Limone di Siracusa Italia 5.300
Citricos Valencianos Spagna 3.300
Limone Interdonato di Messina Italia 950
Limone di Sorrento Italia 400
Limone di Amalfi Italia 400
Limone Femminello del Gargano Italia 400
Citrinos do Algarve Portogallo 320
individua le zone di produzione e le varietà da sottoporre a tutela;
svolge attività di vigilanza nella zona di origine e sui mercati per il corretto uso della denominazione “Limone di Siracusa IGP”;
realizza iniziative e campagne promozionali in Italia e all’estero, finalizzate alla diffusione della conoscenza e dell’immagine del prodotto e del marchio IGP.
La pianta del limone
ha origini in Birmania, dove si trova allo stato selvatico: da qui ha attraversato
il Medio Oriente, la Mesopotamia, la Palestina, fino al Mediterraneo, dove ha
trovato le condizioni ottimali per il suo sviluppo. L'habitat naturale del
limone risiede nella fascia compresa tra il 40º parallelo a nord e il 40º
parallelo a sud: questa fascia include la California, l'Uruguay, l'Argentina,
il Sud Africa e il bacino del Mediterraneo, in particolare l'Italia, la Spagna,
la Grecia e la Turchia. Nel Cinquecento e nel Seicento, durante il regime
monopolistico baronale delle coltivazioni di agrumi, l'utilizzo dei limoni
continuò a rimanere confinato nella preparazione di cibi di lusso.
Iniziò a essere
coltivato in maniera intensiva nel siracusano a partire dal XVII secolo, grazie
all'opera dei Padri Gesuiti, esperti coltivatori. Il limone divenne allora una
delle principali fonti di sostentamento del territorio, raggiungendo nel 1891
una produzione di circa 11.600 tonnellate. Il successo di questa coltivazione
provocò la nascita, in Sicilia, di diverse aziende agrumarie, che estraevano
l'agro-cotto, il citrato di calcio e l'acido citrico dal succo. Negli stessi
anni il limone di Siracusa conobbe una notevole fortuna sui mercati esteri,
soprattutto negli Stati Uniti e in Inghilterra, come confermano i dati della
Camera di Commercio e Arti di Siracusadelle seconda metà dell'Ottocento. I dati
riguardanti i movimenti del Porto di Siracusa dei primi del Novecento indicano,
quali principali destinazioni estere di limoni, arance amare e dolci, agro di
limone concentrato e citrato di calce, i porti di Trieste, Londra, Fiume,
Liverpool, Glasgow, Manchester, Malta e Odessa.
A dispetto dei
fenomeni di urbanizzazione e industrializzazione verificatisi a partire dal
secondo dopoguerra, la coltura del limone è stata tutt'altro che abbandonata
dal territorio siracusano, e rappresenta ancora oggi una importantissima realtà
economica: Siracusa è considerata, in termini qualitativi e quantitativi, un
punto di riferimento per il prodotto fresco sia sul mercato italiano sia sui
mercati europei. Il 3 febbraio 2011 la denominazione “limone di Siracusa” è
stata iscritta nel registro delle Indicazioni Geografiche Protette (IGP) –
Regolamento (CE) n. 96/2011.
Caratteristiche del
frutto
Il limone di Siracusa
IGP è caratterizzato da un elevato contenuto in succo e dalla ricchezza di
ghiandole oleifere nella buccia, oltre che per l'alta qualità degli oli
essenziali. La varietà siracusana di limone è denominata femminello per via
della notevole fertilità della pianta, rifiorente tutto l'anno: il primofiore
matura da ottobre a marzo, ha forma ellittica, buccia e polpa di colore
variabile dal verde chiaro al giallo-citrino, e succo giallo citrino; il
bianchetto matura da aprile a giugno, si presenta ellittico-ovoidale, con
buccia giallo chiaro, polpa gialla e succo giallo-citrino; il verdello matura
fra luglio e settembre, ha forma ellittico-sferoidale e colore della buccia
verde chiaro, mentre succo e polpa sono giallo-citrino.
Il sesto d'impianto
deve avere una densità massima di 400-500 piante per ettaro o di 850 unità nel
caso di sesti dinamici. Gli impianti possono essere condotti con metodo
convenzionale, integrato oppure biologico. Tutte le operazioni colturali vanno
eseguite in modo tale che si mantenga il giusto equilibrio e sviluppo della
pianta, che deve sempre essere soggetta a una corretta aerazione ed esposizione
al sole. La raccolta dei frutti è manuale ed è effettuata, direttamente dalla
pianta, con l'ausilio di forbicine per il taglio del peduncolo.
Grazie alle sue
caratteristiche qualitative, il limone di Siracusa è utilizzato anche in ambiti
diversi dalla commercializzazione del frutto fresco; essi riguardano, in
particolare, i settori alimentare, medico-scientifico, cosmetico e profumiero,
che si approvvigionano di succhi e oli essenziali attraverso le aziende di trasformazione.
Capacità di
produzione
L'attuale bacino di
consumo del limone di Siracusa è prevalentemente rappresentato dal mercato
italiano della Grande distribuzione organizzata, in particolare del nord
Italia; l'export intra-UE è diretto ai mercati di Germania, Austria, Francia,
Regno Unito, Danimarca; il principale mercato extra-UE è la Norvegia. Nel corso
della campagna 2010/2011 sono entrati nei centri di confezionamento 13.157,26
quintali di limone di Siracusa e sono stati certificati come IGP 6.284,20
quintali. Il prodotto è immesso in commercio come "Limone di Siracusa
IGP": può essere commercializzato sfuso oppure confezionato in idonei
contenitori di cartone, legno, plastica oppure in reti e borse con banda
plastica attaccata alla rete. Le categorie commerciali sono esclusivamente la
Extra e la Prima.
Impieghi del prodotto
Il succo e la buccia
del limone di Siracusa sono riconosciuti come pregiati e richiesti da aziende
leader nel settore alimentare, come Polenghi e le gelaterie Grom. Gli oli essenziali
sono molto richiesti nel mondo della cosmesi e dalle più importanti case
profumiere del mondo, da Chanel a Dior, da Hermes a Dolce&Gabbana.
In campo medico, il
limone di Siracusa è protagonista di uno studio clinico che intende dimostrare
l'efficacia del succo di limone nella prevenzione della calcolosi renale nei
soggetti predisposti alle forme recidivanti. Tradizionalmente, il citrato di
potassio risulta essere l’unico farmaco in grado di ridurre la formazione dei
calcoli renali, impedendo la precipitazione dei cristalli di ossalato di
calcio, responsabili della formazione dei calcoli. Tuttavia, questo farmaco
crea vari disturbi al paziente, e lo portano progressivamente ad abbandonare la
cura. Il succo di tre o quattro limoni può fornire una quantità giornaliera di
citrato paragonabile a quella che si ottiene con la somministrazione del
farmaco, con il vantaggio di evitare gli effetti indesiderati di quest'ultimo.
Lo studio, attualmente in corso presso l’unità di nefrologia degli Ospedali
Riuniti di Bergamo, è frutto di una collaborazione tra l’Istituto di Ricerche
Farmacologiche "Mario Negri" e il Consorzio di tutela del limone di
Siracusa.
Curiosità e folclore
La città di Siracusa
celebra ogni anno, il 13 dicembre, la festività patronale di Santa Lucia con
una lunga processione da Piazza del Duomo in Ortigia alla Chiesa di Santa Lucia
al Sepolcro. Otto giorni dopo, il 20 dicembre, la processione compie il
percorso inverso. Il 13 dicembre, per tradizione, i grossi ceri agli angoli
della statua vengono ricoperti da trionfi di fiori, mentre il 20 dicembre il
simulacro di argento viene affiancato da ceri adornati da limoni e arance. Il
dono delle primizie alla Santa siracusana, oltre al valore estetico, aveva un
suo significato: rappresentava il percorso della processione dalla campagna
verso la città, quando l'area di Piazza Santa Lucia alla Borgata rappresentava
il confine a nord dell'urbanizzazione, e all'isola di Ortigia era riservata la
definizione di "città".
Limoni (IGP)
nell'Unione Europea
L’Italia ha una
superficie investita a limone di 12.464 ettari . Il limone di Siracusa
rappresenta il 42% della intera produzione nazionale con una superficie di 5.300 ettari , 150 mila
tonnellate di prodotto, e circa 398.000 giornate lavorative annue. La zona di produzione
comprende la fascia costiera di 10 comuni in provincia di Siracusa, in Sicilia:
Augusta, Avola, Melilli, Noto e Siracusa, a cui si aggiunge parte del
territorio interno, appartenente ai comuni di Floridia, Solarino, Priolo
Gargallo, Rosolini e Sortino.
Queste le superfici
dei limoni a Indicazione Geografica Protetta nell'Unione europea:
Varietà IGP Provenienza Superficie in ettari
(Ha)
L'Unione europea
vanta otto denominazioni (IGP) per il limone: sei di esse sono state ottenute
dall'Italia, una dalla Spagna, una dal Portogallo. Oltre al limone di Siracus,
le denominazioni italiane comprendono il limone di Sorrento, il limone Costa
d’Amalfi, il limone Interdonato di Messina, il Femminello del Gargano, e il
limone di Rocca Imperiale. Ka denominazione spagnola è il Citricos Valencianos,
mentre in Portogallo è protetta la varietà Citrinos do Algarve.
Il Consorzio di
Tutela
Il Consorzio di
Tutela del Limone di Siracusa IGP è stato costituito il 13 luglio del 2000, non
ha scopi di lucro e non esercita attività commerciali. Tra i suoi compiti
principali, il Consorzio:
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