giovedì 5 gennaio 2023

CASSATELLE DI SANT'AGATA

Farina 00 485 gr
Burro 190 g
Zucchero a velo 150 gr
Uova 3 tuorli
Vaniglia i semi di 1 bacca o 1 bustina di vanillina
Ricotta di pecora 600 gr
Arance candite 80 gr
Cioccolato fondente 100 gr
Zucchero a velo 100 gr
Arance scorza grattugiata di 1 (facoltativa)
Zucchero a velo 525 gr
Uova 3 albumi
Limoni 3 cucchiai di succo
Ciliegie candite 10
Per preparare le minne di Sant'Agata, impastate la pasta frolla: su di una spianatoia versate la farina che avrete frullato in un mixer con il burro freddo, aggiungete lo zucchero a velo, i tuorli delle uova (tenete da parte gli albumi, per la glassa), i semi di una bacca di vaniglia (o 1 bustina di vanillina) e impastate con le mani, per ottenere un composto omogeneo. Avvolgete la pasta frolla in un foglio di pellicola e lasciatela riposare in frigorifero per almeno mezz'ora.
Procedete con la preparazione del ripieno: tagliate a pezzetti l'arancia candita e riducete in scaglie il cioccolato fondente. Setacciate molto bene la ricotta, passandola attraverso le maglie di un colino e unite lo zucchero a velo, anche'esso passato al setaccio quindi amalgamate gli ingredienti. Aggiungete i pezzi di arancia candita e il cioccolato; infine, se volete un aroma più fruttato, aggiungete anche la scorza grattugiata di un’arancia. Mescolate il tutto per ottenere un composto omogeneo. Riprendete la frolla e stendetela, con l'aiuto di un matterello, in una sfoglia alta circa mezzo cm  e foderate con essa degli stampi semisferici, quindi riempiteli con circa 80 gr di ricotta. Ristendete la pasta frolla, sempre ad uno spessore di mezzo cm, avanzata e ricavate un cerchio per sigillare le semisfere con un coppapasta del diametro di 8 cm. Chiudete quindi le semisfere, premendo leggermente i bordi.
Infornate il tutto, in forno statico già caldo, a 200° per 20 minuti (forno ventilato 180° per 15 minuti). Quando le minne si saranno colorate in superficie, sfornatele e lasciatele raffreddare negli stampini, quindi sformatele quando saranno completamente fredde (altrimenti il ripieno caldo non reggerà). Sistematele su una gratella e intanto preparate la glassa: montate gli albumi con le fruste di uno sbattitore elettrico o con una planetaria, quando il composto risulterà semimontato aggiungete lo zucchero a velo, un cucchiaio alla volta e per ultimo il succo di limone. La consistenza della glassa non dev’essere troppo soda e lucida ma, come si dice in gergo, deve "scrivere", cioè deve lasciare una scia cadendo dall'alto.
Ricoprite bene le minne con la glassa, facendola scivolare uniformemente sul dolce, quindi terminate la decorazione con una ciliegina candita posizionata sulla sommità di ogni dessert. Lasciate asciugare sulla gratella, per far cadere la glassa in eccesso. Le minne di Sant'Agata sono pronte: possono essere consumate quando la glassa è ancora morbida oppure lasciarla asciugare completamente.
La cassatella di sant'Agata (minnuzzi ri sant'Àjita o ri Virgini in siciliano) è un dolce tradizionale catanese, che viene realizzato durante la festa di sant'Agata. Secondo quanto arguito dal Ciaceri, la festa di sant'Agata trae origine in molte sue parti dai culti isidei. Uno degli elementi di maggior interesse per lo studioso è proprio il dolce chiamato minnuzza di Virgini, che ripropone il seno della dea Iside nella sua veste di dea madre. Un altro parallelo si trova nei culti dei misteri eleusini, dove in occasione dei riti demetriaci si usava consumare dei panetti dolci il cui aspetto riproponeva il seno della dea Demetra, protettrice delle messi e a sua volta considerata anch'essa dea madre. Entrambi i culti, quello isideo e quello demetriaco, sono documentati a Catania sia da fonti scritte che dai rinvenimenti archeologici; questi culti hanno influenzato, dove piuttosto non sono stati assorbiti del tutto, le festività religiose agatine, così il panetto dolce rappresentante la fertilità della madre terra assume il valore simbolico dell'atto del martirio subito dalla santa catanese alla quale fu amputata una mammella.
Descrizione
La cassatella di sant'Agata è di fatto una piccola cassata siciliana a forma di mammella. Si tratta di dolci a forma tondeggiante fatti con pan di spagna imbevuto di rosolio e farciti con ricotta, gocce di cioccolato e canditi. All'esterno sono ricoperti di glassa bianca e rifiniti con una ciliegia candita in cima.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.



BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).


MACARONS

Uova 5 albumi a temperatura ambiente, circa 150 g
Farina di mandorle 200 g
Zucchero a velo 200 g
Zucchero semolato 200 g
Acqua a temperatura ambiente 50 g
Coloranti alimentari in polvere, la punta di cucchiaino
Cioccolato bianco 160 g
Panna fresca liquida 50 g
Vaniglia i semi di mezza bacca
Per preparare i macarons iniziate dalla preparazione dei gusci. Con un colino a maglie strette setacciate in una ciotola lo zucchero a velo e la farina di mandorle. Versate 75 g di albumi e mescolate gli ingredienti con una spatola fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Tenete il composto da parte. Poi prendete una planetaria e versatevi i restanti 75 g di albumi. Montate gli albumi a neve ferma con le fruste a velocità media. Dopodiché prendete un tegame dai bordi alti, versatevi lo zucchero e l’acqua. Mescolate con un cucchiaio di legno per amalgamare bene gli ingredienti ed evitare la formazione di grumi. Quindi fate sciogliere a fuoco dolce, portando a 118°C (potete misurare con un termometro da cucina) per ottenere uno sciroppo. Quando sarà arrivato alla temperatura indicata, versate lo sciroppo a filo sugli albumi mentre montano e continuate a far andare la planetaria fino a quando il composto avrà raggiunto la temperatura ambiente e gli albumi saranno montati a neve ferma. Poi arrestate la planetaria e aggiungete il colorante in polvere. Mescolate delicatamente il composto con una spatola o nuovamente con le fruste a velocità bassa per alcuni secondi per sciogliere il colorante poco alla volta e consentire una distribuzione uniforme del colorante su tutto il composto. A questo punto aiutandovi con una spatola incorporate la meringa colorata al composto che avevate preparato in precedenza con farina di mandorle, albumi e zucchero a velo, effettuando un movimento delicato dal basso verso l’alto per non smontare la meringa. Trasferite ora il composto in una sac-à-poche munita di bocchetta liscia da 10 mm. Quindi prendete una leccarda foderata con carta forno e create con la sac-à-poche dei piccoli dischi dal diametro di circa 2 cm, distanziandoli tra loro di almeno 2-3 cm: con le dosi indicate otterrete circa 70 dischetti. Battete leggermente con il palmo della mano il fondo della leccarda o picchiettatela delicatamente sul piano di lavoro per consentire ai macarons di appiattirsi leggermente. Lasciateli seccare a temperatura ambiente per 10 minuti, quindi infornateli in forno ventilato preriscaldato a 160°C per 12-13 minuti (si sconsiglia l'utilizzo del forno statico). Trascorso il tempo di cottura estraete dal forno la leccarda e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Procedete poi con la preparazione della crema ganache che utilizzerete per farcire i macarons. Prendete il cioccolato bianco e tritatelo finemente. Poi prendete un tegame e riempitelo d’acqua. Sopra poggiate un pentolino in cui versare il cioccolato bianco tritato. L’acqua non dovrà toccare il pentolino su cui avete versato il cioccolato tritato. Scaldate l’acqua e fate sciogliere dolcemente a bagnomaria il cioccolato avendo cura di mescolare bene con una spatola. In una brocca a parte versate la panna e unite i semini di mezza bacca di vaniglia e mescolate gli ingredienti per amalgamare. Quindi unite la panna al cioccolato bianco che sta sciogliendo a bagnomaria. Mescolate bene con una spatola fino a creare un’emulsione lucida e priva di grumi. Quando sarà pronta versatela in una ciotolina e lasciatela raffreddare: ci vorranno circa 15 minuti. Quando la crema si sarà raffreddata trasferitela in una sac-à-poche munita di bocchetta liscia da 12 mm. Prendete un guscio di macaron e farcitelo con la crema ganache di cioccolato bianco adagiandone un po’ sulla parte piatta del disco. Poi appoggiate sopra alla crema un altro guscio di macaron. Ripetete il procedimento: otterrete così 35 macarons, pronti per essere serviti e gustati.


5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.
 

PARMIGIANA CON CALAMARI E MOZZARELLA

calamari alla parmigiana

n. 2 melanzane
farina bianca q.b.
olio di semi di arachide
sale q.b.
calamari freschi
salsa di pomodoro
mozzarella di bufala
parmigiano grattugiato
Dopo aver affettato le melanzane in dischi dello spessore di un centimetro circa, cospargerle con sale grosso e lasciarle riposare per 6 ore. Pulire i calamari e tagliarli in piccoli cubetti. Rosolare gli stessi in olio extravergine per 2/3 minuti regolando di sale. Cubettare la mozzarella di bufala. Friggere nell’olio di semi di arachide le fette di melanzana precedentemente infarinate. Montare le parmigiane stratificando tre volte con sequenza: melanzana, salsa di pomodoro, cubetti di mozzarella e calamari, parmigiano. Porre in forno in una teglia in alluminio a 180° per 7/8 minuti. Impiattare ben caldo cospargendo di parmigiano grattugiato.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.



SPIEDO BRESCIANO


Lo spiedo bresciano è una preparazione gastronomica, di chiara origine venatoria, antica e molto tradizionale del Bresciano. Nonostante i dettagli della ricetta varino in base alla zona e alla tradizione di ogni famiglia, le caratteristiche principali sono ben definite: il piatto è costituito da pezzi di carne di vario tipo quale maiale, manzo, pollo e coniglio, uccellini e patate infilzati su lunghi spiedi, localmente detti ranfie, e messi a cuocere a fuoco molto lento in appositi forni rotanti per diverse ore, condendoli con abbondante burro fuso, salvia, quadratini di lardo, sale e altri aromi. Molta della piccola cacciagione originalmente usata per questo piatto è oggi salvaguardata dalla legislatura sulla caccia. Il piatto viene tradizionalmente accompagnato da polenta, insalata e preceduto da un primo magro, come la tipica minestra sporca bresciana. Esistono delle peculiarità tra gli spiedi delle varie zone della provincia: Franciacorta, Valtrompia, Valsabbia, Valcamonica, Valtenesi, Garda, pianura e Brescia. Le differenze riguardano il tipo di cottura, le tipologie dei pezzi, i contorni, il metodo di salatura e di spiedatura dei pezzi. Sul Garda, in particolare in Valtenesi, c'è una tradizione legata alla locale rinomata produzione olearia: utilizzare per la cottura l'olio d'oliva al posto del burro. Gli uccellini sono una presenza costante della preparazione, aspetto che sottolinea la tradizione venatoria presente in tutto il territorio bresciano. Lo spiedo bresciano di Gussago e quello di Serle sono preparazioni DECO. La preparazione degli spiedi è detta spiedatura, e consiste nel predisporre secondo alcune regole i pezzi (o prese) in modo alternato sulle ranfie. Usualmente, come primo pezzo viene infilata una fetta di patata. Si mettono foglie di salvia tra ogni presa e all'interno dei pezzi di carne. Vicino agli uccellini si inseriscono quadretti di lardo (ripetuti lungo la fila nelle posizioni opportune), col fine di mantenerli morbidi ed evitare così che secchino durante la cottura. Un altro accorgimento è quello di accostare le prese di carne magra (ad esempio il coniglio) a quelle di carne grassa (ad esempio la costina di maiale). Le prese non vengono pressate le une sulle altre, ma solamente appoggiate per evitare problemi di cottura non uniforme. Secondo tradizione lo spiedo deve cuocere molto lentamente, almeno per quattro ore, per garantire che sia contemporaneamente morbido e ben cotto. Per la cottura si usano dei lunghi forni creati appositamente per la cottura di questa pietanza, costituiti da due supporti a tamburo rotanti sotto ai quali viene messa la fonte di calore e al di sopra del quale si trova un recipiente forato che copre tutta la lunghezza del forno. La cottura può avvenire a legna, ad esempio con legno d’ulivo o di vite, o a carbonella. Esistono dei forni da spiedo a cottura elettrica, ma questa tipicamente viene considerata una cottura di scarsa qualità rispetto a quella effettuata sul fuoco.
Durante la cottura lo spiedo viene mantenuto bagnato e condito da un misto di burro fuso, grasso e sale che viene costantemente riportato dalla vasca di raccolta posta sul lato inferiore del forno alla vasca forata posta sulla sommità, che lo lascia gocciolare sugli spiedi sottostanti. Vini in abbinamento Un piatto così ricco e strutturato ha bisogno di un vino rosso che possa contrastare le rilevanti doti di grassezza e aromaticità. Praticando un rigoroso abbinamento del territorio, ecco i classici vini serviti con lo spiedo bresciano: Valtenesi, Garda classico Rosso superiore,  Garda Bresciano Groppello, Curtefranca rosso Vigna, Capriano del Colle rosso riserva, Botticino riserva.


3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.


SCALOPPINE AI FUNGHI

scaloppine

Aglio 1 spicchio
Burro 60 gr
Carne bovina 8 fettine di vitello da circa 400 gr
Farina 1 cucchiaio
Funghi Champignon 500 gr
Olio di oliva 2 cucchiai
Pepe q.b.
Prezzemolo un ciuffo
Sale q.b.

Pulite i funghi e affettateli. Prendete le fettine di carne e, se necessario, battetele leggermente fino a conferirgli uno spessore di circa 1 cm, quindi infarinatele per bene da entrambi i lati. Ponete a scaldare in una padella 30 gr di burro e 2 cucchiai di olio, aggiungete la carne infarinata e soffriggetela su entrambi i lati, poi toglietela dalla padella e conservatela al caldo.
In un'altra padella aggiungete il restante burro, fatelo fondere assieme ad uno spicchio di aglio schiacciato, quindi aggiungete i funghi e cuoceteli a fuoco allegro finché cominceranno a sudare la propria acqua. A questo punto salate, pepate e fate cuocere per un totale di 10 minuti, dopodiché aggiungete le fettine e lasciate cuocere per un altro minuto: aggiustate eventualmente di sale, aggiungete il prezzemolo tritato e spegnete il fuoco. Servite immediatamente.


3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.


MAIALE IN SALSA DI PRUGNE

maiale
6 lombatine di maiale spesse circa un dito
olio per ungere il tegame
vino
sale e pepe
per la salsa di prugne:
12 prugne secche denocciolate
30 gr di prosciutto crudo
mezza cipolla bianca
20 gr di burro più un goccio d'olio extravergine
1 bicchiere scarso di ottimo aceto di mele
1 foglia di alloro
sale
Procedere innanzi tutto con la preparazione della salsa, rosolando nei grassi su fuoco moderato il prosciutto tagliato grossolanamente e la cipolla tritata finché questa non sarà imbiondita. A questo punto bagnate con l'aceto e lasciate sfumare per circa metà unendo le prugne ammorbidite in acqua tiepida, l'alloro e un po' di sale. Coprite con sufficiente acqua, cuocendo a fuoco molto moderato fino a quando le prugne saranno ben morbide. Una volta passato il tutto con un normale passaverdura, la salsa è pronta per accompagnare le lombatine ben rosolate, salate, pepate e spruzzate di vino possibilmente bianco che lascerete completamente evaporare.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

MAZZARELLE

1 coratella d'agnello (cuore, fegato e budella),
un bicchiere e mezzo di acqua e vino,
1 mazzetto di maggiorana,
aglio,
cipolle,
alcune foglie di lattuga,
prezzemolo,
peperoncino,
aceto quanto basta.
Le Mazzarelle sono un prodotto tipico della cucina teramana. Piatto semplice, all'apparenza, coratella di agnello avvolta in foglie di indivia legate con budelline dello stesso agnello, ma soggetto all'irrisolto dibattito tra due scuole di pensiero: quella della mazzarella semplice, cotta in un soffritto che ne esalti il sapore, e quella della mazzarella in umido, lasciata cuocere in un sughetto che si impreziosisce degli umori delle carni d'agnello.Aprire le budella nel senso della loro lunghezza, lavarle e sciacquarle accuratamente. Quando le budella saranno diventate di color chiaro e ben pulite, sciacquare con acqua ed aceto. Tagliare a listelli la coratella, sciacquarla e metterla a scolare, dopo averla salata, insieme con le budella. Prendere una foglia di lattuga e porvi sopra, facendone un mazzetto, 3-4 listelli di coratella, cui bisogna aggiungere un po' di cipolla, di prezzemolo e d'aglio. Legare il mazzetto con le budella e via via che le mazzarelle saranno confezionate metterle a scolare e poi cuocere solo in olio. Quando le mazzarelle cominceranno a friggere (ed olio e acqua saranno stati assorbiti), aggiungere mezzo bicchiere d'acqua e vino, fare assorbire e versare ancora una volta la stessa quantità di acqua e vino. Ripetere nuovamente l'operazione. Se si vuole si può aggiungere qualche pomodoro a pezzetti.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

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SEPPIE RIPIENE

un chilo di seppie,
un etto di prosciutto cotto,
3 tuorli d'uovo,
la mollica di un panino,
una cipolla,
2 spicchi di aglio,
un ciuffetto di prezzemolo,
un rametto di maggiorana,
vino bianco secco,
mezz'etto di parmigiano reggiano grattugiato,
olio extravergine di oliva,
sale,
pepe.
Pulite le seppie mantenendo interi i sacchetti dei corpi. Mettete a bagno la mollica di pane. Tritate il prosciutto, uno spicchio d'aglio e la maggiorana. In una ciotola riunite il trito, la mollica di pane ben strizzata, i tuorli d'uovo e il parmigiano; amalgamate bene.
Riempire con il composto le seppie (meno una che terrete da parte) chiudendole con uno stecco e cercando di rimettere i tentacoli al loro posto.
Fate rosolare in un po' d'olio la cipolla, uno spicchio d'aglio, il prezzemolo insieme con la seppia tagliata a listelli. Dopo una decina di minuti aggiungete un bicchiere di vino bianco e fate evaporare brevemente. Adagiate nel fondo le seppie, salate, pepate, coprite con un coperchio pesante e proseguite la cottura controllandola spesso. Fate attenzione che il fondo non si asciughi mai, aggiungendo se occorre un po' di brodo di pesce.
 
3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

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SGOMBRO CON I PISELLI

g 600 di sgombri,
g 300 di piselli di Lavagna già in grani,
cipolla,
prezzemolo,
olio,
sale,
salsa di pomodoro facoltativa.
pulire i pesci e farli rosolare in olio bollente in una casseruola possibilmente di terracotta. Aggiungere il battuto di cipolla e prezzemolo, quando la cipolla imbiondisce aggiungere i piselli, salare e volendo insaporire con un cucchiaio di salsa. Coprire e lasciare cuocere per circa 20 minuti a fuoco lento.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

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POLPETTE DI CARNE

secondo di carne
Aglio 1 spicchio
Carne bovina macinata 500 gr
Olio di semi per friggere q.b.
Pane mollica di pane raffermo 100 gr
Parmigiano Reggiano grattugiato 50 gr
Pepe q.b.
Prezzemolo un ciuffo
Provola affumicata 50 gr
Sale q.b.
Uova 2 medie
Prendete il pane raffermo, togliete la crosta, tagliatelo a cubetti e tritatelo finemente con l’aiuto di un mixer. Lavate e mondate il prezzemolo, poi tritatelo con un coltello o una mezzaluna. Tritate uno spicchio d'aglio e tagliate a cubetti la provola. In una ciotola capiente ponete la carne di manzo macinata e aggiungete quindi il prezzemolo tritato, l'aglio tritato, la provola, le uova sbattute e il parmigiano. Mescolate bene il composto con un cucchiaio di legno, affinché tutti gli ingredienti siano ben amalgamati. In ultimo incorporate anche la mollica di pane tritata, poi aggiustate di sale e pepate a piacere. Coprite il composto con la pellicola trasparente, ponetelo in frigorifero e lasciatelo riposare per circa mezz’ora. Trascorso il tempo necessario estraete l’impasto e formate con le mani delle polpette leggermente schiacciate. Mettete le polpette di carne a friggere in olio di semi ben caldo, finché non saranno dorate. A questo punto scolatele per bene con una schiumarola e posatele su della carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso. Servite le polpette di carne accompagnandole con una fresca insalata o del purè di patate. Le polpette di carne si posso conservare i frigorifero per 3-4 giorni, in un contenitore ermetico o coperte da pellicola. Le polpette di carne possono essere congelate: lasciatele raffreddare completamente una volta fritte, poi riponetele in un contenitore ermetico e mettetele in freezer. Se vi piacciono più saporite potete cuocerle in padella con del pomodoro.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

LASAGNE CON CAPRETTO ALLA CALABRESE

200 grammi farina di grano duro
2 uova
1,5 chilogrammi capretto
400 grammi mozzarella
2 cipolle
1/2 bicchiere vino bianco
origano
4 cucchiai olio extravergine d'oliva
1 pizzico peperoncino piccante
1 pizzico sale
Impastate la farina di grano duro con un pizzico di sale e le uova, lavorate la pasta fino a renderla liscia e omogenea, avvolgetela in un telo e lasciatela riposare per 10-15 minuti. Stendete la pasta con la macchina a rullo in sfoglie sottili, ritagliatele a rettangoli di cm 8x13 circa e appoggiateli sulla spianatoia infarinata. Lavate e asciugate bene il capretto. Affettate le cipolle, fatele appassire in un tegame con 4 cucchiai di olio, unite la carne, salatela, insaporitela con un pizzico di peperoncino piccante in polvere e di origano e rosolatela bene; bagnatela con mezzo bicchiere di vino, lasciatelo in parte evaporare, poi abbassate la fiamma e continuate la cottura per 45 minuti, bagnando ogni tanto con un po' di acqua calda e mescolando spesso. Lessate le lagane per 3 minuti in acqua bollente salata a cui avrete aggiunto un cucchiaio di olio; scolatele e appoggiatele su un telo. Disossate la carne, tagliatela a pezzetti molto piccoli e rimetteteli nel sugo. Ungete di olio una pirofila, sistemate sul fondo uno strato di lagane e ricopritelo con un po' di sugo di capretto e qualche fettina di mozzarella; fate un altro strato di pasta e continuate così a strati fino a esaurire gli ingredienti. Passate la pirofila in forno a 200° per circa 15 minuti; sfornate e lasciate riposare per qualche minuto prima di servire.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.