In
una padella versate un filo d’olio e fate appassire la cipolla tritata
finemente. Aggiungete i capperi e le olive denocciolate. Dopo qualche minuto
aggiungete i pomodorini tagliati a metà, un pizzico di origano e lasciateli
appassire per qualche minuto. Infine adagiate sul condimento i tranci di pesce
spada, aggiungete un pizzico di sale e fateli cuocere prima da un lato, poi
girateli sull’altro lato, aggiustare di sale e proseguite la cottura. Servite
il pesce spada alla ghiotta ancora caldo con il suo sughetto.
U
piscispata a 'gghiotta (il pesce spada all'agghiotta, ossia piccante e
gustoso), è un piatto tipico della cucina calabrese e di quella siciliana, in
particolare delle province di Reggio Calabria e Messina. Il termine è una
fusione di agghiu (aglio) e ghiotta (per indicarne la bontà). Nella
divulgazione della ricetta l'aglio (di forte sapore) è stato progressivamente
sostituito con le cipolle (di sapore meno marcante per far risaltare meglio il
gusto supremo del pesce spada).
In
Calabria, soprattutto, il pesce spada viene definito come "il pinocchio
della Costa Viola", essendo il pesce più richiesto e indiscusso
protagonista della gastronomia calabrese, non solo per la prelibatezza delle
sue carni, ma anche per il rituale folkloristico che ne caratterizza la pesca.
3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.
La bouillabaisse è una zuppa di pesce tradizionale della Provenza, regione geografica della Francia. Il piatto è diffuso anche in Italia, precisamente nella Liguria intemelia.
Il nome bouillabaisse deriva dall'occitano, una parola composta dai due verbi bolhir (bollire) e abaissar (cuocere a fuoco lento). La bouillabaisse è una zuppa di pesce stufata. La ricetta base comprende l'uso di almeno quattro pesci: scorfano, triglia, grongo e gallinella, ma è uso aggiungere anche dentice, rombo, cefalo, nasello, nonché invertebrati come cozze e granchi. Nelle versioni più lussuose ed elaborate viene aggiunto anche il polpo e addirittura l'aragosta.
Viene servita con la Rouille, una salsa d'accompagnamento fatta con pangrattato, olio d'oliva, zafferano e peperoncino.
2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)
In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
Due astici Polpa di pomodoro Mezzo bicchiere di cognac Duecento grammi di panna liquida Olio d'oliva Cipolla Aglio Basilico Sale Pepe
Tagliate gli astici a metà dal lato della lunghezza e togliete le interiora ed il budello. In un tegame far soffriggere l’olio d’oliva con la cipolla e l’aglio e poi aggiungere la polpa di pomodoro, il sale ed il basilico. Appoggiate le quattro metà dei crostacei nel tegame dal lato della polpa, spruzzate il tutto con mezzo bicchiere di cognac e cuocete per circa 40 minuti a fuoco basso. Togliete gli astici e, a parte, fate cuocere in abbondante acqua salata gli spaghetti. Aggiungete al sugo che avevate preparato la panna e, quando gli spaghetti sono cotti al dente, mescolateli al tutto facendo cuocere per pochi minuti. Servite ben caldo aggiungendo ad ogni piatto mezzo astice.
2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)
In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
1 kg di muscolo di chianina 1 lt. di Chianti 20 chicchi di pepe nero 5 spicchi d'aglio vestito Pane toscano a fette un mazzetto composto da salvia e
rosmarino sale In una capace pentola di coccio,
disponete il muscolo tagliato a cubetti non troppo piccoli. Aggiungete gli
spicchi d'aglio non pelati, il sale, il mazzetto di odori e il pepe. Coprite
con il vino e far cuocere a calore moderato, in forno o sul fornello, fino a
che la carne non risulti estremamente morbida. Tostate le fette di pane, in
forno o sulla griglia, versateci sopra il peposo e servire subito.Il peposo è
un piatto tipico toscano, originario dell'Impruneta. Difatti talvolta è detto
peposo dell'Impruneta. Si tratta di uno spezzatino cotto al forno con molto
pepe, poco pomodoro e vino rosso (Chianti). Pare sia stato inventato dai
fornacini dell’Impruneta (gli addetti alla cottura dei mattoni nelle fornaci)
che usavano mettere i pezzi di muscolo in un tegame di terracotta con gli altri
ingredienti e posizionarla all’imboccatura del forno in modo che potesse
cuocere molto lentamente. Dopo alcune ore la carne era pronta. I prodotti in
cotto dell’Impruneta sono infatti molto famosi (giare, orci, anfore, mattoni e
tegole). Nei forni dell'Impruneta sono stati cotti anche i mattoni per la
cupola del Duomo di Firenze del Brunelleschi.
3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.
Kg 2 di pesce assortito da zuppa (gallinella, tracina, pescatrice, gronco, branzino, polipetti, code di gamberi),
2 cipolle bianche,
2 spicchi d’aglio,
gr. 500 pomodori datterini,
mezzo bicchiere di vino bianco,
prezzemolo,
maggiorana,
olio evo,
sale,
pepe.
Pulire tutto il pesce, diliscarlo, spinarlo, squamarlo e tagliarlo a pezzettoni. In una padella o casseruola bassa mettere a soffriggere lentamente la cipolla tagliata a julienne con sopra i pomodorini tagliati a metà per lungo, la maggiorana tritata e poco sale e pepe. Fare soffriggere a fuoco moderato e dopo 5’ adagiarvi tutto il pesce con la pelle verso il basso, mettendo negli spazi i polipetti ed i gamberi. Cospargere il tutto di prezzemolo e aglio tritati finemente, sale e pepe e sfumare con il vino bianco. Continuare la cottura prima con il coperchio e poi scoperchiare e con un cucchiaio distribuire sul pesce l’abbondante sugo che si sarà formato, continuando per pochi minuti a fuoco alto per asciugare il liquido in eccesso. Servire in una fondina cercando di non scomporre la stratificazione della preparazione.
3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.
Uova medie intere 4 Per il ragù Aglio 2 spicchi Aneto fresco 2 rametti Carote 1 Cipolle 1
Gamberetti 200 gr Olio 3 cucchiai Platessa o Sogliola 150 gr Pomodori pezzettoni 400 gr
Sale q.b. Sedano 1 costa Trota salmonata o salmone 150 gr Vino bianco secco 1/2 bicchiere Cominciate
preparando il sugo. Prendete le verdure, mondatele, riunitele nel mixer
e tritatele finemente. Fate scaldare in una padella antiaderente l'olio
e unite le verdure tritate, fate stufare a fuoco molto dolce per circa
10-12 minuti; nel frattempo pulite i filetti di trota ed eliminate le
lische con l'apposita pinzetta; eliminate anche la pelle procedendo in
questo modo: incidete la coda del filetto e tenendo la lama aderente al
filetto fatela scivolare tra il filetto e la pelle.
Procedete
allo stesso modo anche con la platessa eliminando le lische e
eventualmente la pelle; una volta eliminata tutta la pelle dai filetti,
riduceteli in dadolata.
Aggiungete
in padella i gamberetti e dopo un paio di minuti anche la trota e
lasciate cuocere per un paio di minuti, quindi unite anche la platessa,
fate cuocere a fuoco vivace per un paio di minuti e poi sfumate con il
vino bianco. Fate evaporare l'alcol e poi aggiungete i pomodori e
abbassate la fiamma, coprite e cuocete per circa 10-15 minuti.
Regolate di sale e tenete in caldo il ragù coperto fintanto che la pasta non è pronta.
Quindi
preparate la pasta riunendo in una capiente ciotola la farina, un
pizzico di sale e le uova intere; impastate per bene tutti gli
ingredienti fino a ottenere un impasto liscio, elastico e omogeneo.
Coprite con pellicola e lasciatelo riposare al fresco (non in frigo) per
circa 1 ora; trascorso questo tempo, stendete la pasta in una sfoglia
molto sottile, ricavate delle strisce anche irregolari e da questa
tagliate i vostri "maltagliati" tutti della stessa dimensione circa;
riscaldate il vostro ragù di pesce e aggiungete dell'aneto spezzettato.
Portate
a bollore abbondante acqua salata e cuocete i maltagliati per 3-5
minuti; scolateli al dente e ripassateli nel ragù di pesce qualche
istante in modo che raccolgano il sugo. Servite i maltagliati al ragù di
pesce ben caldi.
I
maltagliati al ragù di pesce sono un primo piatto ricco per la varietà
del pesce che può essere utilizzato per preparare il sughetto che
condisce la pasta fresca.
Si possono fare variazioni, per esempio al posto della trota si può utilizzare il salmone e invece della platessa l'orata orata.
2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)
In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
Pulite i calamari. Separate i tentacoli ed eliminate il dente.
Tagliate le due ali grossolanamente assieme ai tentacoli. Lavate, spuntate le
zucchine, tagliatele a rondelle. Lessate le patate intere e con la buccia in
acqua salata. In una padella fate dorare lo spicchio di aglio in due cucchiai
di olio, unite i pezzetti di calamaro e le zucchine. Aggiungete un pizzico di
sale e fate insaporire per un paio di minuti, girando spesso. Aggiungete un
dito d’acqua, coprite con un coperchio e fate stufare a fuoco medio per una
decina di minuti. Quando le zucchine saranno tenere eliminate l’aglio e
spegnete il fuoco. Sbucciate le patate e schiacciatele con uno schiacciapatate.
Conditele con un pizzico di sale, il pepe, il prezzemolo tritato e il cumino,
poi unitevi le zucchine e i pezzetti di calamaro. Mescolate gli ingredienti. Riempite
i calamari con il composto di verdure. Chiudete i calamari ripieni con uno
stuzzicadenti. Ungete con un filo di olio una teglia da forno e sistematevi i
calamari ripieni. Salateli leggermente in superficie e irrorateli con un
pochino di olio. Cuocete nel forno già caldo a 180° (statico) per 25-30 minuti.
Dopo 10 minuti estraete la teglia dal forno e sfumate con il vino bianco, poi
proseguite la cottura. Estraeteli dal forno e fateli riposare un paio di
minuti. Serviteli accompagnati da un’insalata mista.
1 ANTIPASTI (2^ Edizione)
In queste 270 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di antipasti.
Desidero infatti condividere con te la mia passione per la cucina. Leggi
le mie ricette di entrées, cioè le portate che aprono un pranzo od una
cena importante, o semplicemente sono un delizioso sfizio. Se ti sarà
venuta l'acquolina in bocca allora mettile in pratica. Il successo è
assicurato, sia che si tratti di un'intrigante appuntamento a due, sia
che si tratti di un pranzo di lavoro, sia che si tratti di una
conviviale serata con amici del cuore.
sale Nella cucina regionale italiana sono presenti alcune preparazioni classiche chiamate comunemente “risotti”, che tuttavia prevedono un procedimento simile a una bollitura, completamente diverso da quello classico. Tra questi piatti regionali ricordiamo il risotto “alla pilota” e quello alla “sbirraglia” (con probabile riferimento alla “sbira”, robusta minestra di carne e trippa tipica della tradizione genovese, con cui gli “sbirri” si alimentavano durante i turni di guardia), preparato con aromi, pancetta e spezzatino di pollo rosolati; del primo proponiamo di seguito la ricetta. In una casseruola dal fondo molto spesso portate l’acqua a bollore, quindi salate leggermente e versate al centro del recipiente il riso, in modo che formi un cono con la punta appena sporgente dall’acqua. Lasciate riprendere il bollore, scuotete appena la casseruola e portate a cottura, lasciando il riso molto al dente (non più di 13-14 minuti). Sigillate quindi il recipiente nel miglior modo possibile, avvolgendolo con un canovaccio e ponendo alcuni pesi sul coperchio, e lasciate riposare per circa 15 minuti. Nel frattempo rosolate in una padella antiaderente la salamella assieme al burro, spezzettandola con cura. Condite infine il risotto con la preparazione ottenuta e grana grattugiato e servite immediatamente in tavola. Quando versate il riso all’interno della casseruola, per formare un cono perfetto potete aiutarvi con un foglio di carta arrotolato a forma di imbuto.
Il riso alla pilota è un piatto tipico della cucina mantovana.
Si cuoce il riso in acqua bollente. A parte si fa soffriggere nel burro il pesto (pistume) di maiale e quando il riso è cotto si aggiunge il condimento, mescolando il tutto col formaggio grana. Il nome “pilota” deriva dal nome dell'addetto alla "pila", una sorta di mortaio in cui avviene la sbucciatura e la pulitura del riso. Del piatto esiste anche la variante, detta col puntèl, per la presenza sopra il riso di una braciola di maiale che viene consumata assieme. Il Riso alla Pilota di Castel d'Ario, tipico del territorio di Castel d'Ario, in provincia di Mantova, ha acquisito lo stato di "De.C.O." (Denominazione comunale d'origine).
2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)
In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
Far
lessare il pollo e tagliarlo a piccoli pezzi. Soffriggere in poco olio gli
spicchi d'aglio schiacciati, unire la farina, un goccio d'aceto e uno di brodo
in modo da ottenere una salsa piuttosto densa. Un pizzico di sapore in più?
Aggiungere 2 amaretti sbriciolati nella salsa. A questo punto unire il sale, le
erbe aromatiche e l'alloro. Far bollire per 15 minuti sino a quando tutto sarà
ben amalgamato, passarlo per un colino quindi versarlo sul pollo. Servire caldo
accompagnato da abbondante succo di limone, capperi, olive e funghi o altre
verduresott'aceto o sott'olio.
3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.
Una noce di burro Prezzemolo SalePepeFate cuocere per circa 3 minuti le aragoste in acqua bollente salata, scolatele e tagliatele nel senso della lunghezza. Eliminate le interiora, salate, pepate e cospargete di burro fuso. Disponete sulla griglia ben calda dalla parte dei gusci e fatele cuocere da entrambe le parti. Dopo circa 20 minuti di cottura,disponetele su un piatto di portata, decorate di prezzemolo e servite ben caldo.
3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
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1 mazzo asparago Per
preparare una deliziosa lasagna allo zafferano con aggiunta di asparagi
devi anzitutto preparare la pasta, quindi mescola la farina di tipo 00 e
quella di semola di grano duro con un pizzico di sale, l’olio, le uova e
impasta per bene. Dopo aver ottenuto un composto liscio ed elastico,
avvolgi la pellicola trasparente intorno alla pasta e lasciala riposare
per circa 30 minuti. Nel frattempo prepara la besciamella. Fai
sciogliere il burro in una casseruola, unisci 70 g di farina 00 e lascia
cuocere a fuoco basso per qualche minuto, poi aggiungi il latte caldo e
cuoci per altri 10 minuti. Mescola sempre durante entrambe le fasi di
preparazione. Quando la besciamella sarà abbastanza densa, aggiungi il
sale, il pepe e un pizzico di noce moscata per darle sapore, poi unisci
una bustina di zafferano. Dopo aver stemperato bene tutti gli
ingredienti, versa la besciamella in un colino in modo da eliminare
eventuali grumi. Ora pulisci gli asparagi, scottali in acqua bollente e
salata per qualche minuto, poi tagliali a tocchetti. Fai soffriggere
l’aglio in una padella, metti gli asparagi a rosolare, aggiusta di sale e
lascia cuocere per una decina di minuti, poi aggiungi il prezzemolo
tritato. Trascorsi i 30 minuti sopraccitati, stendi la pasta in sfoglie
sottili e tagliala a rettangoli piuttosto larghi, poi falla cuocere in
acqua salata e scolala su un canovaccio. Per ultimare la ricetta della
lasagna allo zafferano, imburra una teglia, fai la base con le lasagne,
copri con uno strato di besciamella, aggiungi le fettine di Emmentaler e
per ultimi gli asparagi. Procedi così fino a terminare con una sfoglia
cosparsa di besciamella, fiocchetti di burro e grana. Metti in forno a
200° e lascia gratinare per circa 20 minuti, poi servi le lasagne ancora
calde ma non bollenti.
2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)
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300 g di mollica di pane 150 g di parmigiano grattugiato
100 g di pecorino
250 g di provolone prezzemolo q.b
olio evo q.b
sale q.b
10 spiedi di legno
Innanzi tutto bisogna preparare il ripieno amalgamando la mollica con il formaggio grattugiato (se non si ama il pecorino si puo’ utilizzare solo parmigiano ) il prezzemolo tritato finissimo , il sale utilizzando come amalgama abbondante olio tanto quanto basta in modo che la mollica sia bene “addensata” con il formaggio. Posizionare le fettine (tipo straccetti) tagliate molto sottili come il carpaccio (tagliandole a forma di triangolo di lato circa 8-10 cm oppure a forma di rettangoli di lato 8x5cm ) su una superficie piana e posizionare il ripieno precedentemente preparato al centro di ogni triangolino aggiungendovi un pezzettino di caciocavallo. A questo punto arrotolare gli straccetti avendo cura di chiudere prima due lati come a coprire il ripieno e poi arrotolare utilizzando l’altro lato in modo da formare dei piccoli involtini. Infilare nello spiedo di legno un involtino per volta riempiendolo con 5/6 involtini. Impanate gli spiedi con dell’olio e il resto della mollica condita se ne e’ avanzata e cuocete in forno a 220 gradi per 20 minuti circa fino a quando saranno dorati (utilizzate la carta forno per rivestire il fondo della teglia) oppure se potete cuoceteli alla brace.
3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
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Per tradizione, il piatto necessita di non meno di nove, o meglio undici varietà di pesce, tra seppia, merluzzo, gallinella (Mazzulina), palombo (Stèra), pesce prete ('Occa'in cà'u), scorfano (Scòrfenu), tracina (Ragnu), cicala (Pannocchia), coda di rospo (Rospu), sogliole (Sfòja), triglia (Rusciòlu), razza (Ràggia), pesce San Pietro (Sampietru).
Far soffriggere in una grande casseruola a due manici in olio di oliva abbondante, la cipolla finemente affettata; aggiungere poi delle seppie precedentemente tagliate a pezzi, lasciarle insaporire e rosolare a fuoco lento, ricoprire poi le stesse di brodo di pesce ed aggiungere la zafferanella.
Aggiungere sale e pepe e portare a cottura sempre molto lentamente. In altra grande casseruola sistemare a strati i vari pesci (precedentemente infarinati) avendo cura di lasciare per ultimi quelli più teneri. Ad operazione ultimata versare tutto il brodetto precedentemente ottenuto con le seppie (già sistemate tra gli strati di pesce di cui sopra); aggiungere in parti eguali, acqua calda e vino bianco secco, regolare con sale e pepe e portare a cottura a fuoco allegro per 15/18 minuti circa.
Non toccare mai il pesce con mestoli o palette ma utilizzare i due manici della casseruola per smuovere di tanto in tanto il brodetto in cottura, evitando così di rompere i pesci. A cottura ultimata disporre delle fette di pane abbrustolito su appositi piatti, ricoprirle di pesce e versare la preparazione.
Il brodetto di Porto Recanati è un piatto unico a base di pesce, tipico della cittadina marchigiana.Del brodetto Porto Recanati detiene una delle quattro ricette storiche della gastronomia marchigiana, assieme a Fano, Ancona e San Benedetto del Tronto, fra le quali sembra sia la più antica. Nato dall’estro del cuoco Giovanni Velluti, titolare di uno dei più antichi chalet dell'epoca, questa variante portorecanatese risale ai primi del ‘900 e si impose ben presto alla tradizione gastronomica marinara della città.
Risale ad una pubblicazione del Touring Club Italiano del 1923 l’indicazione del “Brodetto Bianco che si prepara a sud del Monte Conero”; nell'articolo si nota che già da allora il brodetto veniva inviato già cotto a Milano; la variante portorecanatese prevede infatti l’assenza di pomodoro e l’aggiunta di zafferanella o zafferanone (zafferano selvatico del Conero) che dà al piatto un colorito giallognolo (occhiu de gallu), caratteristica comune anche alla provenzale bouillabaisse, in cui però entra il più nobile Crocus sativus.
Al brodetto bianco di Porto Recanati è dedicata un'importante manifestazione, “La settimana del brodetto” che si svolge ogni anno nella prima settimana di giugno e che vede la possibilità di degustare presso i ristoranti locali aderenti a prezzo promozionale. Come in tutte le zone di mare, anche a Porto Recanati il brodetto nasce come piatto povero, nato dalla necessità di utilizzare anche il pescato meno richiesto dal mercato (a volte anche il ghiozzo, detto localmente guàtto), o quello che avanzava dalla vendita perché troppo piccolo.
E il Brodetto nacque così: tanti tipi di pesce povero, acqua di mare e come condimento solamente un po' d'olio; per satollarsi non rimaneva che far ammorbidire nel "brodetto" le durissime gallette portate a bordo.
Via via il piatto ha subito evoluzioni sempre più raffinate, conquistando una ben meritata fama in tutto il territorio Nazionale e diventando prerogativa indiscutibile delle Marche.
2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)
In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.