Basilico genovese
La coltivazione del basilico è una delle attività più significative in
campo orticolo intrapresa dalla Regione Liguria, negli ultimi anni, è
stata la ricerca varietale che ha portato alla richiesta di iscrizione del
basilico nel registro previsto dalla vigente normativa. Attività non
secondaria, se si considera che la maggior parte delle cultivar
ortofrutticole regionali non sono presenti nei registri delle varietà
nazionali. La Regione ha promosso e favorito ogni possibile iniziativa
per valorizzare la produzione ligure del basilico che ha ottenuto la
DOP e un apposito disciplinare.
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Caratteristiche: le sementi impiegabili per la produzione del Basilico
Genovese DOP devono appartenere alla specie Ocimum basilicum L e
avere le caratteristiche di seguito elencate:
pianta con altezza da media a molto alta e portamento espanso o
cilindrico
densità del fogliame classificabile nelle classi d'espressione
intermedie (mediobassa, media, medio-alta) e non nelle classi
estreme (bassa o alta)
forma della foglia ellittica
bollosità del lembo e incisioni del margine assenti, molto deboli o
deboli
piano della lamina fogliare piatto o convesso
assenza totale di aroma di menta, aroma intenso e caratteristico.
Il basilico deve essere commercializzato fresco. La pianta intera è
confezionata a mazzi, con almeno due coppie di foglie vere (in
particolare una coppia di foglie vere completamente distesa e la
seconda in fase di formazione) e, al massimo, con quattro coppie di
foglie vere.
Sono identificabili due tipologie di mazzi: il mazzo picco o mazzetto e il
mazzo grande o bouquet. Il mazzetto è composto da 3 a 10 piante intere
complete di radici, e confezionato con carta per alimenti
contrassegnata dal marchio DOP ed è legato singolarmente.
Il bouquet è costituito
dall'equivalente numero di piante
contenute in 10 mazzetti che
vengono confezionati in modo
analogo. Non è vincolante il peso
del prodotto bensì il numero delle
piante.
Nella preparazione dei mazzi è
consentita l'utilizzazione di materiale
inerte da porre a contatto con le
radici per evitare una precoce
disidratazione delle piantine in esso
contenute.
Gli imballaggi per contenere i singoli
mazzi o gli eventuali sacchetti
devono essere in materiale
conforme alle normative vigenti e
devono essere contrassegnati con il
logo della D.O.P. e con il marchio
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aziendale completo. L'identificazione aziendale dovrà avere dimensioni
e posizionamento che la rendano sufficientemente evidente in
rapporto al logo e alla dicitura della DOP.
La varietà basilico genovese presenta una foglia di dimensioni mediopiccole, forma ovale, convessa e di colore verde poco intenso. Il suo
profumo è delicato e non possiede il sentor di menta che invece si
riscontra in altre varietà. La coltivazione del basilico era un tempo
circoscritta alla Liguria, dove rappresentava la specie orticola più
coltivata in ambiente protetto e vantava il primato del miglior basilico
italiano con una produzione totale di 170 tonnellate delle quali 120 in
serra. In questi anni si è assistito alla diffusione di questa coltura, a
pieno campo, anche in alcune zone dell'Italia meridionale, dove in
precedenza si coltivava in serra. La diffusione a pieno campo della
coltura risponde soprattutto alla crescente domanda da parte
dell'industria alimentare.
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