domenica 8 gennaio 2023

FILETTI DI LAMPUGA AL GRATIN


1 kg di Lampuga

succo di 1 limone
200 gr di pangrattato
2 cucchiai di grana
2 cucchiai di prezzemolo tritato
1/2 bicchiere d’olio d’oliva
8 pomodorini di Pachino
sale e pepe q.b.
Pulire il pesce: eviscerarlo, eliminare la testa ed aprirlo a libro, con un coltello adeguato, togliere la pelle, la spina centrale e via, via tutte le altre spine. Immergere per 30’ i filetti nel succo di limone; condire il pangrattato con prezzemolo, grana, pomodorini tagliuzzati, sale, pepe e mescolare bene gli ingredienti. Sgocciolare i filetti dal limone e passarli nell’olio d’oliva, quindi panarli con il pangrattato, pressando i filetti in modo da far aderire il pane. Adagiare i filetti su una placca da forno rivestita con carta forno e fare cuocere per 15’ in forno preriscaldato a 220° cioè fino a quando i filetti assumeranno un colore dorato. Servire con insalatina condita con aceto balsamico.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

FEGATO ALLA BERLINESE


Il fegato alla berlinese è un piatto tipico di Berlino composto da fegato di vitello, fette di mela cotta e anelli di cipolla.Le fette di fegato vengono passate nella farina, saltate nel burro e condite. Gli anelli di cipolle vengono rosolati nella stessa padella insieme alle mele. Come accompagnamento del piatto si è soliti fornire anche purè di patate e carote, cavolo rosso o lattuga.


3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

DENTICE IN SALSA VERDE

Un dentice di circa ottocento grammi

Cento grammi di olive nere
Un peperone sotto aceto
Trenta grammi di capperi
Un mazzetto di prezzemolo
Due spicchi d'aglio
Venti grammi di pangrattato
Cinque cucchiai di olio
Un cucchiaio di aceto
Sale
Pepe
Pulite il dentice, togliete le branchie, svuotatelo, lasciategli la testa e lavatelo. In una pirofila adagiate il pesce spolverizzatelo con il pangrattato, salatelo e pepatelo, irroratelo con l’olio, mettetelo in forno caldo per circa 20 minuti. Nel frattempo preparate la salsa: mondate e lavate il prezzemolo, poi tritatelo finemente insieme al peperone, alle olive snocciolate e ai capperi. In un tegame mettete a rosolare due cucchiai di olio, l’aglio intero e schiacciato ed appena quest’ultimo è colorito, toglietelo e buttatelo; aggiungete il trito e fate cuocere per alcuni minuti, unite l’aceto, mescolate bene e lasciate asciugare un po’ la salsa. Disponete il dentice su di un piatto, ricopritelo con la salsa e guarnite con le olive nere intere.
3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

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DENTICE ALLE OLIVE


Un dentice di circa un chilo

Un bicchiere di vino bianco secco
Una tazza di olive nere
Un ciuffo di prezzemolo
Uno spicchio d'aglio
Quattro cucchiai di olio
Sale
Pepe
Pulite il pesce, privatelo delle interiora e delle squame, quindi lavatelo con cura sotto l’acqua corrente, asciugatelo ed adagiatelo in una teglia rettangolare che possa andare in forno. Mondate il prezzemolo eliminando i gambi, lavatelo e tritatelo finemente insieme allo spicchio d’aglio. Eliminate dalle olive i noccioli e unite il trito di aglio e prezzemolo con l’olio, il vino bianco secco sale e pepe. Sbattete il tutto e versate il composto sopra il pesce unitamente alle olive. Passate in forno già caldo a 200° e lasciate cuocere per circa 45 minuti, irrorando di tanto in tanto con il fondo di cottura.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

CUCCÌA COSENTINA


La cuccìa è un piatto tipico della provincia cosentina, a base di grano bollito, carne di capra e/o di maiale e spezie. Viene preparato tradizionalmente nei comuni della fascia presilana della provincia di Cosenza. La preparazione del piatto richiede circa 3 giorni e passa attraverso diverse fasi: la pulizia del grano, la successiva macerazione, la bollitura e la cottura nel tradizionale forno a legna. Per la preparazione si usa un contenitore tradizionale in terracotta che prende il nome di Tinìellù. I primi accenni relativi a questa antica tradizione sono stati scritti da Vincenzo Padula, prete poeta di Acri.
Attualmente non ci sono certezze sull'origine. Per assonanza e somiglianza un'ipotesi è quella della derivazione dal cus cus, il tipico piatto arabo e saraceno. Per tale ragione il piatto risalirebbe alle origini dei casali presilani, quando i saraceni invasero Cosenza. Degno di nota è la particolarità dell'aggiunta di carne di maiale a quella della capra (della tradizione saracena) che sembra come l'appropriarsi di una pietanza per negarla a chi è di religione musulmana e ritiene il maiale un animale impuro.


3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

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COZZE RIPIENE

1 chilo di muscoli spezzini,

100 grammi di mortadella,
150 grammi di bietole,
la mollica di un panino,
uno spicchio d'aglio,
una cipolla,
3 cucchiai di parmigiano grattugiato,
2 uova,
4 pomodori freschi,
un ciuffo di prezzemolo,
un rametto di timo,
qualche fogliolina di maggiorana,
mezzo bicchiere di vino bianco secco,
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva,
sale,
pepe.
Raschiate e lavate i muscoli sotto l'acqua corrente. Apritene circa i due terzi con un coltellino facendo attenzione a non staccare troppo le valve. Mettete i muscoli restanti in un tegame facendoli aprire a fiamma viva. Togliete i frutti di mare dai gusci e filtrate l'acqua che andrà messa sulla mollica di pane per ammorbidirla e aromatizzarla. Mettete a cuocere le bietole ben lavate con la sola acqua di vegetazione per 2 minuti e scolatele. Strizzate le bietole e la mollica e uniteli in una terrina con i muscoli prima estratti, la mortadella, il formaggio grattugiato, un po' di prezzemolo tritato, timo, maggiorana, sale e pepe. Unite al composto le uova amalgamando bene e farcite delicatamente i muscoli. In una casseruola, possibilmente di coccio a bordi alti, rosolare nell'olio la cipolla tritata e l'aglio intero che poi va eliminato. Bagnate col vino e sfumate a fuoco medio. Aggiungete i pomodori privati dai semi e tagliati a pezzi, mescolate alzando la fiamma e proseguite la cottura per 15 minuti col coperchio. Levate la padella dal fuoco, cospargete col prezzemolo rimasto e aggiungete i ripieni. Rimettete a cuocere per altri 20 minuti aggiustando di sale e pepe.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola. 

BACI DI DAMA

baci di dama
Farina 150 g
Mandorle pelate 150 gr
Zucchero 110 g
Burro 150 g
Cioccolato 150 g
Vaniglia qualche goccia di estratto
Sale un grosso pizzico
Arance la scorza grattugiata di 1
Per preparare i baci di dama, mettete le mandorle nel vaso del mixer e frullatele insieme allo zucchero, lo zucchero servirà ad assorbire l'olio che sprigioneranno le mandorle. In una ciotola aggiungete il burro morbido (ma non molle) tagliato a pezzi, la farina e le mandorle tritate e cominciate ad amalgamare con le mani. Quindi aggiungete all'impasto la buccia d'arancio grattugiata, l'essenza di vaniglia, e il grosso pizzico di sale. Impastate il tutto fino ad ottenere un unico panetto, avvolgetelo nella pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Una volta che l'impasto si sarà rassodato, suddividetelo in tanti bastoncini, da cui poi taglierete delle piccole porzioni di impasto (di circa 6-8 gr) che utilizzerete per formare delle palline. Disponete le palline di impasto su una placca da forno, foderata con l'apposita carta. Rimettete di nuovo le palline così formate in frigorifero per almeno altri 30 minuti. Dopodiché infornate e lasciate cuocere in forno statico a 160 gradi per circa 20 minuti, o fino a che la base del biscotto non si sarà dorata; se utilizzate il forno ventilato, la temperatura sarà di 135 gradi.  Nel frattempo fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria, oppure nel forno a microonde. Quando i biscotti saranno cotti, lasciateli raffreddare. Aiutandovi con un cucchiaino o con una siringa, disponete il cioccolato sciolto (lasciatelo raffreddare fino a che risulti piuttosto denso) sulla parte piatta del biscotto e ricoprite delicatamente con un altro biscotto. Mettete i baci di dama su di un vassoio e lasciate che il cioccolato indurisca.

I baci di dama sono originari della città di Tortona in Piemonte, dove nacquero più di un secolo fa: da allora, tutt’oggi i baci di dama vengono fatti con gli stessi ingredienti e la stessa forma, nella quale risiede la ragione del loro nome, che deriva infatti dalla composizione del dolce, formato dei due biscottini profumati e friabili che si fondono in un bacio al cioccolato fondente.
La ricetta dei baci di dama si può realizzare sia con le nocciole che con le mandorle; l’aggiunta di cacao all’impasto è una variante, poiché i baci di dama originali vengono realizzati senza.

5 DESSERT (2^ Edizione)
In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.



sabato 7 gennaio 2023

FRITTELLE DI CASTAGNE


200 grammi di farina di castagne,

250 decilitri di latte,
50 grammi di uvetta,
30 grammi di pinoli,
olio per friggere,
zucchero a velo q.b.Preparo una pastella con il latte a temperatura ambiente e la farina. Unisco i pinoli e l'uvetta. Getto a cucchiaiate il composto in abbondante olio bollente. Scolo bene le frittelle, le dispongo su un piatto preriscaldato cospargendo di zucchero a velo.

18 PAT LIGURI (2^ Edizione)
 
In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

5 DESSERT (2^ Edizione)
In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.

TRIFLE


Zucchero a velo 15 gr

Panna fresca liquida 150 gr

Pan di Spagna 80 g
Fragole 400 g

Zucchero a velo 60 gr
Maizena 25 g

Vaniglia 1/2 baccello

Zucchero 75 g

Uova 3 tuorli

Latte 250 ml

Per preparare il trifle tagliate le fragole a spicchi regolari e mettetele in una ciotola capiente a macerare con lo zucchero a velo, quindi coprite con la pellicole e mettete in il tutto in frigorifero per una notte: lo zucchero dovrà sciogliersi completamente e formare uno sciroppo con le fragole. Prendete ora il pan di Spagna e tagliatelo a cubetti, spessi circa 2 cm (se volete preparare da soli il pan di Spagna, seguite la nostra ricetta: cliccate qui), poi mettetelo da parte e preparate la crema pasticcera, con metà dose. Montate ora la panna insieme allo zucchero a velo fino ad ottenere una consistenza molto cremosa, quindi iniziate a comporre il trifle: prendete un bicchiere capiente (a semisfera o a cilindro) e disponete sul fondo dei cubetti di pan di Spagna, aggiungete un paio di cucchiai di fragole con lo sciroppo, che servirà da bagna, quindi mettete, aiutandovi con due sac à poche, la crema pasticcera e la panna montata. Formate ora un secondo strato disponendo, come per il primo, cubetti di pan di Spagna, fragole, crema pasticcera, panna montata e, per guarnire, 2 fragoline tagliate a metà.


5 DESSERT
 (2^ Edizione)


In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.



CERTOSINO DI BOLOGNA

• 320 g di farina
• 30 g di cacao amaro in polvere
• 60 g di pinoli
• 340 g di miele
• 70 g di zucchero semolato
• 200 g di mandorle
• 80 g di cedro candito
• 1 stecca di cannella
• 6-7 chiodi di garofano
• 2-3 semi di anice
• 60 g di cioccolato fondente
• 1/2 bicchiere di vino rosso secco
• ostie per foderare lo stampo (facoltative)
• canditi misti (scorza di arancia o cedro o ciliegie rosse e verdi)
• miele per lucidare
La sera prima lasciare in infusione le spezie nel vino rosso. In una ciotola amalgamare la farina e il cacao amaro con il cioccolato fondente sminuzzato in maniera molto grossolana, i pinoli, le mandorle (avendo cura di conservarne una decina per la decorazione), il cedro candito tagliato a dadini, lo zucchero, il miele, sciolto preventivamente a bagnomaria, l’ammoniaca e il vino rosso che avrai filtrato per eliminare le spezie.  Mescolare il tutto con un cucchiaio fino a ottenere un composto omogeneo. Versalo all’interno di uno stampo di 22 centimetri di diametro, imburrato e infarinato (volendo puoi foderare la base con delle ostie), e lascia riposare per almeno una settimana coperto da un canovaccio. Trascorso questo tempo l’impasto deve diventare compatto. Poco prima della cottura decorare la superficie del certosino con scorze di arance e cedro candite, ciliegie rosse e verdi e alcune mandorle. Cuocere nel forno già caldo a 180° per circa 40-50 minuti. Sfornare e, quando è ancora caldo, lucidare la superficie con del miele fatto sciogliere a fiamma bassa, aiutandosi con un pennello. Fare raffreddare completamente e conservalo avvolto nell’alluminio; in questo modo si manterrà a lungo.
Il Certosino di Bologna è un tipico dolce natalizio della cucina bolognese con mandorle, pinoli, cioccolato fondente e canditi. È detto anche panspeziale e, in dialetto, zrtuséin o panspzièl.
La ricetta del panspeziale è molto antica e risale al medioevo quando era prodotto dai farmacisti (o "speziali"). Solo in un secondo tempo furono i frati certosini a prendersi carico della sua produzione. Furono i frati della Certosa, oggi cimitero di Bologna, che cominciarono a fabbricare il panspeziale per primi. Lo fecero così bene che il dolce cambiò nome, prendendo quello della confraternita.
Si possono comunque trovare dolci simili nella vicina Romagna con altri nomi. Una volta veniva confezionato dalle famiglie, ma oggi è più facile trovarlo dai pasticceri più rispettosi della tradizione usano fabbricarlo, anche se c'è ancora chi lo produce in casa per uso familiare.
La ricetta del certosino
Nel giugno del 2003 la delegazione di Bologna dell'Accademia italiana della cucina ha depositato presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Bologna la ricetta ufficiale del certosino (o panspeziale). La ricetta è stata elaborata a seguito di ricerche storiografiche ed è protetta con il marchio di qualità STG (Specialità tradizionale garantita).
Il dolce è preparato con farina, miele, frutta (cedro) candita, mandorle, cioccolato fondente, uvetta sultanina, pinoli, burro, semi di anice e cannella.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.



CASSATA SICILIANA

Cioccolato fondente in gocce 100 gr
Arance candite 50 gr (facoltativo)
Ricotta di pecora 1,2 kg
Zucchero a velo vanigliato, 280 gr
Uova medie 10
Farina 300 g
Zucchero 300 g
Sale 1 pizzico
Zucchero (per la bagna), 50 gr
Acqua (per la bagna), 150 ml
Maraschino o altro liquore, mezzo bicchierino
Limoni la scorza di mezzo (per la bagna)
Zucchero a velo 350 gr
Acqua q.b.
Frutta candita intera mista (zuccata, mandarini, pere, ciliegie, fichi, ecc)
Marzapane 200 g
Pistacchi in pasta 20 gr
Uova 1 albume
Zucchero a velo vanigliato 150 gr
Iniziate la preparazione della cassata siciliana il giorno prima di servirla. Realizzate un Pan di Spagna con gli ingredienti sopra indicati e seguendo il procedimento che trovate cliccando qui. Cuocetelo in una teglia rettangolare delle dimensioni di 35 cm x 25 cm e lasciatelo quindi raffreddare (lo prepariamo un giorno prima in modo che si possa tagliare senza sbriciolarsi troppo). Sgocciolate per bene la ricotta di pecora dentro ad un colino e poi mischiatela in una ciotola assieme allo zucchero a velo vanigliato: coprite la ciotola con pellicola trasparente e mettete il tutto in frigorifero per una notte. L'indomani, passate due volte al setaccio la ricotta fino ad ottenere una crema liscia e soffice. A questo punto unite alla crema il cioccolato a gocce (e, se vi piace, l'arancia candita tagliata a piccoli dadini) e ponete la farcia ottenuta in frigorifero dentro ad una ciotola coperta con pellicola trasparente. Preparate il marzapane verde impastando il marzapane assieme alla pasta di pistacchi (se non la trovate potete utilizzare del colorante verde per alimenti), spolverizzando il piano di lavoro con poco  zucchero a velo. Se volete preparare da voi la pasta reale, mettete in un tegame 125 gr di zucchero e 50 ml di acqua. Portate ad ebollizione e non appena lo zucchero inizierà a filare (112°-115°), togliete il pentolino dal fuoco; incorporate 125 g di farina di mandorle pelate (che otterrete frullando le mandorle pelate con un macinino da caffè con piccoli intervalli per non surriscaldarle e fare fuoriuscire l’olio) , la pasta di pistacchi e 1 bustina di vanillina. Mescolate fino ad ottenere un impasto omogeneo e poi versatelo su di un tavolo di marmo freddo. Appena la pasta reale sarà raffreddata, lavoratela fino a farla diventare liscia e compatta (se dovesse servire, utilizzate dello zucchero a velo alla stessa stregua della farina). Stendete il marzapane in una sfoglia larga 12 cm e spessa 1/2 cm (7), quindi tagliatela in due nel senso della lunghezza (otterrete due strisce larghe 6 cm) e ricavate dei pezzetti di pasta dalla forma simile ad un trapezio (8). Per la cassata si utilizzerà una particolare tortiera tonda dai bordi svasati alti circa 5 cm e dal fondo leggermente rialzato, tipica di Palermo: quella utilizzata in questa ricetta ha un diametro di 30 cm nella sua parte più larga. Tagliate il pan di spagna in strisce alte almeno 6 cm dalle quali ricaverete anche in questo caso dei trapezi (proprio perchè i bordi della tortiera sono svasati). Spolverizzate la tortiera molto bene con zucchero a velo e poi foderate i bordi alternando i trapezi di pan di spagna a quelli di marzapane verde, pressando bene verso i lati e stando attenti a non lasciare spazi tra uno e l'altro. Se il pezzetto appena poggiato avrà il lato superiore più largo di quello inferiore, il seguente dovrà avere le caratteristiche opposte. I trapezi possono essere posizionati sia con la parte scura verso l'esterno, sia verso l'interno. Una volta completato tutto il perimetro della tortiera, si potrà poggiare il fondo, con la parte spugnosa verso il basso. Premete bene i bordi del pan di spagna per farlo aderire meglio alla sagoma della tortiera. Ora, con un coltello dalla lama liscia e affilata, potete pareggiare i pezzetti che fuoriescono dai bordi laterali della tortiera. Se volete potete preparare una bagna per inumidire il pan di spagna: sciogliete 50 gr di zucchero in 150 ml di acqua, assieme alla scorza di mezzo limone (o arancia) e mezzo bicchierino di liquore a scelta (maraschino, cointreau, alchermes, strega, ecc) e fatela raffreddare. Poi versate la bagna sul pan di spagna Ora potete riempire la base con la crema di ricotta, che livellerete con una spatola. Sbriciolate sul fondo della cassata i rimasugli di pan di spagna avanzato, coprite con della pellicola trasparente e mettete in frigorifero per almeno due-tre ore (meglio se tutta la notte). Quando la cassata sarà ben compatta e i profumi mischiati, capovolgetela su di un piatto e preparate la glassa fondente, mettendo in un pentolino lo zucchero a velo assieme a poca acqua, quanta ne servirà per ottenere un composto cremoso e ancora bianco. Non appena sfiorerà il bollore, il fondente sarà pronto per essere colato al centro della cassata e spalmato con una spatola.
Fate la stessa cosa anche sui lati della cassata: come noterete, il fondente si asciugherà quasi istantaneamente non appena spalmato e dovrà avere una consistenza lucida e trasparente. Ora potete passare alla decorazione della cassata: tagliate delle strisce di zuccata (zucca candita) e della frutta candita a pezzetti. Poggiate le fette di zuccata sulla cassata incurvandoli come per formare i petali di un fiore al centro del quale metterete, per esempio, un mandarino candito tagliato a metà. Divertitevi a decorare la cassata con la frutta candita a vostra disposizione alternando vari colori e cromie. Il tocco finale sarà dato dalla decorazione con la ghiaccia reale, che realizzerete sbattendo un albume a neve e aggiungendo poco alla volta lo zucchero a velo fino ad ottenere una consistenza molto densa. Con una tasca da pasticciere munita di bocchetta con foro piuttosto sottile, create delle decorazioni sia sulla frutta che sui bordi della cassata, per renderla ancora più ricca e sontuosa.
Una cassata siciliana (dall'arabo qas'at, "bacinella" o dal latino caseum, "formaggio") è una torta tradizionale siciliana a base di ricotta zuccherata (tradizionalmente di pecora), pan di Spagna, pasta reale e frutta candita. È una produzione tipica siciliana, come tale è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf), su proposta della Regione Siciliana.
Caratteristiche
Nonostante l'apparente semplicità della ricetta, esistono innumerevoli varianti locali e spiccano per la tipicità della ricetta la variante palermitana, la variante trapanese, la nissena e la catanese. Infatti soprattutto l'aspetto esteriore può variare da una scarna decorazione di glassa e un po' di scorza d'arancia candita fino a una opulenta costruzione baroccheggiante con perline colorate e una mezza dozzina di frutti canditi diversi. Sempre secondo le varianti locali, ci possono essere ingredienti aggiuntivi, come pistacchio, pinoli, cioccolato, cannella, maraschino o acqua di zagara.
Storia
Le radici della cassata risalgono alla dominazione araba in Sicilia (IX-XI secolo). Gli arabi avevano introdotto a Palermo la canna da zucchero, il limone, il cedro, l'arancia amara, il mandarino, la mandorla. Insieme alla ricotta di pecora, che si produceva in Sicilia da tempi preistorici, erano così riuniti tutti gli ingredienti base della cassata, che all'inizio non era che un involucro di pasta frolla farcito di ricotta zuccherata e poi infornato. Nel periodo normanno, a Palermo presso il convento della Martorana, fu creata la pasta reale o Martorana, un impasto di farina di mandorle e zucchero, che, colorato di verde con estratti di erbe, sostituì la pasta frolla come involucro. Si passò così dalla cassata al forno a quella composta a freddo. Gli spagnoli introdussero in Sicilia il cioccolato e il pan di Spagna. Durante il barocco si aggiungono infine i canditi. L'introduzione della glassa di zucchero coperta di frutta candita che avvolge tutto il dolce come un vetro opaco potrebbe ricondurre il nome all'inglese glass, vetro da cui glassata - classata -cassata. Inizialmente la cassata era un prodotto della grande tradizione dolciaria delle monache siciliane ed era riservata al periodo pasquale. Un documento ufficiale del primo sinodo dei vescovi siciliani a Mazara del Vallo nel 1575 afferma che la cassata è "irrinunciabile durante le festività". Un proverbio siciliano recita "Tintu è cu nun mancia a cassata a matina ri Pasqua" ("Meschino chi non mangia cassata la mattina di Pasqua"). La decorazione caratteristica della cassata siciliana con la zuccata fu introdotta nel 1873 (in occasione di una manifestazione che si tenne a Vienna) dal pasticciere palermitano cav. Salvatore Gulì, il quale aveva un laboratorio nel centralissimo corso Vittorio Emanuele a Palermo.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.


MIGLIACCIO CAMPANO

– 250 gr di semolino
– 1 lt di latte
– 1 bustina di vaniglia
– un pezzetto di burro
– 6 uova intere
– 200 gr di zucchero
– 400 gr di ricotta di pecora
– buccia di limone
– buccia di arancia
– buccia di limone grattugiata
– un pizzico di sale
Per la decorazione:
zucchero semolato o zucchero a velo
Versate il latte a freddo in una pentola capiente e aggiungete a pioggia il semolino nel latte freddo e mescolate. Mettete sul fuoco aggiungendo buccia di arancia e limone e un pizzico di sale Portate a cottura mescolando sempre con la frusta per non far attaccare; quando inizia ad addensare parecchio eliminare le bucce di arance e limone. Fate intiepidire quindi aggiungete un pezzetto di burro, fate sciogliere il burro e fate raffreddare. Setacciate la ricotta e aggiungete la vaniglia e le uova. Lavorate bene le uova con la ricotta, quindi aggiungete lo zucchero. Aggiungete anche la buccia del limone grattugiata e lavorate bene il tutto con il mixer. Aggiungete il semolino ormai raffreddato e amalgamate bene fino ad ottenere un composto omogeneo. Imburrate una teglia. Versate il composto nella teglia da forno e livellatelo se necessario; se volete potete aggiungere qualche pezzettino di burro in superficie. Mettete a cuocere a 180° per circa 50-60 minuti circa; toglietelo non appena la superficie avrà preso un colorito dorato. Lasciate raffreddare, quindi sformate su un piatto e cospargete di zucchero a velo o semolato secondo preferenza. Affettate il migliaccio e servitelo.
Il migliaccio è un piatto semplice e gustoso della tradizionale cucina campana. Nei comuni della Valle Caudina (divisa tra le province di Benevento e Avellino), il migliaccio è una specie di polenta cotta al forno o semplicemente fritta e rappresenta il piatto principe del martedì grasso (Carnevale), nelle varianti dolce e salata. La variante dolce è la variante povera della sfogliatella napoletana e al ripieno della sfogliatella si avvicina parecchio, al punto tale che il migliaccio viene chiamato nella Valle Caudina anche "sfogliata" o "torta di semolino".


5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.





CRUMBLE DI MELE



Mele Golden o renette, 1 kg
Zucchero 70 g
Cannella 1 cucchiaino
Limoni il succo di mezzo Burro 20 g
Farina 180 g

Burro 120 g

Zucchero di canna 120 grVaniglia i semi di 1 bacca

Per preparare il crumble di mele iniziate pelando le mele e privandole del torsolo, tagliatele poi a cubetti di medie dimensioni. Fate sciogliere il burro in padella e aggiungete le mele a pezzetti, unite anche il succo di limone, lo zucchero semolato e 1 cucchiaino di cannella. Fate saltare le mele in padella per un minuto circa. Preparate ora la pasta di ricopertura per il crumble: in una ciotola capiente ponete la farina, i semi della bacca di vaniglia, lo zucchero di canna e il burro a cubetti. Lavorate gli ingredienti velocemente con la punta delle dite ottenendo un impasto “bricioloso”. Prendete delle cocotte monoporzione o una teglia di 24 cm di diametro e imburratele. Aggiungete uno strato di mele a pezzetti e poi coprite con le briciole di pasta. Infornate per circa 35/40 minuti a 180°C fino a che la superficie del dolce sarà ben dorata e croccante. Sfornate e servite il crumble di mele ben caldo, accompagnandolo con una pallina di gelato alla vaniglia!

5 DESSERT (2^ Edizione)
In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.