Sarde
fresche 800 gr
Arance
il succo di mezza
Miele
1 o 2 cucchiaini
per
il ripieno
Pangrattato
50 g
Uvetta
25 g
Prezzemolo
tritato q.b.
Pinoli
25 g
Acciughe
(alici) 2 filetti
Zucchero
15 g
Sale
1 pizzico
Pepe
macinato q.b.
Olio
di oliva extravergine q.b.
Per
preparare le sarde a beccafico, accendete il forno a 200°, e cominciate a
pulire tutte le sarde squamandole, svuotandole delle interiora e privandole di
testa e lisca, ma lasciando la coda. Lavatele, asciugatele delicatamente ed
apritele a libro stando attenti a non dividere le due metà attaccate dal dorso.
Mettete in una padella un filo d'olio e il pangrattato, quindi fatelo dorare a
fuoco dolce, mescolando continuamente e stando attenti a non bruciarlo, poi
mettetelo in una terrina. Mettete l'uvetta sultanina in ammollo in acqua calda
e lasciatela rinvenire. Tritate il prezzemolo e le acciughe dissalate. Unite al
pangrattato i pinoli, l'uvetta ben strizzata, il prezzemolo, le acciughe
dissalate e tritate, lo zucchero, il sale e il pepe secondo i vostri gusti. Con
un cucchiaio di legno amalgamate bene tutti gli ingredienti disponete questo
composto sulle sarde (in modo che la pelle resti all’esterno), arrotolatele su
se stesse cominciando dalla parte della testa, cosicché la coda resti
all’esterno; ungete una teglia con dell'olio adagiatele a mano a mano ben
ravvicinate in una teglia unta d’olio, ponendo tra una e l’altra una (o mezza)
foglia di alloro. Le foglie di alloro possono essere sistemate anche in
orizzontale tra una sarda e l'altra. Quando avrete finito di disporle nella
teglia, cospargetele col composto di pangrattato rimasto e irroratele con un
composto formato da questi ingredienti rimasti: olio, succo d’arancia e miele.
Infornate le sarde a beccafico a forno caldo per circa 20-25 minuti.
Tradizionalmente le sarde a beccafico non si mangiano appena tolte dal forno;
la teglia va lasciata coperta per mezz’ora e solo allora si servono in tavola.
Le
sarde a beccafico, in siciliano sardi a beccaficu, sono una preparazione di
sarde tipica della gastronomia siciliana, in particolare palermitana. È un
piatto tipico siciliano e come tale è stato ufficialmente riconosciuto e
inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T)
del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).
Caratteristiche
Il
piatto consiste nel preparare le sarde al forno arrotolate intorno a un
composto di pan grattato, aglio tritato, prezzemolo tritato, uva sultanina,
pinoli, sale, pepe e olio d'oliva. Il piatto appartiene alla tradizione
popolare e si trova spesso in vendita nelle friggitorie dei mercati palermitani
- come la Vucciria - ma anche a Trapani, Agrigento, Catania e nei vari comuni
delle relative province. Le sarde a beccafico sono considerate un secondo ma
vengono anche servite come ricco antipasto soprattutto nei pranzi cerimoniali.
Storia
Il
nome del piatto deriva dai beccafichi volatili della famiglia dei Silvidi. In
passato i nobili siciliani li consumavano, dopo averli cacciati, farciti delle
loro stesse viscere e interiora. Il piatto era gustoso ma inavvicinabile al
popolo in quanto bene di lusso. I popolani palermitani ripiegarono quindi sulle
materie prime che potevano permettersi ovvero le sarde. Per imitare il ripieno
d'interiora si pensò di utilizzare la mollica di pane, i pinoli e poco altro.
Preparazione
La
preparazione del piatto prevede due momenti distinti, in uno si preparano le
sarde eviscerandole togliendo la lisca e la testa, nell'altro si provvede a
preparare la farcia. Infine le sarde prima di essere infornate si arrotolano
sulla farcia e si fermano con uno stuzzicadenti. Esistono ovviamente diverse
varianti che si differenziano prevalentemente per le modalità di cottura, al
forno o impanate e fritte.
Sarde
a beccafico preparazione classica (alla palermitana)
Le
sarde vengono squamate, eviscerate, private della lisca centrale e della testa,
lavate ed asciugate. Si prepara anche la farcia facendo indorare il pan
grattato e aggiungendo l'aglio e il prezzemolo tritato, i pinoli, l'uva
sultanina e un cucchiaio di zucchero, poi sale, pepe e mezzo bicchiere di olio
d'oliva. Quando il composto risulta amalgamato se ne distribuisce una piccola
quantità su ciascuna sarda ben distesa che infine vi viene arrotolata intorno.
Le sarde così preparate sono infornate unte con un intingolo a base d'olio,
succo di limone, sale, pepe e alternate da foglie d'alloro. Vengono cotte per
15 minuti e si servono fredde.
Sarde
a beccafico alla catanese
A
differenza di quelle classiche (palermitane) si aggiunge nella farcia il
caciocavallo, inoltre - anziché arrotolarle sulla farcia - le sarde sono
disposte una sopra l'altra, a due a due, impanate e fritte.
Spiedini
di Sarde a beccafico
Una
terza versione prevede che le sarde farcite (anche col caciocavallo) e
arrotolate vengano infilzate su uno spiedino alternando, una sarda e una foglia
di alloro ed uno spicchio di cipolla. Gli spiedini così ottenuti vengono cotti
in forno.
In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.
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