lunedì 14 novembre 2022

VINI 173: CONTEA DI SCLAFANI


Il Contea di Sclafani è una Denominazione di Origine Controllata (DOC) che abbraccia alcuni vini delle province di Palermo, di Caltanissetta e di Agrigento.
E precisamente i seguenti:
Contea di Sclafani rosso
Contea di Sclafani rosso novello
Contea di Sclafani rosso riserva
Contea di Sclafani rosato
Contea di Sclafani bianco
Contea di Sclafani Ansonica o Insolia
Contea di Sclafani Catarratti
Contea di Sclafani Grecanico
Contea di Sclafani Grillo
Contea di Sclafani Chardonnay
Contea di Sclafani Pinot Bianco
Contea di Sclafani Sauvignon
Contea di Sclafani dolce
Contea di Sclafani dolce vendemmia tardiva
Contea di Sclafani Nero d'Avola o Calabrese
Contea di Sclafani Nero d'Avola o Calabrese riserva
Contea di Sclafani Nerello Mascalese
Contea di Sclafani Perricone
Contea di Sclafani Perricone riserva
Contea di Sclafani Cabernet Sauvignon
Contea di Sclafani Cabernet Sauvignon riserva
Contea di Sclafani Pinot Nero
Contea di Sclafani Pinot Nero riserva
Contea di Sclafani Syrah
Contea di Sclafani Syrah riserva
Contea di Sclafani Merlot
Contea di Sclafani Merlot riserva
Contea di Sclafani Sangiovese
Contea di Sclafani Sangiovese riserva
Contea di Sclafani Spumante

15 VINO (2^ Edizione)
Vino. In queste 250 pagine ho raccolto oltre 220 schede di criteri di vinificazione, abbinamento e prodotti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Sin dall'antichità i frutti della vite sono diventati vino. Da allora migliaia di vitigni hanno avuto vita e decine di migliaia di vini sono stati creati. Per il nostro piacere. Impariamo insieme a conoscerne i principali, a degustarli, a scegliere quelli che sono i nostri vini di elezione. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro vinai di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

BIRRE 104: EICHHOF



Eichhof è la birra prodotta dall'omonima ditta con sede a Lucerna, Svizzera. È una delle birre più popolari in Svizzera.
Marche prodotte
Eichhof Lager: la principale, chiara con il 4,8% di alcool (vol., temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglia da 50 cl, 33 cl e 30 cl.
Braugold: chiara premium, con il 5,2% di alcool (vol., temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglia da 50 cl, 33 cl e 30 cl.
Klosterbräu: birra non filtrata, con il 4,8% di alcool (vol., temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglia da 50 cl, 33 cl e 30 cl.
Barbara: Hell, Starkbier, con il 5,9% di alcool (vol., temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglie da 30 cl.
Hubertus: birra scura, con il 5,7% di alcool (vol., temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglie da 30 cl.
Pony: chiara "oro", con il 5,2% di alcool (vol., temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglie da 30 cl.
Leichte: leggera con poco alcool
Lemon: birra al gusto di limone, con il 5% di alcool (vol., temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglie da 27,5 cl.
Orange: birra al gusto d'arancia, con il 2,4% di alcool (vol., temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglie da 27,5 cl.
Sommerbier: prodotta da giugno a settembre, con poco alcool, con il 4,3% di alcool (vol., temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglia da 33 cl e 30 cl.
Spies draft: con il 4,8% di alcool (vol., temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglie da 27,5 cl.
Eichhof Alkoholfrei, senza contenuto di alcool, temperatura ideale per essere servita va dai circa 8° ai 10° C., prodotta in bottiglia da 50 cl e 30 cl.


20 BIRRA
(2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

domenica 13 novembre 2022

BIRRE 103: LAŠKO


La birra Laško (in sloveno Laško pivo) è una birra slovena, che viene prodotta dalla Pivovarna Laško. La birra deve il suo nome alla città in cui è situato lo stabilimento, Laško, un piccolo paese di circa 13000 abitanti situato nella parte centro-orientale della Slovenia, a pochi chilometri dalla città di Celje. La birreria fu fondata nel 1825, quando il creatore Franz Geyer istituì un birrificio nell'ex Ospedale Valvasor. La Laško era il quinto produttore di birra della Jugoslavia divenendo il primo stabilimento per produzione nel 1991. A seguito dell'indipendenza della Slovenia e della conseguente perdita del mercato protetto dal governo della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia la birreria Laško ha dovuto fronteggiare un crollo delle vendite che si sono risollevate sono alla fine degli anni 90'. La birra Lasko è commercializzata prevalentemente in Slovenia e Croazia ma si sta espandendo pure in Italia


20 BIRRA
(2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


sabato 12 novembre 2022

BIRRE 102: VORES ØL



Vores Øl (Danese per La Nostra Birra, o in inglese Our Beer) è una birra danese.
La birra è stata presentata come la prima birra open source. La ricetta è stata pubblicata sotto Licenza Creative Commons (Attribuzione - Condividi allo stesso modo - 2.5). La birra è stata creata dagli studenti dell'IT-University a Copenaghen insieme a Superflex, un collettivo di artisti di Copenaghen, per illustrare come i concetti di open source possano essere applicati anche fuori dal mondo digitale. Gli studenti hanno preparato la birra, la prima serie di 100 litri, intitolata 'versione 1.0, nella caffetteria della scuola, e hanno creato un'etichetta e un sito web per promuoverla; in seguito ne hanno pubblicato la ricetta.
Quasi immediatamente, molti della comunità dei bevitori di birra (homebrewing) hanno parlato male contro la qualità della ricetta, diverse persone infatti hanno scritto nel thread di Slashdot.
I più notevoli fra i reclami segnalati sono stati il fatto che non è mai stato dichiarato quanta acqua si deve utilizzare nella mistura, quale tipo di lievito doveva essere usato, lo stile di birra che era prodotto (oltre che ad essere scura ed heavy), se fossero o meno stati aggiunti dei luppoli per l'aroma, quale fosse la temperatura di fermentazione o che sapore avrebbe dovuto avere la birra. In analogia alle linee guida del software open source che il gruppo sta promuovendo implicitamente, molte persone hanno detto che se questa ricetta fosse il codice sorgente, non potrebbe essere compilata.
Rasmus Nielsen, uno dei sviluppatori della birra, ha ammesso che la birra era un mezzo per comunicare un messaggio di "nozioni dogmatiche del copyright e della proprietà intellettuale che stanno dominando la nostra cultura." Lui ha anche dichiarato che il gruppo non era composto da guru della birra e ha sottinteso che la loro esperienza nella produzione di birra era limitata. In base al tema di fondo della campagna portata avanti dal gruppo, la correzione e lo sviluppo di questa ricetta è attivamente consigliato e Wikipedia, nominata come una delle tecnologie di sviluppo che ha incitato lo sviluppo di Vores Øl, si adatta alla loro visione di avere veramente una ricetta open source.

20 BIRRA
(2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.




venerdì 11 novembre 2022

BIRRE 101: ČERNÁ HORA


Černá Hora è una marca di birra della Repubblica ceca, prodotta dall'omonimo birrificio, il più antico di tutto il Paese. I primi scritti riferiti al birrificio risalgono al 1298. La fabbrica si trova pochi chilometri a nord di Brno, nella provincia di Blansko. In Italiano, il nome significa "Monte Nero".
La birra è presente in diverse e numerose varianti, tra le quali si possono ricordare:
Tas: è una birra bionda, di tipo Pilsener, dal gusto leggero e leggermente luppolato; possiede 10 gradi saccarometrici, circa 4% di volume alcolico. Questa birra ha ottenuto il suo nome in onore del suo proprietario storico e fondatore del birrificio: Tas Černohorský.
Kern: 10 gradi saccarometrici, è una birra Pilsener rossa. Si tratta del primo marchio di una birra rossa prodotta in Repubblica ceca.
Sklepní: 10 gradi saccarometrici, è una birra bionda Pilsener non filtrata ad alto contenuto di lievito.
Páter: 11 gradi saccarometrici, è una birra lager bionda, tipica Bohemian Pilsener di circa 4,4 % di volume alcolico. Birra che va servita ad una temperatura compresa tra 8 e 11 gradi. È una birra dal sapore fresco dal leggero gusto luppolato, leggermente amarognola. Il nome della birra è in onore del padre Vincenc Ševčík, fondatore della società per azioni nel 1896. Esiste anche la versione non filtrata disponibile solamente in barili per la spinatura.
Světlý Ležák, un tempo commercializzata anche con il nome di Kamelot: 12 gradi saccarometrici, birra lager bionda Bohemian Pilsener, con circa gradi 4,8 % di volume in alcool.
Granát: 12 gradi saccarometrici, è una birra Dunkel ambrata, di circa 4,8 % di volume in alcool. Questa birra è caratterizzata da un colore ambrato scuro, dotato di un buon potere schiumogeno e buon gusto persistente.
Kvasar: 14 gradi saccarometrici, è una birra bionda speciale preparata con l'aggiunta di miele; è una Munchner Hell di circa 5,7% di volume in alcool.
Black Hill: è una birra speciale, aromatizzata con l'aggiunta di miele e di 33 diversi tipi di erbe, fra cui liquirizia, coriandolo, olio essenziale di cannella, noce moscata, genziana ed altre. Raggiunge gli 11 gradi saccarometrici, corrispondenti a 4,4% di volume in alcool.
Borůvka: birra speciale da 11 gradi aromatizzata con mirtilli, contiene il 4,4% di volume in alcool.
Velen: è una birra non filtrata prodotta con malto di frumento ed orzo, la percentuale di malto di frumento è superiore al 50% del totale dei malti utilizzati. La fermentazione è alta. Il gusto è a metà strada fra una pilsner ed una weizen. La gradazione saccarometrica è di 12° e vanta una volume alcoolico di 4,8%.
Forman: è stata per lungo tempo l'unica birra totalmente analcolica. La percentuale di alcool, infatti, era zero, a differenza di tutte le altre birre analcoliche che presentano comunque una percentuale di alcool inferiore allo 0,5% in volume. A fronte dello scarso successo commerciale la ricetta è stata modificata, aggiungendo una piccola percentuale di alcool. Rimane comunque per definizione una birra analcolica avendo una percentuale di alcool inferiore allo 0,49% in volume. È disponibile sia chiara che rossa.
Refresh: è una birra estiva, dal basso contenuto alcolico, pari al 2,2% in volume, rinfrescante ed aromatizzata alla frutta. Attualmente esiste nella variante lime+arancia e nella variante mirtillo rosso+pompelmo.
Premi e riconoscimenti
Il birrificio si è aggiudicato diversi premi al concorso internazionale European Beer Star. La Black Hill ha vinto la medaglia d'oro nel 2004 e nel 2005 nella categoria "birra al miele", e la medaglia di bronzo nel 2006 nella stessa categoria, oltre che un bronzo nel 2009 nella categoria "birra speziata o alle erbe"; la Páter una medaglia d'argento nel 2005 per la "pilsner in stile boemo"; la Granát ha vinto l'argento nel 2005, 2007 e 2008 per la "schwarzbier in stile boemo", mentre nel 2006 si è aggiudicata una medaglia di bronzo nella medesima sezione del concorso.

SOLO IN VERSIONE E BOOK
COLLANA DALLA PARTE DEL GUSTO
20 BIRRA
(2^ Edizione)

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giovedì 10 novembre 2022

BIRRE 100: MILLER


Miller Genuine Draft è un tipo di birra statunitense prodotta dalla Miller Brewing Company di Milwaukee nel Wisconsin. Il marchio appartiene al gruppo sudafricano SABMiller.
È una birra priva di additivi e conservanti. La sua caratteristica saliente è che durante la produzione, non viene mai esposta al calore: appena prodotta viene poi raffreddata a circa 1.6 gradi Celsius per meglio conservarne l'aroma.
Altre birre Miller
Miller Lite
Miller Chill
Miller Genuine Draft Light
Miller High Life


20 BIRRA
(2^ Edizione)

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mercoledì 9 novembre 2022

BIRRE 99: WELLPARK BREWERY

La Wellpark Brewery è una fabbrica di birra con sede a Glasgow, Scozia. Fu fondata nel 1740 sulla sponda del fiume Molendinar Burn da Hugh e Robert Tennent. Il proprietario attuale è la C&C Group plc, che ha acquisito la filiale Tennent Caledonian Breweries nell'agosto 2009[2] dalla belga Anheuser-Busch InBev (in precedenza nota come InBev).
L'azienda è rinomata soprattutto per la produzione della Tennent's Lager, la birra leader del mercato scozzese nel settore delle lager da quando fu prodotta per la prima volta alla Wellpark Brewery nel 1885.
La Wellpark Brewery era in origine conosciuta come Drygate Brewery. Fu fondata con la ragione sociale H&R Tennent nel 1740 a Drygate Bridge, vicino alla cattedrale di Glasgow, nello stesso sito che ospitava la produzione di birra dal lontano 1556. I figli di Hugh Tennent, John e Robert, portarono avanti l'attività paterna, che a partire dal 1769 fu ribattezzata J&R Tennent. L'attività ebbe una espansione notevole verso la fine del XVIII secolo, quando la famiglia Tennent acquistò un birrificio adiacente al proprio. Da allora lo stabilimento, che copre un'area di 20.000 m², si chiama Wellpark Brewery.
La produzione in origine si concentrava su stout e ales. Alla metà del XIX secolo J&R Tennent era la più grande esportatrice di birre in bottiglia. Robert Tennent morì nel 1826 e John Tennent nel 1827. Hugh Tennent (figlio maggiore di Robert) assunse il controllo della società fino al 1855, quando si ritirò lasciando il posto al suo quinto figlio, Charles Tennent, il quale però morì nel 1864, pochi mesi prima del padre. Il birrificio fu successivamente gestito da fiduciari per conto dei figli di Charles Tennent, Archibald e Hugh. Nel 1884 Hugh Tennent prese il controllo dell'azienda e iniziò a produrre la Tennent's lager nel 1885. In seguito, tra il 1889 e il 1891 costruì un nuovo birrificio dedicato alle lager sul sito di Wellpark. La J&R Tennent produsse la prima lager alla spina nel 1924 e la prima lager in lattina nel 1935. La J&R Tennent fu acquisita dalla Charrington United Breweries nel 1963, e nel 1966 venne ufficializzata la fusione con le United Caledonian Breweries, l'altra filiale scozzese della Charrington, dando vita alla Tennent Caledonian Breweries. La produzione della nuova società era concentrata alla Wellpark Brewery e alla Heriot Brewery di Edimburgo. Il sito di Wellpark fu ristrutturato tra il 1965 ed il 1968, mentre quello di Heriot fu demolito negli anni '90.[4] Nel 1967, la Charringtons si fuse con la Bass per formare il Bass Charrington Group, che fu in seguito acquisito dalla belga Interbrew (in seguito InBev) nel giugno 2000, per poi diventare parte della Anheuser-Busch InBev nel 2008. Il 27 agosto 2009 la irlandese C&C Group annunciò un accordo per acquisire il birrificio e il marchio Tennent's dalla AB-InBev. L'accordo, per un valore di 180 milioni di Sterline, comprendeva l'acquisto dei diritti di distribuzione per la Scozia e l'Irlanda di Beck's e Stella Artois.
Birre
La Tennent's è la lager più venduta in Scozia, con circa il 60% del mercato scozzese delle lager (dati del 2009)[5]. Essa fu prodotta per la prima volta nel 1885 da Hugh Tennent, e nel 1893 vinse il primo premio alla World's Columbian Exposition di Chicago. Viene descritta come una lager ben bilanciata, in cui il gusto dolce del malto si combina perfettamente con quello amarognolo del luppolo.
Birre attualmente in produzione
Helden Bräu Super, 8,5% vol
Tennent's Lager, 4,0% vol
Tennent's Special, 3,5% vol
Tennent's Ember, 4,2% vol
Tennent's Light Ale, 3,1% vol
Tennent's 1885 Lager, 5,0% vol
Tennent's Extra, 9,3% vol
Tennent’s Oak Aged, 6,0% vol
Tennent's Scotch Ale, 9,0% vol
Tennent's Stout, 6,0% vol
Younger of Alloa Sweetheart Stout, 2,0% vol

20 BIRRA (2^ Edizione)

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martedì 8 novembre 2022

BIRRE 98: VELTINS


Veltins è un birrificio tedesco sorto nel 1824 che produce una pilsner chiara con 4,8 gradi alcolici molto rinomata sia a livello tedesco sia all'estero. Lo stabilimento si trova nella cittadina di Grevenstein, nella regione della Renania Settentrionale-Vestfalia (Nordrhein-Westfalen in tedesco).

20 BIRRA
(2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
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VINI 166: SANNIO FALANGHINA


Il Sannio Falanghina è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Benevento. Si presenta anche con le denominazioni: Sannio Falanghina passito, Sannio Falanghina spumante. La Falanghina costituisce anche la doc Taburno, una doc istituita per proteggere il vitigno che cresce alle sue pendici.

Caratteristiche organolettiche
colore: paglierino più o meno intenso
odore: caratteristico, più o meno fruttato
sapore: secco, fresco, lievemente acidulo, a volte vivace

Cenni storici
Due sono gli areali storici della falanghina, il Taburno, ovvero le pendici meridionali di Montesarchio e Bonea, e i Campi Flegrei, in provincia di Napoli. Il nome deriva forse da falange, il palo utilizzato per mantenere i tralci, molto vigorosi, che non consentono una coltivazione ad alberello. Ma non esistono fonti storiche. Le prime notizie certe del nome compaiono nei trattati di agricoltura a metà Ottocento

Abbinamenti consigliati
Falanghina valorizza in modo particolare crostacei e frutti di mare.

15 VINO (2^ Edizione)

Vino. In queste 250 pagine ho raccolto oltre 220 schede di criteri di vinificazione, abbinamento e prodotti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Sin dall'antichità i frutti della vite sono diventati vino. Da allora migliaia di vitigni hanno avuto vita e decine di migliaia di vini sono stati creati. Per il nostro piacere. Impariamo insieme a conoscerne i principali, a degustarli, a scegliere quelli che sono i nostri vini di elezione. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro vinai di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


 

LIMONE SORRENTO

limone Sorrento
Limone di Sorrento è un prodotto ortofrutticolo italiano a Indicazione geografica protetta.
Questo frutto è un limone femminello, e si differenzia dai limoni della vicina costiera amalfitana per le diverse modalità di coltivazione e per proprietà organolettiche differenti (il limone di Amalfi appartiene inoltre ad una categoria diversa, lo sfusato). Viene coltivato sulla penisola sorrentina, in particolare nei comuni Massa Lubrense, Meta, Piano di Sorrento, Sant'Agnello, Sorrento, Vico Equense, oltre che nell'isola di Capri, con i due comuni Capri ed Anacapri.
Il femminiello sorrentino, anche detto limone "Ovale di Sorrento" (in riferimento alla forma ovale del frutto) e "limone di Massa" (in riferimento ad un altro comune della penisola in cui viene coltivato), presenta dimensioni medio-grosse (ciascun limone non pesa meno di 85 grammi), una polpa di color giallo paglierino con un succo altamente acido (che lo differenzia dal moderatamente acido succo del limone amalfitano) ed è ricco di vitamina C. La buccia è di medio spessore ed è molto profumata per la ricca presenza in oli essenziali, ed è di colore giallo citrino.
Il Limone di Sorrento IGP presenta particolari tecniche di produzione, basate sulla coltivazione delle piante sotto le "pagliarelle", ossia stuoie di paglia appoggiate a pali di sostegno di legno per coprire le chiome degli alberi, allo scopo di proteggere gli alberi dal freddo e dal vento e per ritardarne la maturazione (anche questo aspetto è tipico della produzione riconosciuta come IGP).
Nella limonicoltura di tutta la Campania, quella sorrentina (che comprende anche l'isola di Capri) è la maggiore, anche rispetto a quella amalfitana: rappresenta infatti il 35% della superficie investita e il 40% del prodotto, ovvero circa 600 ettari e 130.000 quintali (sui 327.000 dell'intera regione).
Come nell'area amalfitana, i limoneti sorrentini sono spesso definiti "giardini di limoni".
Il femminiello sorrentino viene molto adoperato in cucina, per condire piatti tipici della penisola sorrentina: antipasti, primi piatti, contorni e secondi piatti, dolci (come il babà al limone), e persino il caffè di limone, più o meno come avviene nella costiera amalfitana con il suo tipico sfusato. E proprio come il limone amalfitano, quello sorrentino è molto adoperato anche per preparare il limoncello, liquore a base di limoni che nasce proprio tra le zone di Capri, Amalfi e Sorrento.
La presenza dei limoni nell'area sorrentina è certificata da documenti storici del 1500 d.C. ma antenati dell'attuale ovale sorrentino risalgono all'epoca dei romani: infatti negli scavi di Ercolano e Pompei sono stati rinvenuti numerosi dipinti che raffigurano limoni molto simili a quelli odierni di Sorrento sulle tavole degli antichi romani. Bisogna però attendere il 1600 per avere la certezza della coltivazione di questi frutti in forma specializzata, come risulta dagli atti dei padri gesuiti della zona. Esiste ancora uno dei primi fondi coltivati, chiamato “Il Gesù” dai padri gesuiti locali, che è posto nella Conca di Guarazzanno cioè tra i comuni di Sorrento e Massa Lubrense: secondo molti storici è per questo motivo che il limone viene talvolta definito sorrentino e altre volte massese.


9 FRUTTA (2^ Edizione)
 

Frutta. In queste 230 pagine ho raccolto oltre 120 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
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Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. In ogni stagione la frutta sta sulla nostra tavola. Quante virtù ci stanno nella frutta? Tantissime, facciamone allora tesoro. Ma una conoscenza più approfondita rende il nostro tesoro ancora più ricco ed appetibile. Ogni tipo di frutto ha molte varianti, occorre conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro fruttivendolo di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


lunedì 7 novembre 2022

MANDARINO TANGERINO

mandarino Tangerino,
Il mandarino tangerino (Citrus tangerina) è un mandarancio (un ibrido del mandarino con l'arancio).
La forma è rotonda e leggermente più piccola delle arance, con buccia di colore arancione acceso o rosso; il peduncolo esce da una piccola protuberanza (come in certi limoni); le foglie sono più larghe rispetto al mandarino. Si pela facilmente, ed il gusto è meno acido di altri Citrus.
Come tutti i citrus, il tangerino è una buona fonte di vitamina C, folati e betacarotene. Contiene inoltre potassio, magnesio, e vitamine B1, B2 e B3.
Attualmente i tangerini sono ritenuti una varietà di mandarini, ma la classificazione è ancora in discussione. Si riporta in proposito il caso delle clementine, anch'esse ibridi, e precisamente tra il mandarino e l'arancio amaro, per cui – come i tangerini - si potrebbero catalogare a pari diritto sia tra i mandarini che tra gli aranci. In Europa però i tangerini sono mandarini e le clementine sono specie a parte, in quanto hanno dimostrato di possedere qualità durature e ripetibili. In America sono ambedue dei mandarini. È stata fatta anche la proposta di includere in un'eventuale unica varietà sia i tangerini che le clementine, ma una classificazione definitiva non è stata ancora concordata. La denominazione tangerino viene usata solo nel Nordamerica e deriva da Tangeri, Marocco, il porto da cui questi mandarini inizialmente venivano importati, e ciò per distinguerli dai satsuma originari del Giappone e largamente sviluppatisi negli USA. In Europa il termine è praticamente sconosciuto: analogamente al satsuma ed altre varietà, viene venduto semplicemente come mandarino.


9 FRUTTA (2^ Edizione)
 

Frutta. In queste 230 pagine ho raccolto oltre 120 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. In ogni stagione la frutta sta sulla nostra tavola. Quante virtù ci stanno nella frutta? Tantissime, facciamone allora tesoro. Ma una conoscenza più approfondita rende il nostro tesoro ancora più ricco ed appetibile. Ogni tipo di frutto ha molte varianti, occorre conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro fruttivendolo di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


BIRRE 97: HARP LAGER


Harp Lager
La Harp Lager (Harp Irish Lager since 1997) è una birra chiara del gruppo Guinness di origini irlandesi ora di proprietà della multinazionale Diageo.
Caratterizzata da un sapore corposo e molto deciso, questa lager si presenta in due varianti caratterizzate da diverse gradazioni alcoliche: 4.3% per la classica Harp Lager (5% per quella dedicata all'esportazione) e 6.3% per l'Harp Strong, con un retrogusto più forte e deciso. È presente anche la variante Harp Super, doppio malto con una gradazione alcolica di 9%. Esiste anche la variante Harp Export.
Il gusto particolare e rinfrescante della birra Harp è stato molte volte riconosciuto da Monde Selection che ha assegnato al marchio 6 premi di qualità.

20 BIRRA
(2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


 

domenica 6 novembre 2022

BIRRE 96: MORETTI


Birra Moretti è stata un’azienda specializzata nella produzione di birra. Nasce nel 1859 a Udine con il nome di Fabbrica di Birra e Ghiaccio. Fu fondata dall’allora trentasettenne Luigi Moretti, un imprenditore friulano la cui famiglia era dedita al commercio e all’ingrosso di bevande e generi alimentari, e acquisita dalla società olandese Heineken nel 1996.
La prima bottiglia arrivò sul mercato nel 1860. In quegli anni la produzione e il consumo di birra in Italia erano modesti. Inizialmente fu prevista una produzione di 2.500 ettolitri di birra all’anno, più che sufficienti per soddisfare il mercato provinciale.
Nel 1996 è stata venduta alla società olandese Heineken, che ha poi ceduto l'originale stabilimento produttivo di San Giorgio di Nogaro in provincia di Udine e che ora detiene il marchio Moretti, producendo diverse birre con questo nome. Dal 2004, Birra Moretti, risulta essere la birra lager più venduta in Italia. La sua produzione è esportata in oltre 40 Paesi nel mondo. In totale le referenze a marchio Moretti in commercio sono: Birra Moretti, Birra Moretti Baffo d’Oro, Birra Moretti Doppio Malto, Birra Moretti La Rossa, Birra Moretti Zero e Birra Moretti Grand Cru (lanciata nel 2009 in occasione del centocinquantesimo anniversario della fondazione).
Nel 1942 il Commendatore Lao Menazzi Moretti vide un simpatico vecchietto baffuto seduto ad un tavolino di una trattoria di Udine. Il Commendatore, pensando che l'uomo rappresentasse bene la sua birra, gli chiese il permesso di fotografarlo e quale ricompensa volesse.
 “Cal mi dedi di bevi, mi baste” – rispose l'uomo in lingua friulana, ovvero “Mi dia da bere, a me basta”. Le foto diventarono un cartellone pubblicitario che comparve in tutti i locali d'Italia e da esso è nata la famosa etichetta. Nel corso degli anni, il Baffo è stato interpretato da vari attori; il volto più noto è stato quello del celebre attore e doppiatore Marcello Tusco, sostituito dopo la sua improvvisa scomparsa da Orso Maria Guerrini.

20 BIRRA (2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

MELA ELSTAR

mela Elstar
Elstar (Malus communis pumila varietà Elstar) è una cultivar di mela. Fu creata nel 1950 in Olanda incrociando le varietà Golden Delicious e Ingrid Marie. Frutto di colore rosso e giallo, saporita, succosa. Disponibilità da agosto a fine febbraio.


9 FRUTTA (2^ Edizione)
 

Frutta. In queste 230 pagine ho raccolto oltre 120 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. In ogni stagione la frutta sta sulla nostra tavola. Quante virtù ci stanno nella frutta? Tantissime, facciamone allora tesoro. Ma una conoscenza più approfondita rende il nostro tesoro ancora più ricco ed appetibile. Ogni tipo di frutto ha molte varianti, occorre conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro fruttivendolo di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.