Il
Rosazzo è un vino DOCG prodotto nella provincia di Udine.
Zona
di produzione
Parte
del territorio dei comuni di San Giovanni al Natisone, Manzano e Corno di
Rosazzo tutti in provincia di Udine
Vitigni
con cui è consentito produrlo
Friulano:
per almeno il 50%;
Sauvignon:
dal 20% al 30 %;
Pinot
bianco e/o Chardonnay: dal 20 al 30%;
Ribolla
gialla: fino al 10%.
Possono
concorrere altri vitigni con uve a bacca bianca, idonei alla coltivazione per
la provincia di Udine, presenti nei vigneti fino ad un massimo del 5%.
Tecniche
produttive
I
nuovi impianti ed i reimpianti dovranno avere una densità non inferiore ai 4
000 ceppi/ettaro.
Nella
vinificazione e nell'affinamento è consentito l'uso di botti in legno.
Tutte
le operazioni di vinificazione e imbottigliamento debbono essere effettuate nel
territorio dei comuni di San Giovanni al Natisone, Manzano e Corno di Rosazzo,
nonché nei comuni a questi confinanti.
Informazioni
sulla zona geografica
La
zona di produzione del "Rosazzo" è compresa nella parte meridionale
della DOC "Friuli Colli Orientali". I suoi terreni sono di origine
eocenica: marne ed arenarie che, alternandosi, danno luogo al cosiddetto
"flysch", localmente chiamato “ponca" (termine friulano per
“marna”) e di conseguenza sono del tipo franco limoso argilloso a reazione
mediamente alcalina. Hanno un contenuto in calcare totale abbastanza basso
mentre il calcare attivo è nella norma.
Presentano
inoltre:
contenuto
di azoto scarso
contenuto
di potassio medio-basso
contenuto
di fosforo scarsissimo
contenuto
di calcio molto elevato
contenuto
di magnesio medio
rapporto
Carbonio/Azoto medio
equilibrio
tra mineralizzazione ed umificazione della sostanza organica del terreno
capacità
di scambio cationico medio/bassa
Questo
tipo di terreno, anche a causa di una sua scarsa permeabilità, è soggetto ad
erosione superficiale a causa della pioggia. Per evitare frane e smottamenti, i
viticoltori debbono ricorrere a costosissimi lavori di consolidamento
(terrazzamenti, muretti di sostegno) che richiedono anche una assidua
manutenzione.
Caratteristiche
organolettiche
colore:
giallo paglierino più o meno intenso;
odore:
caratteristico, delicato;
sapore:
secco, armonico, vinoso;
acidità
totale minima: 4,0 g/l;
acidità
volatile massima: 19 mEq/l.
Cenni
storici
L'Abbazia
di Rosazzo costruita tra il 1068 ed il 1070, è il perno intorno a cui, da
sempre, ruota la produzione enologica della zona. In essa sono anche conservati
i documenti che ne descrivono l’evoluzione nel corso dei secoli. In uno di
questi, datato 20 gennaio 1341, si legge: «Il Patriarca Bertrando minaccia la
scomunica ad alcune persone, le quali, dopo aver occupato una selva
dell'Abbazia di Rosazzo, non volevano piantare le viti» Nel 1420 questo
territorio è inglobato ne’ La Serenissima Repubblica di Venezia. Questo è
determinante per l’incremento della esportazione e la diffusione del Rosazzo
nel mondo. Nel 1483, Marin Sanudo nel suo "Itinerario per la terra
ferma" racconta che «...cavalcando per monti si arriva a la Badia di
Rosazzo el quale è un castelletto situato sopra un monte... Qui è perfettissimi
vini… et, ut dicitur, ivi sono li mior de Italia». Nel 1595 Bacci in “De
naturali vinorum historia” ricorda che il Rosazzo era bevuto anche alla mensa
imperiale perché i tedeschi lo apprezzavano alla stregua di quanto facessero
gli antichi romani per il Falerno. E Gaspari, nel 1976 commenta:
«l'allargamento delle zone agrarie collinari si diresse verso le colture che
maggiormente potevano trarre profitto dalle particolari condizioni climatiche e
pedologiche di questi terreni: i vigneti e i frutteti in coltura promiscua si
inserirono prepotentemente nel paesaggio boschivo di queste colline».
Precedentemente
all'attuale disciplinare questa DOCG è stata più volte modificata:
Approvato
sottozona della DOC "Colli Orientali del Friuli" con DPR 20.07.1970
Approvato
DOCG con DM 14.10.2011 G.U. 249 - 25.10.2011
15 VINO (2^ Edizione)