoranti del Piacentino. Il piatto è stato valorizzato e disciplinato con il marchio De.Co. dall'amministrazione comunale di Piacenza. Una tradizione attendibile narra che la ricetta alla base dei pisarei e fasö sia originaria del Medioevo, utilizzata nei conventi del piacentino per sfamare, con ingredienti poveri ma nutrienti, i pellegrini di passaggio sulla Via Francigena verso Roma. Un tempo erano impiegati i fagioli di tipo dolico (Dolichos) anziché i borlotti e la ricetta non prevedeva la passata di pomodoro; questo perché borlotti e pomodori furono introdotti in Europa dalle Americhe, allora ancora sconosciute. L’origine del nome pisarel si fa risalire o al termine dialettale bissa, biscia in dialetto, riferendosi alla biscia di farina da formare e tagliare a tocchetti per ottenere gli gnocchetti. Un'altra ipotesi riguarda il termine spagnolo pisar facendo riferimento al gesto dello schiacciarli col pollice, arrotolandoli leggermente su se stessi, per donargli la forma che li caratterizza.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.


CREMA MALAKOFF

Pan di Spagna, circa 200 gr
Per la crema pasticciera, 
3 rossi d'uovo; 
3 cucchiai di zucchero; 
2 cucchiai di farina; 
latte lt. 0,500
Panna montata lt. 0,500
Maraschino, mezzo bicchiere
Marsala, 1 bicchierino
Per la macedonia di frutta:
1 pera; 1 mela;
2 fette di ananas fresco;
2 banane;
2 pesche;
qualche filetto di cedro e arancia canditi
Una volta preparata la crema pasticciera (zucchero, tuorli e farina ben sbattuti con la frusta a mano, ben sciolti nel latte e successivamente posti al bollore su fuoco molto moderato), fatela completamente raffreddare, mescolandola con cura di tanto in tanto per evitare la formazione della pellicola superficiale. Unite quindi con delicatezza il Marsala e qualche cucchiaiata di panna montata. Provvedete, nell'attesa che la crema si raffreddi, a preparare l'insolita macedonia di frutta, dai colori tenui, unendo qualche cucchiaiata di zucchero e il Maraschino. Veniamo ora alla confezione delle coppe, iniziando con un fondo di crema, un sovrastante sottile strato di Pan di Spagna irrorato di Maraschino, ancora crema, uno strato di frutta, un altro sottile strato di Pan di Spagna irrorato dal succo della macedonia e infine una decorazione a piacere con la panna montata. Nel caso si preferisse la presentazione in un'unica grande coppa, è assai probabile che gli strati sovrapposti delle differenti componenti del dessert aumenteranno di numero, con minor effetto scenico ma forse maggiore soddisfazione dei palati.

Le coppe per lo champagne, scoperte negli ultimi tempi come diversamente utilizzabili rispetto alla loro funzione originaria, evocano l'effervescenza di una Belle époque che ben si sposa a questo raffinato dessert d'altri tempi, tuttavia nato per essere servito in un'unica, grande e immaginiamo preziosa, coppa di cristallo.

5 DESSERT (2^ Edizione)
In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.


 

martedì 7 febbraio 2023

LASAGNE CON VERDURE

250 grammi pasta fresca all'uovo per lasagne
300 grammi champignon
60 grammi parmigiano reggiano
50 grammi farina
2 carote
2 zucchine
2 melanzane
2 pomodori
1 costa di sedano
1 porro
1 spicchio d'aglio
2 mazzetti fiori di zucca
1/2 litro latte scremato
q.b. noce moscata 
sale 
pepe 
timo
Prepara il ragù vegetale. Spunta e taglia a pezzettini la carota e le zucchine, oppure grattugiale; affetta finemente il porro e la costa di sedano; sciacqua rapidamente gli champignon, poi riducili a fettine sottili; spunta e taglia a dadini le melanzane. Scalda una padella antiaderente e cuoci le diverse verdure, una varietà alla volta: salale, coprile e rosolale per 4-5 minuti a fiamma bassa, poi versale in una ciotola ampia. Fai la besciamella. Tosta la farina in una casseruola a fiamma media per qualche istante, mescolando. Versa il latte freddo, tutto in una volta e cuoci per circa 10 minuti mescolando con l a frusta, finché la salsa si addenserà. Regola di sale e pepe e aggiungi 1 pizzico di noce moscata grattugiata. Una volta preparato il ragù procedi con il riempire la terrina con uno strato di pasta e poi prosegui, fino a esaurire gli ingredienti. Intanto, tuffa i pomodori in una pentola con abbondante acqua in ebollizione per qualche istante, spellali, dividili a metà, elimina i semi e taglia la polpa a dadini. Uniscili nella ciotola con le verdure, con le foglioline di timo e lo spicchio d'aglio, spellato e tritato. Cuoci le lasagne. Distribuisci un velo di besciamella sul fondo di una pirofila, foderata con un foglio di carta da forno bagnato e strizzato, fai uno strato di lasagne, aggiungi uno strato di ragù vegetale, spolverizza di parmigiano reggiano grattugiato, poi ripeti gli strati, fino a esaurire gli ingredienti e terminando con il formaggio. Copri con alluminio e cuoci in forno già caldo a 180°C per 30 minuti. Elimina il foglio di alluminio, alza il calore a 220°C e cuoci per altri 10 minuti.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

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RAVIOLI DI PESCE IN SALSA AI PINOLI

300 grammi farina
4 uova
60 grammi grana
50 grammi pinoli
1/2 spicchio aglio
q.b. sale
q.b. pepe
500 grammi bianchetto (pesce azzurro)
2 cucchiai pane grattugiato
2 mazzetti basilico
4 cucchiai olio di oliva extravergine
Per la pasta all'uovo, inizia formando una fontana con la farina e rompendo al centro 3 delle uova previste. Unisci un cucchiaio d'olio ed inizia ad impastare velocemente fino ad ottenere un impasto liscio e sodo, che metterai da parte. Stendi la pasta con un mattarello o l'apposito macchinario dividendola in due sfoglie. Nel frattempo, prepara il ripieno sbattendo l'uovo rimasto in una ciotola, ed aggiungendovi i bianchetti, il pangrattato, metà del grana, ¼ del basilico tagliuzzato e 20 grammi di pinoli tritati. Mescola bene il composto e, se dovesse sembrarti poco consistente, aggiusta il tiro aggiungendo altro pangrattato. Forma adesso su una delle due sfoglie di pasta all'uovo dei piccoli mucchi di ripieno di pesce, copri con la seconda sfoglia e pressa delicatamente con le dita gli spazi “vuoti” tra un mucchietto di ripieno e l'altro. Taglia i tuoi ravioli con un semplice tagliapasta smerlato. Prepara la salsa ai pinoli con la quale guarnirai i tuoi ravioli freschi unendo i ¾ rimasti del basilico, l'aglio, 20gr di pinoli, 1 pizzico di sale e 3 dei cucchiai di olio previsti dalla ricetta. Cuoci i ravioli freschi per 5 minuti in acqua bollente e salata, scolali e raccoglili in una terrina calda. Per concludere la preparazione, condiscili con il pesto ed il grana rimasto, aggiusta di sale e pepe ed aggiungi i restanti pinoli per guarnire (che dovrai prima tostare leggermente in un padellino).


2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute. 



CUBÀITE


per la cialda:
albume di un uovo,
acqua,
mezzo cucchiaio di farina bianca;
per il ripieno 300 g di nocciole,
oppure 300 g tra nocciole, noci, mandorle,
150 g di miele di acacia,
buccia d'arancia,
30 g di zucchero.
Emulsionare gli ingredienti per le cialde. Riempire con questo composto l'apposito attrezzo, versandovene un cucchiaio alla volta, e porle sul fuoco. In questo modo si otterranno delle cialde sottili, che possono essere sostituite con le ostie. Intanto, abbrustolire le nocciole (noci o mandorle) per una decina di minuti in una padella e lasciare raffreddare. Nel frattempo riscaldare il miele con la buccia d'arancia, tritata finemente, e lo zucchero, mescolando continuamente per un quarto d'ora circa; a questo punto aggiungere le nocciole e cuocere per altri 5 minuti. Utilizzare un cucchiaio, preferibilmente di legno, per versare il dolce composto sopra metà delle cialde. Le restanti serviranno da copertura. Noto anche con il nome di ubrin, questo dolce è di probabile origine orientale. È infatti diffuso, in una versione molto simile, nel mondo arabo e nelle zone di influenza araba come la Sicilia dove anche il nome è praticamente identico: qubbayta in arabo, cubbaita in siciliano, cubaita in ligure. Ciò che rende particolare questo dolce, che altro non è che un croccante racchiuso tra due cialde, è la lavorazione che prevede l'utilizzo di attrezzi che localmente chiamano pinze: sono utensili dal manico molto lungo con alla sommità due dischetti piatti, ormai rari in commercio. Sui dischetti un tempo erano incise le iniziali della famiglia in modo da imprimerle sulle facce delle cialde, come avveniva per i corzetti, pasta caratteristica del Levante genovese. Le cubàite sono diffuse nel ponente ligure in particolare a Ventimiglia, Castel Vittorio, Camporosso e Pigna. Nella zona era tradizione prepararle in occasione di determinate ricorrenze religiose e festività. Dolce costituito da due cialde al cui interno si pone un ripieno, variabile da zona a zona, a base di nocciole, o anche di noci o di mandorle, scorze di arancia e miele.

5 DESSERT (2^ Edizione)
 
In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.