Fagiolo lupinaro
Il Fagiolo lupinaro ha un
profondo legame storico,
sociale, culturale ed
economico con il
territorio in quanto per
tutto il secolo scorso è
stato un'importante fonte
di alimentazione e di
reddito per la popolazione
locale. Nel XX secolo per
molti anni nel territorio
del comune di Pignone la
coltivazione dei fagioli è stata un'importante fonte di reddito; i
contadini andavano giornalmente a piedi ai mercati della Spezia a
vendere i loro prodotti tra cui i fagioli che erano molto conosciuti ed
apprezzati in provincia e quindi molto richiesti dal mercato. Negli anni
'50 e '60 dal paese di Pignone partivano due volte alla settimana grossi
camion carichi di fagioli che rifornivano i mercati di Genova e Milano.
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Col trascorrere degli anni e il conseguente abbandono dei campi per il
posto fisso in città, questa produzione si è notevolmente ridotta e ora è
fatta da alcune famiglie che lavorano ancora i campi per sé e vendono
la parte rimanente del prodotto in azienda.
Zona di produzione: Casale di Pignone, in località Ferriere e Pastine.
Pianta rampicante caratterizzata da un'elevata vigoria. Seme di
colorazione marrone chiaro con un'aureola di colore più scuro in
corrispondenza del punto di attacco sulla placenta. Ha la buccia sottile
e una polpa dal sapore e dalla consistenza delicata.
Predilige il clima temperato, fresco perché temperature troppo alte
possono provocare la morte dei fiori ma, per contro soffre bruschi cali
di temperatura e gelate tardive. Viene seminato nel mese di maggio e
raccolto ad agosto.
A maggio vengono seminati i fagioli in solchi già pronti. Quando le
piantine sono alte da 10 a 15 cm vengono messe le rame per consentire
alle piante di arrampicarsi e crescere robuste. Viene irrigato non molto
spesso e in dosi giuste in quanto non tollera ristagni idrici. Non
richiede particolari concimazioni, può essere sufficiente la rotazione
della coltura. Le piante fioriscono nel mese di luglio e a distanza di un
mese il fagiolo arriva alla maturazione. Può essere consumato fresco e
secco. L'essiccazione avviene in gran parte con il baccello attaccato alla
pianta. L'ultima fase dell'essiccazione viene fatta con i fagioli sgranati e
posti direttamente al sole.
Gli strumenti di coltivazione sono quelli comuni alle altre semine
agricole, i fagioli vengono sgranati a mano e conservati secchi in
sacchetti o contenitori in vetro in luoghi freschi , asciutti e lontano
dalla luce.
18 PAT LIGURI (2^ Edizione)In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali. E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.
10 ORTAGGI (2^ Edizione)
Ortaggi. In queste 360 pagine ho raccolto oltre 250 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Ortaggi, che spettacolo vedere i banchi dei prodotti dell'orto traboccare di colori in ogni stagione. Ed i sapori? In cucina lo spettacolo visivo si muta in spettacolo aromatico. Senza giungere agli eccessi di una dieta vegetariana sbilanciata, gli ortaggi sono salute... e risparmio. In ogni stagione la verdura sta sulla nostra tavola. Ma una conoscenza più approfondita ci fa scoprire che ogni tipo di ortaggio ha molte varianti. Si deve conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro ortolano di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.
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