La farina di orzo ha
una resa del 69-73% rispetto alla materia prima. Molti non sanno che,
spesso, costituisce un sottoprodotto della fabbricazione dell'orzo perlato o
del semolino d'orzo.
La farina di orzo viene commercializzata in forma integrale o raffinata, ma
sempre da semi privati delle glumelle, quindi decorticati. La farina
integrale è chiara, con evidenti striature grigiastre, mentre la raffinata è
quasi totalmente bianco-giallastra. Al tatto è fine, delicata, tende ad
aggrumarsi facilmente e, se mal conservata, acquisisce rapidamente un odore
di rancido.
La crusca d'orzo (glumelle) è di impiego totalmente zootecnico; non si tratta di un prodotto nocivo ma, in virtù della prevalenza in cellulosa (insolubile, non viscosa), sarebbe poco tollerata a livello intestinale.
La farina di orzo è particolarmente diffusa nell'alimentazione dei naturisti e di chi si avvale di regimi nutrizionali alternativi, come il macrobiotico, il vegano ecc.
Il glutine della farina di orzo è disgregato, bruno e poco omogeneo; come visto per quella di segale, anche quella d'orzo ne contiene modeste quantità e si caratterizza per una scarsa capacità di lievitazione. Non a caso, il suo utilizzo nella formulazione del pane è spesso caratterizzato dalla miscelazione con sfarinati di frumento (rapporto orzo/ frumento = 1/2 o 1/3).
Rispetto alla panificazione, la farina d'orzo si presta maggiormente alla produzione di: crema d'orzo, farina parzialmente torrefatta, pasta alimentare ecc.
Dal punto di vista nutrizionale, la farina di orzo non si distingue molto da quella di frumento. L'equilibrio tra le molecole energetiche è più o meno lo stesso ma, da questa fonte, non sono disponibili tutte le informazioni sul profilo salino e vitaminico. Sembrano essere particolarmente presenti la vitamina PP (Niacina) e il fosforo.
La crusca d'orzo (glumelle) è di impiego totalmente zootecnico; non si tratta di un prodotto nocivo ma, in virtù della prevalenza in cellulosa (insolubile, non viscosa), sarebbe poco tollerata a livello intestinale.
La farina di orzo è particolarmente diffusa nell'alimentazione dei naturisti e di chi si avvale di regimi nutrizionali alternativi, come il macrobiotico, il vegano ecc.
Il glutine della farina di orzo è disgregato, bruno e poco omogeneo; come visto per quella di segale, anche quella d'orzo ne contiene modeste quantità e si caratterizza per una scarsa capacità di lievitazione. Non a caso, il suo utilizzo nella formulazione del pane è spesso caratterizzato dalla miscelazione con sfarinati di frumento (rapporto orzo/ frumento = 1/2 o 1/3).
Rispetto alla panificazione, la farina d'orzo si presta maggiormente alla produzione di: crema d'orzo, farina parzialmente torrefatta, pasta alimentare ecc.
Dal punto di vista nutrizionale, la farina di orzo non si distingue molto da quella di frumento. L'equilibrio tra le molecole energetiche è più o meno lo stesso ma, da questa fonte, non sono disponibili tutte le informazioni sul profilo salino e vitaminico. Sembrano essere particolarmente presenti la vitamina PP (Niacina) e il fosforo.
12 CONSERVE (2^ Edizione)
Conserve. In
queste 230 pagine ho raccolto circa 300 schede di ricette, prodotti e consigli
di degustazione pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con
voi la mia passione per la cucina. La dispensa delle conserve deve essere
sempre ben fornita. Molto meglio se sarete voi a produrre una parte di queste
delizie. Confetture, marmellate, gelatine, sottolio, sottaceto, frutta
essiccata, frutta candita, ecc. Nelle stagioni in cui certi prodotti non sono
disponibili, la nostra dispensa dei sapori mostra il suo tesoro.
BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).
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