venerdì 21 ottobre 2022

BIRRE 80: BEAMISH


La Beamish è una birra irlandese prodotta da Beamish & Crawford di Cork, il cui prodotto di punta è la stout.
Il marchio Beamish & Crawford fu fondato da Richard Henrick Beamish e Arthur Frederick Sharman Crawford nel 1792 a Cork, seconda città per importanza dell' Irlanda. I due acquistarono, da Edward Allen, il birrificio in Cramer's lane usato per produrre birra almeno dal 1650 (e probabilmente fin dal 1500). Alfred Barnard, famoso storico di produzione di birra e distillazione, scrive nel suo libro "Noti birrifici della Gran Bretagna & Irlanda" del 1889 che "Il commercio di Beamish & Crawford a Cork è molto antico, si può risalire fino al XVII secolo e si dice sia la fabbrica di birra porter più antica in Irlanda".
Sotto Beamish & Crawford l'azienda prospera e, nel 1805, diventa la più grande in Irlanda e la terza più grande compreso il Regno Unito, con una produzione di 100.000 barili all'anno, dopo essere partita dai 12.000 barili del 1792. Viene superata soltanto nel 1833 dalla Guinness nel primato nazionale.
Nel 1865, la fabbrica è stata oggetto di un programma di ammodernamento ed è stata completamente rinnovata, con una spesa di £100.000. L'azienda fu quotata in borsa nel 1901, pubblicando un capitale di partenza di £480.000. Un'ulteriore espansione è stata aiutata dall'acquisizione di un certo numero di birrifici locali all'inizio del XX secolo.
Nel 1962, il marchio è stato acquistato dalla canadese Carling-O'Keefe Ltd (srl), che ha intrapreso un nuovo aggiornamento tecnico della produzione. Nel 1987, la Elders IXL (oggi nel gruppo Foster's) ha incorporato a sua volta Carling-O'Keefe, e nel 1995, ha venduto Beamish & Crawford alla Scottish and Newcastle.
Dopo l'acquisto di Scottish and Newcastle nel 2008, il birrificio passa nelle mani della principale rivale a Cork, la Heineken International. A dicembre dello stesso anno viene annunciato che lo stabilimento della Beamish & Crawford, il più antico in Irlanda, verrà chiuso nel marzo 2009, con la perdita di 120 posti di lavoro. La produzione si sposterà, insieme a 40 operai, nella vicina azienda Heineken (già Murphy's). Dopo 2 anni dall'ingresso nel mercato americano, l'azienda olandese decide di limitare la vendita di Beamish alla sola Irlanda.
L'edificio ormai chiuso rimane situato nel cuore della vecchia città medievale di Cork, proprio vicino alla Porta Sud.
Spillatura
Per una migliore degustazione di una pinta di Beamish va seguito il seguente metodo di spillatura:
Porre il bicchiere di vetro sotto la spina inclinato a 45°
Versare evitando che la spina tocchi il bicchiere o la birra
A 2/3 raddrizzare il bicchiere e versare fino a 23-30 millimetri dal bordo
Far riposare per 3 minuti
Riempire il bicchiere fino all'orlo in modo da ottenere un schiuma di 12-15 millimetri senza farla fuoriuscire.
La Beamish è commercializzata in lattine da 50 cl con un pallina di plastica all'interno che permette un migliore mescita regolando la produzione di schiuma.

20 BIRRA
(2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


LIMONE COSTA D'AMALFI

Il Limone Costa d'Amalfi, noto anche come Sfusato Amalfitano, è un prodotto ortofrutticolo italiano a Indicazione geografica protetta. Viene prodotto nei comuni appartenenti alla costiera amalfitana, ovvero Amalfi, Atrani, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti, Vietri sul Mare.
Questo frutto presenta caratteristiche esclusive, che lo rendono famoso nel mondo. Si tratta di un limone di categoria sfusato, e si differenzia dai limoni della vicina area sorrentina per le diverse modalità di coltivazione e per proprietà organolettiche differenti.
Il limone della costiera amalfitana, classificabile come femminello sfusato, presenta una buccia di spessore medio e di colore giallo chiaro, ricca di oli essenziali e terpeni. Possiede una polpa succosa e moderatamente acida, con scarsa presenza di semi (dai 4 ai 10 semi per frutto). Si presenta di dimensioni medio-grosse (dai 100 ai 120 grammi per frutto) ed è ricco di acido ascorbico, ossia di Vitamina C.
Il limone amalfitano viene coltivato su circa 400 ha, nei famosi limoneti chiamati "giardini di limoni" con un raccolto medio annuo di circa 8 000 tonnellate. Il raccolto viene praticato più volte l'anno, ma è soprattutto nel periodo compreso tra marzo e luglio che arrivano i frutti migliori.
Lo sfusato amalfitano, nelle aree della costiera viene utilizzato sia al naturale servito "all'insalata", oppure come condimento per pesce, antipasti di mare, nei celebri primi piatti della zona e sulle carni. È adoperato anche per produrre il limoncello (famoso liquore tipico della zona che ha alimentato un importante indotto economico per tutta l’area), e alcuni bar di Amalfi e dintorni servono persino il caffè al limone, il babà al limone, e torte e dolciumi tipici locali al limone.
I comuni della penisola sorrentino-amalfitana in cui si diffusero i primi alberi di limone furono Maiori, Minori, Sorrento e Massa Lubrense.
Una maggiore diffusione di questo frutto si ebbe in tutta la costa, poiché la sue proprietà favorivano la guarigione dello scorbuto, malattia dovuta a carenza di vitamina C. Per gli amalfitani, storicamente famoso popolo di navigatori, era determinante poter disporre sulle proprie navi di scorte di limoni. Già nell'XI secolo, la Repubblica di Amalfi decretò che a bordo delle navi ci fossero sempre provviste di questi frutti.
Dal 1400 al 1800, per il loro impiego nella lotta allo scorbuto, ci fu una grandissima richiesta di limoni amalfitani, vista la loro ricchezza di vitamina C. I limoni vennero richiesti non solo da altre zone campane e italiane, ma anche da paesi esteri, specialmente nord europei.
A tal proposito, nel XIX secolo Matteo Camera scrisse di limoni ...che da Minori venivano trasportati via mare verso altri mercati italiani, assieme a limoncelli e a cetrangoli..., termine con il quale venivano indicate le arance amare.
Fu così che lungo la costiera i giardini di limoni crebbero nel corso dei secoli di numero e ampiezza, grazie al recupero per l'agricoltura di suoli scoscesi e impervi.
9 FRUTTA (2^ Edizione)
 

In queste 230 pagine ho raccolto oltre 120 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO

(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). 

Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. In ogni stagione la frutta sta sulla nostra tavola. Quante virtù ci stanno nella frutta? Tantissime, facciamone allora tesoro. Ma una conoscenza più approfondita rende il nostro tesoro ancora più ricco ed appetibile. Ogni tipo di frutto ha molte varianti, occorre conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro fruttivendolo di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.