lunedì 23 gennaio 2023

RISOTTO AI FRUTTI DI MARE

risotto ai frutti di mare
Aglio 2 spicchi
Brodo di pesce un paio di mestoli
Calamari già puliti 400 gr
Cipollotto 1
Cozze 1 kg
Gamberi 350 gr di code sgusciate
Olio extr q.b.
Peperoncino 1 facoltativo
Prezzemolo un ciuffo
Riso carnaroli 320 gr
Sale q.b.
Vino bianco 1 bicchiere
Vongole 1 kg
Cominciate a pulire il pesce. Per le vongole: sceglietele una per una scartando quelle rotte e mettetele a mollo (meglio se per una notte intera) in una bacinella piena d'acqua fredda. Per le cozze: pulitele, strofinandole con una retina di acciaio sotto l'acqua corrente.
Eviscerate, spellate e lavate i calamari sotto l’acqua corrente, poi tagliateli ad anelli, quindi occupatevi delle code di gambero che devono essere private della corazza.
Passate quindi alla cottura delle vongole e delle cozze. Prendete due casseruole capienti, in una versate le vongole e nell'altra le cozze. Copritele con un coperchio e fate cuocere a fuoco vivo fino a quando tutte le conchiglie non si saranno aperte (serviranno pochi minuti). Quando le vongole e le cozze si saranno dischiuse, spegnete il fuoco, filtrate l’acqua con un colino e tenetela da parte.
A questo punto sgusciate cozze e vongole, tenendo da parte qualche vongola e qualche cozza intera che vi servirà per la guarnizione finale del risotto ai frutti di mare. Poi passate alla cottura dei calamari. Preparate un battuto con il sedano e la carota e fatelo soffriggere insieme all'aglio (intero da eliminare successivamente o tritato) e al peperoncino, poi aggiungete i calamari; sfumate quindi con mezzo bicchiere di vino bianco e lasciate cuocere fino a quando saranno diventati teneri. Nel frattempo preparate il riso. In una casseruola capiente fate appassire la cipolla nell’olio a fuoco molto basso; quando la cipolla sarà diventata trasparente unite il riso carnaroli, fatelo tostare e aggiungete l’altra metà di vino bianco. Una volta che il vino sarà sfumato proseguite la cottura aggiungendo poco alla volta il liquido filtrato dei molluschi.
Aggiungete i gamberi ai calamari ormai teneri, unite il prezzemolo tritato e fate cuocere per 5 minuti; se necessario potete aggiungere un paio di mestoli di brodo di pesce.
Trascorso il tempo sopra indicato, unite il composto di calamari e gamberi al riso e amalgamate bene, aggiungete poi anche le cozze e le vongole sgusciate. Terminate con tutti gli ingredienti la cottura del riso e spegnete il fuoco. Lasciate riposare il riso per un paio di minuti e se vi piace spolverizzate il risotto ai frutti di mare con una manciata di prezzemolo tritato. Servite il risotto ai frutti di mare guarnendo il piatto con le cozze e le vongole intere che avrete tenuto da parte.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.



SPAGHETTI CON LA BOTTARGA


Spaghetti N°5 320 g
Bottarga di muggine 25 g
Olio extravergine d'oliva 40 g
Scalogno 35 g
Scorza di limone 1
Pangrattato 40 g
Pelate un limone con il pelapatate, in questo modo ricaverete soltanto la parte gialla: dalle zeste ricavate delle listarelle. Passate poi a mondare e tritare finemente lo scalogno: ve ne serviranno 35 g. Passate a preparare la panure versando l’olio extravergine di oliva in padella insieme al pangrattato e lasciate dorare per qualche minuto. Non appena saranno ben dorate mettete da parte. A questo punto mettete sul fuoco una pentola con l’acqua per la pasta e lasciate che raggiunga il bollore. Quando bollirà non salate troppo, perchè la bottarga è già molto saporita di per se'. Intanto in un tegame versate l’olio e unite lo scalogno tritato, lasciate insaporire a fiamma dolce per 2-3 minuti, mescolando di tanto in tanto per evitare che si bruci. Poi fate insaporire anche le scorze di limone per pochi istanti. Prelevate un mestolo d’acqua calda, versatelo nel tegame con il condimento e continuate la cottura per altri 10 minuti. A questo punto tuffate la pasta nell’acqua bollente salata appena. A metà cottura scolate gli spaghetti direttamente nel tegame con il condimento, tenendo l'acqua di cottura da parte: vi servirà per risottare la pasta nel tegame e completare la cottura, aggiungendo acqua al bisogno. Intanto con un coltellino, eliminate il rivestimento esterno della bottarga e quando la pasta sarà a cottura, andate a grattugiarla direttamente nel tegame utilizzando una grattugia a maglie larghe. Aggiungete la panure, tenendone da parte un po’ per decorare i singoli piatti, infine mescolate e spegnete il fuoco. I vostri spaghetti con la bottarga sono pronti.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

domenica 22 gennaio 2023

Crocché di patate asiago e speck

4 grosse patate vecchie
150 g di speck
150 g di asiago
100 g circa di parmigiano grattugiato
1 uovo, 
pangrattato, 
farina, 
sale, 
olio per friggere.
Lessare le patate con la buccia. Spellarle e passarle fino a renderle una purea. Preparare gli altri ingredienti mentre la purea raffredda. Per l'impasto tagliare lo speck e l'asiago a dadini e unire tutti gli ingredienti alla purea, aggiustare di sale. Preparare la pastella mescolando acqua e farina e su di un piatto disporre il pangrattato e iniziare a fare le polpette. Realizzare delle palline e affusolarle poi tuffarle dentro la pastella. Quindi nel pangrattato. Friggerle in abbondante olio caldo. Si possono gustare dentro ad un panino.

1 ANTIPASTI (2^ Edizione)

 

Antipasti. In queste 220 pagine sono raccolte oltre 150 ricette di antipasti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Leggi le mie ricette di entrées, cioè le portate che aprono un pranzo od una cena importante, o semplicemente sono un delizioso sfizio per il palato in qualunque momento della giornata. Se ti sarà venuta l'acquolina in bocca allora mettile in pratica. Il successo è assicurato, sia che si tratti di un'intrigante appuntamento a due, sia che si tratti di un pranzo di lavoro, sia che si tratti di una conviviale serata con gli amici del cuore.

TORTELLI DI CONIGLIO CON CARCIOFI E BACON

100 grammi burro
q.b. cannella
300 grammi farina
q.b. pepe
q.b. brodo di dado
4 carciofo
200 grammi coniglio
1 limone
120 grammi pancetta affumicata o bacon
1 rametto rosmarino
q.b. sale
3 uova
Secondo quanto riportato da un famoso cuoco mantovano, l’origine dei tortelli risalirebbe a ben 8 secoli fa, anche se in realtà la parola “tortei” si affacciò per la prima volta nelle cronache gastronomiche della Corte Mantovana intorno al 1500. In quel periodo i tortelli erano anche chiamati “fiori ripieni di ogni ben di Dio” nonostante per fare il ripieno si utilizzassero ingredienti tipici della tradizione culinaria contadina. Per preparare la ricetta dei tortelli di coniglio devi anzitutto frullare il coniglio con il burro morbido, un cucchiaio di rosmarino, il sale e il pepe. Conserva la crema in frigo in attesa di utilizzarla per condire la pasta. Prepara le strisce di pasta con la farina, le uova e un pizzico di sale. Dopo averle rese abbastanza sottili usale per realizzare i dischetti di circa 5 cm di diametro che ti serviranno per dar forma ai tortelli. Metti il ripieno al centro del dischetto e piegalo a mezzaluna premendo bene sui bordi e chiudendo il tortellino ad anello. Pulisci i carciofi, affettali e immergili in acqua con succo di limone. Scolali e falli rosolare insieme al burro e al bacon tagliato a striscioline. Unisci il sale, il pepe e un pizzico di cannella. Fai cuocere i tortelli nel brodo di carne o di dado, scolali e condiscili con il sugo di carciofi e bacon ancora caldo. Adesso sedetevi a tavola e gustatevi i deliziosi tortelli di coniglio.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.




TORTELLINI CON PORCINI E BACON

500 grammi tortellini di carne
80 grammi bacon a fettine
250 grammi funghi porcini
50 grammi burro
20 olive taggiasche
3 scalogno
q.b. martini dry
q.b. sale
q.b. maggiorana
q.b. pepe
q.b. brodo
Per realizzare la ricetta dei tortellini con porcini, bacon, olive e maggiorana innanzitutto pulisci i funghi: elimina la base terrosa del gambo e strofinali delicatamente con un panno umido. Tagliali a fette per il lungo. Fai fondere il burro in una casseruola e lasciaci dorare gli scalogni sbucciati e tagliati a spicchietti. Aggiungi i funghi, sala, pepa, bagna con qualche cucchiaio di Martini e fallo evaporare a fuoco vivo. Metti il coperchio e prosegui la cottura a fuoco basso per 10-15 minuti. le olive e un cucchiaio di foglioline di maggiorana. Trita il bacon grossolanamente e fallo rosolare in una padella antiaderente senza aggiunta di grassi. Lessa i tortellini in abbondante brodo bollente. Scolali, condiscili in una zuppiera con il sugo di funghi e olive e mescola delicatamente. Distribuiscili nei piatti individuali, cospargi con il bacon croccante e con foglioline di maggiorana. Servi i tortellini con porcini, bacon, olive e maggiorana.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.




PAGRO AL FORNO

secondo di pesce 
pagro 1,5 kg
patate 3
pomodori 4
cipolle grande - 1
olio extravergine d'oliva (evo) 5 cucchiai da tavola
rosmarino 2 rametti
timo 1 rametto
spicchio di aglio 2
sale q.b.
pepe nero q.b.
Sbucciate ed affettate le patate e la cipolla; lavate ed affettate i pomodori. Prendete una pirofila capiente, che possa contenere il pesce intero. Pulite il pagro. Nella teglia versate l'olio e formate uno strato con le patate affettate. Create uno strato di pomodori sopra quello di patate e distribuitevi sopra anche le cipolle. Coprite la pirofila ed infornate a 180°C per 20 minuti. Nel frattempo farcite la pancia del pesce con un rametto di rosmarino, un rametto di timo e due spicchi d'aglio interi schiacciati. Incidete la pelle del pesce con dei tagli trasversali, salate e petate in modo uniforme. Estraete la teglia dal forno e adagiate il pesce sulle verdure parzialmente cotte. Unite alla teglia un'altro rametto di rosmarino ed infornate nuovamente per circa 25 minuti.

 
3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

BRANCALEONE FOX TERRIER
 

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

ROMBO AL PEPE VERDE


secondo di pesce
Un rombo da un chilo e 200 grammi circa
Uno scalogno tritato molto fine
Tre cucchiai di pepe verde
Una noce di burro
Un bicchiere di vino bianco secco
Due decilitri di panna da cucina
Due cucchiai di olio extravergine d'oliva
Una foglia di alloro
Brodo di pesce
Farina
Sale
Sfilettate il rombo e con la carcassa fate un brodetto. Passate i filetti già salati nella farina, quindi in padella con olio ben caldo. Rosolateli bene da entrambe le parti fino a cottura ultimata; toglieteli dalla padella e teneteli in caldo. Eliminate l'olio di cottura, aggiungete il burro, rosolate lo scalogno e bagnate con vino bianco. Fate evaporare, unite il pepe verde, le foglie di alloro, un po' di brodetto di pesce e la panna. Coprite con un coperchio e fate cuocere per circa 5 minuti. Mettete i filetti in un vassoio di portata, versatevi sopra la salsa ridotta e passata al setaccio e servite.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).



FRESCIŒI



Mele verdi 2
Succo di limone 1
Zucchero per condire 30 g
Cannella in polvere per condire q.b.
Farina 00 150 g
Sale fino 1 pizzico
Latte intero 200 ml
Uova 2
Lievito in polvere per dolci 8 g
Olio di semi q.b.
In una ciotola sbatto le due uova intere, verso il latte, e aggiungo un pizzico di sale. Setaccio sopra la farina e il lievito in polvere per dolci. Mescolo tutti gli ingredienti colla una frusta. Mentre la pastella riposa, spremo il succo di un limone, sbuccio le mele e le privo del torsolo con il levatorsoli. Le taglio a fette spesse circa 5 mm. e le ripongo in una ciotola bassa e ampia e per evitare che anneriscano le cospargo con il succo di limone. Verso l'olio di semi in un tegame capiente, accendo il fuoco al massimo e aspetto che la temperatura arrivi a 170°. Tuffo una fettina di mela nella pastella e la friggo e rivolto fino ad una doratura uniforme. La adagio su un vassoio foderato con carta assorbente per eliminare l'olio in eccesso. In una ciotolina mescolo 30 g di zucchero aromatizzandolo con qualche pizzico di cannella in polvere. Cospargo le frittelle e si può dare il via alla degustazione.

5 DESSERT (2^ Edizione)


In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.


CANNOLI

 


Si compone di una cialda di pasta fritta (detta scòrza e lunga da 15 a 20 cm con un diametro di 4–5 cm) ed un ripieno a base di ricotta di pecora. Per la scorza, si formano piccoli dischi di pasta (fatta di farina di grano tenero, vino, zucchero e strutto) che vengono arrotolati su piccoli tubi di metallo e poi fritti, tradizionalmente nello strutto, oggi anche in grassi meno costosi. Secondo ricercatori la farina in origine usata era la farina di grano tenero per dolci maiorca ampiamente diffusa in Sicilia fino agli anni 50. Prima delle moderne leggi in materia d'igiene, la pasta veniva arrotolata su piccoli cilindri ottenuti ritagliando normali canne di fiume, che diedero così il nome al dolce. Il ripieno tradizionale consiste di ricotta di pecora setacciata e zuccherata. Al ripieno vengono poi aggiunti canditi o gocce di cioccolata, ed infine il dolce viene spolverato di zucchero a velo. Nella Sicilia orientale e in particolare nel ragusano, per tradizione, è usata la ricotta vaccina (spesso di mucca Modicana), dal sapore più delicato rispetto alla classica ricotta di pecora. I cannoli vanno riempiti al momento di mangiarli; questo perché, con il passar del tempo, l'umidità della ricotta viene assorbita dalla cialda facendole perdere la sua croccantezza. Per evitare questo inconveniente, alcuni pasticcieri rivestono la superficie interna del cannolo con cioccolato fuso: in questo modo, l'involucro non si impregna rimanendo croccante per più tempo.
I cannoli sono una delle specialità più conosciute della pasticceria siciliana. Come tale è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).
In origine venivano preparati in occasione del carnevale; col passare del tempo la preparazione ha perso il suo carattere di occasionalità ed ha conosciuto una notevolissima diffusione sul territorio nazionale, divenendo in breve un rinomato esempio dell'arte pasticcera italiana nel mondo. Il riferimento del nome è legato alle canne di fiume cui veniva arrotolata fino a pochi decenni fa la cialda durante la sua preparazione; quel che è certo è che il dolce fu inventato secondo una ipotesi in tempi remoti per festeggiare il carnevale. La prima descrizione risale al duca Alberto Denti di Pirajno che nel suo libro "Siciliani a tavola" scrive: "Tubus farinarius dulcissimo edulio ex lacte fartus". Secondo Pirajno la definizione è attribuibile a Cicerone (questore di Lilybeo, l'odierna Marsala, fra il 76 e il 75 a.C.). Nel Dizionario di Michele del Bono: Dizionario Siciliano-Italiano-Latino, Palermo 1751 si legge testualmente: «Cannola: capelli arricciati. ricci. cincinni [per pasta dilicatissima lavorata a foggia di cannello, pieni di bianco mangiare. Tubus farinarius dulcissimo edulio ex lacte fartus]», si nota chiaramente come il lemma in siciliano corrisponde alla definizione in lingua italiana e quindi in lingua latina. Inoltre Pino Correnti, nel suo Libro d’oro della cucina e dei vini della Sicilia riportando la frase latina sopracitata dal De Bono, suggerirebbe solamente il fatto che la definizione è stata diffusa per secoli in una descrizione del cannolo in lingua latina. Egli sostiene, inoltre, che il cannolo sarebbe stato inventato dalle abili mani delle suore di clausura di un convento nei pressi di Caltanissetta, partendo da un'antica ricetta romana poi elaborata dagli arabi. Secondo una diffusa tradizione esso deve il proprio nome ad uno scherzo carnevalesco che consisteva nel far fuoriuscire dal cannolo la crema di ricotta al posto dell’acqua, cannolo è un termine dialettale che indica una sorta di rubinetto. Il dolce sebbene sia nato a Caltanissetta, deve comunque gran parte della sua notorietà e diffusione planetaria ai pasticceri di Palermo, che hanno contribuito a stabilizzarne la ricetta, così come la conosciamo oggi, unitamente ai pasticceri di Messina, che ne hanno anche inventato la variante con crema scura di ricotta e cioccolato.
Si narra che furono per prime le donne dell'Harem del Castello delle donne del signore dell'allora Qalc'at al-Nissa (Caltanissetta) le inventrici della ricetta. In questo luogo, secondo la tradizione tramandata fino a noi, gli emiri saraceni tenevano i propri harem e fu qui che le donne dell'harem lo crearono per prime, forse come omaggio vagamente fallico ai propri uomini. Queste donne pare si fossero ispirate ad un dolce di origine romana, di cui già parlava Cicerone, che lo descrive come consistente in un tubo farinaceo ripieno di un dolcissimo cibo a base di latte.
Le donne di questo harem, durante le lunghe assenze dei propri consorti, per ingannare l’attesa, si dedicavano alla preparazione di cibi e dolci elaborati; queste, sempre secondo la tradizione tramandata, avrebbero dunque modificato un dolce arabo già esistente, fatto di ricotta, mandorle e miele, rielaborandolo con le ricetta romana citata da Cicerone e dando così vita ad una specialità che sarebbe poi divenuta universalmente nota. Successivamente con la fine del dominio arabo in Sicilia gli harem scomparvero e non è da escludere che qualcuna delle favorite, convertita alla fede cristiana, si sia ritirata nei monasteri, portando con sé le ricette che avevano elaborato per le corti degli emiri. Quindi secondo la tradizione fu proprio quella del cannolo siciliano una delle ricette tramandate dalle donne musulmane alle consorelle cristiane, che lo iniziarono a produrre inizialmente durante il periodo carnevalesco, per poi diventare di uso e produzione durante tutto l'anno.


5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.


sabato 21 gennaio 2023

BIANCOMANGIARE



Il Biancomangiare è un dolce tipico inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf). È una preparazione diffusa in tutta Italia, soprattutto in Sicilia, Valle d'Aosta e in Sardegna. Conosciuto anche in francese come blanc manger, o in passato blanche mangieri, balmagier, bramagére, deriva il suo nome dal colore bianco dei suoi ingredienti principali: latte e/o mandorle macinate. Il suo nome sardo è papai-biancu. In Turchia e in tutto il Medio Oriente è conosciuto e preparato allo stesso modo sin da tempi remoti; anche il nome della pietanza è la traduzione letterale, in arabo, di 'biancomangiare'. Il biancomangiare era una pietanza preparata già in epoca medievale. Importata presumibilmente dagli Arabi, si diffuse in Italia, principalmente in Sicilia, verso il XII secolo, dove è presente in molti ricettari dell'epoca. Venne nominato tra le pietanze preparate da Matilde di Canossa per riappacificare Papa Gregorio VII ed Enrico IV di Franconia. La ricetta è riportata anche da Pellegrino Artusi nel suo famoso libro di ricette "La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene". In Italia è tipico della Sicilia, in particolare dell'antica contea di Modica e nelle colline del Platani, ma è molto diffuso anche in Valle d'Aosta. In genere la preparazione prevede l'uso del latte, mentre quella modicana è preparata con il latte di mandorla. Nella variante delle colline del Platani vi è l'uso di amido di frumento e scorza di limone oltre alla bacca di vaniglia, così da avere un dolce più leggero vista la sostituzione della farina con l'amido di frumento e con un retrogusto di limone. La ricetta ragusana include anche il limone, la cannella e il miele ibleo. Oltre alla versione dolce vi sono anche alcune versioni salate.
Qualche ricetta
Si scalda circa 1/2 lt di latte con 2 cucchiai di zucchero e una bacca di vaniglia tagliata a pezzi. Quando lo zucchero è sciolto, si aggiungono 4 cucchiai di farina mescolando continuamente con una frusta. Appena si addensa, si tira via dal fuoco, si versa in ciotoline singole oppure in un recipiente unico, bagnati preventivamente con acqua, e si lascia raffreddare. Una volta sodo, si capovolge, si spolvera con un po' di cannella e si serve. Questa ricetta è particolarmente indicata per i bambini, poiché gli ingredienti che la compongono sono nutrienti ma leggeri (la base liquida è il latte o, in alternativa, l'acqua, ma senza uova, né grassi aggiunti). Altre ricette prevedono la farina di riso al posto di quella di frumento o di mandorle. A volte è decorato con granella di pistacchi, ma le varianti sono moltissime. La ricetta cagliaritana è un po' diversa. Si stemperano 100 gr di amido di mais in un litro di latte a freddo. In seguito si scalda a fuoco lento e si aggiungono 100 gr di zucchero e la scorza di un limone intero, grattugiata. Si mescola continuamente. Appena si addensa, si tira via dal fuoco e si versa in uno stampo (o in ciotoline) e si tratta come nelle ricette esposte dinanzi. Con su papai-biancu si prepara pure il ripieno di alcuni culingioneddus (raviolini) dolci, che si friggono e si servono con il miele o con lo zucchero.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.


CLAFOUTIS ALLE CILIEGIE





Uova medie 3
Zucchero 100 g
Vaniglia i semi di 1 bacca
Farina 90 g
Latte 200 g
Sale 1 pizzico
Ciliegie 700 g
Brandy 20 g
Burro 10 g
Zucchero 30 g
Per preparare il clafoutis alla ciliegie lavate le ciliegie, asciugatele, togliete loro il peduncolo e denocciolatele. Tenetele da parte e dedicatevi a realizzare la pastella: versate in una terrina le uova, a temperatura ambiente, insieme allo zucchero e iniziate a montarle con uno sbattitore. Una volta ottenuto un composto chiaro e spumoso che abbia raggiunto il doppio del volume iniziale, aggiungete la farina setacciata, il sale, i semi della bacca di vaniglia ( per ottenerli dovrete incidere la bacca e raschiarla con un coltellino). Quindi continuate a sbattere con lo sbattitore, a velocità bassa. Mescolando con una frusta a mano aggiungete il latte, non troppo freddo, poco alla volta e il brandy. In questo modo otterrete una pastella non troppo densa. Imburrate leggermente una pirofila dai bordi bassi del diametro di 28 cm e cospargetela con lo zucchero. Distribuite le ciliegie denocciolate sul fondo della pirofila, fino a ricoprire l'intera area e versate sopra la pastella. Infornate in forno statico preriscaldato a 180° per 55 minuti , fino a che risulterà ben dorato in superficie (se utilizzate il forno ventilato cuocete a 160° per circa 45 minuti). A cottura avvenuta, sfornate il vostro clafoutis alle ciliegie, lasciatelo intiepidire e servite. Il clafoutis alle ciliegie si conserva per 2 giorni al massimo in frigorifero ben coperto. Il clafoutis si può anche congelare in un sacchetto ben chiuso e poi lasciarlo scongelare a temperatura ambiente o nel microonde funzione defrost. Il liquore consigliato per preparare il clafoutis alle ciliegie è il Brandy, ma se volete, potete usare anche del Kirsch o del Rhum. Potete anche sostituire 100 ml di latte con della panna fresca e spolverizzare le ciliegie con della cannella in polvere prima di ricoprirle con la pastella ed infornarle.

5 DESSERT (2^ Edizione)


In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.


BARRACUDA AL NERO D’AVOLA

2 barracuda di medie dimensioni
1 cipolla
1 carota
2 patate piccole
2 foglie di alloro
Vino rosso Nero d’Avola

Sventriamo il barracuda, laviamolo, asciughiamolo e affettiamo le cipolle sottili e la carota. Sbucciamo le patate e tagliamole a cubetti piccoli. Stufiamo, in una padella capiente, le patate con qualche cucchiaio di acqua per circa dieci minuti.
Aggiungiamo le cipolle e le carote, mescoliamo e saliamo. Uniamo il barracuda ed il vino rosso, facciamolo sfumare e mettiamo il coperchio. Cuociamo per venti minuti circa verificando che il sughetto non si asciughi troppo. Tritiamo grossolanamente le foglie di alloro e di salvia e guarniamo il pesce prima di servirlo.
 
3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).


MACCHERONCINI CULATELLO E PARMIGIANO




Pasta Maccheroncini al pettine 400 g
Culatello 200 g
Burro 30 g
Salvia 15 foglie
Latte intero 500 ml
Burro 30 g
Farina 00 30 g
Parmigiano reggiano da grattugiare 50 g
Per preparare i maccheroncini al pettine con culatello e crema al parmigiano iniziate dalla crema. In un pentolino mettete a sciogliere il burro e, una volta sciolto aggiungete la farina a pioggia, mescolando con una frusta per ottenere un roux ben amalgamato. A questo punto aggiungete il latte, che avrete riscaldato in un pentolino, e stemperate tutto il composto, mescolando bene con la frusta. Continuando a mescolare fate cuocere il composto a fuoco basso, fino a che non si sarà addensato. Togliete il pentolino dal fuoco e unite il Parmigiano Reggiano grattugiato a pioggia e poco alla volta. Amalgamate bene alla besciamella il Parmigiano e mettetela da parte. Tagliate il culatello a listarelle e predisponente una padella dove farete insaporire 30 gr di burro con le foglie di salvia ben pulite. Unite in padella il culatello a listarelle, tenendo un po’ da parte per la decorazione finale dei piatti, e fate rosolare per 10 minuti a fuoco basso. Cuocete i maccheroncini in acqua bollente salata per 7 minuti, scolateli e uniteli in padella con il culatello e la salvia. Infine aggiungete la crema al parmigiano e amalgamate bene tutti gli ingredienti. Servite i maccheroncini al pettine con culatello e crema al parmigiano ben caldi, decorando i piatti con qualche strisciolina di culatello.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.


SPAGHETTI CON COLATURA DI ALICI


350 gr. di Spaghetti
prezzemolo
aglio
peperoncino
8 cucchiai di olio extravergine d’oliva
4 cucchiai di Colatura di alici
Lessare la pasta in acqua non salata. Nel frattempo preparare un trito di prezzemolo, aglio e peperoncino (se gradito), aggiungere otto cucchiai di olio extravergine d’oliva e quattro cucchiai di colatura di alici. Unire la pasta al dente, amalgamare bene il tutto (a crudo) e servire.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.