giovedì 5 gennaio 2023

TAGLIOLINI MOLISANI

I Tagliolini Molisani sono sottilissime striscioline di sfoglia a sezione piatta, larghe 2-3 mm e con lo spessore inferiore al millimetro, che danno un tocco raffinato ad ogni ricetta.
I Tagliolini vengono utilizzati sia interi, in saporite minestre a base di ortaggi, che spezzati, in delicati consommé di carne o di pesce. Nonostante la loro apparente fragilità, con i Tagliolini si possono preparare anche ottimi primi asciutti. A chi ama i sapori raffinati li nproponiamo con zucchine, carote e peperoni gialli in crema di radicchio rosso.
I tagliolini sono una varietà di pasta all'uovo tipica della cucina italiana inseriti nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani dalla regione Molise. La larghezza del taglio (circa 2-3 mm) li pone tra i più sottili capellini e le più larghe tagliatelle. Hanno sezione piatta ed una lunghezza simile agli spaghetti; lo spessore deve essere inferiore al millimetro. È una pasta di veloce cottura, soprattutto se usata fresca, e si sposa bene con sughi leggeri, con pesce, condimenti delicati o in bianco o addirittura in brodo.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
 

LASAGNE ARRICCHITE



200 grammi
 lasagne
100 grammi pesto
100 grammi fagiolini
200 grammi patate
150 grammi stracchino
q.b. olio di oliva extravergine
q.b. sale
Per preparare la ricetta delle lasagne arricchite inizia con lo sbucciare le patate, lavale, tagliale a lamelle sottili e scottale per 5 minuti in acqua salata in ebollizione. Spunta i fagiolini, affettali in senso orizzontale e scottali nella stessa acqua delle patate per 2 minuti. Scolali e tieni da parte un mestolo dell'acqua di cottura. Scotta le sfoglie di pasta per pochi secondi in acqua bollente salata con 1 cucchiaio d'olio, scolale e stendile ad asciugare su carta da forno. Frulla la crescenza con i 2/3 del pesto e l'acqua di cottura delle patate tenuta da parte e versane un cucchiaio sul fondo di una pirofila (22x28 cm). Prosegui alternando strati di pasta, di patate, di fagiolini e di crescenza al pesto, quindi passa la pirofila nel forno già caldo a 180° per 20 minuti. Completa disponendovi sopra il pesto rimasto. Servi le lasagne arricchite.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

 

PACCHERI AI FRUTTI DI MARE

Aglio 3 spicchi
Calamari 500 gr
Cozze 1 kg
Gamberi 300 gr
Olio 1/2 bicchiere
Paccheri 500 gr
Peperoncino piccante fresco 1 (oppure in polvere a piacere)
Pomodori ciliegini 100 gr
Prezzemolo tritato 2 cucchiai
Sale q.b.
Vongole 1 kg
Iniziate con la pulizia del pesce. Spazzolate con cura le cozze sotto l’acqua ed eliminate le eventuali barbette (chiamate bisso), quindi lavatele e mettetele da parte. Scegliete le vongole, scartando quelle rotte, e sciaquatele bene sotto l'acqua corrente. Spellate, eviscerate e lavate i calamari sotto l’acqua corrente, asciugateli e tagliateli ad anelli, quindi lavate ed asciugate anche le code di gambero che devono essere private della corazza.
Mettete le vongole in una pentola sul fuoco a fiamma viva. Mettete un altro tegame sul fuoco con le cozze del prezzemolo spezzettato con le mani, due spicchi di aglio interi e un peperoncino fresco tritato. Fate dischiudere vongole e cozze coprendo la pentola con un coperchio , poi spegnete il fuoco e, una ad una, eliminate il guscio ed estraete il mollusco che metterete da parte. Procedete un questo modo tenendo però da parte una decina di vongole e di cozze col guscio che vi serviranno per la decorazione finale. Filtrate con un colino a maglie strette il fondo di cottura delle vongole e delle cozze e mettetelo da parte.
Scaldate l’olio rimanente in una padella capiente assieme all'aglio schiacciato; fate rosolare i calamari per almeno 5 minuti, bagnateli poi con il vino bianco e lasciate sfumare.
Aggiungete i pomodorini tagliati a pezzetti e lasciateli ammorbidire, quindi salate, coprite con un coperchio e lasciate cuocere a fiamma bassa per almeno 10 minuti (o fino a quando i calamari saranno teneri). Aggiungete i gamberi e ricordatevi di unire, ogni tanto, ai molluschi un mestolino di liquido messo da parte, secondo la necessità. Intanto calate i paccheri in acqua bollente precedentemente salata.
Prendete i molluschi messi da parte e uniteli al sugo e fate cuocere il tutto per altri 5 minuti, poi aggiungete infine il prezzemolo tritato.
Aggiungete in ultimo in casseruola le vongole e le cozze con i gusci e quando i paccheri saranno al dente scolateli e fateli saltare in padella insieme al sugo, aggiungendo il liquido delle cozze e delle vongole messo da parte. Quando il tutto sarà ben amalgamato e il fondo ormai asciutto, servite i paccheri decorando i piatti con qualche mollusco provvisto di guscio.
 
2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

TORTELLI ALLA PIACENTINA

Si definiscono tortelli alla piacentina (turtéi in piacentino) un tipo di pasta ripiena tipico della provincia italiana di Piacenza. Tradizionalmente sono considerati un piatto di magro, cioè quelli privi di carne il cui consumo era concesso dalla Chiesa cattolica nei giorni di venerdì, durante la Quaresima o alla vigilia delle principali festività cristiane. Sebbene siano frequentemente confezionati con due caratteristiche "code" (turtéi cun la cua, turtéi cun il cui in piacentino), che conferiscono loro la distintiva "forma a caramella", sono anche preparati in forma rettangolare.All'impasto, composto da farina, acqua, uova e sale, si aggiunge un ripieno costituito da ricotta, spinaci, Grana Padano, noce moscata, uova e sale.Vengono generalmente conditi con il burro fuso, che può essere insaporito con qualche foglia di salvia, e formaggio grana. A differenza che in altre zone del Nord Italia, in cui i tortelli di "magro" vengono condititi solo con burro fuso, in provincia di Piacenza è abbastanza diffuso servire il piatto con un intingolo a base di funghi porcini (che può contenere anche la salsa di pomodoro, oppure essere "in bianco").
Origini
La tradizione delle paste ripiene dell'Italia settentrionale viene fatta risalire al Medioevo. La ricetta del territorio di Piacenza era nota a Giovanni Boccaccio, che definiva semplicemente piasentino la varietà locale del tortello. Secondo alcune ricerche, la caratteristica chiusura della pasta con due "code" alle estremità è menzionata a partire dal 1351, l'anno in cui il nobile piacentino Bernardo Anguissola ospitò Francesco Petrarca al castello di Vigolzone (PC). Fu il feudatario a chiedere al personale di cucina di modificare dei comuni ravioli in un qualcosa di più originale e visivamente gradevole per i canoni estetici del poeta laureato a Roma in Campidoglio. Con la stessa conformazione furono apprezzati e descritti anche da un altro poeta, Giosuè Carducci, ospitato al castello nel 1888 dal conte Cesare Anguissola.I tortelli alla piacentina sono iscritti nell'elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali stilato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e sono valorizzati con la Denominazione comunale d'origine a Vigolzone (PC).

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.


 

SCIALATIELLI DI AMALFI


Gli scialatielli sono un formato di pasta fresca usato nella cucina campana, tipici di Amalfi dove sono nati per mano dello chef Enrico Cosentino nel 1978 (presentati ad un concorso culinario, gli valsero il premio entremetier dell'anno); il loro nome si presume derivi da due parole dialettali "scialare" (godere) e "tiella-i" (padella).
Sono listarelle più corte degli spaghetti, più larghe e di sezione rettangolare piuttosto irregolare. Sono tradizionalmente fatti a mano con farina, acqua e/o latte, formaggio grattugiato, basilico fresco tritato e sale, ma vengono anche venduti come formato di produzione industriale. Sono riconosciuti come prodotto agroalimentare tradizionale della regione Campania.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
 

SCHLUTZKRAPFEN

pasta
150 g di farina di segale
100 g di farina di frumento
1 uovo
50-60 ml di acqua tiepida
1 C di olio
sale
ripieno:150 g di spinaci bolliti (300 g di spinaci freschi)
50 g di cipolle tagliate finemente
1/2 spicchio d'aglio tritato
1 C di burro
100 g di ricotta
1 C di parmigiano
1 C di erba cipollina tagliata finemente
1 presa di noce moscata
pepe
sale
Per la pasta:
Mescolare le due farine, disporle a forma di corona e salarle. Unire l'uovo all'acqua e all'olio, versare il liquido della corona di farina ed impastare il tutto. Far riposare per 30 minuti.
Per il ripieno:
Tritare finemente gli spinaci, rosolare la cipolla e l'aglio ed il burro; poi unire gli spinaci e abbassare la fiamma. Aggiungere la ricotta, il parmigiano, l'erba cipollina; coindire con noce moscata, sale, pepe, e mischiare bene.
Stendere la pasta ottenendo una sfoglia sottile e lavorare la pasta velocemente, in modo che non si secchi. Successivamente ritagliare con una forma tonda e liscia dei cerchi di diametro di 7 centimetri.
Posare quindi con un cucchiaio l'impasto al centro della sfoglia e bagnare il bordo con dell'acqua e quindi piegare la pasta facendole assumere la forma di piccole mezzelune per poi premere immediatamente con le mani i bordi della pasta.
Cuocere in acqua salata e disporli quindi su di un piatto, cosparsi di parmigiano ed erba cipollina e un po' di burro fuso.
Gli Schlutzkrapfen, traducibili in italiano come mezzelune, sono dei ravioli/agnolotti ripieni di spinaci e ricotta tipici della Val Pusteria, diffuso in tutta la regione del Tirolo. Nelle valli ladine sono conosciuti come crafuncins o cajincì. Nella tradizione culinaria bellunese sono conosciuti invece come casunziei. Sono molto simili ai pierogi polacchi.
Il verbo schluzen tradotto dalla lingua tedesca, si traduce in "scivolare". Ciò deriva dal fatto che questa specialità si mangia lasciando scivolare i ravioli in bocca.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
 


SAGNE ABRUZZESI

Per sagne si intende un formato di pasta tipico della cucina di una vasta area dell'Abruzzo, del Molise, della Ciociaria e di altre zone montane del Lazio. Le tre regioni hanno riconosciuto questa pasta come prodotto agroalimentare tradizionale. In particolare l'Abruzzo fa riferimento alla ricetta tradizionale delle sagne a pezze e cicerchie. È caratterizzata dall'impasto a base di soli acqua, farina e sale, che ne denotano l'origine povera (era infatti la pasta "di tutti i giorni", in contrapposizione della pasta all'uovo, propria dei giorni festivi). Oggi però non è inusuale che all'impasto siano aggiunte uova. Il formato tipico delle sagne è romboidale; in base alla destinazione d'uso o alla zona si presentano però anche come listelli piatti (e vengono anche chiamati tagliolini) o sotto forma di piccoli quadrati, al massimo di un centimetro di lato (anche detti pettele). Questo formato di pasta viene solitamente destinato alla preparazione del piatto sagne e fagioli, alle volte declinato nella variante che prevede l'aggiunta di cotiche di maiale. È molto comune anche l'uso dei ceci; in tal caso si distingue per l'aspetto simile a una minestra, dovuto all'estrema fluidità del sugo di pomodoro che accompagna la pasta.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.


mercoledì 4 gennaio 2023

STRANGOZZI UMBRI


Gli strangozzi sono una pasta lunga a sezione quadrata o rettangolare, tipica del comprensorio Spoletino ma diffusi anche in tutta l'Umbria, nelle Marche e nel Lazio. Sono chiamati anche, a seconda delle zone, stringozzi, strengozzi, strengozze, strozzapreti o strangozzo, come nel ternano, ciriole. L'aspetto è molto simile a quello dei tagliolini ma, a differenza di questi, non sono all'uovo.
Prodotto "povero" che, secondo la scheda di prodotto agroalimentare tradizionale, va realizzato a mano stendendo una sfoglia, spessa tra i 2 e i 4 mm, di pasta di farina di grano tenero, acqua ed eventualmente sale. La sfoglia è poi tagliata a strisce di circa 4 mm di larghezza e la lunghezza di circa 30 cm. Il prodotto può essere realizzato anche industrialmente con semola di grano duro tramite un processo di estrusione o laminazione, e ammatassato nella tipica forma ad 8.
La forma è molto simile anche a quella delle stringhe da scarpe, dal cui nome alcuni pensano derivi quello degli strangozzi. Secondo tale ipotesi quindi, il nome deriverebbe dalle stringhe che venivano usate, nello Stato Pontificio, dai rivoluzionari per strangolare i preti e sarebbe quindi il risultato di una fusione tra parole "stringa" e "strangolare", da qui anche le varianti "strozzapreti" o "strangolapreti". Il nome degli Strozzapreti, ovvero una tipica pasta romagnola, si rifà al contesto socio-culturale di diversi anni fa, in cui la società era costituita da padroni (pochi e molto ricchi), e da contadini/mezzadri (molti e sfortunati). Ebbene, lo volessero o meno, anche i preti facevano parte della classe dei padroni. Infatti ogni parrocchia, quale più quale meno, possedeva i suoi poderi. I preti, almeno in Romagna, hanno la nomea (spesso suffragata dai fatti) di essere golosi e per non contraddire la sana tradizione, a mezzogiorno si trovavano servito dalla propria perpetua un bel piatto di ricche tagliatelle con ragù di carne. Uno dei diversi ingredienti che componevano la sfoglia erano le uova, allora bene di valore. I contadini, spesso oberati da tanto lavoro e anche per ragioni economiche non potevano permettersi un tale regime alimentare e così, per preparare la pasta semplificavano il procedimento, limitandosi ad usare farina, acqua e sale, rinunciando alle uova. Quando perciò un prete si fermava a mangiare a casa del contadino, essendo abituato alle tagliatelle quotidiane fatte con l'uovo, faceva fatica a mandar giù quella pasta povera e quindi pareva che si "strozzasse".

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).  Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
 

VELLUTATA AI FUNGHI PORCINI

Aglio 1 spicchio
Brodo di verdure, 700 ml
Burro 30 gr
Cipollotto fresco 1
Funghi porcini, 500 gr
Panna fresca, 50 ml
Patate 250 gr
Pepe q.b.
Prezzemolo 1 ciuffo
Sale q.b.
Cominciate con la pulizia dei funghi: togliete la terra alla base dei gambi e sciacquateli molto velocemente per pulirli. Tagliateli poi a fette, facendo attenzione a conservare ove possibile la forma del fungo (i funghi interi verranno poi utilizzati per decorare la vellutata). Sbucciate le patate e riducetele in piccoli cubetti, affettate finemente i cipollotti dopo averli mondati. Sciogliete il burro in una casseruola, aggiungete lo spicchio d’aglio tagliato a metà e i cipollotti affettati, fateli rosolare dolcemente e poi aggiungete le patate a cubetti.  Fate cuocere le patate per circa 10 minuti, aggiungendo di tanto in tanto un mestolo di brodo, unite quindi anche i funghi e fateli saltare per altri 10 minuti insieme alle patate. Aggiungete tutto il brodo e aggiustate di sale e di pepe, togliete lo spicchio d'aglio. Quando i funghi e le patate saranno cotti, toglieteli dal fuoco (conservandone alcuni per decorare il piatto) e passateli con un mixer fino ad ottenere una crema omogenea (se dovesse risultare a vostro avviso troppo “corposa” potrete aggiungere dell’altro brodo). In ultimo aggiungete la panna fresca e un cucchiaio di prezzemolo tritato. Impiattate la crema ai funghi porcini e decorate con i funghi interi e una fogliolina di prezzemolo.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
 

CASCÀ ALLA SARDA


Il cascà o cashcà è un cibo di derivazione araba, peculiare della popolazione di Carloforte (isola di San Pietro), nella regione del Sulcis, in Sardegna meridionale, derivato dal cuscus tunisino. La popolazione di Carloforte, di origine ligure, dal 1540 al 1738 colonizzò un piccolo territorio in Tunisia, presso l'isola di Tabarka, nei pressi di Tunisi, assumendo nell'uso alcuni cibi tunisini come il cuscus, ma modificandoli: infatti il cascà non prevede l'abbinamento con la carne. La ricetta di Carloforte, detta anche "tabarchina", prevede di mescolare alla semola diverse verdure (ceci, piselli, verza, carota, finocchio, melanzana, zucchina, cipolla) ed è aromatizzata con erbe (finocchio selvatico) e spezie: (coriandolo, cannella, chiodi di garofano, anice stellato). In passato il cascà era un piatto semplice e povero: gli elementi base della sua preparazione erano, oltre alla semola opportunamente lavorata, il cavolo cappuccio o il cavolfiore ed i ceci. Col tempo il piatto si è evoluto, ed alla ricetta base si sono aggiunte le varie verdure di stagione e la carne suina. Il piatto così trasformato è divenuto cibo della festa in epoca recente, preparato soprattutto in occasione della festa patronale di San Carlo. Da parecchi anni nel mese di aprile a Carloforte si tiene una sagra con lo scopo di valorizzare questo tipico piatto della tradizione culinaria tabarkina. Il cashcà è anche pronunciato (italianizzato) con "cascà", per quanto nella pronuncia corretta, in lingua tabarchina la "h" indichi una pronuncia a "denti serrati". Ogni anno a Carloforte si tiene la sagra del Cuscus Tabarchino (Il Cascà di Carloforte).

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

RISO E LATTE

un litro di latte,
mezzo litro di acqua,
400 g di riso e sale.
Si porta il latte ad ebollizione insieme al sale, all'olio e all'acqua; si aggiunge il riso rimescolando di frequente in modo da evitare che si attacchi e si serve caldo.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

RISI E BISI

Risi e bisi è un piatto italiano, tipico della cucina veneta ed in particolare veneziana, vicentina e veronese, a base di riso e piselli. Si tratta di un primo piatto che, per la sua consistenza non troppo densa né troppo liquida, viene considerato a metà tra un risotto ed una minestra e che è particolarmente adatto sia nei mesi invernali che in quelli primaverili. Nella Provincia di Vicenza il piatto viene preparato con ingredienti tipici del territorio come il riso di Grumolo delle Abbadesse, che costituisce una caratteristica varietà di riso vialone nano, e con bisi di Lumignano, che vengono prodotti anche nelle aree limitrofe al comune di Longare, dove le coltivazioni sono riparate dai Colli Berici, rendendo queste zone particolarmente adatte alla crescita delle coltivazioni. La quantità di piselli qui raccolta resta comunque contenuta e viene assorbita per la maggior parte dai ristoratori locali. Per la realizzazione del piatto tipico viene impiegata ogni parte dei piselli, compresi i baccelli i quali, una volta puliti, vengono immersi in acqua e bolliti per ottenere un brodo piuttosto denso che, una volta filtrato, verrà unito ai piselli ed al riso per consentirne la cottura. Anche la pancetta fa parte della ricetta tradizionale dei risi e bisi e viene utilizzata per dare maggiore sapore al piatto.
Storia
La densa zuppa di riso e piselli è un piatto che appartiene all'antica tradizione culinaria della Serenissima Repubblica di Venezia e che si diffuse rapidamente alle pianeggianti aree interne una volta che questa si estese fino a comprendere anche i territori del vicentino. Con l'intensificarsi delle relazioni commerciali tra Venezia e Vicenza i prodotti agricoli circolavano su tutto il territorio e i piselli coltivati alle pendici dei Colli Berici raggiungevano anche la città lagunare, dove erano particolarmente apprezzati. Risi e bisi divenne così il piatto celebrativo della primavera, dato che era questa la stagione in cui avvenivano i primi raccolti di piselli, e veniva offerto al Doge nella sala dedicata ai banchetti del Palazzo Ducale in occasione dei festeggiamenti del patrono San Marco il 25 aprile. È possibile però che l'origine del piatto possa essere ancor più antica poiché legata ai Bizantini con i quali Venezia è stata a lungo collegata e che erano soliti creare pietanze a base di riso unito ad altri ingredienti.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

LASAGNE CON CARCIOFI E GRANSEOLA



1 spicchio aglio
200 millilitri brodo vegetale
1 cucchiaio burro
4 cipollina borettana
1 granseola
q.b. mandorla
q.b. olio extravergine d'oliva
q.b. pepe
q.b. sale
200 millilitri vino bianco
q.b. prezzemolo
250 grammi lasagne
1 limone
1 cucchiaio farina
q.b. pane grattugiato
4 carciofo
1 scalogno
q.b. timo
Lessa 1 granseola per 15 minuti in acqua salata, scolala, aprila, raccogli in una ciotola il corallo e la polpa scura che lo circonda. Estrai la polpa bianca dal corpo centrale e dalle chele e condiscila con olio, il succo di 1 limone, pepe e 1 manciata di prezzemolo tritato. Prepara un soffritto con 1 spicchio d'aglio, 4 cipolline borettane e 2 cucchiai di olio. Unisci il corallo e la polpa scura tritati, sfuma con 100 ml di vino bianco, completa con la polpa bianca. Scalda in una padella 1 cucchiaio di burro e 2 di olio, unisci 1 scalogno tritato, 1 presa di foglie di timo e 4 carciofi affettati. Saltali nel condimento e bagnali con 100 ml di vino bianco. Setaccia 1 cucchiaio di farina sui carciofi, mescola, bagna con 200 ml di brodo vegetale e addensa il fondo di cottura. Riduci in crema metà dei carciofi e mescolali con quelli affettati. Prendi 250 gr di lasagne fresche. Imburra uno stampo e alterna strati di pasta, carciofi e granceola, finendo con la pasta. Cospargi di pangrattato, mandorle a fette e fiocchi di burro. Inforna a 180° per 40 minuti. Fai riposare e servi.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
 

MALTAGLIATI CON FAGIOLI E PESTO D'OLIVE



250 grammi pasta all'uovo
400 grammi fagioli borlotti in scatola
1,5 litri brodo vegetale
100 grammi prosciutto crudo
50 grammi olive taggiasche
1 rametto rosmarino
1 cuore sedano verde
1 ciuffo finocchietto selvatico
1 scalogno
q.b. olio extravergine d'oliva
q.b. sale crea lista della spesa
1maltagliati con fagioli e pesto di olive
Sbuccia e trita finemente lo scalogno, riduci il prosciutto crudo a dadini e falli soffriggere dolcemente in una casseruola con 4 cucchiai di olio. unisci i fagioli e il brodo bollente e prosegui la cottura per 20 minuti. Taglia le sfoglie di pasta in losanghe irregolari. stacca le foglioline di rosmarino e tritale finemente con le foglie del cuore di sedano (le coste vi serviranno per un soffritto o una minestra), il finocchietto, le olive snocciolate e 4 cucchiai di olio. dovrai ottenere un pesto omogeneo. trasferiscilo in una ciotola e regola di sale. Aggiungi le losanghe di pasta alla zuppa e cuocile per circa 2 minuti. Togli la pasta e fagioli dal fuoco, incorpora il pesto preparato, mescola e servi i maltagliati con fagioli e pesto di olive, a piacere, con un filo di olio crudo.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.


LINGUINE ALL'ASTICE

2 scalogni
1 astice
320 grammi pasta di semola (di grano duro)
1 peperoncino
q.b. vino bianco
1 bicchierino brandy
q.b. timo
q.b. prezzemolo
q.b. sale
q.b. pepe
100 grammi pomodoro polpa
1 spicchio aglio
q.b. basilico
q.b. olio di oliva extravergine
Le linguine con l'astice sono un piatto di mare raffinato e gustoso ideale per una cena o un pranzo importante. A dare importanza a questo piatto è proprio l'astice che è un crostaceo molto delicato per cui deve essere venduto ancora fresco o si preferisce acquistarlo surgelato. Viene usato in cucina per i sughi che accompagnano linguine o spaghetti. Ma questo crostaceo si può gustare anche lesso o insaporito da una salsa preparata con succo di limone, olio, sale, pepe e prezzemolo tritato. L'astice come tutti frutti di mare si abbina perfettamente con vini bianchi secchi o con le bollicine.
La ricetta delle linguine all'astice parte proprio con la preparazione dell'ingrediente base del piatto. Prendi l'astice (di 600-700 g), lavalo e taglialo a metà con un trinciapollo ed estrai la polpa, elimina il sacchetto di sabbia che contiene e stacca le chele, le zampette e la testa rompendole con l'aiuto di uno schiaccianoci o pestacarne. Questo procedimento dovrà servire a fare in modo che la polpa rilasci tutti i liquidi saporiti in essa contenuta.
Metti in un tegame 2 cucchiai di olio e fai appassire il trito di uno scalogno insieme ai gusci che farai saltare per qualche istante sfumandoli con mezzo bicchiere di vino bianco.
Aggiungi un mestolo di acqua, peperoncino, un mazzetto di timo, basilico e sale quanto basta in modo da preparare il fumetto. Porta ad ebollizione e abbassa la fiamma per far cuocere il tutto in 15-20 minuti unendo altra acqua se necessario. Alla fine dovrai ottenere un brodo molto ristretto.
Ora fai un soffritto con aglio schiacciato, lo scalogno restante e 3 cucchiai di olio per poi aggiungere la polpa dell'astice. Sala quanto basta, irrora con con il brandy e fai fiammeggiare.
Dopo aver fatto rosolare la polpa versa il fumetto facendolo passare da un colino a maglie fini e unisci la passata di pomodoro, che deve essere abbastanza densa. Fai cuocere a fuoco moderato per far asciugare il sugo.
Nel frattempo cuoci le linguine bene al dente e versale nella padella. Togli dal fuoco e lascia insaporire il tutto per qualche istante.
Servi le linguine all'astice su un piatto, aggiungendo una spolverata di prezzemolo fresco tritato.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

QUATÀRA DI PORTO CESAREO

secondo di pesce

La Quatàra di Porto Cesareo, conosciuta localmente anche come quataru ti lu pescatore o anche come uatàra alla cisàrola, è una zuppa di pesce preparata a Porto Cesareo e nel resto del Salento nella provincia di Lecce. Ha ottenuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali il riconoscimento di prodotto agroalimentare tradizionale (P.A.T). Prende il nome quatàra dalla caldaia in rame con cui veniva originariamente preparata. Le origini del piatto risalgono alle zuppe fatte con lo scarto del pescato a bordo dei pescherecci salentini al largo per battute di pesca di più giorni.

3 SECONDI PIATTI 
(2^ Edizione)

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.