lunedì 3 ottobre 2022

SALSA ALLE VONGOLE


800 gr. di vongole o cozze
500 rg. di pomodori maturi
2 cucchiai d'olio
1 mazzetto di prezzemolo
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di olio d'oliva
mezzo cucchiaino di sale
1 macinata abbondante di pepe
Lavate i frutti di mare in acqua salata ( meglio se si può disporre di acqua di mare), scolateli e metteteli sul fuoco in una casseruola coperta. Fateli cuocere per una decina di minuti, scuotendo spesso la casseruola, quindi controllateli e scartate quelli che non si sono aperti. Toglieteli dalla casseruola e liberateli dal guscio. Fate dare ancora un bollore all'acqua che avranno emesso, quindi passatela attraverso una garza e conservatela. A parte scaldate in un'altra casseruola più piccola l'olio con lo spicchio d'aglio e, quando questo sarà imbiondito, scartatelo. Aggiungete i pomodori lavati, pelati e spezzettati, coprite, lasciate cuocere per 5 minuti, quindi aggiungete le vongole o le cozze, la loro acqua filtrata e il prezzemolo tritato; lasciate bollire la salsa, scoperta, per una decina di minuti, finchè non sia sufficientemente addensata. Aggiungete il sale e il pepe macinato al momento.

11 SALSE (2^ Edizione)

 
Salse. In queste 120 pagine ho raccolto oltre 100 ricette di salse, criteri di classificazione e di abbinamento pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Esiste una teoria generale della derivazione delle salse. Da sole 5 salse madri derivano tutte le altre per piccole variazioni, aggiunte o sottrazioni. Le salse completano primi, secondi, contorni, pesce, carne, verdure, pasta, tutto. Impariamo insieme a fare le salse. Senza giungere agli eccessi di una cucina troppo salsamentaria come era d’uso nell’800, le salse completano e danno quel tocco in più di sapore che non guasta.





6 CARNI E SALUMI (2^ Edizione)

Carni e salumi. In queste 270 pagine ho raccolto oltre 150 schede di carni e salumi, modalità di scelta e tecniche per la loro di cucina, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).

Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Per cucinare in modo sublime ricette di carne e per servire taglieri di affettati da re, serve conoscere a fondo le materie prime. Spesso si trascura questo particolare, che invece è essenziale per la buona riuscita. Proprio le ricette più semplici, in cui le elaborazioni complesse non possono nascondere nulla, necessitano di ottimi prodotti di base. Non limitiamoci a ciò che ci offrono il nostro macellaio ed il nostro salumiere di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini.
Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine.
Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra.
Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

Pomodoro cuore di bue


Pomodoro cuore di bue

Esistono diverse varietà di pomodoro cuore di bue, noi parleremo della varietà Arawak. Il pomodoro cuore di bue viene coltivato in varie zone d'Italia, e accanto al nome viene associato quello della zona di produzione; quello coltivato in Liguria, ad esempio, prende il nome di pomodoro cuore di bue ligure o pomodoro di Albenga ed è assai costoluto, e non somiglia affatto al cuore di un bue. Se un bue avesse un cuore con quella forma come minimo sarebbe gravemente malato. In altre zone è molto comune la varietà "cuore di bue classico" dalla classica forma di cuore e cioè con una leggera punta e quasi per niente costuoluto. Questa varietà di pomodoro cuor di bue è 209 il lycopersicon lycopersicum (L.) Karsten ex Farw., sinonimo lycopersicon esculentum (Mill.) ha bacche, a maturazione commerciale, di dimensioni grosse e medio - grosse. I pomodori hanno forma a pera, costolatura appena accennata, colore dell'epicarpo (buccia) da rosso-rosato a rosso-aranciato, con leggere striature verde-chiaro in corrispondenza delle costolature e leggera colorazione verde-chiaro della spalla, che tende ad attenuarsi a maturazione; polpa consistente, asciutta, di colore rosso-rosato, di sapore dolce, non acidulo; pochi semi e scarsa o quasi nulla presenza di succo. La zona di produzione è la Piana di Albenga, ma in generale prospera in tutto il territorio litoraneo del Ponente Ligure, sul versante marino della dorsale alpino-appenninica Il pomodoro cuore di bue è un pomodoro da insalata, di grossa dimensione, in genere dai 200 ai 300 gr, sebbene si possano trovare frutti di anche di 500 gr, con polpa carnosa e consistenza simile a quella del cachi. La buccia è molto sottile e delicata, per cui viene raccolto a mano e poi viene posto in locali ben aerati. È molto saporito, aromatico, quasi piccante. Il prezzo di vendita del pomodoro cuore bue lo rende un prodotto più di eccellenza che di largo consumo.

18 PAT LIGURI (2^ Edizione)
 
In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

 10 ORTAGGI (2^ Edizione)

 

Ortaggi. In queste 360 pagine ho raccolto oltre 250 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Ortaggi, che spettacolo vedere i banchi dei prodotti dell'orto traboccare di colori in ogni stagione. Ed i sapori? In cucina lo spettacolo visivo si muta in spettacolo aromatico. Senza giungere agli eccessi di una dieta vegetariana sbilanciata, gli ortaggi sono salute... e risparmio. In ogni stagione la verdura sta sulla nostra tavola. Ma una conoscenza più approfondita ci fa scoprire che ogni tipo di ortaggio ha molte varianti. Si deve conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro ortolano di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.



SUSINA DI DRO

Con la Denominazione di Origine Protetta «Susina di Dro» si tutela il frutto fresco della cultivar locale Prugna di Dro, comunemente detta Susina di Dro. L’attenzione alle peculiarità di questo frutto in termini di contenuto in polifenoli e in zuccheri trova riscontro in studi pubblicati fin dal 1975. Questa raccolta di dati unita ad alcuni più recenti studi di caratterizzazione testimoniano quanto le proprietà della «Susina di Dro» siano da tempo concretamente riconosciute e tutt’ora confermate. La cultivar locale «Prugna di Dro» è stata selezionata nei secoli dalla sapienza agricola dei contadini della zona di produzione, che derivavano le nuove piantine prevalentemente da seme o pollone radicale, esercitando un continuo controllo ed una pressione di miglioramento genetico massale basata sull’osservazione dei caratteri fenotipici legati soprattutto alle caratteristiche produttive degli impianti e organolettiche dei frutti.
All’atto dell’immissione al consumo i frutti freschi devono essere interi, di aspetto fresco e sano, puliti, privi di sostanze ed odori estranei, di forma ovale, moderatamente allungata, con polpa compatta, ricoperti dalla caratteristica pruina biancastra. La «Susina di Dro» è una cultivar autoctona, di lunga tradizione, coltivata e stabilizzatasi geneticamente nel tempo nelle Valli del fiume Sarca. Il particolare pregio della DOP «Susina di Dro» è legato al suo contenuto in polifenoli i quali influenzano in modo determinante i caratteri organolettici, il colore ed il sapore del frutto e rivestono un grande interesse dal punto di vista farmacologico. I frutti sono caratterizzati anche dal contenuto minimo in zuccheri, determinante per la definizione del gusto dolce-acidulo tipico di questo ecotipo locale.

9 FRUTTA (2^ Edizione)
 

Frutta. In queste 230 pagine ho raccolto oltre 120 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. In ogni stagione la frutta sta sulla nostra tavola. Quante virtù ci stanno nella frutta? Tantissime, facciamone allora tesoro. Ma una conoscenza più approfondita rende il nostro tesoro ancora più ricco ed appetibile. Ogni tipo di frutto ha molte varianti, occorre conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro fruttivendolo di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).





VINI E VINILI


Partono i nuovi corsi di degustazione vini allo Chapeau di Savona
VINI & VINILI: I PROGRAMMI
Cantare il vino e degustare la musica... o viceversa?
di Nat Russo
VINI & VINILI
con Christian Stantero e Nat Russo
 
Domenica 22 NOVEMBRE 2015 ORE 18.30
1^ INCONTRO
Bianco Pigato (Liguria)
Rosso Rossese di Dolceacqua (Liguria)
Dessert Moscato d’Asti (Piemonte)
 
Domenica 20 DICEMBRE 2015 ORE 18.30
2^ INCONTRO
Bianco Lugana (Lombardia)
Rosso Enfer d’Arvier (Valle d’Aosta)
Dessert Recioto di Soave (Veneto)

Domenica 24 GENNAIO 2016 ORE 18.30
3^ INCONTRO
Bianco Muller Thurgau (Trentino Alto Adige)
Rosso Cabernet del Collio (Friuli Venezia Giulia)
Dessert Vin Santo (Toscana)

Domenica 21 FEBBRAIO 2016 ORE 18.30
4^ INCONTRO
Bianco Albana (Emilia Romagna)
Rosso Biferno Rosso (Molise)
Dessert Montefalco Sagrantino (Umbria)

Domenica 20 MARZO 2016 ORE 18.30
5^ INCONTRO
Bianco Colli Albani (Lazio)
Rosso Primitivo di Manduria (Puglia)
Dessert Falanghina (Campania)

Domenica 17 APRILE 2016 ORE 18.30

6^ INCONTRO
Bianco Verdicchio di Matelica (Marche)
Rosso Aglianico del Vulture (Basilicata)
Dessert Passito di Pantelleria (Sicilia)

5 SETTE ANNI DI CASA BERGESE


 

7 anni di Casa Bergese raccoglie in maniera sistematica la documentazione di tutte le manifestazioni organizzate dall’omonimo gruppo savonese di amanti della buona tavola pubblicata sul blog “Homo ludens” (https://nonmirompereitabu.blogspot.com/

Nino Bergese è stato il più grande chef italiano di tutti i tempi. Definito "il re dei cuochi il cuoco dei re" per la sua lunga attività al servizio delle case regnanti di tutta Europa è l'inventore della cucina italiana di gran classe. In suo onore esiste una Associazione culturale denominata Casa Bergese che organizza corsi, degustazioni, menù tematici.

domenica 2 ottobre 2022

CLEMENTINA GOLFO DI TARANTO

La clementina del golfo di Taranto è un incrocio tra il mandarino e l'arancia, caratterizzato dalla forma sferoidale, leggermente schiacciata ai poli, con una buccia liscia o leggermente rugosa, di colore arancio e con una lieve sfumatura verde.
La polpa, anch'essa di colore arancio e molto succosa, ha un sapore dolce ed aromatico e contiene al massimo tre semi. Oltre a possedere un elevato contenuto di vitamina C, è rinfrescante e diuretica, e può essere consumata al naturale o impiegata per preparare succhi, sciroppi, sorbetti, marmellate.
Il clima caldo, soleggiato e poco umido del territorio che si affaccia sul golfo di Taranto, influenza benevolmente la crescita e la maturazione del frutto, conferendogli caratteristiche qualitative eccellenti. L'irrigazione viene praticata quasi tutto l'anno, e avviene a goccia o a zampillo, in modo diretto ma lontano dalla chioma, per evitare marciume nella zona del colletto della pianta. La raccolta viene effettuata rigorosamente a mano, onde evitare che i frutti si deteriorino.
La clementina del golfo di Taranto è coltivata esclusivamente nei comuni della Provincia di Taranto, nella zona della Terra delle Gravine Joniche il comune capofila è Palagiano, chiamata anche la "città delle clementine" ed è l'esponente maggiore, la quale ogni anno dedica una settimana di festa per la sagra del mandarino facendolo diventare il simbolo della cittadina. La città di Palagiano ha la fortuna di avere un terreno più fertile è più adatto al prodotto dando un sapore ed una qualità migliore rispetto agli altri comuni che appartengono al CAT (Consorzio Agrumicoltori Tarantini) intensificando anche una maggiore produzione ad esse va riconosciuto il marchio IGP.
Gli altri comuni che dedicano la loro produzione alle clementine sono: Massafra, Ginosa, Castellaneta, Palagianello, Statte. Le clementine devono il loro nome ad un frate di nome Clemente, che scoprì questo frutto in Algeria. Le prime introduzioni di agrumi nel territorio sono da far risalire al XVIII secolo, ma solo a partire dal 1900, grazie al reperimento ed alla creazione di risorse irrigue adeguate, si assiste alla loro diffusione in coltura specializzata.


9 FRUTTA (2^ Edizione)
 

Frutta. In queste 230 pagine ho raccolto oltre 120 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. In ogni stagione la frutta sta sulla nostra tavola. Quante virtù ci stanno nella frutta? Tantissime, facciamone allora tesoro. Ma una conoscenza più approfondita rende il nostro tesoro ancora più ricco ed appetibile. Ogni tipo di frutto ha molte varianti, occorre conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro fruttivendolo di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

Patata Cabannese


Zona di produzione:Val d'Aveto e parti alte delle valli retrostanti il Tigullio Tubero tondo-ovale, di pezzatura media; buccia scabrosa, quasi a "scaglie" e giallastra. Patata a pasta gialla, farinosa, di tessitura grossolana come una "grattugia"; gemme chiare e superficiali; germoglio bianco con base violacea. Fiore viola molto chiaro, con raggiature bianche. Si tratta di una varietà semitardiva, assai serbevole, molto produttiva e resistente alle fitopatie.


18 PAT LIGURI (2^ Edizione)

 

In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

10 ORTAGGI (2^ Edizione)


 

Ortaggi. In queste 360 pagine ho raccolto oltre 250 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Ortaggi, che spettacolo vedere i banchi dei prodotti dell'orto traboccare di colori in ogni stagione. Ed i sapori? In cucina lo spettacolo visivo si muta in spettacolo aromatico. Senza giungere agli eccessi di una dieta vegetariana sbilanciata, gli ortaggi sono salute... e risparmio. In ogni stagione la verdura sta sulla nostra tavola. Ma una conoscenza più approfondita ci fa scoprire che ogni tipo di ortaggio ha molte varianti. Si deve conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro ortolano di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


SOUBISE


200 gr di cipolle bianche
30 gr di burro
½ l di besciamella
La salsa Soubise è una famosa e delicata salsa di origine francese a base di cipolle, perfetta per accompagnare gli arrosti. Tritate le cipolle e sbollentatele qualche minuto in acqua bollente. Scolatele e fatele cuocere a fiamma dolce in una padella con del burro per almeno una ventina di minuti. Quando le cipolle si saranno ben ammorbidite, unite la besciamella. Proseguite la cottura per altri 10 minuti e poi passate il composto al frullatore. Versate la vostra salsa soubise in un tegame e servitela ben calda prima di consumarla.

11 SALSE (2^ Edizione)

 
Salse. In queste 120 pagine ho raccolto oltre 100 ricette di salse, criteri di classificazione e di abbinamento pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Esiste una teoria generale della derivazione delle salse. Da sole 5 salse madri derivano tutte le altre per piccole variazioni, aggiunte o sottrazioni. Le salse completano primi, secondi, contorni, pesce, carne, verdure, pasta, tutto. Impariamo insieme a fare le salse. Senza giungere agli eccessi di una cucina troppo salsamentaria come era d’uso nell’800, le salse completano e danno quel tocco in più di sapore che non guasta.






13 CONDIMENTI
(2^ Edizione)

Condimenti. In queste 120 pagine ho raccolto oltre 90 schede di prodotti, procedure e consigli di cucina pubblicate nel corso  degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Utilizzati a caldo per cucinare o a freddo per completare, i condimenti sono essenziali in cucina. Incominciamo insieme a conoscerli meglio, ampliando il nostro ancora troppo ristretto orizzonte ed imparando con essi sapori preziosi fino ad ieri sconosciuti.

VINI 129: MOSCATO DI SORSO-SENNORI




Il Moscato di Sorso-Sennori è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Sassari.
Caratteristiche organolettiche
colore: giallo dorato carico.
odore: aroma caratteristico, intenso.
sapore: dolce, pieno, fine.


15 VINO (2^ Edizione)
Vino. In queste 250 pagine ho raccolto oltre 220 schede di criteri di vinificazione, abbinamento e prodotti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Sin dall'antichità i frutti della vite sono diventati vino. Da allora migliaia di vitigni hanno avuto vita e decine di migliaia di vini sono stati creati. Per il nostro piacere. Impariamo insieme a conoscerne i principali, a degustarli, a scegliere quelli che sono i nostri vini di elezione. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro vinai di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.



BIRRE 61: JENLAIN


Jenlain è una birra francese, prodotta nell'omonima città a nord della Francia dall'industria Brasserie Duyck nel 1922. All'origine era una birra ambrata. Al giorno d'oggi ne sono nate altre più chiare.
La Jenlain Ambrée fu creata bel 1922. Con contenuto del 7,5% di alcool (vol), composta da molti tipi di malto. La temperatura ideale per essere servita va dai circa 6° agli 8° C.. È una birra ambrata, senza alcuno dubbio la più conosciuta di questo tipo in Francia. È stata prodotta per la prima volta nel 1920. La sua notorietà è venuta più tardi, negli anni 70-80 ed ha simbolizzato la rinascita di un «savoir-faire» dei fabbricanti di birra del Nord. È anche conosciuta per essere la birra sponsor della manifestazione Braderie di Lille. Si deve questa birra a Félix Duyck, figlio del fabbricante di birra fiammingo, Léon, allora abitante a Zeggers Cappel. Félix si installò a Jenlain in sostituzione di un'industria della birra che disponeva di strumentazione e di una perforazione. La storia del Jenlain cominciò. Era inizialmente consumata dai contadini locali che avevano bisogno di un conforto dopo i giorni passati ai campi. Negli anni 60, un commerciante Lillois ha avuto la buona idea di proporrla alla sua clientela. Siccome era situato vicino della facoltà di cattolici, gli studenti se la adattarono e si incaricarono di farla conoscere nelle loro vicinanze. Fu l'inizio del successo. Al giorno d'oggi, è Raymond Duyck, che è la quarta generazione, che dirige l'industria della birra che produce quasi 100.000 ettolitri all'anno. Per fare fronte alla concorrenza dei grandi gruppi, la produzione è stata differenziata e le esportazioni sviluppate. Jenlain produce oggi 4 birre diverse e 2 stagionali. Il mercato è difficile ma l'industria della birra approfitta della sua notorietà per garantire il suo sviluppo. Il forte impegno di Raymond Duyck per sviluppare la sua attività porta i suoi frutti ma il combattimento resta disuguale di fronte ai grandi gruppi che controllano la quasi totalità del mercato francese. Ma all'immagine del Diablotin Rouge (Diavoletto rosso) che appare sull'etichetta, i fabbricanti di birra irriducibili della regione non sono pronti a rinunciare alla loro indipendenza.
Marche prodotte
Jenlain Ambrée, nata nel 1922, è una birra scura di fermentazione alta, con il 7,5% di alcool (vol), composta da 3 malti diversi derivati da orzi delle grandi pianure francesi, come pure di 3 varietà di luppoli derivati dall'Alsace. Distribuita in bottiglie da 33 cl e 75 cl, in lattina da 50 cl e in fusti da 5 lt. La temperatura ideale per essere servita va dai circa 6° agli 8° C..
Jenlain Blonde, nata nel 2005, è una birra chiara di fermentazione alta, con il 7,5% di alcool (vol). Distribuita in bottiglie da 75 cl e in lattina da 50 cl. La temperatura ideale per essere servita va dai circa 6° agli 8° C..
Saint Droun, è una birra chiara di fermentazione alta, con il 6% di alcool (vol). Distribuita in bottiglie da 75 cl. La temperatura ideale per essere servita va dai circa 5° ai 6° C..
Jenlain Fraîche, nata nel 2005, è una birra chiara, con il 5% di alcool (vol). Distribuita in bottiglie da 33 cl. La temperatura ideale per essere servita va dai circa 5° ai 6° C..
Bière de Printemps, nata nel 1991, è una birra chiara, con il 5,4% di alcool (vol). Distribuita in bottiglie da 75 cl. La temperatura ideale per essere servita va dai circa 5° ai 6° C.. Creata per far rivivere alcune abitudini del XV secolo.
Bière de Noël, nata nel 1991, è una birra speciale prodotta una volta all'anno, con il 6,8% di alcool (vol). Distribuita in bottiglie da 75 cl. La temperatura ideale per essere servita va dai circa 5° ai 6° C.. Alla fine del 2002 è stata prodotta una versione con retrogusto di arancia.
Torra, le origini di questa birra provengono dalla Corsica come il frutto che viene usato per la produzione. Distribuita in lattina da 50 cl.
Jenlain N°SIX, nata nel 2000, è una birra speciale, con il 6% di alcool (vol). Distribuita in bottiglie da 33 cl e 65 cl e in lattina da 50 cl. La temperatura ideale per essere servita va dai circa 5° ai 6° C..


20 BIRRA
(2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.



AUTUMN WIND

DRINK - Alcolico | After Dinner
irish whisky(1/4)
grappa alla cannella (1/4)
sidro (2/4)
angostura (alcune gocce)
Versare e mescolare Irish whisky e grappa alla cannella, allungare col sidro. Completare con angostura. Agitare delicatamente e servire in uno shot.
16 COCKTAIL (2^ Edizione)
 

Cocktail.In queste 340 pagine ho raccolto oltre 250 schede di prodotti, attrezzature e ricettepubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Mixology. Con questa parola si indica l'arte di mescolare con sapienza distillati, liquori, soft drink ed altro. Una preventiva conoscenza degli elementi che compongono un cocktail è la base del successo. Imparate a preparare quelli canonici riconosciuti dall'IBA e poi lanciatevi a prepararne dei nuovi. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro Barman di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

BRANCALEONE FOX TERRIER
 

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).