mercoledì 12 luglio 2023
AGLIANICO DEL TABURNO
Aglianico del Taburno è la
denominazione relativa al disciplinare di alcuni vini a DOCG prodotti nei
comuni di Apollosa, Bonea, Campoli del Monte Taburno, Castelpoto, Foglianise,
Montesarchio, Paupisi, Torrecuso, Ponte, Benevento, Cautano, Vitulano e Tocco
Caudio, tutti in provincia di Benevento. La zona di produzione di questi
vini comprende un territorio collinare ( tre i 200 e i 650 m s.l.m). I suoli
dell'area sono i tipici regosuoli. Il substrato predominate è costituito da
rocce tenere arenarie, argilli, calcareniti. Sono generalmente suoli con
struttura grumosa, ma quando l’argilla prevale, la struttura diventa granulare
(poliedrica). Essi sono normalmente poco profondi con il primo sottosuolo poco
drenate. Il ristagno d’acqua costituisce in effetti il principale difetto di
questi terreni, per fortuna superabile con l’adozione di adeguate tecniche
agronomiche. L’abbondante presenza di argilla assicura una elevata capacità di
scambio, mentre sono scarsamente rappresentati i composti azotati ed organici.
Il carbonato di calcio è generalmente presente.Per quanto concerne il clima
bisogna distinguere i fondovalle, a clima mite e piogge abbondanti (1000 mm annui) dalle zone
collinari in cui la temperatura media si abbassa man mano che si sale e
viceversa le piogge aumentano (1400
mm annui). La siccità estiva, da metà giugno a metà
agosto, è più accentuata nei fondovalle, mentre del tutto trascurabile in
quota. La zona nel suo insieme è
caratterizzata, infine, da una buona mobilità degli strati inferiori
dell'atmosfera. Ciò comporta un sufficiente arieggiamento delle colture che
costituisce un fattore favorevole all'attività vegetativa e alla sanità delle
produzioni. La provincia di Benevento vanta
una storia vitivinicola millenaria. Citazioni del vino sannita si trovano negli
scritti di Platone Comico (V sec a.C.) e di Plinio: nella Naturalis Historia
sono infatti citati i vini “Kapnios” e “Trebula Balliensis” prodotti nella
zona. A partire dal 79 d.C., con
l'importazione a Roma del primo vino gallico, il mercato cambiò orientamento e
la viticoltura campana andò in crisi da cui si riprese solo con l’arrivo dei
Longobardi intorno al 500 d.C.. Il vero nuovo decollo però si ebbe solo intorno
all’anno 1000 grazie ai vigneti dei monaci. Landulfo, vescovo di Benevento,
arrivò a decretare l’obbligo di piantare una vigna presso ogni convento.
Documenti risalenti al 1100 attestano una fiorente viticoltura nella zona di
Solopaca. Nel 1811 la Statistica murattiana
riporta che la provincia di Benevento produceva diverse tipologie di vino, tali
da soddisfare le più svariate richieste di mercato. Erano commercializzati i
vini di Cerreto Sannita, Solopaca, Frasso Telesino, Melizzano, considerati i
migliori, per i mercati regionali ed extra-regionali; quelli di Sant'Agata dei
Goti per il mercato provinciale mentre a Guardia Sanframondi si produceva un
vino dolce e liquoroso destinato a particolari mercati europei. Nel 1872
Giuseppe Frojo, autore fra l’altro di “Il presente e l'avvenire dei vini
d'Italia” descrive con accuratezza i vitigni campani, inserendo ai primi posti
per qualità, quelli beneventani. A quell’epoca esistevano nella zona più di 15 000 ha di vigneti che
raddoppiano negli anni compresi fra il 1904 e 1924. Nel secondo dopoguerra, man mano
che i contadini acquisivano anche la proprietà dei terreni fino ad allora solo
coltivati, cresceva la superficie dei vigneti e la produzione del vino. In
questo periodo nasce perciò un grosso enopolio (1 300 000 litri ) a
Solopaca e per soddisfare le esigenze dei piccoli produttori, le prime quattro
“cantine sociali” che ancora oggi operano nel territorio.
15 VINO (2^ Edizione)
Vino.
In queste 250 pagine ho raccolto oltre 220 schede di criteri di vinificazione,
abbinamento e prodotti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL
GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere
con voi la mia passione per la cucina. Sin dall'antichità i frutti della vite
sono diventati vino. Da allora migliaia di vitigni hanno avuto vita e decine di
migliaia di vini sono stati creati. Per il nostro piacere. Impariamo insieme a
conoscerne i principali, a degustarli, a scegliere quelli che sono i nostri
vini di elezione. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma
decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la
disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a
metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò
che ci propone il nostro vinai di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci
darà il meglio.
FRITOLE

• 1 bicchiere di latte
• 6 cucchiai di zucchero
• 100 g di zucchero vanigliato
• 100 g di uva sultanina
• 20 g di lievito di birra
• ½ bicchiere di grappa secca
• 2 mele grattugiate
• 1 pizzico di sale
• la scorza grattugiata di 1 limone
• olio per friggere
In
un recipiente versate la farina, il latte, lo zucchero ed al centro il
sale con l’uva sultanina, le mele grattugiate e la scorza di limone
grattugiata. Amalgamate il composto aggiungendo il lievito e la grappa.
Lasciate riposare il composto per circa 20 minuti, in modo che lieviti.
Trascorso il tempo, versate le fritole in una padella con olio bollente e
quando saranno dorate asciugatele su carta assorbente e spolverizzatele
con lo zucchero a velo.
5 DESSERT (2^ Edizione)
In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.
ZERLI MARINATI

farina, aglio, rosmarino, aceto, olio, sale.
Friggere il pesce infarinato in abbondante olio e quindi asciugarlo dell'olio eccedente. Disporre i pesci in un recipiente e spolverizzarli di sale. Preparare un trito di rosmarino ed aglio e soffriggerlo in olio; unire tanto aceto quanto serve per ricoprire totalmente i pesci e far bollire. Versare il preparato, ormai freddo, sul pesce e chiudere il recipiente.
In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.
CRESPELLE CON VERDURE
2 uova
q.b. sale
q.b. pepe
q.b. noce moscata
q.b. grana
La pasta base dei cannelloni con le verdure è in realtà il classico impasto delle crespelle. Metti quindi in una ciotola 150 grammi di farina setacciata, diluiscila con 2 dl di latte e incorpora le uova uno alla volta. Aggiungi il resto del latte, il burro fuso e insaporisci con sale, pepe e noce moscata. Una volta che l’hai amalgamata perfettamente, lascia l’impasto dei cannelloni a riposare per 30 minuti. Intanto imburra una padellina di 15 cm di diametro, scaldala bene e versaci la pastella, un mestolo alla volta. Non appena il fondo sarà leggermente rappreso, giralo delicatamente con una paletta e cuoci l’altra parte del cannellone. Continua finché non sarà terminata tutta la pastella. Preparazione ripieno dei cannelloni con le verdure. Cuoci in padella le zucchine tagliate a dadini insieme al burro e mescola 300 grammi di besciamella, grana grattugiato, sale e pepe. Farcisci le crespelle con le verdure, arrotolale e mettile in una pirofila alla cui base avrai messo del burro fuso. Cuoci i cannelloni in forno preriscaldato a 200° per 15-20 minuti e servi i cannelloni con le verdure ancora caldi.
2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)
In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).
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