martedì 3 gennaio 2023

TORTA GLASSATA CON GLI OVETTI

150 grammi farina
4 uova
2 albume
150 grammi zucchero semolato
250 grammi zucchero a velo
100 grammi mandorla polvere
1 limone
100 grammi confettura di albicocche
1 bustina lievito in polvere
q.b. ovetti di cioccolato
1) Prendi 4 uova e montale con 100 g di zucchero semolato fino a ottenere un composto base della torta glassata con gli ovetti gonfio e spumoso.
2) Aggiungi la farina setacciata con il lievito e quindi le mandorle: mescola gli ingredienti dellatorta con una spatola dal basso verso l'alto, per evitare che le uova perdano consistenza.
3) Monta i 2 albumi a neve ferma, aggiungi lo zucchero semolato rimasto e amalgama insieme al composto precedentemente preparato.
Prendi uno stampo a cerniera di 20 cm di diametro rivestito con carta da forno e versaci l’impasto della torta glassata. Cuoci in forno caldo a 180° per 45 minuti e poi lasciala raffreddare. Dividi la torta in 2 metà, riempila con la confettura mescolata alla scorza del limone grattugiata e poi ricomponi il dolce. Realizza una glassa mescolando lo zucchero a velo con poco succo di limone e 2-3 cucchiai di acqua e poi spalmala sulla torta. Decora la torta glassata con gli ovetti.



5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.





CHARLOTTE

Mascarpone 500 gr
Vaniglia 1 bacca
Zucchero 100 g
Colla di pesce 10 g
Torrone 300 gr più q.b. per decorare
Latte 300 ml
Panna fresca 200 ml
Savoiardi 20
Cioccolato fondente 100 gr
Latte fresco 100 ml
Burro 10 g
Latte fresco q.b.
Iniziate la preparazione della Charlotte sminuzzando il torrone (che avrete preventivamente posto in freezer per almeno due ore o fino a che il torrone non risulterà durissimo), prima aiutandovi con un coltello e poi con le lame di un mixer. Dopodiché mettete a bagno la colla di pesce in acqua fredda fino al completo ammorbidimento.
Mentre la colla di pesce si ammorbidisce, in un pentolino mettete a sciogliere lo zucchero e la polpa prelevata dalla bacca di vaniglia (potete farlo incidendo per il lungo la bacca e raschiandone il contenuto) in 100 ml di latte; quando lo zucchero sarà sciolto, aggiungete la colla di pesce ben strizzata e spegnete il fuoco. Nel frattempo, versate il torrone finemente sminuzzato in una ciotola capiente e aggiungete i restanti 200 ml di latte. Unite quindi il composto di latte e colla di pesce, il mascarpone e la panna liquida (se volete un dolce più compatto) o semimontata (se desiderate un dolce più soffice). Mescolate il tutto per amalgamare bene gli ingredienti. Prendete uno stampo a cerchio (meglio se apribile) del diametro di circa 22 cm, sistematelo su un piatto da portata e cominciate a foderare i bordi con i savoiardi appena bagnati nel latte. I savoiardi dovranno mantenere la loro forma: non dovranno essere inzuppati, ma appena inumiditi. Continuate sistemando i savoiardi anche sul fondo e procedete versando il composto di torrone all’interno. Coprite la charlotte con un foglio di carta stagnola e lasciate riposare in frigo per 4 ore. Per completare la charlotte al torrone occorre guarnirla con uno strato di salsa al cioccolato, che varierà a seconda dell'altezza dello stampo utilizzato e della lunghezza che avete dato ai savoiardi per circondare il semifreddo: se tra la crema al torrone e l'estremità dei savoiardi vi sono uno o due centimetri, dovrete ottenere un ricopertura poco spessa del dolce: una salsa che lo ricopra appena. Fate sciogliere il burro nel latte e unite il cioccolato che avrete precedente sciolto a bagnomaria. Una volta che la crema sarà liscia e intiepidita versatela sul semifreddo e mettete di nuovo il semifreddo in frigorifero per almeno un'ora in modo da far solidificare anche la crema al cioccolato). Se lo spazio mancante tra la crema al torrone e l'estremità dei savoiardi è maggiore, dovrete preparare uno strato più consistente e spesso di cioccolato: duplicate o triplicate le dosi di ricopertura, magari sostituendo il latte alla panna fresca (esempio: 20 gr di burro, 200 gr di cioccolato fondente e 200 ml di panna fresca. Oppure: 30 gr di burro, 300 gr di cioccolato fondente e 300 ml di panna fresca liquida). In questo modo otterrete un quantitativo di crema maggiore e più compatta, quindi più stabile una volta fredda. Prima di servirlo, vi consigliamo di mettere il semifreddo in freezer per un'ora in modo da renderlo più adatto al taglio. Potete decorare il semifreddo adagiando dei pezzetti di torrone al centro del dolce e avvolgendo la charlotte con un nastro che scioglierete davanti ai vostri ospiti: questo servirà a dare un tocco di raffinatezza ed eleganza alla presentazione del semifreddo.
La charlotte è un tipo di dessert composto da una crema bavarese che viene circondata da una corona di savoiardi e ricoperta da una guarnitura il cui ingrediente principale specifica il nome di tutta la preparazione (come ad esempio charlotte alle fragole, charlotte al cioccolato, charlotte di mele, eccetera). Lo stampo da charlotte ha una forma particolare che ricorda l'omonima tipica cuffia increspata. Sembra che il noto dolce inglese, sia stato creato in omaggio alla regina, Charlotte Sophia di Mecklenburg-Strelitz moglie del celeberrimo re d’Inghilterra Giorgio III e madre di 15 figli, sovrana amata e rispettata, nota benefattrice e mecenate delle arti e della botanica. La regina ebbe una vita serena, turbata solo dalla pazzia del marito qualche anno prima della sua morte, godette del favore dei sudditi ed ottenne diverse dediche. Tra queste, l’opera K3 da parte del giovanissimo Mozart e la bellissima specie della pianta strelizia battezzata Strelitzia reginae in suo onore. Alla sua nota passione per la botanica, infatti, pare sia dovuta secondo l’Oxford Companion to Food, famosa enciclopedia del cibo britannica, la dedica del dolce charlotte, evoluzione del più semplice bread pudding inglese. Sembrerebbe infatti che questa versione del budino di pane, cotto al forno, farcita di mele sia stata ispirata all’amore della regina per gli alberi di mele. Secondo l’ Oxford English Dictionary, la prima citazione su carta stampata della charlotte risale al 1796, quando la regina era ancora in vita, nella poesia “Hasty Pudding” di J. Barlow, scherzosa celebrazione delle delizie culinarie della nuova Inghilterra, in cui egli la descrive con queste parole:
“the charlotte brown, within whose crusty sides, a belly soft the pulpy apple hides” “la charlotte dorata, nei cui fianchi croccanti/ si nasconde un ventre morbido di mele”.
Per la prima ricetta stampata bisognerà aspettare circa un decennio. In origine, infatti, questo dolce era costituito da una purea di frutta racchiusa da pane raffermo, magari intinto nel burro, e poi cotto in forno. La torta Charlotte giunta ai nostri giorni, costituita da un guscio di biscotti spugnosi che racchiudono una bavarese alla vaniglia, è un’invenzione da attribuire al cuoco francese Marie Antonin Careme, uno dei più grandi e colti cuochi della storia che introdusse nella cucina, quello che in pittura si chiama il “valore”, comprendendo per la prima volta che i sapori e gli odori devono essere giudicati non in assoluto, ma nei loro reciproci rapporti. Egli incarnò l’ideale del cuoco perfetto, poiché non fu solamente un‘abile esecutore di ricette ma anche uno studioso di storia della gastronomia, e molte delle sue opere, tra cui la più celebre è “L’Art de la Cuisine Française”, fanno ancora oggi testo in materia. Egli, lavorava presso la corte inglese di Giorgio III e preparò, in onore della moglie, questo dolce particolare e delicato, di cui poi affinò ulteriormente la ricetta quando si trasferì alla corte dello Zar Alessandro I di Russia a San Pietroburgo.



5 DESSERT (2^ Edizione)

 

In questo volume si analizzano i PAT liguri. In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO 

(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso. 




lunedì 2 gennaio 2023

PANCAKES

Farina 125 g
Burro 25 g
Sale la punta di un cucchiaino
Uova 2
Latte 200 ml
Lievito chimico in polvere 6 g
Zucchero 15 g
Zucchero al velo
Iniziamo la preparazione dei pancakes dividendo gli albumi dai tuorli. Versate i tuorli in un recipiente, dove, miscelando con i rebbi di una forchetta, aggiungerete il latte e il burro fuso. Mescolate per bene tutti gli ingredienti e poi aggiungete il lievito e la farina preventivamente mischiati e setacciati.
Montate i bianchi d’uovo insieme al pizzico di sale e lo zucchero a neve piuttosto morbida (assolutamente non ferma, altrimenti quando andrete ad unire gli albumi al resto dell'impasto si formeranno molti grumi) e uniteli al composto di latte uova e burro e farina, molto delicatamente con un movimento che va dal basso verso l'alto. Mettete a scaldare su fuoco medio (non alto altrimenti non darete il tempo all'impasto di lievitare bene durante la cottura e i pancakes saranno troppo scuri) un pentolino antiaderente (meglio se a fondo spesso) del diametro di 10/12 cm e spennellatelo con un filo di burro. Versate al centro del pentolino un mestolino di preparato, e lasciate che si espanda da solo: quando il pancake sarà dorato, giratelo sull'altro lato per mezzo di una spatolina, come se fosse una crepe o una frittata, quindi fate dorare a sua volta anche l'altro lato e dopodiché saranno pronti. Appena tolti i pancakes dalla padella, poggiateli su di un piatto, impilateli uno sopra l'altro  e serviteli caldi e cosparsi di zucchero a velo e sciroppo d’acero. Potete accompagnare i pancakes con della frutta fresca o sciroppata di vostro gusto.



5 DESSERT (2^ Edizione)

 

In questo volume si analizzano i PAT liguri. In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO

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ZUPPA TARTARA

grammi 200 di ricotta,
latte,
grammi 30 di zucchero a velo,
due prese di cannella in polvere,
burro,
savoiardi,
alkermes,
conserva di frutta non troppo liquida di albicocche o di pesche,
cannella.
Prendete grammi 200 di ricotta, rammorbiditela alquanto col latte e aggraziatela con grammi 30 di zucchero a velo e due prese di cannella in polvere, mescolando bene. Prendete uno stampo lavorato e bagnatene le pareti interne con rosolio oppure ungetele col burro; intingete nel rosolio o nell'alkermes de' savoiardi e, cominciando da questi, o da una conserva di frutta non troppo liquida, coprite il fondo dello stampo. Poi riempitelo, alternando a suoli, con la ricotta, i savoiardi e la conserva, che può essere di albicocche o di pesche. Sformatela dopo qualche ora e, se l'avrete disposta con garbo, oltre al gusto resteranno anche appagati gli occhi de' commensali. La ricotta si può rammorbidire col rosolio di cedro, invece del latte, e allora non occorre la cannella. È un dolce da piacer molto.



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In questo volume si analizzano i PAT liguri. In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO

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BRUTTI MA BUONI

Uova solo albume 85 gr
Zucchero 70 g
Zucchero a velo 275 gr
Miele 1 cucchiaino
Nocciole tostate 600 gr
Spellare le nocciole (se non utilizzate nocciole già spellate), passatele in forno caldo per qualche minuto e poi strofinatele tra le mani o con uno straccio per eliminare la pellicina marrone. Mettete circa 70 ml d'acqua in un pentolino, sciogliete lo zucchero semolato e il miele e lasciatelo raffreddare. Tritate intanto grossolanamente in un mixer la metà delle nocciole. Montate poi gli albumi a neve per 5 minuti e poi aggiungete lo sciroppo di zucchero. Montate per altri 10 minuti e poi incorporate lo zucchero a velo. Infine montate ancora gli albumi per 5 minuti. Versate il tutto in una ciotola e incorporate le nocciole intere, mescolate, poi unite quelle tritate e amalgamate bene il tutto. Rivestite una teglia con la carta da forno, prelevate dall'impasto un cucchiaino di impasto e disponetelo sulla carta da forno: abbiate l'accortezza di distanziare i mucchietti di impasto perché i brutti ma buoni tenderanno a gonfiarsi durante la cottura in forno. Cuocete in forno a 160° per 12/13 minuti finché i brutti ma buoni avranno assunto un colore leggermente dorato, infine lasciate raffreddare i brutti ma buoni.


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MARZAPANE

250 g farina di mandorle
250 g zucchero
2 albumi
2 bicchieri alchermes
sugo di un limone scarso
Mettete in un recipiente la farina di mandorle e lo zucchero. Aggiungete l’albume di un uovo piccolo e amalgamate con un cucchiaio di legno. Aggiungete gli aromi. Se il marzapane non si amalgama bene e non viene la palla liscia, vuol dire che dovete aggiungere ancora albume. Se invece lo sentite troppo bagnato, aggiungete un pochino di farina di mandorle. Conservate il marzapane in frigo, avvolto nella pellicola trasparente.

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PASTA DI MANDORLA

800 grammi di mandorle secche

800 grammi di zucchero
300 cc di acqua fredda

1. Mettere le mandorle con tutta la pelle in acqua bollente per 1 minuto quindi scolarle, lasciarle intiepidire e spellarle.

2. Frullare le mandorle e nel frattempo mettere l’acqua dentro una pentola dal fondo alto e versare anche lo zucchero che deve essere sciolto a fuoco medio mescolando di continuo per evitare che si attacchi.
3. Aggiungere al composto di zucchero e acqua anche la polvere delle mandorle tritate quindi lavorare per bene fin quando il composto non risulta abbastanza sodo ma ancora malleabile.

4. Togliere dal fuoco e posizionare su una superficie leggermente bagnata quindi iniziare a stendere l’impasto con delicatezza in modo che non si spezzi. Lasciar raffreddare per 40 minuti.

5. Prendere il panetto steso, sistemarlo su un piatto e metterlo in frigorifero per 2 ore senza toccarlo eccessivamente altrimenti rischia di spezzarsi e frantumarsi.

4. Trascorse le 2 ore (potrebbe volerci anche di più quindi controllare sempre la solidità della pasta prima di iniziare a lavorarla) tirare fuori dal frigo e lavorare a proprio piacere, decidendo se utilizzare la pasta per preparare i fruttini o per decorare torte e simili.


5 DESSERT (2^ Edizione)

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BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).


PAIN AUX RAISINS

– 250 gr di Farina Manitoba
– 1 Cucchiaino di Sale
– 3 Cucchiai di Zucchero
– 15 gr di Lievito di Birra Fresco
– 180 ml di Latte
– 80 gr di Burro a Temperatura Ambiente
– 100 gr di Uva Sultanina
– 70 ml di Rhum
– 1 Uovo
Per la Crema Pasticcera:
– 2 Uova (solo i tuorli)
– 250 ml di Latte
– 75 gr di Zucchero
– 15 gr di Farina 00
Far intiepidire il latte e sciogliervi il lievito. Setacciare la farina, aggiungervi due cucchiai di zucchero, il sale e mescolare. Formare una fontana e versarvi al centro il latte con il lievito. Impastare il tutto per una decina di minuti, fino ad ottenere un impasto omogeneo, liscio, elastico e leggermente appiccicoso. Porre l’impasto in un recipiente, coprire con la pellicola trasparente e lasciar lievitare per almeno 3 ore. Intanto, preparare la crema pasticcera. Portare ad ebollizione il latte. Lavorare i tuorli con lo zucchero, fino al suo completo scioglimento. Aggiungere la farina setacciata e, poco per volta, il latte. Portare, dolcemente e a bagnomaria, ad ebollizione, fino ad ottenere una crema dalla consistenza desiderata. Spegnere il fuoco e lasciar raffreddare. Mettere l’uva sultanina in un piccolo contenitore e coprirla con il rhum, mescolando di tanto in tanto. A questo punto, si procede con la sfogliatura. Spolverare abbondantemente un piano di lavoro e, con l’aiuto di un mattarello, stendere l’impasto, fino ad ottenere un rettangolo dallo spessore di un centimetro circa. Spalmare il burro, a temperatura ambiente, su tutta la superficie. Ripiegare il lato sinistro verso destra, per due terzi. Poi coprire con il lato destro. Stendere leggermente la striscia ottenuta, verso l’alto e verso il basso. Prendere il lembo alto, ripiegare due terzi versi il basso e chiudere con il lembo basso. Si ottiene così un pacchettino. Spolverarlo leggermente e porlo in frigorifero, per 15 minuti. Stendere nuovamente l’impasto in un rettangolo e ripetere l’operazione “delle pieghe”. Rimettere in frigo per altri 15 minuti. Ripetere per altre due volte. Infine, stendere l’impasto il più sottilmente possibile, a rettangolo. Strizzare l’uva sultanina, aggiungerla alla crema pasticcera e mescolare. Spalmare omogeneamente la crema su tutto il rettangolo e avvolgerlo su se stesso, ottenendo un rotolo. Tagliarlo in strisce larghe circa due centimetri e adagiarle su una placca da forno foderata con carta, ben distanziate tra loro. Schiacciarle leggermente con le mani e lasciar lievitare per due ore, nel forno spento. Sbattere l’uovo con un cucchiaio di zucchero e spennellare le girelle. Infornare, in forno caldo a 200°, per 10-12 minuti.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.

MINISTERIALE


500 g di cioccolato fondente;
400 g di ricotta;
1 bicchierino di rum;
1 bicchierino di liquore Strega;
150 g di zucchero.
Sciogliere 150 g di cioccolato fondente a bagnomaria. Questa tecnica consente al cioccolato di sciogliersi con un metodo di cottura più dolce rispetto ad altri perchè la fusione avviene solo per mezzo del vapore sprigionato dall’acqua che bolle. Prendere uno stampo per cioccolatini con i fori non troppo piccoli: il ministeriale è leggermente più grande dei classici cioccolatini. Con un pennello da cucina riempire i fori di cioccolato fuso, facendo bene attenzione a farlo aderite a tutte le pareti, uniformemente. Mettere lo stampo in frigorifero per un’ora per fare solidificare il cioccolato. Sciogliere a bagnomaria altri 150 g di cioccolato e ripetere l’operazione, spennellando di nuovo l’interno dello stampo in modo che la parte esterna del cioccolatino sia più spessa e resistente. Mettere nuovamente lo stampo in frigo per un’ora.  Preparate il ripieno. Sciogliere 100 g di cioccolato fondente e metterlo in una ciotola con la ricotta, lo zucchero, il rum e il liquore Strega. Amalgamare energicamente tutti gli ingredienti in modo da formare un composto liscio ed omogeneo. Mettere il ripieno in una sac a poche. Prendere dal frigo lo stampo e inserire nei fori foderati di cioccolato il ripieno senza sbordare.
Sciogliere infine a bagnomaria gli ultimi 100 g di cioccolato fondente e formare la base del cioccolatino facendone scendere un po’ sul ripieno. Mettere di nuovo lo stampo in frigorifero per almeno 4 ore a solidificare.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso. 

CARTELLATE PUGLIESI



Le cartellate sono dei tipici dolci originari della Puglia e prodotti anche nelle regioni limitrofe. Preparate soprattutto a Natale, nella tradizione cristiana rappresenterebbero l'aureola o le fasce che avvolsero il Bambino Gesù nella culla, ma anche la corona di spine al momento della crocifissione. Il nome potrebbe derivare da carta, incartellate, sinonimo di incartocciate, secondo la loro tipica forma arabesca.
Esse vengono raffigurate la prima volta in una pittura rupestre del VI secolo a.C. rinvenuta nei pressi dell'attuale Bari in cui viene rappresentata la preparazione di un dolce assai simile chiamato la lanxsatura: il piatto colmo era offerto agli Dei secondo il culto di Cerere, di probabile origine greca e associato alle offerte fatte a Demetra, dea della terra, durante i misteri Eleusini. Agli albori del Cristianesimo, queste frittelle rituali si sarebbero trasformate in doni alla Madonna, cucinati per invocarne l'intervento sulla buona riuscita dei raccolti.
La preparazione avviene componendo nastri di una sottile sfoglia di pasta, ottenuta con farina, olio e vino bianco, unita e avvolta su se stessa sino a formare una sorta di "rosa" coreografica con cavità e aperture, che poi verrà fritta in abbondante olio. Ne esistono numerose varianti, ma la ricetta tipica regionale è quella che le vede impregnate di vincotto tiepido o di miele, e poi ricoperte di cannella, zucchero a velo oppure mandorle. Il vincotto è un condimento derivante dalla cottura del mosto proveniente dalle uve salentine Negroamaro e Malvasia o dai fichi. Altre varianti le vedono con il cioccolato al posto del vincotto, oppure semplicemente lo zucchero a velo. Una volta preparate si conservano in grossi tegami, lontane dalla luce e in ambienti interni.

5 DESSERT
 (2^ Edizione)
In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.

FAGIOLI BORLOTTI CON SALSICCE

½ Kg di fagioli secchi,

4 salsicce di maiale,
cipolla,
aglio,
salsa di pomodoro,
peperoncino.
Lascio i fagioli secchi a bagno in acqua fredda per una notte e la mattina successiva li faccio bollire per circa due ore. Bollo a parte le salsicce di maiale per metà cottura. Trito cipolla e aglio e li rosolo a fuoco lento aggiungendo un po' di salsa di pomodoro, quindi aggiungo le salsicce e il peperoncino e ultimo la cottura. Unisco i fagioli e cuocio il tutto per 10 minuti.

 3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.





SPEZZATINO DI MANZO


Brodo 1 lt circa
Burro 30 gr
Carne bovina manzo per spezzatino 1 kg
Carote 1 grande
Cipolle 1
Farina q.b.
Olio di oliva 4 cucchiai
Pepe macinato a piacere
Sale q.b.
Sedano 2 costole
Vino rosso 1 bicchiere
Lo spezzatino di manzo prevede una cottura in umido.
I tagli di carne di manzo più adatti alla preparazione dello spezzatino sono: il bianco costato di pancia, il collo, il fusello, lo scalfo, il cappello del prete, il brione.
Cominciate con la preparazione della carne. Eliminate l’eventuale tessuto connettivo e il grasso in eccesso, poi poggiatelo su di un tagliere, tagliatelo a fette piuttosto spesse e poi a cubetti regolari al fine di ottenere una cottura uniforme.  Una volta ridotta in pezzi, infarinate leggermente la carne. Mondate e tritate la cipolla, la carota e il sedano, quindi ponete in una pentola piuttosto larga il burro e l’olio; quando il burro sarà fuso, aggiungete il trito di verdure che farete rosolare qualche minuto a fuoco moderato. Aggiungete anche i pezzetti di carne e fateli rosolare molto bene assieme alle verdure, quindi versate il vino rosso e lasciate sfumare a fuoco allegro; coprite poi la carne con del brodo (di carne o vegetale), salate, pepate e coprite la pentola con un coperchio. Lasciate cuocere per almeno un’ora e mezza a fuoco dolce, aggiungendo del brodo se necessario.Se al termine della cottura il sugo invece fosse piuttosto liquido, fatelo restringere a fuoco vivo, poi aggiustate eventualmente di sale e spegnete il fuoco. Servite caldo.


3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.


STRACOTTO IN TUTTI I MODI


Gli umidi, generalmente, sono i piatti che più appetiscono; quindi è bene darsi per essi una cura speciale, onde riescano delicati, di buon gusto e di facile digestione. Sono in mala voce di esser nocivi alla salute; ma io non lo credo. Questa cattiva opinione deriva più che altro da non saperli ben fare; non si pensa, cioè, a digrassarli, si è troppo generosi cogli aromi e coi soffritti e, ciò che è il peggio, se ne abusa. Nelle grandi cucine, ove il sugo di carne non manca mai, molti umidi si possono tirare con questo insieme col burro; e allora riescono semplici e leggieri; ma quando il sugo manca, ed è necessario ricorrere ai soffritti, bisogna usarli con parsimonia e farli con esattezza tanto nella quantità, che nel grado di cottura.

STRACOTTO DI VITELLA

Lo stracotto di vitella per condire la minestra di maccheroni o per fare un risotto col sugo, è d'uso comune nelle famiglie della borghesia fiorentina; la cosa non è mal pensata se si considera che esso in tal modo serve a doppio scopo, cioè di minestra e di companatico. Guardatevi però dal dissugar troppo la carne per voler molto sugo e sostituite in tutto o in parte l'olio, come si usa in Toscana, colla carnesecca, che da un sapore più spiccato e più grato. Eccovi le proporzioni per condire 250 a 300 grammi di maccheroni Carne magra di vitella, compreso l'osso o la giunta, grammi 500. Carnesecca, grammi 50. Burro, grammi 30. Un quarto di una cipolla grossa; una piccola carota; due pezzi di sedano.
Questi tre ultimi capi tagliateli all'ingrosso e la carnesecca a piccoli dadi. Mettete al fuoco ogni cosa insieme e condite con sale e pepe. Voltate la carne spesso e quando sarà rosolata, spargete sulla medesima un pizzico di farina, annaffiatela con sugo di pomodoro o conserva e tiratela a cottura con acqua versata a poco per volta. La farina serve per legare il sugo e per dargli un po' di colore; ma badate ch'essa non bruci che altrimenti gli comunicherebbe un ingrato sapore e un colore quasi nero che il sugo non deve avere. Passatelo, e se gli darete odore con alcuni pozzetti di funghi secchi, rammolliti prima nell'acqua calda e bolliti un poco nel sugo, non farete che bene. I maccheroni cotti in acqua salata, scolateli bene, ma prima di servirli teneteli un poco nel sugo vicini al fuoco e conditeli con burro e con parmigiano a scarsa misura, perché questo si può aggiungere in tavola. Se trattasi di riso, cuocetelo nell'acqua versandola a poco per volta, a mezza cottura aggiungete il sugo e un pozzetto di burro e, prima di levarlo, un po' di parmigiano. È bene mandare in tavola il pezzo dello stracotto con un contomo di erbaggi o legumi. Il lucertolo è il taglio migliore. Se vi servite di olio basteranno circa grammi 20 di carnesecca.

STRACOTTO ALLA BIZZARRA

Se avete, puta caso, un pezzo di magro di vitella del peso, senz'osso, di grammi 700 a 800 steccatelo con grammi 100 di lardone i cui lardelli, grossi un dito, avrete prima conditi con sale e pepe, e così anche la carne. Legatela onde stia raccolta e ponetela al fuoco mezzo coperta d'acqua con due foglie di salvia, una ciocca di ramerino e mezzo spicchio d'aglio; se la carne è molto frolla metteteci meno acqua. Quando, nel bollire, sarà rimasta asciutta, fatele prender colore con un cucchiaino di farina; aggiungete un pezzetto di burro, poi bagnatela con un ramaiuolo di brodo e con un dito (di bicchiere) di marsala. Passate il sugo senza spremerlo e versatelo sul pezzo della carne quando lo mandate in tavola.



3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.