lunedì 26 giugno 2023

AMOR POLENTA

Farina di mais Fioretto 100 g, 
Farina 00 80 g, 
Burro 100 g, 
Zucchero 120 g, 
Farina di mandorle 70 g, 
Uova medie 2, 
Rum bianco 10 g,
Vaniglia i semi di mezza bacca, 
Lievito chimico in polvere per dolci 8 g

Lavorate burro e zucchero con la frusta per qualche minuto, aggiungete le uova una alla volta e sbattete fino ad ottenere una crema omogenea. Aggiungete ora la polpa della bacca di vaniglia e il lievito, per procedere poi con le farine setacciate: aggiungete la farina 00, la farina di mais e infine quella di mandorle. Amalgamate bene il composto e ultimatelo aggiungendo il rum, mescolandolo delicatamente con una spatola. Con l’aiuto di un pennello, imburrate lo stampo assicurandovi di raggiungere ogni scanalatura. Versate ora l’impasto nello stampo, distribuendolo omogeneamente con l’aiuto di una spatola. Infornate il dolce in forno statico preriscaldato a 170°C per circa 45 minuti (se il forno è ventilato, a 150° per 35 minuti) e, a cottura ultimata, sfornatelo e lasciate che si intiepidisca. A questo punto è possibile sformarlo, capovolgendolo su un piatto da portata.

L’amor polenta è un buonissimo dolce, molto gustoso e delicato, che si prepara facilmente e velocemente utilizzando pochi e semplici ingredienti. L’ingrediente principale dell’Amor polenta è la farina di mais macinata finemente, utilizzata solitamente per la preparazione della polenta, che trova un impiego abbastanza inusuale ma sicuramente ben riuscito in questo dolce. L’amor polenta è un dolce tipico della tradizione culinaria Lombarda, in particolare della città di Varese, dove viene ancora preparato secondo tradizione nelle pasticcerie, nei caffè, nei panifici e nelle gastronomie; proprio per questo motivo l’Amor polenta viene anche chiamato “Dolce di Varese” .La particolarità dell’Amor polenta sta, soprattutto, nell’utilizzo del classico stampo scanalato all’interno pensato e realizzato appositamente per la preparazione di questo dolce.Nonostante le sue origini siano povere, come l’ingrediente principale che lo costituisce, l’Amor polenta vi saprà stupire con il suo sapore e la sua consistenza particolare.Si tratta di un dolce semplice, fatto con ingredienti tradizionali.Il segreto della sua bontà e della sua particolarità consiste nel equilibrio delle dosi, nell'abilità dell'impasto e nelle perfette condizioni di cottura.E’ sempre stato per tradizione, il dolce della domenica. Ogni volta che si andava a pranzare dalla nonna, non si portavano pasticcini, ma l'amorpolenta.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.

MAIALE ALLA BIRRA


arrosto
Un filetto di maiale,
una cipolla,
una bottiglia di birra,
semi di cumino,
olio.
Mettere il filetto in un sacchetto con chiusura a zip e coprirlo con la birra e un cucchiaino di semi di cumino. Tenerli chiuso in frigo per un’ora. Marinare in un sacchetto di plastica permette di utilizzare solo il liquido necessario. Tolto il filetto dal sacchetto sgocciolarlo bene. Legate il pezzo di carne per avere approssimativamente, un cilindro. Fate rosolare parzialmente una cipolla. Rosolate a parte il filetto con un po’ di olio fino a vedere la brunitura esterna, quindi aggiungete la cipolla parzialmente rosolata e circa 400 ml di birra. Girare ogni tanto il filetto. Infilate il termometro al cuore del filetto. Quando avrà raggiunto i 70°C toglietelo dalla pentola, mettetelo su un tagliere ed affettate. La carne deve risultare ancora parzialmente rosata e umida. Servite ricoprendolo della salsina che avete ottenuto dal fondo di cottura.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

LASAGNE CON ZUCCHINE CAPRINO E RUCOLA

lasagne
250 grammi pasta fresca all'uovo per lasagne
50 grammi farina 00
4 caprini freschi light
1/2 litro latte scremato
4 zucchine
q.b. parmigiano reggiano
2 mazzetti rucola
1 spicchio aglio
100 grammi pomodorini semisecchi sott'olio
q.b. olio extravergine d'oliva
q.b. sale
q.b. pepe
q.b. noce moscata
Per la preparazione delle lasagne con zucchine, caprino e rucola inizia dalle zucchine: lavale, spuntale e tagliale a dadini di circa 1/2 cm. Cuocile nella padella con un pizzico di sale per 2-3 minuti, senza aggiungere grassi e con il coperchio. Toglile a metà cottura: dovranno rimanere croccanti. Togli i dadini di zucchina dal fuoco, irrorale con un filo di olio crudo e insaporiscile con l'aglio, spellato e tritato finemente. Sgocciola i pomodorini dall'olio e tamponali con fogli di carta assorbente; tagliali a pezzetti. Successivamente prepara la besciamella light. Tosta la farina a fiamma bassa per qualche istante, in una casseruola, senza aggiungere grassi mescolando con la frusta per evitare che si attacchi. Versa il latte scremato freddo, tutto in una volta, mescolando. Cuoci per circa 10 minuti, continuando a mescolare, fino a ottenere una besciamella densa. Sala, pepa e profuma con noce moscata. Lava, asciuga la rucola e spezzettala con le mani. Completa e inforna. Versa sul fondo della pirofila un velo di besciamella e copri con uno strato di pasta. Prosegui con un velo di besciamella e poi uno strato di zucchine con rucola, pomodorini e fiocchetti di caprino. Spolverizza con parmigiano reggiano e prosegui con gli strati fino a esaurire gli ingredienti, terminando con besciamella, parmigiano, pomodorini e zucchine. Cuoci in forno a 180° per 20 minuti, coperto con alluminio, e per altri 20 scoperto. Estrai la teglia, fai riposare per 3 minuti e servi.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.



domenica 25 giugno 2023

RAVIOLI DI PESCE CON SALSA DI PANNA E ZUCCHINE


250 g ravioli di pesce
80 g di zucchine
¼ cipolla tritata finemente
2 cucchiai olio
4-5 cucchiai panna da cucina
2 foglie di basilico sale e pepe q.b.
Preparate la salsa: riducete gli zucchini a listarelle sottili con l’apposita grattugia. Fate soffriggere l’olio e la cipolla tritata e, dopo qualche minuto, aggiungete 3 cucchiai d’acqua (o brodo). Unite le zucchine al soffritto e fateli cuocere solo per qualche minuto, in modo che si ammorbidiscano. Spengete il fuoco e fate un po’ intiepidire la salsa. Intanto fate bollire l’acqua con il sale e, quando bollirà decisamente, buttate i ravioli. Mescolate la panna alle zucchine intiepidite e condite con pepe e basilico. Non appena i ravioli verranno a galla scolateli con un mestolo forato e adagiateli direttamente nella salsa, mescolando delicatamente. Serviteli ben caldi.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.

INVOLTINI DI PESCE E MELE

involtini di pesce
250 gr filetto di pesce spada
2 cucchiai di pane grattugiato
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
1/2 mela smith
1 cucchiaio di olio evo
prezzemolo
sale q.b
zenzero in polvere (facoltativo)
Distendere i filetti di spatola sul piano di lavoro esponendo verso l’alto la parte argentata del pesce in modo che quando farete gli involtini questa parte finirà all’interno. Spezzettate la mela a pezzi molto piccoli e amalgamatela con il pane grattugiato, il parmigiano un filo di sale il prezzemolo tritato fine e l’olio. Tagliate il filetto in tanti pezzi di lunghezza pari a 13 cm circa e su una estremità mettete un pochino di condimento e arrotolate ottenendo un bocconcino come quello che si vede in foto. Impanate gli involtini in un po’ di pan grattugiato e parmigiano grattugiato (se lo gradite spolverate dello zenzero) e infilateli in uno spiedino . Quando avrete terminato gli ingredienti e ottenuto degli spiedini poneteli sulla teglia di cottura rivestita di carta forno spolverate un filo di sale e un filo di olio e infornate a 220 gradi per circa 15/20 minuti. Non lasciateli asciugare troppo.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

TRECCINE FRITTE ALLA RICOTTA

500 gr di farina 00
25 gr di lievito di birra fresco (o 100 gr di lievito madre)
120 gr di ricotta vaccina fresca
25 gr di burro
3 tuorli d’uova
150 ml di latte fresco
100 gr di zucchero semolato
1 presa di sale
zucchero a velo
olio di semi di arachide per la frittura
Per prima cosa setacciate la farina facendola cadere in una ciotola capiente, a questa unite la ricotta, il burro sciolto (basta un minuto a potenza massima nel microonde), il lievito di birra sbriciolato, i tre tuorli delle uova, lo zucchero semolato e un pizzico di sale. Amalgamate il tutto con le fruste a gancio per circa 5 minuti. A questo punto cominciate ad aggiungere il latte precedentemente intiepidito, poco alla volta continuando ad amalgamare. Una volta formato l’impasto proseguite a mano per circa 10 minuti fino a che l’impasto non diventerà liscio e omogeneo. Date la forma di una palla all’impasto e mettetelo in una ciotola (leggermente più grande perché lieviterà) coprendola con un canovaccio. Mettete la ciotola in un luogo tiepido a lievitare per circa 2 ore. Passate le due ore riprendete l’impasto, posatelo su una spianatoia infarinata in precedenza e sgonfiatelo con un pugno. Con l’aiuto di un mattarello stendete la pasta in una sfoglia il più possibile rettangolare dello spessore di circa mezzo centimetro. Ritagliate con un coltello a lama liscia dei bastoncini della lunghezza massima di 10 – 12 centimetri e larghi circa 3. Unite le estremità dei bastoncini fissandole bene con le dita, e intrecciatele tra loro a formare le treccine. Replicate l’operazione per tutti i bastoncini che riuscite a ricavare dall’impasto preparato. Prendete una padella profonda e scaldateci abbondante olio di semi di arachide. Quando l’olio sarà bollente tuffateci tre o quattro treccine alla volta e friggetele per 1 minuto circa girandole a metà cottura con l’aiuto di una pinza per evitare di romperle e in modo che possano dorarsi da entrambi i lati in modo omogeneo. Disponete le treccine, una volta fritte su carta assorbente ad asciugare. Cambiate spesso la carta in modo che possa assorbire più olio possibile. Disponete infine le treccine su carta assorbente pulita e con l’aiuto di un setaccio o di un colino cospargetele di zucchero a velo. Servite le treccine di Carnevale alla ricotta calde.

18 PAT LIGURI (2^ Edizione)
 
In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

5 DESSERT (2^ Edizione)
In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.

sabato 24 giugno 2023

FINANCIER

Burro 95 gr
Zucchero a Velo 195 gr
Farina 70 gr
Farina di Mandorle 65 gr
Lievito 1/2 cucchiaino
Albumi 6
Vaniglia q.b.
Fate sciogliere il burro in una casseruola, lasciatelo colorare a fuoco medio finchè assume un color nocciola, immergete poi la casseruola in acqua fredda per interrompere la colorazione. Filtratelo e fatelo raffreddare. Mescolate lo zucchero a velo, la farina, le mandorle (se non le trovate già polverizzate, tritatele nel mixer) e il lievito, incorporate poi gli albumi poco alla volta mescolando con una spatola cercando di non fare grumi. Aggiungete la vaniglia (estratto liquido) e infine il burro nocciola appena tiepido, mescolate bene il tutto. Fate riposare l'impasto per Financier in frigorifero almeno 12 ore. Imburrate gli appositi stampini per Financier (in mancanza, potete usare quelli a barchetta per le frolle) e fateli raffreddare in frigo, poi infarinateli eliminando la farina in eccesso, riempiteli per 3/4 con il composto preparato e cuocete i Financier in forno già caldo a 210° per 6-8'. I dolcetti dovranno essere ben dorati. Potete conservarli in una scatola chiusa ermeticamente 3 o 4 giorni. Anche l'impasto può essere conservato in frigorifero 3- 4 giorni e usato al bisogno.

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.







4 CONTORNI (2^ Edizione)

In queste 136 pagine ho raccolto oltre 90 ricette di contorni pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Contorni è una parola ingiusta, riduttiva, come se si trattasse di una ricetta secondaria che trova la sua giustificazione nell'essere abbinata a qualcosa di più importante. Invece, specialmente oggi che optiamo per una cucina più leggera, i contorni assurgono alla dignità di piatti a tutto tondo. Gustateli anche da soli, alla stregua di piatti unici, per uno spuntino sfizioso. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.


INVOLTINI ALLA PIZZAIOLA

 involtini

Aglio 1 spicchio
Carne bovina 4 fettine (80-90 gr l'una)
Mozzarella (o scamorza), 250 gr
Olio extravergine di oliva, 4 cucchiai
Olive nere, 30 gr
Origano tritato, 1 cucchiaino
Pepe q.b.
Pomodori passata, 300 gr
Prezzemolo tritato, 1 cucchiaio
Sale q.b.
Gli involtini alla pizzaiola sono degli involtini di carne bovina, farciti con fettine di mozzarella e olive nere e cotti in un gustoso sugo al pomodoro.
Gli involtini alla pizzaiola se accompagnati da abbondante purè di patate o da riso bollito, costituiranno un piatto unico.Ponete lo spicchio d’aglio schiacciato in un ampio tegame con l’olio. Fate dorare l’aglio e poi aggiungete la passata di pomodoro, portate a cottura salando e pepando. In ultimo aggiungete l’origano e il prezzemolo. Mentre il sugo cuoce battete leggermente le fettine di carne con un batticarne, pareggiatele se dovessero essere molto irregolari. Tagliate la mozzarella (o la scamorza) in fettine sottili e mettetela a scolare su un colino, di modo che perda più acqua possibile. Tritate finemente le olive nere.
Su ogni fettina di carne ponete 2/3 fettine di mozzarella ben sgocciolata, distribuite il trito di olive e arrotolate la carne dal lato più corto a mo’ di involtino, che andrete a chiudere bene con due stecchini. Ponete gli involtini così preparati nel sugo, salateli su entrambi i lati, coprite con il coperchio e cuocete a fuoco molto basso (il sugo dovrà leggermente sobbollire) per circa 20 minuti. A cottura ultimata aggiustate di sale. Se la mozzarella avesse perso dell’acqua durante la cottura estraete gli involtini dalla padella, teneteli al caldo e fate leggermente restringere il sughetto. Servite gli involtini ben caldi accompagnandoli con del puré di patate o con del riso bollito!

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

CANNELLONI DI RICOTTA E ZUCCHINE

2 zucchina
6 cucchiai grana
q.b. sale
200 grammi pasta sfoglia
1/2 litro latte intero
1 cucchiaio farina
400 grammi ricotta
1 noce burro
q.b. noce moscata
100 grammi pancetta affumicata o bacon
1 mazzetto basilico
1 cucchiaio olio di oliva extravergine
Taglia le zucchine a dadini molto piccoli e cuocili in una padella dove avrai già rosolato la pancetta. Prepara il pesto per i cannelloni: lava e asciuga il basilico, passalo nel mixer con 2 cucchiai di grana e ½ bicchiere d’olio finché non diventa una crema perfettamente amalgamata. Mescola in una terrina la ricotta con le zucchine, 2 cucchiai di grana e un pizzico di sale. Prepara intanto la besciamella: scalda il latte in un pentolino, fai sciogliere in burro, amalgama la farina girando con una frusta e portala a bollore. Insaporisci con sale e noce moscata: formerà una gradevole copertura per i cannelloni ricotta zucchine. Una volta preparato tutto per il ripieno di ricotta e zucchine, fai bollire una pentola d’acqua e lessa le sfoglie, non più di 3 o 4 alla volta, passale in una ciotola di acqua fredda e poi appoggiale sopra un canovaccio. Trasferiscile delicatamente sulla spianatoia e aiutandoti con un cucchiaio posa il ripieno lungo tutta la lunghezza della sfoglia: arrotola fino a formare il classico cannellone. Prendi una teglia, metti sul fondo un velo di besciamella e sistemaci i cannelloni di ricotta e zucchine. Ricopri con altra besciamella, il pesto e il grana e cuoci in forno caldo a 180° per 25 minuti.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.


CICCIARELLI ALLO SCABECCO


cicciarelli allo scabecco
cicciarelli,
aceto,
sale.
Dopo aver subito una leggera essicazione utilizzando essiccatoi in legno (un tempo la perdita del 15 % di umidità si eseguiva direttamente a riva, su graticci, utilizzando l'energia solare) vengono fritti e posti in arbanelle con aceto e sale.

18 PAT LIGURI (2^ Edizione)
 
In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.


1 ANTIPASTI (2^ Edizione)

Antipasti. In queste 220 pagine sono raccolte oltre 150 ricette di antipasti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Leggi le mie ricette di entrées, cioè le portate che aprono un pranzo od una cena importante, o semplicemente sono un delizioso sfizio per il palato in qualunque momento della giornata. Se ti sarà venuta l'acquolina in bocca allora mettile in pratica. Il successo è assicurato, sia che si tratti di un'intrigante appuntamento a due, sia che si tratti di un pranzo di lavoro, sia che si tratti di una conviviale serata con gli amici del cuore.

venerdì 23 giugno 2023

CIMA GENOVESE

2 kg carne bovina petto di vitello intero
80 gr parmigiano reggiano grattugiato
8 uova
270 gr piselli già cotti
300 gr carne bovina sotto fesa di vitello
1 cipolla media
1 carota media
1 costa di sedano
sale
Per preparare la cima alla genovese, dovrete procurarvi un pezzo intero di petto di vitello e operare un taglio centrale e profondo, mantenendo una distanza dai bordi di 2 cm circa, con un coltello lungo e affilato per ottenere una tasca. Se riuscite fate preparare la tasca dal vostro macellaio. Sgrassate la carne dall'esterno. Tagliate a cubetti la sottofesa di vitello e sbattete le uova con un pizzico di sale in una ciotola. Aggiungete la fesa a pezzi e i piselli già cotti, mescolate e infine unite il formaggio grattugiato. Mettete sul fuoco una capiente pentola con l'acqua e la cipolla, la carota e il sedano puliti e tagliati a pezzi, per fare il brodo in cui cuocerà la cima. Con un ago grosso e un filo spesso da cucina, cucite la tasca per metà, lasciando solo un'apertura in cui inserirete il ripieno. Per essere più comodi trasferite il ripieno in una caraffa. Finite di cucire la tasca, assicurandovi che non ci siano fuoriuscite di liquido e fissando bene le estremità con dei nodi. Quando il brodo starà bollendo, salate l'acqua e inserite la tasca ben chiusa che dovrà cuocere per circa 3 ore a fuoco basso. Trascorso questo tempo scolatela dal brodo e avvolgetela ben stretta nella pellicola quindi poggiatela su di una vassoio e posizionate su di essa un peso. La cima dovrà riposare in questo modo per una notte in frigorifero: la mattina dopo si presenterà ben compatta e avrà rilasciato la gelatina. Servite tagliata a fette.
La cima (a çimma in ligure) è un antipasti tipicamente ligure. Consiste in un pezzo di carne di pancia di vitello tagliato in modo da formarvi una tasca e farcito di numerosi ingredienti. Una volta preparata viene chiusa cucendola a mano per evitare che la farcitura esca. Viene quindi bollita in brodo con verdure per alcune ore in un telo di lino e lasciata a riposo sotto un peso.
Gli ingredienti necessari sono:animella, cervella, testicoli, poppa, uova, aglio, funghi secchi, polpa di vitello, schienale, burro, pinoli, formaggio, maggiorana, piselli, spezie. I testicoli e la poppa possono essere sostituiti con carne di maiale. Uno degli elementi indispensabili per la vera riuscita di questo sostanzioso piatto è la 'pèrsa, ossia la maggiorana. La cima era originariamente un piatto povero di recupero, reso gustoso e nutriente nel tempo grazie al lungo lavoro delle massaie. Oggi si è trasformato in una ricca pietanza, gioia non solo per il palato ma anche per gli occhi: tutti i colori degli ingredienti messi insieme rendono particolarmente bella alla vista la fetta di cima, denominata localmente éuggio (occhio). La preparazione della cima è complessa e delicata: esiste sempre il rischio che possa "scoppiare" in fase di cottura rendendo vano tutto il lavoro. Questa difficoltà rendeva l'attività quasi un rituale. Oggi la cima viene preparata anche industrialmente, venduta come salume cotto e distribuita in molte regioni.

A çimma pinn-a, o re di piatti frèidi, (re dei piatti freddi) come la definì Aldo Aquarone in una poesia, è un immancabile piatto del festivo. Le male lingue sostengono che sia frutto della nota parsimonia locale: risparmiare sulla quantità di carne e abbondare con altri ingredienti meno pregiati. La scarsità di carne, usata per fare la tasca, è giustificata più dalla mancanza reale di allevamento bovino in Liguria che dalla tirchieria: basta infatti assaggiare questa prelibatezza per capirlo. Se all'origine la cima era un piatto di recupero, con il tempo e il benessere si è trasformato in una ricca pietanza, gioia non solo per il palato ma anche per gli occhi: il colore variegato degli ingredienti rende particolarmente bella la fetta di cima, denominata localmente occhio. Sembrerà strano, ma un elemento indispensabile per connotare questo sostanzioso piatto è la maggiorana, a persa: è onnipresente nei piatti nostrani, che caratterizza con profumo e fragranza tipicamente Liguri. Esiste una versione della cima d'oltralpe, il petto di vitello ripieno, dove manca però la maggiorana e ciò fa la differenza. La preparazione della cima è elaborata, richiede tempo e abilità: equilibrio nel dosare gli ingredienti del ripieno, dimestichezza nel cucire la tasca con il filo, cura nelle cottura avendo l'accortezza di avvolgerla in un telo di lino onde evitare fratture ed infine, l'ultimo antico rito, il riposo sotto un peso - in passato era frequentemente usato il ferro da stiro di ghisa - posto 45 sopra al tagliere per far uscire eventuali infiltrazioni di brodo e per dare la caratteristica forma. Zona di produzione: Tutto il territorio regionale
 

18 PAT LIGURI (2^ Edizione)
 
In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri.

6 CARNI E SALUMI (2^ Edizione)

Carni e salumi. In queste 270 pagine ho raccolto oltre 150 schede di carni e salumi, modalità di scelta e tecniche per la loro di cucina, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Per cucinare in modo sublime ricette di carne e per servire taglieri di affettati da re, serve conoscere a fondo le materie prime. Spesso si trascura questo particolare, che invece è essenziale per la buona riuscita. Proprio le ricette più semplici, in cui le elaborazioni complesse non possono nascondere nulla, necessitano di ottimi prodotti di base. Non limitiamoci a ciò che ci offrono il nostro macellaio ed il nostro salumiere di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


1 ANTIPASTI (2^ Edizione)

In queste 270 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di antipasti. Desidero infatti condividere con te la mia passione per la cucina. Leggi le mie ricette di entrées, cioè le portate che aprono un pranzo od una cena importante, o semplicemente sono un delizioso sfizio. Se ti sarà venuta l'acquolina in bocca allora mettile in pratica. Il successo è assicurato, sia che si tratti di un'intrigante appuntamento a due, sia che si tratti di un pranzo di lavoro, sia che si tratti di una conviviale serata con amici del cuore.

CAPPELLACCI DI BURRATA


1 spicchio aglio
300 grammi burrata
1 cucchiaino finocchio semi
9 cucchiai olio di oliva extravergine
q.b. pepe
50 grammi pane mollica
100 grammi farina
3 pomodori secchi
q.b. prezzemolo
q.b. sale
2 uova
350 grammi zucchina
50 grammi bottarga
100 grammi semola di grano duro
Su una spianatoia disponi a fontana 100 g di farina 00 e 100 g di semola di grano duro. Unisci un pizzico di sale e sguscia al centro 2 uova. Inizia a impastare con la punta delle dita, poi a piene mani e lavora la pasta finché non risulterà liscia e omogenea. Avvolgila in un telo e lasciala riposare 15 minuti. Mentre la pasta riposa, prepara il ripieno dei cappellacci. Taglia a dadini la burrata e lasciala scolare per qualche minuto in un colino. Mescola la burrata in una terrina con i pomodorini sgocciolati e tritati, i semi di finocchio pestati, sale e pepe. Riprendi la pasta e stendila in sfoglie sottili. Ritaglia dei quadrati di 10 cm di lato e distribuisci un po’ del ripieno al centro. Piegali per formare dei triangoli e chiudi bene i bordi. Riunisci i due lembi laterali arrotolandoli attorno all'indice e fissali tra loro premendoli. Man mano che sono pronti, riunisci i cappellacci sulla spianatoia leggermente infarinata. Prepara il condimento per i cappellacci: lava le zucchine, spuntale e tagliale a julienne. Sbuccia l’aglio e lascialo soffriggere leggermente con 4 cucchiai d’olio caldo. Elimina l’aglio e aggiungi le zucchine: falle saltare a fuoco vico per 2-3 minuti mescolando continuamente. Regola di sale e pepe e unisci un po’ di prezzemolo tritato, quindi togli il tegame dal fuoco. Grattugia la bottarga e tienila da parte. Sbriciola il pane e fallo dorare in padella con 4-5 cucchiai d’olio. Scolalo con una paletta forata e lascialo sgocciolare su qualche foglio di carta assorbente. Lessa la pasta in abbondante acqua salata bollente. Servi i cappellacci di burrata conditi con le zucchine, il pane croccante e la bottarga grattugiata.


2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.