

4 tuorli d’uova




Finocchietto selvatico semi 1 cucchiaino
Prendete delle barbabietole rosse precotte (le trovate nei supermercati sottovuoto), e con un coltellino dalla lama liscia, levate loro la buccia esterna.
Con una mandolina, tagliatele a fettine sottili direttamente dentro una ciotola.
Aggiungete lo zucchero, i semi di finocchietto selvatico, l’aceto di vino bianco e il vino rosso, e mescolate delicatamente fino ad amalgamare bene gli ingredienti.
Lasciate riposare la preparazione coperta e al fresco per un paio d’ore prima di servirla, in modo che le barbabietole abbiano il tempo di assorbire il liquido di condimento.

Broccoli 1 kg
Cipolle 1
Olio 1/2 bicchiere
Pepe macinato fresco q.b.
Prezzemolo tritato 1 ciuffo
Sale q.b.
Vino rosso 1 bicchiere
In una pentola alta versate tre cucchiai di olio e fate degli strati alternando i broccoli, un pizzico di sale, la cipolla e l'aglio, il prezzemolo.
Aggiungete le acciughe tritate, del pecorino grattugiato, o se preferite a fettine o a dadini; terminate con una spolverata di pepe.
Procedente in questo modo fino a riempire la pentola, terminate gli strati con un'abbondante spolverata di pecorino, coprite con un coperchio e mettete a cuocere a fuoco molto basso, senza mai girare.
A metà cottura, irrorate il tutto con il vino rosso e continuate a cuocere finché i broccoli risulteranno teneri. Se durante la cottura vi accorgete che non c'è abbastanza acqua, potete aggiungere un mestolo di brodo vegetale. Fate cuocere finché i broccoli affogati non saranno morbidi e serviteli come contorno sia caldi che freddi.
I vrocculi affucati, così chiamati in dialetto catanese, sono molto facili da preparare grazie anche alla semplicità degli ingredienti con cui sono realizzati: i broccoli, acciughe, il pecorino ed il vino.

vinaccia: può essere utilizzata la vinaccia proveniente dai vitigni rossi o bianchi anche se nella pratica comune si preferisce quella proveniente dai tipi rossi;
sale: all'atto della preparazione della massa fermentante è talvolta aggiunto cloruro di sodio;
aceto di vino: è talvolta aggiunto nel corso della preparazione della massa fermentante;
acqua: da pozzo o acquedotto purché con basso contenuto in cloro.
Le radici una volta raccolte possono essere utilizzate subito o conservate. La conservazione deve avvenire in ambienti che assicurino una temperatura non inferiore a –2°C, in cumuli ben arieggiati od in cassoni.
Le radici da impiegare sono accuratamente lavate con le attrezzature meccaniche comunemente utilizzate per la pulizia di ortaggi da tubero, bulbo o radice. Dopo averle lavate si procede al caricamento della massa fermentante negli appositi recipienti alternando degli strati di radici e vinaccia. La parte superiore della massa, a contatto con l'esterno, deve essere costituita da vinaccia al fine di creare un cappello che assicuri la completa immersione anche dello strato più superficiale di radici che altrimenti potrebbero essere soggette ad ossidazioni. A caricamento completato si procede all'aggiunta di acqua pura oppure acqua ed aceto od anche acqua, aceto e sale. L'aceto è aggiunto in un ammontare variabile fra l'8 e il 20% in volume, mentre il sale non eccede il 4% in peso della soluzione.
Infine, sulla massa così preparata, si procede all'applicazione di pesi che devono assicurare l'immersione del materiale fermentante durante tutto l'arco del processo.
In alcune zone montane le rape possono essere coperte dai residui della trasformazione della frutta (in particolare pere e mele da “most”).
Nel corso della fermentazione la temperatura della massa fermentante è mantenuta sotto controllo al fine da assicurare una temperatura non inferiore a 15°C e non superiore a 25°C. La durata del processo non deve essere inferiore a 30 giorni. Si considera concluso il processo di fermentazione quando anche le parti interne delle radici più grosse hanno assunto il caratteristico colore roseo.

Malgrado sia un piatto abbastanza recente si è velocemente diffuso ed internazionalizzato tanto che si contano numerose versioni.

Tagliare i carciofi a julienne di
CIPOLLINE ALL'AGRODOLCE




Aglio 2 spicchi
Fagioli toscanelli freschi 300 g
Olio extravergine d'oliva 1/2 bicchiere
Pepe macinato q.b.
Pomodori pelati 200 g
Sale q.b.
Salvia 1 rametto
Mettete i fagioli in un tegame, possibilmente di terracotta, e copriteli con quattro dita d'acqua. Portateli molto velocemente ad ebollizione ed in seguito, abbassate la fiamma e lasciateli cuocere a fuoco lento finché non risulteranno teneri ma senza sfaldarsi. Una volta pronti i fagioli, fate rosolare in un tegame, (sempre di terracotta se vi è possibile), con un pò d'olio, l'aglio ed il rametto di salvia. Dopo due o tre minuti aggiungete anche i pomodori pelati e fate cuocere il tutto fino ad ottenere un sugo abbastanza denso. Aggiungete quindi i fagioli che avevate precedentemente preparato, salate e pepate secondo il vostro gusto, quindi proseguite la cottura per almeno 15 minuti. Una volta pronti servite ancora caldi. I fagioli all'uccelletto sono uno dei piatti tipici della cucina Toscana, soprattutto di Firenze, città con una gastronomia dalla storia antica ed importante. La fama di questa ricetta è legata soprattutto alla semplicità dei suoi ingredienti ed al suo sapore intenso ma allo stesso tempo delicato che ne fa un ottimo accompagnamento soprattutto per le carni. Nonostante siano così conosciuti, nessuno è mai riuscito a capire il significato del nome "fagioli all'uccelletto", visto che nella ricetta di uccelletti non c'è traccia. L'unico che ha cercato di dare una risposta a questo quesito è stato il padre della cucina italiana, Pellegrino Artusi secondo il quale la ricetta trarrebbe il suo nome dal metodo di cottura, con particolari aromi, utilizzato per la preparazione dei famosi arrosti di uccelletti.

Lavo i fagioli e li pongo in una pentola con un bicchiere d'acqua e l'olio, la salvia il sale e il pepe. Li faccio cuocere per circa 40 minuti a recipiente coperto, rimestando ogni tanto. Li scolo e vi unisco la cipolla tagliata fine. Finisco di condire con olio, aceto e sale.

Fagiolini 600 gr
Olio di oliva 5 cucchiai
Prezzemolo 1 ciuffo
Sale q.b.
FAGIOLINI ALLA PUGLIESE


I faseuj grass (fagioli grassi in italiano) sono un piatto tipico del Canavese e delle zone circostanti; divenuto famoso soprattutto grazie al Carnevale d'Ivrea. I fagioli grassi sono un piatto povero, composto da fagioli e ritagli di carne e cotenna di maiale con qualche osso, cotti nelle tofeje, recipienti tondi in terracotta con quattro manici. I fagioli grassi vengono mangiati appunto a carnevale perché in quaresima era vietato mangiare carne secondo credo religioso. I fagioli grassi venivano donati al popolo.







40 g di burro
sale


Funghi misti 600 gr







un Cespo di radicchio rosso
1 scalogno
prezzemolo q.b.
mezzo Bicchierino d'aceto
8 cl d'Olio Extra Vergine d'Oliva
sale e pepe

1 spicchio aglio
Q.b. Olio di oliva extravergine
700 grammi pollo petto
Q.b. Sale
Q.b. Pepe
0.5 limone
1 peperone giallo
1 mazzetto prezzemolo
1 peperone rosso
2 cucchiai senape
60 grammi mandorla
1) Per preparare l'insalata con peperoni alle mandorle taglia il petto di pollo a fettine; pulisci i peperoni, privali di torsolo e nervature e riducili a striscioline. Cuoci carne e verdura su una piastra calda, 4-5 minuti per parte
2) Trasferisci il pollo e i peperoni in una ciotola, aggiungi l'aglio a fettine sottili, il prezzemolo tritato, una presa di sale e una macinata abbondante di pepe. Irrora con un filo di olio, mescola con cura e lascia raffreddare.
3) Versa il succo del limone in una ciotolina ed emulsiona con la senape e un paio di cucchiai di olio. Taglia le mandorle a filetti, o tritale grossolanamente, e falle tostare in un padellino con un filo di olio.
4) Versa la salsina alla senape sull'insalata con peperoni poco prima di servirla e completa con le mandorle tostate.



Una cipolla rossa piccola
Due patate
Una mela
Quaranta grammi di olio extravergine d'oliva
Un cucchiaio di aceto
Sale
Pepe





• 350 gr petto di pollo
• 4 perini
• 2 piccole zucchine
• succo di limone q.b.
• erba cipollina q.b.
• olio extravergine di oliva q.b.
• sale q.b.
• pepe q.b.
Potete aggiungere anche foglie di rucola o insalata verde a vostro piacere.













150 gr. di lenticchie secche biologiche
100 gr di salmone al naturale
15 acini di uva bianca da tavola
2 foglie di alloro
1 piccolo scalogno
3 cucchiaini di senape di Digione
6 cucchiaini di aceto di mele
6 cucchiaini di olio e.v.o.
1 presa di sale grosso
Sciacquare le lenticchie porle in una pentola con acqua fredda, unire l’alloro e lo scalogno e portare a cottura facendo attenzione affinché le lenticchie siano sempre coperte di acqua (il tempo di cottura e l’eventuale tempo di ammollo dipendono dalla tipologia di lenticchie utilizzate). Quasi a fine cottura, salare. Scolare le lenticchie e lasciarle intiepidire. Dividere gli acini dell’uva a metà e con un coltello appuntito togliere i semi. Preparare il dressing emulsionando con una forchetta in una ciotola 3 cucchiaini di senape, 6 cucchiaini di olio e 6 cucchiaini di aceto. Riprendere le lenticchie, unirvi l’uva e il salmone. Condire con il dressing e servire subito.

Patate 4 da 180 gr l'una circa (per questo tipo di preparazione è consigliabile scegliere delle patate rosse, dalla polpa ben soda, adatte per essere cotte al cartoccio)
Sale q.b.
Fate un mix di panna acida, formaggio Philadelphia ed erba cipollina tritata. Versatelo sulle patate e servite immediatamente.

Lessate i fagiolini in acqua salata in ebollizione e ritirateli a metà cottura, cioè duretti, tritateli o passateli al mixer. Preparate un soffritto con funghi fatti rinvenire in acqua tiepida e tritati, lo spicchio d'aglio intero e fate rosolare per alcuni minuti (da

1 cucchiaino farina
Lava le zucchine e poi cuocile intere immergendole in acqua bollente e salata per 8 minuti. Passale in acqua e ghiaccio per qualche attimo. Togli la calotta superiore e scava un po’ del contenuto delle zucchine tonde.Lava il porro, taglialo a listine sottili e poi mettilo a rosolare in una padellina insieme al burro e allo speck tagliato a dadini. Aggiungi sale e pepe, poi cuoci a fiamma bassa per 2-3 minuti. Mentre raffreddano, sbatti uova e farina, unisci 2 cucchiai di grana grattugiato e la panna. Quando il composto è omogeneo unisci porri e speck e riempi le zucchine svuotate. Cospargi con il grana non ancora utilizzato, sistemale in una teglia imburrata. Accanto alle zucchine ai porri metti anche le calottine. Cuoci in forno preriscaldato a 220° per 15-20 minuti, poi estrai la teglia e coprila con un foglio di carta di alluminio. Continua la cottura ancora per 15 minuti, ma stavolta abbassando la temperatura a 180°. Servi caldo o tiepido a seconda delle preferenze.