Zucchero 200 g
Strutto (o burro) 200 gr
Limoni la buccia grattugiata di 1
Lievito chimico in polvere 1 bustina
Uova medie 5 Farina 600
Codetta o palline arcobaleno q.b.
Codetta o palline arcobaleno q.b.
Uova 1 sbattuto per spennellare
Glassa
Glassa
Uova 1 albume
Zucchero 10-12 cucchiai
Limoni succo 1-2 cucchiai
Per preparare la cuddura cull'ova mettete la farina in un recipiente capiente e mescolatela con lo zucchero e il lievito setacciato, quindi aggiungete lo strutto ammorbidito (o il burro) e la buccia grattugiata di un limone, aggiungete anche le uova e impastate. Cuddura cull'ova Lavorate molto bene l’impasto in modo da amalgamare bene gli ingredienti (potete usare anche il robot da cucina); la consistenza dell'impasto non sarà dura, anzi, risulterà abbastanza morbida. Modellate la "cuddura" direttamente sulla carta forno, secondo i soggetti da voi scelti; un cuore, un cestino, una campana, una bambola, un galletto o una corolla intrecciata.
Cuddura cull'ova Sulla "cuddura" posizionate, con una leggera pressione sulla pasta, una o più uova col guscio (sempre in numero dispari), che bloccherete sul dolce con dei bastoncini di pasta a mo’ di croce. Adagiate la cuddura sulla leccarda del forno foderata con carta forno, spennellatela con dell’uovo sbattuto, e guarnitela con dei semi di papavero, sesamo o con degli zuccherini colorati, e cuocetela a 180°-200° per circa 35-40 minuti, fino a quando diventerà dorata. Se volete glassare la vostra cuddura, infornatela senza spennellarla con l'uovo sbattuto, e preparate una glassa in questo modo: montate a neve un bianco d'uovo, aggiungete poi 10-12 cucchiai di zucchero semolato, un cucchiaio alla volta e lentamente, continuando a sbattere con lo sbattitore. Aggiungete poi poco alla volta uno o due cucchiai di succo di limone, sempre sbattendo; il composto deve risultare molto denso e staccarsi pesantemente dal cucchiaio. Appena sfornerete la cuddura, sulla stessa leccarda dove l'avete cotta, ricopritela con la glassa preparata e cospargetela di zuccherini colorati, lasciatela raffreddare e poi buona degustazione.
Cuddura cull'ova Sulla "cuddura" posizionate, con una leggera pressione sulla pasta, una o più uova col guscio (sempre in numero dispari), che bloccherete sul dolce con dei bastoncini di pasta a mo’ di croce. Adagiate la cuddura sulla leccarda del forno foderata con carta forno, spennellatela con dell’uovo sbattuto, e guarnitela con dei semi di papavero, sesamo o con degli zuccherini colorati, e cuocetela a 180°-200° per circa 35-40 minuti, fino a quando diventerà dorata. Se volete glassare la vostra cuddura, infornatela senza spennellarla con l'uovo sbattuto, e preparate una glassa in questo modo: montate a neve un bianco d'uovo, aggiungete poi 10-12 cucchiai di zucchero semolato, un cucchiaio alla volta e lentamente, continuando a sbattere con lo sbattitore. Aggiungete poi poco alla volta uno o due cucchiai di succo di limone, sempre sbattendo; il composto deve risultare molto denso e staccarsi pesantemente dal cucchiaio. Appena sfornerete la cuddura, sulla stessa leccarda dove l'avete cotta, ricopritela con la glassa preparata e cospargetela di zuccherini colorati, lasciatela raffreddare e poi buona degustazione.
La cuddura (dal greco kulloura che significa "corona"), è una ciambella. Nell’antichità era prodotta da pastori o viandanti i quali la infilavano nel bastone o nel braccio e portavano seco nei loro spostamenti. Con lo stesso nome ci si riferisce a vari prodotti da forno, fra cui il più diffuso è un pane con le uova sode, cuddura cull'ova, che si consuma a Pasquetta. Una ricetta molto simile era preparato dalle ragazze per i fidanzati, a dimostrazione del loro amore, sagomandola a forma di cuore. Il termine può definire anche un dolce pasquale a base di farina tipico dell'Italia meridionale (soprattutto della Sicilia), di antica origine, legato all'uso dell'uovo durante i riti pasquali e tramandato dalla tradizione contadina, considerato per molto tempo il dolce pasquale dei poveri, ma poi rivalutato per la sua facile realizzazione e per le possibili varianti realizzabili. Un altro dolcetto tipico legato alle festività è il cuddureddu natalizio, piccole ciambelle di biscotto farcite di fichi secchi e mandorle, legato al detto nun c'ha prumettiri voti ê Santi e mancu cuddureddi ê picciriddi (non devi promettere voti ai santi e nemmeno ciambelline ai bambini), per intendere l'impossibilità di mantenere le promesse. In Calabria è molto diffusa la cuddura col lardo, ma anche i cuddhuraci, analoghi della cuddura cu l'ova siciliana. La Regione Siciliana ha inserito nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani la cuddura di san Paulu, un pane votivo preparato in occasione della festa del martirio di san Paolo (29 giugno) nel comune di Palazzolo Acreide, decorato con figura di serpenti che ricordano la storia secondo la quale il santo era immune dal veleno della vipera, pertanto il pane, comprato all'incanto, viene distribuito dai fedeli fra i familiari per conferire loro salute e prosperità.
5 DESSERT (2^ Edizione)
In queste 400 pagine sono raccolte oltre 250 ricette di dessert pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/).
Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Dessert. Che delizia. Buoni da gustare, belli da ammirare. Ne ho una passione sfrenata. Questo volume è dedicato a chi come me condivide l'amore per il dolce. Tantissime preparazioni di base, paste, creme, semilavorati, piccola, media e grande pasticceria. Semplicissimo e complesso.
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