L’aglio Rosso di
Sulmona è un ecotipo coltivato da secoli in Abruzzo (Valle Peligna – provincia
di L’Aquila – il cui maggiore centro è Sulmona). E’ un prodotto di ottima qualità,
ben apprezzato sul mercato, che ha dato origine anche ad elevati flussi di
esportazione, ma, ha seguito i trend di riduzione della coltura in Italia, per
cui le superfici si sono ridotte ed oggi sono stimati 150 gli ettari coltivati.
E negli ultimi anni il regresso della coltura
ha mostrato una notevole accelerazione, assommando ai problemi nazionali
generali anche quelli specifici che stanno caratterizzando molte produzioni
locali nel nostro Paese.
Quando il prodotto tipico non riesce a
valorizzarsi sul mercato, se non quello locale;
Quando la tecnica colturale, soprattutto la
meccanizzazione, non fa passi in avanti;
Quando la produzione è dispersa e minimo è il
potere contrattuale dei produttori;
Quando non si riesce a coniugare i valori
della tradizione, percepita dai consumatori come elemento positivo, con quelli
di una organizzazione produttiva adeguata all’attuale mercato;
Quando, insomma, una produzione tipica resta
confinata ad una generazione di produttori, ormai troppo anziana, per investire
nel futuro, allora si fa sempre più fosco il futuro della coltura.
Nonostante ciò, il Rosso di Sulmona è ancora
oggi una produzione di mercato per due ragioni fondamentali, a differenza di
tanti altri ecotipi locali di aglio ormai ridotti a produzioni di strettissima
nicchia, se non di solo autoconsumo. Innanzitutto grazie alle sue eccellenti
qualità produttive, che ne hanno fatto un prodotto apprezzato e richiesto dal
mercato, specialmente quello del Centro Italia, tanto che prodotti esteri o
d‘importazione di colore rosso vengono spesso “confusi” sotto le spoglie del
Rosso di Sulmona.
L’altra ragione risiede nelle caratteristiche
socio-economiche dell’area di produzione, che offre alternative produttive
estremamente limitate. L’orticoltura della Valle Peligna, un tempo fiorente in
quanto unica area irrigua di tutta l’estesa provincia di L’Aquila, non ha
imboccato la strada delle produzioni industriali e non si è neanche
riconvertita verso altri indirizzi produttivi. Oggi sono del tutto residuali e
marginali gli altri prodotti orticoli, mentre la produzione di aglio,
rappresentata non più soltanto dal Rosso di Sulmona, continua a svolgere un
importante ruolo nella Produzione Lorda Vendibile dell’intero settore agricolo
ed è il solo prodotto orticolo che varca i confini regionali.
Con una produzione di 10.000 q.li di prodotto
secco si stima una PLV di circa 2 milioni di euro.In questa difficile
situazione nel luglio 2009 è nato il Consorzio dei Produttori che promuove
tutte le iniziative tese a difendere, tutelare, valorizzare e commercializzare
l’aglio Rosso di Sulmona. I risultati raggiunti in soli 3 anni di lavoro
dimostrano che la strada intrapresa sta rilanciando e qualificando la
produzione del Rosso di Sulmona.
I caratteri distintivi dell’aglio Rosso di
Sulmona sono:
Colore rosso vinoso
L’ultima tunica protettiva del bulbillo è
rossa, di tonalità accesa e ben marcata, mentre le tuniche esterne sono
bianche.
Notevole grandezza del bulbo
Sul mercato la qualità extra del Rosso è
compresa fra i 55 ed i 70 mm
di diametro, notevolmente al di sopra dei 45 mm delle norme comuni di qualità per la
commercializzazione e l’esportazione (Reg. CEE n. 2288/97).
Bulbo regolare
La testa è ben serrata, non ha bulbilli
extra-tunicati, è composta nella corono esterna da 8-10 bulbilli di grande
dimensione e 3-4 più piccoli, interni (animelle).
Ottima conservabilita’
Anche in assenza di frigoconservazione il
prodotto può essere conservato fino a marzo-aprile, mantenendo inalterata la
testa serrata, soda e compatta, nonchè l’aroma piccante. Scarsa è anche
l’attitudine al pregermogliamento.
Precocità di maturazione
Si raccoglie a fine giugno-inizi luglio.
Nell’ambito della categoria – agli a lunga conservazione – matura con 15-20
giorni di anticipo rispetto agli altri ecotipi italiani.
Regolare emissione degli scapi fiorali
E’ l’unico ecotipo italiano nel quale tale
processo avviene regolarmente tutti gli anni. A metà-fine maggio lo scapo viene
asportato per consentire l’accrescimento del bulbo. Viene commercializzato sia
allo stato fresco – somiglia a piccoli asparagi con un gradevole e delicato
sapore di aglio – sia trasformato in sotto’olio, interi o in pasta.
Lo scapo fiorale rappresenta una non
indifferente integrazione di reddito della coltura.
Elevato contenuto in principi attivi
Conferiscono al prodotto aroma e sapore
particolarmente piccanti.
I componenti solforati (diallil-solfuro e
diallil-disolfuro) sono anche responsabili delle proprietà farmacologiche
dell’aglio per cui, oltre all’uso culinario, l’ecotipo può trovare impiego per
l’estrazione degli olii essenziali utilizzati in erboristeria e nella
farmaceutica.
10 ORTAGGI (2^ Edizione)
Ortaggi. In queste 360 pagine ho raccolto oltre 250 schede di prodotti, metodi di lavorazione e tecniche di cucina pubblicate nel corso degli anni sul blog DALLA PARTE DEL GUSTO (https://dallapartedelgusto.blogspot.com/). Desidero infatti condividere con voi la mia passione per la cucina. Ortaggi, che spettacolo vedere i banchi dei prodotti dell'orto traboccare di colori in ogni stagione. Ed i sapori? In cucina lo spettacolo visivo si muta in spettacolo aromatico. Senza giungere agli eccessi di una dieta vegetariana sbilanciata, gli ortaggi sono salute... e risparmio. In ogni stagione la verdura sta sulla nostra tavola. Ma una conoscenza più approfondita ci fa scoprire che ogni tipo di ortaggio ha molte varianti. Si deve conoscerle e, se è il caso, acquistarle. Con questo semplice gesto avremo dato il nostro piccolo ma decisivo contributo alla pratica della biodiversità alimentare. Oggi la disponibilità di prodotti di qualità è enormemente cresciuta grazie a metodologie di trasporto veloci e conservazione sicure. Non limitiamoci a ciò che ci propone il nostro ortolano di fiducia. Se lo stimoliamo al meglio, lui ci darà il meglio.
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“Brancaleone Fox Terrier” è il primo di un ciclo di volumi che Jean Jacques Bizarre, nom de plume di un bon vivant di origini parigine, ha dedicato alla Liguria, terra che conosce molto bene poiché vi ha risieduto a lungo in compagnia del suo adorato cane, costantemente attorniato dalle sue amicizie senza confini. Il libro è scritto sotto forma di diario che è anche guida turistica e gastronomica romanzata. Il volume si compone di 682 pagine. Leggendolo conoscerete luoghi, miti, leggende, eventi, itinerari, ristoranti e quanto di buono si può trovare in questa affascinante terra. Ma Jean Jacques ha anche aperto a voi le porte del suo cuore e delle sue grandi passioni: le belle donne e la buona cucina (non necessariamente nell’ordine).
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