Solanacee: la famiglia che non ti aspetti
Se pensi che “famiglia allargata” significhi solo pranzi domenicali interminabili, aspetta di conoscere le solanacee. Questa tribù botanica è un vero e proprio clan globale che unisce sulla stessa tavola pomodori, patate, peperoni, melanzane… e, udite udite, anche il tabacco! In pratica: dalle lasagne alla sigaretta, passando per la parmigiana e le patatine fritte, loro ci mettono lo zampino.
Sono circa 2.500 specie sparse nel mondo, e hanno un tratto comune: sanno essere nutrienti, saporite e talvolta velenose (perché sì, tra di loro ci sono anche “cugini” tossici come la belladonna). Insomma, una famiglia un po’ borderline: metà chef stellati, metà cattivi da film giallo.
🍅 1. I Rubacuori da Orto: pomodori e affini
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Pomodoro: rosso, succoso, protagonista assoluto della cucina mediterranea. Dal ragù alle insalate, è il vero simbolo delle solanacee “buone”.
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Pomodorini & Co.: datterini, ciliegini, cuore di bue… ognuno con la sua personalità e il suo ruolo da divo nei piatti.
🥔 2. I Sotterranei Geniali: le patate
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Patata comune: regina indiscussa delle tavole mondiali. Bollita, fritta, al forno: cambia look senza mai stancare.
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Patata dolce (batata): cugina dolce e colorata, amata dai nutrizionisti e dagli sportivi.
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Altri tuberi meno noti: topinambur e simili, sempre più presenti nelle cucine creative.
🍆 3. Le Star Oscure: le melanzane
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Elegantemente viola, sono la base di piatti iconici come la parmigiana o la caponata.
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Non mancano varietà curiose: melanzane bianche, striate, lunghe, tonde… un vero guardaroba vegetale.
🌶️ 4. I Piccanti Esplosivi: peperoni e peperoncini
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Peperoni dolci: colorati, croccanti, versatili in cucina.
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Peperoncini piccanti: da quelli “innocui” al temibile Carolina Reaper, ogni varietà ha la sua gradazione di fuoco.
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Simbolo di convivialità, ma anche di sfida (“quanto piccante reggi?”).
🌿 5. I Gemelli Misteriosi: piante aromatiche e velenose
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Tabacco: la solanacea che non si mangia (anche se qualcuno ci prova indirettamente…).
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Belladonna, datura, mandragora: le cugine dark, usate in passato come veleni, pozioni e afrodisiaci. Affascinanti ma pericolose.
🍵 6. Solanacee “fuori menu”: quando il cibo incontra la leggenda
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Piante con poteri simbolici e magici nella tradizione popolare.
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Dal “pomodoro del diavolo” (così veniva chiamato all’inizio in Europa) alle leggende sulla mandragora urlante.
🎯 Conclusione – Una famiglia da maneggiare con cura
Le solanacee sono un gruppo sorprendente: ci nutrono, ci deliziano, ci stimolano (pensiamo alla nicotina), ma possono anche intimorire. Insomma, sono il perfetto esempio di come la natura sia un mix di bontà e mistero.
Fra le piante più conosciute appartenenti alla
famiglia troviamo piante importanti per l'alimentazione umana (le patate, le
melanzane, i pomodori, i peperoncini, i peperoni, le bacche di Goji), piante da
cui si ricavano droghe farmaceutiche (la belladonna per l'atropina, il tabacco)
e piante velenose (le datura).
Le Solanaceae sono rappresentate allo stato
spontaneo in tutti i continenti, con un maggior numero di specie nel continente
americano, e ben si adattano a quasi tutti gli ecosistemi, nonostante la
maggior parte di esse prediliga il caldo piuttosto che il freddo intenso.
Le Solanaceae presentano fiori attinomorfi,
gamosepali e gamopetali. I pezzi fiorali del calice e della corolla sono in
numero di 5. L 'androceo
è formato da 5 stami non sempre saldati per le antere; l'ovario è supero,
formato da due carpelli. Le foglie sono alterne, a lamina intera o
profondamente incisa. I frutti possono essere bacche come nel caso del pomodoro
o capsule come nel caso della Datura. I semi sono di solito piatti e
tondeggianti con un diametro medio di circa 2–4 mm.
Questa famiglia viene riconosciuta sia dalle
classificazioni tradizionali che dalla classificazione APG e in entrambi i casi
viene collocata nell'ordine delle Solanales.
La suddivisione in sottofamiglie è invece
controversa e ancora (2007) oggetto di dibattito anche all'interno della stessa
classificazione APG.

Contrariamente a quanto accaduto ad altre colture di larga diffusione provenienti dal Nuovo Mondo e in seguito diffuse, con tempi e modi diversi, per tutto il globo, (quali ad esempio il pomodoro o il mais), la patata raggiunse un certo successo solo in America del Nord e in Europa, per contro non fu accolta in Cina, Giappone, e in tutta l'area islamica.
Anche in Europa la diffusione della coltivazione fu lenta, influenzata da una diffidenza nei confronti di ciò che "cresce sottoterra" fino ad arrivare ad affermare che il consumo diffondesse la lebbra e ad asserire, nell'Encyclopédie del 1765, che si tratta di "cibo flatulento". Ci furono poi casi di intossicazione causati dall'esposizione prolungata dei tuberi alla luce (come è noto l'esposizione alla luce dei tuberi fa sviluppare la solanina, tossica), tali fatti enfatizzati nei racconti popolari ebbero un effetto dissuasivo al consumo: la decisione poi di costringere i galeotti o i soldati ad alimentarsi di patate, perché a disposizione a buon prezzo, non fu un buon viatico a considerare le patate un cibo di qualità.
Gli spagnoli la conobbero fin dai primi decenni (1539) del XVI secolo in Perù ma la pianta non risvegliò particolari interessi nella penisola iberica, maggiore interesse incontrò in Italia dove le patate vennero chiamate "tartuffoli".
Nel 1600 l 'agronomo francese Olivier de Serres, nella sua opera Théâtre d'agriculture et Ménage des champs, ne descrive in maniera dettagliata la coltivazione e nell'opera Rariorum plantarum historia di Charles de l'Écluse del 1601 ne viene data una dettagliata descrizione botanica: a quest'ultimo, che fu per lungo tempo botanico di corte dell'imperatore Massimiliano II, si deve l'introduzione della patata (e di altre piante esotiche) in Austria.
La tradizione vuole che l'introduzione della patata in Inghilterra (1588) sia merito di Walter Raleigh, la coltivazione si diffuse però soprattutto nella vicina Irlanda.
Per contro l'Inghilterra ne diffuse soprattutto le pratiche di coltivazione all'estero: nel suo libro, La ricchezza delle nazioni, Adam Smith deplorava che i suoi compatrioti non apprezzassero un prodotto che aveva, apparentemente, dimostrato il suo valore nutrizionale nella vicina Irlanda.
La diffusione del tubero fu quindi poco uniforme: in Francia, ad esempio, coinvolse inizialmente poche aree del Delfinato e dell'Alsazia (1666) e in seguito della Lorena (1680) dove nel 1787 viene descritta come cibo principale degli abitanti della campagna.
Più incisiva fu la diffusione in aree come la Svezia, la Svizzera e soprattutto la Germania.
L'agronomo francese Antoine Parmentier, rientrato in Francia nel 1771 in seguito a un periodo di prigionia trascorso in Prussia dopo la Guerra dei sette anni, prese parte a un concorso indetto dall'Accademia di Besançon sulla ricerca di possibili sostituti del pane, e redasse un articolo sul valore nutrizionale della patata. Sempre nel '700 anche l'economista Antonio Zanon condusse una battaglia per l'introduzione della patata nell'agricoltura della pianura friulana, mentre alla fine dello stesso secolo l'avvocato e agronomo cuneese Giovanni Vincenzo Virginio si adoperò per cercare di diffondere la patata in Piemonte pubblicando nel 1799 in Torino, presso la Stamperia Reale, il Trattato della coltivazione delle patate o sia pomi di terra volgarmente detti tartiffle, dato in luce dall'avvocato Vincenzo Virginio, Socio ordinario della Reale Società agraria di Torino e di altre Accademie, dedicato agli accurati Agricoltori del Piemonte e arrivando a distribuire gratuitamente patate al popolo a scopo promozionale.
In Irlanda, grazie al clima umido e fresco, particolarmente congeniale alla crescita del tubero, in breve progressione la patata diventò l'alimento principale di gran parte della popolazione (1700-1750). Il diffuso ricorso alla monocoltura, per di più limitata a una o due varietà, espose però la popolazione irlandese al grave rischio degli effetti catastrofici legati al fatto che eventuali malattie potessero colpire le piante. Ciò infatti si verificò con l'arrivo di una terribile malattia della patata, fino ad allora sconosciuta in Irlanda, la Peronospora, che colpì dapprima sporadicamente i raccolti fino poi a colpirli tutti contemporaneamente e con eguale virulenza: data l'uniformità della specie, nelle varietà che erano coltivate, i raccolti andarono completamente persi.
Le conseguenze furono spaventose, provocando una serie di carestie culminate nella devastante Grande carestia del 1845, che fu la concausa che scatenò l'emigrazione massiccia degli Irlandesi negli Stati Uniti nella seconda metà dell'800.
Oggi nel mondo si producono 310 milioni di tonnellate di patate. I primi cinque paesi produttori sono la Cina (64 milioni di tonnellate), la Russia (35 milioni di tonnellate), l’India (25 milioni di tonnellate), gli Stati Uniti (25 milioni di tonnellate) e la Polonia (15 milioni di tonnellate).
Le patate sono spesso escluse dalle diete a basso indice glicemico, in quanto si ritiene che possiedano un'alta quantità di glucidi. In realtà l'indice glicemico delle patate varia in maniera considerevole a seconda della loro varietà (patata a buccia rossa, a pasta bianca, eccetera), della loro origine (zona di coltivazione), della preparazione (metodo di cottura, se consumata fredda o calda, in purè, a tocchetti o intera ecc.), e degli altri cibi con cui si accompagna (salse ricche di grassi o ad alto contenuto proteico).
Tossicità
Le ricette più comuni sono quelle del purè di patate, preparato con patate bollite, pelate e schiacciate, cui in seguito si aggiungono latte e burro. Vi sono poi le patate cotte intere al forno; le patate bollite o cotte al vapore; tagliate in cilindri o in dischi e poi fritte; tagliate a cubetti e cotte al forno; cotte in casseruola e condite con salse dense; tagliate a cubetti o in fette e fritte; tagliate alla julienne e fritte; possono essere altresì usate per fare gnocchi, rösti o focacce. Tagliate in pezzi, le patate sono un ingrediente comunemente usato nello spezzatino.
In Irlanda il "side plate" (piattino laterale sempre presente nelle tavole apparecchiate) ha precisamente la funzione di accogliere una, due o più patate sempre in accompagnamento a qualsiasi secondo piatto. Se con il primo (solitamente una zuppa) in tavola era presente del pane, viene portato via perché carni e pesce si accompagnano con verdure miste ma soprattutto e sempre con patate bollite.
Prodotti industriali

Tutte le specie possono essere coltivate in Italia, anche in balcone, seminando verso febbraio al Centro e al Sud e marzo al Nord, mentre i frutti si possono raccogliere in estate e in autunno. Questi andrebbero usati subito dopo la raccolta affinché non perdano le loro proprietà, ma si possono conservare anche sott'olio o in polvere (dopo averli fatti seccare al sole), oppure congelandoli. La semina avviene in febbraio-marzo, a seconda del clima, possibilmente in ambiente riscaldato a temperatura di circa 25-


Come scegliere


10 ORTAGGI (2^ Edizione)
Ortaggi. In queste 360 pagine ho raccolto oltre 250 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Ortaggi, che spettacolo vedere i banchi dei prodotti dell'orto traboccare di colori in ogni stagione. Ed i sapori? In cucina lo spettacolo visivo si muta in spettacolo aromatico. Senza giungere agli eccessi di una dieta vegetariana sbilanciata, gli ortaggi sono salute... e risparmio. In ogni stagione la verdura sta sulla nostra tavola. Ma una conoscenza più approfondita ci fa scoprire che ogni tipo di ortaggio ha molte varianti. Si deve conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro ortolano di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.
BRANCALEONE FOX TERRIER