lunedì 1 aprile 2024

CORSO ANATOMIA DEL CORPO UMANO: Lezione 1 Sistemi del corpo umano


1.Sistemi del corpo umano

 il corpo umano è composto da diversi sistemi, ognuno dei quali svolge funzioni specifiche e lavora in sinergia per mantenere l'organismo in salute. Ecco un'analisi dei principali sistemi del corpo umano:


Sistema Nervoso: Responsabile del controllo del corpo e delle sue funzioni. Include il cervello, il midollo spinale e i nervi periferici. Gestisce la comunicazione tra le varie parti del corpo e regola le attività volontarie e involontarie.


Sistema Respiratorio: Coinvolto nell'assunzione di ossigeno e nell'espulsione di anidride carbonica. Comprende i polmoni, le vie aeree, come la trachea e i bronchi, nonché i muscoli coinvolti nella respirazione.


Sistema Cardiovascolare: Conosciuto anche come sistema circolatorio, è responsabile del trasporto del sangue, dei nutrienti, dell'ossigeno e degli ormoni attraverso il corpo. Include il cuore, le arterie, le vene e i capillari.


Sistema Digestivo: Si occupa dell'assorbimento dei nutrienti dai cibi ingeriti e dell'eliminazione dei rifiuti. Comprende la bocca, l'esofago, lo stomaco, l'intestino tenue, l'intestino crasso e altri organi accessori come il fegato e il pancreas.


Sistema Endocrino: Responsabile della produzione e del rilascio di ormoni che regolano molte funzioni del corpo, come il metabolismo, la crescita, il sonno, la riproduzione e altro ancora. Include ghiandole come l'ipofisi, la tiroide, le ghiandole surrenali e altre.


Sistema Muscolare: Consente i movimenti del corpo attraverso la contrazione e il rilassamento dei muscoli scheletrici. Include muscoli scheletrici, muscoli lisci (come quelli trovati negli organi interni) e muscoli cardiaci.


Sistema Scheletrico: Fornisce struttura, supporto e protezione al corpo. È costituito dalle ossa, dalle articolazioni e dalle cartilagini. Insieme ai muscoli, consente il movimento e protegge gli organi interni.


Sistema Urinario: Coinvolto nella produzione, nell'immagazzinamento e nell'eliminazione dell'urina, che aiuta a regolare l'equilibrio idrico e chimico del corpo. Include i reni, l'uretere, la vescica e l'uretra.


Sistema Riproduttivo: Coinvolto nella riproduzione. Nei maschi, include organi come i testicoli, il pene e le ghiandole accessorie. Nelle femmine, include gli ovarî, le tube di Falloppio, l'utero e la vagina.


Questi sistemi del corpo umano lavorano in modo integrato per garantire il funzionamento ottimale dell'organismo, consentendo la sopravvivenza, la crescita e il mantenimento della salute.


TEST


Qual è la funzione principale del sistema nervoso?

a) Trasporto di ossigeno e nutrienti

b) Coordinamento dei movimenti volontari

c) Digestione dei cibi

d) Assorbimento dei nutrienti


Quali sono gli organi principali del sistema respiratorio?

a) Cuore e arterie

b) Stomaco e intestino

c) Polmoni e trachea

d) Fegato e pancreas


Cos'è responsabile il sistema cardiovascolare?

a) Assorbimento dei nutrienti

b) Regolazione della temperatura corporea

c) Trasporto del sangue e dei nutrienti

d) Produzione di ormoni


Quali sono gli organi del sistema digerente che contribuiscono maggiormente all'assorbimento dei nutrienti?

a) Stomaco e intestino tenue

b) Fegato e pancreas

c) Bocca e esofago

d) Intestino crasso e retto


Cosa produce e rilascia il sistema endocrino?

a) Ormoni

b) Enzimi digestivi

c) Emoglobina

d) Glucosio


Qual è la funzione principale del sistema muscolare?

a) Trasporto di sostanze nel corpo

b) Protezione degli organi interni

c) Contrazione e movimento

d) Regolazione del metabolismo


Cosa costituisce il sistema scheletrico?

a) Muscoli, tendini e legamenti

b) Ossa, articolazioni e cartilagini

c) Ghiandole endocrine

d) Cuore e vasi sanguigni


Qual è il ruolo principale del sistema urinario?

a) Digestione dei cibi

b) Eliminazione dei rifiuti e regolazione dell'equilibrio idrico

c) Contrazione e movimento

d) Trasporto del sangue e dei nutrienti


Quali sono gli organi del sistema riproduttivo femminile?

a) Testicoli, pene e vescica

b) Ovaie, tube di Falloppio, utero e vagina

c) Rene, uretere e uretra

d) Cuore, polmoni e fegato


Qual è la funzione del sistema riproduttivo maschile?

a) Produzione di sperma e ormoni

b) Ovulazione e mestruazione

c) Trasporto del sangue

d) Digestione dei cibi


Risposte:


b) Coordinamento dei movimenti volontari

c) Polmoni e trachea

c) Trasporto del sangue e dei nutrienti

a) Stomaco e intestino tenue

a) Ormoni

c) Contrazione e movimento

b) Ossa, articolazioni e cartilagini

b) Eliminazione dei rifiuti e regolazione dell'equilibrio idrico

b) Ovaie, tube di Falloppio, utero e vagin

venerdì 1 marzo 2024

CORSO DI ECOLOGIA: Lezione 1 Tassonomia

 1.Tassonomia

La tassonomia è una disciplina fondamentale della biologia che si concentra sulla classificazione, sulla denominazione e sulla comprensione delle relazioni evolutive tra gli organismi viventi. Questa disciplina aiuta a organizzare la diversità della vita in categorie gerarchiche basate su caratteristiche comuni.

La tassonomia è il campo della biologia che si occupa della classificazione degli organismi in gruppi chiamati taxa (singolare: taxon) basati su somiglianze morfologiche, genetiche, fisiologiche e altre caratteristiche. La tassonomia comprende diversi livelli gerarchici:

Specie: È il livello più basso e rappresenta un gruppo di individui che possono incrociarsi tra loro e produrre prole fertile.

Genere: Insieme di specie simili che condividono un antenato comune.

Famiglia, ordine, classe, phylum o divisione e regno: Rappresentano livelli di classificazione più elevati, che includono gruppi di organismi con somiglianze sempre più ampie.


Ecco alcuni esempi di organismi classificati in diversi livelli tassonomici:


Specie: Homo sapiens (essere umano) - rappresenta la specie a cui appartengono gli esseri umani. Gli individui di Homo sapiens possono incrociarsi tra loro e produrre prole fertile.


Genere: Panthera (leoni, tigri, leopardi) - è un genere che include diverse specie di felini dalle somiglianze morfologiche e genetiche, condividendo un antenato comune.


Famiglia: Canidae (canidi) - è una famiglia di mammiferi carnivori che include specie come il cane domestico (Canis lupus familiaris), il lupo grigio (Canis lupus), la volpe (Vulpes vulpes), con caratteristiche comuni nella morfologia e nel comportamento.


Ordine: Primates (primati) - rappresenta un ordine di mammiferi che include specie come scimpanzé (Pan troglodytes), gorilla (Gorilla gorilla), e lemuri (Lemuriformes), accomunati da caratteristiche anatomiche e comportamentali.


Classe: Mammalia (mammiferi) - è una classe di animali vertebrati che allattano i loro piccoli con il latte materno, come cani, gatti, elefanti, balene e esseri umani.


Phylum o divisione: Chordata - rappresenta un phylum (o divisione, a seconda della nomenclatura) che include organismi con un dorso flessibile o una struttura simile a un cordone nervoso dorsale, come vertebrati (pesci, anfibi, rettili, uccelli, mammiferi) e anche alcune specie senza vertebre come gli anfiocefali.


Regno: Animalia - è uno dei regni della classificazione biologica e comprende organismi pluricellulari eterotrofi, che si nutrono di altri organismi, con cellule prive di pareti cellulari come negli animali.


Questi esempi mostrano la gerarchia della tassonomia, partendo dalla specie (il livello più basso) fino al regno (il livello più alto) e illustrano come gli organismi siano classificati in base alle loro caratteristiche comuni in gruppi sempre più ampi.


giovedì 1 febbraio 2024

CORSO SULL'AGRICOLTURA LOCALE E GLOBALE: Lezione 1 Introduzione alle principali colture agricole

Capitolo 1: Introduzione alle principali colture agricole

L'agricoltura riveste un ruolo fondamentale nell'economia globale, nella sicurezza alimentare e

nella cultura delle diverse regioni in tutto il mondo. Le colture agricole rappresentano la base

dell'approvvigionamento alimentare umano e contribuiscono in modo significativo alla sostenibilità

economica e ambientale. Questo capitolo offre un'introduzione alle principali colture agricole,

evidenziandone l'importanza e il ruolo nelle diverse economie e comunità.

Cereali: Coltivazioni come il grano, il riso, il mais e l'avena rappresentano le principali fonti di

alimentazione umana e animale in molte parti del mondo. Questi cereali forniscono carboidrati

essenziali nella dieta umana e costituiscono la base per la produzione di alimenti di base come il pane,

la pasta, il riso e i cereali per la colazione.

Legumi: Colture come fagioli, lenticchie, piselli e ceci sono ricche fonti di proteine vegetali, fibre e

altri nutrienti essenziali. Sono fondamentali per l'alimentazione umana, fornendo una fonte sostenibile

di proteine, specialmente nelle diete vegetariane e vegane.

Frutta e ortaggi: Le colture di frutta e verdura offrono una vasta gamma di nutrienti, vitamine e

antiossidanti essenziali per una dieta sana. Queste colture variano considerevolmente in base al

clima e alla regione geografica, e rappresentano una parte importante dell'approvvigionamento

alimentare globale.

Olio vegetale: Colture come la soia, il girasole, la palma e il mais sono coltivate principalmente

per la produzione di oli vegetali utilizzati nell'alimentazione umana, nell'industria alimentare e

per scopi industriali.

Colture industriali: Alcune colture come il cotone, il caffè, il cacao e il tabacco non sono

principalmente destinati all'alimentazione, ma hanno una grande importanza economica per

l'industria tessile, alimentare e delle bevande.

L'agricoltura, attraverso la coltivazione di queste diverse colture, influisce profondamente

sull'economia, sull'alimentazione e sulla cultura delle diverse regioni. La diversità delle colture

agricole non solo fornisce cibo, ma supporta anche la sicurezza alimentare, la diversificazione

economica e la preservazione delle tradizioni e dell'identità culturale nelle comunità agricole

di tutto il mondo. Queste colture sono suscettibili agli effetti dei cambiamenti climatici, delle

malattie e delle condizioni ambientali, rendendo cruciale l'adozione di pratiche agricole sostenibili

e la diversificazione delle colture per garantire la sicurezza alimentare a lungo termine. 

lunedì 1 gennaio 2024

CORSO SULLE COLTURE AGRICOLE DEL MONDO: Lezione 1 Introduzione alle principali colture agricole

 Capitolo 1: Introduzione alle principali colture agricole

L'agricoltura riveste un ruolo fondamentale nell'economia globale, nella sicurezza alimentare e nella cultura delle diverse regioni in tutto il mondo. Le colture agricole rappresentano la base dell'approvvigionamento alimentare umano e contribuiscono in modo significativo alla sostenibilità economica e ambientale. Questo capitolo offre un'introduzione alle principali colture agricole, evidenziandone l'importanza e il ruolo nelle diverse economie e comunità.

Cereali: Coltivazioni come il grano, il riso, il mais e l'avena rappresentano le principali fonti di alimentazione umana e animale in molte parti del mondo. Questi cereali forniscono carboidrati essenziali nella dieta umana e costituiscono la base per la produzione di alimenti di base come il pane, la pasta, il riso e i cereali per la colazione.

Legumi: Colture come fagioli, lenticchie, piselli e ceci sono ricche fonti di proteine vegetali, fibre e altri nutrienti essenziali. Sono fondamentali per l'alimentazione umana, fornendo una fonte sostenibile di proteine, specialmente nelle diete vegetariane e vegane.

Frutta e ortaggi: Le colture di frutta e verdura offrono una vasta gamma di nutrienti, vitamine e antiossidanti essenziali per una dieta sana. Queste colture variano considerevolmente in base al clima e alla regione geografica, e rappresentano una parte importante dell'approvvigionamento alimentare globale.

Olio vegetale: Colture come la soia, il girasole, la palma e il mais sono coltivate principalmente per la produzione di oli vegetali utilizzati nell'alimentazione umana, nell'industria alimentare e per scopi industriali.

Colture industriali: Alcune colture come il cotone, il caffè, il cacao e il tabacco non sono principalmente destinati all'alimentazione, ma hanno una grande importanza economica per l'industria tessile, alimentare e delle bevande.

L'agricoltura, attraverso la coltivazione di queste diverse colture, influisce profondamente sull'economia, sull'alimentazione e sulla cultura delle diverse regioni. La diversità delle colture agricole non solo fornisce cibo, ma supporta anche la sicurezza alimentare, la diversificazione economica e la preservazione delle tradizioni e dell'identità culturale nelle comunità agricole di tutto il mondo. Queste colture sono suscettibili agli effetti dei cambiamenti climatici, delle malattie e delle condizioni ambientali, rendendo cruciale l'adozione di pratiche agricole sostenibili e la diversificazione delle colture per garantire la sicurezza alimentare a lungo termine.



venerdì 14 luglio 2023

MARSALA



 

Il Marsala è un vino liquoroso a Denominazione di Origine Controllata (DOC) prodotto in Sicilia, nella provincia di Trapani, con esclusione dei comuni di Pantelleria, Favignana ed Alcamo.
La versione più accreditata sulla nascita del Marsala come vino liquoroso (o fortificato) è incentrata sulla figura del commerciante inglese John Woodhouse il quale nel 1773 approdò con la nave su cui viaggiava nel porto di Marsala.
Secondo la tradizione, durante la sosta egli ebbe modo, insieme al resto dell'equipaggio, di gustare il vino prodotto nella zona, che veniva invecchiato in botti di legno di rovere assumendo un gusto analogo ai vini spagnoli e portoghesi molto diffusi in quel periodo in Inghilterra.
In realtà gli inglesi ben conoscevano i vini dell'agro marsalese, in quanto da decenni si fermavano nello specchio d'acqua antistante il porto di Marsala per caricare con l'ausilio di apposite barche a basso pescaggio, detti schifazzi, varie vettovaglie, acqua, viveri e, per l'appunto, i vini. È doveroso ricordare che all'epoca il Mediterraneo era assai frequentato da imbarcazioni inglesi, spagnole e francesi, che si contendevano il predominio di Mare Nostrum: Malta diventò terra inglese nel 1800. Il metodo di invecchiamento utilizzato dalla gente del luogo, denominato in perpetuum, consisteva nel rabboccare le botti che contenevano una parte del vino consumato durante l'anno con il vino di nuova produzione, in maniera da conservarne le caratteristiche.
Il vino così trattato piacque a tal punto che Woodhouse decise di imbarcarne una cinquantina di barili, addizionandolo però con acquavite di vino, al fine di elevarne il tenore alcolico e di preservarne le caratteristiche durante il lungo viaggio in mare.
Quel vino siciliano meno costoso riscosse in Inghilterra un grande successo, tanto che Woodhouse decise di ritornare in Sicilia e di iniziarne la produzione e la commercializzazione, utilizzando per l'affinamento il metodo soleras.
Il metodo soleras, già conosciuto in Portogallo ed in Spagna per la produzione rispettivamente del Madeira e dello Sherry, consisteva nel disporre delle botti di rovere su alcune file sovrapposte, iniziando a riempire di vino solo le botti più in alto; dopo un anno una parte del vino veniva travasato nelle botti che si trovavano al livello inferiore, e quelle superiori venivano riempite con il nuovo vino, ed il procedimento si ripeteva di anno in anno; in tale maniera il vino che si trovava nelle botti alla base, pronto per il consumo, risultava composto da uve di annate diverse, e di anno in anno si arricchiva di particolari sapori.
Nel 1833 l'imprenditore palermitano, di origine calabrese, Vincenzo Florio, iniziò a Marsala la produzione di vino Marsala in concorrenza con le aziende inglesi, fondando le Cantine Florio. Nel 1853 la produzione del Marsala ammontò a 6.900 botti, di cui il 23% prodotto dalle cantine Florio, il 19% dalle cantine Woodhouse ed il 58% dalle cantine Ingham & Whitaker. Successivamente la Florio acquisì lo stabilimento Woodhouse, divenendo il primo produttore. Nacquero anche produttori locali: Don Diego Rallo (1860), Vito Curatolo Arini (1875) e la Carlo Pellegrino (1880), ancora oggi tra i maggiori produttori di marsala. Nel 1920 la Cinzano acquisì le cantine Florio e diversi stabilimenti, unificando la produzione sotto il marchio Florio.
La fortuna del vino Marsala ha conosciuto alterne vicende. Una grave crisi attraversò la città e il suo vino dopo la prima guerra mondiale soprattutto per l'operare di commercianti privi di scrupoli che sfruttavano la fama del Marsala per vendere prodotti di qualità scadente.
Per questo, già nel 1931 venivano mossi i primi passi verso una legislazione che proteggesse il Marsala originale dalle imitazioni e che ne circoscrivesse la zona di produzione, e fu tutelato dal governo, con un decreto degli allora ministri Acerbo e Bottai (D.M. 15 ottobre 1931).
Il vino Marsala è stato il primo vino DOC della storia vinicola italiana. Un grande orgoglio per quanti lo producono e per tutto il territorio è stato infatti il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata nel 1969. Il disciplinare di produzione è stato aggiornato nel 1986 e nel 1995.
Un Consorzio per la tutela del vino Marsala DOC è nato nel 1963 ad iniziativa dei produttori, e riconosciuto nel 2003 dal ministero delle Politiche agricole.
Vitigni con cui è consentito produrlo
Marsala oro e ambra: Grillo e/o Catarratto e/o Ansonica (detto localmente Inzolia) e/o Damaschino;
Marsala rubino: Perricone (localmente chiamato Pignatello) e/o Nero d'Avola e/o Nerello mascalese e/o (fino al 30% delle uve impegnate in totale) le uve a bacca bianca previste per i Marsala oro ed ambra.
Come forme di coltivazione di tali vitigni sono ammesse tutte quelle "verticali", come spalliera e controspalliera, ma è particolarmente raccomandato l'"alberello".
Sono inoltre vietate tutte le pratiche di "forzatura", ma con l'eccezione della irrigazione di soccorso.
La resa massima di uve non deve superare le 10 tonnellate per ettaro per i vitigni a bacca bianca ed le 9 tonnellate per ettaro per i vitigni a bacca nera.
Vinificazione
Il Marsala è un vino liquoroso. Durante la fermentazione si effettuano i travasi che favoriscono l'ossidazione del vino; alla fine della fermentazione si procede all'aggiunta di etanolo (alcol etilico) di origine vitivinicola e/o di acquavite di vino, al fine di elevare il tenore alcolico, e dopo si procede all'invecchiamento.
La resa massima delle uve in mosto non deve essere superiore all'80% e quelle delle uve in vino base non superiore al 75%.
Tutte le operazioni di elaborazione a partire dalle uve che sono necessarie per ottenere un Marsala pronto al consumo dopo l'invecchiamento, devon essere effettuate nella zona di produzione.
Tipi di Marsala
Senza considerare per il momento le vecchie denominazioni che, non più inserite nel disciplinare, sono però tuttora tollerate, il Marsala si presenta oggi sul mercato con due distinte categorie:
Marsala vergine
derivato da sole uve bianche e addizionato, dopo la fermentazione, con solo etanolo di origine vitivinicola e/o acquavite di vino.
il Marsala "vergine" è di due tipologie in funzione del periodo di invecchiamento:
Marsala vergine denominato anche "Marsala soleras", con invecchiamento di almeno cinque anni;
Marsala vergine riserva denominato anche "Marsala soleras riserva" o Marsala vergine stravecchio o Marsala soleras stravecchio, con invecchiamento di almeno dieci anni.
Nonostante quello che si crede o, erroneamente, è anche riportato sul web, il Marsala di questa tipologia mutua solo il nome ma non (più) la tecnica soleras che invece è utilizzata per il jerez e altri pochi famosi vini (fortificati o meno) ottenuti tramite questo metodo. L'invecchiamento del marsala soleras, descritto nel relativo disciplinare DOC, è di tipo ordinario (botte di legno).
Marsala conciato
a cui, dopo la fermentazione, è stato aggiunto:
etanolo
mosto cotto, che influirà sugli aromi ed il colore del vino
mistella (o sifone) cioè una miscela di mosto d'uva tardiva che influisce sul grado zuccherino e sui profumi, e mosto concentrato per conferire maggiore morbidezza ai quali si aggiunge etanolo per bloccare la fermentazione.
il Marsala "conciato" deve essere anch'esso sottoposto ad invecchiamento per arrivare alla commercializzazione nei seguenti tipi:
Marsala fine, minimo 1 anno di invecchiamento.
Marsala superiore, minimo 2 anni di invecchiamento.
Marsala superiore riserva, minimo 4 anni di invecchiamento.
Ciascuna delle seguenti denominazioni dà luogo a ulteriori suddivisioni per tenere conto del colore:
oro, prodotto da uve a bacca bianca, è vietata l'aggiunta di mosto cotto.
ambra, prodotto da uve a bacca bianca, con aggiunta di mosto cotto superiore all'1%.
rubino, prodotto da uve a bacca nera, con eventuale aggiunta massima del 30% di uve a bacca bianca; è vietata l'aggiunta di mosto cotto.
e del residuo zuccherino:
secco, con zuccheri inferiori a 40 gr. per litro
semisecco, con zuccheri superiori a 40 gr. per litro e inferiori a 100 gr. per litro
dolce, con zuccheri superiori a 100 gr. per litro
Infine il disciplinare approvato con la legge n.851/1984 prevede che con il termine Cremovo possono essere indicati quei vini aromatizzati che utilizzano almeno l'80% di vino Marsala e una gradazione non inferiore a 16 gradi.
Antiche denominazioni
Il disciplinare di produzione (DPR 2 aprile 1969) prevede la possibilità di aggiungere in etichetta alcune sigle derivanti dalle antiche denominazioni dei vari prodotti.
Il Marsala Fine può riportare la sigla I.P. (Italia Particolare).
Il Marsala Superiore può riportare le sigle S.O.M. (Superiore Old Marsala), L.P. (London Particular), G.D o Garibaldi Dolce. Quest'ultima denominazione risale ad una visita allo stabilimento Florio di Marsala che effettuò il Generale dei Due Mondi nel 1862, dopo l'unificazione dell'Italia. Egli, appassionato di buoni vini ma non particolarmente competente, fu particolarmente colpito da un vino molto dolce ancora in lavorazione e destinato a successivi tagli: in suo onore questo vino entrò in produzione e prese il nome di Garibaldi Dolce.
Alcune denominazioni sono ancora consentite dal Disciplinare, ma solo a corredo della classificazione "ortodossa". Osservando le etichette, potrete ancora ritrovarci impresso "S.O.M.", e leggervi Superior Old Marsala, oppure "G.D.", il Superiore Garibaldi Dolce di cui vi abbiamo già parlato, più raramente "L.P.", London Particular, una altra qualità di Superiore, meno secco del "S.O.M.". Frequentemente, il Marsala Fine si chiamerà, invece, "I.P.", Italian Particular. Altre denominazioni, come "O.P." (Old Particular), C.O.M. (Choice Old Marsala), P.G. (Particular Genuin), P.D. (Pale Dry) ed I.M.(Italian Marsala), ed ancora "Parigi", "Stromboli", "Trinacria", "Margherita", "Erice dolce", insieme a tante altre di cui si è persa qualsiasi traccia, appartengono, ormai, soltanto alla gloriosa Storia di questo vino.

Vino. In queste 250 pagine ho raccolto oltre 220 schede di criteri di vinificazione, abbinamento e prodotti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
 (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Sin dall'antichità i frutti della vite sono diventati vino. Da allora migliaia di vitigni hanno avuto vita e decine di migliaia di vini sono stati creati. Per il nostro piacere. Impariamo insieme a conoscerne i principali, a degustarli, a scegliere quelli che sono i nostri vini di elezione. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro vinai di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.



TORTA MANTOVANA



150 g di zucchero
1 uovo intero + 3 tuorli
180 g di farina 00
30 g di pinoli
la scorza grattugiata di 1 limone
40 g di mandorle pelate
zucchero a velo q.b.
125 g di burro
Riunite in una terrina le uova con lo zucchero e mescolate energicamente, sino a ottenere una spuma soffice e cremosa. Incorporate poco alla volta la farina setacciata, il burro ammorbidito a temperatura ambiente e tagliato a tocchetti e la scorza grattugiata del limone.  Aggiungete all’impasto metà delle mandorle e dei pinoli e mescolate. Versate il composto in una tortiera rivestita con carta forno e, sulla superficie, spargete le mandorle e i pinoli rimasti. Infornate in forno preriscaldato a 180°C per circa 30-35 minuti, sino a quando la superficie assumerà un colore dorato e quando, infilzando uno stecchino, uscirà asciutto e pulito. Trasferite la torta su un piatto da portata, spolverizzatela con lo zucchero a velo e servitela.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso. 

RICCIOLA IN UMIDO



secondo di pesce
700 grammi di ricciola
20 pomodori datterini
mezza cipolla
3 spicchi di aglio
30 grammi di capperi sottosale
20 olive nere in salamoia
olio extravergine di oliva quanto basta
prezzemolo fresco quanto basta
sale e pepe quanto basta
farina quanto basta
6 patate di piccola dimensione
Tritare finemente il prezzemolo, pulire l’aglio, affettare sottilmente la cipolla, sbucciare le patate e ricavarne fette spesse circa mezzo centimetro, dissalare i capperi sotto l’acqua corrente. Pulire la ricciola togliendo la pelle ed eventuali lische e tagliarla a tocchetti piuttosto spessi. Infarinarla leggermente. Irrorare il fondo di un tegame con olio extravergine di oliva e scottare a fuoco alto la ricciola da entrambi i lati per pochi secondi. Metterla da parte. Mettere nel tegame l’aglio, la cipolla, metà del prezzemolo, metà dei capperi e rosolare per un minuto, quindi unire le patate e i pomodori datterini interi. Aggiungere un po’ di acqua calda, salare e cuocere coperto a fuoco medio finché le patate non saranno tenere e i pomodori leggermente appassiti (ci vorranno 10-15 minuti circa). Unire la ricciola al sugo, i capperi e il prezzemolo rimanenti, aggiustare di sale e pepe e cuocere tutto uno o due minuti, sempre coperto e a fuoco bassissimo, in modo che la ricciola si insaporisca ma rimanga rosea all’interno. Aggiustare eventualmente di sale e di pepe. Servite la ricciola con il suo sugo e accompagnatela con pane casareccio croccante.
 3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.


CANNELLONI ALLA SORRENTINA



300 grammi
 farina
4 uova
300 grammi ricotta
250 grammi mozzarella
100 grammi parmigiano
75 grammi prosciutto crudo
350 grammi ragu di carne
q.b. prezzemolo
q.b. olio di oliva
q.b. sale
q.b. pepe
Sul piano di lavoro disponete a fontana la farina con un pizzico di sale, sgusciatevi al centro 2 uova e impastate aggiungendo poca per volta tanta acqua quanto basta per ottenere un impasto liscio e sodo. Fatelo riposare per un'ora e poi stendetelo sul piano di lavoro infarinato in una sfoglia molto sottile. Ricavatene dei quadrati di 12 cm di lato, lessateli in acqua bollente, nella quale avrete versato 2 cucchiai di olio, scolateli al dente e metteteli ad asciugare su un telo. In una terrina lavorate la ricotta con le uova rimaste, il parmigiano grattugiato, il prosciutto crudo tritato, sale, pepe e uno o 2 cucchiai di prezzemolo tritato. Tagliate a dadini la mozzarella, aggiungetela al composto di ricotta e amalgamate bene con un cucchiaio di legno tutti gli ingredienti. Accendete il forno a 180°. Distribuite mucchietti di ripieno al centro dei quadrati di pasta e arrotolateli. Rovesciate metà circa del ragù sul fondo di una pirofila rettangolare, che possa contenere i cannelloni in un solo strato, disponeteli l'uno accanto all'altro, cospargeteli di parmigiano grattugiato e ricopriteli con il ragù rimasto. Metteteli in forno e cuoceteli per una decina di minuti, finché si sarà formata in superficie una leggera crosta. Serviteli subito ben caldi.



2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.