giovedì 5 gennaio 2023
TAGLIOLINI MOLISANI
LASAGNE ARRICCHITE
PACCHERI AI FRUTTI DI MARE
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Cozze 1 kg
Gamberi 300 gr
Olio 1/2 bicchiere
Paccheri 500 gr
Pomodori ciliegini 100 gr
Prezzemolo tritato 2 cucchiai
Sale q.b.
Vongole 1 kg
TORTELLI ALLA PIACENTINA
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Origini
La tradizione delle paste ripiene dell'Italia settentrionale viene fatta risalire al Medioevo. La ricetta del territorio di Piacenza era nota a Giovanni Boccaccio, che definiva semplicemente piasentino la varietà locale del tortello. Secondo alcune ricerche, la caratteristica chiusura della pasta con due "code" alle estremità è menzionata a partire dal
SCIALATIELLI DI AMALFI
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Gli scialatielli sono un formato di pasta fresca usato nella cucina campana, tipici di Amalfi dove sono nati per mano dello chef Enrico Cosentino nel 1978 (presentati ad un concorso culinario, gli valsero il premio entremetier dell'anno); il loro nome si presume derivi da due parole dialettali "scialare" (godere) e "tiella-i" (padella).
SCHLUTZKRAPFEN
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SAGNE ABRUZZESI
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Per
sagne si intende un formato di pasta tipico della cucina di una vasta
area dell'Abruzzo, del Molise, della Ciociaria e di altre zone montane
del Lazio. Le tre regioni hanno riconosciuto questa pasta come prodotto
agroalimentare tradizionale. In particolare l'Abruzzo fa riferimento
alla ricetta tradizionale delle sagne a pezze e cicerchie. È
caratterizzata dall'impasto a base di soli acqua, farina e sale, che ne
denotano l'origine povera (era infatti la pasta "di tutti i giorni", in
contrapposizione della pasta all'uovo, propria dei giorni festivi). Oggi
però non è inusuale che all'impasto siano aggiunte uova. Il formato
tipico delle sagne è romboidale; in base alla destinazione d'uso o alla
zona si presentano però anche come listelli piatti (e vengono anche
chiamati tagliolini) o sotto forma di piccoli quadrati, al massimo di un
centimetro di lato (anche detti pettele). Questo
formato di pasta viene solitamente destinato alla preparazione del
piatto sagne e fagioli, alle volte declinato nella variante che prevede
l'aggiunta di cotiche di maiale. È molto comune anche l'uso dei ceci; in
tal caso si distingue per l'aspetto simile a una minestra, dovuto
all'estrema fluidità del sugo di pomodoro che accompagna la pasta.
mercoledì 4 gennaio 2023
STRANGOZZI UMBRI
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Gli strangozzi sono una pasta lunga a sezione quadrata o rettangolare, tipica del comprensorio Spoletino ma diffusi anche in tutta l'Umbria, nelle Marche e nel Lazio. Sono chiamati anche, a seconda delle zone, stringozzi, strengozzi, strengozze, strozzapreti o strangozzo, come nel ternano, ciriole. L'aspetto è molto simile a quello dei tagliolini ma, a differenza di questi, non sono all'uovo.
VELLUTATA AI FUNGHI PORCINI
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Burro 30 gr
Cipollotto fresco 1
Panna fresca, 50 ml
Patate 250 gr
Prezzemolo 1 ciuffo
Sale q.b.
CASCÀ ALLA SARDA
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Il cascà o cashcà è un cibo di derivazione araba, peculiare della popolazione di Carloforte (isola di San Pietro), nella regione del Sulcis, in Sardegna meridionale, derivato dal cuscus tunisino. La popolazione di Carloforte, di origine ligure, dal 1540 al 1738 colonizzò un piccolo territorio in Tunisia, presso l'isola di Tabarka, nei pressi di Tunisi, assumendo nell'uso alcuni cibi tunisini come il cuscus, ma modificandoli: infatti il cascà non prevede l'abbinamento con la carne. La ricetta di Carloforte, detta anche "tabarchina", prevede di mescolare alla semola diverse verdure (ceci, piselli, verza, carota, finocchio, melanzana, zucchina, cipolla) ed è aromatizzata con erbe (finocchio selvatico) e spezie: (coriandolo, cannella, chiodi di garofano, anice stellato). In passato il cascà era un piatto semplice e povero: gli elementi base della sua preparazione erano, oltre alla semola opportunamente lavorata, il cavolo cappuccio o il cavolfiore ed i ceci. Col tempo il piatto si è evoluto, ed alla ricetta base si sono aggiunte le varie verdure di stagione e la carne suina. Il piatto così trasformato è divenuto cibo della festa in epoca recente, preparato soprattutto in occasione della festa patronale di San Carlo. Da parecchi anni nel mese di aprile a Carloforte si tiene una sagra con lo scopo di valorizzare questo tipico piatto della tradizione culinaria tabarkina. Il cashcà è anche pronunciato (italianizzato) con "cascà", per quanto nella pronuncia corretta, in lingua tabarchina la "h" indichi una pronuncia a "denti serrati". Ogni anno a Carloforte si tiene la sagra del Cuscus Tabarchino (Il Cascà di Carloforte).
RISO E LATTE
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RISI E BISI
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LASAGNE CON CARCIOFI E GRANSEOLA
MALTAGLIATI CON FAGIOLI E PESTO D'OLIVE
LINGUINE ALL'ASTICE
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320 grammi pasta di semola (di grano duro)
1 peperoncino
q.b. vino bianco
1 bicchierino brandy
q.b. timo
q.b. prezzemolo
q.b. sale
q.b. pepe
100 grammi pomodoro polpa
1 spicchio aglio
q.b. basilico
q.b. olio di oliva extravergine
Le linguine con l'astice sono un piatto di mare raffinato e gustoso ideale per una cena o un pranzo importante. A dare importanza a questo piatto è proprio l'astice che è un crostaceo molto delicato per cui deve essere venduto ancora fresco o si preferisce acquistarlo surgelato. Viene usato in cucina per i sughi che accompagnano linguine o spaghetti. Ma questo crostaceo si può gustare anche lesso o insaporito da una salsa preparata con succo di limone, olio, sale, pepe e prezzemolo tritato. L'astice come tutti frutti di mare si abbina perfettamente con vini bianchi secchi o con le bollicine.
La ricetta delle linguine all'astice parte proprio con la preparazione dell'ingrediente base del piatto. Prendi l'astice (di 600-700 g), lavalo e taglialo a metà con un trinciapollo ed estrai la polpa, elimina il sacchetto di sabbia che contiene e stacca le chele, le zampette e la testa rompendole con l'aiuto di uno schiaccianoci o pestacarne. Questo procedimento dovrà servire a fare in modo che la polpa rilasci tutti i liquidi saporiti in essa contenuta.
Metti in un tegame 2 cucchiai di olio e fai appassire il trito di uno scalogno insieme ai gusci che farai saltare per qualche istante sfumandoli con mezzo bicchiere di vino bianco.
Aggiungi un mestolo di acqua, peperoncino, un mazzetto di timo, basilico e sale quanto basta in modo da preparare il fumetto. Porta ad ebollizione e abbassa la fiamma per far cuocere il tutto in 15-20 minuti unendo altra acqua se necessario. Alla fine dovrai ottenere un brodo molto ristretto.
Ora fai un soffritto con aglio schiacciato, lo scalogno restante e 3 cucchiai di olio per poi aggiungere la polpa dell'astice. Sala quanto basta, irrora con con il brandy e fai fiammeggiare.
Dopo aver fatto rosolare la polpa versa il fumetto facendolo passare da un colino a maglie fini e unisci la passata di pomodoro, che deve essere abbastanza densa. Fai cuocere a fuoco moderato per far asciugare il sugo.
Nel frattempo cuoci le linguine bene al dente e versale nella padella. Togli dal fuoco e lascia insaporire il tutto per qualche istante.
Servi le linguine all'astice su un piatto, aggiungendo una spolverata di prezzemolo fresco tritato.
QUATÀRA DI PORTO CESAREO
3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.