martedì 16 dicembre 2025

VINI: CESANESE DEL PIGLIO

CESANESE DEL PIGLIO

Il Cesanese è un vitigno laziale di antichissima tradizione, come testimoniano i reperti storici rinvenuti sul territorio, molto apprezzato già ai tempi dei Romani. La zona di produzione è la provincia di Frosinone. Il riconoscimento DOCG è del 2008. La sua composizione è fatta di Cesanese comune 90% minimo e vitigni complementari, idonei alla coltivazione per la regione Lazio a bacca rossa per non più del 10%.
Esistono due le tipologie: Piglio e Piglio Superiore.
Titolo alcolometrico volumico totale minimo 12,00% vol; acidità totale minima: 4,5 g/l.
Sottoposto ad un periodo di invecchiamento non inferiore a 20 mesi, di cui 6 mesi di affinamento in bottiglia e con un titolo alcolometrico volumico totale minimo di 14,00% vol, può fregiarsi della menzione aggiuntiva Riserva.
Colore rosso rubino con riflessi violacei; odore caratteristico del vitigno di base; sapore morbido, leggermente amarognolo, secco. Si abbina a secondi piatti, carni rosse, formaggi di media stagionatura e selvaggina; deve essere servito a una temperatura di 18°C; si consiglia di stappare due ore prima circa.


lunedì 15 dicembre 2025

VINI: CERASUOLO DI VITTORIA



CERASUOLO DI VITTORIA

Il Cerasuolo di Vittoria è un vino a DOCG siciliano.
Zona di produzione:
Comprende tutto o in parte i territori dei seguenti comuni:
Vittoria, Comiso, Acate, Chiaramonte Gulfi, Santa Croce Camerina, Ragusa in provincia di Ragusa
Niscemi, Gela, Riesi, Butera e Mazzarino in provincia di Caltanissetta.
Caltagirone, Licodia Eubea e Mazzarrone in provincia di Catania.
Vitigni con cui è consentito produrlo:
Nero d'Avola: dal 50% al 70%
Frappato: dal 30% al 50%
Tecniche di produzione
Per i nuovi impianti e i reimpianti la densità non può essere inferiore a 4 000 ceppi/ha. Le forme di allevamento consentite sono ad alberello ed a spalliera semplice. È vietata ogni pratica di forzatura. È consentita l'irrigazione di soccorso.
Richiede l'invecchiamento almeno fino al 1º giugno dell'anno successivo alla vendemmia.
Tutte le operazioni di appassimento delle uve, vinificazione, invecchiamento e imbottigliamento, debbono essere effettuate nella zona DOCG.
Caratteristiche organolettiche
colore: da rosso ciliegia a violaceo;
odore: da floreale a fruttato;
sapore: secco, pieno, morbido, armonico;
Informazioni sulla zona geografica
La zona geografica delimitata ricade nella Sicilia sud-orientale ed interessa le provincie di Ragusa, Caltanissetta e Catania per una estensione di circa 124 500 ettari. La zona è delimitata a nord dal complesso dei monti Erei, a sud dal mar Mediterraneo, ad est dai rilievi dei monti Iblei ed ad ovest dalle colline centro-meridionali della provincia di Caltanissetta. Al suo interno si possono distinguere tre macroaree: una zona costiera con altitudine media compresa tra 0 e 200 m slm una zona di media collina con vigneti posti da 200 a 350 m slm una zona di alta collina con altimetria media superiore ai 350 m slm La zona di coltivazione della DOCG Cerasuolo di Vittoria, da un punto di vista geologico è a dominante calcarea (calcareniti del Miocene ricoperte da terreni sciolti del Pleistocene), ma sono presenti anche formazioni prevalentemente sabbiose e argilloso-sabbiose con subordinati livelli calcarenitici. I suoli della zona di produzione si identificano principalmente nelle seguenti associazioni: 15% suoli bruni, formatisi su rocce prevalentemente sabbiose e conglomeratiche 50% suoli bruni liscivati - terra rossa, formatisi in prevalenza su substrato calcarenitico 25% suoli bruni, bruni vertici, vertisuoli 10% suoli alluvionali e vertisuoli lungo i fiumi e fondovalli. Le condizioni climatiche medie del comprensorio sono quelle tipiche del clima mediterraneo caldo-arido, con scarse piogge nei mesi estivi ed una temperatura media annua che va dai 19,6 C° di Gela, nell'areale costiero, ai 15,4 C° di Caltagirone nell'areale di alta collina. I mesi di luglio-agosto sono caratterizzati da una forte escursione termica che va dai 9°C della zona costiera, agli 11°C della zona di alta collina sino ai 13-14°C della zona di media collina. La piovosità media annua oscilla dai 385 mm della zona costiera ai 444 mm della zona di media collina sino ai 499 mm della zona di alta collina. Nei mesi di giugno-agosto cade mediamente 1 mm di pioggia nella fascia costiera, poco più di 1 mm nella zona di media collina e 9 mm nella zona di alta collina.
Cenni storici
La vitivinicoltura si diffuse nella Sicilia orientale sin dall'epoca della colonizzazione greca, (VII-VI sec. a.C.), in particolare, nella Sicilia sud-orientale, con la fondazione di Siracusa (733-734 a.C.) la più importante città greca dell'isola e, successivamente, con la fondazione da parte dei siracusani della colonia di Kamarina (598 a.C.), costruita alla foce del fiume Ippari, nell'attuale territorio della provincia di Ragusa e, dunque, nel comprensorio di produzione della docg "Cerasuolo di Vittoria".
Alcune monete ritrovate nel territorio camarinese riportano, infatti, nell'esergo, la raffigurazione di anfore vinarie, tipiche per la bocca stretta e la pancia allungata, che venivano usate soprattutto per il trasporto e la commercializzazione del vino, così come numerose anfore sono state ritrovate nei fondali del mare antistante KamarinaSempre in questo territorio è stato ritrovato un reperto eccezionale costituito da una lamina di piombo arrotolata , che è un vero e proprio atto notarile di vendita di un terreno coltivato a vite, compreso tra i fiumi Ippari ed Irminio, il cui compratore era una donna proprietaria di una rivendita di vini, quindi in quella data (III sec. a.C.) esisteva già la produzione di vino ed era inoltre oggetto di commercio.
Con l'occupazione romana il vino di questa zona della Sicilia veniva esportato a Roma e nell'Italia centro-meridionale; a Pompei sono state ritrovate anfore vinarie che riportano iscrizioni sui luoghi di provenienza del vino: Taormina e Mesopotamio. In epoca romana questa zona ricca e fertile posta tra i due fiumi Ippari e Dirillo, era infatti chiamata "Plaga Mesopotamium" e coincideva con l'attuale zona di produzione del Cerasuolo di Vittoria. Camarina rappresentava lo sbocco naturale dei prodotti agricoli, tra cui il vino, prodotti in questa zona, con un percorso che da Catania passava attraverso Lentini, Caltagirone, Acate, Vittoria e Comiso, la cui attività vitivinicola è testimoniata da ritrovamenti di palmenti, fondaci per le soste, fornaci per la costruzione di anfore da vino.
Il Cerasuolo di Vittoria della tipologia attuale nasce nel 1606, quando fu fondata la città di Vittoria: la sua fondatrice Vittoria Colonna Henriquez, infatti regalò in quell'anno ai primi 75 coloni, un ettaro di terreno a condizione che ne coltivassero un altro a vigneto. Per tutto il seicento si ebbe un enorme espansione dei vigneti in questa zona grazie ad una politica di incentivazione delle colture intensive pregiate, come appunto la vite, che valorizzavano la naturale fertilità del suolo.
Il vino veniva esportato prima soltanto nelle varie altre città della contea di Modica, successivamente, attraverso il porto di Scoglitti e le navi trapanesi e mazaresi, veniva esportato anche a Malta.
Nel 1777 l'esenzione dal dazio sul mosto fece aumentare ancora di più la superficie a vigneto soprattutto ad opera di piccoli e medi possidenti, enfiteuti e mezzadri.
L'abate Paolo Balsamo nel suoi appunti di viaggio attraverso la Contea di Modica (1808) «La campagna di Vittoria è di diecimila salme circa (230 000 ha); è nella massima parte sabbiosa, calcarea; produce proporzionalmente poco di frumenti, orzi e legumi, molto olio, canape, carrube; e soprattutto vino il quale ha molto credito e si deve, a parer mio, riguardare come il migliore di quelli da pasto di tutta l'Isola... non è composta quasi di altre viti che di grossonero, di calabrese (nero d'Avola) ed incomparabilmente più da frappato...». Il fiorentino Domenico Sestini trasferitosi a Catania come bibliotecario al servizio del principe di Biscari, dà una importante testimonianza della vitivinicoltura di questa zona della Sicilia; nella lezione che tenne nel 1812 all'Accademia dei Georgofili sui vini del territorio di Vittoria, elogia la qualità di questi vini e ne descrive i vitigni, il sistema di impianto e di coltivazione, la fertilità dei terreni, le modalità di vendemmia e vinificazione e annota nelle sue "Memorie sui vini siciliani": «Il vino di Vittoria è ottimo, generoso e grato al palato, ma ha minori sbocchi commerciali perché si conserva per non più di 4/5 anni; su circa 600 000 barili che è la produzione di vino totale, circa la metà viene esportata e quasi per intero a Malta; le uve di cui si servono per formare una vigna sono i Frappati, i Calabresi, i Grossi neri, li Cataratti, le Visazzarre, li Guarnacci che tutte insieme producono un'ottima qualità di vino rosso; la vendemmia si pratica alli 15 del mese di settembre»
Nella seconda metà dell'Ottocento si ebbe un ulteriore sviluppo economico di questa zona e la città di Vittoria divenne una delle città più floride e produttive della Sicilia.
In questo periodo ci fu un massiccio processo di riconversione colturale; migliaia di ettari, prima coltivati a grano furono riconvertiti in colture più redditizie, tra cui il vigneto. Tale trasformazione fu spinta dalla crescita della domanda di vino e dal relativo aumento dei prezzi, dal progresso tecnologico delle operazioni colturali che rese più facile e redditizia la coltivazione dei vigneti. Il porto di Scoglitti fu potenziato per fare fronte alle richieste di esportazione dei vini; nel 1860 l'esportazione dei vini di Vittoria toccò i 300 mila ettolitri.
Ma a partire dalla fine del secolo l'epidemia della Fillossera portò alla distruzione di gran parte dei vigneti della Sicilia e, Vittoria, con la sua spinta specializzazione viticola, pagò a caro prezzo la scelta monoculturale; migliaia di piccoli proprietari caddero in rovina.
Agli inizi del XX secolo si diffuse la tecnica dell'innesto su vite americana resistente alla fillossera, ma i piccoli proprietari e mezzadri erano totalmente privi di capitale per procedere ai reimpianti, per cui fu ad opera di grosse famiglie proprietarie terriere che si procedette alla riconversione dei vigneti.
La crisi economica conseguente alla fillossera e la guerra commerciale con la Francia segnarono il declino della produzione dei vini ad alta gradazione ed ad intenso colore, che venivano esportati in Francia come vini da taglio, ed aumentò la produzione dei vini da pasto a più moderato tenore alcolico, profumati e freschi, antesignani degli attuali vini a DOCG "Cerasuolo di Vittoria". Nel corso dei secoli dunque la viticoltura ha mantenuto un ruolo di coltura molto importante per il territorio, fino ad arrivare ad oggi. La storia recente è caratterizzata da una evoluzione positiva della denominazione, con l'impianto di nuovi vigneti, la nascita di nuove aziende, la professionalità degli operatori che hanno contribuito ad accrescer il livello qualitativo e la rinomanza della denominazione come testimoniano i riconoscimenti in campo nazionale ed internazionale dei vini prodotti dalle aziende della zona geografica di riferimento.
Questa evoluzione positiva è sancita dal passaggio dei vini "Cerasuolo di Vittoria" da DOC a DOCG avvenuto nel 2005.
I vini "Cerasuolo di Vittoria" sono stati infatti riconosciuti a DOCG con decreto ministeriale del 13 settembre 2005 , ed erano già stati riconosciuti a DOC con Dpr del 29 maggio 1973 poi modificato con DM 6 novembre 1991.
Precedentemente all'attuale disciplinare questo vino era stato:
riconosciuto DOC con DPR 29.05.1973 (G.U. 221 - 28.08.1973)
modificato con DPCM 06.11.1991 (G.U. 224 - 23.09.1992)
Approvato DOCG con D M. 13.09.2005 (G.U. 224 - 26.09.2005)
Modificato con D M. 30.11.2011 (Pubblicato sul sito ufficiale del Mipaaf Sezione Qualità e Sicurezza - Vini DOP e IGP)
Abbinamenti consigliati
Antipasti di verdure come peperoni e melanzane anche con ripieni a base di carne, caponata, arancine di riso. Pasta alla norma, pasta 'ncasciata, pasta con le sarde, risotti con pesce, pesce in umido.
Produzione
Provincia, stagione, volume in ettolitri
Caltanissetta (1990/91) 305,5
Caltanissetta (1991/92) 305,5
Catania (1993/94) 350,0
Catania (1994/95) 358,0
Catania (1995/96) 378,0
Catania (1996/97) 428,0
Ragusa (1990/91) 1668,68
Ragusa (1991/92) 1975,0
Ragusa (1992/93) 2068,6
Ragusa (1993/94) 1992,9
Ragusa (1994/95) 2058,55
Ragusa (1995/96) 2512,83
Ragusa (1996/97) 1825,85


domenica 14 dicembre 2025

VINI: CERASUOLO D'ABRUZZO

CERASUOLO D'ABRUZZO
Il Cerasuolo d'Abruzzo è un vino DOC la cui produzione è consentita nelle province di Chieti, L'Aquila, Pescara e Teramo.
È sempre stata considerata, a livello di disciplinare, come una tipologia appartenente al Montepulciano d'Abruzzo, in quanto prodotto fondamentalmente dalle stesse uve. A partire dalla vendemmia 2010/2011 è stato modificato il nome, in quanto è stato riconosciuto come vino D.O.C. a sé stante. Per tale motivo la denominazione esatta è di "Cerasuolo d'Abruzzo D.O.C".
Unica uva nel suo genere in quanto non è necessaria la debucciatura dell'acino per ottenere un vino rosato
Caratteristiche organolettiche
colore: rosso ciliegia più o meno carico;
odore: gradevole, delicatamente vinoso, fruttato, fine ed intenso.
sapore: secco, morbido, armonico, delicato con retrogusto gradevolmente mandorlato.


sabato 13 dicembre 2025

VINI: MORELLINO DI SCANSANO


MORELLINO DI SCANSANO
Il Morellino di Scansano DOCG ha come zona di produzione la fascia collinare della provincia di Grosseto tra i fiumi Ombrone e Albegna, che include l'intero territorio amministrativo del comune di Scansano e parte dei territori comunali di Manciano, Magliano in Toscana, Grosseto, Campagnatico, Semproniano e Roccalbegna, nella provincia di Grosseto.
La "storia" del Morellino è legata a quella delle colline nell'entroterra della Maremma che si prestano da sempre alla coltivazione della vite. La tutela dell'ambiente risale alla civiltà degli Etruschi e arriva ai giorni nostri con tradizioni forti e intatte. Con una piovosità costante e concentrata soprattutto nel periodo autunno-primaverile, con le colline che lasciano filtrare il tepore delle brezze marine accompagnate dal sole all'interno delle valli comprese tra l'Ombrone e l'Albegna, le condizioni per la maturazione delle uve sono le migliori.
L’antica origine del vino di Scansano è comprovata da documenti storici del XII secolo, che lo citano per “eccelsa bontà”.
Le uve di Sangiovese costituiscono "l'anima" del Morellino: il Disciplinare di produzione ne prevede una presenza minima dell'85% delle uve utilizzate, mentre il restante 15% deve essere scelto in vitigni "raccomandati" per questa zona, come il Ciliegiolo, il Canaiolo, il Malvasia.
Il titolo alcolometrico minimo è 12,50% vol., l’acidità totale minima è di 4,50 g/l;il periodo di invecchiamento decorre dal 1° gennaio successivo all'annata di produzione delle uve.
Il colore è rosso rubino intenso, tendente al granato con l’invecchiamento, la  limpidezza: brillante; all’olfatto deve essere intenso, fine, fresco, fruttato con sentori di frutti rossi, marasca, molto spesso prugna, etereo, può presentare sentore di legno; al gusto è secco, caldo, leggermente tannico, morbido con l’invecchiamento.
Va degustato a 18°C, stappando la bottiglia un’ora prima. Bicchiere consigliato: ampio e capiente.
Abbinamento: arrosti di carni rosse, cacciagione e selvaggina.

venerdì 12 dicembre 2025

VINI: MONTEPULCIANO D'ABRUZZO COLLINE TERAMANE

MONTEPULCIANO D'ABRUZZO COLLINE TERAMANE
Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane DOCG ha come zona di produzione parte del territorio della provincia di Teramo. Il nome di questo vino non ha nessun collegamento con il vino Nobile di Montepulciano e l'omonimia risulta quindi puramente casuale. quest'ultimo, infatti, trae origine dalla città in cui viene prodotto, mentre quello abruzzese dal vitigno che ne caratterizza in maniera determinante l'uvaggio.
Il vitigno Montepulciano è originario della Valle Peligna. Questa notizia confermata da uno scritto dello storico Michele Troia risalente al XVIII secolo, quindi, molto anteriore rispetto a quando si vantavano le origini toscane del vitigno. Oltre al vitigno omonimo (minimo 90%), concorre, in minima parte (fino ad un massimo del 10%) anche il Sangiovese, di sicura origine toscana.
Titolo alcolometrico minimo 12,50% vol. Acidità totale minima: 4,5 g/l.
Il vino deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento di due anni di cui almeno un anno in botti di rovere o di castagno e sei mesi di affinamento in bottiglia.
Colore rosso rubino intenso con lievi sfumature violacee tendenti al granato con l'invecchiamento. Profumo caratteristico, etereo, intenso. Sapore asciutto, pieno, robusto, armonico e vellutato.
Gastronomicamente predilige bolliti, brasati, arrosti, pollame nobile e formaggi a pasta stagionata. Temperatura di degustazione: 18°C.




giovedì 11 dicembre 2025

VINI: MONTEFALCO ROSSO


MONTEFALCO ROSSO
Il Montefalco rosso è un vino DOC la cui produzione è consentita nell'intero territorio comunale di Montefalco, e in parte dei comuni di Bevagna, Giano dell'Umbria, Gualdo Cattaneo e Castel Ritaldi, nella provincia di Perugia.
Gli uvaggi da cui è composto sono: Sangiovese (dal 60 al 70%), Sagrantino (dal 10 al 15%), altre uve indigene fino a un massimo del 30% (tipicamente Merlot, o altri vitigni a bacca rossa autorizzati per la provincia di Perugia).
Il Montefalco rosso può essere commercializzato solamente a seguito di un invecchiamento di almeno 18 mesi. Un invecchiamento maggiore origina il Montefalco rosso riserva.
Caratteristiche organolettiche
colore: rosso rubino.
odore: vinoso, caratteristico, delicato.
sapore: armonico, asciutto, di giusto corpo.
Abbinamenti consigliati
Selvaggina, arrosti e carni alla brace.

mercoledì 10 dicembre 2025

VINI: CASTEL DEL MONTE ROSSO RISERVA


CASTEL DEL MONTE ROSSO RISERVA
Il Castel del Monte Rosso riserva è un vino rosso a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) prodotto nei comuni di Minervino Murge, Andria, Trani in provincia di Barletta-Andria-Trani ed i comuni di Corato, Ruvo di Puglia, Terlizzi, Palo del Colle, Toritto, Bitonto, Binetto in provincia di Bari
Vitigni con cui è consentito produrlo
Nero di Troia (detto anche Uva di Troia) minimo 65%.
Altri vitigni a bacca nera non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Puglia per la zona di produzione omogenea "Murgia Centrale" nella misura massima del 35%
Tecniche di produzione
Per i nuovi impianti e i reimpianti la densità non può essere inferiore a 4 000 ceppi/ha allevati ad alberello o controspalliera. È vietata ogni pratica di forzatura. È consentita l'irrigazione di soccorso. Richiede un invecchiamento minimo di due anni (dal 1º novembre dell'anno di produzione delle uve) di cui almeno uno in legno. Tutte le operazioni di vinificazione, invecchiamento e imbottigliamento, debbono essere effettuate nella zona DOCG.
Caratteristiche organolettiche
colore dal rosso rubino al rosso granato con l'invecciamento;
odore: caratteristico, delicato;
sapore: di corpo, armonico;
zucchero riduttore residuo: non superiore a 10,0 g/l.

martedì 9 dicembre 2025

VINI: CARMIGNANO


CARMIGNANO
Il Carmignano ha come zona di produzione un'area molto ristretta costituita da parte del territorio dei comuni di Carmignano (PO) e Poggio a Caiano (PO), a metà strada tra Firenze e Pistoia, in uno dei più caratteristici ambienti collinari della Toscana, sul versante orientale del Montalbano.
Le radici storiche del vino Carmignano sono così lontane da poterlo considerare uno dei vini rossi più antichi d'Italia. Lo testimoniano gli utensili per cantina ed i recipienti da vino, crateri in ceramica, bicchieri e colini in lamina bronzea, rinvenuti tra i numerosi reperti lasciati dagli Etruschi che fin dal VII secolo a.C. colonizzarono queste zone ed introdussero la viticoltura in questa zona, lasciandola poi in eredità ai Romani. E' sotto il dominio dei Franchi, nell'804, che fu stilato uno dei più antichi documenti sulla produzione di vino ed olio sulle colline di Carmignano. Ma per trovare la prima citazione scritta del vino "Charmignano" bisogna arrivare alla fine del 1300 quando il notaio Ser Lapo Mazzei comunica al mercante pratese Marco Datini di aver acquistato per suo conto quindici some di vino Carmignano.
Quasi tre secoli più tardi è il Redi nel suo "Bacco in Toscana" ad esaltare la qualità di questo vino. Furono i Medici a valorizzare questa terre e i loro prodotti, data la vicinanza alla città di Firenze. Importarono vitigni dalla Francia tra cui i Cabernet, ancora oggi chiamati localmente dai vecchi viticoltori "uva Francesca". E si deve al Granduca Cosimo III la prima delimitazione del comprensorio di produzione del vino Carmignano con il bando del 1716 in cui fissava i confini delle quattro zone vinicole più rinomate che gravitano intorno a Firenze: Chianti, Pomino, Valdarno Superiore e appunto Carmignano. Primo esempio in assoluto di regolamentazione di una denominazione di origine.
L’elevazione a D.O.C.G. è del 1990.
Il Carmignano è vino più conosciuto all'estero che in Italia, di grande personalità ed eleganza, in grado di esprimere il meglio di sé dopo un adeguato invecchiamento in botte (1 anno per il Carmignano ed almeno 2 per la riserva) ed affinamento in bottiglia, e si è tradizionalmente distinto dal Chianti per la presenza nell'uvaggio di vitigni bordolesi. La produzione assai limitata si è ulteriormente ridotta con l'avvento della D.O.C.G. (1990) attestandosi a 2.000 ettolitri
I vitigni sono: Sangiovese 45-70%, Canaiolo nero 10-20%, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon 6-15%, Trebbiano Toscano, Canaiolo bianco e Malvasia del Chianti fino al 10%.
La gradazione alcolica minima è 12,5%. L’acidità totale minima: 5 g/litro.
Ha colore rubino vivace intenso tendente al granato con l'invecchiamento. L’odore è vinoso con profumo intenso, anche di mammolo. Il sapore è asciutto, sapido, pieno, armonico, morbido e vellutato.
Grande vino per arrosti di carni rosse, cacciagione e carne alla griglia. Va servito a 18°-20° di temperatura, stappando la bottiglia almeno due ore prima di consumarlo.


lunedì 8 dicembre 2025

VINI: CASTEL DEL MONTE BOMBINO NERO


CASTEL DEL MONTE BOMBINO NERO
Castel del Monte Bombino Nero
Resa (uva/ettaro) 12,0 t
Resa massima dell'uva 70%
Titolo alcolometrico naturale dell'uva 11,0%
Titolo alcolometrico minimo del vino 12,0%
Estratto secco netto minimo 16,0 g/l
Riconoscimento Tipo DOCG Istituito con decreto del 30/11/11
Vitigni con cui è consentito produrlo Bombino nero minimo 90%.
Il Castel del Monte Bombino Nero è un vino rosso a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) prodotto nei comuni di Minervino Murge, Andria, Trani in provincia di Barletta-Andria-Trani ed i comuni di Corato, Ruvo di Puglia, Terlizzi, Palo del Colle, Toritto, Bitonto, Binetto nella città metropolitana di Bari
Tecniche di produzione
Per i nuovi impianti e i reimpianti la densità non può essere inferiore a 4 000 ceppi/ha allevati ad alberello o controspalliera. È vietata ogni pratica di forzatura. È consentita l'irrigazione di soccorso. Tutte le operazioni di vinificazione, invecchiamento e imbottigliamento, debbono essere effettuate nella zona DOCG.
Caratteristiche organolettiche
colore: rosato più o meno intenso;
odore: caratteristico, delicato, fruttato;
sapore: asciutto, armonico;
zucchero riduttore residuo non superiore a 10,0 g/l.
Cenni storici
La tradizione vitivinicola millenaria della zona è attestata da numerosi documenti di notevole valore storico (archivi e biblioteche monastiche) e da opere d'arte risalenti al periodo della Magna Grecia (Museo Jatta), sono l'attestazione fondamentale dello stretto legame esistente tra i fattori umani e le qualità e le caratteristiche peculiari del vino. L'uomo, intervenendo sul territorio, ha nel corso dei tempi tramandato le tradizionali tecniche di coltivazione ed enologiche, che nell'epoca moderna, grazie al progresso scientifico e tecnologico sono state notevolmente migliorate ed affinate fino all'ottenimento di vini che al giorno d'oggi godono di notevole fama per le loro qualità particolari sia a livello nazionale che mondiale.


domenica 7 dicembre 2025

VINI: CACC'E MMITTE


CACC'E MMITTE
Il Cacc'e Mmitte di Lucera è un vino DOC (denominazione attribuita nel 1975) la cui produzione è consentita nella zona tra le pendici dell'Appennino Dauno, nei territori dei comuni di Lucera, Biccari e Troia, in provincia di Foggia, appena a sud del Gargano.
Caratteristiche organolettiche
colore: rosso rubino più o meno carico.
odore: caratteristico, intenso.
sapore: pieno, armonico con retro gusto caratteristico.
Cenni storici
Il nome dialettale viene erroneamente attribuito alla facile bevibilità del vino spillato e subito bevuto, per riempire nuovamente il bicchiere. In realtà esso deriva dall'antica procedura di vinificazione: i proprietari di palmenti, tipiche masserie del Sud Italia provviste di vasche per la pigiatura dell'uva, davano in affitto le attrezzature per la lavorazione. Le operazioni dovevano terminare entro la giornata di fitto per lasciare libere le attrezzature all'utilizzatore successivo. Pertanto un affittuario toglieva il mosto appena prodotto dalle vasche del palmento ("Cacce") per portarlo nelle proprie cantine, e un nuovo affittuario versava nelle vasche ("Mmitte") la propria uva da pigiare.
Abbinamenti consigliati
Si accompagna a salumi e primi piatti a base di carne, e risalta particolarmente con le corpose pastasciutte pugliesi al ragù.


sabato 6 dicembre 2025

VINI: GRECO DI TUFO


GRECO DI TUFO
Il Greco di Tufo DOCG ha come zona di produzione l’intero territorio alcuni comuni in provincia di Avellino. Il ruolo dell'Irpinia nella storia della viticoltura campana era talmente rilevante che alla linea ferroviaria Avellino Rocchetta Sant'Antonio venne dato il nome di "Ferrovia del vino".
Il vitigno più antico dell'Avellinese è senza dubbio il Greco di Tufo, da cui si ricava l'omonimo vino, importato dalla regione greca della Tessaglia, dai Pelagi.
La conferma dell'origine millenaria di questa vite è data dal ritrovamento a Pompei di un affresco risalente al I secolo a.C. dove si menziona esplicitamente il "vino Greco". La coltivazione del vitigno Greco fu diffusa all'inizio sulle pendici del Vesuvio e successivamente in altre zone della in provincia di Avellino, dove prese il nome di Greco di Tufo.
Vitigno Greco minimo 85%; Coda di Volpe bianca massimo 15%. Titolo alcolometrico minimo 11,50%. Acidità totale minima 5,0 g/l.
Il vino "Greco di Tufo" può essere elaborato nella tipologia "spumante" con il metodo della rifermentazione in bottiglia (metodo classico) purché affinato per almeno 36 mesi in bottiglia a decorrere dal 1° novembre dell'anno della vendemmia.
Il Greco di Tufo ha colore giallo paglierino più o meno intenso; odore gradevole, intenso, fine, caratteristico; sapore fresco, secco, armonico.
Il Greco di Tufo Spumante ha spuma fine e persistente, colore giallo paglierino più o meno intenso con riflessi verdognoli o dorati; odore caratteristico, gradevole, con delicato sentore di lievito; sapore sapido, fine e armonico, del tipo extrabrut o del tipo brut.
Il Greco di Tufo è un pregiato vino da pesce e crostacei. Si degusta ad una temperatura di 8°-10°C. Il Greco di Tufo Spumante è indicatissimo come aperitivo e servito con antipasti freddi.

venerdì 5 dicembre 2025

VINI: CAMPIDANO DI TERRALBA


CAMPIDANO DI TERRALBA

Il Campidano di Terralba è un vino DOC la cui produzione è consentita nelle province di Cagliari e Oristano.
Caratteristiche organolettiche
colore: rosso rubino più o meno chiaro.
odore: vinoso, intenso.
sapore: asciutto, sapido, pieno, caratteristico.


giovedì 4 dicembre 2025

VINI: BOSCO ELICEO

BOSCO ELICEO

Il Bosco Eliceo bianco è un vino DOC la cui produzione è consentita nelle province di Ferrara e Ravenna.
Caratteristiche organolettiche
colore: paglierino chiaro.
odore: delicato, gradevole, caratteristico, non molto intenso.
sapore: secco o amabile, fresco, gradevolmente armonico.


mercoledì 3 dicembre 2025

VINI: COLLI PERUGINI


COLLI PERUGINI


Il Colli Perugini rosso è un vino DOC la cui produzione è consentita nelle province di Perugia e Terni.
Caratteristiche organolettiche
colore: rosso rubino più o meno intenso.
odore: vinoso, delicato con profumo caratteristico.
sapore: asciutto, sapido, di buon corpo.

martedì 2 dicembre 2025

VINI: EST! EST!! EST!!!


EST! EST!! EST!!!
Est! Est!! Est!!! di Montefiascone è un vino bianco italiano originario della Provincia di Viterbo, nell'Alto Lazio a Denominazione di Origine Controllata (DOC).
Il nome di questo vino deriva da una leggenda. Nell'anno 1111 Enrico V di Germania stava raggiungendo Roma con il suo esercito per ricevere dal papa Pasquale II la corona di Imperatore del Sacro Romano Impero. Al suo seguito si trovava anche un vescovo, Johannes Defuk, intenditore di vini. Per soddisfare questa sua passione alla scoperta di nuovi sapori, il vescovo mandava il suo coppiere Martino in avanscoperta, con l'incarico di precederlo lungo la via per Roma, per assaggiare e scegliere i vini migliori in ogni luogo in cui passavano. I due avevano concordato un segnale in codice: qualora Martino avesse trovato del buon vino in una locanda, avrebbe dovuto scrivere est, ovvero "c'è" vicino alla porta della locanda, e, se il vino era molto buono, avrebbe dovuto scrivere est est. Il servo, una volta giunto a Montefiascone e assaggiato il vino locale, non poté in altro modo comunicarne la qualità eccezionale. Decise quindi di ripetere per tre volte il segnale convenuto e di rafforzare il messaggio con ben sei punti esclamativi: Est! Est!! Est!!! Il vescovo, arrivato in paese, condivise il giudizio del suo coppiere e prolungò la sua permanenza a Montefiascone per tre giorni. Addirittura, al termine della missione imperiale vi tornò, fermandosi fino al giorno della sua morte (avvenuta, pare, per un eccesso di bevute). Venne sepolto nella chiesa di san Flaviano, dove ancora si può leggere, sulla lapide in peperino grigio, l'iscrizione: «Per il troppo EST! qui giace morto il mio signore Johannes Defuk». In riconoscenza dell'ospitalità ricevuta, il vescovo lasciò alla cittadinanza di Montefiascone un'eredità di 24.000 scudi, a condizione che ad ogni anniversario della sua morte una botticella di vino venisse versata sul sepolcro, tradizione che venne ripetuta per diversi secoli. Al vescovo è ancora dedicato un corteo storico con personaggi in costume d'epoca, che fanno rivivere questa leggenda.
Caratteristiche organolettiche
Il vino a denominazione di origine controllata Est! Est!! Est!!! di Montefiascone, all'atto dell'immissione al consumo, devono possedere le seguenti caratteristiche organolettiche:
limpidezza: limpido
colore: paglierino brillante
odore: vinoso
sapore: sapido, di corpo, armonico, asciutto o abboccato
gradazione alcolica minima: 10,5% in volume.


lunedì 1 dicembre 2025

VINI: MONICA DI SARDEGNA

MONICA DI SARDEGNA

Il Monica di Sardegna è un vino DOC la cui produzione è consentita nelle province di Cagliari, Nuoro, Oristano e Sassari.
Caratteristiche organolettiche
colore: rosso rubino chiaro, brillante, tendente all'amaranto con l'invecchiamento.
odore: profumo intenso, etereo, gradevole.
sapore: asciutto oppure amabile, sapido con caratteristico retrogusto.


domenica 30 novembre 2025

VINI: COLLI MACERATESI


COLLI MACERATESI

Il Colli Maceratesi bianco è un vino DOC la cui produzione è consentita nelle province di Ancona e Macerata.
Caratteristiche organolettiche
colore: giallo paglierino tenue.
odore: caratteristico, gradevole.
sapore: asciutto e armonico.

sabato 29 novembre 2025

VINI: PENTRO DI ISERNIA

PENTRO DI ISERNIA
Il Pentro di Isernia rosso è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Isernia.
colore: rosso rubino più o meno intenso.
odore: gradevole, caratteristico.
sapore: asciutto, armonico, vellutato e lievemente tannico


venerdì 28 novembre 2025

VINI: PENISOLA SORRENTINA DOC

PENISOLA SORRENTINA DOC

Il Penisola Sorrentina è un vino DOC prodotto nella provincia di Napoli che si presenta nelle denominazioni:
Penisola Sorrentina rosso
Penisola Sorrentina rosso frizzante naturale
Penisola Sorrentina rosso frizzante naturale Lettere
Penisola Sorrentina bianco
Penisola Sorrentina rosso frizzante naturale Gragnano
Penisola Sorrentina rosso Sorrento
Penisola Sorrentina bianco Sorrento


giovedì 27 novembre 2025

VINI: MOLISE DI CAMPOBASSO E DI ISERNIA

MOLISE DI CAMPOBASSO E DI ISERNIA

La storia e la civiltà agricola del Molise hanno tra le proprie singolarità, per riconosciuta e rinsaldata tradizione, i fattori umani legati al territorio agrario che hanno contribuito a produrre uve, con specifiche caratteristiche, per ottenere vini di alta qualità.
La viticoltura, conosciuta già ai tempi dei Greci con un vino denominato Paetrutianum, e Plinio parla di un famoso vino prodotto da una vite chiamata pumula, enunciando parole di elogio per quelli della zona di Isernia, si è consolidata nel medioevo all’ombra del castello feudale, che con il placet del “Signore” era possibile coltivare la vite e poche altre colture per i vassalli e il fabbisogno delle famiglie dei coloni.
L’intero territorio regionale è cosparso di testimonianze che documentano la presenza della vite e la illustre qualità dei vini ottenuti. Le prime notizie dettagliate e ordinate secondo un criterio scientifico, sulla produzione dei vini prodotti in Molise dalle varietà presenti e coltivate, risalgono agli scritti di Raffaele Pepe. Giuseppe del Re, nel 1836, indica che “i vigneti, quasi tutti piantati sopra colli e poggi, formano un totale di 56.948 moggi (circa 4.000 ha), e contengono varie specie di uve, che maturano quali presto quali tardi, ma vanno tutte al posto nei giorni di vendemmia”.Nel 1892, su iniziativa di Angelantuono Baranello, sorge a Ferrazzano la Società Operaia che svolge un’intensa attività di promozione nel sottore agricolo locale. L’influenza dei fattori umani, nel corso dei tempi ha portato alla costituzione di numerose cantine cooperative e cantine private, portando nel contempo a definire aspetti tecnici e produttivi, puntualmente riportati nel vigente disciplinare di produzione, con 34 diverse denominazioni di cultivar diffuse in quasi tutti i comuni della regione Molise.
I vini a denominazione di origine controllata «Molise» o «del Molise» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“Molise” Greco Bianco:
titolo alcolometrico: volumico totale minimo: 11,0% vol.;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.
colore: giallo paglierino, più o meno intenso;
odore: delicato, gradevole, caratteristico;
sapore: secco, intenso, armonico.
“Molise” Trebbiano:
titolo alcolometrico: volumico totale minimo: 10,5% vol.;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.
colore: giallo paglierino;
odore: delicato, fruttato;
sapore: sapido, fresco ed armonico, anche leggermente vivace.
“Molise” Moscato bianco:
titolo alcolometrico: volumico totale minimo: 10,5% vol.;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.
spuma: fine e persistente;
colore: giallo paglierino, più o meno intenso, a volte dorato;
odore: caratteristico, armonico;
sapore: armonico, caratteristico.
 “Molise” Moscato bianco spumante di qualità:
titolo alcolometrico: volumico totale minimo: 10,5% vol.;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l;
tenore zuccherino: superiore a 32 g/l.
spuma: fine e persistente;
colore: giallo paglierino, più o meno intenso, a volte dorato;
odore: intenso, caratteristico, armonico;
sapore: demi-sec o dolce, armonico, fragrante, caratteristico.
 “Molise” Moscato bianco passito:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 14,0% vol., di cui almeno 13% svolti;
acidità totale minima: 4,0 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 22,0 g/l.
colore: giallo dorato;
odore: tipico di moscato, aromatico, caratteristico, intenso e delicato;
sapore: dolce, armonico, gradevole.
“Molise” Pinot bianco:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,0% vol.;
acidità totale minima: 5,0 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.
colore: giallo paglierino con riflessi verdolini;
odore: fresco, fruttato;
sapore: delicato ed armonico, a volte leggermente vivace.
 “Molise” Pinot bianco frizzante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,0% vol.;
acidità totale minima: 5,0 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.
spuma: fine e persistente;
colore: giallo paglierino, più o meno intenso, a volte dorato;
odore: intenso, caratteristico, armonico;
sapore: armonico, caratteristico, anche dolce, fragrante.
“Molise” Pinot bianco spumante di qualità:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,0% vol.;
acidità totale minima: 5,0 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l;
tenore zuccherino: inferiore a 12 g/l.
spuma: fine e persistente
colore: giallo paglierino con riflessi verdolini;
odore: fresco, fruttato;
sapore: brut nature o extra brut o brut, delicato ed armonico.
 “Molise” Rosso:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,0% vol.;
acidità totale minima: 4,5 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
colore: rosso rubino più o meno intenso, tendente al granato con l’invecchiamento;
odore: vinoso, intenso, gradevole, caratteristico;
sapore: secco, armonico, morbido, a volte, leggermente tannico.
 “Molise” Sauvignon:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,0% vol.;
acidità totale minima: 5,0 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.
colore: giallo paglierino, più o meno carico;
odore: delicato, fresco, gradevole, caratteristico;
sapore: secco, morbido, moderatamente vellutato.
 “Molise” Rosso riserva:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,5% vol.;
acidità totale minima: 4,5 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.
colore: rosso rubino più o meno intenso, tendente al granato;
odore: vinoso, intenso, etereo, pieno, caratteristico;
sapore: ampio, caldo, armonico, morbido, a volte, leggermente tannico.
“Molise” novello:
titolo alcolometrico: volumico totale minimo: 11,0% vol.;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.
colore: rosso rubino più o meno intenso;
odore: gradevole, caratteristico;
sapore: morbido, armonico, vellutato.
“Molise” Rosato o Rosato “del Molise”:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol.;
acidità totale minima: 4,50 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.
colore: rosso ciliegia o rosa delicato;
odore: vinoso, fruttato caratteristico;
sapore: secco morbido.
 “Molise” Rosso spumante di qualità:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5 % vol.;
acidità totale minima: 5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 18 g/l;
tenore zuccherino: inferiore a 12 g/l.
spuma: fine e persistente
colore: rosso rubino, più o meno intenso;
odore: gradevole e caratteristico di fruttato;
sapore: brut nature o extra brut o brut, delicato, armonico.
 “Molise” Bianco spumante di qualità:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5 % vol.;
acidità totale minima: 5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16 g/l;
tenore zuccherino: inferiore a 12 g/l.
spuma: fine e persistente
colore: giallo paglierino, più o meno intenso, con eventuali riflessi verdolini o dorati;
odore: gradevole, intenso, con delicati sentori floreali e fruttati;
sapore: brut nature o extra brut o brut, delicato, armonico.
 “Molise” Rosato spumante di qualità:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5 % vol.;
cidità totale minima: 5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16 g/l;
tenore zuccherino: inferiore a 12 g/l.
spuma: fine e persistente;
colore: rosato, più o meno intenso;
odore: gradevole con delicati sentori fruttati;
sapore: brut nature o extra brut o brut, delicato, armonico.
 “Molise” Sangiovese:
titolo alcolometrico volumico minimo: 11,0% vol.;
acidità totale minima: 4,5 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
colore: rosso rubino più o meno intenso, talora con riflessi violacei;
odore: vinoso, gradevole, caratteristico;
sapore: asciutto, caldo, delicato retrogusto amarognolo.
 “Molise” Cabernet sauvignon:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,0% vol.;
acidità totale minima: 4,5 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.
colore: rosso rubino più o meno intenso, tendente al granato con l’invecchiamento;
odore: vinoso, intenso, gradevole, caratteristico;
sapore: robusto, vivace ed armonico.
 “Molise” Aglianico:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,5% vol.;
acidità totale minima: 4,5 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
colore: rosso rubino più o meno intenso, talora con riflessi violacei;
odore: vinoso, intenso, gradevole, caratteristico;
sapore: secco, armonico, morbido, caratteristico.
 “Molise” Aglianico riserva:
titolo alcolometrico volumico minimo: 12,5% vol.;
acidità totale minima: 4,5 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.
colore: rosso rubino più o meno intenso, talora con riflessi violacei;
odore: vinoso, intenso, gradevole, caratteristico;
sapore: secco, armonico, morbido, caratteristico.
 “Molise” Chardonnay:
titolo alcolometrico volumico minimo: 10,5% vol.;
acidità totale minima: 5,0 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.
colore: giallo paglierino con riflessi verdolini;
odore: fresco, fruttato;
sapore: delicato ed armonico.
Molise” Chardonnay frizzante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5% vol.;
acidità totale minima: 5,0 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.
spuma: lieve ed evanescente
colore: giallo paglierino con riflessi verdolini;
odore: fresco, fruttato;
sapore: delicato ed armonico.
Molise” Chardonnay spumante di qualità:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5% vol.;
acidità totale minima: 5,0 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l;
tenore zuccherino: compreso tra 12 e 17 g/l.
spuma: fine e persistente
colore: giallo paglierino con riflessi verdolini;
odore: fresco, fruttato;
sapore: extra dry, delicato ed armonico.
 “Molise” Falanghina:
titolo alcolometrico: volumico totale minimo: 10,5% vol.;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.
colore: giallo paglierino, più o meno intenso;
odore: delicato, gradevole, caratteristico;
sapore: secco, leggermente vivace, armonico.
 “Molise” Falanghina Passito:
titolo alcolometrico volume totale minimo 14% vol;
acidità totale minima 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 22 g/l;
residuo zuccherino: minimo a 25 g/l.
colore: dal giallo dorato all’ambrato;
odore: delicato, tipico;
sapore: caratteristico, alcolico.
 “Molise” Falanghina Spumante di qualità:
titolo alcolometrico volume totale minimo 10,5% vol;
acidità totale minima 5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 22 g/l;
tenore zuccherino: inferiore a 12 g/l.
spuma: fine e persistente;
colore: dal giallo paglierino al dorato;
odore: delicato, gradevole, caratteristico;
sapore: brut nature o extra brut o brut, delicato, aromonico.
 “Molise” Fiano:
titolo alcolometrico volume totale minimo 11,5% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16 g/l.
colore: giallo paglierino più o meno intenso;
odore: intenso gradevole, caratteristico;
sapore: secco, armonico.
“Molise” Fiano spumante di qualità:
titolo alcolometrico volume totale minimo 10,5% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16 g/l;
tenore zuccherino: compreso tra 12 e 17 g/l.
spuma: fine e persistente;
colore: giallo paglierino più o meno intenso, brillante;
odore: intenso, fine, caratteristico;
sapore: extra dry, delicato ed armonico.
“Molise” Fiano frizzante:
titolo alcolometrico volume totale minimo: 10,5% vol;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16 g/l.
spuma: lieve;
colore: giallo paglierino più o meno intenso;
odore: intenso gradevole, caratteristico;
sapore: secco, armonico.
 “Molise” Pinot grigio:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,0% vol.;
acidità totale minima: 4,5 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.
colore: dal giallo paglierino al ramato intenso secondo i metodi di vinificazione;
odore: intenso,persistente, caratteristico;
sapore: vellutato, armonico, morbido.
 “Molise” Pinot grigio frizzante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,0% vol.;
acidità totale minima: 4,5 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l.
spuma: lieve e persistente;
colore: giallo paglierino;
odore: intenso, persistente, caratteristico;
sapore: vellutato, armonico, morbido.
 “Molise” Pinot grigio spumante di qualità:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,0% vol.;
acidità totale minima: 4,5 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l;
tenore zuccherino: compreso tra 12 e 17 g/l.
spuma: fine e persistente;
colore: giallo paglierino;
odore: intenso,persistente, caratteristico;
sapore: extra dry ,vellutato, armonico, morbido.
“Molise” Pinot Nero:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,5° % vol.;
acidità totale minima: 5,0 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l.
colore: rosso granato più o meno intenso;
odore: fine e gradevole;
sapore: asciutto, pieno, armonico, piacevolmente amarognolo.
“Molise” Merlot:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,0% vol.;
acidità totale minima: 4,5 g/l.;
estratto secco netto minimo: 20,0 g/l.
colore: rosso rubino, tendente al granato con l’invecchiamento;
odore: vinoso, intenso, caratteristico; se invecchiato, più delicato, etereo e gradevole;
sapore: asciutto o abboccato, sapido, di corpo, leggermente tannico, armonico.
“Molise” Merlot novello:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,0% vol.;
acidità totale minima: 4,5 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.
colore: rosso rubino;
odore: gradevole, intenso, caratteristico;
sapore: fruttato, armonico, vellutato.
“Molise” Merlot frizzante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,0% vol.;
acidità totale minima: 4,5 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.
spuma: lieve e persistente;
colore: rosso rubino più o meno intenso;
odore: vinoso, intenso, caratteristico;
sapore: asciutto, armonico, vellutato.
“Molise” Malvasia:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 9,0% vol.;
acidità totale minima: 4,5 g/l.;
estratto non riduttore minimo: 16 g/l.
colore: giallo paglierino con riflessi verdognoli;
odore: intenso, persistente, aromatico, caratteristico;
sapore: vellutato, morbido, di medio corpo.
“Molise” Malvasia frizzante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,0%.
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16 g/l.
colore: giallo paglierino con riflessi verdognoli;
odore: intenso, persistente, aromatico, caratteristico;
sapore: dal secco all’amabile, aromatico.
“Molise” Malvasia spumante di qualità:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5% vol.;
acidità totale minima: 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo: 16 g/l;
tenore zuccherino: superiore a 32 g/l.
spuma: fine e persistente;
colore: giallo paglierino, più o meno intenso, a volte dorato;
odore: intenso, persistente, aromatico, caratteristico;
sapore: demi-sec o dolce, armonico, caratteristico, fragrante.