sabato 26 luglio 2025

De gustibus: Insalata di anguria, feta e menta – Ricetta light dell’estate

 

🍉 Insalata di anguria, feta e menta – Ricetta light dell’estate

Fresca, veloce e idratante, questa insalata è l’ideale nelle giornate più calde. Il contrasto tra la dolcezza dell’anguria, la sapidità della feta e il profumo della menta fresca crea un equilibrio perfetto. Un piatto estivo elegante ma semplice, pronto in pochi minuti!

🥗 Ingredienti (per 2 porzioni)

  • 300g di anguria senza semi
  • 100g di feta greca
  • Una manciata di foglie di menta fresca
  • 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva
  • 1 cucchiaino di aceto balsamico bianco o succo di lime
  • Pepe nero macinato fresco q.b.
  • Qualche foglia di rucola o valeriana (facoltativo)

👩‍🍳 Preparazione

1️⃣ Taglia l’anguria a cubetti regolari, eliminando eventuali semi.

2️⃣ Sbriciola delicatamente la feta con le dita o con una forchetta.

3️⃣ Lava e asciuga le foglie di menta, quindi spezzettale a mano.

4️⃣ In una ciotola unisci anguria, feta e menta. Aggiungi la rucola o la valeriana se usi anche quelle.

5️⃣ Condisci con olio, aceto o lime, e una spolverata di pepe nero. Mescola delicatamente per non rompere i cubetti.

➕ Servi subito ben fredda o lascia riposare 10 minuti in frigo per esaltare il gusto.

🌟 Benefici nutrizionali

  • 🍉 L’anguria è ricca di acqua e licopene, perfetta per l’idratazione
  • 🧀 La feta fornisce proteine e calcio in forma leggera
  • 🌿 La menta ha proprietà digestive e rinfrescanti
  • 🍋 L’acidità del lime stimola l’assorbimento del ferro
  • 💚 Ricetta vegetariana, senza glutine, senza cottura e adatta anche a chi segue diete ipocaloriche

📌 Conclusione

Pochi ingredienti, massimo gusto. Questa insalata è una ricetta anti-caldo perfetta per picnic, aperitivi o pranzi leggeri.

Scopri la ricetta originale su Giornale del Cibo →

venerdì 25 luglio 2025

De gustibus: Couscous integrale con edamame, avocado e lime


🥗 Couscous integrale con edamame, avocado e lime – Ricetta light del giorno

Una ricetta fresca, nutriente e leggera: perfetta per l’estate o per un pranzo veloce ma sano. Il couscous integrale si abbina a edamame proteici, avocado cremoso e lime aromatico per un piatto equilibrato e veg-friendly. Ottima anche come meal prep, questa bowl è un concentrato di fibre, grassi buoni e gusto tropicale!

🥑 Ingredienti (per 2 porzioni)

  • 120g di couscous integrale
  • 100g di edamame (sgusciati, anche surgelati)
  • 1 avocado maturo
  • Succo e scorza grattugiata di 1 lime bio
  • 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva
  • Un pizzico di sale marino integrale
  • Pepe nero q.b.
  • Qualche foglia di coriandolo fresco o prezzemolo (facoltativo)

👩‍🍳 Preparazione

1️⃣ Versa il couscous in una ciotola e aggiungi lo stesso volume di acqua bollente leggermente salata. Copri e lascia assorbire per 5 minuti, poi sgrana con una forchetta.

2️⃣ Cuoci gli edamame per 3-5 minuti in acqua bollente o al vapore, poi scolali.

3️⃣ Taglia l’avocado a cubetti e irroralo subito con il succo di lime per evitare che si ossidi.

4️⃣ Unisci couscous, edamame, avocado e scorza di lime in una ciotola. Condisci con olio, sale, pepe e mescola delicatamente.

5️⃣ Guarnisci con coriandolo o prezzemolo fresco se gradito.

➕ Ottimo gustato tiepido o freddo. Conservabile in frigo per 24h.

🌟 Benefici nutrizionali

  • 🥦 L’edamame è una fonte eccellente di proteine vegetali e fibre
  • 🥑 L’avocado contiene grassi buoni e potassio, ottimi per l’energia
  • 🌾 Il couscous integrale apporta carboidrati complessi e sazietà duratura
  • 🍋 Il lime favorisce la digestione e aggiunge freschezza
  • 💚 Ricetta adatta a chi segue un’alimentazione vegetariana, leggera e bilanciata

📌 Conclusione

Un piatto fresco, sano e pronto in meno di 15 minuti: perfetto per chi vuole mangiare bene senza complicarsi la vita!

Scopri la ricetta completa sul blog →

giovedì 24 luglio 2025

De gustibus: Insalata di quinoa con avocado mirtilli rossi e mandorle

 

🥗 Insalata di quinoa con avocado, mirtilli rossi e mandorle – Ricetta light del giorno

Questa insalata è il perfetto connubio tra gusto e leggerezza. Ricca di fibre, grassi buoni e antiossidanti, è ideale come piatto unico estivo. Il mix tra quinoa, avocado, mirtilli rossi e mandorle crea un equilibrio tra dolce e salato, fresco e nutriente.

🥑 Ingredienti (per 2 porzioni)

  • 100g di quinoa (meglio se tricolore)
  • 1 avocado maturo ma sodo
  • 40g di mirtilli rossi essiccati (senza zuccheri aggiunti)
  • 30g di mandorle a lamelle (o tritate grossolanamente)
  • 1 cipollotto rosso (facoltativo, per un tocco più deciso)
  • Succo di 1/2 limone
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • Sale e pepe nero q.b.
  • Qualche foglia di menta fresca (opzionale, per un effetto rinfrescante)

👩‍🍳 Preparazione

Sciacqua bene la quinoa sotto l’acqua corrente. Cuocila in acqua leggermente salata per circa 12-15 minuti, finché sarà morbida e l’acqua completamente assorbita. Lasciala raffreddare completamente. Nel frattempo, taglia l’avocado a cubetti e irroralo con il succo di limone per evitare che annerisca. Unisci in una ciotola capiente la quinoa, l’avocado, i mirtilli rossi, le mandorle e il cipollotto affettato finemente. Condisci con olio, sale e pepe. Mescola delicatamente e, se gradisci, aggiungi qualche fogliolina di menta. Servi fredda o a temperatura ambiente.

🌟 Benefici nutrizionali

  • 🍃 La quinoa è ricca di proteine vegetali e naturalmente priva di glutine
  • 🥑 L’avocado apporta grassi monoinsaturi che aiutano il cuore
  • 🫐 I mirtilli rossi essiccati sono potenti antiossidanti naturali
  • 🌰 Le mandorle aggiungono croccantezza e vitamina E
  • 💧 Ricetta idratante, saziante e ideale per giornate calde o per un pranzo post-allenamento

📌 Conclusione

Leggera, gustosa e colorata: questa insalata è il piatto perfetto per chi cerca un’alimentazione sana e bilanciata, senza rinunciare al piacere del cibo.

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mercoledì 23 luglio 2025

De gustibus: Snack intelligente – Barretta al cacao crudo e semi di chia

 

🍫 Snack intelligente – Barretta al cacao crudo e semi di chia

Perfetta per chi cerca un break naturale, sano e nutriente: la barretta proteica al cacao crudo e semi di chia è uno snack ideale per sportivi, studenti e per chi segue una dieta low sugar. Ricca di antiossidanti, fibre e grassi buoni, si prepara in casa con pochi ingredienti e offre un'alternativa reale agli snack industriali ultra-processati.

🥣 Ingredienti (per circa 6 barrette)

  • 120g di fiocchi di avena integrale
  • 2 cucchiai di cacao crudo in polvere (biologico)
  • 2 cucchiai di semi di chia
  • 100g di datteri denocciolati
  • 2 cucchiai di burro di mandorle (o arachidi 100%)
  • 1 cucchiaio di olio di cocco (sciolto)
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • Un pizzico di sale marino integrale
  • Acqua q.b. (circa 2-3 cucchiai per amalgamare)

👩‍🍳 Preparazione

Versa in un mixer i datteri ammorbiditi (puoi lasciarli in ammollo in acqua tiepida per 10 minuti), i fiocchi d’avena, il cacao, i semi di chia e un pizzico di sale. Aggiungi il burro di mandorle, l’olio di cocco e la vaniglia. Frulla fino a ottenere un composto compatto ma lavorabile (aggiungi poca acqua se necessario). Versa il tutto in una teglia piccola foderata con carta forno, pressando bene con un cucchiaio. Metti in freezer per almeno 30 minuti. Taglia a barrette e conserva in frigo.

💪 Benefici nutrizionali

  • 🍫 Il cacao crudo è una potente fonte di antiossidanti naturali e magnesio
  • 🌱 I semi di chia forniscono omega 3, calcio e fibre
  • 🥜 Il burro di mandorle offre proteine vegetali e vitamina E
  • 🌾 L’avena integrale è un carboidrato complesso a basso indice glicemico
  • 🧠 Snack che sostiene la concentrazione e l’energia, senza picchi glicemici

📌 Conclusione

Gustosa, semplice e totalmente naturale: questa barretta è la scelta intelligente per chi ama volersi bene anche durante una pausa.

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martedì 22 luglio 2025

De gustibus: Smoothie verde allo zenzero – Energia e leggerezza

🥤 Smoothie verde allo zenzero – Energia e leggerezza

Una bevanda detox, rinfrescante e ricca di benefici: lo smoothie verde allo zenzero è la scelta ideale per chi cerca leggerezza e vitalità, senza rinunciare al gusto. Perfetto per iniziare la giornata con energia o per uno spuntino post-allenamento.

🍏 Ingredienti (per 2 porzioni)

  • 1 mela verde (meglio se biologica)
  • 1/2 cetriolo
  • 1 manciata abbondante di spinaci freschi
  • 1 kiwi maturo
  • 1 pezzetto di zenzero fresco (circa 2 cm)
  • 1 cucchiaio di succo di limone
  • 1 bicchiere d’acqua fredda o acqua di cocco
  • Ghiaccio (facoltativo, per una versione extra-fresca)

👩‍🍳 Preparazione

Lava bene tutti gli ingredienti. Sbuccia il kiwi, il cetriolo e pela lo zenzero. Taglia tutto a pezzetti e metti nel frullatore insieme agli spinaci, al succo di limone e all’acqua. Frulla per circa 1 minuto, fino a ottenere una consistenza liscia e cremosa. Se lo desideri, aggiungi del ghiaccio e frulla nuovamente. Servi subito.

🌟 Benefici per il corpo e la mente

  • 🧘 Azione depurativa e antinfiammatoria
  • 🍋 Lo zenzero stimola la digestione e rafforza il sistema immunitario
  • 🥝 Kiwi e spinaci forniscono vitamina C e ferro
  • 🫀 Aiuta a regolare il metabolismo e a combattere il gonfiore
  • 💧 Idratante e saziante, ideale anche durante le giornate più calde

📌 Conclusione

Leggero, nutriente e pieno di gusto: lo smoothie verde allo zenzero è il compagno perfetto per chi vuole volersi bene a partire dalla tavola.

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lunedì 21 luglio 2025

De gustibus: La Dieta Mediterranea come terapia


🌿 La Dieta Mediterranea come terapia

È ufficiale: la Dieta Mediterranea entra a pieno titolo nel campo della medicina preventiva. Presentate le prime linee guida per usarla come strumento terapeutico contro malattie croniche e metaboliche.

🍅 Dalla tradizione alla scienza

Non è solo un modo di mangiare: la dieta mediterranea è un vero patrimonio culturale e biologico. Ricca di fibre, antiossidanti, grassi buoni e basata su stagionalità e convivialità, è oggi supportata da decine di studi scientifici. Un modello vincente contro obesità, diabete, infiammazioni croniche.

🧬 Terapia personalizzata e prevenzione

Le nuove linee guida propongono l’uso medico della dieta come protocollo clinico personalizzato, adattabile a età, patologie e stili di vita. Non più solo raccomandazioni generiche, ma trattamenti nutrizionali strutturati, anche nei percorsi ospedalieri.

🌍 Un modello sostenibile anche per il pianeta

Oltre a far bene alla salute, questo stile alimentare è anche uno dei più sostenibili: a basso impatto ambientale, valorizza i prodotti locali e riduce gli sprechi. Una doppia vittoria per l’uomo e per l’ecosistema.

🍽️ Cosa mettere nel piatto ogni giorno

  • 🥦 Verdure e ortaggi di stagione, almeno due porzioni a pasto
  • 🥖 Cereali integrali e legumi come base proteica
  • 🐟 Pesce e olio extravergine come fonte lipidica
  • 🍎 Frutta fresca, frutta secca e semi oleosi
  • 🚫 Riduzione drastica di carni rosse, zuccheri raffinati e alimenti ultra-processati

📌 Conclusione

La Dieta Mediterranea non è solo un bene UNESCO, ma una risorsa terapeutica concreta.

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mercoledì 19 marzo 2025

Corso di cucina: 78 ORTAGGI DA BULBO


Tra gli ortaggi più utilizzati in cucina, e anche più benefici per la salute per la presenza di numerosi e importanti principi attivi, ci sono i cosiddetti ortaggi da bulbo. Si tratta di coltivazioni erbacee che si distinguono dalle altre per la formazione di una struttura detta bulbo, in alcuni casi commestibile, che svolge un’importante funzione di riserva per la pianta: raccogliendo infatti sostanze nutritive dal terreno, permette di avere nutrimento anche se il clima è secco o particolarmente freddo. Per questo motivo, gli ortaggi di questo gruppo sono particolarmente economici, in quanto si possono coltivare in molte condizioni diverse. Il fatto che siano anche facili da conservare, nella maggior parte dei casi, li rende ancora più adatti all'alimentazione umana.
Dal punto di vista botanico, gli ortaggi che vengono consumati appartengono alla famiglia delle Alliacee, piante dalla struttura che comprendono un bulbo, alla base del fusto, e sono caratterizzate da un’infiorescenza a forma di ombrello. Nell'infiorescenza di alcuni ortaggi si formano anche delle strutture dette bulbilli, che sono quasi uguali ai bulbi del terreno e crescono in parallelo ai frutti capsulati che contengono i semi della pianta. Così quando si coltiva un ortaggio da bulbo si potrà coltivare il seme, che darà origine ad una nuova pianta, oppure un bulbillo che, piantato nel terreno, creerà le radici e una nuova pianta per conto proprio. La differenza è che il seme è frutto di una riproduzione sessuata, quindi proviene da una pianta-madre impollinata da una pianta-padre, mentre il bulbillo è in pratica un clone della pianta originale, ed è un ulteriore modo con il quale la pianta resiste alle condizioni avverse.

Origine e coltivazione degli ortaggi da bulbo

Gli ortaggi da bulbo oggi sono ubiquitari, conosciuti e coltivati in tutto il mondo. Sembra che la loro origine sia il territorio asiatico ma tutti (a parte lo scalogno, introdotto successivamente) sono stati introdotti in ere molto remote, tanto che nell'antico Egitto e nell'antica Roma si conoscevano già.
I più diffusi ad oggi sono l’aglio, la cipolla, il cipollotto, lo scalogno, il porro e l’erba cipollina, di cui però non si consuma il bulbo ma le foglie. Tuttavia questa è una classificazione molto generale: di aglio, ad esempio, ne esistono tantissime specie (che sono proprio specie diverse, non varietà di una sola ed unica specie), molte delle quali si coltivano anche in Italia e in particolare sulle isole dove, a causa dell’isolamento geografico, sono nate tantissime specie differenti dall'aglio comune.
Per le altre piante, esistono numerose varietà, dette cultivar, che danno origine ad ortaggi anche molto diversi tra loro. Per la facilità di coltivazione, queste piante vengono prodotte in tutto il mondo, e sono una delle colture più tipiche degli orti urbani.

Ortaggi da bulbo: come sono fatti

Gli ortaggi da bulbo, partendo dal basso, sono costituiti dalle radici, che hanno lo scopo di assorbire acqua e sali minerali dal terreno, mentre le sostanze energetiche (lo zucchero, essenzialmente) lo prendono sia dal bulbo, se già presente, perché ha funzione di riserva, sia dalle foglie per mezzo della fotosintesi clorofilliana. Le radici entrano direttamente nel bulbo della pianta.
Il fusto è la parte della pianta che da il nome all’ortaggio perché contiene, appunto, il bulbo. Quest’organo, che di solito nelle piante è lineare, negli ortaggi a bulbo si divide in due parti, che sono:
La parte ipogea, quella che sta sotto terra, detta bulbo, che può essere unica o formata da tanti piccoli bulbi detti aggregati; in cucina questi ultimi si chiamano spicchi, come quelli dell’aglio. Il bulbo è un organo di riserva, formato da tante guaine concentriche delle quali le esterne muoiono formando così una membrana (bulbo tunicato) che protegge la pianta dalle avversità provenienti dal terreno.
La parte epigea, quella che sporge, origina da una gemma che si trova direttamente nel bulbo ed è avvolta da numerose guaine dalle quali partono le foglie. A differenza delle foglie, la parte che esce dalla terra del fusto è di forma cilindrica, spesso cava all’interno. In cima al fusto si forma l’infiorescenza, nel momento in cui la pianta raggiunge la sua maturazione.
Le foglie iniziano direttamente dal bulbo, e sono in diretta comunicazione con le radici. Sono di forma allungata, mentre la lunghezza non è mai particolarmente ampia, anche se ci sono differenze tra le singole specie. All’interno è presente una cavità e sono molto fibrose, tanto che quelle di alcuni ortaggi comuni (aglio, cipolla) sono difficili da mangiare proprio per questo motivo. Spesso le foglie sono più lunghe della parte emersa del fusto, e quindi si ripiegano verso il basso, fornendo così il tipico aspetto alle piante a bulbo.
Al termine del fusto si trova l’infiorescenza. Questa parte delle piante non è commestibile ed è formata da tanti piccoli rametti in cima ai quali si formano i fiori che verranno impollinati. I fiori sono particolarmente odorosi, attirano molti insetti, e possono essere variopinti: ci sono fiori azzurri, viola, gialli, bianchi in base alle specie cui appartengono. 
Quando i fiori sono stati impollinati, dagli insetti, al loro interno si forma il frutto, che è essenzialmente un seme ricoperto da una capsula. Seminandolo avrà origine una nuova pianta.
L’infiorescenza però non contiene solamente i fiori, ma anche i bulbilli, in alcune piante: queste strutture sono diverse dai semi e simili invece in tutto e per tutto al bulbo della pianta che sta alla base del fusto. Questi bulbilli si possono coltivare e sono più resistenti rispetto al seme, per cui ci sono più possibilità che possano dare origine a una nuova pianta, mettendo le radici da una parte, le foglie e il fusto dall’altra. È un metodo più economico per la coltivazione degli ortaggi da bulbo.

Caratteristiche nutrizionali degli ortaggi da bulbo

Gli ortaggi da bulbo sono alcuni tra i vegetali in assoluto più dietetici, e questo è uno dei motivi per cui sono maggiormente ricercati per la salute e per il benessere. In questa sezione, e in particolare nella tabella seguente si possono vederne i valori nutrizionali (per 100 grammi di prodotto).

Cipolla
Aglio
Scalogno
Porro
Erba Cipollina
Acqua
92,1
80
79,8
87,8
90
Proteine
1
0,9
2,5
2,1
3,3
Lipidi
0,1
0,6
0,1
0,1
0,7
Carboidrati
5,7
8,4
16,8
5,2
4,3
Fibra
1
3,1
1
2,9
2,5
Energia (Kcal)
26
41
72
29
30
Sodio (mg)
10
3
12
-
3
Potassio (mg)
140
600
334
-
296
Ferro (mg)
0,4
1,5
1,2
0,8
1,6
Calcio (mg)
25
14
37
54
92
Fosforo (mg)
35
63
60
57
58
Vitamina A (um)
3
5
tracce
tracce
tracce
Vitamina C (um)
5
5
8
9
58
Ajoene: contenuto solamente nelle varie specie di aglio, ha anch’esso azione antimicrobica ed ha anche una funzione che limita l’aggregazione piastrinica, impedendo così la formazione dei trombi.
Acqua
Come la maggior parte dei vegetali, gli ortaggi a bulbo sono ricchissimi di acqua. E ne sono ricchi anche se vengono essiccati, come nel caso delle cipolle o dell’aglio, perché ne trattengono tantissima in quanto i bulbi sono, appunto, organi di riserva della pianta e servono a sopravvivere in condizioni avverse (è per questo che possono germogliare). L’acqua, tra l’altro, difficilmente esce dall’ortaggio anche se cucinato. 
Proteine
Gli ortaggi, a parte alcune eccezioni come i legumi, non sono mai alimenti particolarmente proteici, anche se gli ortaggi a bulbo rappresentano in qualche modo un’eccezione: alcuni, specialmente i porri e lo scalogno, sono abbastanza ricchi di proteine, tanto che si possono considerare dei buoni supplementi dietetici. E in passato questo è stato fatto concretamente: molte popolazioni sono riuscite a sopravvivere anche solo grazie al consumo delle cipolle.
Carboidrati, lipidi ed energia
Dal punto di vista energetico, gli ortaggi da bulbo come gli altri ortaggi sono piuttosto poveri. I lipidi sicuramente sono pochissimi, perché piuttosto rari nelle piante, mentre icarboidrati sono molto presenti, proprio per la struttura del bulbo (è il motivo per cui questi ortaggi possono caramellare, proprio per la presenza di zucchero). Tuttavia, i carboidrati che contengono non sono come quelli del grano, che sono ramificati e hanno bisogno di tempo per essere assorbiti, ma sono zuccheri liberi e si possono paragonare a quelli della frutta; non sono tantissimi, ma danno energia immediatamente disponibile che tende a non accumularsi perché assimilata tutta in una volta. Dal punto di vista dell’apporto calorico si raggiunge un picco più elevato solamente con lo scalogno, più ricco di zuccheri rispetto agli altri; al di là di questo, però, tutti gli ortaggi da bulbo si possono considerare ottimi dal punto di vista della dieta.
La fibra
La fibra non è moltissima ma è comunque presente; in particolare, se la si cerca per la regolarità intestinale, ad esempio, bisogna scegliere ortaggi dal bulbo piccolo, perché al diminuire delle dimensioni del bulbo aumenta la quantità di fibra.
Vitamine e Minerali
Dal punto di vista minerale, il sodio è sempre poco così come gli altri minerali, tranne il potassio di cui gli ortaggi da bulbo sono ricchi perché costituiti soprattutto da liquido di riserva, che è intracellulare. Il ferro è ben rappresentato, specialmente in alcuni ortaggi, mentre il calcio non è molto ma aumenta nell’erba cipollina, dove fa parte della struttura stessa delle foglie e per questo ne contiene di più.
Gli ortaggi da bulbo contengono poche vitamine, e anche se la vitamina C aumenta un po’ nell’erba cipollina, di cui si mangiano le foglie, di solito la quantità che si mangia di questo ortaggio è così poca che diventa difficile assumerne un buon quantitativo.
Altre molecole degli ortaggi da bulbo
Le piante appartenenti al genere Allium sono famose per la loro resistenza che non dipende solamente dalla loro struttura ma anche, e soprattutto, dalle molecole che contengono e che sono meccanismi di difesa per la pianta, ma hanno effetti attivi anche sull’organismo.
•Allicina: è forse il più famoso tra i componenti degli ortaggi da bulbo, ed ha azione antipertensiva, riduce la pressione sanguigna. Ha anche efficacia come antimicrobico, e agisce sui vermi intestinali funzionando così come antielmintico. 
Inulina: ha un’azione prebiotica, ed è in grado di regolare l’assorbimento intestinale del glucosio e del colesterolo.
Glucochinina: viene definita anche “insulina vegetale” per la sua capacità di ridurre il glucosio nel sangue, avendo così azione ipoglicemizzante; è quindi utile sia per prevenire il diabete, perché aiuta l’azione dell’insulina pancreatica, sia per curarlo per chi già ne soffre.

Quercetina: è un antiossidante, ha azione chelante verso i radicali liberi e le rende innocui ed eliminabili con l’urina. È attiva anche sulla funzionalità renale ed ha quindi un’azione diuretica.

martedì 18 marzo 2025

Corso di cucina: 77 ORTAGGI A FRUTTO

Gli ortaggi a frutto fanno parte della categoria degli ortaggi, quindi prodotti vegetali che vengono coltivati in un appezzamento di terreno detto orto. Hanno la particolarità, rispetto a tutti gli altri ortaggi, di avere il frutto (pericarpo), dal punto di vista botanico, come unica parte della pianta commestibile; degli altri ortaggi, infatti, si possono consumare i semi, i fiori, le foglie, il fusto oppure le radici.
Nel mondo esistono moltissime varietà di ortaggi da frutto, ma quelli a noi più conosciuti e consumati appartengono principalmente a due categorie: le cucurbitacee, altra famiglia a cui appartengono alcuni ortaggi come il cetriolo, la zucca e la zucchina, e alcune piante considerate “frutta” come il melone e il cocomero e le solanacee, una famiglia di piante che comprende i pomodori, le melanzane, i peperoni di vario tipo e le patate (sebbene di quest’ultima pianta non si consumino i frutti, ma il tubero).
La differenza tra “frutta” e “frutto” è essenziale per capire la classificazione e la differenza tra frutta e verdura: il frutto è un organo della pianta, per la precisione l’ovaio che, una volta fecondato, è maturo ed ha scopo di protezione, nutrimento e diffusione per il seme. La maggior parte delle piante hanno un frutto, e questo può essere velenoso oppure commestibile. Tra i frutti commestibili si trovano quelli che appartengono alla categoria considerata “frutta”: questa classificazione è puramente di tipo culinario, e dipende dall’utilizzo che si fa di quel particolare frutto. In generale, se il consumo tradizionale di un frutto è legato al mangiarlo da solo, magari a fine pasto, oppure conservato in marmellate questo fa parte della categoria della frutta; se, invece, viene mangiato come accompagnamento ad altri piatti (contorno) viene considerato un ortaggio, nello specifico un ortaggio da frutto.
Tuttavia non esiste una linea di demarcazione netta tra la frutta e gli ortaggi a frutto; in Italia si fanno generalmente rientrare tra gli ortaggi a frutto i prodotti sopra citati, per distinguerli dalla frutta.
Il frutto
Botanicamente, il frutto è il prodotto della modificazione dell’ovaio a seguito della fecondazione dell’ovulo, custodito al suo interno. Le piante hanno, infatti, degli organi genitali maschili e degli organi genitali femminili, che si differenziano tra loro anche se le piante possono essere ermafrodite (cioè, una pianta può avere gli organi di entrambi i sessi).
Quando l’ovulo, il gamete femminile che si trova di solito dentro ad una particolare struttura chiamata fiore, che serve a raccogliere il gamete maschile detto polline, è stato fecondato, iniziano una serie di modificazioni della pianta che porteranno essenzialmente a due eventi: la crescita del seme, l’embrione della pianta, e la crescita del frutto intorno ad esso.
Il frutto ha essenzialmente tre funzioni molto importanti per il seme:
Nutrimento: non vale per tutti i frutti, ma per alcuni sì. Il frutto è una parte viva della pianta, e riceve costantemente nutrimento dalle parti che sono deputate a immagazzinarlo, come le radici che lo raccolgono dal terreno o le foglie, che lo producono per mezzo del processo di fotosintesi clorofilliana. Molti frutti nutrono direttamente i loro semi, perché sono molto più grandi dei semi stessi (pomodoro, melanzana) mentre per altri questo non succede (noce).
Protezione: il frutto si sviluppa intorno al seme, tranne casi molto particolari come quello della fragola (in cui i semi sono superficiali). Negli ortaggi da frutto, tuttavia, i semi sono sempre all’interno del frutto, e sono destinati a rimanere lì fin quando il frutto non sarà secco, perché i frutti sono indeiscenti, cioè non si aprono automaticamente alla fine del loro ciclo vitale (mentre altri frutti, come le cariossidi del grano, lo fanno). Questo significa che il frutto fornisce protezione al seme fin quando questo non sarà sviluppato e pronto per poter dare vita ad una nuova pianta. Alla fine del ciclo vitale, la polpa del frutto generalmente si svuota e, cadendo, la parte superficiale viene consumata dai microrganismi del terreno e così i semi, a contatto con la terra, danno origine alla nuova pianta.
Diffusione: l’ultima funzione del frutto è quella di favorire il più possibile il movimento dei semi, per evitare l’estinzione delle piante. Visto che le piante sono immobili, alcune di esse hanno sviluppato una particolare strategia evolutiva. I loro frutti non solo non sono velenosi, ma sono anche gradevoli al palato degli animali e dell’uomo. In natura, gli animali mangiano il frutto intero, senza rimuovere i semi (cosa che peraltro in alcuni frutti come il pomodoro è impossibile) e questi hanno la capacità di resistere all’acidità gastrica, riuscendo così a rimanere inalterati nell’apparato digerente. Finiranno così espulsi con le feci, che sono materiale organico utile per la crescita della nuova pianta, ma a quel punto saranno lontani dal luogo della pianta madre. In questo modo la pianta riesce a diffondersi.
Ogni pianta ha sviluppato delle particolarità relativamente ai propri frutti. Questi, infatti, non sono tutti uguali, ma tra uno e l’altro si possono trovare delle differenze.
Le tipologie di frutto più diffuse sono quattro:
Le drupe: sono frutti carnosi che hanno all’interno un solo seme molto duro. Alcuni esempi sono la pesca, l’albicocca, la susina, l’oliva, il caffè.
L’esperidio, una categoria particolare che riguarda solamente gli agrumi (arancia, limone) e la loro suddivisione a spicchi.
• I pomi, o falsi frutti: sono quelli della mela e della pera, il cui frutto è quello che comunemente si chiama “torsolo”, mentre la parte che si mangia è un ulteriore strato esterno rispetto al frutto.
Le bacche, composte da un solo ovaio, quindi un solo frutto, con numerosi ovociti fecondati, quindi semi, all’interno. Tutti gli ortaggi a frutto appartengono a questa categoria, e alcuni hanno un tipo di bacca particolare; la bacca delle zucchine, zucche e cetrioli prende il nome di peponide.
Infine, ogni frutto è composto da tre strati differenti, che sono i seguenti:
L’esocarpo, lo strato protettivo esterno del frutto, e che di solito si può staccare. Nel linguaggio comune si chiama “buccia”.
Il mesocarpo, che è la parete dell’ovaio maturato, e generalmente è la parte commestibile. Nel linguaggio comune viene chiamato “polpa”. 

L’endocarpo, che è un rivestimento molto duro in alcuni frutti che racchiude il seme vero e proprio, è invisibile (ad occhio nudo) in altri. Nei frutti come la pesca l’endocarpo è chiamato “nocciolo”, e racchiude il seme (che nel caso della pesca si definisce “mandorla amara”); in altri frutti, come il pomodoro, è una piccola e impercettibile membrana che avvolge il seme, e si mangia con il mesocarpo.

lunedì 17 marzo 2025

Corso di cucina: 76 IL GELATO

 



Un progetto di Nat Russo e Christian Stantero
PASTICCERI PASTICCIONI: MINICORSO DI PASTICCERIA
VOGLIA DI GELATO
DEDICATO AI RAGAZZI DAGLI 8 AGLI 80 ANNI
TERZA EDIZIONE

Lunedì 12 -19 - 26 Giugno 2017 ore 9,30-11,30 presso la sede provinciale di Savona dell'AISM
Quanti fanno i dolci da soli? Un numero sempre crescente ed il desiderio di imparare a farlo sempre meglio cresce di giorno in giorno. Ma dove imparare? Questo minicorso vi può essere di grande aiuto. Il corso è reso possibile da una collaborazione con l'AISM di Savona presso la cui sede (attrezzatissima) saranno svolti 3 incontri tematici zuccherosi. Ci sarà spazio per grandi e piccini, i ragazzi dagli 8 agli 80 anni.
Tutto spiegato e messo in pratica in maniera chiara e semplice dalle parole di Nat Russo, il cronista del gusto, animatore del sito www.dallapartedelgusto.com/it, fondatore del format Casa Bergese, e Christian Stantero, chef del Caffé del Duomo di Savona. Il buon dolce è servito, fatto insieme è certamente anche più bello.
La sede del corso è c/o l'AISM via B. Walter 5r, 17100 Savona (zona Basko).
Prezzi decisamente assai contenuti: 25 € per il corso completo di 3 incontri.
Primo incontro Lunedì 12 Giugno 2017 ore 9,30-12.

5 SETTE ANNI DI CASA BERGESE


 

7 anni di Casa Bergese raccoglie in maniera sistematica la documentazione di tutte le manifestazioni organizzate dall’omonimo gruppo savonese di amanti della buona tavola pubblicata sul blog “Homo ludens” (https://nonmirompereitabu.blogspot.com/

Nino Bergese è stato il più grande chef italiano di tutti i tempi. Definito "il re dei cuochi il cuoco dei re" per la sua lunga attività al servizio delle case regnanti di tutta Europa è l'inventore della cucina italiana di gran classe. In suo onore esiste una Associazione culturale denominata Casa Bergese che organizza corsi, degustazioni, menù tematici.

BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini.
Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine.
Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra.
Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).