venerdì 28 ottobre 2022

MELA ALTO ADIGE

mela Alto Adige
Il marchio Mela Alto Adige IGP (in tedesco Südtiroler Apfel g.g.A.) indica le mele coltivate in Alto Adige con metodi di produzione tradizionali. L'Alto Adige rappresenta la più vasta area europea concentrata dedicata alla frutticoltura. Delle oltre una dozzina di varietà di mele coltivate in loco, undici hanno ottenuto nel 2005 il marchio europeo di "indicazione geografica protetta" (IGP) e sono quindi riconosciute in tutta Europa come specialità regionali. Il marchio "Mela Alto Adige IGP" è utilizzato da tutti i distributori altoatesini per il prodotto destinato all'esportazione.
Storia
Sembra che i primi meli in Europa si siano sviluppati in Kazakistan, nell'Asia centrale. Le mele arrivarono successivamente in Grecia lungo la via della seta e raggiunsero infine anche l'Alto Adige al tempo delle conquiste romane. In quest'area, la coltivazione delle mele avveniva nel Medio Evo per lo più a opera dei monasteri, che erano quindi i depositari delle conoscenze relative ai metodi di coltivazione e alle diverse varietà del frutto. Anche le famiglie contadine sfruttarono per diversi secoli la mela per la propria auto-sussistenza. Già allora, la mela altoatesina veniva esportata al nord attraverso i passi alpini. La costruzione di una linea ferroviaria che attraversava il Brennero, nel 1867, agevolò ulteriormente le esportazioni. Tra il 1880 e il 1890, i frutticoltori altoatesini conquistarono una certa quantità di terre per la coltivazione grazie alla regolazione del corso dell'Adige e alla conseguente bonifica delle zone acquitrinose circostanti. Verso la fine del XIX secolo, nacquero infine le prime cooperative di frutticoltori. Da allora la coltivazione delle mele in Alto Adige ha sempre avuto una notevole importanza.
Area di coltivazione
L'Alto Adige, con i suoi oltre 18.400 ettari di terreno dedicati, rappresenta la più grande area chiusa di coltivazione delle mele dell'Unione europea. Si estende per una lunghezza di circa 100 chilometri lungo le valli partendo da Salorno, al sud, e attraversando la Valle dell'Adige fino a raggiungere Malles, nella Val Venosta. Un'altra ristretta area di coltivazione si trova inoltre nella Valle Isarco presso Naz-Sciaves. L'area totale destinata alla coltivazione delle mele rappresenta circa il 2,5% dell'intera superficie dell'Alto Adige. La coltivazione delle mele in Alto Adige è strutturata in piccoli appezzamenti ed è affidata a circa 8.000 aziende familiari. In media, le singole aziende hanno una dimensione compresa appena tra i 2,5 e i 3 ettari di terreno. Il raccolto annuale è pari a circa 950.000 tonnellate, di cui circa la metà è commercializzato in Italia. Il principale mercato di esportazione è la Germania.
Le condizioni climatiche dell'Alto Adige sono particolarmente favorevoli per la coltivazione delle mele. Le Alpi proteggono l'area dal freddo del nord. I 300 giorni di sole registrati in media durante l'anno e le oltre 2.000 ore di sole disponibili consentono la maturazione ottimale dei frutti. I circa 800 litri di precipitazioni annue per metro quadrato sono sufficienti a coprire il fabbisogno idrico di base richiesto dalle attività legate alla frutticoltura; nelle estati secche, i frutticoltori integrano l'apporto idrico ricorrendo all'irrigazione.
Coltivazione
In Alto Adige si pratica sia la coltivazione integrata, sia quella biologica. Il 96% delle aziende ortofrutticole si attiene alle direttive AGRIOS (Gruppo di lavoro per la frutticoltura integrata dell'Alto Adige), mentre il 4% aderisce alle linee guida previste per la coltivazione biologica.
Coltivazione integrata
La coltivazione integrata sfrutta le capacità di resistenza intrinseche della natura, protegge gli insetti e gli organismi utili e ne promuove la diffusione tramite misure ecologiche mirate. In Alto Adige, AGRIOS ha sviluppato specifiche direttive atte allo scopo. Secondo le direttive, l'impiego di un elenco comunque selezionato di antiparassitari è consentito soltanto in caso di superamento della soglia di danno economico, non è ammesso l'utilizzo di erbicidi che abbiano un impatto nocivo sul terreno e la concimazione avviene soltanto sulla base di precise analisi del suolo.
Indicazione geografica protetta
Dal 2005, sono undici le varietà di mele altoatesine che possono fregiarsi del marchio di qualità europeo di "indicazione geografica protetta" (IGP). La denominazione garantisce il riconoscimento delle mele a livello europeo come specialità regionali e tutela inoltre dalle imitazioni e da utilizzi non conformi del marchio. Per i consumatori, il marchio è una garanzia di qualità e certifica l'origine dei frutti e l'impiego di metodi tradizionali ai fini della produzione. Al tempo stesso, documenta che la produzione e la lavorazione delle mele sono effettuate nell'area di provenienza, in Alto Adige. La mela Alto Adige deve soddisfare precisi standard a livello di produzione e superare un rigido sistema di controlli.
Varietà con indicazione geografica protetta "Mela Alto Adige IGP"
Golden Delicious, Gala, Red Delicious, Braeburn, Fuji, Granny Smith, Morgenduft, Jonagold, Winesap, Idared, Elstar.

9 FRUTTA (2^ Edizione)
 

Frutta. In queste 230 pagine ho raccolto oltre 120 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. In ogni stagione la frutta sta sulla nostra tavola. Quante virtù ci stanno nella frutta? Tantissime, facciamone allora tesoro. Ma una conoscenza più approfondita rende il nostro tesoro ancora più ricco ed appetibile. Ogni tipo di frutto ha molte varianti, occorre conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro fruttivendolo di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


BIRRE 87: ANCHOR



Anchor Brewing Company è una distilleria specializzata nella fabbricazione di birra ed alcolici con sede a San Francisco, in California. Fondata nel 1896, l'industria della birra fu riacquistata nel 1965 dal suo proprietario attuale, Fritz Maytag (Frederick Louis Maytag III per lo stato-civile), che la spostò nel 1979. È la sola industria della birra che produce la birra vapore (steam beer), anche chiamata California common beer.
Anchor Brewing Company è spesso considerata come l'azienda capo nelle vendite dei microbirrifici negli Stati Uniti. Quando il divieto venne tolto, molte piccole industrie della birra americane poterono riaprire e riprendere la loro produzione. La grande maggioranza vendeva la loro birra soltanto nei dintorni immediati del loro luogo di produzione. Quest'industrie della birra sono spesso un simbolo d'orgoglio nazionale per il maggior numero di immigranti di prima o seconda generazione, in particolare fra le comunità tedesche, polacche o della Repubblica Ceca. Negli anni 50 numerose di quest'industrie della birra continuarono a prosperare durante la seconda guerra mondiale. A partire da questo decennio, tuttavia, la comparsa della pubblicità teletrasmessa e dalle tattiche di marketing di massa favorisce l'espansione delle grandi industrie della birra, in particolare Anheuser-Busch, Schlitz, Pabst e Miller, a scapito delle industrie della birra locali, così il maggior numero poco a poco chiuderà le loro porte.
Nel 1965, Fritz Maytag riacquista il 51% dell'industria della birra Anchor per alcune migliaia di dollari. Alcuni anni più tardi, riacquista il resto del capitale.
Negli anni 80, la birra di Maytag, l'Anchor Steam Beer, inizia ad essere osservata a livello nazionale. La domanda esplode, e numerosi imitatori emulano il suo successo, una concorrenza che Maytag accoglie favorevolmente, non potendo soddisfare di per sé la sete improvvisa di birra artigianale del paese. L'ampiezza delle vendite delle microbrasserie, si vede anche la comparsa di numerosi pub, dove la birra è trattata sul posto in piccole quantità e spesso anche nei ristoranti.
L'industria della birra produce in varie occasioni delle serie limitate per diversi eventi.
Il birrificio vende la maggior parte della sua produzione sul mercato nazionale, ma esporta anche in Canada, in Australia e Nuova Zelanda, Giappone, nei Paesi Bassi, nel Regno Unito ed in Svezia.
Nel 1993, l'impresa ha aperto l'Anchor Distillery, una microdistilleria che opera nello stesso stabilimento del birrificio, producendo un whiskey single malt, Old Potrero, nominato secondo la collina di San Francisco dove è prodotto, produce anche un gin dal 1997, il Junípero un riferimento lontano all'esploratore spagnolo, Junípero Serra.
Fritz Maytag è anche proprietario del settore York Creek Vineyards, un produttore di vino tra le contee di Napa e Sonoma.


20 BIRRA
(2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.



giovedì 27 ottobre 2022

BIRRE 86: HIGHLAND BREWING COMPANY


Highland Brewing Company è un birrificio situato nelle isole Orcadi, in Scozia. È stato fondato nel 2005 da Rob Hill, che precedentemente ha lavorato all'Orkney Brewery e alla Moorhouse's Brewery. Le prime birre furono prodotte alla fine del 2004 negli impianti della Moorhouse, mentre la prima birra brassata nelle Orcadi è del gennaio 2006. Gli impianti di produzione sono situati nella vecchia latteria di Swannay Farms, su Mainland.
Birre
Orkney Best: bitter, 3,6% vol
Dark Munro: dark mild ale, 4% vol
Scapa Special: pale ale, 4,2% vol
St Magnus Ale: scottish ale, 4,5% vol
Orkney IPA: english IPA, 4,8% vol
Orkney Blast: strong ale, 6% vol
Orkney Porter: porter, 9% vol
SOLO IN VERSIONE E BOOK
COLLANA DALLA PARTE DEL GUSTO
20 BIRRA
(2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
 (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


MELA CAMPANINA MODENESE

mela Campanina Modenese
La mela campanina, detta anche "l'antica mela della nonna", appartiene alla tradizione della bassa modenese e bassa mantovana.
Grazie a uno studio scientifico, svolto dall'Università di Bologna, sulle caratteristiche di cinque mele antiche, fra cui la campanina, vengono messe in evidenza le sue qualità: elevato contenuto in sostanze antiossidanti (fino a 4 volte in più rispetto alla mela Golden Delicious), elevato contenuto in pectina e polifenoli oltre che di acido ascorbico.
Da sempre conosciuta come mela cotta (la sua polpa rimane integra e compatta anche dopo la cottura) è ottima anche consumata fresca in quanto mantiene inalterato tutte le sue caratteristiche in sostanze nutrienti.
Fin dal 1877 uno storico mirandolese cita questo frutto in un suo articolo sull'Informatore Mirandolese: "assai saporite sono le pesche di questo suolo e sono in molto pregio i pomi detti campanini dei quali nell'autunno si fanno larghe provviste e si trasportano fino a Venezia ed altre città". Parecchi anni dopo Vilmo Cappi, nume tutelare delle tradizioni Mirandolesi, scriveva: "tra la frutta, tipiche sono le mele campanine che ora stanno scomparendo perché sostituite da varietà e tipi più commerciali, ma che da non pochi, vengono desiderate ancora e ricercate perché si conservano a lungo, tutto l'inverno, e mantengono sempre intatte la loro fragranza e la loro polpa bianca e pulita che sembra di marmo".
La raccolta dei frutti inizia mediamente verso la prima decade di ottobre e prosegue per circa un mese e completano la maturazione e la colorazione stando esposti al sole per 5/7 giorni.

9 FRUTTA (2^ Edizione)

 

Frutta. In queste 230 pagine ho raccolto oltre 120 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
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Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. In ogni stagione la frutta sta sulla nostra tavola. Quante virtù ci stanno nella frutta? Tantissime, facciamone allora tesoro. Ma una conoscenza più approfondita rende il nostro tesoro ancora più ricco ed appetibile. Ogni tipo di frutto ha molte varianti, occorre conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro fruttivendolo di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

mercoledì 26 ottobre 2022

LIMONE FEMMINIELLO DEL GARGANO

Il limone femminello del Gargano è un particolare tipo di limone prodotto (e confezionato) nella provincia di Foggia, nei territori dei comuni di Vico del Gargano, Ischitella e Rodi Garganico, ovvero il tratto costiero e sub-costiero settentrionale del promontorio del Gargano.
I limoneti sono maggiormente legati alla fascia più prossima al mare. Infatti il clima mite e la posizione assolata creano le condizioni ideali per la produzione di limoni e arance.
Il Limone del Gargano rappresenta oggi il limone più antico di tutta l'Italia, infatti già dall'anno 1000 venivano coltivati agrumi di questo genere, che col passare dei secoli si sono diffusi grazie alla tradizione agrumaria della regione.
Addirittura già verso la fine dell’800 da questa zona d’Italia venivano esportati limoni e arance verso paesi quali Canada e Stati Uniti d’America.
Il nome "Femminello" è dovuto principalmente all'alta produttività di questa pianta (l’albero può raggiungere le 5 fioriture l’anno), che è anche la più diffusa sul territorio italiano.
Sulle confezioni ad autenticarne la provenienza devono esserci le indicazioni: Limone Femminello del Gargano, il logo, la dicitura di IGP anche per esteso, il nome del produttore/commerciante, la ragione sociale, l’indirizzo del confezionatore ed il peso netto all’origine. Se venduto sfuso il limone deve riportare il logotipo distintivo di questa Igp.



9 FRUTTA (2^ Edizione)
 

Frutta. In queste 230 pagine ho raccolto oltre 120 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
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BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

VINI 153: ROSSO CONERO RISERVA

La zona di produzione del Rosso Conero Riserva DOCG è l’intero territorio comunale di Ancona, Offagna, Camerano, Sirolo, Numana e parte dei comuni di Castelfidardo ed Osimo. La produzione di vino nella Marca Dorica (l’area del Conero) fonda le sue radici già intorno al X sec. a.c., avviata dagli Etruschi. Da allora la viticoltura è andata via via sviluppandosi, facendo crescere la qualità del prodotto.

Vitigni utilizzabili sono il Montepulciano minimo 85% ed il Sangiovese massimo 15%.

Titolo alcolometrico minimo 12,50% vol.; acidita' totale minima: 4,5 g/l.

Il periodo d'invecchiamento è di almeno 2 anni a decorre dal 1° novembre dell'anno di produzione delle uve.

Colore rosso rubino; odore gradevole, vinoso; sapore armonico, asciutto, ricco di corpo.

Si sposa con i salumi, le paste condite con sughi di carne, alla selvaggina, agli arrosti, al brasato ed è ottimo con il pecorino di fossa. Temperatura di degustazione: 18°-20°C.

15 VINO (2^ Edizione)


BIRRE 85: GULDEN DRAAK


La Gulden Draak (in olandese Drago d'oro) è una birra scura belga, di elevata gradazione alcolica. È prodotta dalla Brouwerij Van Steenberge a Ertvelde (Fiandre Orientali). Nel 1998 è stata definita la birra più gustosa del mondo dall'American Tasting Institute.
La birra è imbottigliata nella sua classica bottiglia bianca in contenitori da 33, 75 o 150 centilitri e in fusti da 30 litri.

20 BIRRA 
(2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
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martedì 25 ottobre 2022

BIRRE 84: WARSTEINER




La Warsteiner è una birra chiara tedesca a bassa fermentazione, prodotta dal Warsteiner Brauerei, birrificio attivo dal 1753 nella località di Warstein, in Germania quando l'agricoltore Antonius Cramer comincia a produrre birra per la vendita oltre che per il consumo domestico. Il motto della casa produttrice è "Eine Königin unter den Bieren" (in italiano "Una regina fra le birre"), con chiaro riferimento alla corona disegnata nel simbolo della birra.
Prodotta con una pregiata varietà locale di luppolo, la Warsteiner si contraddistingue come birra pilsner per il suo aroma luppolato, il gusto leggermente amaro e per la sua freschezza e digeribilità.
La Warsteiner Brauerei, ancora oggi di proprietà della famiglia Cramer, è la maggiore birreria privata di Germania, e si presenta come uno dei birrifici più all'avanguardia e tecnologicamente avanzato. Il suo moderno impianto è in grado di sfornare 5'000 bottiglie all'ora.
Varietà
Warsteiner Premium Verum - (4,8% vol.) la classica pils della Warsteiner, esportata in oltre 60 paesi.
Warsteiner Premium Fresh - (0% vol.) birra analcolica
Warsteiner Premium Lemon - (2,9% vol.) mix composto per il 60% da Warsteiner Premium Verum e per il 40% da lime.

20 BIRRA
(2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
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VINI 152: MATERA


Il Matera è un vino DOC della Basilicata.
La zona di produzione dei vini Matera è il territorio della città di Matera e di buona parte della provincia di Matera; le uve possono essere prodotte in vigneti coltivati fino alla quota massima di 700 m slm.
Caratteristiche del prodotto
La denominazione di origine controllata Matera è riservata ai seguenti vini:
"Matera" Rosso: Colore: rosso rubino; Profumo: complesso, fruttato; Sapore: armonico, rotondo, tipico.
"Matera" Primitivo: Colore: rosso rubino tendente al violaceo ed al granato con l'invecchiamento; Profumo: intenso, persistente caratteristico;
Sapore: secco, pieno, armonico tendente al vellutato.
"Matera" Rosso Jonico: Colore: rosso rubino; Profumo: intenso, persistente, erbaceo; Sapore: secco, pieno, armonico tendente al vellutato.
"Matera" Greco: Colore: paglierino; Profumo: caratteristico, intenso, persistente, erbaceo; Sapore: tipico, caratteristico.
"Matera" Bianco: Colore: paglierino; Profumo: intenso, fruttato, erbaceo; Sapore: tipico, secco, fresco, sapido.
"Matera" Spumante: Colore: paglierino; Profumo: fruttato, tipico, gradevole; Sapore: fragrante, tipico, caratteristico.
I vini a denominazione di origine controllata "Matera", elaborati secondo pratiche tradizionali in recipienti di legno, possono essere caratterizzati da lieve sentore di legno.
Come si produce
Il disciplinare di produzione stabilisce che i vini suddetti devono essere ottenuti dalle uve prodotte dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica:
"Matera" Rosso: Sangiovese: minimo 60%; Aglianico: minimo 10%; Primitivo: minimo 10%, possono concorrere alla produzione di detto vino altri vitigni a bacca rossa, non aromatici, raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Matera, fino ad un massimo del 20%.
"Matera" Primitivo: Primitivo: minimo 90%, possono concorrere alla produzione di detto vino altri vitigni a bacca rossa idonee alla coltivazione per la provincia di Matera, fino ad un massimo del 10%.
"Matera" Rosso Jonico: Rosso Jonico: Cabernet S. minimo 60%; Primitivo: minimo 20%; Merlot: minimo 10% possono concorrere alla produzione di detto vino altri vitigni a bacca rossa non aromatici, raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Matera, fino ad un massimo del 10%.
alla produzione di detto vino altri vitigni a bacca bianca non aromatiche, raccomandate e/o autorizzate per la provincia di Matera, fino ad un massimo del 15%.
"Matera" Bianco: Malvasia bianca di Basilicata: Minimo 70%; Greco bianco: minimo 10%, possono concorrere alla produzione di detto vino altri vitigni a bacca bianca non aromatiche, autorizzate per la vinificazione per la provincia di Matera, fino ad un massimo del 20%.
"Matera" Spumante: Malvasia di Basilicata: Minimo 70%; Greco: minimo 10%, possono concorrere alla produzione di detto vino altri vitigni a bacca bianca non aromatiche, raccomandate e/o autorizzate per la provincia di Matera, fino ad un massimo del 20%.


15 VINO (2^ Edizione)
Vino. In queste 250 pagine ho raccolto oltre 220 schede di criteri di vinificazione, abbinamento e prodotti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Sin dall'antichità i frutti della vite sono diventati vino. Da allora migliaia di vitigni hanno avuto vita e decine di migliaia di vini sono stati creati. Per il nostro piacere. Impariamo insieme a conoscerne i principali, a degustarli, a scegliere quelli che sono i nostri vini di elezione. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro vinai di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

MELA COX ORANGE

mela Cox Orange
Cox Orange: mela aromatica e dolce con aciditá, simile all´arancia; gusto unico. Mutazione spontanea trovata in Inghilterra; molto probabilmente uno dei genitori é 'Ribston Pepping'.

9 FRUTTA (2^ Edizione)

 

Frutta. In queste 230 pagine ho raccolto oltre 120 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
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lunedì 24 ottobre 2022

AMARENA BRUSCA DI MODENA

Prodotto storico della gastronomia modenese. Il prodotto risale al tempo del rinascimento. Bartolomeo Stefani documentò nel 1662 una ricetta per la preparazione di una confettura di ciliegie acide. Pellegrino Artusi, nel suo famoso ricettario indica come ottenere una crostata con confettura di amarena acida, che grazie al suo gusto brusco rende inimitabile il risultato.
La scelta del frutto maturo, avviene tramite esami visivi, che deve presentare l'amarena con una colorazione uniforme pari al 90%. Viene privato del nocciolo e del picciolo. Nei tempi passati quest'operazione veniva fatta a mano, ora invece tramite macchine passatrici o denocciolatrici. Il succo e il frutto vengono mandati al concentratore e avviene l'aggiunta di zucchero e saccarosio. 
Per il particolare sapore aspro, viene degustata sia la naturale o in aggiunta a realizzazioni di torte e crostate. Apprezzata in abbinamento delle creme gelato. Tipica della tradizione modenese la “crostata di amarene”, pasta frolla e confettura di amarene brusche. Grazie alla dolcezza della pasta e all'aspro delle amarene, rende questo contrasto un dolce unico e irripetibile.


9 FRUTTA (2^ Edizione)
 

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BIRRE 83: MESSINA


Birra Messina è uno dei marchi storici della produzione di birra in Sicilia. Nel 1988 è stato acquisito dal gruppo Heineken Italia S.p.A.
"Birra Messina" fu fondata nel 1923, a Messina, dalla famiglia Lo Presti - Faranda sotto il nome iniziale di Birra Trinacria. Successivamente il nome fu modificato in Messina, birra di Sicilia. La produzione si incrementò anno dopo anno estendendosi al mercato meridionale di Sicilia e Calabria. Negli anni settanta del XIX secolo iniziarono le difficoltà anche in seguito alla diffusione di numerosi marchi concorrenti nazionali ed esteri.
Nel 1988 lo stabilimento messinese fu acquisito dalla Dreher, uno degli storici marchi incorporati dal gruppo Heineken Italia S.p.A. di Milano; con lo stabilimento venne rilevato anche il marchio "Birra Messina" e il mercato.
La produzione della birra intanto venne gradatamente spostata dagli impianti siciliani ad altri del gruppo pur mantenendone etichetta e diciture storiche. Nel 1999 lo stabilimento messinese si era ridotto a semplice impianto di imbottigliamento per il mercato siciliano. La produzione era invece trasferita in Puglia, a Massafra, impianto del marchio Dreher. Nel 2007 la Heineken annunciava la definitiva chiusura dello stabilimento messinese di via Bonino.
Nel mese di febbraio 2008 la fabbrica messinese fu acquisita dalla società Triscele s.r.l. appartenente alla famiglia Faranda. Non potendo produrre sotto il nome di "Birra Messina" vennero immesse nel mercato siciliano due nuove etichette rifacentisi alla storica fondazione del 1923; la "Patruni e sutta" e la "Birra del sole". L'operazione, che mirava a riprendere il mercato precedente non ebbe però i risultati sperati. L'anno successivo la Confconsumatori di Messina presentò un ricorso all'autority garante della concorrenza e del mercato contro la "Heineken" per "messaggi considerati ingannevoli"; l'uso del simbolo Triscele, le diciture antica ricetta e dal 1923 in etichetta vennero considerati fuorvianti in quanto nulla c'era di "siciliano", né la ricetta, né la sede legale e neanche lo stabilimento di produzione sito a Massafra, in Puglia.
Nel 2011 anche la Triscele s.r.l. annunciava la chiusura degli stabilimenti e il licenziamento dei 42 lavoratori. Sono stati messi in opera vari tentativi per riavviare la produzione degli stabilimenti chiusi ma, nonostante le premesse, la produzione della birra a Messina all'inizio del 2014 non era ancora ripartita. Tuttavia la costituzione di una cooperativa "Birrificio Messina" composta di ex-dipendenti Triscele ha annunciato per l'autunno 2014 la ripresa della produzione di birra; l'uso dello storico marchio è subordinato alle trattative intraprese con la Heineken, ancora proprietaria dello stesso.

20 BIRRA (2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


domenica 23 ottobre 2022

BIRRE 82: CARLSBERG

« Probably the best beer in the world » (traduzione. Probabilmente la migliore birra nel mondo)
Carlsberg è una delle più importanti società produttrici di birra al mondo, presente in circa 50 nazioni.
Gli uffici centrali sono situati a Valby, quartiere di Copenaghen. Il marchio principale della società è la Birra Carlsberg, ma produce anche birra Tuborg oltre a singoli marchi nazionali. La Compagnia è stata fondata nel 1847 da J.C. Jacobsen. Dopo la fusione con il gruppo birrario norvegese Orkla nel gennaio 2001, Carlsberg è diventata il quinto gruppo mondiale nella produzione di birra, ed impiega circa 31.000 persone.
Carlsberg fu fondata da J.C. Jacobsen; la prima cotta fu prodotta il 10 novembre 1847. L'esportazione della Birra Carlsberg iniziò nel 1868. La produzione all'estero iniziò nel 1968 con l'apertura della birreria Carlsberg a Blantyre, Malawi. Tra i loghi originali della società vi è l'elefante (da cui il nome di alcune delle sue lager) e la svastica (originariamente simbolo della Ny Carlsberg). L'uso di quest'ultima fu interrotto negli anni 30 a causa della sua associazione con partiti politici.
Il fondatore di Carlsberg, J.C. Jacobsen fu un filantropo ed un avido collezionista d'arte. Grazie al suo successo negli affari ebbe la possibilità di accumulare una impressionante collezione d'arte che è ora conservata nella Ny Carlsberg Glyptotek, al centro di Copenaghen.
Jacobsen fondò il Laboratorio Carlsberg nel 1875, dove introdusse un approccio più scientifico al processo di fabbricazione della birra. L'istituto contava un Dipartimento di Chimica ed uno di Fisiologia. Il lievito impiegato per la produzione delle birre lager fu isolato proprio in questo istituto, e da questo prese il nome: Saccharomyces carlsbergensis (ultimamente rinominato come Saccharomices Pasteurianus). Il concetto di pH fu lì sviluppato, così come molte conoscenze nell'ambito della chimica delle proteine. Il laboratorio ha fatto parte della Fondazione Carlsberg fino al 1972, quando fu rinominato "Carlsberg Research Centre" e trasferito nella birreria. La vecchia birreria di Copenaghen è aperta per visite turistiche. Carlsberg ha acquistato la società Tuborg nel 1970 e si è fusa con la Tetley nel 1992.
Possiede due birrerie in Cina - Huizhou e Shanghai. Ne possedeva una anche ad Hong Kong, ma è stata chiusa nel 1999 a causa degli alti costi di esercizio. La birreria Carlsberg di Shanghai ha iniziato la produzione nel 1998.
Nel 2002 viene completato l'acquisto del Birrificio Angelo Poretti, di Induno Olona (presso Varese), produttore di birra Poretti (chiara), delle doppio malto Bock Chiara e Bock Rossa e Splügen (prodotta dall'acquisto del Birrificio Splüga avvenuto negli anni cinquanta).
Nel gennaio 2008 insieme a Heineken ha acquistato il controllo del gruppo britannico Scottish & Newcastle ottenendo il controllo di Baltic Beverages Holdings e delle attività di S&N in Francia, Grecia, Cina e Vietnam.
Baltic Beverages Holdings è la maggiore società russa del settore beverage. Nata come joint venture al 50% tra Carlsberg e Scottish & Newcastle ora è interamente controllata dal produttore di birra danese.
Marchi detenuti dal Gruppo Carlsberg:
Carlsberg (Globale)
Carlsberg Export (Regno Unito)
Tuborg (Europa)
Elephant beer (Europa)
Carls Jul (Regionale)
Tetley's (Regno Unito)
Holsten (Germania)
Lav (Serbia)
Feldschlösschen AG (Svizzera)
Cardinal Lager (Svizzera)
Baltika (Russia) - tramite joint venture 50-50 con Scottish-Newcastle BBH
Pripps (Svezia)
Carnegie Porter (Svezia)
Falcon (Svezia)
Karhu (Finlandia)
Koff (Finlandia)
Birrificio Angelo Poretti (Italia)
Ringnes (Norvegia)
Okocim Bosman e Harnas (Polonia)
Pirinsko and Shumensko (Bulgaria)
Švyturys (Lituania)
Saku (Estonia)
Splügen (Italia)
Troy and Venüs (Turchia)
Corona extra
Chang beer (Thailand).
Special Brew
La Special Brew è una lager molto alcolica (talvolta definita come premium lager), prodotta in Danimarca e Regno Unito (dal 2005 viene prodotta e distribuita anche in Italia solo alla spina). Si presenta in lattine con un'inconfondibile colorazione oro e rossa. Fu prodotta la prima volta per commemorare la visita in Danimarca di Winston Churchill nel 1950. Nel maggio 1951 due casse furono consegnate nella casa londinese di Churchill. Nella lettera di ringraziamento Churchill definì la bevanda "Lager Commemorativa". In Danimarca viene chiamata "Birra Pasquale". Per il mercato inglese Carlsberg chiamò il prodotto Special Brew e la produzione partì a Northampton negli anni 50.
Con il 9% di alcol, la Special Brew è una delle lager più forti liberamente distribuite nel mercato inglese. Alcuni tendono a considerarla un vino di malto, più che una lager.
Nel Regno Unito è occasionalmente disponibile in bottiglia nei pub, ma mai alla spina.

20 BIRRA
(2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.

ALBICOCCHE DELLA VAL VENOSTA



Gli esperti e gli amanti delle albicocche sono concordi nel dire che non esiste un posto migliore della Val Venosta per la crescita di questo prezioso frutto. Nonostante, infatti, sia un prodotto tipicamente del sud l’albicocca in Val Venosta, a parte il rischio di gelate in primavera, trova delle condizioni climatiche davvero ideali. Le albicocche amano il caldo, il sole e il vento, mentre non amano la pioggia, l'umidità e i terreni troppo grassi. Negli ultimi decenni, in particolare nella zona attorno a Lasa molti contadini ed aziende agricole hanno ripreso con l'antica tradizione della coltivazione delle albicocche.
Un’albicocca matura della Val Venosta possiede un colore arancione intenso e luminoso con sfumature rosse. Il frutto è incredibilmente aromatico e si scoglie in bocca. Sono adatte al consumo fresco, alla preparazione di marmellate, grappe e distillati.
Le albicocche della Val Venosta hanno una vita media molto breve, e quindi queste squisite albicocche vengono distribuite solo nella regione Trentino Alto Adige. Per bella occasione per gustarle e' la Festa del Marmo e delle Albicocche, che coinvolge la cittadina di Lasa in una due giorni di prodotti locali.

9 FRUTTA (2^ Edizione)
 

Frutta. In queste 230 pagine ho raccolto oltre 120 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. In ogni stagione la frutta sta sulla nostra tavola. Quante virtù ci stanno nella frutta? Tantissime, facciamone allora tesoro. Ma una conoscenza più approfondita rende il nostro tesoro ancora più ricco ed appetibile. Ogni tipo di frutto ha molte varianti, occorre conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro fruttivendolo di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.