sabato 19 novembre 2022

BIRRE 109: SPATEN

 


 
Spaten (nome completo Spaten-Bräu) è un birrificio di Monaco di Baviera, in Germania, fondato nel 1397. Nel 1922 la fusione tra la Gabriel Sedlmayr's Spaten Brewery e la Franziskaner Brewery diede origine alla società Spaten-Franziskaner. Fa parte del gruppo Spaten-Löwenbräu-Gruppe, appartenente alla multinazionale belga InBev.
La Spaten, come molte birre tedesche, è prodotta secondo la legge di purezza Reinheitsgebot. I metodi moderni di produzione della lager sono stati introdotti da Gabriel Sedlmayr il Giovane, che perfezionò le lager scure nel birrificio Spaten negli anni '30.
Il nome significa "vanga" in tedesco e il logo è infatti una pala per malto. Una campagna pubblicitaria del 1924 ha reso celebre in Germania lo slogan "Laß Dir raten, trinke Spaten" ovvero "Accetta un consiglio, bevi Spaten".
Al 2012 il birrificio Spaten produce:
Spaten Münchner Hell (5,2% di alcool)
Spaten Diät-Pils (4,9% di alcool) per diabetici
Spaten Alkoholfrei senza alcol
Spaten Pils (5.0 % di alcool)
Spaten Oktoberfest Beer, (5.9 % di alcool) la prima birra dell'Oktoberfest nel mondo. Creata nel 1872, ha un colore ambrato ed è ricca al palato.
Inoltre produce le birre di frumento sotto il marchio Franziskaner.

20 BIRRA (2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

venerdì 18 novembre 2022

BIRRE 108: BUD


Budweiser Budvar
La Budweiser Budvar (commercializzata in Italia dal 2002 al 2005 come Czechvar e dal 2005 al 2013 come Budějovický Budvar) è una birra prodotta nella Repubblica Ceca, ad indicazione geografica protetta IGP.
Viene prodotta dal 1895 nella città di České Budějovice (Budweis, in tedesco) in Boemia. Il birrificio Budějovický Budvar Ná
rodní Podnik (BBNP), il maggiore della città, rivendica comunque una tradizione antica di secoli. Il re Ottocaro II di Boemia (Přemysl Otakar II) avrebbe garantito agli abitanti della città il diritto di produrre birra sin dal 1265 e una birra prodotta nel medesimo luogo sarebbe stata consumata nel XVI secolo alla corte del re Ferdinando I.
La tipologia birraria è Lager; ha un gusto di malto abbastanza pronunciato e un grado d'amaro medio-basso. Il colore è giallo oro e utilizza luppolo di Žatec, una tra le varietà più pregiate del mondo. Ha una schiuma fine e abbondante e ha una gradazione alcolica di 5% in volume, che la rende una birra leggera, almeno secondo le tradizioni locali.
La BBNP tradizionalmente offre visite a basso costo al proprio stabilimento.
La disputa sul nome
La BBNP esporta attualmente la sua birra in più di 60 Paesi. Per molto tempo la birra è stata venduta all'estero con la denominazione tedesca di "Budweiser" e in molti Stati (principalmente in Europa) è l'unica birra che può essere venduta col nome di "Budweiser". In questi casi, la "Budweiser" americana viene comunemente venduta come "Bud", ma a complicare la faccenda c'è anche il fatto che la BBNP commercializza per il mercato interno una birra di qualità superiore con il medesimo nome di "Bud".
La Anheuser-Busch InBev, che produce la Budweiser americana, sostiene che la BBNP ha cominciato a usare il marchio "Budweiser" solo nel 1895, 19 anni dopo che la prima Budweiser americana era stata prodotta. La BBNP ha risposto che "Budweiser" è una denominazione d'origine piuttosto che un marchio di fabbrica e deve essere riservato alla birra di České Budějovice (Budweis), in accordo con il trattato GATT-TRIPS, ratificato da 150 Paesi. Questo specifica che entrambe le denominazioni, "Budweiser" e "Budějovický" dovrebbero essere protette. L'Unione europea ha riconosciuto i diritti della BBNP (e della concorrente Budějovický měšťanský pivovar), conferendo l'IGP a tre denominazioni ceche: Budějovické pivo ("birra di Budweis"), Českobudějovické pivo ("birra ceca di Budějovice") e Budějovický měšťanský var ("birreria municipale di Budweis"). Un accordo informale, che garantiva l'uso esclusivo del marchio "Budweiser" in Europa alla BBNP, sembra sia stato stipulato nel 1939 ma recentemente la disputa si è inasprita e la Anheuser-Busch ha addirittura proposto di acquistare la BBNP, idea rigettata con forza dal governo di Praga per una questione d'orgoglio nazionale.
Sviluppi in Italia
Il 13 settembre 2013, dopo una più che decennale disputa, la Corte di Cassazione ha permesso alla BBNP di utilizzare di nuovo il marchio Budweiser sul mercato italiano, togliendo alla Anheuser-Busch InBev il diritto che le precedenti sentenze le conferivano. Il motivo è stato ricondotto alla tutela della denominazione d'origine IGP (Budweiser = birra di Budweis) in quanto idoneo ad ingannare il pubblico circa l’ambiente di origine o i pregi del prodotto per il quale il marchio è stato depositato.
Czechvar
La BBNP ha distribuito negli Stati Uniti, in Canada e in alcuni Paesi latinoamericani la propria birra con il nome di Czechvar, usato anche in Italia tra il 2002 e il 2005.
Prodotti[
Il birrificio Budějovický Budvar Národní Podnik produce le seguenti birre:
Budweiser Budvar/Budějovický Budvar Světlý ležák/Czech Premium Lager (5,0% vol.), birra lager esportata in tutto il mondo; disponibile in bottiglie da 0,33 L e da 0,5 L, in lattine da 0,33 L e da 0,5 L, in mini-fusti e fusti;
Budějovický Budvar Světlé výčepní pivo/Pale Beer (4,0% vol.), birra leggera; disponibile in bottiglie e lattine da 0,5 L e in fusti;
Budweiser Budvar/Budějovický Budvar Tmavý ležák/Premium Dark Lager (4,7% vol.), birra lager scura; disponibile in bottiglie da 0,33 L e da 0,5 L e in fusti;
Budweiser Budvar Nealkoholické pivo/Non-alcoholic Beer (0,5% vol.), birra analcolica; disponibile in bottiglie da 0,33 L e da 0,5 L e in fusti;
Budweiser Budvar kroužkovaný ležák/Krausened Lager (5,0% vol.), con caratteristiche analoghe alla Czech Premium Lager ma con ulteriore immissione di lievito nel prodotto finito; disponibile solo in fusti;
Bud Super Strong Speciální pivo/Special Beer (7,6% vol.), birra speciale doppio malto; disponibile solo in bottiglie da 0,33 L;
Budweiser Budvar CVIKL (4,0% vol.), birra non filtrata; disponibile solo in fusti;
Pardál Echt/Pale Lager (4,5% vol.), Pardál, birra lager dal gusto più amaro; disponibile in bottiglie da 0,5 L (singole o in gabbie da 20 e 50 bottiglie) e in fusti;
Pardál Světlé výčepní pivo/Pale Beer (3,8% vol.), la versione leggera della Pardál; disponibile in bottiglie da 0,5 L (singole o in gabbie da 20 bottiglie) e in fusti;
PardálOVO Bezové (birra mista a estratto di sambuco; disponibile in bottiglie e lattine da 0,5 L (anche in gabbie da 20 e 24 unità).
In Italia sono disponibili solo la Czech Premium Lager, la Premium Dark Lager e la Premier Select (ovvero la Bud Super Strong).

20 BIRRA (2^ Edizione)

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martedì 15 novembre 2022

BIRRE 105: MOLSON


La Molson Canada è la più vecchia industria della birra in Canada. È una filiale delle industrie della birra Coors Molson inc. Molson Canada impiega 3500 dipendenti attraverso il Canada, che includono industrie della birra a Vancouver, Edmonton, Creemore, Toronto, Montreal e St. John's. Molson gestisce così due micro-industrie della birra, la Place GM de Vancouver e il Centre Air Canada de Toronto.. Molson detiene attualmente il 45% del mercato della birra canadese e predomina il mercato in Canada.
La società fu fondata in 1786 da John Molson, che ne fa la più vecchia industria della birra in America, e la seconda più vecchia società in Canada dopo la Compagnie de la Baie d'Hudson. La prima industria della birra Molson era situata lungo il fiume San Lorenzo a Montréal nella zona dove si trova oggi la propria direzione. Un membro della famiglia Molson della sesta generazione, Éric Molson, presiede il consiglio d'amministrazione della Molson Coors Brewing Company. I membri della famiglia della settima generazione fanno parte anche loro dell'impresa. I figli Éric, Geoff sono vicepresidenti della sezione dell'impresa in Québec. L'altro figlio, André, è membro del consiglio d'amministrazione della Molson Coors Brewing Company. Molson rimane una famiglia canadese emblematica. Detiene il 50% dell'azienda che controlla l'entità fusa Molson Coors Brewing Company.
Oggi Molson Coors è il quinto fabbricante di birra in importanza nel mondo. I marchi delle birre della Molson sul mercato del nord americano includono Molson Canadian, Molson Canadian Légère, Molson Ice, Molson Golden, Molson Export, Molson Dry, Molson XXX, Stock Ale, Pilsner, Carling, Tornade, Bohemian et Calgary. In Brasile, dopo le acquisizioni degli anni 2000, 2002 e 2006, Molson possiede delle azioni nelle marche Bavaria e Kaiser. Dal gennaio 2006, Molson possiede il 15% delle parti e sede al consiglio d'amministrazione di Cervejarias Kaiser che tratta Kaiser. Molson tratta anche sotto licenza le birre Fosters per i mercati canadesi ed americani. Molson possiede i diritti di vendita per i marchi Corona nell'est di Manitoba, e i diritti di vendita per i prodotti Heineken e Miller in Canada.

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lunedì 14 novembre 2022

VINI 173: CONTEA DI SCLAFANI


Il Contea di Sclafani è una Denominazione di Origine Controllata (DOC) che abbraccia alcuni vini delle province di Palermo, di Caltanissetta e di Agrigento.
E precisamente i seguenti:
Contea di Sclafani rosso
Contea di Sclafani rosso novello
Contea di Sclafani rosso riserva
Contea di Sclafani rosato
Contea di Sclafani bianco
Contea di Sclafani Ansonica o Insolia
Contea di Sclafani Catarratti
Contea di Sclafani Grecanico
Contea di Sclafani Grillo
Contea di Sclafani Chardonnay
Contea di Sclafani Pinot Bianco
Contea di Sclafani Sauvignon
Contea di Sclafani dolce
Contea di Sclafani dolce vendemmia tardiva
Contea di Sclafani Nero d'Avola o Calabrese
Contea di Sclafani Nero d'Avola o Calabrese riserva
Contea di Sclafani Nerello Mascalese
Contea di Sclafani Perricone
Contea di Sclafani Perricone riserva
Contea di Sclafani Cabernet Sauvignon
Contea di Sclafani Cabernet Sauvignon riserva
Contea di Sclafani Pinot Nero
Contea di Sclafani Pinot Nero riserva
Contea di Sclafani Syrah
Contea di Sclafani Syrah riserva
Contea di Sclafani Merlot
Contea di Sclafani Merlot riserva
Contea di Sclafani Sangiovese
Contea di Sclafani Sangiovese riserva
Contea di Sclafani Spumante

15 VINO (2^ Edizione)
Vino. In queste 250 pagine ho raccolto oltre 220 schede di criteri di vinificazione, abbinamento e prodotti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Sin dall'antichità i frutti della vite sono diventati vino. Da allora migliaia di vitigni hanno avuto vita e decine di migliaia di vini sono stati creati. Per il nostro piacere. Impariamo insieme a conoscerne i principali, a degustarli, a scegliere quelli che sono i nostri vini di elezione. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro vinai di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

BIRRE 104: EICHHOF



Eichhof è la birra prodotta dall'omonima ditta con sede a Lucerna, Svizzera. È una delle birre più popolari in Svizzera.
Marche prodotte
Eichhof Lager: la principale, chiara con il 4,8% di alcool (vol., temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglia da 50 cl, 33 cl e 30 cl.
Braugold: chiara premium, con il 5,2% di alcool (vol., temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglia da 50 cl, 33 cl e 30 cl.
Klosterbräu: birra non filtrata, con il 4,8% di alcool (vol., temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglia da 50 cl, 33 cl e 30 cl.
Barbara: Hell, Starkbier, con il 5,9% di alcool (vol., temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglie da 30 cl.
Hubertus: birra scura, con il 5,7% di alcool (vol., temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglie da 30 cl.
Pony: chiara "oro", con il 5,2% di alcool (vol., temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglie da 30 cl.
Leichte: leggera con poco alcool
Lemon: birra al gusto di limone, con il 5% di alcool (vol., temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglie da 27,5 cl.
Orange: birra al gusto d'arancia, con il 2,4% di alcool (vol., temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglie da 27,5 cl.
Sommerbier: prodotta da giugno a settembre, con poco alcool, con il 4,3% di alcool (vol., temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglia da 33 cl e 30 cl.
Spies draft: con il 4,8% di alcool (vol., temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglie da 27,5 cl.
Eichhof Alkoholfrei, senza contenuto di alcool, temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglia da 50 cl e 30 cl.


20 BIRRA
(2^ Edizione)

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domenica 13 novembre 2022

BIRRE 103: LAŠKO


La birra Laško (in sloveno Laško pivo) è una birra slovena, che viene prodotta dalla Pivovarna Laško. La birra deve il suo nome alla città in cui è situato lo stabilimento, Laško, un piccolo paese di circa 13000 abitanti situato nella parte centro-orientale della Slovenia, a pochi chilometri dalla città di Celje. La birreria fu fondata nel 1825, quando il creatore Franz Geyer istituì un birrificio nell'ex Ospedale Valvasor. La Laško era il quinto produttore di birra della Jugoslavia divenendo il primo stabilimento per produzione nel 1991. A seguito dell'indipendenza della Slovenia e della conseguente perdita del mercato protetto dal governo della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia la birreria Laško ha dovuto fronteggiare un crollo delle vendite che si sono risollevate sono alla fine degli anni 90'. La birra Lasko è commercializzata prevalentemente in Slovenia e Croazia ma si sta espandendo pure in Italia


20 BIRRA
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sabato 12 novembre 2022

BIRRE 102: VORES ØL



Vores Øl (Danese per La Nostra Birra, o in inglese Our Beer) è una birra danese.
La birra è stata presentata come la prima birra open source. La ricetta è stata pubblicata sotto Licenza Creative Commons (Attribuzione - Condividi allo stesso modo - 2.5). La birra è stata creata dagli studenti dell'IT-University a Copenaghen insieme a Superflex, un collettivo di artisti di Copenaghen, per illustrare come i concetti di open source possano essere applicati anche fuori dal mondo digitale. Gli studenti hanno preparato la birra, la prima serie di 100 litri, intitolata 'versione 1.0, nella caffetteria della scuola, e hanno creato un'etichetta e un sito web per promuoverla; in seguito ne hanno pubblicato la ricetta.
Quasi immediatamente, molti della comunità dei bevitori di birra (homebrewing) hanno parlato male contro la qualità della ricetta, diverse persone infatti hanno scritto nel thread di Slashdot.
I più notevoli fra i reclami segnalati sono stati il fatto che non è mai stato dichiarato quanta acqua si deve utilizzare nella mistura, quale tipo di lievito doveva essere usato, lo stile di birra che era prodotto (oltre che ad essere scura ed heavy), se fossero o meno stati aggiunti dei luppoli per l'aroma, quale fosse la temperatura di fermentazione o che sapore avrebbe dovuto avere la birra. In analogia alle linee guida del software open source che il gruppo sta promuovendo implicitamente, molte persone hanno detto che se questa ricetta fosse il codice sorgente, non potrebbe essere compilata.
Rasmus Nielsen, uno dei sviluppatori della birra, ha ammesso che la birra era un mezzo per comunicare un messaggio di "nozioni dogmatiche del copyright e della proprietà intellettuale che stanno dominando la nostra cultura." Lui ha anche dichiarato che il gruppo non era composto da guru della birra e ha sottinteso che la loro esperienza nella produzione di birra era limitata. In base al tema di fondo della campagna portata avanti dal gruppo, la correzione e lo sviluppo di questa ricetta è attivamente consigliato e Wikipedia, nominata come una delle tecnologie di sviluppo che ha incitato lo sviluppo di Vores Øl, si adatta alla loro visione di avere veramente una ricetta open source.

20 BIRRA
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venerdì 11 novembre 2022

BIRRE 101: ČERNÁ HORA


Černá Hora è una marca di birra della Repubblica ceca, prodotta dall'omonimo birrificio, il più antico di tutto il Paese. I primi scritti riferiti al birrificio risalgono al 1298. La fabbrica si trova pochi chilometri a nord di Brno, nella provincia di Blansko. In Italiano, il nome significa "Monte Nero".
La birra è presente in diverse e numerose varianti, tra le quali si possono ricordare:
Tas: è una birra bionda, di tipo Pilsener, dal gusto leggero e leggermente luppolato; possiede 10 gradi saccarometrici, circa 4% di volume alcolico. Questa birra ha ottenuto il suo nome in onore del suo proprietario storico e fondatore del birrificio: Tas Černohorský.
Kern: 10 gradi saccarometrici, è una birra Pilsener rossa. Si tratta del primo marchio di una birra rossa prodotta in Repubblica ceca.
Sklepní: 10 gradi saccarometrici, è una birra bionda Pilsener non filtrata ad alto contenuto di lievito.
Páter: 11 gradi saccarometrici, è una birra lager bionda, tipica Bohemian Pilsener di circa 4,4 % di volume alcolico. Birra che va servita ad una temperatura compresa tra 8 e 11 gradi. È una birra dal sapore fresco dal leggero gusto luppolato, leggermente amarognola. Il nome della birra è in onore del padre Vincenc Ševčík, fondatore della società per azioni nel 1896. Esiste anche la versione non filtrata disponibile solamente in barili per la spinatura.
Světlý Ležák, un tempo commercializzata anche con il nome di Kamelot: 12 gradi saccarometrici, birra lager bionda Bohemian Pilsener, con circa gradi 4,8 % di volume in alcool.
Granát: 12 gradi saccarometrici, è una birra Dunkel ambrata, di circa 4,8 % di volume in alcool. Questa birra è caratterizzata da un colore ambrato scuro, dotato di un buon potere schiumogeno e buon gusto persistente.
Kvasar: 14 gradi saccarometrici, è una birra bionda speciale preparata con l'aggiunta di miele; è una Munchner Hell di circa 5,7% di volume in alcool.
Black Hill: è una birra speciale, aromatizzata con l'aggiunta di miele e di 33 diversi tipi di erbe, fra cui liquirizia, coriandolo, olio essenziale di cannella, noce moscata, genziana ed altre. Raggiunge gli 11 gradi saccarometrici, corrispondenti a 4,4% di volume in alcool.
Borůvka: birra speciale da 11 gradi aromatizzata con mirtilli, contiene il 4,4% di volume in alcool.
Velen: è una birra non filtrata prodotta con malto di frumento ed orzo, la percentuale di malto di frumento è superiore al 50% del totale dei malti utilizzati. La fermentazione è alta. Il gusto è a metà strada fra una pilsner ed una weizen. La gradazione saccarometrica è di 12° e vanta una volume alcoolico di 4,8%.
Forman: è stata per lungo tempo l'unica birra totalmente analcolica. La percentuale di alcool, infatti, era zero, a differenza di tutte le altre birre analcoliche che presentano comunque una percentuale di alcool inferiore allo 0,5% in volume. A fronte dello scarso successo commerciale la ricetta è stata modificata, aggiungendo una piccola percentuale di alcool. Rimane comunque per definizione una birra analcolica avendo una percentuale di alcool inferiore allo 0,49% in volume. È disponibile sia chiara che rossa.
Refresh: è una birra estiva, dal basso contenuto alcolico, pari al 2,2% in volume, rinfrescante ed aromatizzata alla frutta. Attualmente esiste nella variante lime+arancia e nella variante mirtillo rosso+pompelmo.
Premi e riconoscimenti
Il birrificio si è aggiudicato diversi premi al concorso internazionale European Beer Star. La Black Hill ha vinto la medaglia d'oro nel 2004 e nel 2005 nella categoria "birra al miele", e la medaglia di bronzo nel 2006 nella stessa categoria, oltre che un bronzo nel 2009 nella categoria "birra speziata o alle erbe"; la Páter una medaglia d'argento nel 2005 per la "pilsner in stile boemo"; la Granát ha vinto l'argento nel 2005, 2007 e 2008 per la "schwarzbier in stile boemo", mentre nel 2006 si è aggiudicata una medaglia di bronzo nella medesima sezione del concorso.

SOLO IN VERSIONE E BOOK
COLLANA DALLA PARTE DEL GUSTO
20 BIRRA
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giovedì 10 novembre 2022

BIRRE 100: MILLER


Miller Genuine Draft è un tipo di birra statunitense prodotta dalla Miller Brewing Company di Milwaukee nel Wisconsin. Il marchio appartiene al gruppo sudafricano SABMiller.
È una birra priva di additivi e conservanti. La sua caratteristica saliente è che durante la produzione, non viene mai esposta al calore: appena prodotta viene poi raffreddata a circa 1.6 gradi Celsius per meglio conservarne l'aroma.
Altre birre Miller
Miller Lite
Miller Chill
Miller Genuine Draft Light
Miller High Life


20 BIRRA
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mercoledì 9 novembre 2022

BIRRE 99: WELLPARK BREWERY

La Wellpark Brewery è una fabbrica di birra con sede a Glasgow, Scozia. Fu fondata nel 1740 sulla sponda del fiume Molendinar Burn da Hugh e Robert Tennent. Il proprietario attuale è la C&C Group plc, che ha acquisito la filiale Tennent Caledonian Breweries nell'agosto 2009[2] dalla belga Anheuser-Busch InBev (in precedenza nota come InBev).
L'azienda è rinomata soprattutto per la produzione della Tennent's Lager, la birra leader del mercato scozzese nel settore delle lager da quando fu prodotta per la prima volta alla Wellpark Brewery nel 1885.
La Wellpark Brewery era in origine conosciuta come Drygate Brewery. Fu fondata con la ragione sociale H&R Tennent nel 1740 a Drygate Bridge, vicino alla cattedrale di Glasgow, nello stesso sito che ospitava la produzione di birra dal lontano 1556. I figli di Hugh Tennent, John e Robert, portarono avanti l'attività paterna, che a partire dal 1769 fu ribattezzata J&R Tennent. L'attività ebbe una espansione notevole verso la fine del XVIII secolo, quando la famiglia Tennent acquistò un birrificio adiacente al proprio. Da allora lo stabilimento, che copre un'area di 20.000 m², si chiama Wellpark Brewery.
La produzione in origine si concentrava su stout e ales. Alla metà del XIX secolo J&R Tennent era la più grande esportatrice di birre in bottiglia. Robert Tennent morì nel 1826 e John Tennent nel 1827. Hugh Tennent (figlio maggiore di Robert) assunse il controllo della società fino al 1855, quando si ritirò lasciando il posto al suo quinto figlio, Charles Tennent, il quale però morì nel 1864, pochi mesi prima del padre. Il birrificio fu successivamente gestito da fiduciari per conto dei figli di Charles Tennent, Archibald e Hugh. Nel 1884 Hugh Tennent prese il controllo dell'azienda e iniziò a produrre la Tennent's lager nel 1885. In seguito, tra il 1889 e il 1891 costruì un nuovo birrificio dedicato alle lager sul sito di Wellpark. La J&R Tennent produsse la prima lager alla spina nel 1924 e la prima lager in lattina nel 1935. La J&R Tennent fu acquisita dalla Charrington United Breweries nel 1963, e nel 1966 venne ufficializzata la fusione con le United Caledonian Breweries, l'altra filiale scozzese della Charrington, dando vita alla Tennent Caledonian Breweries. La produzione della nuova società era concentrata alla Wellpark Brewery e alla Heriot Brewery di Edimburgo. Il sito di Wellpark fu ristrutturato tra il 1965 ed il 1968, mentre quello di Heriot fu demolito negli anni '90.[4] Nel 1967, la Charringtons si fuse con la Bass per formare il Bass Charrington Group, che fu in seguito acquisito dalla belga Interbrew (in seguito InBev) nel giugno 2000, per poi diventare parte della Anheuser-Busch InBev nel 2008. Il 27 agosto 2009 la irlandese C&C Group annunciò un accordo per acquisire il birrificio e il marchio Tennent's dalla AB-InBev. L'accordo, per un valore di 180 milioni di Sterline, comprendeva l'acquisto dei diritti di distribuzione per la Scozia e l'Irlanda di Beck's e Stella Artois.
Birre
La Tennent's è la lager più venduta in Scozia, con circa il 60% del mercato scozzese delle lager (dati del 2009)[5]. Essa fu prodotta per la prima volta nel 1885 da Hugh Tennent, e nel 1893 vinse il primo premio alla World's Columbian Exposition di Chicago. Viene descritta come una lager ben bilanciata, in cui il gusto dolce del malto si combina perfettamente con quello amarognolo del luppolo.
Birre attualmente in produzione
Helden Bräu Super, 8,5% vol
Tennent's Lager, 4,0% vol
Tennent's Special, 3,5% vol
Tennent's Ember, 4,2% vol
Tennent's Light Ale, 3,1% vol
Tennent's 1885 Lager, 5,0% vol
Tennent's Extra, 9,3% vol
Tennent’s Oak Aged, 6,0% vol
Tennent's Scotch Ale, 9,0% vol
Tennent's Stout, 6,0% vol
Younger of Alloa Sweetheart Stout, 2,0% vol

20 BIRRA (2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.



martedì 8 novembre 2022

BIRRE 98: VELTINS


Veltins è un birrificio tedesco sorto nel 1824 che produce una pilsner chiara con 4,8 gradi alcolici molto rinomata sia a livello tedesco sia all'estero. Lo stabilimento si trova nella cittadina di Grevenstein, nella regione della Renania Settentrionale-Vestfalia (Nordrhein-Westfalen in tedesco).

20 BIRRA
(2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
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Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


VINI 166: SANNIO FALANGHINA


Il Sannio Falanghina è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Benevento. Si presenta anche con le denominazioni: Sannio Falanghina passito, Sannio Falanghina spumante. La Falanghina costituisce anche la doc Taburno, una doc istituita per proteggere il vitigno che cresce alle sue pendici.

Caratteristiche organolettiche
colore: paglierino più o meno intenso
odore: caratteristico, più o meno fruttato
sapore: secco, fresco, lievemente acidulo, a volte vivace

Cenni storici
Due sono gli areali storici della falanghina, il Taburno, ovvero le pendici meridionali di Montesarchio e Bonea, e i Campi Flegrei, in provincia di Napoli. Il nome deriva forse da falange, il palo utilizzato per mantenere i tralci, molto vigorosi, che non consentono una coltivazione ad alberello. Ma non esistono fonti storiche. Le prime notizie certe del nome compaiono nei trattati di agricoltura a metà Ottocento

Abbinamenti consigliati
Falanghina valorizza in modo particolare crostacei e frutti di mare.

15 VINO (2^ Edizione)

Vino. In queste 250 pagine ho raccolto oltre 220 schede di criteri di vinificazione, abbinamento e prodotti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Sin dall'antichità i frutti della vite sono diventati vino. Da allora migliaia di vitigni hanno avuto vita e decine di migliaia di vini sono stati creati. Per il nostro piacere. Impariamo insieme a conoscerne i principali, a degustarli, a scegliere quelli che sono i nostri vini di elezione. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro vinai di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


 

LIMONE SORRENTO

limone Sorrento
Limone di Sorrento è un prodotto ortofrutticolo italiano a Indicazione geografica protetta.
Questo frutto è un limone femminello, e si differenzia dai limoni della vicina costiera amalfitana per le diverse modalità di coltivazione e per proprietà organolettiche differenti (il limone di Amalfi appartiene inoltre ad una categoria diversa, lo sfusato). Viene coltivato sulla penisola sorrentina, in particolare nei comuni Massa Lubrense, Meta, Piano di Sorrento, Sant'Agnello, Sorrento, Vico Equense, oltre che nell'isola di Capri, con i due comuni Capri ed Anacapri.
Il femminiello sorrentino, anche detto limone "Ovale di Sorrento" (in riferimento alla forma ovale del frutto) e "limone di Massa" (in riferimento ad un altro comune della penisola in cui viene coltivato), presenta dimensioni medio-grosse (ciascun limone non pesa meno di 85 grammi), una polpa di color giallo paglierino con un succo altamente acido (che lo differenzia dal moderatamente acido succo del limone amalfitano) ed è ricco di vitamina C. La buccia è di medio spessore ed è molto profumata per la ricca presenza in oli essenziali, ed è di colore giallo citrino.
Il Limone di Sorrento IGP presenta particolari tecniche di produzione, basate sulla coltivazione delle piante sotto le "pagliarelle", ossia stuoie di paglia appoggiate a pali di sostegno di legno per coprire le chiome degli alberi, allo scopo di proteggere gli alberi dal freddo e dal vento e per ritardarne la maturazione (anche questo aspetto è tipico della produzione riconosciuta come IGP).
Nella limonicoltura di tutta la Campania, quella sorrentina (che comprende anche l'isola di Capri) è la maggiore, anche rispetto a quella amalfitana: rappresenta infatti il 35% della superficie investita e il 40% del prodotto, ovvero circa 600 ettari e 130.000 quintali (sui 327.000 dell'intera regione).
Come nell'area amalfitana, i limoneti sorrentini sono spesso definiti "giardini di limoni".
Il femminiello sorrentino viene molto adoperato in cucina, per condire piatti tipici della penisola sorrentina: antipasti, primi piatti, contorni e secondi piatti, dolci (come il babà al limone), e persino il caffè di limone, più o meno come avviene nella costiera amalfitana con il suo tipico sfusato. E proprio come il limone amalfitano, quello sorrentino è molto adoperato anche per preparare il limoncello, liquore a base di limoni che nasce proprio tra le zone di Capri, Amalfi e Sorrento.
La presenza dei limoni nell'area sorrentina è certificata da documenti storici del 1500 d.C. ma antenati dell'attuale ovale sorrentino risalgono all'epoca dei romani: infatti negli scavi di Ercolano e Pompei sono stati rinvenuti numerosi dipinti che raffigurano limoni molto simili a quelli odierni di Sorrento sulle tavole degli antichi romani. Bisogna però attendere il 1600 per avere la certezza della coltivazione di questi frutti in forma specializzata, come risulta dagli atti dei padri gesuiti della zona. Esiste ancora uno dei primi fondi coltivati, chiamato “Il Gesù” dai padri gesuiti locali, che è posto nella Conca di Guarazzanno cioè tra i comuni di Sorrento e Massa Lubrense: secondo molti storici è per questo motivo che il limone viene talvolta definito sorrentino e altre volte massese.


9 FRUTTA (2^ Edizione)
 

Frutta. In queste 230 pagine ho raccolto oltre 120 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. In ogni stagione la frutta sta sulla nostra tavola. Quante virtù ci stanno nella frutta? Tantissime, facciamone allora tesoro. Ma una conoscenza più approfondita rende il nostro tesoro ancora più ricco ed appetibile. Ogni tipo di frutto ha molte varianti, occorre conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro fruttivendolo di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.