Castagna del Monte
Amiata (IGP) è un prodotto ortofrutticolo italiano a Indicazione geografica
protetta. La zona di produzione è l'area occidentale del Monte Amiata, vulcano
spento che si staglia nel cuore dell'Italia centrale, ed in particolare i
territori dei comuni di Arcidosso, Castel del Piano, Santa Fiora e Seggiano e
parte dei comuni di Cinigiano e Roccalbegna.
La castanicoltura
nell’area del monte Amiata ha da sempre avuto diffusione, grazie alle
condizioni climatiche particolarmente favorevoli, tanto che già negli statuti
delle comunità dell’Amiata del XIV secolo si ritrovano specifiche norme per la
salvaguardia e lo sfruttamento dei castagni, sia riguardo ai frutti sia
riguardo alla legna. L’importanza di questa coltura era motivata dal fatto che
la castagna è stata per molto tempo quasi l’unica fonte di cibo per le
popolazioni montane in alcuni periodi dell’anno. Si raccoglie in Autunno.
La coltivazione si
differenzia in 3 tipologie principali di castagna: il marrone, la bastarda
rossa ed il cecio. La raccolta è effettuata a mano o con mezzi meccanici
idonei, in modo da salvaguardare il prodotto. Nei centri di raccolta, i frutti
sono messi a fermentare in acqua a temperatura ambiente per circa 4-7 giorni, e
poi asciugati al sole, su uno strato steso sull'asfalto, che assorbe i raggi
solari e permette un'asciugatura veloce ed efficace; se piove, le castagne
vengono poste in celle ventilate all'interno di appositi contenitori. Seguono
le fasi di selezione, con la quale le castagne sono suddivise a seconda del
peso, e il confezionamento in sacchetti, che vengono conservati al fresco e
all'asciutto.