domenica 9 luglio 2023

RAVIOEI DE BURAIJE


per la pasta:
140 g farina bianca
60 g farina di grano duro
2 uova 
olio d'oliva 
sale
per il ripieno e il condimento:
700 g borragine
250 g ricotta
120 g pecorino fresco
60 g prosciutto crudo
20 g pinoli
basilico
prezzemolo
scalogno
noce moscata
parmigiano grattugiato
olio d'oliva
sale
pepe
Lavoro le due farine con le uova, un cucchiaio di olio e un pizzico di sale; faccio riposare la pasta per 30'. Intanto preparo il ripieno: mondo la borragine, la lavo più volte, quindi la faccio stufare, coperta, in un filo d'olio caldo, con uno scalogno tritato, prezzemolo, basilico e un pizzico di sale. Dopo circa 15', la scolo e la strizzo bene, raccogliendo nel fondo di cottura che conservo anche il liquido della verdura strizzata. Trito la borragine, la raccolgo in una ciotola e la mescolo con la ricotta, il pecorino e il prosciutto crudo (che ho già tritatutto), ottenendo un ripieno omogeneo; che insaporisco con sale, pepe e noce moscata grattugiata.Stendo la pasta in sfoglia sottile, la taglio a quadrati di cm 5 di lato, e vi distribuisco sopra il ripieno, quindi li chiudo piegandoli a triangolo. Mentre lesso  i ravioli; faccio bollire e ridurre di un terzo il fondo della borragine, unisco i pinoli, 6 cucchiai di parmigiano e frullo quindi il tutto a salsina, con la quale condisco i ravioli appena lessati e scolati.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.
 


CAPPONE RIPIENO


2 kg di cappone
prosciutto crudo grasso e magro
lardo
burro
una Costa di sedano
1 carota
timo
maggiorana
foglia di alloro
mezzo Bicchiere di Marsala
una Tazza di brodo
fecola di patate
tartufo nero
sale
Tagliare la testa e le zampe al cappone, vuotarlo delle interiora, fiammeggiarlo, risciacquarlo, asciugarlo poi fasciare il cappone con qualche fettina di prosciutto grasso e magro e mantenere ferme queste fettine con una passata di filo da cucina. Prendere una casseruola ovale dove il cappone possa entrare comodamente e ricoprirne il fondo con fette di lardo. Aggiungere mezzo etto di burro, una costa di sedano tagliata finemente, una carota in pezzetti, un rametto di timo, qualche fogliolina di maggiorana e una foglia di alloro. Su questo letto di aromi appoggiare il cappone, bagnarlo con mezzo bicchiere di marsala e una tazza di brodo, condirlo con sale a piacere. Coprire la casseruola con un foglio di carta stagnola, poi col coperchio per chiuderla ermeticamente e cuocere il cappone per circa un’ora a fuoco moderato. A cottura completa, tirarlo su delicatamente, liberarlo dalle fette di prosciutto, dalle legature e tenerlo in caldo. Con un cucchiaio togliere il grasso dalla casseruola e togliere anche le fette di lardo. Versare in un colabrodo il fondo di cottura pigiando bene sulle erbe, con un cucchiaio di legno, per estrarne tutto il sugo e raccogliere questa salsa in una casseruolina. Metterla sul fuoco, farla bollire qualche minuto ed addensare con un cucchiaino o due di fecola di patate, sciolta in poca acqua e mescolare fino a raggiungere un giusto punto di densità. Unire ora alla salsa un piccolo tartufo tagliato a fettine e una noce di burro. Versare la salsa sul cappone nuovamente posto nella casseruola. Portare il recipiente sul fuoco e lasciare insaporire ancora per qualche minuto. Accomodare poi il cappone (naturalmente tagliato in pezzi e ricomposto) su un piatto di portata e servire caldo, con purea di carote.

3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.


FOCACCIA VENETA

farina,
uova,
burro
zucchero
e alcuni aromi fondamentali (marsala, cedro, vaniglia).
Data la bassa quantità di burro risulta come un dolce leggero.
La focaccia veneta (in lingua veneta fugassa o fugassin) è un pane lievitato dolce analogo a colomba pasquale o pandoro. Originariamente questo era il dolce dei poveri. In occasione delle feste veniva preso l'impasto base del pane e gli venivano aggiunte uova, burro e zucchero (tutto in quantità moderata dati i costi). Poi il dolce veniva cotto nei forni a legna. In seguito questo dolce è stato 'adottato' dalle pasticcerie fino a diventare più raffinato ed elaborato. Dovendosi adeguare alle sofisticazioni e complicazioni del palato del mondo moderno, ha perso la semplicità di un tempo. Lo stesso dolce lo si ritrova in diverse versioni spostandosi di paese in paese. Ogni zona o paese del Veneto applica delle varianti che lo rendono unico di posto in posto.


5 DESSERT (2^ Edizione)
In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.



OETTINGER



La Oettinger è un Gruppo che comprende 5 birrifici tedeschi siti a Oettingen in Baviera, Gotha, Schwerin, Mönchengladbach e Braunschweig. Ogni birrificio produce il proprio marchio regionale assieme al marchio nazionale Original Oettinger. L’azienda dichiara che tutte le birre sono prodotte secondo il Reinheitsgebot
Anche se la storia della fabbrica di birra risale al 1313, la vera e propria storia industriale nasce nel 1731. Nel 1956 la "Fürstliche Brauhaus zu Oettingen" è stata acquisita dalla famiglia Kollmar (Ingrid Kollmar 64.5%, Günther Kollmar 11.1% and Dirk Kollmar 24.4%) e rinominata "Oettinger Brauerei GmbH". Günther Kollmar ancora gestisce la compagnia.
Le birre Oettinger sono tra le più vendute in Germania anche grazie al prezzo contenuto. Spesso vendute in bottiglia al supermercato, difficilmente si trovano in birreria. Per scelta aziendale la Oettinger non investe in pubblicità o nel confezionamento delle bottiglie (tappi, etichette, ecc) e trasporta in proprio le bevande direttamente al punto di vendita.
Prodotti
Kellerbier - (5,6 % vol ) - non filtrata
Pils - (4,7 % vol ) - bassa fermentazione colore giallo dorato
Export - (5,4 % vol ) - bassa fermentazione colore giallo dorato
Vollbier Hell - (4,7 % vol )
Urtyp - (5,6 % vol )
Hefeweißbier - (4,9 % vol ) - chiara
Hefeweißbier dunkel - (4,9 % vol ) - non filtrata, scura
Kristall-Weizen - (4,9 % vol )
Leichte Weisse - (2,8 % vol )
Altbier- (4,9 % vol ) - di tipo Altbier
Leicht - (2,8 % vol )
Bock - (6,7 % vol ) - di tipo Stout
Schwarzbier - (4,9 % vol )
Winterbier - (5,6 % vol ) - prodotta solamente in inverno
Gold - (4,9 % vol )
Alkoholfrei - ( <0,5 % vol) - bassa fermentazione senza alcool

20 BIRRA
(2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO
(https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


BRANCALEONE FOX TERRIER

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

sabato 8 luglio 2023

CHIMAY


La Chimay è una birra trappista belga di Vallonia, prodotta dall'Abbazia di Notre-Dame de Scourmont a Chimay dal 1863.
È una delle undici birre autorizzate a sfoggiare il logo esagonale Authentic trappist product, garantendo che il prodotto è fabbricato nell'ambito di un'abbazia trappista, da parte di monaci trappisti o sotto il loro diretto controllo, che la produzione, la scelta dei processi produttivi e l'orientamento commerciale dipendono dalla comunità monastica, e che lo scopo economico della produzione di birra deve essere diretto al sostentamento dei monaci e alla beneficenza e non al profitto finanziario.
Nel 1850, il principe di Chimay invita i monaci dell'abbazia di Westvleteren (nella Provincia delle Fiandre Occidentali), a fondare una nuova abbazia dell'Ordine Cistercense. Fin dal 1862, la birra è prodotta con un'acqua particolarmente morbida.
Nel 1988, la produzione arrivava a 120.000 ettolitri annuali. L'imbottigliamento, costruito negli anni settanta grazie all'aiuto di operai laici, avviene a Baileux, a pochi km dal monastero. Tutto ciò ha permesso di non perturbare più la vita monastica, oltre che rendere più efficiente l'aspetto distributivo della birre anche al di fuori del Belgio.
La birra di Chimay non è filtrata e non è pastorizzata e sia in fusto che in bottiglia subisce la rifermentazione .
Birre trappiste prodotte
Le birre sono tutte a fermentazione alta. Gli ingredienti sono stati argomento di interesse: tutte le birre sono fatte con acqua, orzo germinato, frumento, zucchero, luppolo e lievito. È prodotta in diverse varianti:
Chimay Rouge (Rossa), con il 7% di alcool (vol), nella bottiglia da 75 cl, è conosciuta come Première. Ha un colore marrone scuro ed un aroma dolce dal gusto di frutta. Il malto in questa birra ha un carattere ricco, con sentori di noci, lievito e pepe della casa. Formati : bottiglia 33 cl, 75 cl, fusto 20 lt.
Chimay Bleue (Blu), con il 9% di alcool (vol), birra più scura. Nella bottiglia da 75 cl, è conosciuta come Grand Réserve. Questa birra di colore rame scuro ha una schiuma cremosa e un gusto un po' amaro. Considerando che è la birra classica di Chimay, esibisce un gusto di frutta, con caratteristiche piccanti. Il gusto continua a evolversi e svilupparsi negli anni ed è estremamente popolare in Belgio. Formati : bottiglia 33 cl, 75 cl, 1,5 lt, 3 lt, 6 lt.
Chimay Blanche (Bianca), o Chimay Triple, con l'8% di alcool (vol), nella bottiglia da 75 cl, è conosciuta come Cinq Cents. Questa birra croccante[non chiaro] presenta un colore arancione chiaro e un gusto molto amaro; è la più asciutta delle quattro. Formati : bottiglia 33 cl, 75 cl, fusto 20 lt.
Chimay Dorée, con il 4,8% di alcool (vol), fermentata dagli stessi ingredienti della Triple, di puro malto d'orzo, risulta più pallida, più facile da bere e un po' speziata. È una varietà rara, ideata per essere bevuta soltanto in abbazia o alla locanda vicina Auberge de Poteaupré che è associata all'abbazia. Formati : bottiglia 33 cl, fusto 20 lt ( solo per l'Auberge de Poteaupre, l'Italia, gli UK )
Dal 2013 ne è stata messa in commercio una quantità limitata ( 1000 hl) per i clienti nel mondo più affezionati a Chimay. Gli stessi monaci bevono questa varietà di birra piuttosto che le altre tre, più forti..
Una volta fermentata e maturata la birra è trasportata dal monastero all'impianto di imbottigliamento, a pochi chilometri di distanza, che può riempire 40.000 bottiglie all'ora. La birra viene così fatta rifermentare in bottiglia o in fusto per tre settimane, prima della spedizione in tutto il mondo. Il 50% della produzione di birra Chimay è venduto sui mercati d'esportazione.


20 BIRRA
(2^ Edizione)

Birra. In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 schede di preparazioni, stili e prodotti, pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dopo l'acqua ed il the, fin dalla notte dei tempi, la birra è la bevanda più diffusa nel mondo. Pane liquido, così era chiamata poiché accanto al pane solido costituiva il principale alimento e gli ingredienti (acqua, cereali e lievito), anche se in proporzioni diverse, erano identici. Ampliamo la nostra conoscenza sulle birre e scopriremo sapori deliziosi ed inattesi. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro birraio di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


BRANCALEONE FOX TERRIER
 

“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).

BRINDISI ROSSO



Il Brindisi rosso è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Brindisi e si concentra nei comuni di Brindisi e Mesagne.
Se invecchiato almeno due anni e con una gradazione alcolica non inferiore al 12,5% può portare la qualifica di "Brindisi rosso riserva".
Caratteristiche organolettiche
colore: rosso rubino più o meno intenso, con lievi toni arancioni se invecchiato.
odore: vinoso con profumo intenso.
sapore: asciutto, armonico, con retrogusto amarognolo, vellutato e giustamente tannico.
15 VINO (2^ Edizione)
Vino. In queste 250 pagine ho raccolto oltre 220 schede di criteri di vinificazione, abbinamento e prodotti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Sin dall'antichità i frutti della vite sono diventati vino. Da allora migliaia di vitigni hanno avuto vita e decine di migliaia di vini sono stati creati. Per il nostro piacere. Impariamo insieme a conoscerne i principali, a degustarli, a scegliere quelli che sono i nostri vini di elezione. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro vinai di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.


Torta Panarello

Resterà deluso chi si aspetta di gustare una semplice torta paradiso, una focaccia dolce ricoperta di zucchero a velo, perché siamo in presenza di una torta sopraffina, inconfondibile per la morbidezza e il delicato sapore di mandorle. Una torta che deve il suo nome alla pasticceria che l'ha inventata parecchi anni or sono, come attesta un listino prezzi degli anni '30 del '900 che ne cita il prezzo: circa 24 lire al chilo. Torta soffice, dal delicato sentore di mandorle. Si presenta nella classica forma tonda, in diversi diametri, e decorata nella parte superiore con zucchero a velo disposto a scacchi. La zona di produzione è Genova

18 PAT LIGURI 
(2^ Edizione)
 

In queste 448 pagine sono raccolte oltre 500 schede di prodotti e ricette. PAT, prodotti agroalimentarei tradizionali.  E' questo il marchio con cui l'Italia tutela e valorizza i prodotti tipici. Regione per regione viene stilato un elenco di prodotti e preparazioni da salvaguardare. Si tratta di migliaia di elementi che fanno del nostro paese quello con la più alta biodiversità alimentare del mondo. In questo volume si analizzano i PAT liguri. 

5 DESSERT (2^ Edizione)

In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.

CARRÉ D’AGNELLO CON CARCIOFI E POMODORINI


12 pomodori sott'olio
80 grammi prosciutto crudo
q.b. sale
6 carciofo
1 limone
q.b. olio di oliva extravergine
2 rametto maggiorana
1 agnello carré
2 cipollotto

Per preparare il carré con carciofi e pomodorini inizia incidendo la carne tra un osso e l'altro, poi dividi le fette di prosciutto in 2 e infilale nelle incisioni. Elimina la punta dai cipollotti, taglia la parte verde in dadini di 5-6 cm e infilali nelle incisioni subito sopra il prosciutto. Affetta a tocchetti la parte bianca dei cipollotti rimasta e tienila da parte. Monda i carciofi eliminando le foglie esterne e il fieno, mettili in acqua corretta con il succo del limone e tagliali in 4 spicchi. Scalda 4 cucchiai di olio in una padella, unisci il cipollotto, i carciofi scolati e una presa di sale, unisci poco per volta un mestolino d'acqua calda e cuocili per circa 10 – 12 minuti. Condisci il carré con un pizzico di sale e pepe, disponilo in una teglia da forno con 4 cucchiai di olio e cuocilo in forno a 180° per circa 30 minuti. Unisci i carciofi e i pomodorini scolati e prosegui la cottura per altri 10 minuti. A fine cottura cospargi con la maggiorana tritata e servi in tavola la pietanza ancora calda. Il carré con carciofi e pomodorini va servito ben caldo accompagnato da una gustosa salsa alla senape diluita in parti uguali con panna da cucina, una presa di sale e un po’ di pepe. 


3 SECONDI PIATTI (2^ Edizione)
 

In queste 200 pagine ho raccolto oltre 150 ricette di secondi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Amo stare ai fornelli. Amo scovare nei mercatini prodotti deliziosi. Li assemblo in ricette che i miei commensali trovano squisite. Se anche voi condividete la mia passione ecco che vi rivelo i miei piccoli segreti. Anche voi avrete il successo che meritate. Secondi piatti succulenti, raffinati, delicati, gustosi, intriganti. Provate a cucinarli. A migliorali. Se ci riuscite fatemelo sapere. La cucina è un'arte che si pratica anche condividendola.

BRANCALEONE FOX TERRIER
“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).


ZUPPA DI PESCE

Cozze 500 g
Vongole 500 g
Olio di oliva extravergine 6 cucchiai
Aglio 1 spicchio
Scampi 300 g
Gamberi (o mazzancolle) 300 gr
Burro 20 g
Prezzemolo tritato q.b.
Seppie 300 g
Pomodori ciliegini 150 gr
Coda di rospo o rana pescatrice 1 kg
Gallinella 250 g
Rombo chiodato o liscio 1 kg
Vino bianco 1 bicchiere (100 ml)
per il fumetto
Sedano 1 costa
Carote 1
Cipolle bianca mezza
Acqua 2 l
Olio di oliva extravergine 3 cucchiai
Sale q.b.
Gallinella scarti (testa, pinne)
Rombo scarti (testa, pinne)
Per preparare la zuppa di pesce, iniziate dalla pulitura del rombo chiodato: per prima cosa eliminate le interiora dall’apertura posta sotto la testa, intaccate la pelle vicino all'apertura e tiratela via con forza, aiutandovi con un canovaccio. Eseguite questa operazione anche dall'altro lato. Con un coltello eliminate le pinne superiore e inferiore e la coda e sfilettate il rombo, eliminando la lisca centrale. Tenete da parte tutti gli scarti, tranne le interiora perchè serviranno per il fumetto di pesce.
Ora passate alla pulitura della rana pescatrice: se intera privatela della testa, della pelle e della membrana trasparente che la avvolge. Tagliate il filetto al centro, tutto intorno alla lisca centrale in modo da facilitare la sua eliminazione. Dividete la rana pescatrice a metà.
Prendete ora la gallinella: puntate il coltello nel foro sotto la pancia, praticate un taglio verso la testa ed eliminate le interiora, poi intaccate la testa e la coda e tenete da parte gli scarti. Togliete le squame e sfilettate la gallinella partendo dal dorso ricavandone dei filetti che se necessario dovrete spinare con l'aiuto di una pinzetta.
Tagliate a pezzi i filetti di rana pescatrice e pulite anche le seppie, svuotando la sacca dalle interiora ed eliminando gli occhi e il rostro che si trova fra i tentacoli. Tagliate le seppie a striscioline e mettetele da parte. Ora dedicatevi alla preparazione del fumetto di pesce: tagliate a dadini la cipolla, la carota e il sedano e fateli soffriggere insieme all'olio extravergine in pentola per un paio di minuti. Se lo gradite potete aggiungere anche del peperoncino fresco.
Prendete gli scarti dei pesci che avete tenuto da parte e aggiungeteli in pentola insieme a 2 litri di acqua e lasciate bollire per almeno mezz'ora. Durante questo tempo eliminate la schiuma dalla superficie del fumetto con l'aiuto di una schiumarola. Quando sarà pronto scolate il fumetto, raccogliendo con un colino tutto il liquido.
Intanto che il fumetto cuoce dedicatevi ai molluschi: pulite le cozze, eliminando il bisso e i cirripedi dalla superficie. Sciacquate le vongole sotto acqua corrente e battetele su di un tagliere di legno con il taglio rivolto verso il basso: se la vongola è pulita può essere cotta, se fuoriesce della sabbia la vongola è da scartare. In una padella capiente mettete l‘olio e l’aglio tritato o intero, fatelo rosolare e aggiungete le cozze e le vongole. Alzate la fiamma e cuocete i molluschi per qualche minuto, coprendo con il coperchio per farle dischiudere. Bagnate con vino bianco e aggiungete un cucchiaio di prezzemolo, lasciando cuocere per un altro minuto. Spegnete il fuoco e scolateli, in modo da raccogliere il loro fondo di cottura. Se ci dovessero essere dei residui di sabbia, filtrate il liquido con una garza in modo da eliminare le impurità. Sgusciate le cozze e le vongole, lasciandone qualcuna intera per la decorazione finale del piatto.
Ora pulite i crostacei: prendete ogni scampo e tirate verso l’alto, spezzando la parte finale della coda dove risiede l’intestino, che eliminerete, con l’aiuto di uno stuzzicadente. Praticate un taglio nella testa dello scampo e date dei colpetti con la parte piatta del coltello anche alle chele, così che i succhi presenti in queste parti fuoriescano, durante la cottura, per insaporire la zuppa. Procedete così per ogni scampo. Prendete ora i gamberi (o le mazzancolle): togliete la testa, il carapace e le zampe. Potete lasciare attaccata la coda in quanto è decorativa. Raccogliete tutte le teste e i carapaci che serviranno per preparare un fondo di cottura dei crostacei.
In una padella mettete dell'olio e una noce di burro: prendete gli scampi e posizionateli in padella con la testa rivolta verso il basso, schiacciandoli un po’ in modo che fuoriescano i succhi all’interno. Fateli rosolare per qualche minuto. Togliete dalla padella gli scampi e aggiungete gli scarti dei gamberi. Fate rosolare molto bene, sfumate con vino bianco o brandy, schiacciate bene le teste e a fine cottura, filtrate il fondo di cottura ottenuto.
Ora è giunto il momento di preparare la zuppa di pesce: in una pentola capiente trasferite il fumetto di pesce, unite il fondo di cottura dei crostacei e quello dei molluschi e portate ad ebollizione tutto il liquido. Aggiustate di sale e iniziate ad aggiungere il pesce. Per primi inserite i pesci più coriacei: le seppie a listarelle, gli scampi, aiutandovi con un paio di pinze da cucina, i pomodorini precedentemente tagliati a metà, che daranno sapore alla zuppa, e la rana pescatrice tagliata a pezzi. Portate un'altra volta ad ebollizione prima di aggiungere gli altri pesci.
A questo punto abbassate il fuoco, tenete presente che il liquido deve sobbollire, e unite i filetti di rombo e gallinella interi, i gamberi, le cozze e le vongole sgusciate. Coprite e fate cuocere la vostra zuppa a fuoco bassissimo per 15-20 minuti. Durante questo tempo non mescolate con un cucchiaio di legno ma muovete solo un po' la pentola dai manici.
La zuppa è quasi pronta: con le pinze tirate su gli scampi, aggiungete le cozze e le vongole lasciate nel guscio e spolverate con abbondante prezzemolo. Potete preparare dei crostoni di pane ricavando delle fette spesse un paio di centimetri da una pagnotta di pane tipo pugliese, irrorateli con un filo d'olio e passateli in forno per 5 minuti fino a che non saranno dorati.
La zuppa di pesce può essere conservata in frigorifero, in un contenitore ermetico chiuso, per tre giorni. Prima di servirla basterà riscaldarla qualche minuto in un pentolino a fuoco medio. Non è consigliato congelarla.
Per preparare la zuppa di pesce, potete utilizzare anche dei pesci diversi: chiedete al vostro pescivendolo di fiducia quali sono i pesci di stagione e quali quelli più indicati per la zuppa.
Se non volete sfilettare tutti i pesci potete anche cuocerli nella zuppa interi, puliti dalle interiora, dalle pinne e dalle squame. In questo caso allungate i tempi di cottura di 15 minuti.

La zuppa di pesce è un gustoso piatto di pesce fresco, tipico della tradizione culinaria più povera in quanto per fare la zuppa venivano usati gli scarti del pesce. Qui vi proponiamo una zuppa di pesce rivisitata, preparata con diversi tipi di pesce fresco, e accompagnata da crostoni di pane croccanti.La preparazione della zuppa di pesce comprende la pulitura e sfilettatura del pesce e poi la cottura di tutti i pesci in un brodo composto da un fumetto fatto con gli scarti dei pesci, un fondo di cottura dei molluschi e un altro dei crostacei. Anche se un po’ laboriosa, la zuppa di pesce merita di essere preparata per il suo sapore ricco e unico che vi trasporterà in riva al mare.

2 PRIMI PIATTI (2^ Edizione)

In queste 330 pagine sono raccolte oltre 200 ricette di primi piatti pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. I primi piatti sono una particolarità italiana. Un bella tradizione. Ne conosco e cucino tantissimi, come si è soliti dire di mare e di monti. Mi piacerebbe presentarveli, nella speranza che incontrino il vostro favore e li possiate cucinare. Un augurio che li gustiate insieme ai vostri amici in un fantastico convivio. Magari brindando alla mia salute.