giovedì 20 febbraio 2025

Corso di cucina: 51 Birre centro e sudamericane

BRASILE

BRAHMA
La birra Brahma venne inizialmente prodotta dalla Manufactura de cerveja Brahma Villiger e companhia fondata nel 1888 dall'ingegnere svizzero Joseph Villiger. Secondo il sito ufficiale Brahma, l'origine del nome è incerta, ma pare che Villiger fosse una persona molto spirituale per cui diede alla birra il nome della divinità indù Brahma. Altre versioni asseriscono che il nome derivi dal fatto che il fondatore fosse un grande estimatore di Brahms, ma queste non trovano riscontro nel sito ufficiale. Oggi i marchi Brahma sono detenuti dalla multinazionale InBev.
Birre Brahma
Brahma
Brahma Chopp
Brahma Extra
Brahma Liber - birra analcoolica

MESSICO

CORONA
La Corona, denominata Corona Extra, è una marca di birra messicana di tipo lager, appartenente al gruppo Cerveceria Modelo.
È una delle birre più conosciute e diffuse al mondo, presente in circa 150 paesi.
In Italia arriva nel 1989, distribuita dall'azienda genovese Biscaldi fino al 2007, quando il nuovo distributore diventa la Carlsberg.
Nel 2012 il marchio Corona è diventato proprietà della multinazionale belga-statunitense Anheuser Busch InBev, per una somma di 20,1 miliardi di dollari che così diventa, tra l'altro dal 2014, la nuova distributrice esclusiva (già distributrice di Beck’s, Tennent’s Super e Leffe) della birra Corona Extra in Italia.
Da una bolletta di consegna del 1947 risulta che la Forst di Merano, in quegli anni, produceva una "birra chiara" con tale nome.
La Corona è una birra bionda, con una gradazione alcolica di 4,6 % in volume di alcool e presenta un colore oro, con una schiuma sottile ed evanescente. È proprio la mancanza della schiuma il motivo per il quale questa birra va consumata rigorosamente e direttamente dalla bottiglia: l'assenza della schiuma favorirebbe una eccessiva ossigenazione del prodotto, alterandone il sapore.
È una birra leggermente amarognola, dal lieve retrogusto luppolato, da consumare ad una temperatura di 5-7 gradi.
Gli ingredienti contenuti nella birra sono: acqua, malto d'orzo, luppolo, lievito, malto di riso/granturco, antiossidante (acido ascorbico E300), addensante (E405).


mercoledì 19 febbraio 2025

Corso di cucina: 50 Birre americane

SAMUEL ADAMS

Samuel Adams è una marca di birra americana prodotta dalla Boston Beer Company, nominata in onore del rivoluzionario americano con lo stesso nome (Samuel Adams 1722-1803). La birra Samuel Adams esiste ai suoi inizi soltanto come tipo lager, la Samuel Adams Boston Lager. Le sue origini risalgono al 1860, quando Louis Koch comincia la produzione a Saint Louis, nel Missouri. La Louis Koch Lager è venduta sotto questo nome fino al divieto, e nuovamente fino all'inizio degli anni 50. Nel 1985, Jim Koch, la figlia più piccola Louis Koch, decide di aumentare il reddito con l'aiuto di Josepth Owades, l'inventore della birra leggera negli anni 70. Infatti in aprile di quest'anno, rilancia la birra sotto la marca Samuel Adams, il giorno della prima battaglia della rivoluzione americana, Patriot's Day. Tre mesi più tardi, la birra ottiene il primo posto al Great American Beer Festival, fra 93 birre regionali e nazionali. La pubblicità che ne deriva fa scalare la richiesta e presto la Boston Beer Company passa dallo statuto di microbrasserie con 500 barili (la sua produzione alla fine del 1985), a quella del più gran fabbricante di birra artigianale con 36.000 barili all'anno nel 1988, l'anno dove la società stabilisce la sua industria della birra a Boston. Oggi la birra Samuel Adams è prodotta in molte industrie della birra negli Stati Uniti: la Boston Beer nel quartiere Jamaica Plain a Boston, e la Pittsburgh Brewing Company e la Stroh Brewery Company in Pennsylvania, la Blitz-Weinhard Brewing Company per la costa occidentale americana, e la Gambrinus in Germania per la produzione distribuita in Europa. 

Le Birre

Nel 2005, Boston Beer ha venduto 18 birre diverse sotto la marca Samuel Adams, e 19 nel 2006. Il prodotto di spicco resta la lager, viene declinata in versione leggera (Sam Adams Light). L'industria della birra vende anche una serie di birre specializzate sotto l'etichetta Brewmaster's Collection, e la birra di stagione e dagli anni 90 delle birre specialità sotto la designazione Extreme Beers, in particolare la Samuel Adams Utopias, una birra circa al 25% d'alcool fermentata e messa in barili di Bourbon, porto, scotch e cognac fino a 10 mesi secondo un metodo vicino a quello delle birre doppie o tripli (quest'ultimo non è del resto venduto in alcuni stati a causa del suo forte grado d'alcool).

SIERRA NEVADA BREWING COMPANY
La Sierra Nevada Brewing Company è un'industria della birra americana fondata nel 1979 da Ken Grossman e Paul Camusi (quest'ultimo è andato in pensione e nel 1998 ha venduto le sue azioni a Grossman). Commercializzano birre dal febbraio 1981 a Chico, in California. Si tratta della seconda più grande industria della birra artigianale negli Stati Uniti, dietro la Boston Beer Company, con circa 600.000 barili all'anno, cioè circa 510.000 ettolitri. Il suo prodotto di spicco è la birra Pale Ale, ma produce anche birre di stagione.

L'industria della birra ha aperto un pub-ristorante, The Sierra Nevada Taproom & Restaurant, come una sala per concerti, The Big Room, situata all'interno delle attrezzature della fabbrica di birra.
Il proprietario della fabbrica di birra è Steve Dressler dal 1983, quando l'industria della birra ebbe un calo e produceva 25 a 30 barili alla settimana. Anche se la Sierra Nevada è a volte designata come una piccola fabbrica, il volume della sua produzione annuale è ormai nella categoria dei fabbricanti di birra artigianale più grossi.
Dal 1987 l'industria si è presentata a tanti concorsi per la birra, vincendo varie medaglie d'oro, argento e bronzo.
Le birre
Sierra Nevada Pale Ale (con 5,6% di alcool e 37 IBU, vincitrice della medaglia d'oro al Great American Beer Festival, come American Pale Ale nel 1995, 1994 e 1993; come Classic English Pale Ale nel 1992 e come Pale Ale nel 1990, 1989 e 1987).
Sierra Nevada Porter (con 5,6% di alcool e 40 IBU, classificata al primo posto al California Brewers Festival come Robust Porter nel 2000 e al Colorado State Fair come Porter nel 1996).
Sierra Nevada Wheat (con 4,4% di alcool e 27 IBU, vincitrice della medaglia d'argento al California State Fair come American Wheat nel 2000).
Sierra Nevada Stout (con 5,8% di alcool e 60 IBU, vincitrice della medaglia d'oro al California State Fair come Stout, Sweet & Foreign nel 2000).
Celebration Ale (con 6,8% di alcool e 62 IBU, vincitrice della medaglia d'oro al United States Beer Tasting Championship come IPA nel 1994, classificata al primo posto al Chicago Beer Society nel 1996, vincitrice della medaglia d'argento al California State Fair come IPA nel 1999 e al Great American Beer Festival come IPA nel 2002).
Summerfest (con 5% di alcool e 32 IBU, vincitrice della medaglia d'oro al California State Fair come European Light Lagers nel 1999).
Bigfoot Barleywine Style Ale (con 9,6% di alcool e 90 IBU, vincitrice della medaglia d'oro al California State Fair come Strong Ale/Barleywine nel 2005, 2000 e 1997 e al Great Alaska Beer & Barleywine Festival come Barleywine Style Ale nel 1998 e al Great American Beer Festival come Barleywine nel 2005, 1995, 1992, 1988 e come Ales nel 1987).
Anneversary Ale (con 5,9% di alcool e 46 IBU)
Harvest Fresh Hope Ale (con il 6,7% di alcool e 60-65 IBU)
Birre speciali[modifica | modifica wikitesto]
India Pale Ale (con il 6,9% di alcool, fermentata usando una miscela dei malti inglesi).
Brown Ale (fermentata con una miscela dei malti arrostiti e caramellati, di colore marrone).
Crystal Wheat (fermentata usando due terzi di malto di frumento e un terzo dell'orzo, di colore biondo chiaro).
Blonde Ale (fermentata usando il malto di Maris Otter)
Best Bitter Ale (fermentata usando i malti ed i luppoli inglesi importati, color rame)
Ruthless Weiss Beer (fermentata con il lievito speciale con un gusto di mele e banane.

UNIBROUE

Unibroue fondata nel 1990, è una piccola distilleria del Québec che produce 18 marchi di birra nel 2005.
Alla partenza, era una piccola impresa situata a Chambly in Montérégie. Sarà riacquistata nel 1990 da due uomini di affari, Serge Racine (proprietario di Shermag) ed André Dion.
Nel 1992 l'industria della birra fa appello ad un fabbricante di birra belga per creare una nuova birra. Sarà il punto di partenza di un'importante crescita, poiché i suoi prodotti si iscrivono nella nuova tendenza del Québec di birre. Nell'ottobre 1992, il cantante Robert Charlebois, che apprezza molto il gusto di queste birre, fa una proposta ai proprietari. In cambio di pubblicità fatta in occasione dei suoi spettacoli, i proprietari gli cedono il 20% delle azioni dell'impresa. Secondo le dichiarazioni di Serge Racine, sarà un'intesa vantaggiosa per le due parti.
Nel 1994, quest'impresa esporta la sua produzione verso la Francia e gli Stati Uniti. Dal 1995 al 1996, moltiplica per sei la sua capacità di produzione, che passano a 180.000 ettolitri di birra. Nel 1996, differenzia il suo mercato europeo vendendo la sua produzione in Belgio, in Germania ed in Svizzera.
Il 30 giugno 2004, Sleeman Breweries Ltd. acquista la società. Successivamente Sleeman ha rivenduto l'industria della birra al gruppo giapponese Sapporo.
Marche prodotte
Blanche de Chambly (colore giallo paglia, nata nel 1992, 5% di alcool)
Maudite (colore ambrato, nata nel 1993, 8% di alcool)
La Fin du Monde (colore biondo, nata nel 1994, 9% di alcool)
Raftman (colore ambrato, nata nel 1995, 5,5% di alcool)
Quelque Chose (colore rosso marrone, nata nel 1995, 8% di alcool)
Eau Bénite (colore biondo oro, nata nel 1996, 7,7% di alcool)
1837 (colore biondo, nata nel 1997, 7% di alcool)
Trois Pistoles (colore bruna-nera, nata nel 1997, 9% di alcool)
Don de Dieu (colore biondo con riflesso dorato, nata nel 1998, 9% di alcool)
La Bolduc (colore rame dorato, nata nel 2000, 5% di alcool)
Terrible (colore marrone scuro con riflessi caramello, nata nel 2002, 10,5% di alcool)
Fringante (colore biondo oro, nata nel 2002, 10% di alcool)
Éphémère Pomme (colore giallo paglia, nata nel 2002, 5,5% di alcool)
U Blonde (colore biondo oro, nata nel 2005, 5% di alcool)
Chambly Noire (colore mogano, nata nel 2005, 6,2% di alcool)
Éphémère Framboise (colore rosa chiaro, nata nel 2005, 5,5% di alcool)
U Rousse (colore ambrato, nata nel 2005, 5% di alcool)
U Miel (colore miele, nata nel 2006, 5% di alcool)



martedì 18 febbraio 2025

Corso di cucina: 49 Birre europee

ALBANIA

STELA
Birra Stela è una birra albanese prodotta da Stefani & CO. La birreria è situata a Tirana, in Albania. Le sue due principali concorrenti in Albania sono la Birra Tirana e la Birra Norga.
Tipo di birra: lager
Gradazione alcolica: 7.2 vol.
Gusto: secco
Colore: giallo paglierino o "mora"
Tipo di fermentazione: bassa fermentazione
Temperatura di servizio: 6 - 8 °C

BELGIO

AFFLIGEM
 
La Affligem è una birra belga delle Fiandre, prodotta dall'Abbazia di Affligem a Opwijk. Dal 28 maggio 2010 rientra tra i marchi del gruppo Heineken.
Nel birrificio sono prodotte birre secondo diversi stili birrari, tra cui:
Affligem Blond: 6,8 gradi alcolici, birra chiara e dolce.
Affligem Dubbel: 7 gradi alcolici, birra scura e molto densa, non amara.
Affligem Tripel: 8,5 gradi alcolici, birra ambrata e dal sapore forte.

BUSH
La Bush più conosciuta è una birra ambrata di alta fermentazione al gusto di malto pronunciato. Anche chiamata Bush 12, il suo nome ufficiale ora è Bush Ambrée. Il proprio tenore d'alcool è del 12% (Vol.) e questo ne fa una delle birre più forti, si può del resto leggere sulla etichetta che è la più forte del Belgio.
Nel 1933, Alfred Dubuisson, il fabbricante di birra dell'epoca, praticamente il nonno di Hugues Dubuisson (il padrone e produttore della birra oggi), creò una birra che si avvicina al gusto inglese. Gli diede il nome inglese di Bush beer, traduzione inglese di birra del cespuglio, ed il nome all'industria della birra Dubuisson, situata a Pipaix in Belgio.
Oltre alla Bush Ambrée, l'industria della birra Dubuisson produce:
la Bush de Noël, è stata creata nel 1991 e prodotta in quantità limitata per le feste di fine d'anno, con il 12 % di alcool etilico (Vol.) ;
la Bush Blonde, è stata creata recentemente in occasione del 65esimo anniversario della Bush Ambrée, prodotto-faro dell'industria della birra, costituisce indubbiamente una scoperta nella lacuna delle birre chiare forti, nella quale intende svolgere un ruolo importante, con il 10,5 % di alcool (Vol.) ;
la Bush 7 è stata creata nel 1994 da Hugues Dubuisson, per celebrare i 225 anni dell'impresa. È una birra chiara-ambrata, colore dovuto all'utilizzo di malto caramella in piccola quantità, con il 7,5 % di alcool (Vol.) ;
la Bush de Noël Magum, è prodotta in quantità limitata. Non è filtrata e fermenta in bottiglia. È consigliato di lasciarla maturare 15 giorni prima di servirla per conservare il deposito naturale nel fondo della bottiglia. Questa birra è eccezionalmente forte. È particolarmente apprezzata per l'ampiezza del suo gusto.
la Cuvée des Trolls (con il 7% di alcool (Vol.). Non si chiama Bush ma è un prodotto dell'industria della birra Dubuisson, due micro-industrie della birra gli sono dedicate, a Mons ed un'altra nella città studentesca di Louvain-la-Neuve.

DUCHESSE DE BOURGOGNE

La Duchesse de Bourgogne è una birra speciale belga, prodotta dalla birreria Verhaeghe a Vichte, non lontano dalla frontiera franco-belga. Fa parte delle numerose specialità birrarie delle Fiandre, e può essere classificata fra le Flanders Red Ale (ale rosse fiamminghe) o fra le Oud Bruin.
Si tratta di una birra ad alta fermentazione maturata in botti di rovere. Al momento di imbottigliare, viene effettuato un blend tra una parte di birra maturata per 8 mesi e una di 18 mesi. Questo tipo di maturazione oltre alle note tipiche del legno conferisce alla birra un carattere acido (lattico e acetico), bilanciato da una evidente nota dolce e zuccherosa.
Il suo volume d'alcool è pari al 6,2%.
La duchessa di Borgogna, a cui la birra deve il suo nome, è in realtà Maria di Borgogna, unica ereditiera del potente duca Carlo I di Borgogna e di Isabella di Borbone.
Nata nel 1457 presso il Château du Coudenberg a Bruxelles, Maria divenne imperatrice del Sacro Romano Impero Germanico all'età di vent'anni, in seguito al matrimonio con l'Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico Massimiliano I, al quale portò in dote il Ducato di Borgogna e la Contea di Fiandre. Questo matrimonio la rese la duchessa più potente e più ricca di tutta l'Europa. In seguito divenne la nonna paterna dell'imperatore Carlo V.

DUVEL
Brouwerij Duvel Moortgat è un'industria della birra situata a Breendonk in Belgio.
L'industria della birra Moortgat fu fondata nel 1871 da Jan-Leonard Moortgat. Dopo la prima guerra mondiale, Moortgat chiamo la sua birra Victory Ale (« la bière de la victoire » la birra del vincitore), per commemorare la fine della guerra. Ma durante gli anni '20, la birra fu soprannominata nen echten duvel (« un vero diavolo ») e la birra fu finalmente chiamata Duvel. È diventata la birra principale dell'industria della birra. Oggi, tratta e commercializza la birra Duvel, la Bel Pils (lanciata nel 1930), la Vedett (creata nel 1945 da Albert Moortgat, il figlio di Jan) e la birra d'abbazia Maredsous (dal 1963).
Commercializza la birra bianca Steendonk con la l'industria Palm Breweries, possiede il 70% del capitale di Freya’s Deli Fruit (un succo di frutta), 50% di Bernard, un fabbricante di birra che possiede l'industria della birra americana Ommegang.
Organizzazione
Duvel Moortgat è un gruppo indipendente di birra che possiede la produzione in tre sedi di diverse:
una sede sociale a Puurs in Belgio
l'industria della birra Bernard nella Repubblica ceca
l'industria della birra Ommegang negli Stati Uniti.
Il gruppo garantisce la distribuzione e la vendita nel suo paese (Belgio), come nei Paesi Bassi, in Francia, in Inghilterra e negli Stati Uniti, in particolare Duvel Moortgat France e Duvel Moortgat USA ltd; in più fa appello ad importatori locali per gli altri paesi.
Duvel Moortgat è quotato al Euronext, sul segmento NextPrime.
Nel 2001, la produzione annuale del gruppo era di 270.000 litri. Nel 2003, il suo fatturato era di 65,9 milioni di euro, con un risultato netto parte dal gruppo a 6,64 milioni di euro.
Marche prodotte
Duvel, è una birra chiara di alta fermentazione sorta nel 1923. Il suo nome viene dall'espressione nen echten duvel ("un vero diavolo"). È attualmente il segno vedetta dell'industria della birra, con l'8,5% di alcool (vol).
Maredsous 6º Blonde, è una birra chiara di fermentazione alta bionda filtrata prima dell'imbottigliamento, cosa che gli dà una grande limpidezza. Come tutte le Maredsous, matura in cantina durante due mesi prima di essere commercializzata, con il 6% di alcool.
Maredsous 8º Brune, è una birra scura di fermentazione alta. Come tutte le Maredsous, matura in cantina durante due mesi prima di essere commercializzata, con l'8% di alcool.
Maredsous 10º Triple, è una birra a fermentazione tripla. Come tutte le Maredsous, matura in cantina durante due mesi prima di essere commercializzata, con il 10% di alcool.
Bel Pils, è una pils belga preparata con luppolo di Saaz messa in bottiglia dopo un mese d'invecchiamento, cosa che ne fa una birra giovane e rinfrescante. In bottiglia, deve essere conservata a 3 °C ed essere consumata nell'anno, con il 5% di alcool. È stata creata nel 1930 sotto il nome di Extra Blond, dopo è stata rinominata in Extra Pilsner dal 1976 al 1993 per poi ricevere il suo nome attuale.
Vedett, è una birra chiara leggera creata nel 1945, preparata con luppolo di Saaz e commercializzata principalmente in Belgio; la si trova anche in Gran Bretagna. Fotografie di consumatori di Vedett, prese in bar o in occasione di eventi, sono utilizzate per illustrare le etichette delle bottiglie.

LEFFE
Leffe è il marchio di una birra belga. Le loro birre sono considerate da molti come massimi esempi di ale sofisticate. La produzione attuale è da considerarsi di tipo industriale. L'abbazia Notre Dame de Leffe fu fondata a Leffe, odierno quartiere di Dinant nel 1152 lungo il fiume Mosa nella provincia di Namur nel sud del Belgio. Come molti monasteri di tutta Europa, i monaci dell'abbazia producevano birra. Utilizzando conoscenze passate di generazione in generazione e ingredienti disponibili nelle vicinanze del monastero, i monaci svilupparono una birra unica, tipica del territorio.
La stessa abbazia conobbe molti periodi difficili, venendo danneggiata sia da circostanze naturali sia dall'uomo durante lo scorrere degli anni. Lo scoppio della Rivoluzione francese ebbe come risultato lo spopolamento del monastero e la distruzione del birrificio.
Nel 1952 la produzione fu ripresa grazie alla collaborazione con un birrificio di Bruxelles (Lootvoet). Questo birrificio venne in seguito acquisito da una multinazionale del settore, la InBev, a cui appartengono altri marchi famosi come Beck's e Hoegaarden. La Leffe venne quindi prodotta a Mont-Saint-Guibert fino a quando anche questo impianto venne chiuso.
Sebbene la Leffe non sia più prodotta in abbazia, la conoscenza e il gusto unico sviluppati nei secoli sono stati mantenuti e continuano ad essere apprezzati anche oggi.
Il museo Leffe può essere visitato nella città di Dinant.
La gamma Leffe
Leffe Blonde - birra leggermente speziata, secca e fruttata, gusto pieno e vellutato (alcol: 6,6% vol.).
Leffe Brune - più ricca e intensa rispetto alla Leffe Blonde, è leggermente meno fruttata e tende ad essere più carica rispetto alla Blonde (alcol: 6,5%).
Leffe Triple - più forte (alcol: 8,6%), gusto marcato con accenni di arancia, vaniglia e limone, notevole speziatura nel retrogusto.
Leffe Radieuse - birra forte (alcol: 8,4%) con un sapore marcatamente fruttato.
Leffe Vieille Cuvee - birra forte (alcol: 8,2%) con un sapore più vellutato rispetto alla Radieuse.
Leffe Ruby - birra aromatizzata ai frutti rossi e a bassa gradazione alcolica (alcool 5%).
Leffe 9 - questa Leffe dal colore ambrato è quella con la maggior gradazione alcolica (9% vol.)
Leffe Bière de printemps - birra stagionale-estiva dal gusto fresco e beverino con basso tenore alcolico (6,6% vol.)
Leffe Bière de Noël - birra stagionale invernale (6,5% vol.)
Leffe Nectar - birra aromatizzata al miele (5,5% vol., dal 2012)
Leffe Royale - birra bionda superiore (7,5% vol., dal 2012)
Servizio e degustazione[modifica | modifica wikitesto]
Leffe - vieille cuvée.jpg
Il modo appropriato di servire e gustare una Leffe è un rituale accurato e complesso che si deve al patrimonio storico e alla cultura delle birre belghe.
Di norma la birra viene versata nel tipico bicchiere alla temperatura di servizio è di 5 °C.

LIEFMANS
Liefmans Oudenaarde è un birrificio belga fondato nel 1679.
Nel giugno del 2008 il birrificio è stato acquistato dalla Duvel Moortgat.
Birre prodotte
Liefmans, 4,2% vol, oud bruin.
Liefmans Cuvée-Brut, 6% vol, precedentemente nota come Liefmans Kriek, è una birra particolare, come base per la preparazione viene infatti utilizzata una oud bruin, al posto di un lambic come di solito si usa per la preparazione delle kriek.
Liefmans Goudenband, 8% vol, Oud Bruin.
Liefmans Basic Terroir Ale, 5% vol, Oud bruin.

MAES


La Maes è una birra belga prodotta a Waarloos in Belgio. 
Nel 1880, Egied Maes decise intraprendere una vita nuova nella piccola industria di birra a Sint Michaël di Waarloos. Sviluppò progetti ambiziosi per la sua industria della birra. Nel 1901, passò l'azienda ai suoi figli Ferdinand e Theophiel. Questi vi introdussero la meccanizzazione moderna: una macchina a vapore che attivava il mulino della maltazione e le pale nei serbatoi. Tale rivoluzione esigeva una modifica del nome dell'impresa. Diventò l'industria della birra - Malterie à vapeur St-Michaël - Fratelli Maes.
I fratelli anticiparono anche la domanda delle birre di fermentazione bassa della clientela. Così lanciarono la loro prima pils negli anni 20. Nel 1926, la terza generazione Maes entra negli affari. Decidendo di investire generosamente in una sala di mescolanza di qualità, quest'investimenti furono rapidamente seguiti da effetti. Nel 1930, l'industria della birra Maes il suo prevalse prodotto su Prima Maezenbier in occasione dell'esposizione universale di Anversa. Le generazioni seguenti sfruttarono tutta l'esperienza accumulata per mettere il prodotto perfettamente a punto. La pils che viene venduta attualmente con la sua carriera sotto il nome di Maes, è basata su basi molto solide.
Il carattere particolare di Maes è determinato da cereali scelti molto attentamente. Questa birra di fermentazione bassa subisce una filtrazione unica fredda. Con il 4,9% di alcool (vol). Prodotta in tre versioni in lattina la 25 cl., la 33 cl. e la 50 cl., invece due versioni in bottiglia la 25 cl. e la 33 cl.
Maes è una pils dorata, al gusto di frutta, di un sapore puro e leggero, con piacevole un piccolo tasto d'amarezza.

WESTMALLE

Westmalle è una birra trappista prodotta nella provincia di Anversa, all'abbazia cistercense di Westmalle.
L'industria della birra Westmalle è la più grande industria della birra trappista del Belgio. La Westmalle è una delle undici birre autorizzate a sfoggiare il logo esagonale Authentic trappist product, garantendo che il prodotto è fabbricato nell'ambito di un'abbazia trappista, da parte di monaci trappisti o sotto il loro diretto controllo, che la produzione, la scelta dei processi produttivi e l'orientamento commerciale devono tutti dipendere dalla comunità monastica, e che lo scopo economico della produzione di birra deve essere diretto al sostentamento dei monaci e alla beneficenza e non al profitto finanziario.
L'abbazia di Westmalle è fondata nel 1794. Nel 1836, dopo importanti lavori di estensione, nell'abbazia di Westmalle viene aggiunta l'industria della birra. L'abbazia iniziò a commercializzare la sua birra verso 1861, secondo l'esempio dell'abbazia di Chimay che aveva iniziato a commercializzare le sue birre fin dal 1859.
La prima guerra mondiale rallenta fortemente le attività dell'industria della birra, ma nel 1921, il padre Tarcisius decide di aumentare la produzione per rispondere ai problemi finanziari della Comunità. Tra il 1926 ed il 1929, i monaci, che incontravano alcuni problemi con le birre « Dubbel Bruin » e « Extra Gersten », fanno appello a Hendrik Verlinden, che in seguito fonderà la sua industria che produrrà le birre Witkap Pater. A partire dal 1933 comincia la costruzione di una nuova industria della birra, che permette una produzione più consistente, e garantisce all'abbazia un reddito stabile. Le principali birre prodotte sono l' Extra, la Dubbel Bruin e la Blond. La tripla viene lanciata negli anni 1950 in sostituzione della Blond, e avrà un grande successo. Oggi, la produzione raggiunge quasi 130.000 ettolitri di birra all'anno. L'etichetta rettangolare visibile nella fotografia (sotto) fu cambiata nel corso dell'anno 2005 da un'etichetta a forma di losanga di colore ocra chiaro (vedere la fotografia in alto).
Varietà
Esistono due varietà commercializzate ed una varietà non commercializzata. Si può trovare Westmalle Dubbel e Westmalle Tripel. Tutte le birre trappiste sono di fermentazione alta. La prima è una birra scura con il 7% di alcool (vol), mentre la seconda prodotta dal 2002 è una birra chiara con il 9,5% di alcool (vol). All'inizio, Westmalle Triple aveva il 9% di alcool (vol). La Westmalle Extra (« Extra van Westmalle »), è prodotta soltanto due volte l'anno e non è commercializzata. Può essere gustata soltanto sul posto.
Gli ingredienti sono esclusivamente i seguenti: acqua, orzo maltato, lievito, fiori di luppolo e zucchero candito.
La Westmalle Double e Triple viene venduta in bottiglie da 33cl. ma si può anche trovare Westmalle Triple in bottiglie da 75cl. Queste birre si servono, secondo l'etichetta, tra 8 e 14 °C (infatti, una birra di fermentazione alta si beve a temperatura di cantina, e non gelata). Westmalle tripla può, ad esempio, accompagnare i piatti a base di formaggio o di carni rosse. In aperitivo, può essere accompagnata da assaggi di emmentaler o di comtè aromatizzato da una punta di senape.
Westmalle ha ispirato da modello per molte birre delle abbazie. In particolare, le menzioni "dubbel" e "tripel", rispetto ad una birra da tavola che si sarebbe detta "singel", è stata ripresa da altri fabbricanti.
Come le altre birre trappiste, tradizionalmente si serve in un bicchiere a calice. Esiste infatti un bicchiere ufficiale contrassegnato con il nome dell'abbazia di Westmalle. Alcuni però preferiscono servirle in un bicchiere a tulipano, più stretto al vertice, per concentrarne meglio gli aromi.
La Westmalle Triple può essere conservata per molti anni in cantina ad una temperatura vicina a 10 °C. La data di limite di consumo è indicativa: è possibile gustare Westmalle Triple uno, due o tre anni dopo la data limite.
Situata all'ovest della città di Malle (da cui Westmalle), l'abbazia è circondata di boschi e di prati. Di fronte all'abbazia, si trova il Café Trappiste, dove si serve Westmalle. La leggenda vuole che le spine del Café Trappiste siano direttamente collegate ai serbatoi dell'abbazia.

WESTVLETEREN
Il Birrificio Westvleteren (Brouwerij Westvleteren) è un birrificio belga fondato nel 1838 all'interno dell'abbazia trappista di Abbazia di Nostra Signora di St. Sixtus di Westvleteren nel territorio della città belga di Westvleteren, non lontano dalla città di Poperinge dove si produce luppolo, e dalla città medievale di Ypres. Fino al 1871 la produzione è stata esclusivamente per il solo consumo interno dei monaci. Solo nel 1877 avviene la prima commercializzazione delle birre, la cui diffusione rimane tuttavia piuttosto modesta.
Le tre birre prodotte dal birrificio sono le seguenti:
Westvleteren Blonde (tappo verde, 5.8% vol.), introdotta il 10 giugno 1999.
Westvleteren 8 (tappo blu, 8% vol.), precedentemente era detta "Extra".
Westvleteren 12 (tappo giallo, 10.2% vol.), introdotta nel 1940, in precedenza era detta "Abt". Viene considerata una delle migliori birre del mondo.
Fino al 1999, il birrificio produceva anche una birra scura (6.2% vol.) ed una più leggera (4% vol.) che veniva servita ai monaci durante i pasti, ma queste furono sostituite dalla "Blonde". Le versioni 8 e 12 sono stabilizzate in bottiglia, non filtrate e non centrifugate e si considera che abbiano una lunga data di scadenza. Molti preferiscono il gusto che hanno dopo che sono conservate per diversi anni.
Secondo una limitazione risalente al 1945, le bottiglie non hanno l'etichetta, e riportano sul tappo la gradazione alcolica secondo il sistema belga, e tutte le informazioni richieste per legge. A causa del poco spazio a disposizione, la Westvleteren è l'unica delle birre trappiste che non riporta sulle bottiglie il logo ufficiale di prodotto autentico trappista.
Storia
I monaci trappisti, provenienti dal monastero di Catsberg, situato in Francia nella zona confinante con il Belgio, fondarono il monastero di Saint Sixtus il 4 novembre 1831. Nel 1836 avviene il passaggio alla dipendenza dell'abbazia di Westmalle, abbazia-madre di tutti i monasteri cistercensi del Belgio; la produzione di birra ha inizio nel 1838. Il monastero cresce e prospera: nel 1875 ci vivono 52 monaci, e in precedenza furono fondati altri monasteri in zone limitrofe, come Nostra Signora di Scormount nel 1850. Durante le guerre mondiali il monastero non subisce danni e il birrificio continua ad operare, sebbene a capacità ridotta. In particolare, durante la Prima, l'abbazia è stata l'unica a non subire l’occupazione dei tedeschi, riuscendo a dare rifugio a migliaia di sfollati. Nel 1946 fu concesso al birrificio St Bernardus, situato nella vicina Watou, di produrre birra sotto il nome di St Sixtus. Questa licenza fu revocata nel 1992; da allora St Bernardus produce birre simili, ma con un loro proprio nome. Nel 1989 l'abbazia aprì il suo nuovo birrificio, rimpiazzando gli equipaggiamenti ormai obsoleti.
Al giorno d'oggi è l'unico birrificio trappista nel quale i monaci seguono tutto il processo produttivo: cinque monaci seguono la produzione e altri cinque li aiutano durante l'imbottigliamento.

DANIMARCA

TUBORG
Tuborg è una società danese produttrice di birra fondata nel 1873 e finanziata da Carl Frederik Tietgen. Nel 1873 un gruppo di finanziari e banchieri si riunì per allestire un cantiere edilizio a nord di Copenaghen, proprietà del signor Jonas Thue, chiamata Thuesborg (castello di Thue). In seguito l'area cambiò nome da Thuesborg a Tuborg. Il 13 maggio 1873 venne considerato l'anniversario della nascita ufficiale della Tuborg, perché vide la nascita di Tuborg Factories Ltd. Philip W. Heyman, direttore della Tuborg dal 1880, fu un personaggio molto importante poiché cedette le attività non remunerative della Tuborg Factories e concentrò gli sforzi su quella più redditizia: produzione e vendita della birra. Si fuse con la United Breweries nel 1894 che dopo entrò tramite un accordo con Carlsberg nel 1903. Nel 1970 fu acquisita definitivamente da Carlsberg. Oggi, sono impegnati in una esportazione globale del prodotto. La società è entrata di recente nel mercato irlandese.
I Marchi del gruppo Tuborg sono venduti in 31 paesi:
Tuborg Green
Tuborg Lemon
Tuborg Christmas beer
Tuborg Gold
Tuborg Red
Tuborg Twist
Tuborg Black

FRANCIA

BRASSERIES DE BOURBON

La Brasseries de Bourbon è la più grande produttrice di birra della Réunion in Francia. Questo dipartimento d'oltremare francese era conosciuto precedentemente sotto il nome d'isola Bourbon.
Fa parte integrante del paesaggio della Réunion e della storia dell'isola da oltre 40 anni, in particolare grazie alla produzione famosa della birra Bourbon, così chiamata Dodo.
La Brasseries de Bourbon appartiene ormai al gruppo internazionale Heineken dal 1986.
Negli anni 60 la birra locale di qualità si trattava in modo artigianale. Un imprenditore locale, un certo M.V.K Stevenson, decise allora nel 1962 di fondare l'industria della birra. Con l'aiuto del fabbricante di birra principale Gérard Avanzini, con l'impianto e la strumentazione fornita dal fabbricante di birra tedesco Haase, elaborarono delle ricette nuove. Attraverso prove e dopo inizi difficili e in mancanza di manodopera qualificata, la prima Dodo (oggi chiamata Bière Bourbon), venne presa dai barili il 9 giugno 1963 e messa sul mercato in bottiglie di 75cl sotto la denominazione "Dodo-Pils".
Heineken acquisì l'industria della birra nel 1986, così approfittano allora di questo aiuto del gruppo e disponendo di nuove macchine più efficienti ebbero migliori rendimenti. Nel 1997 l'industria della birra è certificata ISO 9000 e per prepararsi del resto a ricevere il rilascio di attestati ISO 14000 per soddisfare norme più rigorose di tutela dell'ambiente.
Verso la metà dell'anno 2005, la Brasseries de Bourbon ha inaugurato a Saint-Denis, la Casa della birra Dodo, un museo che scommette sullo sviluppo del turismo industriale.
L'11 dicembre 2005, il Direttore generale ed il direttore finanziario dell'impresa sono seriamente feriti, da un ex dipendente congedato a fine anno del 2003 che desiderava vendicarsi. Il criminale è abbattuto dalla polizia la sera, mentre una delle sue vittime di nazionalità olandese muore per le ferite alcuni giorni più tardi.
Il gruppo Brasseries de Bourbon beneficia di un forte appoggio locale degli abitanti e degli investitori e si è costruita una reputazione solida sull'isola. Così prosegue negli sforzi per l'innovazione. Nuovi prodotti escono regolarmente dalle catene e produce anche per grandi marchi internazionali di bevande alcoliche e non alcoliche (vedere dettagli dei prodotti proposti sotto). Partecipa anche alla vita sociale della Réunion, grazie ad una politica di patrocinio attiva o nell'ambito di associazioni di prevenzione. Sostiene anche lo sviluppo culturale dell'isola e riceve un ruolo principale nell'economia insulare.
La società è distribuita in 3 posti diversi:
Quai Ouest sulle rive del fiume Saint-Denis: produzione e servizi amministrativi, Sainte-Marie Gillot: distribuzione del nord dell'isola e servizi commerciali, ZAC Mon Repos: distribuzione sud dell'isola.
Nel novembre 2003 l'industria della birra contava 291 lavoratori dipendenti permanenti di cui:
224 operai e tecnici;
40 capi intermedi;
27 quadri.
Nel 2004 Fabrice Boyer, fino allora operatore di fermentazione dal 2000 al 2001 quindi capo di gruppo di mescolanza, diventa principale fabbricante di birra della Brasseries de Bourbon.
La produzione
Nel 2002 ci furono 531.046 hl di bevande (di cui sode) prodotte:
birre: 203.173 hl
bevande: 326.935 hl
altro: 938 hl.
Secondo la Brasseries de Bourbon, 34 o 35 litri di birra sono bevuti da un abitante della Réunion all'anno. Per dare un ordine di dimensione il consumo di un abitante del Belgio o della Germania supera i 100 litri (cifre date dall'industria della birra).
In media l'industria della birra produce 30.000 bottiglie all'ora, cioè quasi 330.000 bottiglie al giorno.
Il 95% della birra Bourbon è venduto in bottiglie.
Nel 2002 il fatturato della Brasseries de Bourbon è stato di 59 milioni di euro. Nel 2005, il 85,4% del capitale appartiene a Heineken, il 2,1% al gruppo Bourbon.
Marche prodotte localmente
Bière Bourbon: il primo prodotto dell'industria della birra, più conosciuto e più venduto, è una birra chiara chiamata birra Bourbon e conosciuta anche con il nome Dodo in riferimento al dodo, l'uccello oggi scomparso che fa figura sul logo. È una birra chiara, lager di tipo pils che ha il 5% di alcool.
974: Chiamata generalmente novantasette quattro è una birra rinfrescante e leggera. Possiede un abito marrone ed una schiuma fine. Il suo nome fa riferimento al numero del dipartimento dell'Isola. Ha il 5% di alcool.
Blanche de Bourbon: Birra molto fresca, leggermente aromatizzata di limone e arancio. Con la sua freschezza ed il suo gusto leggermente limonato, questa birra è considerata come una birra d'estate. Questa birra condivide molti omonimi con molte personalità legate alla Maison de Bourbon (Casa di Bourbon). È un tipo di birra bianca, con il 5% di alcool.
Bourbon la Rousse: Birra chiaramente più zuccherata che la bianca di Bourbon, con un sapore molto amaro. È un tipo di birra rossa, con il 5% di alcool.
Bourbon de Noël: Birra che somiglia sensibilmente alla Bourbon la Rousse. Questa birra ha la particolarità di essere aromatizzata con il litchi. È trattata con un malto di tradizione inglese che gli dà un aroma particolare. È un tipo di birra rossa, con il 5% di alcool.
Gran Merkal: Birra prodotta in serie limitata. Poche informazioni sono disponibili su questa birra battezzata nell'onore del personaggio di Grand-mère Kalle (Nonna Kalle). Ha lo 0% di alcool.

GERMANIA

PAULANER
La Paulaner Brauerei GmbH & Co. KG è un birrificio fondato nel 1634 in Germania. Fu costruita all'inizio dello XVII secolo a Monaco di Baviera dai frati del convento Neudeck ob der Au dell'ordine dei Minimi (detti in tedesco "paolani", dal nome della città di origine del fondatore dell'ordine, Francesco di Paola).
Il nome dell'industria della birra Paulaner trae la sua origine dai frati di san Francesco da Paola, che risiedevano a Neuhauser Straße, a Monaco. I monaci iniziarono a produrre birra per loro uso personale dal 1634. Dopo il 1780 cominciarono a venderla al pubblico. La birra autorizzata al commercio era un modello di Bock che si guadagnò la notorietà locale. Dopo l'abolizione del convento di Neudeck nel 1799,  l'edificio fu convertito in prigione. Franz Xaver Zacherl, fabbricante di birra, comprò nel 1813 il vecchio edificio continuando la tradizione della birra Bock sotto il nome di Salvator.
Nel 1861, la Salvatorkeller (in tedesco cantina di Salvator, riferimento alla fabbricazione del Starkbier prodotta ancora oggi) è stata aperta a Nockherberg.
Nel 1928, avvenne la fusione con il birrificio di Thomas Gebrüder: nasce la Paulaner Salvator Thomas Bräu.
Nel 1994, l'industria della birra entra nel gruppo Kulmbacher con i produttori affiliati Plauen e Chemnitz. Paulaner appartiene ora al gruppo BHI, una multinazionale detenuta dalle imprese Schörghuber (50,1%) ed Heineken N.V. (49,9%).
Nel 1999 è diventata Paulaner GmbH & Co. KG.
Il Gruppo Paulaner include anche i birrifici Hacker-Pschorr, AuerBräu di Rosenheim, Thurn und Taxis di Ratisbona e il birrificio weizen Hopf Miesbach.
Paulaner fa parte, con Spaten, Augustiner, Hacker-Pschorr, Hofbräu e Löwenbräu, dei 6 fabbricanti di birra ufficiali dell'Oktoberfest di Monaco.
Nel 2005 risulta che la produzione di Weissbier è di 1,15 milioni di ettolitri l'anno.
Il primo locale con il marchio Paulaner in Italia è stato inaugurato il 21/09/2005 a Bolzano con il nome di "Paulaner Stuben".
Varietà prodotte
Paulaner Hefe-Weißbier Naturtrüb, la più consumata. Naturtrüb significa che la birra è naturalmente torbida. Con il 5,5% di alcool (vol), e con il 12,5 °P.
Paulaner Hefe-Weißbier Dunkel, simile alla precedente ma dal sapore più forte e dal colore scuro (dunkel in tedesco) , essendo il malto più arrostito. Con il 5,3% di alcool (vol), e con il 12,4 °P.
Paulaner Weißbier Kristallklar, birra più trasparente della Naturtrüb. Con il 5,5% di alcool (vol), e con il 11,8 °P.
Paulaner Hefe-Weißbier Leicht , la Weizenbier leggera. Con il 3,2% di alcool (vol), e con il 7,7 °P.
Paulaner Hefe-Weißbier Alkoholfrei, la versione analcolica (meno dello 0,5% di alcool (vol)).
Le Original Münchner
Paulaner Original Münchner HellPaulaner Original Münchner Hell , birra chiara locale, prodotta alla fine del XIX secolo, molto consumata. È la birra più esportata dell'azienda. Con il 4,9% di alcool (vol), e con il 11,5 °P.
Paulaner Original Münchner Dunkel, birra scura, con il 5% di alcool (vol), e con il 12,5 °P.
Paulaner Original Münchner Urtyp, birra pils, con il 5,5% di alcool (vol), e con il 12,5 °P.
Paulaner Original Münchner Märzen, birra prodotta per l'Oktoberfest, con il 5,8% di alcool (vol), e con il 13,7 °P.
Le Münchner[modifica | modifica wikitesto]Paulaner Münchner Hell Leicht, la versione leggera delle Original Münchner Hell, con il 3,2% di alcool (vol e con il 7,7 °P.
Paulaner Münchner Hell Alkoholfrei , la versione senza alcool delle Original Münchner Hell, con il <0,5 di alcool (vol.
Paulaner Münchner Diät Bier, con il 4,3% di alcool (vol e con il 8,5 °P.
Paulaner Premium Pils, con il 4,9% di alcool (vol e con il 11,5 °P.
Specialità stagionali[modifica | modifica wikitesto]Paulaner Oktoberfest Bier, birra normalmente riservata all'Oktoberfest, ma reperibile anche sui mercati. Con il 6% di alcool (vol), e con il 13,7 °P.
Paulaner Salvator, birra molto forte, con il 7,9% di alcool (vol), e con il 18,3 °P.

SCHLENKERLA

Schlenkerla è un piccolo birrificio di Bamberga in Baviera, Germania, famoso per le sue birre affumicate.
Il nome Schlenkerla deriva dal dialetto della Franconia "schlenkern", "zoppicare". Si dice infatti che tale appellativo (con l'aggiunta del suffisso -la tipico di tale dialetto) venne dato allo zoppo birraio che per primo la produsse. Il nome passò poi alla birreria di produzione e poi alle birre stesse. Oggi il birrificio e la taverna annessa sono gestiti dalla sesta generazione della famiglia Trum.
Creata agli inizi del XVIII secolo, la Schenkerla, come tutte le birre bavaresi, viene prodotta seguendo l'editto della Purezza (Reinheitsgebot) del 1516 che imponeva la produzione della birra utilizzando esclusivamente acqua, malto d'orzo e luppolo. A differenza delle altre birre però il malto viene posato ad essiccare su una rete metallica a maglia stretta, in modo tale che il calore del fuoco sottostante, oltre appunto a seccare il malto, crei un fumo particolare che attraversa e impregna il malto d'orzo, conferendogli il caratteristico sapore e gusto affumicato Per l'affumicatura viene utilizzato il legno di faggio, invecchiato di almeno 3 anni.
Le birre
Aecht Schlenkerla Rauchbier Märzen: la principale e più famosa birra Schlenkerla, è una rauchbier märzen, 13,2 gradi Plato, 5,1% vol, 30 IBU. Aecht Schlenkerla Rauchbier in tedesco significa: "originale birra affumicata Schlenkerla". All'interno della taverna annessa al birrificio viene spillata da botti a caduta in legno di rovere.
Aecht Schlenkerla Rauchbier Urbock: rauchbier urbock, 17,5 gradi Plato, 6,5% vol, 40 IBU. Matura per diversi mesi all'interno di grotte scavate sotto la città, viene servita nella taverna Schlenkerla da ottobre fino all'epifania spillata da botti a caduta in legno di rovere. Viene esportata in Finlandia e negli Stati Uniti.
Schlenkerla Rauchweizen: rauchbier weizen non filtrata ad alta fermentazione, rifermentata in bottiglia, 13,2 gradi Plato, 5,2% vol, 20 IBU.
Aecht Schlenkerla Eiche: rauchbier doppelbock, 18,9 gradi Plato, 8,0% vol, 40 EBU. È una birra di Natale e viene servita alla taverna Schlenkerla solo durante il periodo natalizio, spillata da botti il legno. Il malto usato per prepararla viene essiccato e affumicato sopra un fuoco di legno di quercia, a differenza delle altre birre Schlenkerla che vengono affumicate utilizzando il legno di faggio.
Helles Schlenkerla Lager: lager chiara, 11,5 gradi Plato, 4,3% vol, 30 IBU. Viene prodotta con lo stesso malto della märzen e negli stessi impianti, quindi mantiene un leggero aroma affumicato anche se il malto non subisce alcun procedimento come le altre birre.
Aecht Schlenkerla Fastenbier: lager ambrata non filtrata, è una tradizionale birra della quaresima, intesa per essere consumatata durante questo periodo come sostituzione dei pasti solidi, proibiti dal digiuno religioso. Può essere consumata solo all'interno della taverna Schlenkerla dal mercoledì delle Ceneri al giorno di Pasqua, dove viene spillata da fusti a caduta in legno di rovere. È anche esportata in piccolissime quantità negli Stati Uniti.

GRAN BRETAGNA

CALEDONIAN BREWERY

Il Caledonian Brewery è un birrificio scozzese fondato nel 1869 a Shandon, un'area di Edimburgo. Conosciuto localmente come "The Caley", è l'ultimo superstite di oltre quaranta birrifici che operavano nella città nel XIX secolo, anche se ne sono stati aperti di nuovi in tempi più recenti.
Birre
Deuchars IPA: India Pale Ale
Caledonian 80/-: scottish ale
Flying Scotsman: bitter
Birre stagionali
Dutchman: witbier
Golden Sun: summer ale
Autumn Red: red ale
Double Dark: oatmeal stout
Rabbie Burns: scottish ale
Over the Bar: bitter
2Point8: bitter
Raspberry Fool: birra alla frutta
Coffee Porter: coffee porter
Blonde Beer: gDREHER
Dreher è un marchio di birra della multinazionale olandese Heineken. La produzione avviene in Italia, sotto il controllo di Heineken Italia S.p.A. e in Ungheria presso la Dreher Sörgyárak Zrt.
La famiglia Dreher era una dinastia di mastri birrai, nota in Boemia fin dal XVII secolo. Nel 1760 il giovane Franz Anton Dreher, che lavorava come cameriere birraio (detto anche "bierkellner") nella birreria di famiglia, decise di recarsi a Vienna in cerca di fortuna. Grazie alle conoscenze tecniche apprese in famiglia e alla sua intraprendenza, nel 1773 Franz Anton Dreher riuscì a fondare a Vienna una sua fabbrica di birra, dove iniziò a produrre birra chiara di qualità Pils tipica della tradizione boema. Il successo commerciale fu praticamente immediato ma la consacrazione del successo professionale arrivò nel 1806 quando Franz Anton Dreher venne nominato "decano dei mastri birrai di Vienna".
Il figlio di Franz Anton, Anton Dreher, nato nel 1810, è considerato ancora oggi come uno degli innovatori nella lavorazione della birra. A partire dal 1836, iniziò a gestire il birrificio di famiglia e introdusse nel 1841 la "Lagerbier", la prima birra al mondo di alta qualità a bassa fermentazione, risultando quindi più dissetante e digeribile. La sue principali caratteristiche erano il colore rossiccio e la conservazione a temperatura bassa costante, nelle fasi di invecchiamento e immagazzinamento. Questa proprietà, diede alla birra il nome: "lager", che in tedesco significa "magazzino". Inizialmente fu invece denominata Märtzen o "Birra di Marzo", perché prodotta in questo mese, quando l'acqua era fredda e il ghiaccio ancora disponibile. L'introduzione del luppolo inoltre, permise la conservazione del prodotto per più mesi, senza perdere né gusto, né caratteristiche.
Nel 1858, la Dreher lager vinse la medaglia d'oro per l'eccellenza alla fiera della birra di Vienna e, il 26 novembre 1861, l'imperatore Francesco Giuseppe I visitò il birrificio Dreher, premiandolo con la croce dei cavalieri dell'ordine di Francesco Giuseppe.
Successivamente Anton si interessò al sistema produttivo del concorrente Peter Schmidt, un birraio di Pest, che conservava e fabbricava birra in una cantina dai muri in pietra, grazie ai quali si riusciva a mantenere la giusta temperatura per la produzione della bevanda. Nel 1862 il birrificio di Schmidt venne acquisito da Dreher.
Dopo la morte del padre nel 1863, Anton Dreher, iniziò l'esportazione in Olanda e in seguito in Germania. Nel 1865 aprì una fabbrica a Trieste e poi altre fabbriche in Boemia ed in Ungheria, all'epoca tutte parti di una stessa nazione: l'Impero Austro-Ungarico. La medaglia d'oro ricevuta in occasione dell'Esposizione Universale di Parigi del 1867 diede una forte spinta all'espansione del prodotto.
Poiché nell'inverno del 1871 non ci fu ghiaccio, Anton Dreher costruì una macchina di refrigerazione per la produzione della birra. Dreher fu inoltre il primo a portare in una fabbrica austriaca l'utilizzo del vapore come forza motrice nella parte automatica della catena di produzione.
Terminata la prima guerra mondiale, tra il 1918 e il 1933, la birreria Dreher di Vienna, che aveva anche annesso un giardino, una taverna e una sala da ballo, divenne il luogo non ufficiale di incontro per il movimento Social-Democratico di Vienna.
Dopo la morte dei Dreher, lo stabilimento austriaco fu trasformato in un consorzio, che passò ai Mautner-Markhof, già soci Dreher.
Nel 1945, il birrificio principale venne distrutto durante la seconda guerra mondiale e per la prima volta dopo un secolo, non venne più prodotta birra. Vent'anni dopo, Dreher si unì al Birrificio Austriaco e al birrificio Steirer per creare l'Unione Austriaca dei birrifici.
L'azienda in Italia
Come abbiamo visto, si dovette attendere il 1865 per vedere venire alla luce la fabbrica Dreher di Trieste, costruita ad opera del nipote di Franz Anton. Trieste, all'epoca, aveva lo status di città libera e porto franco all'interno dell'impero Austro-ungarico ed era una realtà economico finanziaria seconda solo a Vienna. Con l'annessione di Trieste all'Italia, a seguito degli eventi bellici della prima guerra mondiale che portarono alla firma del Trattato di Rapallo del novembre 1920, la birra Dreher di Trieste riuscì a conquistare anche il consumatore italiano.
Negli anni sessanta del XX secolo, con lo scopo di decentrare la produzione al sud, venne realizzato un birrificio in Puglia, a Massafra, provincia di Taranto.
Dal 1974, la produzione e la commercializzazione della birra Dreher in Italia viene gestita dalla Heineken Italia S.p.A., con sede amministrativa a Milano.
Dreher Lemon Radler
Dreher Lemon Radler è una bevanda a base di birra e succo di limone, a bassa gradazione alcolica.
La Radler nacque nei primi decenni del '900 in Baviera e fu inventata dall'oste Franz Xaver Kugler. La sua creazione risale all'estate del 1922, quando il suo pub fu affollato dai ciclisti che passavano per la Perlacher Forst, la strada di collegamento con Monaco. In seguito a tale affluenza, le scorte di birra si esaurirono, perciò Kugler decise di diluirla con del succo di limone. La nuova miscela fu gradita dagli avventori, così da diventare una particolare tipologia di birra chiamata Radler, che in tedesco significa “ciclista”.
Nei Paesi dove la birra è molto diffusa, come la Germania e l'Est europeo, la Radler viene tradizionalmente collegata a momenti di ristoro e convivialità, magari per rinfrescarsi dopo un’escursione a piedi o in bicicletta. Oggi è molto diffusa soprattutto nelle zone di montagna, come le Alpi austriache, ma si può trovare anche in alcune zone dell'Italia settentrionale, specialmente in Tirolo e Alto-Adige.

olden ale
Double Czech: cask lager
Top Banana: birra alla frutta
Merman XXX: export

ITALIA



OLANDA

GROLSCH

Grolsch è un'azienda olandese produttrice di birra fondata nel 1615 a Groenlo. Nel 2005, le vecchie fabbriche a Enschede e Groenlo sono state chiuse e una nuova fabbrica è stata aperta in Boekelo, vicino ad Enschede. Nel 2008, l'azienda è stata comprata da SABMiller.
Grolsch produce una gamma di birre lager principalmente pallide, da senza alcool all'11,6% circa :
Grolsch Premium Pilsner - Conosciuta a livello internazionale come Grolsch Premium Lager, è la sua birra di punta e comprende il 95% di tutte le vendite. Contiene 5,0% abv.
Grolsch Premium Blond - Blond è una versione più leggera del Pilsner , con il 30% in meno di calorie e il 4% circa.
Grolsch Premium Light - Una versione leggera del Pilsner con 3,7% abv, disponibile solo negli Stati Uniti.
Grolsch Premium Weizen - Un hefeweizen tradizionale prodotto secondo il Reinheitsgebot . Termina morbido e bagnato e ha il 5,5% di alcol.
Birre speciali:
Grolsch Premium Lentebok (6,5% abv)
Grolsch Premium Herfstbok (6,5% abv)
Grolsch Premium Malt (senza alcool)
Grolsch Oud Bruin (2,5% abv)
Grolsch Het Kanon (11,6% abv)
Grolsch Premium 2.5 (2,5% abv)
Grolsch Lemon 2.5 (2,5% abv)
Grolsch Cranberry Rosé (5,5% abv)
Grolsch Radler (2% abv)
Grolsch produce anche il marchio Amsterdam di lager a basso prezzo, principalmente forti per il mercato europeo. È anche venduto a Singapore e in Australia.
Amsterdam Maximator (11,6% abv)
Amsterdam Navigator (8,4% abv)
Amsterdam Explorator (6,8% abv)
Amsterdam Mariner (4,8% abv)
Amsterdam Liberator (senza alcool)

PORTOGALLO

SAGRES
Sagres è una marca portoghese di birra, popolare soprattutto nella zona di Lisbona, mentre a Oporto prevale la Super Bock e a Madeira la Coral.Fondata nel 1940, ha sede a Vialonga, frazione di Vila Franca de Xira.La birra Sagres è disponibile in diverse varietà:
Branca (tasso alcolico 5%), la più diffusa, in vendita dal 1940.
Preta (tasso alcolico 4.3%), birra nera, in vendita dal 1940.
Bohemia (tasso alcolico 6.2%), birra scura lanciata nel 2005.
Bohemia 1835 (tasso alcolico 6.6%), lanciata nel 2006 in edizione limitata per il 170º anniversario della Cervejaria da Trindade.
Chopp (tasso alcolico 4.9%), birra di stile brasiliano al gusto di limone. Commercializzata nel 2006.
Zero (tasso alcolico 0), variante non alcolica, in vendita dal 2005.

lunedì 17 febbraio 2025

Corso di cucina: 48 CONOSCERE LA BIRRA

La birra e una delle piu diffuse e piu antiche bevande alcoliche del mondo. Viene prodotta attraverso la fermentazione alcolica con ceppi di Saccharomyces cerevisiae Saccharomyces carlsbergensis di zuccheri derivanti da fonti amidacee (agave, avenafarrofrumentoradice di maniocamaismiglio, patata, riso, segalesorgo) la piu usata delle quali e il malto d'orzo, ovvero l'orzo germinato ed essiccato, chiamato spesso semplicemente malto.
Per produrre la birra, il malto viene immerso in acqua calda dove, grazie all'azione di alcuni enzimi presenti nella radichetta che si forma durante la germinazione, gli amidi presenti vengono convertiti in zuccheri fermentescibili. Questo mosto zuccheroso puo essere aromatizzato con erbe aromatiche,
frutta o piu comunemente con il luppolo. Successivamente viene impiegato un lievito che da inizio alla fermentazione e porta alla formazione di alcool, unitamente ad anidride carbonica, che viene
per la maggior parte espulsa, ed altri prodotti di scarto derivanti dalla respirazione anaerobica dei lieviti.
In questo processo si utilizzano ingredienti, tradizioni e metodi produttivi diversi. Il tipo di lievito e il metodo di produzione possono essere usati per classificare le birre in alelager birre a
fermentazione spontanea.
INGREDIENTI DI PARTENZA
I cereali
La produzione di birra e possibile con qualunque tipo di cereale. Questo pero deve venire preparato affinche i suoi zuccheri diventino fermentescibili. In alcuni casi e sufficiente una semplice cottura (come nel caso del mais) mentre in altri casi e necessario "maltare" il cereale.
Il malto
Gli zuccheri contenuti nei chicchi d'orzo non sono immediatamente accessibili. E quindi necessario attivare precedentemente un enzima presente nel chicco stesso. Questo enzima partecipera alla riduzione delle lunghe catene di zuccheri. L'attivazione dell'enzima consiste semplicemente nel far germinare i chicchi. Quando si pensa che l'attivazione enzimatica della germinazione sia arrivata allo stato ottimale, si interrompe il processo riducendo l'umidita nei chicchi fino al suo valore minimo. Questo prodotto viene chiamato "malto acerbo". A questo punto bisogna cuocerlo. A basse temperature si ottiene il minimo effetto di tostatura e si parla di "malti chiari" (talvolta chiamati anche lager pale, a seconda del paese in cui avviene la produzione). In proporzione a quanto si aumenta la temperatura del forno, il malto risultante diventa piu scuro. Si puo arrivare fino al punto di bruciarlo, producendo cosi i "malti neri".
Il grado di tostatura del malto determina il colore della birra.
Miscela
Il termine "miscela" si riferisce ai cereali che si utilizzeranno per preparare il mosto. Questi infatti possono essere composti da un solo tipo di orzo maltato, oppure da una "miscela" di diversi tipi,
oppure ancora da malti e grano duro.
Le proporzioni e i componenti di questa miscela sono fondamentali per la scelta e la determinazione dello stile di birra che si vuole produrre.
Tipi di malti
I diversi cereali che si utilizzano per produrre birra presentano ognuno una serie di varietà botaniche che moltiplicano le possibilità di scelta del birraio. Si possono trovare sul mercato fino a 60 tipi diversi di grano, numero che aumenta considerevolmente se teniamo conto anche dei malti caserecci. Di base, i cereali si possono distinguere in quattro categorie: Malti di base: sono malti chiari, poco cotti, con un grande potere enzimatico, che in genere formano la grande maggioranza (se non la totalita) della miscela. In concreto questi malti sono chiamati lagerpalepils a seconda del produttore.
Malti additivi: sono malti di colore scuro, dall'ambrato al nero, che sono stati cotti parecchio e che hanno perso tutto il loro potere enzimatico. In genere vengono usati in piccole quantita per influire sul colore o sul gusto della birra, oppure per motivi specifici della produzione della singola birra.
Malti misti: si tratta di malti che sono tostati maggiormente rispetto ai malti di base, tuttavia conservano proprieta enzimatiche sufficienti in modo da poter essere usati sia come base, sia come additivi. In questa categoria incontriamo i malti color caramello o quelli ambrati conosciuti in Inghilterra come cristal.
Cereali crudi, tostati o in gelatina: come gia detto i cereali possono essere utilizzati senza che prima vengano maltati, per conferire gusto, aroma e altre caratteristiche alla birra. In genere si utilizzano
in piccole quantità.
Additivi aromatici
Il luppolo
L'additivo principale usato per compensare la dolcezza del malto, è il luppolo, introdotto nella produzione alla fine del primo millennio e diffusosi a partire dal XVI secolo. Di questa pianta si utilizzano i fiori femminili non fecondati. Alla base della sua brattea c'e una ghiandola che contiene la luppolina, che e la sostanza che conferira il sapore amaro alla birra. In particolare i responsabili di questa amarezza sono gli acidi amari e gli oli essenziali costituiti da composti abbastanza volatili e delicati a base di esteri e di resine. Esistono numerose varieta botaniche di luppolo e sono oggetto di studio intenso.
Il luppolo è la causa della stimolazione dell'appetito che produce la birra.
Vengono classificati in diverse categorie:
- luppoli amari: si tratta dei luppoli che apportano piu acidi amari che aromatizzanti. I rappresentanti piu conosciuti di questa categoria sono il brewer's gold ed il northern brewer (o nordbrauer)
- luppoli aromatici: gia dal nome si capisce che si tratta dei luppoli che apportano piu elementi aromatici che amari. In questa categoria si conoscono specialmente il saaz che caratterizza lo stile pilsner, lo spalt ed il tettnang nell'area tedesca, ed i golding fuggler nell'area anglofona
- luppoli misti: apportano entrambe le caratteristiche insieme benche meno accentuate. Questa categoria e molto variabile e non ben definita. Tra questi vanno citati l'hallertau e i suoi derivati botanici e l'hersbrucker con i suoi derivati.
Altri additivi
Oltre al luppolo, nella storia si sono usati numerosissimi additivi botanici per la birra, tra i quali si possono citare:
- Frutta. Esistono birre nel cui processo produttivo si aggiunge frutta o succo di frutta o sciroppo prima della fermentazione. Si ha cosi un'ulteriore aggiunta di zuccheri che provocano una seconda
fermentazione. I tipi storici sono le birre alla ciliegia e le birre al lampone. Ne esistono poi altre di creazione molto piu recente come ad esempio quella al kiwiall'albicocca alla banana.
- Piante. Oltre al luppolo le birre sono aromatizzate con altri tipi di piante (in aggiunta o in sostituzione del luppolo stesso) come ad esempio la canapa, il rosmarino, la castagna e il tabacco.
- Spezie. Esistono birre aromatizzate con zenzerocoriandolobucce d'aranciapepe noce moscata.
- Altro. La birra puo essere aromatizzata col miele, o con vino.
L'acqua
La birra e composta dall'85% al 92% di acqua. Oltre alle caratteristiche minerali e batteriologiche di potabilità ogni birra richiederà una qualità differente di acqua: poco mineralizzata o piu dura con molto calcare. Nella produzione la birra non viene prodotta con l'acqua cosi come fluisce, ma viene prima trattata nel birrificio con procedimento di declorazione preliminare in modo da avere sempre le stesse caratteristiche e non alterare la ricetta. Servono tre ettolitri d'acqua per un ettolitro di birra prodotta.
Il lievito
Il lievito fresco
La maggior parte degli stili di birra si produce utilizzando una delle due specie di microrganismi unicellulari del tipo Saccharomyces, comunemente chiamati lieviti. Si tratta di funghi che consumano zuccheri e producono alcol e anidride carbonica. Esistono fondamentalmente due famiglie di lieviti che definiscono i due piu grandi gruppi di birre:
Lieviti ad alta fermentazione, come il Saccharomyces cerevisiae, che si trova nei fusti dei cereali e nella bocca dei mammiferi. Si tratta del tipo di fermentazione che si incontra normalmente in natura, ed agisce a temperature di tra 12 e 24 °C. Durante il processo, sale in superficie del tino di fermentazione situandosi sulla superficie del mosto. Questo lievito fu scoperto da Louis Pasteur nel 1852 durante i suoi studi sulla birra.
Le birre ottenute da questi lieviti vengono genericamente denominate "ale".
Lieviti a bassa fermentazione, come il Saccharomyces carlsbergensis. Sono stati scoperti quasi involontariamente dai birrai del sud della Germania che mettevano le loro birre a maturare nelle grotte delle Alpi. Questi funghi, della specie Saccharomyces uvarum, agiscono a temperature comprese fra 7 e 13 °C e durante il processo si depositano sul fondo del fermentatore.
Le birre ottenute vengono genericamente denominate "lager" (termine che deriva dal tedesco e significa magazzino, dove la birra viene conservata "al fresco").
Nella produzione della birra, specialmente in quella chiamata "a fermentazione spontanea", possono intervenire anche altri lieviti. In queste birre il produttore non ne seleziona nessuno in particolare, ma permette a tutti i lieviti in sospensione nell'aria di introdursi nel mosto. In questo modo intervengono, oltre al Saccharomyces, piu di 50 fermentatori differenti tra i quali possiamo citare il Lactobacillus, che e un batterio che produce l'acido lattico, ed il Brettanomyces, che produce l'acido acetico.
Queste birre, che vengono chiamate Lambic, sono dunque acide per definizione, e la loro produzione richiede procedimenti speciali destinati a ribassarne il grado di acidità.
PROCESSO PRODUTTIVO
Il processo produttivo della birra viene chiamato "birrificazione" o "brassaggio" e richiede numerose fasi di lavorazione.
La prima di queste fasi e la maltificazione:
L'orzo o gli altri cereali, dopo essere stati selezionati e ripuliti, vengono immessi nelle vasche di macerazione dove ricevono l'acqua e l'ossigeno necessario per la germinazione. Questo processo dura in genere tre o quattro giorni durante i quali l'acqua e mantenuta a temperature comprese fra i 12 e i 15 gradi e viene continuamente cambiata. Una volta che e stato raggiunto il grado di umidita sufficiente, l'orzo viene messo a germinare per circa una settimana nei cassoni di germinazione o comunque in un luogo ben aerato.
Maltificazione: la germinazione del cereale
Il processo viene arrestato tramite essiccazione torrefazione quando il germoglio ha raggiunto circa i due terzi della lunghezza del chicco. L'orzo maltato viene quindi macinato fino ad ottenere una specie di farina che viene poi miscelata con acqua calda a circa 65-68 gradi. Questa fase e detta ammostatura, in quanto il malto si trasforma in mosto. Precisamente questo avviene quando l'amido ancora presente nel malto si trasforma in uno zucchero, il maltosio. La parte liquida viene quindi separata dalla parte solida tramite filtrazione.
Il passo successivo e la cottura del mosto all'interno di apposite caldaie, tradizionalmente in rame. Il tempo di cottura e fondamentale per la scelta del tipo di birra che si vuole produrre ed anche per la sua qualità, in quanto durante questo processo avvengono la gran parte delle reazioni biochimiche; normalmente varia tra un'ora e due ore e mezza. Durante la bollitura, si ha anche l'importante processo di sterilizzazione del mosto. Sempre durante questa operazione avviene l'aggiunta del luppolo. In genere la sala di cottura viene considerata come il "cuore" del birrificio.
Sala di cottura.
Nel corso dell'ebollizione, in seguito a reazione tra i polifenoli del malto e del luppolo e le proteine del malto, si formano complessi insolubili che costituiscono il "trub a caldo". Questo tende a precipitare al termine del processo e l'allontanamento e considerato fondamentale per la qualita e la stabilita della futura birra. Tale azione e effettuata mediante l'uso del whirlpool, tino nel quale il mosto giunge tangenzialmente generando una forza centrifuga che determina la raccolta della fase torbida sul fondo, al centro del recipiente, e permette la separazione di una fase liquida limpida.
Lievito di birra.
In seguito il mosto viene raffreddato fino a temperature alle quali puo avvenire la fermentazione: dai 4 ai 6 gradi per la bassa fermentazione e dai 15 ai 20 gradi per quella alta.
La fermentazione si divide in due fasi; la prima, detta fermentazione principale, vede come principale protagonista il lievito che ha la funzione di trasformare gli zuccheri e gli aminoacidi presenti nel mosto in alcol, anidride carbonica e sostanze aromatiche. Il processo che utilizza Saccharomyces cerevisiae e piu rapido (in genere tre o quattro giorni) di quello a bassa fermentazione, in quanto si svolge a temperature superiori, e i processi di fermentazione sono favoriti dal calore. Questo lievito inoltre risale in superficie e viene recuperato con schiumature, e per questo e notevolmente economico. Nei birrifici, quando si produce una birra di stile ale, si puo assistere alla consueta operazione di raccolta della massa di lievito sulla superficie del tino con l'impiego del tradizione cucchiaione.
Invece, nei serbatoi ove si e svolta la fermentazione di una birra di stile lager, il lievito forma una specie di marmellata che si adagia sul fondo della vasca da dove viene poi estratto.
La fermentazione secondaria (detta anche maturazione) invece consiste nel lasciare per circa quattro o cinque settimane la birra in grosse vasche di maturazione, ad una temperatura compresa fra 0 e 2 gradi. Questa operazione permette di saturare di anidride carbonica la birra e di far depositare i residui di lievito, oltre che per armonizzare i vari ingredienti.
Infine c'e la pastorizzazione, che e un processo al quale non tutte le birre vengono sottoposte, che consiste nel portare la birra a una temperatura di 60 gradi per distruggere alcuni microrganismi e quindi conservare maggiormente il prodotto.
La birra non pastorizzata viene definita cruda.
Alla fine del processo alcune birre vengono filtrate per toglierle i residui di opacita e infine imbottigliate o infustate.

Esistono alcune birre che sono "rifermentate in bottiglia". In questo caso, prima di chiudere il tappo, si aggiunge del lievito in modo che, oltre alle due ordinarie fermentazioni, ne avvenga una terza che aumenta il tasso alcolico.

Sili birrari
Tavola periodica degli stili birrari.

Stile di birra
E il termine usato per differenziare e categorizzare le birre secondo varie caratteristiche, come il colore, il sapore, la gradazione alcolica, gli ingredienti, il metodo di produzione, la ricetta, la storia e le origini. La moderna teoria degli stili birrari e in gran parte basata sul lavoro fatto dallo scrittore Michael Jackson nel suo libro del 1977 "The World Guide To Beer" in cui cataloga una grande varieta di birre provenienti da tutto il mondo, in gruppi stilistici locali, suggeriti dalle abitudini e dai nomi locali. Fred Eckhardt approfondi il lavoro di Jackson pubblicando "The Essentials of Beer Style" nel 1989. Tuttavia, nonostante lo studio sistematico delle tipologie birrarie sia un fenomeno moderno, la differenziazione delle birre e molto antica (iniziata verso il 2000 a.C.) e largamente diffusa nella storia e nelle varie culture. Lo studio delle caratteristiche di uno stile di birra può essere spezzato in vari elementi: il grado di amarezza impartito alla birra da alcuni agenti come il luppolo, l'orzo tostato o alcune erbe; il grado di dolcezza data dallo zucchero presente nella birra; la gradazione alcolica che deriva dalla quantità di ingredienti fermentabili che vengono trasformati in alcol; infine il gusto e l'aspetto della birra.
Storia degli stili di birra
La storia degli stili di birra potrebbe essere la storia della birra stessa. La tavoletta di Alulu (una ricetta per la "migliore" ale, ritrovata nella citta di Ur in Mesopotamia) mostra che gia dal 2050 a.C. esisteva una differenziazione tra almeno due qualità di birra. Il lavoro compiuto da Bedrich Hroznydi nella traduzione delle tavolette dei mercanti assiri, ritrovate ad Hattusa, ha rivelato che circa 500 anni dopo gli Ittiti conoscevano 15 diversi tipi di birra. Alcuni documenti mostrano come nei vari paesi si siano sviluppati alcuni metodo locali diproduzione con ingredienti tipici. Plinio il Vecchio nel suo libro Naturalis Historia scrisse riguardo all'usanza dei Celti di produrre ale in Gallia e in Spagna secondo metodi e nomi diversi, sebbene il principio fosse lo stesso. Le leggi degli Anglo-sassoni contavano 3 differenti birre, mentre i Normanni nel Domesday Book diversificavano cervisae (ale) e plena cervisia (ale piu corposa). Gia nel XV secolo i mastri birrai della Germania e dei Paesi Bassi usavano il luppolo per insaporire e conservare la loro ale; questo nuovo stile di ale fu chiamato "birra". Quando questa abitudine si diffuse in Gran Bretagna e i mastri birrai di Southwark, a Londra, iniziarono a vendere questa bevanda che si discostava dalla ale tradizionale senza luppolo, ci furono lamentele e proteste. Per un certo numero di anni furono emanate diverse leggi per favorire talvolta la birra, talvolta la ale, fino a quando la birra luppolata divenne lo stile standard in tutta Europa. Sempre nel XV secolo, alcuni birrai bavaresi iniziarono a conservare la birra in fresche caverne durante i mesi estivi, per evitare che si rovinasse. Il lievito ad alta fermentazione fu sostituito da un lievito a bassa fermentazione per il quale la birra necessitava di un filtraggio per rimanere stabile. Questo stile di birra chiara, limpida e stabile, divenne famosa come lager dal termine tedesco lagern che significa conservare, e si diffuse rapidamente dapprima in Germania e in Repubblica Ceca, e poi in tutto il mondo. Sebbene le birre prodotte usando malti essiccati naturalmente avessero un colore chiaro, nel XVII secolo la maggior parte dei malti venivano tostati sul fuoco, producendo una birra scura. Quando nel 1642 si inizio ad usare il carbone per la tostatura del malto, si diffusero notevolmente le birre piu chiare, tant'e che gia nel1703 inizio ad essere usato il termine pale ale. Verso la meta del XIX secolo Gabriel Sedlmayr avvio questo processo produttivo nel Birrificio Spaten in Germania creando in questo modo la prima pale lager.

Ale
- bitter: costituiscono lo stile base inglese. Spesso ambrate e di gradazione piuttosto bassa (sotto i 10 gradi saccarometrici e 3,5%) e quasi sempre con un amaro pronunciato mild ale: sono birre ancora piu leggere delle bitter, piuttosto scure e tendenti al dolce; delicate, ma saporite nonostante la bassa gradazione brown ale: possono esser considerate una versione un po' piu forte delle mild winter e old ale: birre ambrate o scure "da meditazione", adatte alla stagione invernale per via della gradazione alcolica alta barley wine: letteralmente "vino d'orzo", sono birre molto forti (oltre 8% di alcool, con picchi che superano il 10%), a volte sciroppose o caramellate, piuttosto luppolate ma con l'amaro bilanciato dalla dolcezza del malto.
- india pale Ale: originariamente prodotte nel Regno Unito per l'esportazione nelle colonie, erano caratterizzate da una luppolatura ed un amaro eccezionali.
- blond ale: pur costituendo uno stile non molto tradizionale sono molto diffuse e all'inizio del XXI secolo considerabili come stile "base"
- belgian pale ale: piu tradizionali ma meno diffuse; sono affini alle cugine inglesi, ma con maggior carattere di lievito
- saison: molto caratterizzate; dorate o ambrate, a volte acidule, ben luppolate e speziate dubbel o double: di gradazione medio alta (7%), scure, secche e maltate
- tripel o triple: bionde, ancora piu forti (8-9% e piu), fruttate e spesso relativamente luppolate
- golden ale: affini alle tripel, altrettanto forti o quasi, anch'esse bionde
- belgian strong ale: scure e forti, talvolta fantasiosamente denominate quadrupel.
Stout
Le stout sono birre ad alta fermentazione, caratterizzate da un colore molto scuro (spesso nero) e una tostatura molto marcata; in genere, la gradazione e relativamente bassa e l'amaro intenso; l'aroma del luppolo e invece moderato, sovrastato da quelli tipici di cacao e caffé. Si possono distinguere:
- dry stout: rispecchiano in pieno queste caratteristiche e non presentano la minima traccia di dolcezza. La stout piu conosciuta e l'irlandese Guinness
- sweet stout: pur mantenendo colore scuro e note tostate, sono meno amare. Tra esse la milk stout si distingue per l'uso di lattosio (non fermentescibile) per aumentarne la dolcezza
- oatmeal stout: di dolcezza intermedia, anch'esse ormai non molto diffuse, sono tipicamente vellutate grazie all'impiego di farina d'avena (in inglese appunto oatmeal)
Porter
Si possono considerare delle stout meno intense. Nei secoli scorsi lo stile generale di queste birre scure era indicato come porter, e quelle piu forti venivano chiamate "stout porter" - e poi piu semplicemente stout imperial stout: sono un incrocio tra il carattere delle dry stout e la potenza dei barley wine: forti, amare, tostate ed un po' fruttate.
Lager
- pilsener o pils: stile classico di origine boema (il nome deriva dalla città di Plzeň); leggere dal colore chiaro o dorato, dalla luppolatura abbondante e dall'amaro pronunciato
- helles: tipiche bavaresi, meno amare e piu maltate
- export o Dortmunder: leggermente piu forti
- märzen e oktoberfestbier: birre di colore dal dorato carico all'ambrato, gradazione maggiore (6% circa) e malto piu pronunciato. Tradizionalmente prodotte a marzo per un consumo autunnale, periodo in cui si svolge l'Oktoberfest.
- dunkel: birre brune, decisamente dolci e maltate nel sapore
- schwarzbier: piu scure e tostate, una sorta di stout a bassa fermentazione, meno amara e piu maltata rauchbier: particolari birre "affumicate" tipiche della citta tedesca di Bamberga, prodotte utilizzando malti affumicati su torba o legno di faggio.

Gli Stili riconosciuti a livello internazionale
Guida BJCP agli stili (basata sulla guida originaria compilata da Steve Stroud e adottata nel 1997 dal BJCP).

1. American light lager
Light/Standard/Premium
La birra americana, canadese, giapponese, messicana e australiana tipo. Grani leggeri e aromi floreali di luppoli. Puo avere leggeri aromi fruttati dovuti alle varieta di lieviti e di luppoli. Il colore varia da paglierino chiaro fino all'oro chiaro. Sapore asciutto e secco, puo avere note di dolce. Corpo molto leggero, dovuto a notevoli quantita di aggiunte come riso o grano. Delicate e asciutte. Solitamente molto carbonate. Le Light hanno 1/3 delle calorie in meno delle Standard; le Premium invece hanno meno aggiunti, fino ad essere solo di malti.
Esempi commerciali:
Budweiser (Usa), Corona (Mexico), Fosters (Australia), Molson Golden (Canada).
A. Malt Liquor
Grossolanamente simili alle altre American Lagers ma hanno un maggior contenuto alcolico, dovuto all'aggiunta di zuccheri per incrementare la densita. Questo, ed i tempi di lagerizzazione più brevi, spesso conferiscono alla birra un taglio piu deciso. Il colore va dall'oro all'ambra, con uno scarso sentore d'amaro, sapore e odore da luppolo.
Esempi commerciali:
Colt 45, Brador, Olde English 800.
B. Dark
Una versione colorata delle American Lager, con pochi o nessun malto scuro utilizzato; il colore di solito e artificialmente derivato dall'uso di sciroppi di caramello scuri, che assegnano il colore bronzeo, fino al marrone scuro. Gli altri parametri sono simili alle American Standard.
Esempi commerciali:
Michelob Dark, Lowenbrau Dark
C. Classic (Pre-Prohibition)
Uno stile di American Lager, morto durante il periodo di proibizionismo. Fatta di un orzo americano 6-row e fiocchi di mais al 20%, per diluire l'eccesso di proteine, lasciando un sapore dolce che e contrastato da buoni livelli di luppolo. Gusto e aroma di malto e luppolo medio - alti. Come per le altre American Lager, non deve essere presente fruttato o di acetile, Colore dall'oro pallido all'oro carico.

2. European light lager
A. Bohemian Pilsner
Lo stile che ha ispirato tutte le altre lager leggere. L'aroma e ricco, con un malto complesso e speziato, con un marcato accento del luppolo Saaz. Dall'oro chiaro all'oro carico. Il gusto e complesso, l'uso di acque morbide permette una grande intensita di malti e luppoli senza asprezza, con il dolce del malto che cede al secco, con una punta di amaro da luppolo. Corpo medio.
Esempi commerciali:
Pilsner Urquell, Gambrinus.
B. Northern German Pilsner
Un adattamento della Bohemian Pils, ma piu asciutta, dovuta a una differenza nei malti, luppoli,
acque e attenuazione. L'aroma e caratterizzato dai grani, e un distinto floreale di luppoli. Da oro
chiaro a oro medio. Gusto secco, con un prominente amaro da luppolo. Corpo medio-leggero.
Esempi commerciali:
Warsteiner, Bitburger, Veltins, Beck's.
C. Scandinavian-Dutch Pilsner
Simile alla German Pils, ma con un densita iniziali piu bassa, un sapore piu fragrante, e un palato
piu leggero. Il carattere luppolato nel gusto e nell'aroma e piuttosto basso. Solitamente piu chiare
delle German Pils. Il riso o il mais possono essere utilizzati come aggiunte.
Esempi commerciali:
Carlsberg, Grolsch, Heineken.
D. Dortmunder Export
Prodotte per essere piu forti delle altre lager leggere, in modo che potessero viaggiare per essere esportate. Ne il malto ne il luppolo sono predominanti, ma entrambi sono ben bilanciati, con un deciso tocco dolce, che imposta una birra rinfrescante e fragrante. Non dolci come le Munich Helles, ma non amare come le Northern German e leggermente piu forti di entrambe. Prodotte con acque molto dure. Dal paglia all'oro. Corpo medio-leggero. Esempi commerciali:
Dab Export, Dortmunder Union Export.
E. Munich Helles
La versione bavarese di una lager leggera, con un distinto profilo di dolce da malto in modo da bilanciare le acque carbonate. I sapori e aromi di grani e malti sono predominanti, con giusto il luppolo a bilanciare. Un leggero aroma di luppolo puo essere presente. Meno attenuate delle pils e di conseguenza meno corpose. Color oro. Corpo medio.
Esempi commerciali:
Paulaner Premium Lager.

3. Light ale
A. Blonde Ale
Un tipo di Ale che continua a essere prodotta in microbirrifici e brewpub, solitamente di soli grani di malti, con un leggero palato maltato, un po' di fruttato, ed un profumo di luppolo. Il sapore e solitamente bilanciato con un amaro medio-leggero, anche se l'accento tende al malto. Alcune versioni hanno molto poco luppolo, rendendo la birra dolce nel carattere. Dal paglierino pallido all'oro carico.
Esempi commerciali:
Sea Dog Windjammer Ale, Mill City Spring Fever Blonde, Catamount Gold
B. American Wheat
Viene usato un lievito ale standard. Tipicamente ha aroma e sapore caratteristiche del frumento. Gli aromi e i sapori dei chiodi di garofano delle Bavarian weizen sono assenti (e inappropriate). Il quantitativo di luppolo possono avere qualsiasi intensita. La proporzione del frumento e superiore al 50%. Corpo leggero, solitamente paglierino pallido anche se esistono versioni scure. Esempi commerciali:
Otter Creek Summer Wheat, Anchor Wheat.
C. Cream Ale
Un adattamento delle America Light Lager, determinata da una fermentazione ale seguita da un periodo di raffreddamento. Aggiunte di frumento o riso sono possibili. La birra possiede corpo leggero. Dal paglierino fino all'oro pallido. Poco amaricate e con un pizzico di aroma di luppolo. Solitamente ben carbonate.
Esempi commerciali:
Gennesee Cream Ale, Little Kings Cream Ale.
D. Kolsch
Una ale tedesca molto chiara che prende il nome dalla zona di Koln. Leggermente fruttate, con un leggero palato e un asciutto delicato alla fine, dovuto ai luppoli tedeschi. Prodotta a temperature da ale poi raffreddate per diverse settimane. Oro, dal pallido al medio. Corpo leggero.
Esempi commerciali:
Pj Fruh, Malzmuhlen, Pfaffgen, Sion; Bierhaus' Golden

4. British bitter
A. Ordinary Bitter
Originariamente una copia di una ale, servita molto fresca, a basse pressioni e a temperature basse. Dall'oro medio al marrone leggero. Bassa densità, basso tasso alcolico e bassa carbonazione, fanno di questa birra una bevanda molto bevibile. Il corpo di questa birra tende ad essere fine, quasi acquoso. Amaro da medio a alto, che tende a coprire il malto, solitamente scarso. Puo avere, o no, sapore, aroma di luppolo, di acetile e fruttato
Esempi commerciali:
Boddington's Pub Ale.
B. Best Bitter
Simili alle Ordinary Bitter, ma piu forti e piu robuste, con un sapore di malto piu evidente. Il luppolo puo essere, o no, aumentato.
Esempi commerciali:
Young's Ramrod, Fuller's London Pride.
C. Strong Bitter
Una birra corposa, con un colore rame scuro, con un sapore di malto piu complesso delle Best e Ordinary Bitter. Il maggior contenuto alcolico deve essere evidente.
Esempi commerciali:
Fuller's Esb.

5. Scottish ales
La divisione, in base alle densità iniziali, di queste birre rispecchia grosso modo quelle per le Mild, Ordinary e Best Bitter. Comunque, a causa del clima, le scozzesi tendono a essere piu maltate, nel sapore e nell'aroma, piu scure e piu corpose. A volte l'uso di malti tostati a torba da un senso di fumo. Le birre sono spesso non pienamente fermentate rispetto alle altre birre nel mondo e il contenuto alcolico puo essere basso in confronto alla densità.
Esempi commerciali:
Mcewan's Export, Caledonian 80 Export, Belhaven Scottish Ale.
A. Light 60
Superficialmente simili alle English Mild, anche se piu corpose. Comunque sono ale, a bassa carbonazione, bassa densita, corpo leggero e poco amare. Brune.
B. Heavy 70
Simili alle English Ordinary Bitter, ma riflettono il desiderio degli Scozzesi per ale piu maltate, corpose e meno amare.
C. Export 80
Simili alle English Best Bitter, ma riflettono il desiderio degli Scozzesi per ale piu maltate, corpose e meno amare.

6. Pale ale
A. British Pale Ale
Molti pensano sia la versione in bottiglia delle Bitter, ma con piu luppolo, alcool e carbonazione, in modo da conservarne a lungo le caratteristiche. Color rame, dal chiaro allo scuro. L'aroma possiede un fine luppolo britannico, con malto a bilanciare. Il sapore, similmente, luppolato con note di malto. Generalmente molto attenuate, con un corpo leggero o medio e media carbonazione.
Esempi commerciali:
Whitbread, Bass Ale, Sam Smith's Old Brewery Pale Ale.
B. American Pale Ale
Un adattamento dell'originale stile britannico, ma che riflette una maggior forza e maggior luppolo.
Anche il sapore differisce, grazie all'uso di malti, luppoli, lieviti e acque domestiche.
Esempi commerciali:
Sierra Nevada Pale Ale, Geary's, Shipyard Ale.
C. California Common Beer
Un'originale americana. Vengono usati lieviti a bassa fermentazione, ma a temperature elevate in particolari recipienti poco profondi. L'uso di malti crystal e caramel, conferiscono a questo stile un colore ramato con un corpo maltato, bilanciato da un aroma di luppolo Northen Brewer. Simile in molti aspetti ad un'American Pale Ale.
Esempi commerciali:
Anchor Steam Beer.

7. India pale ale
Una pale ale conosciuta per la sua capacita di sopravvivere a lunghi viaggi. Livelli alcolici e luppoli molto alti per preservarne le caratteristiche. Spesso piu chiare delle Pale Ale, da oro a rame chiaro. E presente un forte aroma di luppolo, com'anche sapore e amaro, con il malto in deficienza.
Esempi commerciali:
Liberty Ale, Sierra Nevada Celebration Ale, Seadog Old East India Ipa.

8. Altbier
A. Dusseldorfer
Una German Ale ramata o marrone scuro, superficialmente simile alle British Pale Ale. Le distinzioni derivano dall'uso di malti, luppoli e lieviti tedeschi, e da temperature piu basse, che comporta un palato piu pulito, meno fruttato, lievitato, e con minor acidita delle British Ale. La versione classica delle Altbier e ramata, molto limpida, poco viscosa e decisamente amara nel sapore con poco aroma di luppolo al naso. Tende inoltre ad avere un sapore di malto, aspro o secco.
Esempi commerciali:
Zum Uerige, Zum Schlussel, Im Fuchschen.
B. Northern German
In apparenza simili alle Dusseldorfer ma piu leggere e meno amare, anche se l'amaro rimane in livelli medi. Molte Altbiers prodotte fuori da Dusseldorf sono in questo stile
Esempi commerciali:
Dab Dark, Grolsch Autumn Amber, St. Stan's Alt.

9. German amber lager
A. Oktoberfest/Maerzen
Una lager di Monaco, con un distinto dolce da malto e un aroma e sapore di malto tostato risultato dell'uso di malti Monaco e Vienna. Puo essere dolce al palato ma dovrebbe avere un finale asciutto. I luppoli sono distintamente tedeschi, ma non sono solitamente preminenti ne nel sapore ne nell'aroma, ma bilanciano semplicemente. Dall'oro scuro all'ambra rossa. Oktoberfests e Maerzens sono leggermente piu forti dello stile Vienna
Esempi commerciali:
Hacker-Pschorr Oktoberfest, Spaten Ur-Maerzen, Wurzburger Oktoberfest.
B. Vienna Lager
La Lager ambrata originale, reminescenza di una Oktoberfest, ma con un carattere dolce da malto meno robusto. Il malto Vienna conferisce un sapore tostato. Il palato ha una caratteristica dolce molto bassa, ma la fine e asciutta, con un amaro medio-basso. Un sapore e aroma poco luppolati enfatizzano il malto. Corpo medioleggero, con un colore ambra, dal rosso allo scuro.
Esempi commerciali:
Dos Equis Amber, Negra Modelo.

10. Brown ale
A. Mild
Una ale a bassa densita, poco corposa e a bassa fermentazione. Il colore varia da marrone medio a scuro o mogano, anche se esistono esempi marrone chiaro. E evidente un sapore maltato ma non arrostito. Il carattere luppolato non e evidente nell'aroma o nel sapore, ma serve a bilanciare il malto. E solitamente presente una schiuma bassa, persistente e cremosa. Solitamente dal palato asciutto, ne esistono esempi vinosi, liquorosi, fruttati, molto maltati, o addirittura cioccolati.
Esempi commerciali:
Fuller's Hock, Brains Dark.
B. Southern Brown
Qualcuno pensa che sia la versione in bottiglia delle Mild. Marrone scuro e piuttosto opaca;
decisamente dolce dovuto all'uso di malti caramellati. Bassa densita e poco alcoliche.
Esempi commerciali:
Mann's Brown Ale.
C. Northern Brown
Presenta una versione piu asciutta e nocciolata delle Southern Browns, con livelli di luppolo e alcolici maggiori anche se rimangono in un livello medio basso. Solitamente di colore piu chiaro delle Southern.
Esempi commerciali:
Sam Smith's Nut Brown Ale, Newcastle Brown Ale.
D. American Brown
Un adattamento degli homebrewer americani, che cercavano livelli alcolici e di luppolatura piu alti, che si accompagnano a un carattere maltato ricco tipico di tutte le Brown Ale. Dall'ambra scura al marrone scuro, corpo medio.
Esempi commerciali:
Petes Wicked Ale, Brooklyn Brown, Shipyard Moose Brown.

11. Strong ales
A. Old Ale
Nello stile British, una ale di livelli alcolici alti, generalmente non come un Barleywine (anche se ci sono eccezioni). Molte presentano un sapore e aroma maltato fruttato anche se il finale tende ad essere asciutto. Lunghi periodi di invecchiamento in bottiglia possono lasciare sapori di ossidazione e sapori simili al porto di Madera. Corpo medio-pieno, colore dall'ambra fino all'ambra rosso scuro.
Esempi commerciali:
 Theakston's Old Peculier, Young's Winter Warmer, Thomas Hardy's Ale.
B. Strong 'Scotch' Ale
Birra ricca con un corpo molto pieno, carattere maltato con una caramellizzazione in tinozza. Può presentarsi anche un sapore burrato. Un basso livello di luppolo, ma abbastanza per bilanciare
l'intesa maltazione. Una nota leggermente tostata puo essere portata dal moderato uso di malti tostati.
Esempi commerciali:
Traquair House, Macandrews Scotch Ale, Vermont Pub And Brewery Wee Heavy.
C. Russian Imperial Stout
In origine prodotte per sopportare il viaggio dall'Inghilterra al baltico, che ne spiega l'alto livello alcolico. Spesso ha un carattere d'intensa uvetta bruciata. Prominenti anche esteri, dovuti alla fermentazione, e arrostito, per l'uso di malto scuro. Amaro, sapore, e aroma da luppolo molto alto. Molto corpose, moto scure con un colore nero rossastro.
Esempi commerciali:
Samuel Smiths Imperial Stout, John Courage Russian Imperial Stout.
D. Barleywine
Il piu ricco e forte degli stili ale. Molte presentano caratteristiche di aroma e sapori fruttati, e possono anche possedere residui di zuccheri non fermentati. Un'alta luppolatura viene utilizzata per bilanciare l'intenso malto e/o il dolce di queste potenti birre. Versioni americane tendono ad essere molto luppolate e alcoliche, le versioni britanniche meno. Esistono versioni chiare e scure, e i colori variano dal oro carico all'ambra scura fino al marrone. Il sapore e di grande intensita nel malto e il luppolo a bilanciare; di solito molto invecchiate possono presentare ossidazioni. Molto corposi e solitamente, poco carbonate.
Esempi commerciali:
Anchor Old Foghorn, Youngs Old Nick, Sierra Nevada Bigfoot, Rogue Old Crustacean.

12. European dark lager
A. Munich Dunkel
Il classico stile lager di Monaco, presentano un profilo con un sapore dolce maltati, insieme con il colore e il sapore dei malti Monaco scuri; il luppolo e piuttosto basso. Versioni della regione di Kulmbach in Franconia, sono prodotte con densita maggiori e con un profilo piu marcato. Il colore va dall'ambra scura al marrone.
Esempi commerciali:
Ayinger Altbairisch Dunkel, Franz Joseph Jubelbier.
B. Continental Dark
Un termine generale per lager scure che non rispecchia lo stile Munich Dunkel. Generalmente più luppolate, di sapore piu asciutto, e un corpo piu leggero.
Esempi commerciali:
Becks Dark, Grolsch Dark, San Miguel Dark, Heineken Dark.
C. Schwarzbier (Black beer)
Una lager che usa quantitativi di malti tostati per il colore e l'asciuttezza, ma non abbastanza per imprimere un sapore di bruciato. Moderate nell'amaro da luppolo e da malti tostati, un palato con un distinto cioccolato secco e amaro. Corpo medio, con un aroma maltato e poco dolce sia in aroma che in sapore. Da marrone scuro a nero.
Esempi commerciali:
Kostritzer Schwarzbier, Suntory Black Beer.

13. Bock
A. Traditional Bock
Una lager molto forte, con un intenso sapore e aroma di malto, che porta l'impressione di dolce, senza aver zuccheri residui. I luppoli sono a bilanciare. Bock scure spesso includono malti tostati, aggiungendo un tocco di arrostito alla complessita del malto dei malti chiari (Munich e Vienna). Dall'ambra scura al marrone scuro. Corposa.
Esempi commerciali:
 Ass Bock.
B. Hellesbock/Maibock
Una versione chiara della Bock. Generalmente oro carico. In confronto alla versione originale tende ad essere meno maltata e piu alcolica. D'altra parte i parametri stilistici sono simili.
Esempi commerciali:
Wurzburger Maibock, Hacker-Pschorr Maibock.
C. Doppelbock
Una Bock con molta piu forza, solitamente intorno ai 7,5% o piu . Marrone chiaro o scuro, anche se ne esistono versioni chiare. Molto ricca, maltato inteso e corposa, per contrastare l'effetto dell'alcool.
Esempi commerciali:
Paulaner Salvator, Ayinger Celebrator, Spaten Optimator.
D. Eisbock
La versione piu forte delle Bock, prodotta congelando una Doppelbock e togliendo il ghiaccio, quindi concentrando l'alcool. Molto corposa, con dolcezza e calore accresciuti. Dall'ambra al marrone scuro.
Esempi commerciali:
Kulmbacher Reichelbrau Eisbock.

14. Porter
A. Robust
Una ale scura con un corpo deciso, e un asciutto stile caffe, dovuto all'uso di malti tostati (in opposizione al carattere del roast barley delle Stout), un sapore maltato, e una forte luppolatura che bilancia. Marrone scuro o nere.
Esempi commerciali:
Sierra Nevada Porter, Anchor Porter.
B. Brown
Minore in alcool, rispetto alla robust, e con meno carattere di malti tostati. Dolcezza da malto media, con poco luppolo per aroma o sapore. Corpo medio-leggero. Alcune versioni sono fatte con lievito lager. Marroni. Densità iniziali tendono ad essere minori che per le robust.
Esempi commerciali:
Yuengling Porter, Stegmeier Porter, Samuel Smiths Taddy Porter.

15. Stout
A. Dry
Una ale asciutta, molto scura, quasi nera. L'asciutto deriva dall'uso di orzo non maltato e tostato (roast Barley), e un alto livello di luppolatura per l'amaro; puo essere aggiunto orzo in fiocchi per la
cremosita. Una piccola percentuale di birra acidificata puo essere aggiunta per bilanciare il sapore secco. Le densità sono basse in Irlanda, alte altrove.
Esempi commerciali:
Guinness Stout, Murphy's Stout, Sierra Nevada Stout.
B. Sweet
Una versione inglese delle Stout. Il sapore e dominato da malti tostati come nelle dry, anche se viene lasciato dello zucchero non fermentato. Per lasciare questo dolce, spesso viene aggiunto del lattosio. Dall'ambra scura al nero. In inghilterra le densita sono minori che per i prodotti esportati. La luppolatura e moderata e tende ad essere minore che nelle dry.
Esempi commerciali:
Mackeson Stout, Sam Adams Cream Stout, Watneys Cream Stout.
C. Oatmeal
Una variazione delle sweet in cui viene aggiunto farina d'avena per aumentare la corposità e il gusto. Il risultato e spesso descritto come un carattere fermo, arrotondato e vellutato, con un sapore nocciolato. Per il resto simili alle sweet.
Esempi commerciali:
Samuel Smith's Oatmeal Stout, Young's Oatmeal Stout.
D. Foreign Extra
Con densità alte, prodotte per i mercati tropicali. Ne esistono sia la versione sweet sia dry. Possono possedere le stesse caratteristiche come le versioni a minor densita, ma contenuti alcolici piu ragguardevoli. Sopra i 1060 di densità e difficile produrre dry, perche la corposita del malto e il fruttato degli esteri tende a prendere il sopravvento. Le densita iniziali sono tipicamente di 1070.
Esempi commerciali:
Dragon Stout (Sweet), Abc Stout, Guinness Foreign Extra Stout.

16. Wheat beer
A. Bavarian Weizen
Una weiss tradizionale del sud della Germania, conosciuta per il suo sapore e aroma di chiodi di garofano, prodotti dal suo tipico ceppo di lieviti. Viene utilizzata un'alta percentuale di malto wheat, solitamente superiore al 50%. Queste birre sono molto beverine, rinfrescanti e tipicamente estive, con basse percentuali di luppolo. Spesso si trovano aromi e sapori di banana. La versione Hefeweizen include anche lievito in sospensione. Dal color paglia all'ambra, corpo leggero.
Esempi commerciali:
Julius Echter Weizenbier, Paulaner Hefe-Weizen, Schneider Weiss, Spaten Club-Weisse.
B. Bavarian Dunkelweizen
Versione scura della Bavarian Weizen, in cui viene aggiunto del malto scuro. Solitamente con un sapore piu deciso e pieno, con note di affumicato. Dall'ambra al marrone chiaro. Spesso he meno sapore di chiodi di garofano; gli altri parametri sono simili.
Esempi commerciali:
Hackerpschorr Dark Wheat, Franziskaner Dunkelweizen.
C. Berliner Weisse
Una birra di frumento sottilmente acidula, a causa dell'uso predominante del lactobacillus nella fermentazione. Il contenuto di frumento e solitamente inferiore al 50%. Molto povera di luppolo e di alcool, molto chiara e dal corpo leggero. Spesso servita con sciroppo di lampone per contrastare l'acido.
Esempi commerciali:
Schultheiss, Berliner Kindl.
D. Weizenbock
Birra bavarese molto forte, che sposa le normali caratteristiche di una Weizen, con il ricco sapore di malto scuro e alti livelli alcolici, distinguendosi per sapori di grande intensita, un corpo piu pieno e colore piu scuro delle normali Weizenbier.
Esempi commerciali:
Schneider Aventinus.

17. Strong belgian e french ales
A. Dubbel
Una ale ambra scuro, con un sapore e aroma ricchi di malto che cede ad un asciutto da luppolo nel finale. Corpo pieno di malto. Aromi e sapori talvolta derivano da ceppi di lievito unici. Possono essere aggiunte piccoli quantitativi di spezie. Le densita iniziali si aggirano intorno ai 1060.
Esempi commerciali:
Affligem Dubbel, Steenbrugge Dubbel.
B. Tripel
Una ale piu forte e piu chiara, prodotta con malti Pils con zucchero candito aggiunto per aumentare la densita iniziale. Aromi e palati complessi con una caratteristica delicata di luppoli aromatici, fruttato di limone e un corpo leggero (contando il contenuto alcolico). Come con le dubbels, aroma e sapore derivano da ceppi originali di lieviti e piccole quantita di spezie. Oro carico. Alcoliche, ma i migliori esempi non lasciano trasparire la presenza. Densita iniziali intorno a 1080.
Esempi commerciali:
Grimbergen Tripel, Brugge Tripel, Affligem Tripel, Corsendonk Monk's Pale Ale.
C. Strong Golden Ales
Spesso commercialmente queste birre chiare si riferiscono al diavolo. Il colore chiaro e un corpo relativamente leggero, per birre di questo calibro, sono il risultato dell'uso di malti molto chiari e l'uso di zucchero candito. Piene di fruttato, luppolo, complesse nell'alcool, possono avere carattere vinoso. Basso aroma e sapore di luppolo. Solitamente molto carbonate.
Esempi commerciali:
Duvel, Lucifer, La Chouffe, Moinette.
D. Strong Dark Ales
Esistono molte variazioni degli stili belgi, e sono caratterizzati da un corpo pieno e da color borgogna, fino al marrone scuro. Ricche, cremose, solitamente dolci, queste ale sono maltate (anche se alcuni esempi presentano amaro da luppolo). Alcune volte vengono aggiunte spezie per aumentare la complessità. Solitamente colorate con lo zucchero di candito piu che con malti tostati. Bassi livelli di sapore e aroma di luppolo.
Esempi commerciali:
Pawel Kwak, Gouden Carolus, Scaldis.
E. Biere de Garde
Birra del nord della Francia, forte, color rame, tipicamente prodotta con molti malti, tra cui il Vienna, che portano ad una ale con un sapore dall'accento di malto e un carattere speziato e aromatico. E presente anche del fruttato e il livello di alcool va dal medio al forte. L'amaro da luppolo e spesso modesto, speziato ma morbido; moderate le quantita di luppolo utilizzate. Il colore varia dall'oro pieno al marrone rossastro scuro. A volte vengono prodotte con lievito lager ad alte temperature.
Esempi commerciali:
Jenlain, Septante 5, Castelain, Trois Mont.

18. Altre belgian ales
A. Oud Bruin Ales e Flanders Red Ales
Queste birre prendono la loro acidita dal lactobacillus e dall'acetobacter. Invecchiano a lungo, a volte invece vengono miscelate birre datate con quelle giovani, per guadagnare un profilo più armonioso e complesso. Gran parte del carattere del luppolo viene perso nell'invecchiamento. Quelle di colore rosso sono distintamente aspre, quelle marroni, piu maltate, fruttate e complesse.
Esempi commerciali:
Rodenbach (Red Ale), Liefman's Goudenband (Brown Ale).
B. Lambic
Ale aspra, prodotta nella Valle della Senna in Belgio, a fermentazione spontanea con lieviti e batteri. Sono utilizzati luppoli invecchiati e frumento non maltato. Hanno una complessita fruttata e un'acidità intensa. Lambic miscelate invecchiate, chiamate gueze, tendono ad avere un palato più arrotondato. Alcune lambic sono aromatizzate alla frutta,- ciliege (kriek), lampone (framboise) e pesche (pèche) - prima di imbottigliarle. Uno stile chiamato Faro, e dolcificato con zucchero di candito. Il produttore deve specificare il tipo di lambic.
Esempi commerciali:
Boon Faro, Cantillon Gueuze, Timmerman's Framboise, Lindeman's Kriek.
C. Witbier
Una forma di birra di frumento, con circa 50% di frumento non maltato e 50% di pale barley malt. Occasionalmente viene usata un piccola percentuale di avena cruda. Coriandolo e buccia d'arancia completano l'aroma tipo miele. Di solito e presente una leggera acidita lattica, che deriva dal lactobacillo parzialmente fermentato. Maolto pallide, solitamente sono opache.
Esempi commerciali:
Celis White (Usa), Steendonk (Belgium), Hoegaarden Wit (Belgium).
D. Saison
Uno stile stagionale estivo, prodotto nella parte francofona del Belgio. Molto rinfrescante e leggermente acida, con un naso fruttato e un aroma da luppolo pungentemente aspro. Spesso viene usato il dry-hopping. Generalmente l'aroma di malto e basso. Amare, ma non con decisione, i sapori di luppolo e fruttato di questo stile spesso includono note di limone. Colore arancio con una schiuma densa e rocciosa. Corpo medioleggero. Il livello di alcool puo essere medio o alto.
Esempi commerciali:
Saison Dupont, Saison Silly.
E. Pale Ale
Solitamente queste ale condividono le caratteristiche delle English Pale Ale; comunque sono più aromatiche sia nel carattere del malto sia in quello del lievito. Dorate o ramate, possono essere prodotte con l'aggiunta di zucchero di candito o altri aromatizzanti. Corpo medio-leggero, fruttato soffice e speziato, con aroma di malto. Il carattere del luppolo e medio anche se esistono esempi amari.
Esempi commerciali:
Celis Pale Bock, De Koninck, Speciale Palm Ale.
F. Specialties
Una categoria che racchiude una miriade di ale inusuali e distinte, che non rientrano in nessuno stile sopra citato. Queste birre ricoprono la totalità della gamma di colori, sapori, aromi e contenuti alcolici. Solitamente fermentano in maniere caratteristiche con ceppi esclusivi. Il produttore dovrebbe fornire, in gara, un equivalente commerciale
Esempi commerciali:
Orval, Bokrijks Kruikenbier, Kasteel Bier, Oerbier.

19. Birra alla frutta
Qualunque birra che utilizzi frutta o succo di frutta per il sapore colore o aroma. La frutta usata, dovrebbe caratterizzare le proprietà citate, e comunque rimanere in armonia con il profilo del sapore totale. Corpo, sapore, carattere del luppolo possono variare a piacere. Se la birra di base e uno stile classico, dovrebbe essere ancora percepibile. La frutta deve fare da complemento alla birra, non soverchiarne il gusto. Il produttore deve specificare, in gara, lo stile della birra e la frutta utilizzata.
Esempi commerciali:
Sam Adams Cherry Wheat, Oregon Raspberry Wheat, Oregon Blackberry Porter, Pyramid Apricot Ale.

20. Birre alle erbe
Qualunque birra che utilizzi erbe o spezie o verdure per il sapore colore o aroma. L'erbe o spezie o verdure usate, dovrebbero caratterizzare le proprieta citate, e comunque rimanere in armonia con il profilo del sapore totale. Corpo, sapore, carattere del luppolo possono variare a piacere. Se la birra di base e uno stile classico, dovrebbe essere ancora percepibile. L'erbe o spezie o verdure devono fare da complemento alla birra, non soverchiarne il gusto. IL produttore deve specificare, in gara, lo stile della birra e le erbe utilizzate
Esempi commerciali:
Harpoon Winter Warmer, Ed's Cave Creek Chili Beer, Buffalo Bill's Pumpkin Ale, Anchor Our Special Ale.

21. Birre affumicate
A. Classic Rauchbier
Nella tradizione della regione tedesca di Franconia, viene prodotta una birra Marzen fatta con malti che sono stati tostati alla fiamma in modo da connotarli di un sapore di affumicato. Come per le altre Marzen, la birra di base ha un corpo pieno e un sapore dolce di malto attraverso il fumo. Il colore e ambra fino al marrone scuro, l'intensita del fumo e medio alta.
Esempi commerciali:
Schlenkerla Rauchbier, Kaiserdom Rauchbier.
B. Other Smoked Beers
Il metodo di usare malti affumicati, ha recentemente subito uno sviluppo nella produzione di Porter e Scotch. Il corpo, il colore, il carattere del luppolo e la percentuale di alcool possono variare notevolmente. Il produttore dovrebbe specificare lo stile della birra
Esempi commerciali:
Vermont Pub And Brewery's Smoked Porter, Otter Creek Hickoryswitched Smoked Amber.
C. Steinbier
Essenzialmente piu che uno stile e un metodo di produzione che caratterizza la birra con un gusto unico. Vengono surriscaldati dei sassi, e poi aggiunti al mosto in modo da farlo bollire e da far caramellizzare lo zucchero sui sassi. Il lievito fermenta questi zuccheri risultando in un palato decisamente affumicato, asciutto con un finale arrotondato.
Esempi commerciali:
Rauchenfels Steinbier.

22. Sidro
A. Still
Il sidro proviene dalla fermentazione delle mele, ma possono essere aggiunti ingredienti quali frutta o spezie. Puo essere fermentato da lieviti di vino, champagne, ale, lager o selvaggi. Ci sono molti tipi di sidro. Come implicato dal nome, e una bevanda non effervescente. Corpo leggero e sapore di mele. Percentuale di alcool al di sotto del 7%, puo essere molto asciutto o dolce, e di colore giallo pallido. Deve essere limpido e con aroma di mela. Possono venir aggiunti zuccheri.
B. Sparkling
Lo Sparkling ha piu o meno le stesse caratteristiche del sidro normale, ma l'aggiunta dell'effervescenza. Non dev'essere presente la schiuma. La carbonatazione potrebbe essere aggiunta. Corpo leggero e sapore di mele. Di colore giallo pallido. Dev'essere limpido e con aroma di mela. Possono venir aggiunti zuccheri.
Esempi commerciali:
Johnny Mash (East), Ace (West).
C. New England-Style
Questo sidro ha un aroma molto pronunciato di mela, e un livello di alcool tra l'8 e il 14 %. Può essere carbonato o meno, ma solitamente e asciutto. La carbonatazione deve essere naturale. Corpo medio-pieno con del tannino, ma non sapore d'alcool. Il colore e giallo pallido o medio. Può avere aggiunte come zucchero, melassa o uva passa. I lieviti sono selvaggi o di vino.
D. Specialty
Almeno 75% di succo di mela con qualsivoglia altro aggiunto. Il contenuto alcolico deve essere sotto il 14%, ma puo venir usato qualunque tipo di lievito.

23. Idromele tradizionale
L'idromele e fatto per lo piu di miele, acqua e lievito. Il miele deve esprimere l'aroma e il sapore. Possono essere accettati aggiunte in piccole quantità. L'idromele deve possedere un neutrale bilanciamento tra acidità dolce e tannino.
A. Standard Traditional Mead
Usa miele generico o miscugli di mieli.
B. Varietal Honey Traditional Mead
Fatto di mieli particolarmente aromatici. Il produttore deve, in gara, nominare la varieta di miele. L'idromele deve esibire un sapore caratteristico della varieta di miele.

24. Melomel
Un idromele fatto con la frutta. La frutta deve esprimere l'aroma e il sapore, in varie intensita. Deve esserci un miscuglio accattivante di miele e frutta e non necessariamente un bilanciamento tra i due. Generalmente un buon bilanciamento tra dolce e tannino anche se esistono esempi molto dolci o molto asciutti.
A. Cyser (Apple Melomel)
Deve avere un distinto carattere di mele nel carattere e nell'aroma. Oro pallido
B. Pyment (Grape Melomel, also spelled Pymeat)
Puo essere oro pallido o anche violaceo. L'idromele deve avere un sapore di uva da vino, ma anche un carattere bilanciato di miele. Carattere di vino bianco o di di acetile e caratteristico solo del pyment.
C. Other Fruit
Sapori di frutta, che variano da sottili note acide a sapori distintamente riconoscibili . Quando si presentano miscugli di sapori, uno in particolare domina; anche se non e per forza caratteristico del colore. Alcune ossidazioni sono accettabili e portano un sapore di vino o di sherry. Può essere secco o dolce.


25. Metheglin
Un idromele fatto con spezie e erbe. Le spezie devono caratterizzare l'aroma e il sapore con varie intensita, ma solitamente non appaiono nel colore. Il carattere del miele dev'essere apparente nell'aroma e nel sapore, ma a varie intensita. Le spezie devono essere ben bilanciate, anche se alcune tenderanno a sopraffare le altre. Spesso un miscuglio di spezie dara un carattere piu forte che non la somma delle singole parti.

26. Braggot
Un idromele fatto con frumento o orzo maltato. La maggior parte degli zuccheri da fermentazione deve venire dal miele. Ma deve possedere un carattere maltato sia nell'aroma che nel sapore. L'amaro da luppolo, come anche il sapore e l'aroma possono essere presenti ma non sono necessari. Ci deve essere equilibrio tra l'aspetto birra e l'aspetto idromele. Il colore varia a piacere.

27. Categorie miste
Un idromele che combina ingredienti delle precedenti categorie. L'idromele deve esibire le caratteristiche di tutti gli ingredienti usati, nei vari livelli, e deve rappresentare un buon equilibrio di tutti questi.

Colore birre
Scala SRM
Sono numerose le possibilità di classificare le birre.
In base al tipo di lievito utilizzato e, conseguentemente, al tipo di fermentazione le birre si dividono in tre grandi famiglie:
- Ale: sono prodotte con i lieviti della specie Saccharomyces cerevisiae e seguono un processo ad "alta fermentazione" che predilige temperature elevate. E il procedimento piu antico che rimane tuttavia ancora profondamente radicato specie nella cultura birraria anglosassone e fiamminga. Alle ale sono riconosciute caratteristiche di maggior complessità grazie ai sapori e agli odori ricchi di aromi floreali, speziati e fruttati.
- Lager: sono prodotte con i lieviti della specie Saccharomyces carlsbergensis e seguono un processo a "fermentazione bassa" che predilige temperature basse. Il procedimento industriale e piu recente e garantisce una maggior stabilità e ripetibilità, permettendo a queste birre di essere di gran lunga le più diffuse sul mercato.
- Lambic: sono prodotte esclusivamente in una regione del Belgio meridionale, dove il mosto e esposto a lieviti indigeni selvatici, come il Brettanomyces bruxellensis; il processo si sviluppa seguendo una "fermentazione spontanea", che conferisce a queste birre caratteristiche uniche al mondo.
Alle lager sono riconosciute caratteristiche di pulizia che evidenziano soprattutto il carattere di malto e luppolo.
Un'altra classificazione particolarmente intuitiva, ma poco significativa se utilizzata come unico fattore di discriminazione, e quella basata sull'indicizzazione del colore, generalmente misurato sulla scala SRM. Il colore dipende dal tipo di maltazione subito dai cereali impiegati.
Esiste anche una classificazione relativa al grado di amarezza percepito, misurato sulla scala IBU (International Bitterness Unit).
Un'ulteriore classificazione e legata al grado alcolico, generalmente misurato in percentuale di alcol sul volume della bevanda ("titolo alcolometrico volumico"), o alla quantita di zuccheri fermentescibili presenti nel mosto prima della fermentazione misurato in gradi Plato. Questo tipo di tassonomia ha particolare significato per l'industria e il fisco. Ogni nazione ha denominazioni
Tabella Gravità-Colorecaratteristiche talvolta derivanti dalla tradizione.
Classificazione delle birre
Scala IBU

Peso e colore delle birre
Tabella Gravità-Colore


Paesi del mondo ordinati per consumo di birra pro capite
Stando a dati raccolti nel 2005, l'industria birraria e diventata un business di proporzioni globali, dominata da pochi soggetti internazionali (InBev, Anheuser-Busch, SABMiller, Heineken, Carlsberg solo per citarne alcuni), accanto ai quali convivono molte migliaia di produttori minori che spaziano dai brewpub ai birrifici regionali.
Per avere un'idea dell'ordine di grandezza del giro d'affari, basti pensare che nel 2008 sono stati consumati oltre 180 miliardi di litri di birra che fruttano entrate totali per un ammontare di circa 400 miliardi di dollari (dati 2007).
Nel marzo 2008 la SABMiller divenne il piu grande produttore di birra del mondo, acquistando l'olandese Royal Grolsch. La belga InBev era quindi al secondo posto di questa particolare "classifica" e l'americana Anheuser-Busch era in terza posizione. Tuttavia, il 18 novembre 2008 dalla fusione di queste ultime due societa nacque la Anheuser-Busch InBev, che divenne cosi il leader mondiale del settore.
Il primato dei consumi spetta all'Europa con 72 litri/anno pro capite, anche se nel 2008 si e verificato un calo della produzione e dei consumi. Negli ultimi anni l'industria birraria si sta espandendo notevolmente in nuovi mercati emergenti come l'America Latina o in misura ancora maggiore l'Asia. La crescita e notevole soprattutto in Cina, che e diventato il piu grande mercato nazionale della birra con oltre 41 miliardi di litri prodotti.

La birra e una delle bevande piu antiche prodotte dall'uomo, probabilmente databile al settimo millennio a.C., registrata nella storia scritta dell'antico Egitto e della Mesopotamia. La prima testimonianza chimica nota e datata intorno al 3500-3100 a.C.. Poiché quasi qualsiasi sostanza contenente carboidrati, come ad esempio zucchero e amido, può andare naturalmente incontro a fermentazione, e probabile che bevande simili alla birra siano state inventate l'una indipendentemente dall'altra da diverse culture in ogni parte del mondo. E stato sostenuto che l'invenzione del pane e della birra sia stata responsabile della capacita dell'uomo di sviluppare tecnologie e di diventare sedentario, formando delle civilta stabili. E verosimile che la diffusione della birra sia infatti coeva a quella del pane; poiché le materie prime erano le stesse per entrambi i prodotti, era solo "questione di proporzioni": se si metteva piu farina che acqua e si lasciava lievitare si otteneva il pane; se invece si invertivano le quantità mettendo piu acqua che farina, dopo la fermentazione si otteneva la birra. Si hanno testimonianze di produzione della birra gia presso i Sumeri. Proprio in Mesopotamia sembra sia nata la professione del birraio e testimonianze riportano che parte della retribuzione dei lavoratori veniva corrisposta in birra.
Due erano i principali tipi prodotti nelle case della birra: una birra d'orzo chiamata sikaru (pane liquido) e un'altra di farro detta kurunnu. La piu antica legge che regolamenta la produzione e la vendita di birra e, senza alcun dubbio, il Codice di Hammurabi (1728-1686 a.C.) che condannava a morte chi non rispettava i criteri di fabbricazione indicati (ad es. annacquava la birra) e chi apriva un locale di vendita senza autorizzazione. Nella cultura mesopotamica la birra aveva anche un significato religioso: veniva bevuta durante i funerali per celebrare il defunto ed offerta alle divinita per propiziarsele.
La birra aveva analoga importanza nell'Antico Egitto, dove la popolazione la beveva fin dall'infanzia, considerandola anche un alimento ed una medicina. Addirittura una birra a bassa gradazione o diluita con acqua e miele veniva somministrata ai neonati quando le madri non avevano latte. Anche per gli Egizi la birra aveva un carattere mistico, tuttavia c'era una grossa
differenza rispetto ai Babilonesi: la produzione della birra non era più artigianale, ma era divenuta una vera e propria industria, con i faraoni che possedevano persino delle fabbriche.
Si parla di birra anche nella Bibbia e negli altri libri sacri del popolo ebraico come il Talmud; nel Deuteronomio si racconta che durante la festa degli Azzimi si mangiava per sette giorni il pane senza lievito e si beveva birra. Lo stesso avviene durante la festività del Purim.
La Grecia, piu orientata sul vino, non produceva birra, ma ne consumava parecchia, soprattutto per le feste in onore di Demetra e durante i giochi olimpici durante i quali era vietato il consumo del vino. La bevanda arrivava in Grecia tramite i commercianti fenici.
Anche gli Etruschi e i Romani preferivano di gran lunga il vino, tuttavia ci furono personaggi famosi che divennero sostenitori della birra, come ad esempio Agricola, governatore della Britannia, che una volta tornato a Roma nell'83 d.C. porto con se tre mastri birrai da Glevum  (l'odierna Gloucester) e fece aprire il primo pub nella penisola italiana. In latino "birra" si diceva cervis(i)a cerves(i)a (da una voce gallica). Dal latino deriva lo spagnolo cerveza. I veri artefici della diffusione della birra in Europa furono comunque le tribu Germaniche e Celtiche. Questi ultimi in particolare si stanziarono in Gallia, in Britannia e soprattutto in Irlanda, dove addirittura esiste una leggenda secondo la quale gli irlandesi discendono da un popolo di semidei chiamati Fomoriani che avevano la potenza e l'immortalità grazie al segreto della fabbricazione della birra, che fu loro sottratto dall'eroe di Mag Meld.
Il luppolo come ingrediente della birra fu menzionato per la prima volta solo nell'822 da un abate carolingio e di nuovo nel 1067 dalla badessa Ildegarda di Bingen. Fu proprio merito dei monasteri durante il Medioevo il salto di qualità nella produzione della bevanda. Persino le suore avevano tra i loro compiti quello di produrre la birra, che in parte era destinata ai malati e ai pellegrini. Anche in Gran Bretagna la birra prodotta dalle massaie veniva messa a disposizione delle feste parrocchiali ed utilizzata per scopi umanitari. In Inghilterra in particolare, la birra divenne bevanda nazionale in quanto l'acqua usata per la sua produzione veniva bollita e quindi sterilizzata.
Durante la rivoluzione industriale, la produzione di birra passo da una dimensione artigianale ad una prettamente industriale e la manifattura domestica cesso di essere significativa a livello commerciale dalla fine del XIX secolo. Lo sviluppo di densimetri e termometri cambio la fabbricazione della birra, permettendo al birraio piu controlli sul processo e maggiori nozioni sul risultato finale. Inoltre, sempre nello stesso periodo, furono eseguiti studi specifici sul lievito, che permisero di produrre la birra a bassa fermentazione, di gran lunga la piu diffusa nel mondo.

ABBINAMENTI GASTRONOMICI CON LA BIRRA
Aperitivo
Gli ingredienti leggermente amari della birra stimolano l'appetito.
Iniziate il pasto con una birra leggera per pulirvi il palato e preparare lo stomaco.
Antipasti
Prosciutto Crudo
Lager
Molluschi
Pils
Gamberi
Lager
Affettati (tipo Salame)
Bock
Insaccati molto grassi
Doppio Malto
Tartine con maionese
Lager
Primi Piatti
Pasta in bianco
Lager
Pasta con condimenti amari
Pils
Pasta con condimento rosso
Vienna Ambrata o Marzen
Pasta ripiena
Bock
Pasta con Pesce in bianco
Blanches o Weisse
Pasta con pesce in rosso
Vienna
Zuppe a base di verdura
Lager
Secondi Piatti
Agnello
Ale
Arrosti
Bock
Bolliti
Weisse o Blanches
Carni bianche salsate
Ale, Abbazia, Trappiste
Carni bianche non salsate
Lager o Pils
Carni rosse alla brace
Pils
Maiale
Weisse
Formaggio e birra
Birra e formaggio dovrebbero essere entrambi aciduli. Birre dolci o amare trasformano l'acido o il salato di tanti tipi di formaggio. Alcune birre con un velo di aroma di ciliegia o di Porto, come la English Old Ale o la Barley Wine, si adattano ottimamente a tipi di formaggio simili, e l'aroma della birra affumicata e di alcune Porter o Stout accompagnano in modo eccellente il formaggio affumicato. Birra e formaggio di regioni simili sono quasi sempre in armonia.
Formaggi Affumicati
Rauchbier
Gorgonzola
Trappiste
Mozzarella
Lager
Parmigiano Reggiano
Ale
Taleggio
Pils
Verdura
Con l'insalata la birra dovrebbe essere leggera. Il forte gusto aromatico del luppolo della Ale chiara va perfettamente d'accordo con le insalate verdi, mentre le birre amare sono adatte a quelle condite con aceto.
Fagioli
Lager
Insalate
Pils
Patate
Lager
Spinaci
Pils
Pesce e Crostacei
Le birre chiare e secche non coprono il gusto del pesce, ma ne valorizzano l'aroma delicato.
La birra si abbina molto bene al sapore salato dei crostacei. Le ostriche fresche si degustano ottimamente con una Porter o una Stout secca. La Oyster-Stout, con estratto o perfino aggiunta di ostriche, un tempo veniva offerta spesso dai birrai, ma oggi si trova raramente.
Crostacei
Birre chiare e fresche
Ostriche
Porter o Stout secca
Pesce
Birre chiare e fresche
Pollo e selvaggina
Le birre amare contrastano con l'aroma della selvaggina, mentre quelle di malto dolce lo arrotonda. Per un pranzo di gala a base di oca o tacchino, servite una birra invernale aromatica o fruttata, insieme a piatti di marmellata di mirtilli rossi o frutti simili.
Carne rossa e Barbecue
Insieme a piatti pesanti a base di carne rossa, utilizzate birre piene, scure, in grado di tener testa al gusto della bistecca o del roastbeef.
La Rauchbier si abbina bene con piatti grigliati, ma talvolta il suo gusto è troppo dominante. Birre secche come la Pale Ale, la Porter o la, e anche quelle con un leggero sapore bruciato, si adattano molto bene a piatti grigliati. Birre amare, luppolate e abboccate bilanciano magnificamente salse troppo dolci.
Carne rossa
Birre piene, scure
Piatti grigliati
Rauchbier Pale Ale Porter Stout
Salse dolci
Birre amare, luppolate
Pizza
Per contrastare eventuali ingredienti dolciastri, scegliete una birra maltata leggermente dolce come la Marzen o la Lager Wiener. La birra rossa belga può sottolineare il sapore piccante della pizza.
Dessert
Se il pasto finisce con un dolce al cioccolato, niente è meglio di una birra di malto dolce e abboccata, soprattutto una Doppelbock, con il suo lieve gusto di ciliegia, o una Imperial Stout con il suo spesso celebrato aroma di cioccolato o caffè. Invece, insieme a dessert a base di frutta, ideali sono una birra fruttata o per bilanciare una porter o una stout amara.
Torte fruttate
Lambic (Framboise, Kriek)
A base di Cioccolato
Stout
Frutta secca
Muenchener chiare o Pils
Digestivi
Viste che per iniziare il pasto si bevono birre chiare e secche, per chiuderlo sarebbe meglio scegliere una birra pesante e dolce che faciliti la digestione.

Nell’esplorare la strada che accomuna le carni con il mondo delle birre, incontriamo senz’altro un percorso più collaudato rispetto alla pasta: per le principali culture brassicole europeeinfatti, questo binomio è spesso parte integrante delle tradizioni culinarie. La cultura gastronomica tedesca, che può considerarsi lo stereotipo europeo della cucina da birreria, pone l'attenzione principalmente sui piatti di carne. Anche la tradizione culinaria britannica, che sulla qualità delle carni fonda la propria reputazione, non le è certo da meno. Che dire poi del mondo belga, che annovera uno spezzatino cotto nella birra (la celeberrima Carbonade) tra i suoi piatti tradizionali più rappresentativi? In Italia sono sicuramente i sapori di più chiaro influsso mitteleuropeo che si identificano maggiormente con la birra, grazie al contributo di un territorio culturalmente ibrido come l’Alto Adige dove le carni e la birra in tavola sono da sempre le ospiti d’onore. Queste tradizioni si sono diffuse, anche se in minima parte, in tutta Italia.
Le Weizen trovano nelle carni di maiale l'accostamento migliore.
Le carni bianche si abbinano molto bene alle Lager: basta provare una faraona arrosto con una birra più leggera, o un coniglio leggermente marinato nella senape con una versione più corposa. Anche le Pils si prestano bene con preparazioni più ricche e sapide, come il pollo con i peperoni o un classico rollè di tacchino, ma si possono bere bene anche con le carni di vitello: un arrosto di girello o una tasca farcita di carciofi sono un abbinamento davvero valido.
La vasta gamma delle Ale, trova molteplici possibilità di accompagnarsi alle carni. Se birre moderatamente alcoliche come la Pale possono essere servite con delle quaglie ripiene, una Brown è un buon accompagnamento per l’anatra al forno o in tegame. Se la sola carne rossa alla griglia trova un ottimo connubio con una Scotch Ale, i profumi di brace degli spiedini di carne mista andranno alla perfezione con la maltatura di una Bock, ideale compagna anche per un patè di fegatini lievemente acetato alla umbra.
Se siamo di fronte ad una grigliata mista alla brace, va bene una bella Pils Ceca con la sua carica amara erbacea, o una Pale Ale che al carico amaro unisce anche i sentori di agrumato, comunque gradazione non superiore ai 6°, se rimaniamo sui 5 o giù di lì meglio. Roba fresca che fa scendere con gusto la ciccia rovente. Un’altra scelta gradevole può essere una Rauchbier (affumicata) non aggressiva, ma di più difficile la reperibilità. Se parliamo di bisteccone, filetto e controfiletto al sangue allora ci spostiamo su birre strutturate di natura mitteleuropea o fiamminga, Bock Doppelbock tedesche, dove la maltatura all’ imbocco e la carica alcolica alla fine ne caratterizzano il gusto, l’amaro normalmente non è avvertito in modo pesante.
Il mondo delle birre d’Abbazia, per tradizione, è molto vicino ai cibi di terra. Oltre agli stracotti e ai pasticci di carne, in cui includiamo la mitica Carbonade, queste birre sono ottime per aromatizzare in cottura qualsiasi tipo di carne, a cui andranno poi abbinate anche in tavola.

Le tradizioni gastronomiche del Nord dell’Europa ci insegnano che la birra può rappresentare un ottimo accompagnamento per pesci, crostacei e frutti di mareNella tradizione belga, dove le cozze rappresentano una vera e propria istituzione, la birra accompagna le varie ricette in abbinamenti deliziosi, in cui l’alcolicità e la struttura seguono di pari passo la complessità delle preparazioni. Nella cultura anglosassone, invece, è la ricerca dei contrasti che spiega la tradizione di servire i crostacei con birre corpose e alcoliche, creando un connubio originale e intrigante. Al contrario, nella cultura gastronomica mediterranea accostare la birra con pietanze a base di pesce viene considerato una vera e propria eresia; invece, seguendo ovviamente alcune accortezze, non è poi così difficile.
Lager cruda
Bionda color oro, mediamente amara e con una bassa gradazione alcolica, è la birra giusta per pesci importanti ma ricette leggere dai sapori delicati come branzino al forno, orata al sale, rombo, merluzzo bollito o la zuppa di pesce leggera.
Pils
Il maggior corpo di queste birre a bassa fermentazione le rende perfette per piatti grassi e saporiti come la frittura, di calamari, gamberi, paranza o mista; ma anche per pesci carnosi dai sapori più forti come i pesci di lago o fiume essendo ben luppolate e amarognole.
Strong Lager
L’aroma e la spiccata nota alcolica si sposa bene con condimenti grassi e per contrastare la grassezza del cocktail di gamberi e del salmone servito con maionese.
Pale Ale
Birre più fruttate e floreali; le note luppolate e il grado alcolico moderato le rendono adatte a piatti con aromi non eccessivi e note dolciastre come guazzetti di calamari, polpi al vino o con patate, padellate di molluschi e crostacei.
Bock
Bock Scure e intense caratterizzate da una spiccata gradazione alcolica e una maltatura particolare, perfette per piatti strong, saporiti o alla brace. Le Bock chiare, decise ma che non alterano la con grigliate miste, ottimo abbinamento con il sapore affumicato e di brace che assorbono pesce e crostacei. Per i piatti carichi di sapori forti sono da prediligere le Bock ambrate, da abbinare con baccalà alla vicentina e alla livornese, seppie in umido e ricette con le aringhe.

L'abbinamento fra birra e formaggi trova il suo culmine nelle classiche birre d'abbazia belghe che si sposano felicemente con formaggi erborinati. Ma i cultori birrari più curiosi possono allargare il proprio orizzonte andando a sperimentare altre possibilità. Sia nel mondo delle birre che fra i formaggi è possibile trovare una vasta gamma di caratteristiche che consentono una varietà insospettata di abbinamenti. Il criterio più semplice e diretto è quello di accompagnare il formaggio con una birra di analoga struttura. .Grado di amaro, effervescenza, presenza di malto scuro o affumicato sono altre caratteristiche della birra che vanno tenute in debita considerazione ora per assecondare altre volte per contrastare il gusto dei diversi formaggi che possono presentarsi al palato burrosi, aromatici, erbacei, piccanti, equilibrati etc.
Un esempio di abbinamento con relativa descrizione dell’aroma/odore di birra e formaggio puo’ essere:
Gorgonzola: Aromi intensi e pungenti che lasciano piacevoli sentori di muffa. Birra di Abbazia Belga (Postel): si apre all’olfatto con decisi sentori di frutti rossi ed una leggera vena tostata di caramello con un finale piacevolmente amarognolo. Il risultato finale del nostro abbinamento dovrà comunque apparire giustamente equilibrato e gradito al palato. E' evidente che non e’ sempre facile riuscire a fare una combinazione birra/formaggio
perfettamente equilibrata. Non va peraltro dimenticato che l'abbinamento meglio riuscito non si ottiene smussando le caratteristiche più spigolose dell'uno o dell'altro ingrediente ma facendole opportunamente risaltare. Va comunque tenuto presente che è possibile correggere l’abbinamento giocando principalmente sulla stagionatura del formaggio ed in seconda battuta con l’aggiunta di un importante moderatore quale il pane scelto fra la sua vasta gamma di varietà: pane bianco, integrale, nero , non lievitato, arabo, di Altamura , a pasta acida, aromatizzato. I formaggi elencati di seguito, con le relative birre di accompagnamento, sono ordinati in base alle caratteristiche di lavorazione. Per individuare meglio la tipologia della birra abbiamo spesso affiancato, fra parentesi, una marca brassicola.


Pizza e birra: un “gioco” interessante che nasce da materie prime comuni e naturalicome acqua, cereali e lievito (più il luppolo della birra). Un abbinamento “naturale” per nascita, quindi, ma anche per vocazione. Perché la birra è capace di esaltare alcune caratteristiche delle pizze tradizionali e gourmet, in un incontro di sapori e profumi che esalta e arricchisce il gusto della bevanda e del piatto.
Premettiamo che la birra non deve mai essere servita ghiacciata, ma che anch'essa ha una temperatura ideale da rispettare che va dai cinque gradi per le birre a bassa gradazione alcolica come ad esempio le lager o le weisse, fino ai 14 gradi per una birra ad altra gradazione alcolica. Alcune indicazioni: le birre più rotonde e strutturate sposano meglio le componenti grasse più dolci, quelle più leggere sposano pizze con pochi e “garbati” ingredienti. Mentre l’amaro di quelle più luppolate ci aiuta ad accompagnare gli elementi vegetali.
Margherita + Pils
Iniziamo dall’evergreen per eccellenza: la pizza Margherita “chiama” una Pils. Una birra fresca, che alla piacevolezza di beva complessiva unisce l’arma del luppolo, vera e propria bussola del suo gusto che bilancia la grassa sapidità della mozzarella e l’acidità del pomodoro.
Marinara + Weizen
La più antica delle pizze moderne è una pizza di naso, non di bocca, dove il pomodoro si incontra con i profumi di aglio, origano, in alcuni casi le alici. La birra più indicata va cercata tra quelle di frumento. Una Weizen ha la morbidezza di fondo che riprende la base della pizza e una speziatura che completa i profumi del condimento.
Napoletana + Bock
Come la Margherita, ma con sapori più forti, che la Pils non è in grado di sostenere. Ci vuole il carattere più deciso (e alcolico) di una Bock chiara.
Quattro Formaggi + Ale
La birra con il cacio si esalta. Ma quando i formaggi sono 4… bisogna cercare l’abbinamento giusto nella famiglia delle Ale. La morbidezza maltata di questa tipologia di birra è la più indicata per corpo e struttura. Su formaggi dal carattere più deciso, cercheremo tra le Belgian Ale. Mentre le IPA si esaltano se i formaggi sono più freschi.
Pomodoro, Bufala E Basilico + Lager
Su questa pizza “basic” in cui gli ingredienti del condimento sono crudi, serve una birra “tuttofare”, che accarezzi senza essere invadente. Identikit di una Lager. E se cerchiamo ancora più leggerezza possiamo provare anche un’Analcolica.
Mortadella Pistacchi E Stracchino + Blanche
Una pizza fresca e ricca di profumi, perfetta da dividere con gli amici come aperitivo o per antipasto. Poteva incontrare anche una Pils, ma dà il meglio se accompagnata con una birra fresca e “eccentrica” come la Blanche, capace di giocare (e aggiungere) altri profumi.
Funghi Porcini E Mozzarella Di Bufala + Lager
I funghi hanno un gusto molto singolare, che non riesce a relazionarsi bene con altri elementi amari. L’equilibro dei cerali tipico della lager riesca a valorizzare anche questo compagno
difficile.
Amatriciana Con Pecorino Romano + Bock Chiara
Per questa variazione sul tema di un classico romano, ci vuole una birra robusta ma asciutta come la Bock chiara, l’equivalente birrario di un vino bianco strutturato. Con i suoi sapori abbastanza asciutti, è morbida e strutturata senza essere invasiva.
Zucca Gialla, Pancetta E Provola Affumicata + Weizen
Se la dolcezza della zucca è l’ingrediente predominante, la Weizen è perfetta per la sua morbidezza effervescente e si sposa anche con gli altri 2 elementi del condimento.
Parmigiana + Ale
La parmigiana è l’esaltazione del mondo vegetale. Per lei ci vuole la dolcezza complessiva, la rotondità del malto e la caratterizzazione del luppolo di una British Ale.
Gorgonzola E Noci (Senza Pomodoro)+ Abbazia
Il formaggio nella sua espressione più intensa, quella erborinata della muffa, vuole una bevanda più complessa come una birra d’Abbazia, possibilmente scura. La maggiore tostatura sostiene il gorgonzola, mentre l’aromaticità finale sta bene con le noci.
Mozzarella, Alici e Fiori Di Zucca(Senza Pomodoro) + Blanche:
Ci vuole una birra floreale come una Blanche per valorizzare un altro fiore, quello di zucca, che altrimenti rischia di star stretto tra l’intensità della mozzarella e delle alici.

In generale sarebbe meglio considerare le birre che raggiungono almeno il 6% di alcol e tenere a mente il potere della percentuale di zucchero presente nel cioccolato: più è alto questo valore, più si avrà bisogno di una birra adeguatamente aromatica per bilanciare lo zucchero. Una regola generale è quella di scegliere una birra dolce almeno quanto il cioccolato che si vuole abbinare, sia esso fondente, al latte o bianco.
La tendenza amarognola comune al cioccolato ed alla birra, a volte molto accentuata, rappresenta l’ostacolo principale per realizzare il giusto equilibrio sensoriale.
Per questo l’elemento fondamentale da ricercare è una notevole morbidezza della bevanda in abbinamento. La succulenza del cioccolato e la grassezza conferita dal burro di cacao, vengono equilibrate da una elevata alcolicità. Altro aspetto a cui bisogna porre attenzione è un giusto rapporto della persistenza gusto – olfattiva dei due alimenti, che devono bilanciarsi adeguatamente.
Stout porter a base di malto scuro e tostato o di malto chocolate possiedono aromi di cioccolato e caffè e solitamente sono proposte come abbinamento ideale.
Un aspetto fondamentale da considerare per il miglior abbinamento è la tipologia di cioccolato: le caratteristiche sensoriali, infatti, possono variare molto in funzione delle diverse concentrazioni di zucchero, burro di cacao, latte, nocciola ed eventuali altri ingredienti aromatizzanti.
Se il cioccolato, seppur fondente, non contiene percentuali di cacao particolarmente elevate, con tannicità non particolarmente spinta, la scelta può ricadere su birre alcoliche e di grande struttura, morbidezza e persistenza gustativa. Tra queste le Southern Brown Ale, di colore marrone scuro e piuttosto opache, presentano un sapore decisamente dolce dovuto all’uso di malti caramellati. Abbinamento valido anche con le Old Ale, soprattutto se hanno subito lunghi periodi di invecchiamento in bottiglia tali da conferire aromi di ossidazione, o con le American Wheat. Il cioccolato bianco è molto dolce, ma non presenta la prorompente aromaticità del cioccolato a base di cacao. Al gusto risulta, quindi, molto più delicato, per cui l’abbinamento con alcune tipologie di lager può risultare armonico. Le Malt liquor, con uno scarso sentore d’amaro, o ancora Munich Helles dotate di un distinto profilo di dolce sono un abbinamento interessante. Abbinamento più delicato con le Weisse. Nel cioccolato al latte, il carattere del cacao è nettamente più espresso: possono rappresentare delle proposte adeguate le Pils non troppo amare (Bohemian Pilsner) e con una buona intensità gusto – olfattiva, capace di contrastare la morbidezza e la forza espressiva apportata dal latte. Se la percentuale di cacao è relativamente bassa e il cioccolato risulta al palato ancora piuttosto delicato, si può scegliere una Kölsch, oppure una Altbier Northern German, dal palato fine e non molto amaricata.
Infine, se il cioccolato inasprisce ulteriormente la propria astringenza e persistenza, si può trovare un giusto abbinamento con una birra altrettanto intensa, anche nell’amaro. Per esasperare l’accostamento, si può servire una Barleywine, il più ricco e forte degli stili ale, oppure una Dubbel o una Strong Dark ale, anche aromatizzate con spezie. Tra le lager abbinamento interessante con le Schwarzbier, caratterizzate da note cioccolatose, e con le Eisbock. Intrigante anche la ricerca di un approccio con una lambic fruitbeer, che apporta l’aromaticità della frutta in contrapposizione alla potenza olfattiva e retrogustativa del cioccolato.
L’intensità di ciò che si mangia si può bilanciare o spezzare con la birra. Se un dessert al cioccolato è molto dolce, birre luppolate come le double IPA, quindi più amare, doneranno equilibrio. Allo stesso modo un quadretto di buon cioccolato bianco può attenuare l’aggressività di una birra molto amara.
L’abbinamento deve tenere conto anche della natura del cioccolato: una mousse di fondente, una torta di cioccolato senza farina o i tartufi sono preparazioni molto ricche che idealmente si accompagnano con birre scure e forti come le imperial stout, i barley wine e altre birre invecchiate in botte, con aromi di bourbon, vaniglia e sherry. Al contrario un nudo quadretto di cioccolato fondente extra bitter soffrirebbe dell’abbinamento con simili birre, perché anche se la combinazione in qualche modo funziona, la ruvidezza dell’alcol finirebbe per dominare il palato.
I dolci in cui il cioccolato fa un’apparizione, ma non è l’ingrediente dominante (come biscotti o torte complesse) funzionano bene con birre dall’aroma tostato come brown alesScotch ales oppure old ales.
Per abbinamenti meno ovvi e che non si limitino a ricalcare l’aroma del cioccolato si possono scegliere birre fruttate o birre dal retrogusto caramellato. In questo caso sono ideali le belgian strong ales o le doppelbock.
Le fruit beer si accordano bene con dolci di cioccolato e frutta. Una kriek può bilanciare e accompagnare la ricchezza di una densa torta al cioccolato farcita con marmellata di frutti rossi o guarnita con una salsa della medesima natura.